duecentosessantatre comuni maggiori di 1000 abitanti, raio, capo sezione, capo contabile; controllore
vuole il vino, al cella- raio. salvini, 22-54: nel cratere mescè
c: lo meo co raio / d'altro non si diletta / tuttora
deveto c'hane eo sì lo paga- raio, / ed enfia deo e l'omo
a temperatura decrescente; ope raio che trasporta e scarica le damigiane o altri
fabbro fertendomi un fucile sulla spalla. raio e, più genericamente, officina.
sm. artigiano od ope raio specializzato nella manifattura di funi; che
. -trice). ope raio addetto alla gomitolatrice. 2.
. ferd. martini, 4-15: un raio. prov. le parole non s'
metall. meccan. ope raio addetto al funzionamento di un maglio da
nell'industria alimentare, ope raio addetto alla lavorazione dell'orzo per la
messaio: / « per vetro raio / senza dannalo / passa e sperla
. nel volterrano, ope raio che lavora in una moia.
, 1-ii-674: l'ope raio non può, dinanzi alle botteghe che ostentano
per proverbio: gennaio ope raio. questo dunque è il mese in cui
nell'industria cartaria, ope raio addetto alla confezione di scatole di cartone
. nelle magone, ope raio che era addetto a spezzare il minerale
quattrocento, lxiv-iio: io te dir- raio in pronto quel che voi / per te
la vete drita, / messe un raio come fus'un orso: / « aaeo
mancare, / lo qual iecta tal raio / unde aio ioie et tormento /
[alla madonna]: « per vetro raio / senza damaio / passa e sperìa
fulmine. benzoni, 10-101: un raio cascò nel brigantino e ammazzò un moro
la vete drita, / messe un raio come fus'un orso. = var
'raion 'diventi col tempo 'raio ', ritrovando così un nostro vocabolo
: nel parlare usuale è costante- mente raio col regolarissimo plurale rai. oggi [13-i-1955
modello di portinaio, peco raio, ecc. rotàio, agg
/ con tatto ha 'l volto dal celeste raio / nelle valli, non si
, 43-231: li frutti vo da- raio puoi nel regno, / possedirite tutto 'l
laudario urbinate, lxxxiii-143: per vetro raio / senga dan- naio / passa e
con doi denari de cerase lo rappaga- raio ». laude dei bianchi toscani, xcvi-154