dice barbino: e / che rader per segare altrui le veni. s.
, per poterlo meglio medicare, gli fece rader la testa. boccalini, i-261:
faresti me'filar a filatoio / che rader per segare altrui le veni. g.
faresti me'filar a filatoio / che rader per segare altrui le veni. spolverini,
vorrà, liberamente / di questo libro rader la metà. = da grifo1
saggio] a somiglianza di sperimentato barbiere a rader il pelo,... insaponando
ramusio, iii-322: altre volte mi faceano rader pelli ed intenerirle. roseo [tommaseo
mia tenerezza far disparire ogni orma, rader via, come con una vampa d'ardor
bisogno di vari coltelli per tagliare e rader le cuoia, e de la lesina per
corrente vai, né dalle afflite membra / rader gl'inculti e maculati velli. rubino
mia tenerezza far disparire ogni orma, rader via, come con una vampa d'ardor
rasoio traditore / a mozzare ed a rader cominciare. cassola, 4-36: la ruota
cinzio, 5-136: agevole è al leon rader la barba / poi ch'egli è
con altro ordigno di questo genere, e rader fino al centro dell'osso. barotti
a senza mai sormontare, anzi con rader sempre l'orizzontai linea f g.
mia tenerezza far disparire ogni orma, rader via, come con una vampa d'ardor
j priva de'suoi compagni, / rader la superficie / de'paludosi stagni.
piani, perciò con la sua planizie possono rader gli ossi. crescenzio, 2-2-257:
, perciò con la sua planizie possono rader gli ossi. = voce dotta
, iii-322: altre volte mi faceano rader pelli ed intenerirle, e la maggior
era il dì che mi davano a rader qualche cuoio, perché lo radevo molto e
del fi. racle, deverb. da rader 'raschiare ', che è corradicale
fi. racleur, nome d'agente da rader (v. racla).
fi. radure, nome d'azione da rader (v. racla).
miti avanti / tal quale io ti vedea rader coloro / che prima erano quivi.
, / ai quai mezza la barba rader fé. zanobi da strata [s.
: digli 'n malor ch'attendi a rader barbe / e non al medicar, ch'
, ma molti altri, come sarebbe a rader i peli, ad allargar la cote
peli nel mento che quel faceto ladrone fé rader la barba d'oro ad esculapio,
ramusio, lti-322: altre volte mi faceano rader pelli ed intenerirle, e la maggior
era il dì che mi davano a rader qualche cuoio, perché lo radevo molto
sforzati, montando con le scale, a rader via il detto azurro. ramusio [
gora / fanno u viaggio, ché rader col legno / non voglion la guinea.
, / priva de'suoi compagni, / rader la superficie / de'paludosi stagni.
monti, 23-485: vedi i cocchi / rader bassi la terra. -fendere l'
era il dì che mi davano a rader qualche cuoio, perché lo radevo molto e
] a somiglianza di sperimentato barbiere a rader il pelo... e lavar.
ma molti altri, come sarebbe a rader i peli... a resecar
sen'altro sapon che gli congeli / rader potriano a mezza l'aria i peli.
, perciò con la sua planizie possono rader gli ossi: alle volte col proprio
più, a misurare scarso, a rader con la mano et aggravarla. -sempre
, così pesante e grave andaranno a rader de'cinghiali e acciò fusse veduto, e
e quelle donne che non si volevano rader la testa erano sentenziate a esporre il
levo la marina, / lo stomaco rader gl'enteriore, / mancare le budella
la cenere vi s'attacchi, non la rader via col coltello, a ciò non
è bono minuir sangue, intrar bagni: rader la testa: tondir capelii.