, iii-227: rugge in ciel la nemea rabida fera, / che il cor
medici, i-310: sentimi l'orsa rabida e superba, / e cominciommi a far
come susine, ma hanno la buccia rabida e soda e lavorata come le corbezzole,
già squarciato petto / dilaniar con man rabida, e trame / piene di negro sangue
alla vista, per avere la scorza rabida, con certe eminenzie come hanno le pine
, iii-226: rugge in ciel la nemea rabida fera, / che il cor sente
, iii-226: rugge in ciel la nemea rabida fera, / che il cor sente
. di acqua impleta per offerire alla rabida e anelante bucca. = voce dotta
boito, 166: il refolo buffa -in rabida zuffa -col mare lontan, / e
spigoli crudi dei muri / coperti di rabida lebbra. sbarbaro, 2-49: esco dada
madornale ingenuità, neppure con la più rabida sete di gloria, uno avrebbe potuto
uom di ragione; / ma tu, rabida assai più dell'ortica, / gli
dai torbidi / monti lontani con lena rabida, / con aspro sibilo soffia la
ebbi tratti, / sentimi l'orsa rabida e superba, i e cominciommi a far
schizzando veleno dagli occhi e dalle labbra rabida come furia d'avemo. -con
già squarciato petto / dilaniar con man rabida. -che nutre sentimenti di esacerbato
et di acqua impleta per offerire alla rabida et hanelante bucca et refrigerare la succitudine dell'
desolando gl'innocenti satolleranno la fame che rabida è in amendue. e. cecchi,
madornale ingenuità, neppure con la più rabida sete di gloria, uno avrebbe potuto
: c'era di che soddisfare la fame rabida del cacciatore e da sollecitare il palato
pensier si maciulla / nella sua zuffa rabida con l'io, / quando la fantasia
ma stolide, ma nemmeno di apparenza rabida, perché ridicole di effetto e senza attualità
era noto con altri nomi, rabida, rainfald, fino dal medioevo.
scorza di verde giallo e rozza e rabida molto. lengueglia, 170: egli stava
scorza di verde giallo e rozza e rabida molto. g. argoli, 606: