loro matrimonio. -fare romanzi su qualcosa: soffermarsi a lungo su un fatto
rombo del silenzio nella penombra, e qualcosa in fondo al cervello mi sussurrava:
per indicare la ferma decisione di non fare qualcosa, di non accettare un'imposizione,
la punta, spezzarla nell'urto contro qualcosa. folgore da san gimignano, xxxv-ii-410
fai. -impedire la vista di qualcosa frapponendosi. giuliano de'medici, 115
restò secca. -interrompere la caduta di qualcosa. poliziano, st., 1-123
. -interrompere qualcuno mentre dice o fa qualcosa; impedirgli di proseguire. gallani
. -smettere all'improvviso di fare qualcosa. abba, 1-151: a un
non ci sembrano in uno stato normale; qualcosa si è rotto nel loro cervello o
(lo slancio, l'impeto nel fare qualcosa, lo sforzo); spezzarsi (
68. alterarsi nell'umore; scontentarsi di qualcosa; deprimersi; lasciarsi abbattere dalle avversità
re, fa ed opera ogni giorno qualcosa cosa per farlo ritornare, ma niente giova
, riparare. -rompere con qualcosa: non occuparsene più. carducci
. -rompere i denti a qualcosa: fame cessare il tormento.
-rompere il collo a qualcuno o a qualcosa: v. collo1, n.
volte. -rompere il corso a qualcosa: impedirla, ostacolarla. brusoni,
-rompere il cammino, il sentiero a qualcosa: inrompa con lo scheletro della vecchia
lingua. -rompere il filo a qualcosa: impedirne lo svolgimento. b.
paglia ^ n. 14. -rompere qualcosa al lido di morte: andare per
la romperai. ». -romperla con qualcosa: abbandonare o rifiutare concetti o atteggiamenti
. 11. -rompersi il filo di qualcosa: subire interruzione. gemelli careri,
7. -rompersi le dita a scrivere qualcosa: scriverlo fino all'estenuazione.
che qualcuno abbia fatto o lasciato accadere qualcosa o che qualcosa accada. c
fatto o lasciato accadere qualcosa o che qualcosa accada. c. odoni,
2. che rompe, che spezza qualcosa. tanara, 189: dicesi [
sbadata a cui capita spesso di rompere qualcosa. tommaseo [s. v.
al ronne. -essere al ronne di qualcosa: esserne alla fine, stare per
-sapere il conne e il ronne di qualcosa: saperne tutto, conoscerla perfettamente.
ragazzi e uomini attenti se vi fosse qualcosa da rubare. -con riferimento a
insistentemente i propri pensieri e fantasie su qualcosa o qualcuno. manzoni, pr.
-rivolgere ripetutamente lo sguardo verso qualcuno o qualcosa per desiderio o interesse. brancati,
. figur. che si aggira intorno a qualcosa o qualcuno in modo insistente e destando
: convien però che il lettore sappia qualcosa di più preciso, intorno a que'ronzatoli
al figur. impulso incontrollabile di fare qualcosa; velleità, ambizione segreta. a
portargli gratitudine; attribuirgli il merito di qualcosa. f f cavalca,
nei suoi confronti; attribuirgli la colpa di qualcosa. girone il cortese volgar.,
navigare, n. 16. -sapere qualcosa a memoria, a mente, a senno
mente1, n. 17. -sapere qualcosa a menadito: perfettamente. moneti,
aritmetica a mena dito. -sapere qualcosa come l'avemana, come il paternostro:
sa, che è al corrente di qualcosa; che ne è consapevole. simintendi
che emana odore, che ha sentore di qualcosa. fenoglio, 1-i-1272: johnny andò
dei sofi saponi di oggidì, ma qualcosa di meglio: l'entusiasmo dell'educatore,
semesi, soprattutto nel vecchio fattori, qualcosa dell'angelico tornava a rivivere, non
16. locuz. -a sapore di qualcosa: secondo il modello di qualcosa.
di qualcosa: secondo il modello di qualcosa. bembo, 1-100: dalle celestiali
senza quello sono insipidi. -rendere qualcosa piacevole, suggestivo. d'annunzio,
-non avere cura del sapore di qualcosa: non interessarsene minimamente. s
sia stato informato o si accorga di qualcosa; di nascosto; all'insaputa di
danza. panciatichi, 65: quando qualcosa il bidello comanda, / il tutto
presente civiltà; deve ogni sasso dire qualcosa alla memoria degli uomini. -sasso
-mettere, porre un sasso sopra qualcosa, metterci un sasso sopra: decidere
o sassi o pani, bisogna aver qualcosa in man pei cani. ibidem, 84
. -esserci sotto qualche satanasso: qualcosa di misterioso e di inquietante, di
nunzi apostolici, per parere di far qualcosa ne le legazioni, diventano ostinati nel
semplice copia di sé medesimi, ma qualcosa d'altro, più rigoglioso d'atmosfera,
allettare la tigre domestica fingendo di offrirle qualcosa, perché lasciasse la vittima; ma
uomo. 8. informato di qualcosa. testi sangimignanesi, 86: da
lasciando nell'aria col suo passaggio lontano qualcosa di più greve, che avvivava l'
far urtare con violenza; gettare a terra qualcosa con forza. forteguerri, iv-339
. 2. figur. presentare qualcosa in modo diretto, schietto, brusco
insofferenza nei confronti di qualcuno o di qualcosa). dante, infi,
3. tr. sgomberare un luogo da qualcosa. sarpi, ix-301: la restituzione
per indicare la volontà di non affermare qualcosa senza riserve o di giustificare un eventuale
2. spostamento ripetuto e brusco di qualcosa da una parte a un'altra.
. -fare ondeggiare o saltare violentemente qualcosa o qualcuno (le onde, un
!, del caracollo. -far cadere qualcosa dal luogo in cui è posto o
[melville] sempre il sospetto che qualcosa dell'uomo sarebbe rimasto corruzione. lo
8. tr. far ondeggiare qualcosa (il vento). pascoli,
me che fosse tempo di far qualcosa di più positivo che sbandierar e manifestare.
a ranaldo. -a sbaraglio di qualcosa: con effetto distruttivo nei confronti di
critica rigorosa. -fare sbaraglio di qualcosa: consumarlo del tutto. baiatri
fulmini. -per simil. sollevare qualcosa da terra,, dal fondo.
il colosseo di roma. -strappare qualcosa dalle mani altrui. galileo, 4-3-12
. 3. sollevare da terra qualcosa che vi è fissato saldamente per portarlo
si disse) per ogni dove, qualcosa si attacca pure all'animo loro. de
lessico su misura: «... qualcosa, padre, che m'inciucca e
, da una penombra uguale, ove qualcosa di bianco s'agita un poco, trema
lasciar passare, se non dona loro qualcosa, il che fa veramente.
ogni cosa. 2. spostare qualcosa verso il basso, tirarla giù.
agevole come un agnello. -agitare ripetutamente qualcosa, anche per fare rumore.
sbatacchiarli. -sbattere o buttare qualcosa contro una superficie o addosso a qualcuno
con forza o ripetutamente le mani contro qualcosa. forteguerri, n-pref.: qui
, battere più volte e con energia qualcosa con le mani o con uno strumento;
oggetto in un determinato punto o contro qualcosa, anche in un moto d'ira
sull'asse. -scagliare o mandare qualcosa lontano da sé (nell'espressione sbattere
gora del tempo. -buttare qualcosa addosso o sul viso a qualcuno.
, facendolo urtare in malo modo contro qualcosa o mandandolo a finire a terra.
sbattevan spesso le palpebre quasi vedessero trascorrere qualcosa per l'aria. brancati, 4-87
sovrabbondante. -riflettersi intensamente su qualcosa o su qualcuno (la luce)
prima pagina. -sbattere il naso contro qualcosa: trovarsi di fronte a una realtà
la porta in faccia a qualcuno o a qualcosa: opporre un rifiuto netto e reciso
, ecc.: disinteressarsi totalmente di qualcosa o di qualcuno; non prenderli in
. -scervellarsi nel tentativo di capire qualcosa. c. arrighi, 3-139:
-colare, spandersi gradualmente imbrattando qualcosa. fenoglio, 4-352: una pallottola
o anche eccessivo) per qualcuno o per qualcosa. 6. tr. sporcare di
10. figur. dire, affermare qualcosa con eccessiva ridondanza, con foga,
cui si mette in ridicolo qualcuno o qualcosa per lo più con accanimento rilevandone i
un atteggiamento canzonato- rio nei confronti di qualcosa. tommaseo [s. v
2. locuz. -armarsi ogni sbergo di qualcosa: per indicare una diffusa predilizione.
. 2. tr. bere qualcosa con gusto o in quantità e con
.. che..., se qualcosa ottenesse, sarebbe di sbiadir sul capo
dita. « ho bisogno di bere qualcosa ». sbiesciare, tr.
sbiesso). tose. lato inclinato di qualcosa. galileo, 3-1-178: perché non
sbirbare, tr. tose. procurarsi qualcosa con mezzi disonesti. magalotti,
la melma. gramsci, 1-88: qualcosa di simile è avvenuto finora per la
tr. tose. ridurre, dividere qualcosa in piccoli bocconi. fanfani,
2. per estens. cedere o vendere qualcosa di valore scarso o nullo o un'
. tose. mandare, far arrivare qualcosa (imprimendo un moto dall'alto verso
emozione intensa a lungo trattenuta; dire qualcosa senza ritegno, con chiarezza e nettezza
palazzeschi, 6-245: pareva sbottare a dir qualcosa ma non riusciva a trovare la prima
leopardismo e sbottonamenti di umanitarismo predicatorio, qualcosa di rapisardiano nel sangue ce l'ha
2. figur. ottenere con l'astuzia qualcosa a danno d'altri; frodare.
, 1-230: poi vedono o sentono qualcosa 0 qualcuno che li interessa, e addio
liberare il braccio o le braccia da qualcosa; allontanare, staccare dal braccio.
sbrano nel velo di mistero che copre qualcosa: farvi luce. de amicis,
. 5. liberare qualcuno o qualcosa da ostacoli, vincoli o condizionamenti.
acciottolato della stalla. -sputare qualcosa con forza. de'sommi, 1-50
estens. spruzzare, aspergere, irrorare qualcosa o qualcuno. pietro ispano volgar.
. avere un dato esito, concretarsi in qualcosa o trasformarsi in qualcosa di diverso.
, concretarsi in qualcosa o trasformarsi in qualcosa di diverso. baretti, 6-75:
piano. 13. tirare fuori qualcosa da una buca o da un ripostiglio
una pedina. -vedere qualcuno o qualcosa fatto a scacchiera: attraverso le sbarre
-per estens. allontanare dal proprio corpo qualcosa di fastidioso. d'annunzio, iv-2-87
mani. -tenere lontano da sé qualcosa. cecco d ascoli, 2161:
corrispondenza? 3. spingere a forza qualcosa in una direzione. leonardo, 2-55
uno sciagurato. -fare scacco di qualcosa: mettere insieme confusamente elementi disparati.
di vostro padre. -dare scaccomatto a qualcosa: farla cadere in disuso.
la nostra amicizia... simula qualcosa a scadenza fissa come i thè di
, 2-141: c'è in lui qualcosa d'un confessore magari malizioso, ma
ondate. 3. gettare di mano qualcosa, buttarla via sbarazzandosene. b.
15. intr. ant. balzare verso qualcosa. -anche sostant. piovano arlotto
moretti, i-883: lei sapeva già qualcosa di lui stabilito in firenze dal primo
avere, essere, fare scala a qualcosa, servire di scala).
, un purissimo ibrido di ammali diversi, qualcosa di mal precisato nella scala dell'evoluzione
si agisce. fiori, 3-22: qualcosa ci è che voglion darla a tene.
i suoi uomini; e appena vide qualcosa che non gli andava, si accomiatò
alla base per scalarlo. -montare su qualcosa con difficoltà. tornasi di lampedusa,
scalate. -il montare faticosamente su qualcosa per raggiungere una posizione più elevata.
e scalciando. -tirare calci contro qualcosa. fenoglio, 5-ii-494: nel ricordo
una cunosa illusione reputava di aver compiuto qualcosa di eroico e un sacrificio che meritasse
... finché non sopravveniva quel qualcosa più forte di lei. savinio,
targhe, il mascalzone. -scaldare qualcosa nelle mani: indugiare, esitare a
scalda nelle mani. -scaldarsela per qualcosa: prendersela, alterarsi, risentirsi.
un testo. fiatano, 1-ii-1218: qualcosa di utile, anche come narratore,
mastino della scala... dunque, qualcosa dei della scala c'è nel milanese
(anche nell'espressione farsi scalino di qualcosa). assarino, 2-ii-485: lo
accaldata una ragazza. ha nello sguardo qualcosa di vetrino. un uomo di fronte
. l'essersi scalmanato a fare qualcosa (con uso iron.).
dagli scalogni: riconoscere la superiorità di qualcosa o di qualcuno. tassoni, vhi-2-23
per ogni casupola. -fare scalpore di qualcosa: dare grande risonanza a un fatto
tutte le ire delle parti, né qualcosa di peggio altresì. imbriani, 6-205:
atto o degno di scalzare qualcuno o qualcosa: essergli assolutamente inferiore, avere di
importanza o pregio di qualcuno o di qualcosa. dominici, 4-130: non son
agg. che si può scambiare con qualcosa che presenta caratteristiche simili o che può
sgradevoli o a pericoli o per ottenere qualcosa. bibbiena, 2-9: dopo
con sobrietà di parole. -passarsi qualcosa di mano in mano. pea,
suo. -offerta o invio di qualcosa in cambio di ciò che si è
luogo di un altro. -in scambio di qualcosa: al posto di essa.
: comportamento elusivo o espediente per evitare qualcosa di sgradevole o per fingere di risolvere
purché tomi conto. 10. modellare qualcosa conferendogli una forma simile a quella della
com'io dentro avampi. -preservare qualcosa dalla distruzione. ottimo, i-323:
, ti, ecc. scampino da qualcosa o da qualcuno, spesso con uso scherz
per accentuare l'orrore nei confronti di qualcosa o di qualcuno. fagiuoli, 1-2-110
scampi ». -preservare, conservare qualcosa. gucci, cxxxi-275: la testa
tempo suo. -risparmiare ad altri qualcosa di spiacevole o dannoso. g
indicare una fortissima determinazione a non fare qualcosa. g. gozzi, i-19-191:
vita (per indicare quanto dispiaccia fare qualcosa). g. gozzi, i-12-181
per il piè. -fare di qualcosa scanno alle piante: porre sotto i
lo più bruscamente da qualcuno o da qualcosa per riguardo, per imbarazzo, per
almeno tre terremoti al mese per sapere qualcosa di lassù! » ma soggiunse subito:
o possibilità di fare o non fare qualcosa, di prendere una decisione, di
7. locuz. -a scanso di qualcosa: al fine di prevenire o di
lo dicono nel veneto dal mancare in qualcosa al dovere, alla convenienza, presa
come si acquista, si perde anche qualcosa e nel mio caso lo scapito sarà
erudito del 1700... aveva qualcosa, per l'ampio scapolare ricadente,
. -vincere una naturale avversione verso qualcosa. redi, 16-v-186: bisogna credere
, [-6-215: volendo pure scriver qualcosa pel tuo matrimonio e poi essendomi proprio
mano: esagerare. -lasciarsi scappare qualcosa: perdere un'oppor tunità
vedere o di entrare in possesso di qualcosa di particolarmente pregevole). cesarotti,
-non si scappa, non si scappa da qualcosa: per affermare una mancanza di alternative
delle donne. -gettare in terra qualcosa con uno scappellotto. l. bellini
, tr. (scappiéttó). sciogliere qualcosa da un laccio. tommaseo
2. per simil. privare qualcosa dell'accessorio che serve a chiuderne l'
scherz. che toglie il il guscio a qualcosa. lucini, 5-96: sta,
sopra. -emettere giudizi sprezzanti su qualcosa. g. lama [« l'
sgaraffare), tr. disus. carpire qualcosa con la forza, con la prepotenza
protenderlo e girarlo a fatica per vedere qualcosa di poco visibile. vasari,
gettare con forza in terra, contro qualcosa o addosso a qualcuno un oggetto,
, facendolo urtare in malo modo contro qualcosa o facendolo cadere o costringendolo a uscire
14. consegnare o affidare ad altri qualcosa. -anche: rifilare. mazzei
-vibrare una mazza, un'accetta contro qualcosa o qualcuno. berni, 20-29
(la pioggia); abbattersi su qualcosa o qualcuno o disperdere la propria carica
42. abbattersi su qualcuno o qualcosa (un colpo). uliva
-indirizzarsi in modo polemico contro qualcuno o qualcosa (un discorso, una protesta).
la calcina quando è spenta. e qualcosa riman sempre in pezzi grossi, ed è
scarlatto per bigello: mettere a disposizione qualcosa o qualcuno di qualità o valore di
. vittorini, n-60: napoli rappresenta qualcosa di comune a tutti gli uomini:
, le rocce calve e lisce hanno qualcosa d'innaturale: infatti, furon minutamente
. che lo stile di caravaggio era qualcosa di troppo scarno e riservato per un'
di leccargli te scarpe. -non essere qualcosa scarpe per i piedi di qualcuno:
culturale che viene fatto al pubblico diventa qualcosa di tiepido, di confortevole, di
lancellotti, 191: sempre vogliono tòrti qualcosa del tuo dovere o con la cattiva
. locuz. -essere, stare scarso a qualcosa: averne a disposizione molto poco)
un talento. -tenersi scarso di qualcosa: dare un peso di merce inferiore
, procuratevi la conoscenza di chi sa qualcosa. tommaseo, cxxiv-126: potreste senza
scartaménto1, sm. il togliere via qualcosa dall'involucro di carta che lo avvolge
scartata1, sf. lo svolgere in fretta qualcosa dalla carta o dah'involucro che lo
tose. ricavare un profitto, rimediare qualcosa, anche in modo illecito e disonesto.
con quello lì c'era da scastagnare qualcosa..., gli apparecchiò una pietanzina
piene le scatole di qualcuno o di qualcosa: essere esasperato, disgustato da qualcuno
esasperato, disgustato da qualcuno o da qualcosa; non poterne più. dossi,
e che non riscrivo aspettando di scoprire ancora qualcosa: un nuovo documento, una nuova
. 18. discordare, discostarsi da qualcosa; non attenervisi. fra giordano,
ambulanti. 22. scagliare qualcosa con le dita. comisso, ii-36q
di un pelo: mancare poco (che qualcosa accada). guerrazzi, 1-565
, avevano per lei, chissà perché, qualcosa di rassicurante. -provenire (uno
non tenere più in considerazione o evitare qualcosa in quanto ritenuto poco sicuro, privo
. scavare, tr. cavare qualcosa dal suolo. -in par- tic.
. -figur. trovare, rintracciare qualcosa in seguito a ricerche o per caso
cercar di scavare, se posso, qualcosa. forteguerri, 24-75: in sostanza.
verbo frinire. -tirare fuori qualcosa di strano, di inusitato. de
, 3-86: la libera strada ha qualcosa di umano, di unicamente umano.
è prodotto o è stato determinato da qualcosa o da qualcuno (un profondo divario di
scavìtolo). region. cercare qualcosa con la massima cura. fanfani,
con ostinata ricerca tanche minimo rimasuglio di qualcosa. p. petrocchi, 1-123:
poltrone.. figur. escogitare qualcosa in seguito a lunga 3.
impegnarsi quanto più è possibile nell'inventare qualcosa. faldella, 9-660: si scavizzolerà
.. pece e pietre focaie, e qualcosa da mangiare, ma li scelga capaci
vantaggiosa e attuarla; decidere di fare qualcosa, adottare un comportamento; intraprendere un'
occasione, il momento opportuno per fare qualcosa. varchi, 23-44: ebbe avvertenza
della misura o di una delle misure di qualcosa; diminuzione di tale quantità o misura
la misura o una delle misure di qualcosa; ridurla. -in partic.:
dovute ore grandissima quantità. -omettere qualcosa in un racconto o in resoconto o
. attenuare un pregio o un difetto di qualcosa. castelvetro, 3-94: non doveva
realtà il pregio o il valore di qualcosa. corfino, 20: sciolse la
un compì, di quantità: ridurre qualcosa di una determinata quantità, in partic
un compì, di privazione: privare qualcosa di una sua parte o di elementi che
minore, diminuire, decrescere, ridursi (qualcosa o la misura, la quantità di
o la misura, la quantità di qualcosa). -in partic.: rimpicciolirsi
. 4. che manca di qualcosa o ne è stato privato. luca
estesi, ma ricchi sempre e sempre qualcosa nuovi, secondo che i diversi punti piglian
di nuovo riferimento esplicito a qualcuno o qualcosa nel contesto di un discorso.
e, al figur., per qualcosa di spiacevole che gli è accaduto.
essere originato, procedere, provenire da qualcosa o da qualcuno. -in partic.:
. 37. figur. lasciare qualcosa in eredità. serdonati, 8-86:
calare, porre giù, far discendere qualcosa o qualcuno. - anche assol.
gli occhi gli andarono per caso su qualcosa che luccicava su lo scendiletto, dalla
sapete, non è bella, / se qualcosa d'attomo non scerpella. =
: impegno ostinato con cui si persegue qualcosa (in partic. in espressioni del
tipo mettersi a scesa di testa in qualcosa, prendere qualcosa a, per scesa
scesa di testa in qualcosa, prendere qualcosa a, per scesa di testa).
v-2-311: per quella calamità d'aver qualcosa al sole o, comunque, da vivacchiare
fioritura. -minima porzione visibile di qualcosa. landolfi, i-590: una scheggia
3. locuz. levare scheggio a qualcosa: renderlo inoffensivo, inefficace, inefficiente
teffetto di un gonfiore muscolare, ma ha qualcosa di forte e di scheletrico, di
un divenire storico; forma essenziale di qualcosa, astratta dai particolari accidentali. -schema
, del funzionamento, dell'evolversi di qualcosa. b. croce, ii-2-181
che fosse necessario pensare fin da ora a qualcosa di inedito, di originale, che
, 1-258: aveva... trovato qualcosa che entrava nei suoi schemi.
nel presentare i fatti, sacrifica sempre qualcosa della loro individuale e reale fisionomia e
scon -smarrire la scherma di qualcosa: non essere più in grado
. -anche: evitare di acconsentire a qualcosa. gualdo priorato, 10-i-32: scoperte
18. cercare di evitare di fare qualcosa; rifiutarsi anche accampando scuse, tergiversando
a coprire, a riparare qualcuno o qualcosa da agenti esterni, intemperie, fattori
grande lena e statura, con indosso qualcosa più dello slip o perizoma, anzi uno
17. locuz. -allo schermo di qualcosa: al riparo di qualcosa; in
schermo di qualcosa: al riparo di qualcosa; in posizione adiacente o sottostante a
; in posizione adiacente o sottostante a qualcosa. stoppani, 1-289: peccato che
. -a, per schermo di qualcosa: per ripararsene. del bene,
-fare o farsi schermo con, di qualcosa: servirsene per salvarsi da un pericolo
. -fare schermo o da schermo a qualcosa: contrastare efficacemente un pericolo, una
, farsi schema di qualcuno o di qualcosa). - anche: oltraggio,
. 4. locuz. -avere qualcosa a schema: non tenere in nessun
denigratorio nei confronti di qualcuno o di qualcosa. bartolomeo da s. c
4. locuz. -a scherno di qualcosa: per esprimere disprezzo e ostilità verso
, pigliare, prendere a, in scherno qualcosa: non tenerne alcun conto; non
-fare, farsi, prendersi scherno di qualcosa: considerarlo con leggerezza o noncuranza.
lungo scherno? -mettere in scherno qualcosa: ridicolizzarlo. bresciani, 6-xv-103:
, prendendosi gioco di qualcuno o di qualcosa, nascondendo e dissimulando le proprie intenzioni
facile della compagnia e del vino, qualcosa che conoscevo, che mi ricordava la
il muso come me; sembrava che sapesse qualcosa; ma vinverra era allegro e ci
. non scherzare con qualcuno o con qualcosa: agire con prudenza; affrontare una persona
locuz. -buttare, voltare, ecc. qualcosa in scherzo: cercare di attenuare la
in scherzo. -pigliare, prendere qualcosa a, in, per scherzo:
). comprimere, pressare con forza qualcosa, appiattendolo, frantumandolo, deformandolo.
un parafango. 3. premere qualcosa perché aderisca o s'incolli. calvino
. 6. spingere qualcuno contro qualcosa, costringendolo a occupare uno spazio ristretto
la testa. 10. dire qualcosa o, in partic., lanciare un'
prò le faccia ». -dire qualcosa in confidenza. c. arrighi,
16. appiattirsi a terra o contro qualcosa. machiavelli, 1-viii-160: ella si
muro. -cadere con forza su qualcosa, aderendovi. fenoglio, 1-222:
4. premuto o avvicinato con forza contro qualcosa. cicognani, 2-154: stemmo ambedue
. gettare con forza e con violenza qualcosa contro qualcuno, in un moto di
. -prendere, pigliare, avere qualcosa a schiaffo: ottenerla in prestito accompagnata
partic. in espressioni come schiantarsi contro qualcosa, al suolo). -anche: sfracellarsi
-mettersi sulla scia di qualcuno o di qualcosa: adeguarsi o conformarsi al loro esempio
-nella scia, sulla scia di qualcosa: come conseguenza, sulla base di
di un mulino, una malo modo qualcosa, sciupare. imbarcazione).
di cinquanta. misasi, 4-66: qualcosa mi diceva confusamente che una sciagura,
camera del fratello... tutto rivela qualcosa di monomaniaco, nonché un'intelligenza scialacquata
, per tutti i commessi che portano qualcosa e recano gli auguri. « scialapopolo »
mi sono domandato se fosse possibile capire qualcosa riguardo ai sistemi che regolano questo comportamento
. (sciangòtto). tose. dire qualcosa in modo confuso, quasi inintelligibile (
2. locuz. sapere, intendere qualcosa per sciarabotsentimento umano, senza mai un
2. risciacquare; far passare qualcosa in acqua prima della lavorazione.
un aereo. bacchetti, i-413: qualcosa gli diceva il volo non esser finito
in ogni modo i'n'ho strappacchiato qualcosa in qua e in là da ciascuno
che sa, che è a conoscenza di qualcosa; edot lo bastimento indiano
. -conoscere, giudicare, sapere qualcosa di o per certa, infallibile,
una previsione, un pronostico intorno a qualcosa. g. villani, iv-13-99
. locuz. -avere a che fare con qualcosa quanto la scimmia coi granchi: v
-sciogliere un inno, un ditirambo a qualcosa: lodarlo, esaltarlo, fame l'
sciolga. -sciogliersi la lingua a qualcosa: trovare espressioni appropriate ed efficaci.
. -mancanza di ritegno a fare qualcosa di riprovevole. f. galiani,
, a pensare, o a operare qualcosa di nuovo. -privo di certezze.
non intende. -distolto dal fare qualcosa. dante, purg., 8-111
mostra, esporre, offrire alla vista qualcosa, in specie mercanzie traendole da casse,
, tr. disus. rovinare, distruggere qualcosa; lacerare; sciupare.
, allettare, sedurre qualcuno per ottenere qualcosa o per ingannarlo. pulci, 25-63
. -con valore attenuato: far dimenticare qualcosa di spiacevole. caro, 12-i-303:
, il lacerare, anche involontariamente, qualcosa. - anche: fessura, fenditura
sciugaménto, sm. ant. l'asciugare qualcosa genere seytonema (v. scitonèma)
). dan neggiare alquanto qualcosa. -in partic.: trattare un
sciupare, tr. guastare, rovinare qualcosa in modo più o meno vistoso,
ha suggerito ai due leader di fare qualcosa per evitare ulteriori scivola menti
. un errore credere che svevo guadagni qualcosa letto nelle traduzioni. in queste va
di lineamenti e di forme pareva avere qualcosa di malato. pratolini, 10-428:
stare sulla scocca: essere pronto a fare qualcosa. b. giambullari, i-474
, rivolgere lo sguardo verso qualcuno o qualcosa. martello, 6-iii-20: vèr me
comunque scoccò. 19. battere contro qualcosa, produrre uno schiocco (un dito
. -essere sullo scocco per dire qualcosa: essere in procinto di parlare.
l'alto, generalmente allo scopo di contenervi qualcosa. campofregoso, iii-28: a bever
sputare. -volere piena la scodella di qualcosa: desiderarne in abbondanza (anche in
7-124: infiniti nostalgicie mammisti credono di avere qualcosa a che fare con il
quel che dovrebbero fare. quando fanno qualcosa sono del tutto scollegaticon gli altri organi dello
5. scrivere, raccontare, esporre qualcosa con stile incisivo; descrivere fatti,
4. locuz. scombiccherare d'inchiostro qualcosa: descriverlo in modo inadeguato.
tutto e, perdendo, si perderebbe qualcosa che non vale nulla. gramsci
, l'impegno a offrire o fare qualcosa, ecc.) di una scommessa
locuz. -non scommettere quattro soldi su qualcosa; non farvi alcun affidamento. p
». « chi le ha detto qualcosa? » rispose l'impiegato stizzosamente.
ci faresti... il piacere prestandoci qualcosa; ma se ti scomoda, dillo
. 4. mettere fuori posto qualcosa o costringere qualcuno ad assumere una posizione
. 6. mettersi a fare qualcosa che comporta disagio, disturbo, impegno
natura, scompagnata dalla dottrina, varrebbe qualcosa, la dottrina da sé sola,
potevano esercitare i superiori sui loro subordinatiper ottenere qualcosa più in là del dovere era tenuissima.
i tronchi. 3. distribuire qualcosa dividendolo in parti uguali o assegnando a
chi divide secondo determinati criteri o distribuisce qualcosa in parti uguali o secondo proporzioni adeguate
. mancanza di gradimento, insoddisfazione per qualcosa. fortis, 1-138: forse mal
scortese verso qualcuno; rifiutare di concedergli qualcosa, di fargli cosa gradita, di soddisfare
pronom. non compiacersi, dispiacersi di qualcosa. marino, 1-2-92: l'orgogliosa
: cfr. porre). dividere qualcosa in parti; sezionare,
rappresentazione. pavese, 4-217: urlai qualcosa all'oratore anch'io, e in quel
frugare, mettere in disordine fingendoin cerca di qualcosa. 2. figur. turbare,
. ant. disgustarsi, schifarsi di qualcosa, disinteressarsene. pataffio, 2:
più di quello. 3. vietare qualcosa per comandamento divino o a opera dell'
cominform scomunicò tito. 6. proibire qualcosa in maniera perentoria. paoletti, 3-44
(sconcètto). privare qualcuno o qualcosa della stima o del credito di cui gode
compì, di limitazione: privarsi di qualcosa. boccaccio, v-242: non fu
del luogo suo. -sconciarsi di qualcosa: infischiarsene, non cu
libra, né oncia. -essere qualcosa sconcio per qualcuno-, arrecargli danno,
2. perdere la speranza in qualcosa o nella possibilità che un evento si
. 2. mancanza di fiducia in qualcosa o nella possibilità di portare a compimento
la forma, la struttura di qualcosa. cagna, 3-vili: poche città
che non si congiunge (una parte di qualcosa con un'altra).
per scongiurare il dolore. -evitare qualcosa di sgradito. piovene, 14-143:
di vedere se mi sarà possibile fare qualcosa di utile e di concreto per lei,
6. locuz. tenere gli scongiuri a qualcosa: evitare che accada. fazio
sdegnano spingersi fino nell'estrema sicilia sanno qualcosa di lei. -privo di valore
valore attivo: che è all'oscuro di qualcosa, inconsapevole. quaedam profetia,
, ii-327: nello sconquassodi un gran patrimonio qualcosa da spigolare c'è sempre.
di non fare, dire o intraprendere qualcosa; tentativo di dissuasione. guido
. locuz. dare per scontato-, considerare qualcosa come normale, dare per certo,
vo romper cotesto -stancarsi di fare qualcosa; smettere. mostacciaccio. pallavicino, 1-335
vaga amarezza, come se qualcuno o qualcosa mi avesse deluso. -motivo di scontentezza
2. interrompere la successione di qualcosa. p. f. cambi,
scontrò le tre fiere. -incontrare qualcosa sulla propria traiettoria (la luce)
in li saxi. 3. urtare qualcosa o qualcuno, per lo più involontariamente
caratteristiche, positive o negative, in qualcosa o in qualcuno. pallavicino, 8-25
-trovarsi casualmente in un luogo davanti a qualcosa. giostra delle virtù e dei vizi
voglioscontrarmi con bonghi. comisso, 7-157: qualcosa di simile non gli toccava dal
12. andare a sbattere, urtare contro qualcosa o qualcuno per lo più involontariamente e
contrasto con i caratteri, propri di qualcosa o di qualcuno. ottonaio, 64
che contrasta con i caratteri propri di qualcosa. - anche con uso neutro.
. scoperchiaménto, sm. lo scoprire qualcosa togliendo il coperchio. -al figur.
. montale, 15-646: c'è qualcosa che squassa / che scoperchia e distrugge
. 2. per estens. privare qualcosa della parte superiore e, in senso
a coprire, a rivestire o a proteggere qualcosa. -anche: aperto, spalancato.
disus. lo scoperchiare, lo scoprire qualcosa. manuzzi [s. v.
le occasioni'. -a scopo di qualcosa: per ottenerla, per conseguirla.
. levi, 2-300: procedevamo lentamente, qualcosa nel motore non funzionava, il rumore
di me pesano i secoli, sono qualcosa che è oltre la vita. soldati
. -in senso generico: privare qualcosa di quanto la ricopre. -in partic
2. togliere ciò che ricopre qualcosa, in partic. il coperchio di
il presidente. 7. trovare qualcosa, casualmente o in seguito a ricerche
iron.): presumere di compiere qualcosa di eccezionale; fare considerazioni ovvie e
io. figur. giungere a conoscere qualcosa che si ignorava, casualmente o in
renzo. -individuare l'ubicazione di qualcosa; localizzare. dizionario militare italiano [
compì, predicativo dell'oggetto: conoscere qualcosa in un aspetto nuovo; accorgersi di
ant. e letter. vedere, scorgere qualcosa o qualcuno, in partic. in
. in lontananza. -anche: osservare qualcosa da un luogo eminente, da un punto
che ha trovato, che ha scoperto qualcosa; che ha compiuto una scoperta.
. sminuire, sottovalutare, giudicare sfavorevolmente qualcosa. montale, 7-336: un uomo
2. riduzione della lunghezza di qualcosa. galileo, 3-4-223: or qui
o più corto, ridurre di lunghezza qualcosa. -in partic.: accorciare un
reverendissima appresso detta inferma. -essere qualcosa condotta allo scorcio: essere matura per
{ scordo). perdere il ricordo di qualcosa o di qualcuno, dimenticare.
. 4. omettere di fare qualcosa per dimenticanza { scordo). ant.
con la particella pronom. dimenticarsi di qualcosa o di qualcuno; perderne la memoria,
! -scordarsi, potersi scordare di qualcosa: rinuntic.: discostarsi dal volere
negative; prendere per qualcuno o qualcosa (in relazione con il compì, pred
2. locuz. avere a scorno qualcosa: detestarla. v. martelli,
-passare rapidamente con lo sguardo sopra qualcosa. pallavicino, 1-5: tanto riesce
-ridursi a dire o a fare qualcosa di deplorevole o di fastidioso; incorrere
darsi pensiero di correggere, di impedire qualcosa; lasciare andare le cose per il
a qualcosa-, allungare la mano su qualcosa per afferrarla. schiatta pallavillani,
sia,... sempre rode qualcosa e sempre stacca qualche numero di parti.
esercitato da qualcosa su qualcuno; impulso emotivo, stimolo
. accorciare, ridurre la lunghezza di qualcosa. paganino bonafè, xxxvii-113:
, 3-119: « o allora metti qualcosa tu sul tappeto ». « che vuo'
). equamente fra chi fa qualcosa e chi ne è l'ispira
-consapevole, edotto, informato di qualcosa. d. bartoli, 7-2-10:
calvino, 2-25: cosimo prese un qualcosa dal ramo e glielolasciò cadere in testa;
venuta. -non dare una scorza per qualcosa o per qualcuno: non essere disposto
enfatico il disinteresse o il disprezzo verso qualcosa o qualcuno). fazio, v-26-66
amordivenne insana. 4. liberare qualcosa da ciò che gli è superfluo o
la calcina quando è spenta. e qualcosa riman sempre in pezzi grossi, ed
. -lo scuotere, l'agitare qualcosa. cassieri, 6: si sferrava
, per lo più di poco, qualcosa dal luogo o dalla posizione in cui si
osare, avere l'ardire di compiere qualcosa. rugieri apugliese, xxxv-i-887: sono
e letter. che agita, che scuote qualcosa con vigore ed energia.
vortice, vertigine'. 3. scrollare via qualcosa, farlo cadere di dosso. scotodinià$i
, provate a spenderle. -scottare qualcosa il capo a qualcuno: infastidirlo e
. locuz. essere cani scottati; fare qualcosa comescorsi inutili o pettegolezzi. sola scottatura
deriva. - pagare lo scotto di qualcosa: subire le conseguenze di un errore
(anche nell'espressione mettere a scotto qualcosa). boccaccio, 1-ii-258: li
stesso scotto, stare a scotto con qualcosa ben nascosto. -in senso concreto: ciò
, inaspettatamente o dopo lunghe ricerche, qualcosa di raro o di insolito o ciò che
. 6. andare a prendere qualcosa là dove è riposto; tirare fuori
. 7. venire a sapere qualcosa; assumere o carpire informazioni.
4. locuz. fare scredente qualcosa: dimostrarne la nuire o fare in
, non ritenere o non ritenere più qualcosa come vero (anche in relazione con
fiducia o avere perso ogni speranza in qualcosa. tenca, 3-34: beati sogni
1267: sol la silenziosa / lampada sa qualcosa: / passo della persona che
scrivere la musica di un film: ecco qualcosa di un ordine nuovo. 5
: anco d'italiano venivo scrivicchian- do qualcosa, ma senza garbo né grazia.
(scròcco, scròcchi). procurarsi qualcosa senza pagare o senza averne diritto o
ben lucide mostrando fuori, per sentirsi qualcosa. fenoglio, 5-iii-639: potevi sempre
energia; agitare, sbattere con violenza qualcosa, muovendolo in diverse direzioni.
la matrice infranta. mi rispose che qualcosa dentro il sacco rimane sempre. hai
e turbinare. -figur. liberare qualcosa da ciò che pare superfluo, incongruo
. fare considerazioni minuziose e puntuali su qualcosa, talvolta in modo eccessivo e pedante;
. tarlo. -essere in scrupolo di qualcosa: correre un determinato pericolo o rischio
. trattenuto da remore nel fare o dire qualcosa; pieno di cautele, di dubbi
a fare questa sorpresa. -stabilire qualcosa dopo avere discusso a lungo (in
venire a conoscenza di qualcuno o di qualcosa. f. f. frugoni,
voce arà rimanga officiale. -porre qualcosa in scrutinio-, metterla ai voti.
un piccol pezzetto di panno da rapezzar qualcosa. -riquadro, scacco (nella
gli ho risposto, ma c'è qualcosa in lui che metà non capisco metà va
a scuola. -potersi informare di qualcosa con la lettura. bemi, 33-30
nullo male. -tenere scuola di qualcosa: essere maestri (anche nel male
non dittongate). muovere ripetuta- mente qualcosa in vari sensi; agitare per fare cadere
, scrollare, sbattere ripetutamente o sfasciare qualcosa. statuto dell'università e arte
17. far cadere o strappare qualcosa dal posto in cui si trova o
più le piace. -schermirsi dal fare qualcosa; tendere il più tansillo, xxx-3-200
ciò era inadmissibile. -accorgersi di qualcosa, aprire gli occhi su una realtà
40. sentirsi toccato o danneggiato da qualcosa; protestare per la lesione dei propri
mio sospetto. -rifiutare di fare qualcosa. buonarroti il giovane, 9-19:
donzella. -scuotere le mani da qualcosa: rifiutarla. zanobi da strata [
comporle. -dare della scure su qualcosa: criticarla aspramente. de sanctis,
a conoscenza o non ha nozione di qualcosa; poco edotto, poco o per
, 4-39: doveva aver capito che qualcosa accadeva di cui lo si teneva allo
ricusare o a ottenere a ogni costo qualcosa; causa fittizia addotta per mascherare lo
nel freddo. -fare scusa di qualcosa: evitare, schivare, far sì
schivare, far sì che non avvenga qualcosa. antonio da ferrara, 117:
o per interrompere garbatamente, e poter dire qualcosa anche poi: 'scusate, ma.
. 10. tenere conto di qualcosa come scusante. leti, 5-i-136:
de'tempi. -rendere ragione di qualcosa. loredano, 1-210: voglio credere
persona o anche un animale dal fare qualcosa; essere buon motivo di dispensa.
. -trarre motivo di scusa da qualcosa. caro, 12-i-201: quanto al
scuse, addurre pretesti per non fare qualcosa; sottrarvisi, esimersi. novellino,
-ant. chiedere il permesso di fare qualcosa. boccaccio, dee., 3-3
erano già squsati -rifiutarsi di fare qualcosa; trovare pretesti de'doni e ufici
etade. per non fare qualcosa. -dir. legittimamente scusato:
-scusare senza: fare a meno di qualcosa. dossi, iii-278: « e
per indicare grande abbondanza o eccesso di qualcosa. pronto e parato. boccaccio,
di me. -fare scuso di qualcosa: evitarlo, respingerlo. chiaro davanzati
la compiacenza, non esitare a fare qualcosa (come formula di cortesia).
avversione nei confronti di qualcuno o di qualcosa; farlo oggetto del proprio disprezzo.
-avere, prendere a sdegno di fare qualcosa: rifiutarsi di compiere un'azione,
, affermazioni; perdere la consapevolezza di qualcosa; cessare di giudicare importante o valido
, economica o spirituale; incorrere in qualcosa di sconveniente; cadere in un errore
. perdere interesse o entusiasmo per qualcosa. malagoli, 373: 'sdubbiassi':
giuntain sulle secche? -mandare sulle secche qualcosa: metterla a repentaglio.
, anche senza desinenza sécco). privare qualcosa dell'umidità, inaridirla o lasciarla inaridire
stati in grado di offrirci finalmente 'qualcosa di degno'. -assol.
iscrive mai, se non quando ha qualcosa da domandare. guadagnoli, 1-ii-147: le
seccatura, sf. l'essiccare qualcosa (in partic. frutta, verdura
, che intendesse profondamente la poesia come qualcosa di li bero, d'irrazionale
aqua benedetta. biun- -versare qualcosa con un secchio: distribuirla senza risparmio
che subito affonda, e frettolosamente mormora qualcosa. 30. deciso, energico
e cipersi dei soldi. -ingoiare qualcosa a secco: senza bere, senza
porre in secco qualcuno: privarlo di qualcosa. salvini, 34-5: l'altra
nel vestire stesso c'era qua e là qualcosa distudiato o di negletto, che annunziava una
è un prolungamento del precedente o è qualcosa di diverso. -fine secolo (
dai secoli non è piùsostanza inerte, ha qualcosa d'umano. -consumazione dei secoli
3. venire dopo o subito dopo qualcosa nel tempo (anche come conseguenza o
ognora crescendo. -uguagliare sostanzialmente qualcosa per valore, qualità, ecc
-sedere a: stare seduto presso qualcosa o attendere seduto a un'occupazione o
poltrona ». pirandello, 8-532: vogliosapere qualcosa da lei. segga, la prego.
n. 4. -sedere custode di qualcosa: custodirlo. foscolo, sep.
14. locuz. dare il sedici per qualcosa: rendere sedici volte tanto, moltissimo
asta, / corno piace -farsi sedile di qualcosa: sedersi o distendersi al tuo sedile
. -porre il proprio sedile in qualcosa: scegliere per sé una detèrminata condizione
grado di considerazione in cui è tenuto qualcosa in una scala di valori. monte
e seducente, ma non traducibile in qualcosa di concreto. -che induce all'
: la libertà... è pursempre qualcosa di grande..., anche se
, tr. { seghétto). intagliare qualcosa in modo che assuma una forma dentellata
6. mezzo con cui tenere conto di qualcosa. leggenda di s. chiara,
qui, maté... se capita qualcosa di nuovo segnala. -comunicare
-indicare, essendo puntato verso qualcuno o qualcosa (il dito). f.
esistenza o il passaggio di qualcuno o qualcosa. crescenzi volgar., 1-8:
gnalare, a far riconoscere qualcosa o qualcuno. - cartellino segnaletico:
, agg. che indica o segnala qualcosa. - anche sostant. panigarola,
), tr. scrivere, annotare qualcosa, per lo più al fine di conservarne
scritto, distinguere, porre in rilievo qualcosa con l'uso di segni convenzionali (accento
la rovina. io. indicare qualcosa con l'indice, con un gesto,
5-121: nel complesso era lei, però qualcosa ancora mancava, il segno, quella
, come segno dei tempi nuovi, qualcosa di più selvatico, uno squillo di vivaci
matematici dicono: la quantità muta disegno (qualcosa si fa altro) passando per zero o
preoccupato. -accingersi a fare qualcosa. tasso, 6-28: argante,
colpito nel segno. -intendere qualcosa per il verso giusto; cogliere l'
. -colpire nel segno di qualcosa, di qualcuno: attuarne lo scopo
/ segno. -dare segno di qualcosa: manifestarla, lasciarla intendere (con
fan -essere prova, indizio di qualcosa. questi occhi segno, / questi
disprezzato. -drizzare il segno verso qualcosa: proporselo come fine. attribuito
-fare un segno di croce a qualcosa: non volere più averci a che
]: farci un segno di croce a qualcosa: non volerne saper più, come
non resistere più alla voglia di fare qualcosa; non potersi più trattenere. baiardi
, tutti i segni: eccedere nel fare qualcosa, comportarsi sfrenatamente; superare i limiti
preso il segno. -rendere segno di qualcosa: tramandarne la memoria. machiavelli,
col moto. -tenere in ordine qualcosa. fagiuoli, vi-92: di tenem'
non in questo -toccare il segno di qualcosa: conseguirla, raggiungerla. boiardo,
segno, l'ultimo segno di, in qualcosa: giungere alla perfezione di essa.
-tornare a segno: smettere di fare qualcosa. di 'segnettino', ma più sottile ancora
ragione. -varcare il segno di qualcosa: oltrepassarne i limiti. della casa
. -venire al segno di fare qualcosa: in condizione di poterla fare.
4. che è all'oscuro di qualcosa, ignaro. c. gozzi,
intrattenevano fra loro in gran segreto e qualcosa ne seppe car- letto che ghignava anche
. locuz. - essere nel segreto di qualcosa: essere al corrente delle motivazioni
nulla. -non fare un segreto di qualcosa: non fare mistero, non mantenere
seguaci della prosperità. -conseguente a qualcosa. r. campeggi, 8:
. che mira, tende, aspira a qualcosa. m. palmieri, 3-29-15:
degenere, abbiglio. -in seguimento di qualcosa: dopo un determinato avvenimento.
vano. -ant. fare qualcosa successivamente. ser giovanni, 3-22:
; cercare di ottenere o di conseguire qualcosa; ricercare (beni, onori, piaceri
est celitus'. -tenere conto di qualcosa. dante, conv., iv-xxiv-9
la morte. 40. conseguire a qualcosa, esserne determinato, esservi collegato o
scene. -lasciar seguire: consentire che qualcosa sia fatto. bon, li-4-67
52. prodursi per conseguenza di qualcosa, derivare da uno stato di cose
del suo signore. -seguire a qualcosa: darvi seguito. v. borghini
4. il dedicarsi a qualcosa, l'attendervi con assimentato, /
: s'altri mi serra / lunfissare qualcosa che si muove. go tempo il
lavoro. -secondare il compiersi di qualcosa. detti del beato egidio, 250
seguita pur, ché forse anch'io qualcosa / ho da contar. d. sestini
/ ispezzeransi le forti -seguitarsi a qualcosa: attenervisi. catene / de'padri
più antica. -a seguito di qualcosa: in considerazione di un fatto.
. -dare, fare seguito a qualcosa: proseguirlo, con- in continuazione.
. -in seguito a o di qualcosa: come conseguenza di un fatto,
[in civiltà dette macchine, qualcosa per intero, che non ci si accontenta
di sella. -mettere in sella qualcosa: conferirgli una preminenza assoluta.
, il cuore del sedano, per indicare qualcosa che arrivi a proposito, al momento
cità, l'albergo centrale del parco ha qualcosa di stonato. = comp. di selvaggio
'l più selvagio. -privo di qualcosa. rime anonime, xxxvii-214: d'
. ant. restio, contrario a far qualcosa (in relazione con una prop.
negoziante, in ogni professore è rimasto qualcosa di selvatico, di puerile, di
approvazione, consenso, benestare per fare qualcosa (e con semaforo rosso si indica
. e letter. simigliante, simile a qualcosa o a qualcuno nell'aspetto (anche
apparenza, aspetto esteriore e sensibile di qualcosa; la figura, la forma che assume
maternamente compatendonelo. -fare sembiante di qualcosa: manifestare, dare a vedere,
: che è simile o ricorda vagamente qualcosa. pascoli, 247: « quella
n. 42. -mostrare sembiante di qualcosa: darlo a vedere. boccaccio,
riproduzione grafica, anche convenzionale, di qualcosa. antichi portolani italiani, 372:
apparenza, aspetto esteriore e sensibile di qualcosa; la figura, la forma che assume
, 25-64: il materialismo era universalmente qualcosa: con uguale o simile forma, caratteristica
-per analogia o per corrispondenza con qualcosa. chiaro davanzati, xx-20: donna
valore aggett.: uguale o simile a qualcosa. cavazzi, 479: in questo
cor fuvinto. -di sembianza di qualcosa (con valore aggett.):
. -fare, mostrare sembianza di qualcosa: manifestare, dare a vedere,
in sembianza dei cani. -mostrare qualcosa per sembianza: darlo a vedere,
per farina: dare a credere che qualcosa abbia pregio quando non ne ha.
vista; dare indizio o segno di qualcosa. novellino, xxviii-814: dara'line
qualcuno l'impressione o l'illusione che qualcosa stia accadendo, o di essere in
paragonare; ritenere simile o analogo a qualcosa. guinizelli, xxxv-ii-462: fere lo
dallo sdraio silvia girò gli occhi e disse qualcosa a suo padre. disse: «
. -estirpare, spegnere il seme di qualcosa: stroncare totalmente la diffusione di un
nemmeno il seme di qualcuno o di qualcosa: a indicare la totale mancanza,
scomparsa o eliminazione di qualcuno o di qualcosa. a. pucci, cent.
-perdersi il seme di qualcuno, di qualcosa: estinguersi completamente, non esistere nemmeno
-trovare il seme del fungo-, trovare qualcosa di piccolissime dimensioni, quasi invisibile.
: affaticarsi inutilmente, adoperarsi vanamente per qualcosa. / e potente signor non operando
che ha solo la presunzione di valere qualcosa. 6. gruppo di persone
: fra il caldo velo del sonno / qualcosa si tramuta e già molesto / nel
acqua. -anche: che affonda in qualcosa di soffice (le dita).
svogliata. alfieri, i-261: qualcosa andava pur leggicchiando, massime la mattina
agg. parzialmente sottratto alla vista da qualcosa o da qualcuno; visibile solo in
questa seconda e strana fanciullezza di mozart qualcosa come una malattia profonda eche via via si
una semiprova del mio esser nato eli qualcosa. beccaria, i-74: gli adultèri
strade. altissimi dividendi. c'è qualcosa che ricorda certi papi della rinascenza e
che mi si muta o mi si perde qualcosa di tipico, in questo strano malanno-salute
che, in quanto si riferisce a lungare qualcosa in eterno. sempiterno fuoco, perocché queste
ha una connotazione critica nei confronti di qualcosa che si ritiene desueto e superato)
faresti... il piacere prestandoci qualcosa; ma se ti scomoda dillo semplicemente.
compiere un'azione; sollecitarlo a dire qualcosa. anonimo genovese, 1-1-224:
— 'fare senno, gran senno di qualcosa, a fare qualcosa: fare molto
, gran senno di qualcosa, a fare qualcosa: fare molto bene a farla.
assalti de'commentatori. -fare senno di qualcosa: farne tesoro, trarne profitto.
senno. -sapere il senno di qualcosa: esserne esperto. testi fiorentini,
nobilità. -sapere, recitare qualcosa per il senno a mente-, a
, la cui prima preoccupazione è dire qualcosa di sensazionale e nel tempo stesso alla
se cleliaera al corrente della scappata. da qualcosa nel contegno di doro avevo la sensazione
quel che le mie dita provarono quando qualcosa di vivo toccò il sensibile dei polpastrelli,
: l'artista francese ha anzi qualcosa di femmineo. annichilano. galileo
. leopardi, i-784: domandato il tale qualcosa al mondo fosse più rara, rispose:
.: riferito solo a qualcuno o a qualcosa. -senso vietato: divieto d'imboccare
apri libero i sensi. -aprire qualcosa ai sensi: spiegarlo in modo razionale.
poema. -dare il senso di qualcosa: renderlo immediatamente e sinteticamente percepibile;
animo divino. -dare un senso di qualcosa: evocarla richiamando un'associazione d'idee
di bere, per nonubriacarmi e lasciarmi scappar qualcosa, una volta fuori dei miei sensi
spirito. -non avere sensi che per qualcosa: esserne totalmente preso, assorbito.
picasso. -non aver senso a qualcosa: esservi insensibile. imperiali, 4-274
mio senso. -perdere il senso di qualcosa: divenirvi indifferente. cesarotti, 1-xxix-154
e grato al re. -prendere qualcosa in un determinato senso: interpretarla in
miserie. -togliere a senso di qualcosa: interpretare in quel modo.
/ lo qual sente. -venire qualcosa al senso: farsi evidente, concre
(una conoscenza, la prova di qualcosa); che è proprio, che
ant. desiderio di fare, di ottenere qualcosa. bembo, 10-vii-334: di questo
parole. -dare sentenza finale di qualcosa: esserne il decisivo discrimine (un
alla cieca. -dire sentenza contro qualcosa: ritenerla biasimevole. buonarroti il giovane
. sputare. -stare a sentenza di qualcosa: essere pronto a subirla.
che per lui. -sentenziare contro qualcosa: attribuirvi effetti esclusivamente negativi.
mondo, sul voler studiare e fare qualcosa per incidere in qualche parte il ventre sciagurato
: sembra... che aspirasse a qualcosa di originale, perciocché mutava continuamente,
altri. -aprire il sentiero a qualcosa: facilitarne il conseguimento. lemene,
-essere sul sentiero di guerra contro qualcosa: combatterla energicamente. vittorini,
severo? -pigliare il sentiero verso qualcosa: awiarvisi. pulci, 15-19:
dell'ostepigliava il sentieri. -prendere qualcosa diverso sentiero: avere andamento ed esito
-rendere facile a qualcuno il sentiero a qualcosa: agevolargliene il compimento. ang
d'essi prìncipi. -rimettere qualcosa in migliore sentiero: riportarla a un
armata, che c'è in lombardia, qualcosa fece. fogazzaro, 5-252: ella
specifico argomento; valutazione sul merito di qualcosa e, in partic., giudizio
32. locuz. - avere sentimento a qualcosa: appas- sionarvisi. segneri,
sfogarmi appieno. -avere sentimento di qualcosa: accorgersene. lacopone, 32-22:
capire. -cavare sentimento da qualcosa: ricavarne il significato; comprenderlo.
o con parole, di accorgersi di qualcosa. grazzini, 9-172: né per
quasi uscir di sentimento. -violare qualcosa la fede al sentimento: ingannare i
4-100: abbassò le pupille, quasi cercasse qualcosa nella sentina, ove, ad ogni
vigilare sulla sicurezza di qualcuno o di qualcosa, per sorvegliare il comportamento altrui,
9. locuz. -a sentinella di qualcosa (con valore aggett.):
. 3. venire a sapere qualcosa attraverso le parole o il racconto fattone
per traditori. -avere notizia di qualcosa o di qualcuno; sapere; conoscere
ecc.; farsi dire o dichiarare esplicitamente qualcosa; prenderne atto, farsene informare.
di valore, anche emotivamente, su qualcosa o su qualcuno. guittone
-acquisire cognizione di qualcosa. delfico, i-57: i fanciulli
lo scolpa. -comprendere, intendere qualcosa. latini, rettor., 173-11
. 15. avere sentore di qualcosa grazie a fatti significativi e alla capacità
qualche anticipo; avvertire la prossimità di qualcosa, 1'avvicinarsi di qualcuno, l'
la voglia o la possibilità di fare qualcosa. cavalca, 9-331: rispondendo quegli
da un -ant. accorgersi di qualcosa. pedalismo perfettamente dosato, mondo di
. avere un parere, un'opinione su qualcosa; propendere per una posizione, per
. prendere informazioni su qualcuno o su qualcosa. -anche in relazione con una prop.
-venire a sapere qualcosa indirettamente dalm. villani, 4-13:
piazza. 30. fare esperienza di qualcosa. giamboni, 10-19: non vuole
te se tu infermi. -conseguire qualcosa. cantari antichi, lxxxv-175: averite
di manignoni. 32. odorare di qualcosa; averne la puzza o il profumo
insozza. 33. sapere di qualcosa; avere un sapore particolare, per
e alle voglie e porre da banda qualcosa per negoziare, non lasciando quegli impieghi
una tale. -non poter più sentire qualcosa: provarne disgusto. g. correr
-non sentirsi a proprio modo: avvertire qualcosa che non va nella propria condizione fisica
le gambe. -non sentirsi di qualcosa: non potersene convincere. redi,
retta. -non stare a sentire qualcosa: non prestarvi attenzione né fede.
bruciaticcio. -non voler sentire niente di qualcosa: esservi assolutamente contrario. sassetti
che si sta per dire o per narrare qualcosa di notevole o strabiliante. a
il cuore. -sentire avanti in qualcosa: esserne profondo conoscitore o esperto.
divozioni. -sentire comodo di qualcosa: trarne utile. leonardo mocenigo,
comodo alcuno. -sentire compimento per qualcosa: esserne formato, costituito.
e fa smaltire. -sentire facile qualcosa: riuscire agevolmente a farla.
, i frutti, giovamento, utile di qualcosa: ricavarne vantaggio, profitto.
-sentire il bisogno, la necessità di fare qualcosa: clero principalmente dal santissimo gregorio,
caldo. -sentire il colpo di qualcosa: subirne la punizione. dante,
lui ». -sentire grado di qualcosa: provarne gratitudine. quelli che vedevano
-sentire male di qualcuno o di qualcosa: averne un'opinione sfavorevole.
tutti gli ecclesiastici. -sentire male qualcosa: prenderlo in cattiva parte.
così giusta. -sentire poco di qualcosa: intendersene poco. compagni, xii-3-365
poghissi- mo molto. -sentire qualcosa nell'aria: averne la sensazione,
lo sentiva nell'aria. -sentire qualcosa a qualcuno: importargli. ovidio volgar
-sentire sapore di qualcosa: provarne piacere. dante, purg
respiro. -sentirla male di qualcosa: provarne risentimento. d. vallarsi
si avrà avuto esperienza o ragguaglio di qualcosa. carducci, ii-14-234: sto bene
e s'arrabbia? -sentirsi a qualcosa: avvertire inclinazione per essa.
vostro alimento. -sentirsi di fare qualcosa, sentirsela: esservi disposto o propenso
ramento. -sentirsi la forza di fare qualcosa: osare farla, pirandello, 8-137
sente de fore. -sentirsi di qualcosa: averne danno, subirne le conseguenze
-sentirsi il nome di qualcuno o di qualcosa: entrare in uso una denominazione.
maggiore. rosmini, xii-62: ognipensare ha qualcosa d'assoluto in se stesso; se no
della camera. -avere di sentita qualcosa: venirla a sapere; averne notizia
della politica in qualsiasi forma. ma è qualcosa che sta forse alla più riposta radice
patriarca donatello, era destinato ad arrivare a qualcosa di paragonabile, per solennità ed intensità
morto, n. 61. -restare qualcosa sepolto con qualcuno: non essere rivelato
sepoltura nel 1594. -dare sepoltura a qualcosa: eliminarla. giuglaris, 371:
che cosa ha apprestate le -sotterrare qualcosa per custodirla, per namiserie ad elena
la forza, in modo autoritario, qualcosa a chi la possiede. massaia,
puro dalloimpuro. -per estens. allontanare qualcosa da un luogo col proprio impeto (
la sera: bisogna attendere la conclusione di qualcosa per poterne gioire. petrarca,
colonie necessarie. -fare serbanza di qualcosa: conservarla, metterla da parte.
-serbare memoria di qualcuno o di qualcosa: v. memoria, n. 21
che il serbatoio vitale potesse ancora contenere qualcosa dopo tanti anni di perdite. piovene,
sfruttare; per cui è raro trovare qualcosa di veramente impeccabile; e che per me
tanto per cominciare, vuole avere nell'italia qualcosa di simile ad una ungheria e ad
che... qualcun altro dicesse qualcosa, chiarisse, serenasse in un
2. figur. chi elogia qualcosa in modo incondizionato e preconcetto, senza
salire. tommaseo, 11-484: lessi qualcosa del firenzuola, il cui stile sereno
rimasti, per miracolo, intatti, qualcosa allora trionfava, di cui sulle prime
una situazione). -pigliare, prendere qualcosa o qualcuno sul serio: affrontare una
la qualifica di preraffaellita, è già qualcosa. = voce dotta, lat.
. j, ant. raccomandare calorosamente qualcosa. nche in relazione con una prop
chiusa a monte del ponticello vide galleggiare qualcosa di grosso, che dava dolcemente del
tendole in aria. -stringere qualcosa in una mano. -anche as- sol
mia lingua s'oda. -rifiutare qualcosa a qualcuno. dante, par.
la possibilità di agire o di ottenere qualcosa). guicciardini, 2-2-135: non
7. locuz. fare serto a qualcosa: essergli posto intorno, circondarlo.
compiuto a danno di qualcuno o di qualcosa (e ha valore antifr. e
ma parecchi insieme. -in servigio di qualcosa: a proposito, riguardo a qualcosa
qualcosa: a proposito, riguardo a qualcosa. boccaccio, viii-1-47: quello di
la vendono. -prendere servigio di qualcosa: servirsene. cavalca, 20-197:
sareteservito! -munire un oggetto di qualcosa. bruni, 81: sol prego
cinque. 20. apprestare qualcosa a qualcuno. -in par- tic.
vita? -dare agio a fare qualcosa (il tempo). s.
aurea volgar., 1134: la qualcosa intendendo natalia, tondette se medesima e prese
loro innanzi. -servire qualcuno di qualcosa: porgerglielo. fazio, ii-23-16:
. - essere o restare servito di fare qualcosa o di comportarsi in un dato modo
cucina e due camerette) ricordava tristemente qualcosa dell'apparta- mento che abitavo a modena
all'altro. -fare servizio di qualcosa: ammetterla. f. corsini,
. -mettere, porre sesto a qualcosa: mettere rimedio, ovviare a un
oratorie. -provvedere, badare a qualcosa. m. cavalli, lii-3-126:
pigliar sesto. -pigliare sesto a qualcosa: provvedervi. machiavelli, 1-iii-224:
disse gino, sobered. « sapesse farepiuttosto qualcosa per rimetterla in sesto di corpo ».
setolare { setolo), tr. pulire qualcosa (in partic. i vestiti)
. -averne per sette di qualcosa: averne fin troppo, non poterne
a sette quattrini la calata: fare qualcosa in modo distratto, senza impegno,
settimana: costringere a rendere conto di qualcosa. d'àlberti [s. v
ardire, diventare sfrontato; osare fare qualcosa. ulloa, 33: dei soldati
ci scrosciano 21. disfarsi di qualcosa che non serve; cederlo, venderlo
mi tormentavoa cercar di buttar giù sulla carta qualcosa che mi sfarfallava informe e vago nel
qualcuno (anche se stessi) o qualcosa dalla farina o, anche, dalla
. vittorini, 11-60: napoli rappresenta qualcosa di comune a tutti gli uomini:
. abbondanza eccessiva, disponibilità esorbitante di qualcosa. alvaro, 8-55: alla fiera
2. intr. annoiarsi, stancarsi di qualcosa. boccaccio, 1-i-134: né niuno
fascino o interesse; disprezzare, disdegnare qualcosa, sminuendone il pregio. salvim
, per caso, a bere un qualcosa, consumato dal sole, senza forza,
gli crocchiò per pura secchezza, poi qualcosa cozzò e sferragliò dentro di lui, come
'sferravecchiare': fare come chi cercatra le ferravecchie qualcosa di buono, andare cercando frugando fuori
esempio morale o lo stimolo a fare qualcosa, a comportarsi in un dato modo,
anche non violentemente, una persona con qualcosa di lungo e flessibile. de marchi
stimolare, esortare, indurre a fare qualcosa, a comportarsi in un dato modo;
7. region. morire dalla voglia di qualcosa. pasolini, 1-104: il riccetto
sforzato e innaturale per cercare di vedere qualcosa. baruffaldi, i-42: chi è
4. locuz. - a sfida di qualcosa: senza badarvi, senza curarsene.
da questi sfiorerai tutto il meglio, sarai qualcosa nell'eloquenza. 9.
, sm. lo sfiorare, il toccare qualcosa o qualcuno o il toccarsi in modo
/ sangue lo sprizza. -rasentare qualcosa o qualcuno passandogli vicinissimo o lambendolo appena
ostruisca e, in senso generico, qualcosa da uno spazio ristretto. guglielmotti
. enfasi; raccontare, declamare qualcosa repentina b. croce,
5. rifl. privarsi di qualcosa e, in partic., esaurire
esercita una forza o una pressione su qualcosa. b. davanzali, 3-26
era stabilito. -imporsi di fare qualcosa controvoglia. leopardi, iii-86: se
d'indovinarla. -cercare di convincersi di qualcosa a cui intimamente non si crede;
non si crede; indursi ad accettare qualcosa per vero fingendo con se stessi.
cercare con tutti i mezzi di fare qualcosa, di raggiungere uno scopo.
di disgusto provato per qualcuno o per qualcosa. g. gozzi, 1-47:
che intende fracassare, fare a pezzi qualcosa. magalotti, 7-60: che ha
. (sfrego, sfreghi). strofinare qualcosa in modo più o meno intenso e
contro l'altra. -strusciarsi contro qualcosa o addosso a qualcuno (una persona
. piccolo pezzo, quantità insignificante di qualcosa (con riferimento scherz. all'ostia
immediato. credo che ci entri per qualcosa il nazionalismo che ci sfrigola nel sangue
rebora, 3-i-229: vi ho detto qualcosa, e la mia 'sfrontatezza'è stata possibile
trapunta fa quello che può per mostrarvi qualcosa più della caviglia. morante, i-239
è come una sfida ardente, con qualcosa di sfrontato che dissimula l'orgasmo febrile
buon amico, bisogna per sfogarmi dica qualcosa anch'io. brancati, 3-161:
prospettiva sfuggente. tisti non sono che qualcosa di simile ai borghesi sposatori -che si perde
per prender sonno, veramente nel silenzio qualcosa ti desta e rizzato sul cuscino senti
in giro per la sala come se temesse qualcosa. -rifiutare le carezze scansandosi
gli sfuggono. sinisgalli, 8-48: qualcosa... sfugge e che puree nell'
guinicelli può darsi che mi venga ricordato qualcosa che a lei sfuggisse. pascoli, 1-774
, caro ai parrucchieri, e ne uscirebbe qualcosa di sorprendente. 6.
? -fare, farsi sgabello di qualcosa: servirsene per i propri scopi con
3. allontanamento da qualcuno o qualcosa. 6. nel linguaggio sindacale, separare
. smaniare, struggersi dal desiderio di qualcosa. - in partic.: spasimare d'
cantarsi a veglia! 5. svelare qualcosa di segreto, di occulto. anonimo
: nei suoi discorsi pareva si nascondesse esgattaiolasse qualcosa che non si riusciva mai a cogliere,
. -sgattigtiarsi le budella: mangiare qualcosa di malavoglia. iramater [s.
.: la parte interna di qualcosa. r. bonghi, 1-i-1-141
. tagliare di sbieco l'orlo di qualcosa. alfieri, xxxix-37: 'chancrér
parte eliminata tagliando obliquamente l'orlo di qualcosa. alfieri, xxxix-37: 'chancrér,
3. tr. dire qualcosa ridendo in modo sarcastico, con scherno
. 6. tr. dire qualcosa ridendo sguaiatamente, in modo sardonico,
di una sghignazzata generale, subito dopo qualcosa che aveva detto il notaro neri.
sgobbi). ant. tirare fuori qualcosa dal gozzo, rigurgitarlo (un animale)
cervello pegaseo. 11. liberare qualcosa dal liquido da cui è impregnato.
agli sgoccioli una donna le chiese se voleva qualcosa. angela disse chiaramente: « vìvere
pagnotta. -essere rimasto pressoché privo di qualcosa. giusti, ii-293: siamo agli
2. tr. letter. cantare qualcosa ad alta voce, con tono sforzato
crania lo teneva, e forse qualcosa di misteriosamente di ghivizzani, lvii-54:
della sgomentevole intensità della fantasia greca restava qualcosa di fondo, di incancellabile, forse
caffè. -grave difficoltà a descrivere qualcosa. c. bini, 1-36:
accidentalmente o colpire intenzionalmente qualcuno o qualcosa con gomitate. sbarbaro, 1-243
. ant. prendersi eccessivo incomodo per qualcosa. berni, 323: la cagna
nel tono che presenta lo sgorgo deifatti come qualcosa che avviene pensatamente. -manifestazione di
4. figur. rubare o ottenere qualcosa in modo illecito. - anche assol
con destrezza o con astuzia o ottenere qualcosa, appropriandosene in modo illecito o con
, 5-iii-81: tutti i giorni portava qualcosa alla maestra perché questa... non
brava donna che non sapeva scrivere insegnava qualcosa a uno scrittore: gli insegnava a
, i-885: guadagnava poco, ma aveva qualcosa sgretolante (part. pres. di
-per estens.: diffidare dal fare qualcosa. francesco da barberino, iii-298:
. 12. inveire contro qualcuno o qualcosa; manifestare disapprovazione, risentimento o,
2. intr. fissare lo sguardo su qualcosa o su qualcuno. sacchetti, 200-92
intr. gettare, volgere lo sguardo su qualcosa o in qualcosa; guardare in una
volgere lo sguardo su qualcosa o in qualcosa; guardare in una determinata direzione.
mente, badare a qualcuno o a qualcosa; darsi pensiero, preoccuparsi. -
, sm. il volgere gli occhi verso qualcosa o qualcuno, spesso esprimendo uno
sopravvendere. 3. sprovvisto di qualcosa, in partic. di ciò che è
aria sguazza. 16. mangiare qualcosa con avidità e con gusto; sbafare
. 15. -sguazzare di o in qualcosa: averne in abbondanza. goldoni,
attenuato: trarre piacere, diletto da qualcosa. -anche sostant. sanudo,
il mese! -fare sguazzo di qualcosa: mangiare in gran quantità.
suo dire tutta la verità o di nascondere qualcosa. tempo, e veramente osserva i
fuggire. - fidarsi di qualcosa. iacopone, 1-56-97: s'eo
si svegliavaer lo spavento che la bambina avesse qualcosa e allora oveva entrare come un ladro
lucida, con una sicurezza grave, con qualcosa d'un artefice che abbia il suo
globo e della specie di viventi per mutarvi qualcosa e mandarlo fuori, non migliorato,
, la fondatezza o le modalità di qualcosa. -anche in relazione con un compì,
dama. -essere a sicuro di qualcosa: esserne certo. romanzo di tristano
la vita ». -fare sicura qualcosa: darla per certa. tommaseo [
pietade. -fare sicuro qualcuno da qualcosa: scamparlo a essa. cellini
vigore ». -farsi sicuro di qualcosa: certo che avverrà. n.
ilguidatore. -mettersi al sicuro contro qualcosa: cautelarsene. cavour, iii-59:
in sicuro di non, per non fare qualcosa: porsi nella condizione di non doverla
coraggio di non stare sul sicuro. qualcosa fuori del calderone può nascere: anche
. 22. locuz. -dare qualcosa per sicurtà: promet19. cauzione,
della vita? -fare sicurtà di qualcosa: garantirla. metastasio, 1-iv-105:
pavese, 7-181: capivo che c'era qualcosa tra noi, come un muro o
pasolini, 8-235: evidentemente il naturalismo è qualcosa che scorre nelle vene: e si
in fronte a quel vecchio [pontefice] qualcosa della luce che fece piegare la testa
, intimare o dare incarico di fare qualcosa (in relazione con una prop. subord
a spiegare in modo appropriato e convincente qualcosa. castiglione, 76: son tenuti
. -che rivela in modo indiretto qualcosa; denotativo. gobetti, 1-i-636:
2. che prova, che dimostra qualcosa. tolomei, 2-90: non so
reni. 3. che indica qualcosa in modo simbolico o figurato; che
-che riferisce, illustra o anche divulga qualcosa (una lettera, uno scritto)
, la bellezza, il valore di qualcosa o di qualcuno. cicognani, 3-95
, non dubitare. -farsi signore di qualcosa: impadronirsene. forteguerri, vii-16-63
5-178: sua madre aveva qualcosa di signorile, ma quella terezza,
signorino avvezzo a star nel cotone: qualcosa alla buona da mettere in castello e un
. -fare, tenere silenzio di qualcosa: non rivelarla, non palesarla;
. -passare con o sotto silenzio di qualcosa: non farvi cenno, non dedicarvi
chiaro figlio / ruppe il lenzio qualcosa o qualcuno: tacerlo, non dirlo o
sue parole. -porre silenzio a qualcosa: fare in modo che abbia fine
. stringeva la rivoltella come se dentro lui qualcosa si fosse fermato. 8
che asserisce una filosofia empirica, chiede qualcosa che esso confessa non ottenibile dalle scienze
, un ufficio, un buco, qualcosa, perché non c'è molto spazio
. figur. provare desiderio, brama di qualcosa. s. bonaventura volgar.,
sito ». -dare sito a qualcosa: lasciargli spazio ritirandosi. giustino volgar
posare, riporre, sistemare, disporre qualcosa in un determinato luogo o recipiente,
, condizione estrema in cui qualcuno o qualcosa possono trovarsi. e. paci [
in situazione di fare o di conoscere qualcosa: averne o dame la possibilità.
avanti con foga, precipitarsi a fare qualcosa; avventarsi; farsi decisamente avanti;
15. figur. dedicarsi a qualcosa con passione, fervore e assiduità;
sfinito. sanminiatelli, ri-n: qualcosa di macolato era nella pina. camminava
questi privilegi. -slargare la strada per qualcosa: creare le condizioni perché un fatto
senso concreto, il punto in cui qualcosa si allarga, diventa più ampio)
un concetto... subbiettivo e in qualcosa di nominale; nel modo che certa
annodato o circonda e lega qualcuno o qualcosa; aprire un nodo; svolgere una
2. figur. tessere le lodi di qualcosa, esaltarne le qualità in modo eccessivamente
5. ant. allontanare e spostare qualcosa dalla posizione che le è propria o
praga, nel mio intervento, ho detto qualcosa che forse ha turbato, e forse
le slarga e le slontana. -spostare qualcosa dal luogo in cui si trova.
città; prendere distanza o scostarsi da qualcosa. d. trevisano, lii-12-190:
pochetto. -cessare di pensare a qualcosa. buonarroti il giovane, 9-791:
. -astenersi o sottrarsi dal fare qualcosa, dall'af- frontare un'eventualità sgradita
possono rimanere delle 'slumacature', posandovi sopra qualcosa di troppo caldo o di umido.
, tr. far perdere il lustro a qualcosa. tommaseo [s. v.
pol creature più delicate come qualcosa che le repugnasse. pastrelli.
. -perdersi (la memoria di qualcosa). gambino d'arezzo, 53
sette spade! 10. disperare di qualcosa, darla per persa. g.
. sminuire il pregio o l'importanza di qualcosa. bersezio, 3-301: le
rivendere. -far passare qualcuno o qualcosa per quello che non è.
48: figliuol mio, parlate; qualcosa rimane ancora nel vostro intelletto non ismaltita
ant. trarre diletto o soddisfazione da qualcosa ritenuto piacevole o divertente.
za bovina che le dicessero di scrivere qualcosa, ogni tanto dava moretti, ii-384:
, ma con una smania addosso di far qualcosa di strano e di terribile. mazzini
desiderio amoroso o di bramosa propensione per qualcosa. boccaccio, dee., 8-2
. 3. che desidera ardentemente qualcosa. tommaseo [s. v.
da fare in modo affannoso per ottenere qualcosa. papini, 27-654: tutti gli
fra l'orrore. -inveire contro qualcosa o qualcuno. mazzini, 3-149:
8. desiderare fortemente, ambire a qualcosa. rustico, vi-152 (23-2)
-smaniare dietro a qualcuno o a qualcosa: dimostrare in modo appassionato l'interesse
dimostrare in modo appassionato l'interesse per qualcosa o l'ammirazione per qualcuno.
della poesiuccia francese. -smaniare di qualcosa: desiderarlo ardentemente. arrighetto, 218
ardengo. -fortemente desideroso di qualcosa. cantù, 3-179: io,
. (smànico, smànichi). privare qualcosa del manico, togliendolo o rompendolo.
o uno scopo; che desidera ardentemente qualcosa. monti, xii-2-238: la febbre
2. tr. ani dire, sostenere qualcosa con boria (in relazione con una
prop. predicativa: esitare a fare qualcosa. campofregoso, i-46: repiglia,
rimedi preventivi o terapie idonee.. qualcosa che allontani l'incubo dei rapporti smemoranti?
con la particella pronom. dimenticarsi di qualcosa o di qualcuno; perderne la coscienza,
-per estens. non curarsi più di qualcosa o di qualcuno; distogliere la propria
. non ricordarsi, apparire dimentico di qualcosa o qualcuno. guittone, ii-xxix-7:
sia pure temporaneamente, la memoria di qualcosa o di qualcuno; dimenticare, scordare
se ne era smenticato. -abbandonare qualcosa in un luogo per negligenza, per
darsi più pensiero o provare interesse per qualcosa. donato degli albanzani, i-173:
immemore, dimentico di qualcuno o di qualcosa (o, anche, di se
libertà. 4. far passare qualcosa per altro da ciò che realmente è
di pio ix bacchetti, 13-734: -contano qualcosa [gli spaventapasseri]? -li smerdano
una parte della sua umiltà e acquistando qualcosa della superbia di cartesio. deledda,
. disus. divisione o spartizione di qualcosa in due parti pressoché uguali; ciascuna
sbriciolandola o, in senso generico, qualcosa della parte interna. contile
. vittorini, iv-53: io so qualcosa di come si smina un terreno.
. (sminuisco, sminuisci). ridurre qualcosa di dimensioni, quantità, estensione o
4. tr. esaltare, lodare qualcosa come degno di ammirazione. fagiuoli,
essere recapitati. -inviare o recapitare qualcosa alla persona o all'ufficio deputato a
un comportamento, il valore attribuito a qualcosa). scala del paradiso, 189
improvviso. 27. privare di qualcosa. monte, 1-56-6: lo mio
la riluttanza o il rifiuto di fare qualcosa. bersezio, 1-9: le poche
», ottobre 1931], 43: qualcosa manca all'erotismo moderno di ciò che
spartire, e pei saldi o quando accadeva qualcosa d'imprevedu- to come per una smotta
-accennare mezze parole (per insinuare qualcosa senza affermarlo esplicitamente). machiavelli
. lo smozzicare, parte smozzicata di qualcosa. - in partic.: limbello.
una parola o d'una locuzione, ha qualcosa di vago e d'indistinto, e
leggiadro libretto snello che ha per la dedica qualcosa della fragranza gentilissima della tua anima.
parini, 555: resterebbemi ora a dir qualcosa dello snerbato di quel 'ruppe in queste
sminuire il pregio o anche la gravità di qualcosa; far apparire di secondaria importanza.
già uomo snervato e -non valido a provare qualcosa (un argomento); tombolai con lenzuola
snidarmi. -scoprire, rintracciare, trovare qualcosa o qualcuno, per caso o dopo
buzzati, 5-87: un curioso suono, qualcosa che assomigliava a un sussurro d'acqua
la lingua e a cavargli di bocca qualcosa di più particolare intorno alla sua famiglia.
de amicis, x-129: c'è qualcosa, nella forma allungata del busto e
anche lei oltre i testi ecc. faccia qualcosa di spolvero per la gente.
non meritare che una donna gli dedichi qualcosa di più di una sporadica attenzione.
barbetta alla don chisciotte, il piccio aveva qualcosa di molto patetico ed espressivo. aveva
-accostare le labbra a qualcuno o a qualcosa. elucidano volgar., 135:
, in fuori, verso qualcuno o qualcosa, in partic. da una finestra.
boito taceva. si sporgeva a fissare qualcosa che biancicava lontano, sospesa nell'oscurità
la particella pronom. ant. accingersi afare qualcosa. a. pucci, cent.
-essere solo in parte a conoscenza di qualcosa. g. m. cecchi,
ta delle serve sul mercato; o qualcosa altro, dico io, se a 'sporta'
, 661: gli pseudoartisti non sono che qualcosa di simile ai borghesi sposatori e sfruttatori
12. locuz. -non aver sposato qualcosa: poterne fare a meno.
fatto sposo. - farsi sposo qualcosa: dedicarvisi totalmente. chiaro davanzati
mutare la posizione, l'orientamento di qualcosa. pratesi, 5-388: la
e dedicarlo a un'altra; allontanare qualcosa dal pensiero. nievo, 408:
schizzare, versare un fiotto di liquido su qualcosa o cedette subito: era appena accostato
premere). schiacciare, comprimere fortemente qualcosa (in partic. un frutto) con
parola o d'una locuzione, ha qualcosa di vago e d'indistinto. r.
trarre il senso, il significato essenziale di qualcosa. muratori, 11-137: spremete il
disprezzo o totale noncuranza verso qualcuno o qualcosa. laude cortonesi, 1-i-128: dolg'
spregevole. -con valore attenuato: considerare qualcosa con sufficienza, con noncuranza, con superiorità
disprezzo, anche esagerato o ostentato, verso qualcosa o qualcuno; che non lo
, sm. atteggiamento di disprezzo verso qualcosa o qualcuno, considerato di scarso valore o
atto con cui si esprime il disprezzo verso qualcosa o qualcuno o la scarsa considerazione,
. per estens. affondare o penetrare in qualcosa di cedevole. verga, 8-366
. 13. tr. scagliare qualcosa o scaraventare qualcuno verso il basso o
dei dubbi di questo genere bisognerebbe far qualcosa, è così sproporzionato in tutto per
di queste pagine, di poter significare qualcosa. -eccezionale, fuori del comune
. ant. privarsi della proprietà di qualcosa. 1. nelli,
caparbio. -anche il fare esperienza di qualcosa. come epiteto. bambagiuoli,
vedere). privare qualcuno o qualcosa di ciò che è uti
non dotato, mancante o sfornito di qualcosa (per lo più in relazione con
tutt'intorno, o sopra o verso qualcosa o qualcuno. giamboni, 32
un liquido o di una sostanza semiliquida qualcosa o qualcuno. boccaccio, dee
2. aspergere, bagnare qualcuno o qualcosa leggermente, con piccoli spruzzi.
. 3. cospargere qualcuno o qualcosa di una piccola quantità di sostanza polverulenta
ugna. -passare una spugna su qualcosa: dimenticarlo, non tenerlo più in
. 5. vagare alla ricerca di qualcosa; muoversi con agitazione e confusamente.
gazzettino », 19-xii-1982], 19: qualcosa si è mosso nella spumantistica e nel
che punzecchiare. suzzati, ii-98: qualcosa gli spunzecchiò la faccia e le coscie.
italia. la quale, se ha fatto qualcosa di meno tristo...,
2-284: la bimba à sputato fuori qualcosa? moravia, i-289: è tisica
si difende contro il -dichiarare forzatamente qualcosa. villano che sputa rosso e si tasta
sputa: per indicare indifferenza a che qualcosa risulti gradita o sgradita. grazzini
? -non poter né inghiottire né sputare qualcosa: non volerla accettare, ma non
, libertà. -sputare in faccia qualcosa: ostentarla. caproni, 4-105:
parte né perche. -sputare su qualcosa o su qualcuno: disprezzarlo profondamente;
cavalca, iii-34: oh anima, qualcosa ti può esser più dura o aspra,
sputo-, usare materiale scadente per incollare qualcosa. faldella, i-5-293: con quelle
simil. dare con la puzza segno di qualcosa, tradirla alla puzza. p
più squacquerate risa del mondo chi sa qualcosa di garbo. latti, 11-170: è
(o anche inquisitorio) qualcuno o qualcosa, notando i minimi particolari e spesso
squarciato sventolava e sbatteva sull'acqua con qualcosa di grottesco e pipistrellesco. -ant
5. locuz. fare squarciatura a qualcosa: interrompere una pratica, un'attività
, io sono in stato / d'aver qualcosa ad imparar da voi. calzabigi,