capire, a spiegarsi, a prevedere qualcosa o non ne è persuaso, tanto da
invar. circostanza in cui è accaduto qualcosa (ed è usato nell'espressione ii
segreti motivi, le ragioni riposte di qualcosa; accertare, riconoscere autenticamente al di
tale fu la claudia. -che richiede qualcosa con petulanza intollerabile; assillante, insistente
si riferisce all'attività di perseguire giudizialmente qualcosa o qualcuno. -stor. dir.
disus. l'attività del perseguire giudizialmente qualcosa o qualcuno, in partic. in sede
insolente. -tensione a impossessarsi di qualcosa; ciò che si mette in atto
. atto, comportamento volto a perseguire qualcosa. -in partic., dir.:
dir.: l'attività del perseguire qualcosa o qualcuno in via giudiziaria, specie
de'nunzi apostolici, per parere di far qualcosa ne le legazioni, diventano ostinati nel
o l'affetto in qualcuno o in qualcosa (anche con riferimento a soggetto personificato
teco con furore. -identificare in qualcosa il raggiungimento di uno scopo, il
discreti giovani e valorosi. -affidare qualcosa a qualcuno. dante, inf.
anche nelle locuz. porre cura di fare qualcosa, porre cura a qualcuno o a
, porre cura a qualcuno o a qualcosa: v. cura, n.
18; porre mente a qualcuno o a qualcosa: v. mente1, n.
cotal truppa! -classificare qualcuno o qualcosa o collocarlo in un determinato punto di
di carattere ornamentale. -aggiungere qualcosa ad altro, un ulteriore elemento o
pognamo del nostro. -individuare in qualcosa la causa di una situazione, di
leggenda aurea volgar., 131: la qualcosa sappiendo il padre erode, più ebbe
ridurre, sistemare, portare, innalzare qualcosa in un dato modo e secondo determinate
. -preparare, organizzare, disporre qualcosa secondo un determinato ordine o sistema.
benefici nelle chiese matrici. -stimare qualcosa secondo il valore commerciale, stabilire o
o un appellativo a qualcuno o a qualcosa. fra giordano, 1-4: sono
valido, più bravo di altri in qualcosa. ottonaio, 2-9: in nel
erano posti in marcia alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti. 30
21. -porre a qualcuno o a qualcosa: risultare migliore, dare dei punti
avanti alla prima. -porre bocca in qualcosa: v. bocca, n. 16
. 11. -porre il chiodo a qualcosa: non pensarci più, farla finita
n. 8. -porre in lite qualcosa: fame oggetto di discussione, di
. 1. -porre le mosse a qualcosa: v. mossa1, n. 21
. 22. -porre l'occhiolino su qualcosa: v. occhiolino, n.
-porre mano o le mani a, su qualcosa o a fare qualcosa: v.
a, su qualcosa o a fare qualcosa: v. mano, n.
, n. 47. -porre qualcosa in bocca a qualcuno: v. bocca
, n. 16. -porre qualcosa in capo a qualcuno: destargli aspirazioni
-porsi a, alla o in memoria qualcosa: v. memoria, n.
: v. prova. -porsi intorno qualcosa: tenerlo con sé, sulla propria
reazione ironica o stupefatta di fronte a qualcosa che si ritiene eccessivamente grande o arduo
qualcosa toma a battergli alle porte della mente non
: trovarsi in prossimità della scadenza di qualcosa, incalzato dalla necessità di portarlo a
sproporzionata. -serrare la porta dietro a qualcosa: appropriarsene in modo definitivo, senza
ganasce? -dare il portante a qualcosa: inviarlo, spedirlo. lalli,
. cassola, 9-145: pensava di portarle qualcosa: dei vestiti smessi, un regalino
n. 4. -portare conoscenza a qualcosa: conoscerlo, comprenderlo. g
nonno. -portare gli occhi su qualcosa: vederlo di persona, conoscerlo direttamente
alla portata, in portata di fare qualcosa: nella possibilità, nelle condizioni per
-essere a, alla portata di qualcosa: averne conoscenza, esserne ragguagliato.
-spinto, indotto, disposto (a fare qualcosa). cesarotti, 1-x-2-335: il
: non pretermeterò, per essersi dicto qualcosa del stato de milano de la caxa
certo era che bisognava indagare, far qualcosa, e soprattutto accostare, vedere di giorno
, per tutti i commessi che portano qualcosa e recano gli auguri. manifesti del
, lo sconosciuto a cui si trovasse qualcosa di strano, di sospetto nel volto,
giornate. -luogo o ambito in cui qualcosa trova riparo, custodia, possibilità di
porto. -entrare in porto di qualcosa: cimentarsi in essa; darsi da
te afina. -fare porto di qualcosa: vederne la conclusione; averne la
, a buon o dolce porto di qualcosa: ottenerla, conseguirla, attuarla.
maggiore. -prendere buon porto per qualcosa: trame vantaggio, profittarne.
! -saper venire a porto di qualcosa: sapere come aver successo, ottenere
in mare: ottenere facilmente e rapidamente qualcosa, senza avere incontrato ostacoli, problemi
-sbrigativo. quarantotti gambini, 10-139: qualcosa di simile al sorriso asiatico di cortesia
dal paradiso nell'inferno, e neppure qualcosa alla quale ci si possa risolvere o
. modalità concreta secondo cui si compie qualcosa; il campo in cui si esplica una
; attuazione, esecuzione, compimento di qualcosa; contegno assunto, comportamento tenuto per
per favorire un affare o tottenimento di qualcosa; raccomandazione, istanza. ariosto
avevo già pratica di come si vende qualcosa di mangereccio. cassola, 8-144: aveva
di pratica. -entrare in pratica di qualcosa: darsi da fare per ottenerla.
più parte. -essere in pratica di qualcosa: essere in trattative per essa.
nasconder più. -tener pratica di qualcosa: darsi da fare per conseguirla.
volerla o di non volerla? -tirare qualcosa di pratica: eseguirlo in modo approssimato
bene. -uscire di pratica: combinare qualcosa di concreto. ariosto, 1-iv-83:
agire su qualcuno allo scopo di ottenerne qualcosa; coinvolgere, impegnare, contattare.
aveva una certa ruga fra le ciglia, qualcosa negli occhi, che a lui,
vostro componimento, s'io ci trovassi qualcosa da appuntare. -accanito, implacabile
far presentire; fornire un indizio di qualcosa, predire. pascoli, ii-1514:
nello spostare, nel toccare qualcuno o qualcosa. barilli, 5-85: sul lettino
-seguita da una prep.: prima di qualcosa. carducci, ii-3-280: della poesia
avanti (rispetto a qualcuno o a qualcosa). dante, purg.
essere segnale, avvisaglia, preannuncio di qualcosa che deve succedere. felice da massa
collocarsi davanti o prima di qualcuno o qualcosa in una successione spaziale o temporale.
precederex), agg. che segue qualcosa o qualcuno (che, a sua volta
stare in o sul precinto di fare qualcosa: stare per farlo, essere sul punto
. -figur. affrettarsi a dire qualcosa. bernari, 3-62: mi precipitai
mito, c'è, è vero, qualcosa di più sublime; qualcosa di così
vero, qualcosa di più sublime; qualcosa di così inarrivabile che ha dato il sug-
un purissimo ibrido di animali diversi, qualcosa di mal precisato nella scala dell'evoluzione
della signora aristea... aveva qualcosa di gnfagno nel viso: occhi vetrini,
come fortuito. -scelta intenzionale di qualcosa (in partic. del sesso di
vero, il buono, la cosa, qualcosa; e poi gli universali con le
. locuz. -essere fuori di predicamento di qualcosa: non esserne prevista l'assunzione a
l'ordiscono la caduta. -essere qualcosa in predicamento: ritenersene generalmente probabile l'
nulla. -essere qualcuno in predicamento di qualcosa: avere possibilità di conseguirla; essere
giudicar di materie frivole, civili e qualcosa di criminali, con soggezione però al senato
pubblica ed esplicita affermazione o professione di qualcosa; sostenere con appassionata convinzione come vero
-predicare la castità in chiasso: fare qualcosa assolutamente fuori luogo. monosini
o senza fondamento; far carico di qualcosa; attribuire rinomanza o prestigio; far credere
elogiatore, esalatore di qualcuno o di qualcosa. bibbiena, 135: di che
contribuisce a rendere noto o a rivelare qualcosa. boccaccio, 9-28: perciocché la
leopardismo e sbottonamenti di umanitarismo predicatorio, qualcosa di rapisardiano nel sangue ce l'ha
, in che modo o quando dovrà avvenire qualcosa (con riferimento a chi possiede o
. ant. esporre, prospettare, descrivere qualcosa in precedenza rispetto ad altro; anticipare
è naturalmente incline, che indulge a qualcosa o vi è favorevole, propenso.
. -a preferenza di qualcuno 0 qualcosa (con valore di cong. comparat
chiesa, forse, egli ha già provato qualcosa di simile, se dalle canne dell'
invitare qualcuno ad accomodarsi, ad accettare qualcosa, ecc.). tommaseo [
e talvolta pressantemente a qualcuno per ottenere qualcosa nell'interesse o secondo le intenzioni del
, a una circostanza; risentire di qualcosa in modo sensibile. proverbia super natura
, in conto; fare tesoro di qualcosa. livio volgar., 1-219:
pregiata al cane. -riguardare qualcosa allo scopo di esaltarlo, di lodarlo
. stabilire il prezzo, il valore di qualcosa; valutare. cetiini, 702
famoso; ricevere lustro, fama da qualcosa. chiabrera, 1-ii-340: 1 grappoli
più del pregiato. -farsi pregiato di qualcosa: andarne fiero, recarselo a onore
8. interesse, importanza di qualcosa; validità, utilità. oddi
un coltello. se gli dovessi assimigliare qualcosa, gli assimiglierei quella misericordia dal manico
riedere. -dare, mettere pregio a qualcosa: attribuirgli importanza, valore.
-fare, farsi pregio, un pregio di qualcosa: recarselo a onore, andarne fiero
'latini. -mettere pregio in qualcosa: attribuirgli importanza. mamiani, 4-332
terraqueo. -non farsi un pregio di qualcosa: considerarlo un disonore. cesarotti
della giostra. -portare pregio di qualcosa: compensarlo. sercambi, 2-ii-264:
molti anni passati. -ritornare in pregio qualcosa: dargli nuova dignità, rinnovato prestigio
pregio ubrigato. -togliere il pregio a qualcosa: superarlo per valore, per qualità
) nei confronti di qualcuno o di qualcosa e, in partic., di atteggiamenti
, in pregiudizio di qualcuno 0 di qualcosa (anche in endiadi del tipo a danno
percepisca nella mia differenza da quel qualsiasi qualcosa a cui la coscienza si rivolge.
più persone per ottenere o per evitare qualcosa. -anche, con signif. attenuato:
2. godere nel pensiero di qualcosa che si presenta come piacevole o desiderabile
-scherz. impadronirsi indebitamente di qualcosa, sottrarre al proprietario, rubare.
riprovevoli, come il « sottrarre indebitamente qualcosa con astuzia »... o il
che una preparazione, un preludio, a qualcosa di segreto. -prova delle proprie
. locuz. -a, in preludio di qualcosa: come presagio o anticipazione di esso
che esercita una forza o una pressione su qualcosa. galileo, 3-1-236:
sembra... che aspirasse a qualcosa di originale, perciocché mutava continuamente,
; far pressioni su qualcuno affinché faccia qualcosa; interpellare con insistenza. tasso,
curarsi, studiarsi di fare o ottenere qualcosa; impegnarsi, insistere; soffermarsi in
4. ant. provvedere qualcuno di qualcosa. beicari, lxxxviii-i-239: se l'
. govoni, 9-185: forse che a qualcosa di simile / pensa quell'uccellino /
cura particolare, sollecitudine verso qualcuno o qualcosa, determinata da amore e rispetto o
3. urgenza di fare o di ottenere qualcosa. -anche, per estens.:
fare con cura e sollecitudine nel fare qualcosa; curarsi sollecitamente di qualcosa; affrettarsi
nel fare qualcosa; curarsi sollecitamente di qualcosa; affrettarsi a fare. massaia,
dimostra cura e sollecitudine per qualcuno o qualcosa, che ha preciso o urgente desiderio
urgente desiderio di fare o di ottenere qualcosa (talvolta seguito, nell'uso letter.
ant. priso, prenduto). afferrare qualcosa in mano, fra le mani o
uno sperimento. 4. afferrare qualcosa per aggrapparsi. -anche sostant.
-stabilire di allontanarsi da qualcuno o da qualcosa, chiedendone e ottenendone l'autorizzazione (
tu vai al caffè di giors. pigli qualcosa di caldo e m'aspetti. io
: solo a rivoltarla mostrava di sentir qualcosa. il male l'aveva presa al
il momento propizio e opportuno per fare qualcosa; approfittare dell'occasione o del tempo
. 54. considerare qualcuno o qualcosa in un certo modo; formulare un
prosperi avvenimenti. -prendere affetto a qualcosa: compierlo con ims 1q
mano. -prendere confidenza in qualcosa: accrescere la propria fiducia in esso
, n. io. -prendere di qualcosa: assumere determinate caratteristiche di un'altra
moneta, n. 16. -prendere qualcosa per il suo filo: intraprenderlo in
. -prenderla, prendersela con o contro qualcosa: manifestare il proprio biasimo, criticarlo
-prendersela, prendersi di o per qualcosa: risentirsi per un'offesa vera o
in grado di prendere, di ottenere qualcosa. marsilio da padova volgar.
. che è in grado di ricevere qualcosa. l. ghiberti, 113
; che ottiene, acquisisce o sceglie qualcosa. -essere prenditore (in relazione con
che si impadronisce di qualcuno o di qualcosa. - anche al figur. leggenda
il diritto a possedere o a godere qualcosa. e. cecchi, 5-92:
-accaparrare, procacciare, procurare per sé qualcosa prima di altre persone, anche in modo
può essere esposta a tutti, riserbando qualcosa alle giunte della seconda edizione. carducci
, in apprensione per qualcuno o per qualcosa (anche in relazione con una prop
broggini gli chiese se gli era accaduto qualcosa. preoccupatóre, agg. e
che accaparra, procaccia, procura per sé qualcosa prima o a danno di altre persone
. che impedisce che avvenga o si attui qualcosa. tommaseo [s. v.
. modo di stabilire o di preparare qualcosa in anticipo rispetto a determinati eventi e
. -anche: preparazione o organizzazione di qualcosa preliminare rispetto a un determinato progetto o
che preordina, che stabilisce in precedenza qualcosa in preparazione di uno scopo da raggiungere
prefissare; organizzare, programmare in anticipo qualcosa in vista di uno scopo da raggiungere
(estendere). ant. manifestare qualcosa puma del previsto o di determinate
, predisposizione, messa a punto di qualcosa o modo di preparare, di confezionare
preparare, di confezionare, di costruire qualcosa in modo che possa essere usato o
preparare, per costruire, per allestire qualcosa. soderini, iii-298: i vinegiani
ciò che predispone psicologicamente e spiritualmente a qualcosa. jpoerio, 3-619: alto mistero
e trattamenti); mettere a punto qualcosa in modo che possa essere usato o
, porsi nelle condizioni adatte a fare qualcosa, a comportarsi in un dato modo
accingersi, essere nel punto di fare qualcosa (per lo più in relazione con
a preparare, a mettere a punto qualcosa in modo che sia pronto per lo
. 4. che prelude a qualcosa. considerazioni sulle stimmate, 180:
o per preparare e mettere a punto qualcosa in modo che possa essere usato o sia
o è addestrato o esercitato a fare qualcosa, a svolgere un compito, a
7. fornito, provvisto di qualcosa. tanaglia, 1-292: di ricetti
, alla confezione o all'allestimento di qualcosa. -in partic.: che ha l'
a preparare, a mettere a punto qualcosa in modo che possa essere usato o
, elaborazione o messa a punto di qualcosa o il modo di preparare o confezionare
o il modo di preparare o confezionare qualcosa tanto che possa essere usato o sia
ciò che anticipa e predispone psicologicamente a qualcosa. piovene, 7-332: è il
(preparùcchio, preparucchi). preparare qualcosa in modo sbrigativo, con scarso impegno
prepensaménto, sm. ant. il pensare qualcosa in anticipo e a lungo; il
. (prepènso). disus. pensare qualcosa in anticipo e a lungo; premeditare
), attribuito o presunto, di qualcosa rispetto ad altro; maggiore diffusione o
altro; maggiore diffusione o sopravvento di qualcosa rispetto ad altro. pallavicino
-fare agire per primo; far fare qualcosa prima di altri. boccaccio,
governare; sovrintendere a qualcuno o a qualcosa; porre a capo, a guida.
, sf. ant. il fare fisicamente qualcosa davanti o di fronte a un'altra
caratteri dalle passioni prepotenti, sbozza rozzamente qualcosa che diventerà il contenuto dell'arte di un
, 2-321: la signora voleva dir qualcosa, ma il fratello le fece cenno
b. croce, ii-13-195: qualcosa di simile o di analogo tentò di
mani o anche dei denti che trattengono qualcosa. giraldi cmzio, iu-2-69: per
; sostegno al quale è possibile appoggiare qualcosa (e anche la capacità di reggere
precipitosamente. -che maneggia o manovra qualcosa (per lo più in operazioni ardue
6. locuz. -avere presagio di qualcosa: esserne indizio, rivelarlo, manifestarlo
-fare, dare presagio, presagi di qualcosa: preannunciarlo. p. giustiniani,
la remissione prescrittaci. fagiuoli, v-114: qualcosa vidi ancor di quel che scritto /
non è presentabile se spiacente o abbia qualcosa di sconveniente. ferd. martini, 1-
. pasolini, 14-290: c'è qualcosa di mondano, come nelle presentazioni / dei
-alla, in, nella presenza di qualcosa: in rapporto con una determinata realtà
il preservavano. 3. premunire qualcosa dall'azione nociva di agenti esterni.
mi pare ogni dì che si concluda qualcosa donde la risposta vostra non possa essere attempo
io. dal tono del preside capii che qualcosa bolliva. 3. ant
8. locuz. tenere in presidio qualcosa: tenerlo lontano. benvenga,
una generazione. bonsanti, 5-285: qualcosa di artificioso parve presiedere alla scena,
vigilare, di controllare o di dirigere qualcosa affinché si svolga regolarmente; essere preposto
preposto alla vigilanza o al controllo di qualcosa; sovrintendervi. nardi, 68:
senso generico: quantità molto piccola di qualcosa. papini, ii-628: ai fanciulli
: mi viene la voglia di definire qualcosa intorno a me che non vedo e che
19. locuz. -gire presso a qualcosa: essergli pan. petrarca,
4. locuz. -avere pressoché fare qualcosa: essere va, al paragone,
, prestante, aitante, e tuttavia con qualcosa di vecchio nella figura e negli sguardi
offrire l'occasione, la possibilità di fare qualcosa; fornire la motivazione, la giustificazione
la grazia, la facoltà di fare qualcosa (anche con riferimento a dio).
. -presentare una garanzia; fornire qualcosa a tale titolo; versare una cauzione
si presta. 11. porgere qualcosa a una persona affinché ne usi.
adatto, confarsi a qualcuno o a qualcosa; presentare caratteristiche adeguate per servire a
dato trattamento, per dare adito a qualcosa. cesarotti, 1-i-16: niuna lingua
vuole cavallo. -rendersi disponibile a qualcosa, acconsentirvi; dedicarsi a un'attività
-prestare la penna a qualcuno 0 a qualcosa: scriverne. donato degli albanzani,
o uno stato d'animo o con cui qualcosa si muove o funziona. buti
letter. toccare, riporre o nascondere qualcosa con destrezza e rapidità (e ha
con malizia, inducendolo a credere a qualcosa di falso o di assurdo con l'approfittare
per estens. che induce a credere a qualcosa di falso o di assurdo; che
locuz. -andare a prestito: servirsi di qualcosa prestato da altri. bacchelli,
subord. avere fiducia di poter fare qualcosa, confidare di ottenere un determinato scopo
della sua corazzina di alpacà, nasconde qualcosa di spaventevole.
degli altri. carducci, iii-12-288: qualcosa anche correggemmo, non per presunzione di
5. esigere perentoriamente o arrogantemente qualcosa di esorbitante, impossibile, assurdo, o
in realta infondati o di poter fare qualcosa di impossibile, di inattuabile o di
di esse? -insistere per ottenere qualcosa. carducci, ii-1-95: non pretendo
passo. -pretenderla a, di qualcosa: attribuirsene con presunzione le qualità o
ant. chi richiede o aspira a qualcosa, chi avanza pretese. busca
. letter. che pretende di avere qualcosa, sia a buon diritto, sia
una qualità; che avanza pretese su qualcosa o qualcuno. m. zane
opera, praticare, premurarsi di fare qualcosa o di attemevisi. boccaccio,
evitare, tralasciare, mancare di fare qualcosa. statuto della società del padule d'
viii-60: non pretermeterò, per essersi dicto qualcosa del stato de milano de la caxa
speciosa intesa a nascondere o a giustificare qualcosa; causa fittizia, addotta per mascherare
rende lecito o possibile il sussistere di qualcosa; spunto a un'azione, a un
, fornire o essere pretesto a, di qualcosa e in relazione con una prop.
apparenza che cela la reale natura di qualcosa. -anche, con valore neutro: aspetto
partic.: addotto per motivare speciosamente qualcosa (un argomento, una giustificazione).
6. locuz. in previsione di qualcosa: ritenendolo prossimo ad accadere o possibile
onorati. 2. attribuire a qualcosa un alto valore spirituale, morale o
annettere importanza, interesse, valore a qualcosa o a qualcuno; tenerlo in conto.
9. rifl. andare fiero di qualcosa; compiacersi, gloriarsi. fazio
-a, con, per prezzo di qualcosa: come contropartita (che consiste in
adescarongli. -dare prezzo a qualcosa: attribuirgli importanza, valore.
s s -mettere a prezzo qualcosa: fame mercimonio. monti, x-4-330
a prezzo. -mettere il prezzo a qualcosa: scommettere su di esso.
cose. -mettere in prezzo qualcosa: fargli assumere elevato valore economico.
: allo scultore dupré... dico qualcosa circa allo studiare il vero in modelli
: locale in cui si custodisce gelosamente qualcosa. giacomino pugliese, 190: quella
: óosi ridotta una larva di sé, qualcosa è ancora in lei di vittorioso.
. 3. figur. dire qualcosa modulando la voce con suoni trillanti,
luogo. indica direzione di fronte a qualcosa o posizione anteriore rispetto a ciò che si
frontale, anteriore o più vicina di qualcosa rispetto ad altro (seguito dalla prep.
innanzi che si faccia o che avvenga qualcosa o, anche, che si giunga
mattino. uno vuol fare, esser qualcosa, decidersi. non ti rassegni a
13. ant. posizione antecedente di qualcosa rispetto ad altro. dante,
, particolare rilevanza, eccellenza riconosciute a qualcosa rispetto ad altro; preferenza accordata in
, daddo, perché non mi procureresti qualcosa ai primitàrio, magari d'anormale?
parte più importante e più preziosa di qualcosa, data in offerta votiva. -in
un effetto; atto a determinare resistenza di qualcosa. m. adriani,
modo con cui si dà inizio a qualcosa. -anche: i primi tempi di un'
tali inizi, il modo in cui qualcosa comincia e, anche, origine fondata
plur.): ciò con cui qualcosa comincia o da cui si comincia. -in
vista d'occhio. -piccola quantità di qualcosa (che può preannunciare ulteriori incrementi o
intraprendere; porre mano (altesecuzione di qualcosa). -anche: iniziare a esporre
. -festeggiare, solennizzare l'inizio di qualcosa. bisticci, 1-i-57: io voglio
prencìpi. -fare il principio di qualcosa: cominciare con essa; farla preliminarmente
anima sua. -fare principio da qualcosa: incominciare da quella. g
maestro. -non vedere il principio di qualcosa: non vederne l'ora, esserne
ma perché l'avere cominciato è pure qualcosa e con la buona volontà è tutto
amministrative. 2. preminenza di qualcosa rispetto ad altro attribuita per l'importanza
l'obbligo di non tardare a dir qualcosa del vecchio amico come a lui piace
: non senza diretto rapporto, è qualcosa come l'arte dei popoli delle solitudini marine
-capace di osservare e di analizzare qualcosa o qualcuno in tutti gli aspetti e
impossibilità di fare un determinato uso di qualcosa (e può avere valore attenuato,
era ampliata. 3. rendere qualcosa mancante di una prerogativa, di una
privo. -sottrarre, portare via qualcosa a qualcuno. m.
variar son priva. -impedire che qualcosa abbia un determinato sviluppo o risultato (
. rifl. esimersi, astenersi dal fare qualcosa. dante, conv., iv-viii-12
-che non ha più la possibilità di fare qualcosa. sarpi, i-1-62: a quelli
glorioso? 5. sprovvisto di qualcosa, per lo più di un elemento
, sf. il privare qualcuno di qualcosa. -in partic., nel linguaggio giuridico
, privissimo). che manca di qualcosa per esserne stato privato o per non averlo
locuz. - a, in prò di qualcosa: a favore o per utilità di
. -andare, venire a prò di qualcosa: conseguirlo, giungere a ottenerlo.
. -fare il suo prò di qualcosa: usarne a proprio vantaggio, approfittarne
andate dappertutto a codesto modo e che qualcosa tu mi nasconda. non avrai
accezione un'ipotesi, una probabilità, qualcosa di mezzo tra la fede e la critica
-farsi, fare un problema di qualcosa: trame motivo di preoccupazione, di
2. locuz. non mandare a dire qualcosa per il procaccia: parlare con franchezza
determinare, provocare; far sì che qualcosa accada o sia ottenuto o raggiunto o conseguito
consecutiva. agire, adoperarsi per ottenere qualcosa; impegnarsi in qualcosa; procurare che
adoperarsi per ottenere qualcosa; impegnarsi in qualcosa; procurare che qualcosa avvenga. anonimo
; impegnarsi in qualcosa; procurare che qualcosa avvenga. anonimo, i-497: cando
). che procura di ottenere qualcosa; che, a fini di lucro,
-fare procaccio, buon, gran procaccio di qualcosa: procurarlo, acquistarlo, fame raccolta
22. locuz. - procedere fuori di qualcosa: abbandonarlo, lasciarlo da parte.
della chiesa: un avvocato romano, qualcosa di mezzo tra il professore di procedura e
vitale, sebbene sembri di decomposizione e qualcosa di morto rispetto a una forma particolare di
nella pittura... c'è qualcosa d'interno, di viscerale...
e viva per quelle arti. questo qualcosa non è... l'artifizio tecnico
contro qualcuno. - fare processo di qualcosa: promuovere, celebrare un processo penale
con la disposizione d'animo di fare qualcosa. boiardo, 3-262: quilli
-determinare la distruzione, l'annientamento di qualcosa. g. del papa, 3-5
le pareva giusto; avrebbe voluto sostituirgli qualcosa di più reale come sarebbe procuratore onorario
ho perdonato allegrezza. -che usa qualcosa in quantità eccessiva. busca, 2-207
monumenti e carte. -atto a procurare qualcosa in grande quantità. fratelli, 5-67
. disus. il dare origine a qualcosa, il produrla. -anche: nascita,
.: cfr. condurre). formare qualcosa, determinarne lo sviluppo in virtù di
del rinascimento. 15. mostrare qualcosa a qualcuno perché la esamini o ne
in corte. 17. riportare qualcosa in uno scritto o in un discorso
nulla paia, il qual non produca qualcosa, non foss'altro le escrezioni delle cose
partic. di far esistere o far nascere qualcosa, di suscitare, di determinare qualcosa
qualcosa, di suscitare, di determinare qualcosa secondo le caratteristiche che l'individuano;
. a immaginare o a ipotizzare autonomamente qualcosa al di fuori e al di là
in realtà invincibile. esso ha profanato qualcosa che non era profanabile. 2
4. per simil. offendere qualcosa a cui si deve rispetto; svilire
o, anche, trasgredire; sminuire qualcosa che si propone in un'aura di
femm. -tricé). che profana qualcosa di sacro, che commette profanazione.
offrire (come dono o in cambio di qualcosa); proporre in omaggio o in
rifl. offrirsi, proporsi (per fare qualcosa); dichiarare una propna intenzione o
un mio segreto, tu ci scrivi qualcosa a modo tuo, certo, con la
i miei scolari. e, per quanto qualcosa già avessi sentito, mi colpì a
nostra buona sorte, non siamo, ma qualcosa si può dire. -divinità pagana
tredici anni, ma alta, pallida, qualcosa come senza sesso, con una voce
col falso è debolezza. -riuscire in qualcosa; giungere allo scopo. bandello,
padronato. -fare profitto di qualcosa: trame vantaggio intellettuale. bembo,
-scaraventare giù o lasciar cadere qualcuno o qualcosa. guido da pisa, 1-3:
4. intento, proposito rivolto a qualcosa che si farà o si compirà nel
compirà nel futuro; intenzione di fare qualcosa (e può essere connotato come vago,
la disposizione o l'intenzione di fare qualcosa). f. beretta [in
libretto snello che ha per la dedica qualcosa della fragranza gentilissima della tua anima.
in tanto, per giovare anch'io qualcosa / a le corse a vapore de 'l
2. che cerca di impedire che qualcosa sia fatto. -anche sostant.
o mura. -arrestare, trattenere qualcosa interrompendone il moto o lo sviluppo.
5. negare, non concedere, rifiutare qualcosa a qualcuno (anche con la forza
infanzia più smorta, più chiusa: qualcosa da scartare c'era sempre, pericoli
prolissa che l'unica giustificazione a scrivere qualcosa in proposito mi pare sia quella di
proposito mi pare sia quella di dire qualcosa di veramente nuovo. -prolungato
. parte o elemento aggiunto che prolunga qualcosa; ampliamento. targioni tozzetti, 6-30
concreto: parte o elemento che prolunga qualcosa. milizia, vii-480: in vece
). ant. meritare, ottenere qualcosa come ricompensa o come pena. -
ci si impegna a fare o dare qualcosa che altri richiede, che gli spetta o
. impegno di dare o di fare qualcosa, assunto da un soggetto mediante un atto
. impegnarsi a fare o a dare qualcosa che altri richiede, che gli spetta
. -in partic.: offrire spontaneamente qualcosa, in modo disinteressato oppure con l'intento
4. preannunciare che si farà qualcosa, dichiarare
con se stessi; ripromettersi di fare qualcosa. boccaccio, dee., 3-7
5. manifestare l'intenzione di fare qualcosa che altri non gradisce; minacciare un
7. indurre a congetturare o a prevedere qualcosa (con riferimento a un fatto,
buona vita.? i. aspettarsi qualcosa, prevedere con sicurezza erminate realtà,
-in partic.: indursi a credere qualcosa riguardo alle proprie possibilità; ripromettersi o
ogni ricorrenza il vero. -aspettarsi qualcosa da altri. -in partic.: attenderne
-intr. fare affidamento su qualcuno e su qualcosa; contarci o servirsene o avvalersene.
. 10. ant. garantire qualcosa per qualcuno, farsi mallevadore di un
chiedere con fermezza a qualcuno di compiere qualcosa; dichiarare che è suo dovere farlo.
8. locuz. fare pronostico di qualcosa: preannunciare, presagire, far prevedere
una trasformazione; pronta sollecitudine nel fare qualcosa. beolco, xxi-ii-1013: ancorché la
5. che vuole o accetta di fare qualcosa; risoluto,
-spiccio, sbrigativo (un modo di fare qualcosa). sarpi, vili-178: non
delle bimbe sperdute e libere che già sanno qualcosa. d'annunzio, iv-1-45: pronunziando
/ con l'aria di chi sospetta / qualcosa, né si vuol pronunciare?
. pavese, 0-25 ^ m'importa qualcosa della giustizia nelle cose umane? e allora
. -far conoscere i pregi di qualcosa, i meriti di? \ ualcuno
di persone; ar conoscere qualcuno o qualcosa sotto luce positiva. f
di questa congregazione. -incline a qualcosa. fausto da longiano, iv-131:
4. che afferma, che sostiene qualcosa. - anche sostant. u
un vantaggio, prometterli in cambio di qualcosa; minacciare una pena, un castigo
. -per estens. relativo a qualcosa. mazzini, iv-296: l'invio
, di opportunità o di dipendenza con qualcosa che è omologo o correlato o con
di minuscole proporzioni. -giusta quantità di qualcosa (in quanto desiderata o considerata necessaria
normale (in quanto prefissata) di qualcosa. sansovino, 2-09: hanno cura
caoli ricamata. -a proporzione dì qualcosa: contemporaneamente a un determinato fenomeno o
, in, nel, sul proposito di qualcosa o di qualcuno: intorno a esso
o poema. -a proposito di qualcosa: in modo proporzionato a esso.
gneo pompeo. -essere proposito di qualcosa: trattarsene. c. bini,
13. precisione, abilità nel compiere qualcosa (in partic. nell'eseguire un
facendovi gentilmente sentire com'ella desideri qualcosa di particolare e proprio per sé,
! e quando la chiede chi fa qualcosa, nulla. pascarella, 2-277:
applauso. pirandello, 5-501: gridava qualcosa, per cui gli altri tre prorompevano
valere alcuna preghiera per ottenere o evitare qualcosa. malatesta malatesti, 1-188: non
9-103: la sua poesia ha sempre qualcosa di drammatico, di strozzato: i
fiducia non è vantarsi d'aver fatto qualcosa di grande o solo d'inconsueto:
grosse palificate. 4. perseguire qualcosa come scopo, fine o risultato (
va a profitto di qualcuno o di qualcosa; vantaggioso, favorevole. -anche:
manzini, 17-153: questo acerrimo riformatore qualcosa in cambio di tanto disprezzo prospettava.
. -per estens. modo con cui qualcosa si presenta alla vista. caporali
fondata aspettativa, ragionevole possibilità che qualcosa si verifichi; il modo in cui una
e dirittissima via... fu qualcosa di manchevole nella illuminazione. arbasino, 9-
estesi, ma ricchi sempre e sempre qualcosa nuovi. carducci, ii-10-53: c'era
7. modo con cui qualcosa appare alla vista; effetto visivo.
un lusso di pedanteria ridicolo. -mettere qualcosa in prospetto: rivelarla; darle rilievo
p -che ha attinenza immediata con qualcosa; che ne è causa diretta.
a uno stato d'animo; a qualcosa di prossimo al riso o al pianto,
pensiero, ma una opposizione protesa contro qualcosa che egli sente al di sopra di
solennemente di fare o di non fare qualcosa. -anche in relazione con una prop.
si protesta. -minacciare di fare qualcosa. -anche in relazione con una prop
locuz. fare o pigliare prova di qualcosa). orlanduccio orafo, xvii-525-1
delle origini e di certe relazioni, qualcosa di comune ci ha ad essere, noi
abbiamo detto: « ebbene, questo qualcosa è la lingua italiana; il resto
: proprio questa trascuratezza dava alle ragazze qualcosa di provocante e spavaldo. moravia,
saba, 46: risento in me qualcosa dei giganti, / che la scalata
: chi sa che non si salvi qualcosa di genuino in quest'improvvisazione elegante di
gli statuti. -attendere a compiere qualcosa che altri consiglia o ordina o che
un dato scopo; far sì che qualcosa accada, procurare che avvenga (in
opportunamente nei confronti di qualcuno o di qualcosa; compiere quanto è necessario per soddisfare
. 7. tenere conto di qualcosa, darvi peso. chiaro davanzati,
si provide. 10. dotare qualcosa (edifici, ambienti, mezzi di
di monizioni. 13. curare qualcosa, occuparsene. - in partic.:
per cento. 14. dotare qualcosa di tutto ciò che necessita. -
considerare assai. 17. controllare qualcosa allo scopo di verificarne la validità,
. 18. considerare, meditare qualcosa; prendere in considerazione, tenere in
tenere in stima; dare peso a qualcosa. -anche in relazione con una prop.
un compì, di svantaggio: addurre qualcosa in contrario, eccepire, opporre.
-cura rigorosa, esattezza nella distribuzione di qualcosa. giovanni da empoli, 63:
concetto... della divinità rimaneva qualcosa d'impreciso... racchiudere in una
8. che provvede, che fornisce qualcosa. foscolo, i-808: recate insieme
una parte del suo exercito. -essere qualcosa nella provvisione di qualcuno: spettargli come
come a loro parrà. -essere qualcosa provvisione di dio: avvenire secondo i
a uno stato d'animo, a qualcosa di prossimo al riso o al pianto,
. -che ha o porta con sé qualcosa per determinate necessità. casti,
mandato uno mio prudente lì per saper qualcosa. machiavelli, 1-iii-977: dubitasi per assai
non è facile per lui far sapere qualcosa. bisogna che sia prudente. e
-prudere le corna: sentirsi colpito in qualcosa che sta a cuore e che non
. -stimare o non stimare qualcuno oo qualcosa una prugna: considerarli come persone o
la prugnola: un boccone amaro, qualcosa di spiacevole. pataffio, 2:
di poco o nessun valore. -tenere qualcosa una pruna: non attribuirvi alcuna importanza.
o prevedere di migliorare lo stato di qualcosa o di qualcuno al di là dei
pruni: essere molto ansioso di sapere qualcosa. bechi, 1-308: « ma
4. voglia, impazienza di fare qualcosa. -in par- tic.: desiderio
tic.: desiderio insopprimibile di fare qualcosa di proibito. giovio, ii-247
sé; non vedere l'ora di fare qualcosa. siri, iii-183: pruriva tutto
sé, una sorta di cin-cin: era qualcosa come il vero gaudio.
di sentire, di venire a sapere qualcosa. musso, ii-138: se i
-blandirlo, lusingarlo (per indurlo a fare qualcosa). siri, ii-1369: graziono
, desiderio di fare, di ottenere qualcosa, avvertito con particolare intensità, ma
. -attesa impaziente ed eccitata che qualcosa avvenga. tronconi, 2-13:
la falsa convinzione che si tratti di qualcosa di scientifico. mazzini, 3-267
stesso « giocatore » di dostoevskij ha qualcosa di insoddisfacente, e si direbbe che
sbatacchiò la porta e mugulò dietro la soglia qualcosa come 'psicopatico 'e 'degenerato
], 5: l'angoscia è qualcosa che ti dà un dolore fisico, si
nel modo ordinario e l'altro segna qualcosa meno quanto più l'aria è secca
indicargli tra i tanti manoscritti della laurenziana qualcosa d'inedito e d'aggraziato da stampare in
sembra che i rotocalchi prendano in prestito qualcosa anche dalla tecnica pubblicitaria...
proverbi toscani, 69: il buono a qualcosa è l'asino del pubblico.
; e segue con attenzione la vicenda. qualcosa di ardente e di pugnace sembra aguzzare
. adoperarsi in tutti i modi per ottenere qualcosa; sforzarsi con ogni mezzo per superare
di cener. ogni posto / dirà qualcosa a chi si siederà. p. bargellini
-avere, sentire, tenere in pugno qualcosa: avere il controllo totale e sicuro
mattino. uno vuol fare, esser qualcosa, decidersi. non ti rassegni a far
per indicare la fatica impiegata per ottenere qualcosa o l'impegno messo in opera o
segno di rabbia, di stizza per qualcosa che non si può fare o a cui
in disparte. -porre in pugno qualcosa: dame il completo dominio. n
concilio in trento. -prendere a pugni qualcosa: trattarla male. cardarelli, 708
. -intricato o avviluppato in qualcosa come un pulcino nella stoppa: esservi
: le donne son sempre state per me qualcosa di estraneo al mio spirito, delle
per pulire, lavare, rendere terso qualcosa. -anche: pulizia di qualcosa;
rendere terso qualcosa. -anche: pulizia di qualcosa; aspetto ordinato e lucido di un
e del suo berretto. -rinunciare a qualcosa. verga, 3-22: se la
, 194: vi era in lei qualcosa di pigro, d'inerte, di stanco
particolarmente rischiosa; riuscire a compiere qualcosa di illecito o di immorale senza che
12. esser pieno, abbondare di qualcosa (un paese, una regione,
fiorini. 2. che manca di qualcosa, privo, in partic., di
e cercare pulpaménto: cercare di avere qualcosa che già si possiede (ed è
11. premere, spingere contro qualcosa. -in partic.: spirare con
sensualità. -stimolare una persona perché faccia qualcosa; ingerla a una data azione,
prodotto dal tonfo di una persona o di qualcosa che cade pesantemente o un movimento repentino
nati, c'è forse in tali memorie qualcosa di più aspro e pungente. [
, unica religione che abbia per me qualcosa di mistico. c. betteioni,
fremito pungente che urtava, urgeva contro qualcosa dentro che mi restava nero e immobile
stimolo, incitamento, sprone a fare qualcosa, a comportarsi in un dato modo;
impulso (anche interiore) a fare qualcosa, a comportarsi in un dato modo.
diretto a stimolare, a spronare a fare qualcosa, a comportarsi in un dato modo
d'umidità, ed era difficile scorgere qualcosa là dentro, anche se le bacche
con suggestioni o espedienti) a fare qualcosa, a raggiungere un dato fine,
. incitato, spronato o provocato a fare qualcosa, a comportarsi in un dato modo
si compie per indurre qualcuno a fare qualcosa, a comportarsi in un dato modo
) che costituisce lo stimolo a fare qualcosa, a comportarsi in un dato modo,
insistenza) qualcuno per indurlo a fare qualcosa, a comportarsi in un dato modo
. palazzeschi, i-279: -avrà trovato qualcosa che lo trattiene -le rispose delfina con
ma della lingua. -avere qualcosa sulla punta delle dita: v. dito
, n. 11. -avere qualcosa sulla punta, in punta della lingua:
un pergamo. -fare punta di fare qualcosa: impegnarvisi, sforzarsi, darsi da
-in punta di, a qualcosa: all'estremità, in cima,
le sue punte. -mettere qualcosa sopra una punta d'ago: esporla
della punta del naso; non trovare qualcosa neppur battendoci con la punta del naso
diamante me scrivisti. -sentire qualcosa sulla punta della penna: v.
in partic. un arto) su qualcosa, esercitandovi una forza di spinta piu
allo scopo di indicare o di segnalare qualcosa o qualcuno. di giacomo, ii-555
. appoggiarsi, sostenersi, poggiare su qualcosa. dante, infi, 32-3:
proprie speranze o le proprie argomentazioni su qualcosa o qualcuno; fame il punto di
. 7. parte più avanzata di qualcosa. cinelli, 1-269: il fuoco
ricchezza di voci, perché ciascuna ha qualcosa di suo valore particolare. tutt'oro:
. rinforzare mediante puntelli'ò altri sostegni qualcosa di-pericolante, in partic. un
in giù, cercando di puntellarsi a qualcosa di fermo, come gente che scenda ah'
mento. ogni tanto lasciava qualcosa d'incompiuto per non perdere la vena
d'onore di fare o non tare qualcosa, assumere un atteggiamento di ripicca, di
-mettere, porre il punto fermo a qualcosa: concluderlo, terminarlo. b
che non può più bastare. ecco ancora qualcosa di nuovo. -ant.
stare, venire al punto di fare qualcosa). roseo, v-85: è
quanto più ciascuno sentiva il bisogno di far qualcosa, tanto più l'animo sul punto
fatto; con l'intenzione di fare qualcosa; in procinto. achillini, 1-195
s -smettere, cessare di fare qualcosa. -anche con riferimento a sogg.
-in, nel punto a, di qualcosa: a proposito, al riguardo di
: a proposito, al riguardo di qualcosa; sotto il rispetto di qualcosa.
riguardo di qualcosa; sotto il rispetto di qualcosa. g. f. morosini,
-mettere, venire in punto di fare qualcosa: mettere, venire in condizione di
mettere, venire in condizione di fare qualcosa. guido delle colonne volgar. [
generico: disporsi, prepararsi a fare qualcosa. b. pulci, xxxiv-442:
7-632: c'era sì, c'era qualcosa, in tutti quei racconti, che
-con valore di pron. indef.: qualcosa. condivi, 2-21: non mi
, una piccola parte; alcunché; qualcosa. giamboni, 8-1-6: la prima
smettere, anche temporaneamente, di fare qualcosa; recedere da una condotta.
proprio; cercare di spingere a fare qualcosa. c. i. frugoni,
cura, l'affezione verso qualcuno o qualcosa, in partic. nelle espressioni comparative
di napoli diventeranno, speriamo presto, qualcosa di più che le stanze di raffaello
due assolute contraddittorie, ma si è qualcosa di trascendente che purga l'attributo divino
nutro intensa verso lei e tonio: qualcosa di sotterraneamente radicato ha sentito cementare la
timidezza, paura di agire, di fare qualcosa (anche con valore fortemente spreg.
me dev'esserci per forza, capite? qualcosa di questo infinito, se no io
d'annunzio, v-1-353: ho sempre veduto qualcosa di sinistro in questa piccola riva verdastra
: abbandonare, trascurare, lasciar perdere qualcosa o qualcuno senza curarsi dei danni che
nemmeno la puzza di qualcuno 0 di qualcosa: non volerne sentir parlare; non
tracce di qualcuno, non avere notizia di qualcosa. cantù, 3-79: colla sua
voler sentire né puzzo né bruciaticcio di qualcosa: non volerne sapere, non interessarsene
-venire puzzo, in puzzo a qualcuno di qualcosa: provocargli fastidio, noia; dispiacergli
-per chiedere o sollecitare la consegna di qualcosa. machiavelli, i-vm-145: -ecco le
in inferno. -porre in quaderno qualcosa: registrarla. fazio, ii-19-11:
-poter fare un quaderno di o su qualcosa (in forma ipotetica): aver
nostra giornata, prima di addormentarci, e qualcosa c'è che non quadra.
la sera, se a qualcheduno avanzava qualcosa, se lo mangiava insieme con le
bisogno perché si leggesse loro in viso qualcosa che non è celestiale. =
i personaggi entrano, dicono o fanno qualcosa, e poi escono, lasciando di nuovo
: qualche cosa è cambiato in me, qualcosa / fuori di me. pasolini,
: e'sarà dunque meglio levarsi a far qualcosa. marchetti, 5-20: è pur
. marchetti, 5-20: è pur qualcosa ciò ch'ai mondo trovasi, /
parini, 483: così buscherai / qualcosa da salvar la tua famiglia. cesari,
; ed è da voi lo sciorinarne qualcosa. manzoni, pr. sp.,
sur un libro, che c'è qualcosa per aria. bonghi, 1-204: siccome
delle origini e di certe relazioni, qualcosa di comune ci ha ad essere, noi
abbiamo detto: « ebbene, questo qualcosa è la lingua italiana; il resto
/ o molly! o mollyì prendi su qualcosa, / prima d'andare, e
la spuma che ribolle, / e qualcosa che va e tropp'altro che / non
aver fame e gli chiesi se accettava qualcosa. cassola, 2-226: mario quel
, 2-226: mario quel giorno- aveva qualcosa: la moglie se n'era subito
]: esser serio significa votarsi a qualcosa, a qualcuno; lavorare per un fine
forse nessuno. / mai appartenni a qualcosa o a qualcuno. / fui sempre
randagio. pavese, 4-182: si aspettava qualcosa che non veniva mai. mi capì
quel ragazzo. disse: -adesso il qualcosa è venuto. -seguito da un
pazzo se mi credessi poter rispondere con qualcosa di buono, ché sarebbe proprio vendere
volontà si neutralizzano e si convertono in qualcosa assai simile al cieco impulso, al
di lineamenti e di forme pareva avere qualcosa di malato. g. raimondi, 3-7
ancora esprimono, sono testimoni, è qualcosa di loro che rimane e continua. buzzati
occasionale o l'affezionato cliente, era qualcosa di più, una specie di amante
tutto sul lavoro, a mezzogiorno e qualcosa ero da millo. -con riferimento
vittorini, 3-46: osserva « c'è qualcosa in quello che dite ». e
. aveva il mestolo in mano in qualcosa come decine di società per azioni e
6-160: qui all'albergo mi è rimasto qualcosa da pagare. -per indicare
.. grossi pezzi di carne sanguinante, qualcosa come un pasticcio e altro vino.
, 18-54: esiste... un qualcosa con velocità diversa, con forma intrinseca
, 1-184: l'ente determinato, il qualcosa, è il vero essere determinato;
essere determinato; il vero esserci. il qualcosa è la unità reale, concreta dell'
, in questo senso, che nel qualcosa tesserci -quello che a principio era semplice
si ripresenti nello spirito stesso come quel qualcosa che il pensiero si trova dinanzi e che
, nuda, / la realtà, tirreale qualcosa / che faceva eterna quella sera.
, per fare parere loro di essere qualcosa. stampa periodica milanese, i-216: inoltre
persone non volgari, quelle che sono qualcosa al mondo, quale dev'essere un giorno
. guai a chi è qualcuno o qualcosa! viani, 10-214: da tutto
capiva che negli stallaggi oscarvilde era stato qualcosa: lo attestavano le fedine lunghe tre
meno estesi, ma ricchi sempre e sempre qualcosa nuovi. 4. locuz
4. locuz. contare, valere qualcosa: avere una certa importanza, una
suo destino, / questo conta pur qualcosa. 5. prov.
toscani, 208: ognuno è buono a qualcosa. 6. dimin. qualcosina.
mandare ». graf 5-914: datemi pur qualcosa, / qualcosina da mangiare. /
qualcosaltro, pron. indef. qualcosa d'altro, di diverso.
, 13-266: ogni volta che si diventa qualcosa cercando di non essere qualcosaltro, cioè
mostri. = comp. da qualcosa e altro (v.).
. e guai a chi è qualcuno o qualcosa! cicognani, v-1-402: al compimento
o, anche, il numero di qualcosa o di qualcuno (e può avere
tal è qual è: per indicare che qualcosa non si trova nelle migliori condizioni,
quanto che determina la qualità di un qualcosa (per cui il quale è questo quale
4. valutare, giudicare, distinguere qualcosa secondo una o più qualità; definire
precostituita. -in partic.: definire qualcosa con un nome appropriato o con un'
7. ant. dare, assegnare a qualcosa una qualità. fabrici, 610:
elementi. che definiscono la natura di qualcosa. dante, cono.,
, au'in- sieme delle qualità di qualcosa; sostanzialmente. b. croce
valore, il pregio, la validità di qualcosa. stampa periodica milanese, i-485:
percepisca nella mia differenza da quel qualsiasi qualcosa a cui la coscienza si rivolge.
di quantità: quello che indica quanto qualcosa sia grande o numeroso; risponde alle
quantità e qualche tuono. -ridurre qualcosa a non poca quantità: aumentarlo,
in senso generico: determinare la quantità di qualcosa; quantificare. = denom
. locuz. - avere tanto quanto di qualcosa: possederla, disporne in buona quantità
colonna. -quanto a o di qualcosa: limitatamente a essa; in rapporto
pallaccorda. -dire qualcosa a carte quarantotto: dichiararlo con brusca
mascherarsi di, in quaresima: fare qualcosa di incongruo, fuor di luogo, assurdo
celerità, impeto nel dare inizio a qualcosa, in par- tic. nella locuz
di quinta: rendere là pariglia con qualcosa in aggiunta. ariosto, 21-71:
. locuz. -avere piene le quarte di qualcosa: non poterne più. cino
il male ed anzi gli può giovane qualcosa che lo moderi, lo attutisca, lo
: per indicare che chi ha intrapreso qualcosa è tenuto a portarla a termine personalmente
anni che 10 studio il petrarca, e qualcosa ho da dire. soldati, 2-34
2. figur. parte, porzione di qualcosa. lippi, 7-93: l'astante
tenere sulla corda; costringere a fare qualcosa con le minacce. batacchi [in
quattrino. -fare quattrini: vendere qualcosa per procurarsi moneta. v borghini
. -non dare un quattrino di qualcosa: non importare nulla. loredano
la calata ': di chi fa qualcosa lentamente e svogliato, come chi scende
al soldo! -quattro soldi di qualcosa: oggetto di scarso valore. verga
riferimento alla scarsa importanza o validità di qualcosa. prose fiorentine [tommaseo]:
locuz. -essere a quella di dover fare qualcosa: trovarsi nell'occasione propizia oppure nella
-portare ghiande alle querce: fare o dire qualcosa di inutile, di superfluo, di
l'aria che tirava e lagnarsi di qualcosa. una miserabile querela. -in relazione
caratteri del paleorealismo. -essere questione di qualcosa: trattarsi di un fatto o di
-mettere, porre, rimettere in questione qualcosa: sottoporlo a giudizio o a disamina
c'è questione. -per questione di qualcosa: a causa, a motivo di
-per chiedere o sollecitare la consegna di qualcosa. manzoni, pr. sp.
, eppure sentivo di essere vicino a qualcosa di essenziale. un velo sottile appena
'quid 'che vuole esprimere, qualcosa d'inqualificabile fuori dell'e spressione
l'intima essenza, la sostanza di qualcosa. -in senso generico: che ri
queta coscienza, trattenendo a ogni pesata qualcosa per noi, senza obbligarci a rubare sul
il cane. -convincere qualcuno per ottenere qualcosa da lui o per rimuovere un suo
. ant. riporre, mettere da parte qualcosa per conservarlo. sanguinacci, xxxix-i-300
era occupato. -porre in quiete qualcosa: risolvere, dirimere una controversia (
della famiglia etc., che per qualcosa ci sono ed han la loro legittima
un comp. dal lat. quid 'qualcosa 'e medio (v.)
tornasi di lampedusa, 316: qualcosa avrei potuto fare: il cardinale ha dei
4. locuz. spiegare il quinterno di qualcosa: esporlo, dichiararlo apertamente; squadernarlo
essenzia. -ricercare la quintessenza di qualcosa: indagarne tutti i particolari o le
et alba. -sapere la quintessenza di qualcosa: conoscerla perfettamente, in tutti i
quidsìmile), sm. letter. qualcosa di simile (ed è spesso preceduto dall'
quid simile, comp. da quid 'qualcosa 'e simile 'simile.
, per fare parere loro di essere qualcosa. stampa periodica milanese, i-152: ieri
. -porsi in quore di fare qualcosa: concepirne il fermo proposito.
per ottenere uno scopo, per guadagnare qualcosa, per giovare a un proprio interesse
-avere la rabbia al culo: smaniare per qualcosa (con partic. riferimento a desideri
. -bramoso, smanioso di compiere qualcosa (una persona). montano
. -provocato dalla scoperta di qualcosa di raro (una sensazione).
lo sguardo distratto le eleganti evoluzioni, qualcosa come rabeschi sul grande foglio, un
offensivo questo termine vernacolo, che indica qualcosa al disotto del rabula, un uomo
casa del marito, credendo quivi poter raccapezzare qualcosa. carducci, ii-8-106: tu non
(raccappéllo). tose. fare qualcosa daccapo; rifare. -raccappellare una malattia
vocaboli!). -stupire di qualcosa (in contesti enfatici). goldoni
, racchi). ant. assicurarsi qualcosa, ottenerlo. formula di confessione umbra
9. ant. ritrovare, riprendersi qualcosa; riappropriarsene, rientrarne in possesso.
messo su superbia. -raccenciarsi di qualcosa: ornarsene. magalotti, 20-239:
entusiasmo o di fervore nei confronti di qualcosa o di qualcuno; eccitarlo (a
io. -accertarsi, informarsi di qualcosa. bembo, 1-87: di nulla
. -persuadersi, capacitarsi di qualcosa. tasso, 8-56: rimase grave
trovare, sentirsi la forza di fare qualcosa. fiamma, 8: è naturale
raccomandazion seco. -in raccomandazione di qualcosa: a sostegno, in difesa di
a firenze e nelle pubbliche insegne riconoscessero qualcosa del loro, si contentarono di raccomunare
-suggerire il ricordo di qualcuno o di qualcosa. f f alvaro,
indicare l'ingannevole o ripetuta affermazione di qualcosa. betteioni, i-443: s'egli
. intr. parlare di qualcuno o di qualcosa; trattare di un argomento.
torso altrettanto superbo. sinisgalli, 8-48: qualcosa... sfugge e che pure
pure che uno giungesse a ravvisare in qualcosa di deteminato la causa di una propria
lei pensa di raddolcire la signora raccontando qualcosa di pietoso a mio riguardo.
: la più trista situazione può aver qualcosa di dolce, o almeno assai raddolcito.
radomandare), tr. ant. richiedere qualcosa di cui si è perduto momentaneamente
. -insistere nel chiedere per ottenere qualcosa. cassiano volgar., ii-i (
avuto da dire col visconte, per qualcosa delle sue ordinanze sempre più severe e
azione, l'attenzione verso qualcuno o qualcosa, la considerazione di un vizio o di
le sorti, ridare andamento positivo a qualcosa, avviarlo a buon fine.
radendo fuor le mura. -sfiorare qualcosa passandogli molto accosto. soderini, i-87
nelle espressioni alla o nella radice di qualcosa); causa, motivo, motivazione
20. locuz. -affondare le radici in qualcosa: trame l'origine o lo spunto
-andare alla radice, cercare ogni radice di qualcosa: sviscerare, fare oggetto di indagine
e più utile. -dare alle radici qualcosa: eliminare ogni possibilità o occasione di
-mettere la scure alla radice di qualcosa: troncare immediatamente, senza indugio e
motivazione per un determinato comportamento da qualcosa. buonarroti il giovane, 9-312:
delltnghilterra. -piantare radici su qualcosa: originarsi, svilupparsi. pasolini,
ho la grande radiosità di lidusa, qualcosa di più e di meno di una donna
3. figur. riflettere su qualcosa, conservare memoria di un dato dell'
(raffàccio). rinfacciare, rammentare qualcosa con tono di rimprovero, di ri-
un fagotto; fare un fagotto di qualcosa (panni, abiti, stracci,
al romanticismo. -avere coscienza di qualcosa. magalotti, 23-305: abbia questo
. 6. -raffinare in, su qualcosa: cavillarvi sopra, arzigogolare. f
anch'esso, evidente ai miei occhi qualcosa di peregrino. 3. con
di lineamenti e di forme pareva avere qualcosa di malato. alvaro, 10-127: si
gli occhi, rivolgere lo sguardo a qualcosa con intensità. stigliani, 2-23:
abbassamento di temperatura; togliere calore a qualcosa (in partic. al coipo o
il cappuccio: far ritornare alla memoria qualcosa a qualcuno. giovio, i-139
gli eccessi loro. -togliere efficacia a qualcosa. lauro, 2-78: evate.
. 3. ant. comunicare qualcosa a qualcuno; richiamare alla memoria.
». buzzati, 6-200: c'è qualcosa, nella ra- gazzuola invereconda, di
cassola, 2-223: qui bisogna decidere qualcosa, ragazzi. -al plur. fidanzati
stato [il bacio]... qualcosa di molto più sottile e sapido,
ne la famosa corte. -raggirare qualcosa per il pensiero: esaminarlo, pensarci
della controparte o di un terzo, qualcosa che egli altrimenti non farebbe nello stesso
-fare un raggiro col pensiero intorno a qualcosa: valutarlo, prenderlo in considerazione.
. 4. arrivare ad afferrare qualcosa. -in partic.: riuscire a
parole. 8. curarsi di qualcosa. cavalca, 18-95: chi è
, considerazione. - avere ragguardo a qualcosa: tenerne conto. cavalca, 20-57
, ragionamento, venire a ragionamento di qualcosa). anonimo, i-629: d'
stava ad ascoltarlo. -mettere qualcosa in ragionamento: dibatterne, trattarne oralmente
(anche nell'espressione tenere ragionamento di qualcosa). dante, conv.,
.): prendere accordi per compiere qualcosa, deciderlo, stabilirlo insieme con altri
consultarlo, per chiedergli informazioni o comunicargli qualcosa, per intrattenerlo su determinati argomenti (
non ne parliamo '. e intende qualcosa detto più di proposito. anco per troncare
esporre, riferire, rivelare, dichiarare qualcosa (sia oralmente sia per scritto)
o giudizi, per descrivergli o raccontargli qualcosa, per discorrere con lui (anche
validi e persuasivi per convincere qualcuno di qualcosa o a comportarsi in un dato modo
troppo anemici e malfermi perché ci dicano qualcosa e ci appassionino. depisis, 1-160:
un ragionamento con cui si vuole dimostrare qualcosa o giungere a una determinata conclusione (
machiavelli non esorta il suo principe a fare qualcosa di diverso da quello che ogni principe
interrogazioni, si espone il motivo di qualcosa. guidotto aa bologna, 1-59:
, di esistere: finalità intrinseca di qualcosa, che lo fonda, lo giustifica,
continuarsi. -presupposto necessario perché qualcosa sussista. carducci, ii-8-146: lasciamo
): avere motivi validi per fare qualcosa. stampa periodica milanese, i-320:
poema. -avere ragione di qualcosa: impietosirsene. caviceo, 1-74:
più turbolenti. -avere ragione di qualcosa: prevalere, risultare più forte.
a cui spetta occuparsi o interessarsi di qualcosa. p. petrocchi [s.
cuore all'amico. -darsi ragione di qualcosa: spiegarselo, comprenderne i modi o
persona ha diritto alla propria parte di qualcosa. pataffio, 9: che berto
rimanente fosse vestito. -fare ragione a qualcosa: spiegarla. tenca, 1-55:
assettatura. -fare ragione di qualcosa: contarlo, calcolarlo. novellino,
, farsi, darsi una ragione di qualcosa: accettarlo con rassegnazione. pananti,
coltello. -farsi una ragione di qualcosa: rassegnarvisi, accettandone l'inevitabilità o
, dare ragione, la ragione di qualcosa: rendere conto, chiarire, per lo
corrotti. -indicare le cause di qualcosa; spiegarne, illustrarne la natura,
de la mente. -rendersi ragione di qualcosa: spiegarselo, comprenderne i motivi.
formola. -stare a ragione di qualcosa: risponderne. figliucci, 68:
sue pubbliche amministrazioni. -tenere ragione di qualcosa: tenerne conto, prenderlo in considerazione
o esprimere opinioni insensate; parlare di qualcosa senza averne alcuna conoscenza. baretti
un risultato, anche minimo; concludere qualcosa. guerrazzi, i-98: vorrei.
papille. fenoglio, 2-203: comprami qualcosa [da mangiare] che mi rallegri.
aurea volgar., 944: per la qualcosa molti ciechi venivano a lui e tomavansi
mi rammarca! 5. rimpiangere qualcosa. tarchetti, 6-ii-575: felici <
giovinezza. 6. disapprovare qualcosa o qualcuno. poeti perugini del trecento
che si lagna o si duole per qualcosa; che esprime con lamentele il proprio
vivo il ricordo o il pensiero di qualcosa (un oggetto, un'immagine)
/ ché tutti i giorni manca lor qualcosa. -ricostituire le maglie strappate di
stare, vivere in stretta unione con qualcosa. f. f. frugoni,
49: nei suoi schizzi migliori c'è qualcosa di gavami rammodemito. = pari.
dai vecchi. -avere un ramo di qualcosa: una parte, un sentore.
-buttare rampini: cercare di ottenere qualcosa con astuzia e senza parere.
! 9. locuz. esserci qualcosa di rancio: avere sentore di qualcosa
qualcosa di rancio: avere sentore di qualcosa di poco chiaro. giraldi cinzio,
incrociamo una fosvaghe scoperta dalla quale casca qualcosa che rotola sull'asfalto. pare una custodia
ant. e letter. operare o fare qualcosa con sollecitudine; attendervi con la necessaria
la sua revoluzione. -sprofondamento di qualcosa in una voragine (e ha valore
di fascine. 4. ottenere qualcosa segretamente e indebitamente, in modo contrario
manzini, 15-230: anche l'amore è qualcosa di rapinoso, d'ingordo, di
-con uso enfatico: prendere, afferrare qualcosa repentinamente e, talvolta, a gara
letter. arrogarsi o riuscire a ottenere qualcosa immeritamente o ingiustamente, contro la volontà
primavera. 8. trasportare velocemente qualcosa o qualcuno. n. villani,
madre. -spostare o trascinare via qualcosa o qualcuno. caro, 12-614:
scopo, una condizione necessaria per fare qualcosa o una funzione fisica o fisiologica,
e sbottona- menti di umanitarismo predicatorio, qualcosa di rapisardiano nel sangue ce l'ha
e -che è in atto di strappare qualcosa a qualcuno. fenoglio, 4-264:
vicende della virtù politica. -considerare qualcosa in rapporto con qualcos'altro. salvini
. -per, in rapporto a qualcosa; rapporto a qualcosa; rapporto qualcosa
, in rapporto a qualcosa; rapporto a qualcosa; rapporto qualcosa: in relazione,
qualcosa; rapporto a qualcosa; rapporto qualcosa: in relazione, in confronto con
: in relazione, in confronto con qualcosa; riguardo, rispetto a qualcosa (e
con qualcosa; riguardo, rispetto a qualcosa (e ha per lo più valore
qualche goccia di resina. -aderire a qualcosa incollandovisi. foscolo, iv-474:
buzzati, 6-98: il blisa vorrebbe qualcosa di rappresentativo, parla perfino di colonne
parla perfino di colonne. persuaderlo a fare qualcosa di decente sembra un'impresa disperata.
, per finzione o convenzione, da qualcosa di affine nella forma. ferd.
, la proprietà della coscienza di presentarsi qualcosa come proprio oggetto; in senso obiettivo
rapprese, quasi avessero voluto afferrarsi a qualcosa che loro sfuggisse. -raggrinzito (
. moto simile per avvertir qualcuno di qualcosa. le diceva così grosse che gli amici
particella pronom. tose. accostarsi a qualcosa. p. petrocchi [s.
un movimento che si compie vicinissimo a qualcosa o a qualcuno; sfiorando, quasi
a una superficie; sulla superficie di qualcosa o parallelamente a tale superficie. -spesso
rasente. -essere rasente a fare qualcosa: andarvi vicino. g. di
4. ant. posto a fianco di qualcosa. g. frescobaldi, lxxxviii-i-603:
. prepos. a, per raso qualcosa; a raso di qualcosa; raso a
per raso qualcosa; a raso di qualcosa; raso a qualcosa: a brevissima
; a raso di qualcosa; raso a qualcosa: a brevissima distanza da un punto
un piano; molto vicino, rasente qualcosa. sanudo, lviii-190: poco
per vedere se è in possesso di qualcosa di interessante da comprare. d'annunzio
ci si va col pensiero di rasparvi qualcosa. giacosa, 12: queste sono due
propriamente un martire (fello studio, qualcosa però credo che raspi. io
farò avere. poi ho raspato qualcosa di nuovo come le avrà detto ghivizzani,
. 12. ant. raccogliere qualcosa in mucchi trascinando sul suolo l'apposito
: indurre qualcuno ad accettare con sopportazione qualcosa di doloroso, di inevitabile.
il mattino. uno vuol fare, esser qualcosa, decidersi. non ti rassegni a
, placido, umile, dignitoso, e qualcosa che indicava una mestizia rassegnata. tenca
. cecchi, 7-99: per dire qualcosa, gli chiesi se s'interessava di tori
. 2. il rappresentare mentalmente qualcosa. -in senso concreto: rappresentazione,
il torto. -essere simile a qualcosa. giordani, i-26: la facciata
e guardano di rassembrarlo. -simulare qualcosa. serdonati, 9-386: le sette
rassomigliare a qualcuno; essere simile a qualcosa. fazio, iv-25-37: al padre
. 14. trarre beneficio da qualcosa. soderini, iii-65: è ben
collo. 9. conferire a qualcosa l'aspetto o la forma più opportuna
corta ralungare. 10. preparare qualcosa a un dato uso. marino,
la legge e correggessele. -rassettare qualcosa nella mente: rendersene conto (in
avevano per lei, chissà perché, qualcosa di rassicurante. -che storna o cancella
fu certamente in lui... qualcosa che subito attrasse e rassicurò.
, analogo, simile, comspondente a qualcosa o a qualcuno, nell'aspetto o
mia fotografia. 2. richiamare qualcosa per analogia nell'aspetto, nelle caratteristiche
del rosaio. 5. imitare qualcosa; riprodurre un modello o uno stile
della mano protese e incurvate nel tirare qualcosa verso di sé. boine, i-44
, o un ratealista che viene a offrire qualcosa. = deriv. da [vendita
stracca, / il soggiunger a lei qualcosa lassa. carducci, iii-17-67: cotesta e
caratteri affini, era nello sla- taper qualcosa dell'illirica crudeltà d'un tommaseo. il
pronto, sollecito a fare o nel fare qualcosa; che agisce senza indugi (e
13. cercare di far apparire qualcosa meno sgradevole di quanto sia.
su se stesso o ripiegato intorno a qualcosa; attorcigliato. -in partic.:
tr. condurre nuovamente vicino, verso qualcosa o qualcuno, fisica- mente o spiritualmente
ravviaménto, sm. l'accorgersi di qualcosa; riconoscimento. maggi,
, rendersi conto; avere coscienza di qualcosa; farsi consapevole. -anche in relazione
peccatore? -riconoscersi in qualcuno o in qualcosa; identificarsi. giordani,
, 5-92: sulla soglia del buio qualcosa ha ravvivato il paesaggio: un bran-
-costringere a fissare l'attenzione su qualcosa. bembo, iii-362: a
ombre del mistero. -vertere su qualcosa. varchi, 22-39: in queste
, 590: si e parlato di 'qualcosa di più 'che il razionale e
funzionale, e il significato di questo 'qualcosa di più 'sta appunto nel valore
-per estens. arraffare, impadronirsi di qualcosa, per lo più illecitamente.
estens. chi si appropria illecitamente di qualcosa; chi commette un furto (anche con
'razziatore ':... vale qualcosa di simile a 'ladro '. '
con uno strumento, alla ricerca di qualcosa che si ritiene vi possa essere nascosto
elemento utile per la propria attività, qualcosa di poeticamente valido. monti,
2-1-3: volete che non ci sta qualcosa / che la razzoli drento?
e assieme vuol passare inosservato c'era qualcosa di sinistro che rammentò a mero i
la 'madonna del sacco ', qualcosa del 'vertunno ', di quel tono
il solo pensiero che se mi dicesse qualcosa di realizzabile potrebbe rianimarmi, sarebbe il
: per noi... bramantino è qualcosa di molto più complesso e diverso,
). 11. locuz. essere qualcosa fuori del reame: mancare in un
con altri caratteri affini, era nello slataper qualcosa dell'illirica crudeltà d'un tommaseo.
conto in cui si tiene qualcuno o qualcosa. -di gran recapito (con valore
inversi, o involuzioni, ove paia qualcosa annichilarsi in un indistinto. -pronunciare
ciampino udir parola. -recarsi qualcosa ad animo: v. animo, n
nel paesaggio che vediamo dalla finestra, qualcosa che desti in lei un ricordo intenso
13-29: anche su questa faccia c'era qualcosa di spaurito, la recessione verso il
2. avvolto o ricoperto da qualcosa. alamanni, 22-78: era il
repubblica », 31-vii-1986], 2: qualcosa... è già successo:
mi sicurate. -accettare, scegliere qualcosa. felice da massa marittima, xliii-292
sei gentilezze. / vorre'anch'io pur qualcosa provvedere, / recipiente per farli carezze
mobili. 4. che riceve qualcosa da altri. -in partic.: che
quando gli accadeva di non poter trovare qualcosa, recitava un pater a san antonio
, queste amiche di casa. c'è qualcosa di sleale nel loro recitato divertirsi,
padre in simile caso seppe pur fare qualcosa. documenti visconti-sforza, ii-336: come
la propria adesione intellettuale o emotiva da qualcosa o qualcuno, anche perché pentito del
13. locuz. fare reda di qualcosa: impadronirsene. a. pucci,
di roma. -reddere ragione di qualcosa: v. ragione, n. 35
35. -reddere testimonio a qualcuno o qualcosa: v. testimonio.
mandate. -raccogliere le redini a qualcosa: portarlo a compimento, a conclusione
-a). figur. chi riferisce qualcosa con malignità: informatore, spia.
. -anche: riluttante, restio a fare qualcosa; negato a un'attività.
una classificazione precise; non suscettibile di qualcosa. stampa periodica milanese, i-184:
i refusi del cosmo / spropositando dicono qualcosa / che ti riguardi. =
o proposto; rinunciare all'uso di qualcosa. ritmo di s. alessio,
un comportamento determinato, astenersi dal fare qualcosa. proverbia super natura feminarum, xxxv-i-541
poi ci regalarono forse? -regalarsi qualcosa: concedere a se stesso un piacere
indicare la poca o nessuna considerazione per qualcosa o qualcuno). f f
era stato [il bacio] infatti qualcosa di molto più sottile e sapido, interamente
, per indicare l'azione di regalare qualcosa a qualcuno). m
regalo da giunone. ojetti, ii-543: qualcosa d'intatto resta sempre: la reliquia
49. appoggiarsi; appigliarsi, sostenersi a qualcosa. pratesi, 3-116: fortuna che
di pensiero); manifestare compatibilità con qualcosa, uscire indenne dal paragone o -dalla
indenne dal paragone o -dalla verifica con qualcosa (in partic., con 1 fatti
a veder fare, a veder accadere qualcosa: riuscire insopportabile continuare a farla,
stanco di scrivere; non farcela a scrivere qualcosa di particolarmente grave, doloroso, spiacevole
altra ceccarino non resse a martello e qualcosa risoffiò. -reggere tra mano: rivelarsi
tira non indurranno la fiat a mollare qualcosa. -aeron. regime di volo:
è. vittorini, 2-89: credetti capire qualcosa della nostra inquietudine con le donne;
università di torino per diventare professore di qualcosa. -cammino regio: strada principale
ciò che fu guadagnato ci fu anche qualcosa di perduto? -che interessa un'
pregi e i suoi difetti, insegnare qualcosa. pratolini, 10-351: conosco soltanto il
einaudi, 1-215: un'aggiunta di qualcosa al costo, come oggi accade per i
17. concepire, immaginare, considerare qualcosa come sottoposta alla propria volontà.
condannato e bandito per lesa maestà -per qualcosa che si riferiva all'attentato di oberdan
arrischio a cantar vittoria. -avere qualcosa per regola: farsene guidare. delfico
-dare, mettere, porre regola a qualcosa: imporgli un limite, moderarlo.
. -dare regola e norma a qualcosa: v. norma, n.
enfermaria s'è dato. -erigere qualcosa in regola: fame un criterio, un
v. strappo. -farsi regola di qualcosa: assumerlo come criterio direttivo.
signora. '-mettersi in regola con qualcosa: fare tutto ciò che è necessario
di minaccia, a rendersi conto di qualcosa e trame le debite conseguenze. tommaseo
ministero. anche se per caso ne sa qualcosa è digiuno degli infiniti regolamenti, decreti
mezzo a una colata di lava, qualcosa che stava prendendo forma. era un
4. partecipare nuovamente e intensamente a qualcosa di già esperimentato o vissuto (in partic
19: nella loro immobilità, c'era qualcosa di teso, come sonno ad occhi
fare i conti con la realtà e riimparare qualcosa dalla vecchia politica, ribattezzata realpolitik.
). impadronirsi o appropriarsi nuovamente di qualcosa. -anche: ripigliarsi, riprendersi.
a, in rapporto, in relazione con qualcosa o con qualcuno, per quanto concerne
garelli, 54: l'universo relativista è qualcosa di interconnesso sia dal punto di vista
.]: in ogni relatività è qualcosa pur d'assoluto. ojetti [« l'
misura della relatività loro deve pur essere qualcosa d'immutabile in sé. sofisma dunque o
. che riguarda, che concerne direttamente qualcosa o qualcuno; che gli attiene strettamente;
studio, una prova in merito a qualcosa; concernente, riguardante. -in relazione
, tardo lat. relatìvus 'riferito a qualcosa ', agg. verb. del
. paragonato, messo in relazione con qualcosa; caratterizzato da un riferimento o da
un riferimento o da un rapporto con qualcosa. anonimo [de monarchia]
grassi. 17. locuz. -conoscere qualcosa o qualcuno per relazione, sapere qualcosa
qualcosa o qualcuno per relazione, sapere qualcosa per relazione: avere di qualcosa o
sapere qualcosa per relazione: avere di qualcosa o di qualcuno una conoscenza non diretta,
in italia. -in relazione a qualcosa o a qualcuno: in rapporto con
con, con riferimento a, rispetto a qualcosa o a qualcuno. galileo,
dico, prender equivoco. -riportare qualcosa per relazione: riferire una notizia.
3. mettere in disparte, collocare qualcosa in una parte separata o secondaria della
culto ideale. -farsi una religione di qualcosa o di qualcuno: farsene un idolo
16. segno, indizio della presenza di qualcosa. canteo, 214: è questa
3. letter. traccia di qualcosa che è quasi totalmente scomparso.
tose. tardare, indugiare a fare qualcosa (per lo più nella forma negativa
. intr. fermarsi, smettere di fare qualcosa. riieri, 222: era un
-alieno, estraneo alla natura di qualcosa. crescenzi volgar., 2-25
, dare indietro, restituire a qualcuno qualcosa lasciato in prestito (in partic.
conferire nuovamente determinate caratteristiche o peculiarità a qualcosa. cesarotti, i-xxm-141: mi fu
e senza riguardi. -dare qualcosa (un oggetto, un dono) per
, un indizio o un'attestazione di qualcosa. cassiano volgar., xvii-21 (
-conferire una qualità, una caratteristica a qualcosa. zanobi da strata [s.
altre beltà bellezza rende. -adeguare qualcosa ad altro. f. erizzo e
-rendere l'immagine di qualcuno o di qualcosa: v. immagine, n. 24
considerare, giudicare o immaginare qualcuno o qualcosa in un certo modo, secondo una
, far vedere o mostrare qualcuno o qualcosa con particolari caratteristiche o modalità, talvolta
20. ant. trasportare qualcosa in un dato luogo. novellino,
nave all'isola funesta. -mettere qualcosa in una determinata posizione. crescenzi volgar
disporsi a fare o a occuparsi di qualcosa (o a ritornare a occuparsene).
n. ii. -rendere ombra a qualcosa: avere una vaga parvenza o affinità
avere una vaga parvenza o affinità con qualcosa. v borghini, 286: a
. -rendere o rendersi conto di qualcosa: v. conto1, n.
ha fatto villania. -avere qualcosa nelle reni: avere danno o torto.
-ant. renitente a o in non volere qualcosa: ostinato a non volere qualcosa.
volere qualcosa: ostinato a non volere qualcosa. lettere a ufficiali della repubblica fiorentina
'si dice del pane che ha qualcosa di renoso. = deriv. da
. 6. far rivivere nel presente qualcosa che appartiene al passato (perché viene
. -in espressioni comparative, per indicare qualcosa di molto fine. b.
, sf. disus. rifiuto di fare qualcosa, di accettare un consiglio.
un silenzio, si materializzarono, come qualcosa di repellente tra i nostri due corpi
profane. 7. rifuggire da qualcosa. papini, v-1040: la maggioranza
nome reperso. 4. trovare qualcosa per acquisirlo o comperarlo (in partic
: non dire, come tu vedi qualcosa che ti garbi: « comprami questa tu
cagione della sua rovina. -aggiungere qualcosa a quanto si è già detto;
, trattenuto dall'eccedere o dal fare qualcosa. donato degli albanzani, ii-319:
derivasse da una voce persiana che significa qualcosa come repressore. 2.
senza misericordia. -trattenere dal fare qualcosa, intralciare nei propositi. bruno
atteneva [la storiografia settecentesca] a qualcosa di storicamente reale, cioè alla formazione
dell'informatica] avanzatissimo ma che anzi ha qualcosa da dire al resto del mondo.
3. ascrivere, attribuire, imputare qualcosa a un determinato titolo (in espressioni
ricchi. 6. pensare, ritenere qualcosa sopra una data questione (in relazione
10. ritenere responsabile, incolpare di qualcosa (in relazione con un compì,
, dell'utilità, dell'efficienza di qualcosa. marino giustinian, lii-1-186: da
c'è degli aforismi. -fare qualcosa per reputazione: per acquistarne rinomanza.
metter di reputazione. -farsi reputazione con qualcosa: farsi un punto d'onore di
: farsi un punto d'onore di qualcosa. sanudo, iv-709: essendo con
su reputazion. -tenere, porre qualcosa a, in reputazione: fame gran
persona: chiedere a qualcuno di fare qualcosa. testi non toscani del quattrocento,
. per simil. appropriarsi d'autorità di qualcosa. pirandello, 8-221: requisì.
2. richiesto, sollecitato di fare qualcosa. del mazza, v: requisito
pronunciato o scritto contro qualcuno o contro qualcosa. cantù, 2-256: zajotti uscì
elemento richiesto per la buona esecuzione di qualcosa; requisito. confraternita ai giovanetti pistoiesi
resecare ancora: voglio che si spenda qualcosa meno del preveduto, affinché governo,
nostra col quale ci muoviamo a far qualcosa, e si divide in concupiscibile e
, rimanere, costituire il residuo di qualcosa. cattaneo, iv-3-64: se non
. 3. tr. lasciare qualcosa come residuo. cantù, 3-104:
sm. parte intatta o danneggiata di qualcosa che è stato distrutto, incendiato,
11. ant. cessare di fare qualcosa, interrompersi per qualche tempo.
12. tr. negare, rifiutare qualcosa. iacopone, 46-8: li quattro
tanto bisogna strascicarsi alla meglio e trafficare qualcosa per non stare colle mani in mano.
assai bene. vedrò di scriverci dentro qualcosa, ma non mi decido mai a
rispettivamente, relativamente a qualcuno o a qualcosa di cui si è già detto;
. x. allontanare qualcuno o qualcosa (con severità, con timore,
una smania, un desiderio di fare qualcosa, non tanto studiare quanto avere un
-al figur.: per indicare raffrontare qualcosa o qualcuno con ìmpeto e con decisione
, smettere, in partic. di fare qualcosa. -anche con riferimento a soggetti inanimati
azione; attendere, aspettare a fare qualcosa. a. pucci, cent.
5. che deve ancora trascorrere prima che qualcosa giunga al compimento, alla fine (
, ciò che ci vuole ancora perché qualcosa sia compiuto, completo; il resto,
riposo, sollievo. -con litote: fare qualcosa senza interruzione, con continuità, tenacia
continuità, tenacia, insistenza; fare qualcosa in ogni modo, comunque, cogliere
: la fantasia non resta mai da far qualcosa. genovesi, 2-202: la ragione
convenire. -anche nelle espressioni restare di qualcosa, in qualcosa; restare d'accordo
nelle espressioni restare di qualcosa, in qualcosa; restare d'accordo; restare intesi.
n. 31. -restare capace di qualcosa: convincersi, persuadersi, capacitarsi;
alla sposa la cerimonia dell'anello: qualcosa d'insoddisfatto rimane in lei, nel profondo
suprema autorità... non dice già qualcosa il ciuffo rialzato? -piegato
ai suoi movimenti, come riandando a qualcosa che era impresso nella sua memoria. g
fili, il filo, le fila di qualcosa: ristabilire un collegamento o un'intesa
infine, massime trattandosi di donne, qualcosa di più intimo dell'amicizia, un
riappiccare il filo, le fila ai qualcosa, per indicare la continuazione o la
mi riappropriò). ritornare in possesso di qualcosa. = comp. dal
rinnovata possibilità di fare o di ottenere qualcosa. tasso, 13-ii-397: questo emisperio
uno, riascoltarne le voci, illudermi che qualcosa di loro mi restasse. =
sei antimeridiane. 2. recuperare qualcosa, ritornarne in possesso. torini,
forte propensione, interesse o cura per qualcosa. guglielminetti, 2-62: non muore
dei lavori che si compiono per rendere qualcosa nuovamente atto all'uso. -in partic
. 7. riadattare, adeguare qualcosa a un modello, a un termine
tendere). attendere la restituzione di qualcosa. segneri, 5-182: rendo a
. buttare nuovamente a terra qualcuno o qualcosa. -anche al figur.: umiliare
mi accorsi subito che era indispensabile fare qualcosa per interessare i giovani artisti soci.
. riavvolgere in giri stretti intorno a qualcosa; torcere di nuovo una cosa su
gli accadano eventi lieti o che qualcosa vada a buon fine. testi
. solo a rivoltarla mostrava di sentir qualcosa. il male l'aveva presa al
. condurre, rendere nuovamente vicino a qualcosa o qualcuno, fisicamente o spiritualmente.