mia daga grande, che continuamente io portavo accanto per mia difesa. tassoni, 4-3
occhi che parevano contare ogni acino che portavo alla bocca. sinisgalli, 4-52:
compiacenza, mista di disgusto, che portavo nell'analisi di tutte le manifestazioni interiori
io che li facevo appassire e vi portavo tanta morte. -divenire passa (
uccelli. d'annunzio, iv-1-700: io portavo ogni giorno il mangiare ai colombi.
l'hanno risparmiato. finora me lo portavo appresso come il simbolo rovesciato d'una
né bambo né pappo se, moralmente, portavo cércine ancora e camminavo in carniccio.
299: le trenta lire mensili che portavo a casa confortavano un poco il bilancio
portone. accesi un moccoletto che portavo addosso per la bisogna, e si fece
calvino, 1-300: io mi portavo dietro il pigiama e una federa, da
era sovvenuto quel grande amore che io portavo a angelica, e ragionandone col ditto
1-248: quelli [mantelli] che prima portavo insensibilmente per la loro leggerezza e impalpabilità
l'onda. pascoli, 1393: portavo un vin nero in un otre caprigno,
ne son buoni inventori, ch'io portavo molti schiavi senza licenzia di sua ma-
bombo né pappo se, moralmente, portavo cércine ancora e camminavo in carniccio.
184: de'quali [noccioli] io portavo grande quantità, con speranza che avesse
il meglio che io potevo mi con portavo questa mia perversa fortuna. g. stampa
a lui anche dalla gratitudine che gli portavo per la considerazione in cui egli mi
161: li quali [vasi] portavo insieme con altri tre, tutti pieni
ii-299: le trenta lire mensili che portavo a casa confortavano un poco il bilancio
a lui anche dalla gratitudine che gli portavo per la considerazione in cui egli mi
palazzeschi, 4-350: il mio salario lo portavo tutto là, si può dire,
. pavese, 7-30: da bambina portavo i costumi per le ballerine. pratolini
. berni, 18: perch'io portavo un cotalon de ferro, / ch'
dovuto fischiare, con quel fischietto che portavo appeso ad una catenella, con cui davo
... veduto che io non la portavo, mi cominciò a disfavorire assai,
eseguirla. mamiani, 1-272: già portavo in grembo io l'infelice / frutto del
aci / fu più dell'odio che portavo all'altro: fu uguale. / potente
era certo lo scarso interesse che io le portavo, come a oggetto necessario e non
327: io, naturalmente, portavo ai vecchi il rispetto che l'epoca
cantari cavallereschi, 39: per carlo magno portavo in mia palma / la ricca e
giubba. savinio, 1-87: non portavo filetti sul berretto né stelline sulle maniche
, e con più mia comodità gli portavo che se fussi stato un sacchetto.
frutto. mamiani, 1-272': già portavo in grembo io l'infelice / frutto
sovrasta. d'annunzio, iv-2-491: io portavo nell'orecchio la cadenza delle rime latine
6-193: sai quando era gentile? quando portavo a casa soldi... ma
e si spande. cicognani, v-2-136: portavo... con me...
da un corniciaio del quartiere. gli portavo... un paesaggio tracciato su carta
151: compravo i giocattoli e li portavo in teatro, ben impaccati.
all'impronto. cassieri, 1-102: portavo in tasca (ne porto sempre)
da un corniciaio del quartiere. gli portavo per incorniciarli due rouault, un de
pesanti e con la mia frenesia spirabile io portavo meco il mio fratello latino avvolto nella
le imagini inevitabili generate dal dubbio; e portavo in me latente quel germe venefico.
compiacenza, mista di disgusto, che portavo nell'analisi di tutte le manifestazioni interiori
. d'annunzio, iv-1-700: io portavo ogni giorno il mangiare ai colombi. gozzano
quasi sgridandomi della gran mestizia che io portavo di questo mio fratello.
ojetti, ii-223: la stessa ammirazione che portavo dalla lunga visita, per la finezza
carletti, 196: di questi sonagli ne portavo per mostra, sì come ne sono
, mohamed abussin, per il quale portavo lettere del mudir di kassala fu meco
che molti hanno descritto, ed io ne portavo la pelle intera di tutto l'
una maggiore familiarità col cane, che portavo con me... ricordava i vitelli
certo lo scarso interesse che io le portavo, come a oggetto necessario e non
ben castigati: e a questo fine io portavo coperta- mente le vesti e il capo
quando, come il gigino del collodi, portavo calzon corti e collare insaldato. allora
: penso a quello specchio che io portavo appeso dietro la mia schiena...
/ ed ha quell'armi ch'io portavo già / quand'io ero suh'armi.
/ ed ha quell'armi ch'io portavo già / quand'io ero sull'armi:
5-38: avevamo una capra. io la portavo in pastura. -ricerca della
. g. bassani, 5-321: portavo ancora i calzoni corti, andavo in giro
pea, 7-117: quel fischietto che portavo appeso ad una catenella,..
, i-435: ero buono soltanto quando portavo a casa i danari delle mance! -brontolava
ora sull'un braccio, ora sull'altro portavo piegato un grande scialle a quadretti bianchi
, i-447: accesi un moccoletto che portavo addosso per la bisogna e si fece un
la mia andata e che ne l'andare portavo gran pericolo di morte o di prigionia
, o mio cuore, / io ti portavo, in petto vivo balzante, in
verga, i-435: -ero buono soltanto quando portavo a casa i danari delle mance!
moravia, xi-157: portavo un cappotto inverdito, tutto toppe e
faggi: un fascio di rami, che portavo in spalla, me li mandò all'
o serpi o lucertole che acchiappavo e portavo a casa, nascondendoli alla vista di tutti
mia andata, e che ne l'andare portavo gran pericolo di morte o di prigionia
scrittore cu retroguardia per il solo fatto che portavo la barba. dorfles, 7-29:
di raso, la quale io non portavo mai. g. gozzi, 515:
terralba solo per tardivo riconoscimento ma non portavo il loro nome e nessuno era tenuto
/ ed ha quell'armi ch'io portavo già / quand'io ero sull'armi:
4-so: questa mattina, e come li portavo / alla finestra, ebbi sorpresa lieta
solinas donghi, 2-44: io le portavo apposta i bastardi dei pomodori, quelle fronde
orientarmi, mi alvaro, 20-27: allora portavo il busto. non c'entrava le
, 6-48: ero ben io che portavo gli sghei in casa. = voce
22-i-1652: mi spaccavola sgorba sui altagni, portavo / le vacche su e giù per le
ne facevate? ». « le portavo all'istituto sieroterapico, doveme le pagano bene
lxxxviii-ii-147: l'amor ch'i'ti portavo questo merita, 7 ma 'n quel
smesso il maglione da operaia sovietica e portavo un abito a quadretti. -in senso
non era cambiato né diminuito quello che portavo dentro di me, con la intensità dei
e con la mia frenesia spirabile io portavo meco il mio fratello latino avvolto nella
ginzburg, i-43: da bambino nini lo portavo in collo, e gli mettevo le
n. ginzburg, i-40: io portavo un soprabito di azalea, perché i vestiti
corpo. alvaro, 20-27: allora portavo il busto. non c'entrava neppure
subito mi trassi le suola che io portavo in piè e lassàle di fuora della sinagoga
, 294: quel fardello funerario che mi portavo appresso, quelle sue ceneri, sarebbero
carducci, 472: sì, sì, portavo il sacco a gli zuavi / e
. g. bassani, 5-321: portavo ancora i calzoni corti, andavo in giro
plebeo, la delusione abietta; ché portavo la mia bellezza in me, non