, 6-337: risentii l'odor di piscio, di acetilene e di fritto che da
l'arpia per non ispendere / berebbe piscio d'asino. marino, 229: [
: s'io vo a firenze e piscio per le mura, / gli otto vi
. lippi, 9-17: profuma il piscio i panni e i ferraiuoli, /
, di muffa, di medicamenti e di piscio di gatto. montale, 3-102:
-scherz. marino, i-112: piscio senza riverenza dentro una pignata, per
traditore! il barilotto è pieno di piscio. gonzaga, ii-9: no no mai
o pannacci fradici, o letame o piscio d'animali o arbore fradicio imputridito, o
mica il quartiere insozzato con puzzo di piscio di gatto. 2. figur
[certi lupi], che del suo piscio nasce una pietra preziosa che si chiama
che ha il fumo del primo e il piscio del terzo. = voce
molli per il fango brutto e per il piscio d'asino e di mulo ed odono
che anco li sapea la camicia di piscio, come molte oggi se ne troverei
, di furia 1 uno lo percotea del piscio in un'orecchia e l'altro in
base sarebbe una forma lat. * piscio -ónis, confermata dal dimin. tardo pisciuncùlus
, / io rido sì che il piscio mi trabocca. faldella, ii-2-224: la
tose., deriv. da piscia, piscio. pisciarne (pari. pres.
rinfrescanti insieme: bevo latte, perché piscio fuoco. -pisciare in bocca:
113; gittò una sera una conca di piscio e d'altro fastidio tristo a dosso
, di furia l'uno lo percotea del piscio in nell'orecchia e l'altro in
antichi, 102: si guardino da piscio di topo, che non lo tocchi.
fimi o pannacci fradici o letame o piscio d'animali. lippi, 9-17:
del capo la misura: / profuma il piscio i panni e i ferraiuoli, /
questa di quella, e riempir di piscio. forteguerri, 13-28: tanta roba loro
roba loro uscia da basso / di piscio e sterco, che pignatte rotte /
ingozzar bevande e vivande e tramutarle in piscio e cacca. cicognani, 1-187: alla
casa modesta col puzzo -sarebbesi detto di piscio di gatto -che si sentiva fin di
ma non c'è niente. odor di piscio. non ho coraggio di tener su
2. locuz. -essere come il piscio del gatto a una gran pioggia:
vecchie, sono a punto come il piscio del gatto a una gran pioggia.
-sapere ancora la camicia o la pelle di piscio: essere molto giovane e inesperto.
cavestrella che anco li sapea la camicia di piscio, come molte oggi se ne trovere'
a'quali sa ancora la pelle di piscio. = deverb. da pisciare
= deriv. da piscia, piscio. pisciòtta (pissòtta), sf
pisciume, sm. ant. orina, piscio. tassoni, 306: bestia da
= deriv. da piscia, piscio. piscìvoro (pescìvoro),
. pirandello, 8-98: puteva di piscio, carinello, ma non lo sapeva.
3-49: tre volte mi raggruppo e piscio. dossi, iii-93: essa fe per
piazza marmorea del sagrato / tutta strosce di piscio serale / dove il doppio d'argento
guisa d'un lattante rinvoltato nel suo piscio. 4. che si trova
marmorea del sagrato / tutta strosce di piscio serale / dove il doppio d'argento
ogni materia e forma, colmi di piscio, cacca, quaglie lombarde, merda,
cavestrella che anco li sapea la camicia di piscio, come molte oggi se ne trovere'
comp. dall'imp. di schizzare1 e piscio (v.). schizzare1
e di stitichezza di ventre? lo piscio come uno schizzetto e caco come un
5-49: tre volte mi raggruppo e piscio /, tre volte guardo in cagnesco nel
vii-4-1: 's'io vo a firenze e piscio per le mura, / gli otto
d'ogni materia e forma, colmi di piscio, cacca, quaglie lombarde, merda
coll'olio e col sale, / col piscio di cane'. e ricominciando da capo
113: gittò una sera una conca di piscio e d'altro fastidio tristo a dosso
che gli arroventa, / stigner col piscio mio sì che di nero, / che
marmorea del sagrato / tutta strosce di piscio serale. -pianto copioso e, anche
dentro un vivande e tramutarle in piscio e cacca. c. e. gadda
i vasi della terracotta / i boccali da piscio e li pitali. l. pascoli
d'ogni materia e forma, colmi di piscio, cacca, quaglie lombarde, merda