giudizio; sventato, sciocco. / perch' è un somaro ed il latin non cape
, i-95: vi si legge fuor, perch' e'v'è scritto, / main certe
208: se... alcune dignitadi perch' e'fosse morto. carducci, iii-2-51:
ove con molti affanni / legato son, perch' io stesso mi strinsi: / un
vedemo scintillare, dovemo cercare la casione perch' elli pare scintillino. cecco d'ascoli
io la isciolgo dal peccato, perch' ella usò agio d'omo umano.
per la ragion medesima si può provare, perch' è dello imbriaco e di chi dorme
letto. della casa, 695: perch' io voglio scior la bocca al sacco,
la flemma non si stracchi, / perch' alia fine anch'io so sciorre i bracchi
cio, bertuccione, che parli sol perch' hai la lingua senza considerare l'improprietà
, in te, grand'iddio, perch' io credei, / avrò nel cielo eternità
né il suo nome esser voluto accettare perch' egli era scriba, gittò di presente
forse, d'avere il cuore buono, perch' abbiamo lacrimosa la penna. cantù,
vien derisa da'medici più assennati, perch' eglino sanno non doversi né potersi camminare
gnacci buoni ad ungere stivali, / perch' ei più scrupoloso delle donne / gliel
d'oro, fazoletti e tal cose, perch' io ne sono restato nudo. g
, / e fa sonar la selva perch' è folta; / e la percossa pianta
brulli ed affamati. domenichi, 6-43: perch' ella non saprà ch'io sia povero
ancora della risposta che gli deve, perch' è malato e impotente a scrivere.
mi credetti a pontoimo fermare; / perch' e'pioveva, io noi potetti fare;
... /... / perch' impero bramar, ch'af- fatto è
pataffio, 8: non lascerà, perch' ella dicess'« uhi » / e castra
sdruce di prosciutto le gran fette, / perch' iome n'unga co'miei compagnacci.
, secondo aristotele più o meno, perch' il cerchio non è secato in parti
: la spesa è di considerazione, perch' è convenuto seccare una porzion del mare:
..., scrissi a barinetti perch' ei vedesse di trarmidal secco anticipandomi un migliaio
che del suo amore; / e perch' io sia lontan di lei vedere, /
/ leminacce svelar del mio destino, / perch' io scampo ne avessi; e non
abattute, / ed e'si risposò, perch' era lasso / delle percosse c'have
l'altre insegne / del tosco regno, perch' io re ne sia. g
deretano. grazzini, 617: perch' a seder se ben ponete cura, /
quello imperador che là su regna, / perch' io fu'ribellante alla sua legge,
segneri, i-515: è santo, perch' è fondato in un atto di carità,
. ffare il tesstamento di baldovino e perch' elgli vi soscrise suso e fecivi il suo
g. stampa, 27: né, perch' io m'affatichi, giungo ancora /
fuor, dentro s'adira, / perch' al bel segno, u'per natura aspira
bibbia... bastò... perch' io m'infiammassi del molto poetico che
delle belle arti] di bologna, perch' è una cosa della quale io spero pochissimo
fatto. ma queste cose non si sanno perch' elle si fanno sa- crete. manotto
seguire. bandello, ii-857: or perch' io sento distemprar la lira / e ho
sparse invano / son le lagrime mie, perch' egli è fermo / di compier, che
allievano negli orti per farpiù tosto ombra che perch' elle sien punto fruttifere, e ave-
a me è stato possibile; ma ora perch' io non posso volare ad te come
., 4-65: non lasciavam l'andar perch' ei dicessi, / ma passavam la
beatrice, ed essa pronte / sembianze femmi perch' io spandessi / l'acqua di fuor
uomini per grazia e per vertude, perch' e'sono riformati alla immagine ed alla
savio che spande semenza / nel folle perch' avegna argomentoso. anonimo genovese, 1-1-221
pensar che i sempiterni inviti, / perch' egli erga le piume 2.
senno cassi / quei che scortican sé perch' altri ingrassi. -del senno di
e pieno d'amore, se non perch' io posso rivolgere la mia sensibilità verso di
. testi, 3-25: dico questo perch' ella conosca che io non ho per
ioscritte al sommo d'una porta; / perch' io: « maestro, il sensolor m'
lega tirato assai facilmente da'guisi, perch' egli era sempre statonell'istesso senso con loro
. buonarroti il giovane, 9-309: perch' io dica sentenza / contro a quel
immaginar, me fa dispero, / lontan perch' io non posso sa- disfarme / solo
accosta al lascivo: ma ciò nasce perch' essi accompagnano le lor descrizioni con tali
. d'annunzio, iv-2- dala perch' era venuta. bibbia volgar., i-98
egli stia 'n casa, / perch' entrerà, s'egli esce, in sepoltura
monastica. fagiuoli, iv-85: perch' un poco la musa si trastulla / e
'n terram'ha rachiuso i passi, / perch' agii occhi miei lassi / sempre è
chiesetta], / che pel sito e perch' era sequestrata / dai campi, onde
. g. villani, iv-12-3: perch' io viva, quelli muoiono; perch'io
: perch'io viva, quelli muoiono; perch' io sia serbato, quelli sono perduti
dolce vista del viso sereno, / perch' io mi sento senza lei morire, /
specchiansi gli amorosi viandanti / ne'raggi suoi perch' a virtù gli meni. landino [
cattolica e pia. becelli, 1-240: perch' era sua corta intenzione, / per
con serpeggiare e torcere il cammino, perch' essendo l'ele lancellotti,
vestimento suo spogliato io resto; / perch' ella provi pace, io sono in
ma alle muraglie avrebbe predicato, / perch' io non faccio che serrar le ciglia /
'l crine amor li pose, / perch' abbia a trionfar del vinto inferno.
l'arà sempre a mente; / perch' e'm'è stato leal servidore. l
palamedès, 65: lo cuore comanda, perch' elli è signore delcorpo, e lo corpo
del mio dolor qualche parola, / perch' i'non basto a dir quel che
disse a coloro che lo avieno sfasciato perch' egli vedesse la donna: « ribende
nota. / dei corpi intendo ben, perch' alia terra / riede la spoglia esanime
la sferza, or il trastullo, / perch' egli impari, usiamo col fanciullo.
temi e sfinge men ti persuade, / perch' a lor modo lo 'ntelletto attuia
enigmi, che non hanno uguali; / perch' ognuno è distinto in un sonetto,
te invio, / e digli la ragione perch' io sfoco, / corno ploro e
. i. neri, 5-18: perch' e cacciator che da lontano / ammazza le
: mi riscaldo e perciò peroro, perch' io veggo chiaro che noi per isfogare
de la mia donna dire, / non perch' io creda sua laude finire, /
io sono isfornito. tasso, iv-90: perch' io mi trovo sfornitissimo di danari,
forza m'è suto, / non perch' i'sia di noiarti contento. dominici,
1-695: chiamali mastini, cioè cani, perch' erano sforzevoli uomini e di rapace condizione
il dominio pu- blico delle gioie, perch' elle suggellano per eccellenza. 2
di meon l'agra tempesta, / perch' egli tuttavia ciottoli sfrombola. tocci,
-ingannevolmente. mazza, ii-161: perch' altri il palio non mi porti via /
buonarroti il giovane, 9-269: ma perch' andar costui... / ch'
ecco ch'e creduto / beone omer, perch' ha lodato il vino. foscolo,
quale a te mi manda, / perch' io de la suo fede t'amaestri /
pose mia ventura, / virtude, perch' io aghiaccio e perch'io flagro: /
, / virtude, perch'io aghiaccio e perch' io flagro: / mirate in terra
d'essi che mandassero delle bandiere, perch' egli aveva già logore due paia di lenzuola
, ma con ragione assai peggiore, perch' egli le turò a le sirene del senso
sicuro che non ti fabbrica diademi, perch' ella è veramente del sistema de'miei
, o spregevoli nipoti di schiavi, perch' io sacrifichi alla vostra vendetta il popolo che
sofferto affanno. marino, 1-11-174: perch' aito desio gli bolle in seno / di
assistenza di sacerdote né di medico, perch' egli non ha mai voluto credere d'
cesare, i-101: questa è la cosa perch' i'ho islungata la battaglia: ché
s'attacca all'altissima gente, / perch' ei vuol cicisbei, feste e corteggi,
fatte le mie voglie smaghe, / perch' io conosco ispeso avere invano / le lor
la maschera fu per la scena ritrovata perch' ella assicurasse l'ardita licenza del favellare e
onore. schiatta pallavillani, 1-41-3: perch' io ti veggio così smemorare / ispessamen-
/ della tua bella vista, / perch' ove tu non sei, / ti fanno
, 6-xiii-146: non vi volle di più perch' egli desse in escandescenze e poco men
in quella selva ei si rimpiatta, / perch' ella è grande, dirupata e fitta
/ né movre non si sa, perch' è smarita. / -zafon, zafon!
3: perch' io non trovo chi meco ragioni / del
um punto sol tuto riffatto: / perch' esser non mi puon, le pene,
/ detta per ricompensa benevento, / perch' ivi il vento vi soffiava bene.
b. corsini, 7-20: questi, perch' egli aveva opinione / che del canto
racchiuse e lo tenne soggiornato, / perch' ei facesse un po'miglior cotenna.
vorìa; / cangiat'i drappi, sol perch' io soggiorno / non faccia per veder
g. c. croce, 2-12: perch' era stentato sempre lui / a far
e dole, / anzi del nostro, perch' ad uno scoglio / avem rotto la
è il più tosto rifugio ch'albergo, perch' in niuno altro luogo che 'n
b. corsini, 7-20: questi, perch' egli aveva opinione / che del canto
bembo alle mani mi capitarono a ventura, perch' io non sapea esso avere quella chiara
e sfinge, men ti persuade, / perch' a lor modo lo stelletto attuia;
che tu ti solve, / dirotti perch' io venni e quel ch'io 'ntesi /
nella scrittura, / compar comedio, perch' alcun s'asetta / amare una persona
; / ma i franchi il violàr, perch' ei sol uno / somministrava lor machine
mi sommuover più l'animo coi dolori, perch' io non ti cacci, o vecchio
moto percuote / e fa sonar la selva perch' è folta. poliziano, st.
, a impazzare peggio di lui; perch' egli, non foss'altro, spassiona-
sia scalpitato e soppressato dall'avversitadi, perch' e'ne fa la sua utilità.
sia commosso della pietà che mi dimostri perch' ella è rivolta sopra di me?
. cecchi, 1-1-483: lasciatemi ir, perch' io voglio esser sogiulianelli, 1-47:
l'uccidesse arebbe fatto invano, / perch' una lepre sopranaturale / gli uscirebbe di
/ per soprannome detto africano, / perch' affrica domò. giannone, i-i-
mar senza fondo, / non me sdegnar perch' io sia stato c. arrighi,
l'in- tenzion de parte, / perch' a risponder la materia è sorda. algarotti
. c. gozzi, 4-23: perch' egli era sordacchione affatto, / le dame
lorenzo de'medici, ii-124: signor, perch' io ti presto intera fede / e
essa, quanto fece in vita, / perch' io 'ndugiai al fine i buon sospiri
ozio sorge. guidiccioni, 5-40: perch' io impoverisca e mi disarmi / di gioia
alimentare un sentimento. teme di perder perch' altri sormonti, / onde s'attrista sì
: men venir sento li spiriti miei / perch' i'ti veggio morir sì vilmente.
'solutori'dei logo prendere / perch' ei non dà tal sorte [del terremoto
compimento; altri già detti arioli, perch' agii altari degli idoli offerivano abbominevoli sacrifici;
sensibile e pieno d'amore, se non perch' io posso rivolgere la mia sensibilità verso
. ffare il tesstamento di baldovino e perch' egli vi soscrise suso e fecivi il suo
: « voi siete nuovi, e forse perch' io rido », / cominciò ella
la morte ch'el [cristo] sostenne perch' io viva, / e quel che
sostenere che il bello antico è bello perch' antico, converrà pure cercare una ragione
, mi disse che mi cedeva novi perch' era della maestà vostra. 9.
so / che non tornerà più, perch' egli è morto / e sotterrato. carducci
: domando che sia ordinato al sotto-ispettore perch' egli mi rilasci gli estratti di rivista del
vive a speranza muor cacando, / perch' in dite son tutti sotto sopra, /
è cagion del pianto, / non perch' io accusi el mio sovente errore / per
segni. sacchetti, 331: non perch' io creda avere soperchi omori /
ch'era in lui. né perch' io aggia paura di morte / vi mandai
maiano, 5: non dollio eo già perch' eo, sovragioio- sa, / distretto
xvii-350: si tempestava rompendo le sedie perch' io venissi a ricevere le congratulazioni del
adon tra via le piante / e perch' aito desio gli bolle in seno / di
di tempo diedero ambidue spaccio a quello perch' erano stati mandati. cesari, 6-26:
. sempre si sono difesi contro essi, perch' è inaccessibile, spalleggiato dalle montagne quel
tu sì à'cominciato a biasimarmi / perch' i'l'amor ti volea far fuggire,
buonarroti il giovane, 9-817: né perch' io guardi là palazzi regi, / ornar
, ed essa pronte / sembianze femmi perch' io spandessi / l'acqua di fuor del
da questi boschi / alla donna gentil, perch' io vi spando. -esalare l'
che spande semenza / nel folle, perch' avegna areomentoso. maestro alberto, 133:
l quale a te mi manda, / perch' io de la sua fede t'amaestri
sua fede t'amaestri / e perch' assaggi d'un'altra vivanda / e che
si sparano così, / non so, perch' egli è sarebbesi sparato. note al malmantile
di foco e fiamma tutta arse, ma perch' ella era va nella morte. faldella,
118-6: s'aparo, -no ritegno, perch' amore / d'amor - nasce:
e vergo e spargo (oimè) non perch' io speri / piegarti a'prieghi miei
, s'accolsero a questo luogo, perch' era forte attomeato dal pantano, e
avegna che malagevole fosse a guardare, perch' era molto sparta. petrarca volgar.,
avesse una voglia spasimata di granchi, perch' ei ne volesse pigliare a bella posta
possa esser sazia / la sete tua perch' io più non ti scuopra, / aarotti
movi e va'dal sopradetto prence, / perch' io ho ferma spè / che lui
giustizia della borsa del 91, e perch' io fu'trovato in su lo specchio per
religione segregate terra overo specie di acqua, perch' uno di questi elementi vince dalla cattolica
traditor, da rabbia mosso, / perch' io fui saggia, in quest'orrido
qualunque cosa t'è più certa, / perch' io la veggio nel verace speglio /
soddisfazione che la lucerna si spegnesse, perch' essi andavano avanti col ragionamento troppo arditamente
donò 25. 000 fiorini d'oro perch' ei togliesse moglie, avesse figliuoli e questa
e rifrenarsi il poco spendere per larghezza perch' è virtù che no lascia ritenere quello
e 'l troppo spendere rifrena parcità, perch' è virtù che non lascia spendere quello
fatte le mie voglie smaghe, / perch' io conosco ispeso avere invano / le
servir sia perso in un momento, / perch' io in borsa, che dieci
occorre di più? ma, perch' io ti chiami piropo ardente, / so
giuoco: / giunse la starna; e perch' ella è la vecchia, / si
là s'assembraron danzatrici e suoni / perch' ella a me mostrasse spera: / e
xxxv-ii-467: eo non arò fallo, / perch' eo dimori 'n fallo, / ch'
. g. cavalcanti, i-xxxv-i: perch' i'no spero di tornar giammai, /
noi risuona molto dura e incomportabile, perch' è troppo ripugnante e nimicissima all'uso.
messaggi e doni ch'elli le mandava perch' ella gli consentisse. nardi, i-137:
infi, 4-66: non lasciavam d'andar perch' ei dicessi, / ma passavam la
è venuta. marino, 1-12-285: deh perch' io viva si che non mi spiaccia
non ti spiaccia, / ché, perch' i'son del brieve udir contento, /
», diceva il zio alla ciesca, perch' ella nel vedersi cosi spiacevole ne'suoi
39-iii-80: socrate solea dire: « parla perch' io ti conosca ». e così
mia volglia nonn. èe », / perch' io co. llui mi dovesse ferire
toso / di conoscienza il fiore, / perch' io non volglio a lingua adimandare
lo mandai al benigno padre paciaudi, perch' egli me lo spilluzzicasse e dessemene il
ragione sviata dietro ai sensi: / ma perch' ell'oda, e pensi / tornare,
che sol per farmi morir nacque, / perch' a me troppo et a se stessa
. l. bruni, xxxix-ii-97: perch' egli è dilecto / ne l'onoranza,
e come si calcano l'un taltro, perch' io gli tragitti di là. cantù
dolce vista del viso sereno, / perch' io mi sento senza lei morire, /
volgar., i-262: né questo fece perch' elli si disfidasse delle virtudi del figliolo
innamorai. attribuito a petrarca, xlvii-225: perch' ell'è amorosa e pellegrina / e
). bracciolini, 1-20-61: perch' ella [la pasta] talor non s'
femminile. malatesti, 60: chiamami perch' io venga a tutte l'otte / a
i-337: peraccino mio sta all'abbaco, perch' e'ricci stavano a sportello alla tavola
il veder nel tatto; / cioè, perch' ei da un occhio sta a sportello
lo sporto, non a pompa, perch' era modestissimo, ma per ascoltare, stando
gran tormenti, /... / perch' ele hano rota la impromesion / che
che nella testa. passeroni, iv-163: perch' esso ardito e baldo / non
a disimpegnarmi da una parola data, perch' io mi renda ridicolo e spregievole agli
siete, o spregevoli nipoti di schiavi, perch' io sacrifichi alla vostra vendetta il popolo
non si scandalizzi de'miei spropositi, perch' io non mi pretendo politico.
ad ogni detto un aforismo spruzzola / perch' altri dica: « oh questi al
v'aveste preso / a curarmi, perch' io guarissi in fatto, / la ricetta
dagli occhi. melosio, 1-38: perch' egli ha in sé virtù spulsiva, /
perché la spada non aveva sua ragione perch' ella era già stata spuntata e nolla
disegno al segno non arriva, / perch' essendo ei sì tondo, compariva / assai
si potea giudicar di buon taglio, perch' era un sartore, benché squarciasse allor da
femminile. malatesti, 60: chiamami perch' io venga a tutte fotte / a
la rete, uccellatore ingordo, / perch' uscendo dei vepri, ne la ragna,
novo scompiglio intorbida la corte, / perch' ad argene inaspettati avisi / recati son
, 10-iii-143: non le dico già questo perch' io mi senta staccato de'beni umani
fa chi da lor si difende, / perch' hanno due statere al lor mercato:
: mentre ch'io v'acquieto un creditore perch' e'vi lasci stare in pace la
per cui ognor si stanca, / e perch' egl'è contra ragion tenace / suscita
. dante, lii-8: perch' i'ho di voi più volte udito /
a lei non mando delle mie composizioni perch' elle, tenebrose, deboli e stanche sotto
guaste. d. bartoli, 4-3-496: perch' egli era de'meglio stanti in ricchezze
mocati o monaco di siena, 443: perch' acertata sia / la miscredente gente,
ss. to mi diede fiorini iii perch' io pagasse per due sacca di grano ch'
/ subitamente lasciano star l'esca, / perch' assaliti son da maggior cura.
ne la parte disopra de l'aere, perch' egli è luogo chiaro e dilettevole.
uomo fosse fabbricato colla statura diritta, perch' ei potesse adoperare a suo arbitrio l'industria
: tu mi stuzzichi ognora e mipunzecchi / perch' io ti scriva qualche fantasia, / e
molto, non gli credete niente, perch' egli vorrà burlarsi e di voi e
e di voi e di me, perch' io rimanesse uno stecco quando io comparirò
amica luce mia vèr me riguarda / perch' io la segua, e parie ogni ora
chi m'intende, intenda. / perch' io più non mi stenda, / a
e leva l'erbe maligne via. / perch' all'aspre mani d'una rozza e
demonio stigante / vincon la guerra, perch' io non sono teco. stigare
me stillanti / mi rivocàr lo spirto, perch' esca in questi completo de aqua ardente
in voto gli occhi finti offerse, / perch' io per non veder più beltà vana
egli è sopellito non fo stima, / perch' io vel dissi nel cantare di prima
, / serrerà tosto un nodo, / perch' io già veggio il foco / che
fosse un puro onorevol complimento, / perch' è stiticheria pensare al resto. goldoni,
, addolorare. mazzei, i-291: perch' egli diede al messo nostro aiuto e favore
è degno qui d'alta memoria, / perch' allor mi soccorse, e saper dèi
perché mi se'tanto contesa? / solo perch' io più vada storiando? g.
cagione tu non reggi più tosto lui, perch' egli no facia straboccare eziandio te?
me tre some di moneta, / perch' ho straccato il mio destriero. pratesi,
di giustizia della borsa del 91, e perch' io fu'trovato in su lo specchio
dovuto rinunziare cugina in bassa / che, perch' egli ha la bocca asciutta voce
. lorenzo de'medici, xxvi-3-142: perch' e'ti paia straccurato in viso, /
strada: / deh porgimi la man perch' io non cada! -smarrire la
, malannaggia quella terza spera! / perch' è contra di me cotanto strana? m
lo mese d'otovre, / perch' el no se recovre, / fa'che
a lo me segnor meser lo vesco: perch' elo me maledise dee m'à cossi
v-2-4-28: fa uno strascico di sillaba, perch' egl'intenda bene e per maggiormente confonderlo
): porsi all'oste affettuosi preghi perch' egli avesse pietà di me e che
ricciardetto s'è abbattuto; / e perch' è noi conobbe nella stretta, /
giogo stretto. poliziano, 1-534: perch' è ne'lacci tuoi stretto sì forte [
sed i'sono da nessun biasimato / perch' io il pover lascio e 'l ricco stringo
, affettati, grattugiati, / che, perch' aridi sian, vansi gonfiando / tutto
, / e non si vuol calar perch' egli strufi; / e succiala, e
5: tutto mi struggo, perch' io sento bene / che d'ogni angoscia
m'ha racchiuso i passi, / perch' agii occhi miei lassi / sempre è presente
[l'invidia] magra e secca, perch' è sempre in continuo struggimento, tassile
i nostri erbolai la chiamano stramea, perch' ella guarisce le strame e i pani,
buonarroti il giovane, 9-817: né perch' io vegga lampeggiarsul bisso, /..
. foscolo, 1-164: deh! perch' hai le gentili / forme e l'ingegno
hai francia fida, uom bestiale, / perch' in- ghilterra abbia il manto papale.
tu mi stuzzichi ognora e mi punzecchi / perch' io ti scriva qualche fantasia, /
subitamente lasciano star l'esca, / perch' assaliti son da maggior cura. nic
dire, che sia loro per successione, perch' essendo figliuoli, sono anche coeredi di
umiltà 'nanzi a te vegno, / perch' hai posto il suggello a questo tratto.
maggio 7 che tristo verno, perch' io arda e gele, / or tosco
. tigli. lippi, 10-13: perch' ha che tu fai duello, / un
esti, / ben puoi veder perch' io così ragiono. garisendi, xxxviii-286
s. agostino volgar., 1-4-153: perch' ella [la virtù] non è dea
farla finita, ma presto presto, perch' io sulla sveglia non mi ci posso tenere
me per lui chiamo mal nato, / perch' è sì sventurato, / ch'ogni
e sventurosa forte. monte, 1-vii-88: perch' io tanto mi scoro, / lo
. dati, 33: fu però notato perch' e'facesse le teste un tantingrandette e le
maravigliate, o mia signora, / perch' i'stia tanto in casa. d'annunzio
io fugga il perieoi di morire, / perch' io fo buon per una volta tanto
e ora fate gabbe di me, perch' io non voglio sottomettere la ragione alla
coll'altro; e zampillar fa tacque, perch' uom le alterni, al moscadel vicine
non ho ancora mandato la canzona, perch' io son tardo nel comporre e tardissimo
la madre il capezzolo alle labbra, perch' ella avea le tasche del latte alquanto vizze
, 26-29: se alcuno ti chiedesse, perch' io non mi sia firmato nella lista
or spoppato / che a larga biada, perch' io sciolga i vóti / si fa
essere gradito. bronzino, xxvi-3-57: perch' un uom che sia vago del romo-
a bella prima tacciar di pedante, perch' egli abbia un pocolin grecizzato
bello spirito, né di saccentello, perch' egli abbia fatto di quéste due voci greche
. ciro di pers, 3-34: perch' io mai più non speri ore gioconde /
onore e fama / teme di perder perch' altri sormonti, / onde s'attrista sì
g. ariosto, 1-iv-733: - perch' è contessa è sì temìbile? / debbe
perché la spada non aveva sua ragione, perch' ella era già stata spuntata, e
, ma ci vorrei il temperamento, perch' io stimo che la musica sia com'una
le scene, / ma morir no, perch' io non muoio bene ».
mortai mio scosso / non fui, perch' io restassi più mendico, / menando
, di. llui è tenente, / perch' è potente - ed à la sengnoria.
28-79: voi siete nuovi, e forse perch' io rido /... /
egli il tenga? tutto gli avviene perch' egli ha perduto il lume. baldi,
, e me traggo d'impiccio, / perch' io m'accorgo a un certo tentennio
, e lustra e terge, / perch' ivi il sacerdote a dio consacri. chiahrera
qua potrem considerar la spesa, e perch' io mi trovo sfornitissimo di danari, pregherò
amor, ch'ordito m'hai, / perch' ella il tessa ed io l'annodi
altra ridea. cennini, 3-129: perch' è ragion de rilevare, te ne dirò
vedi tu bestia? -domine non, perch' io deambulava con un passo testudineo, per
avviluppa e scardina la tigna, / perch' è un tristo al fuoco ed ha l'
, ignorantoni, a questa divina legge, perch' io avrei stracciato loro, se non
chiamato timore iniziale, 'timor initialis', perch' è principio del primo timor perfetto.
adagia usurpare solemus: 'il ranocchio non morde perch' e'non ha denti. il can
solve alquanto il ventre, non però perch' ella sia solutiva, ma per essere astersiva
apregga! / questo ti rament'eo, perch' el mi tocca. guido delle colonne
'l meo detto vi par strano / perch' e'toco nel vero certamente: / prezzo
um punto sol tufo riffatto: / perch' esser non mi puon, le pene,
, 9-586: noi torre a gabbo perch' egli è poeta. 90.
d'un monte. tasso, 6-86: perch' una volta anch'io l'arme non
ruppe un braccio. allegri, 256: perch' io non abbia tombolando un balzo /
e squadre. fagiuoli, v-33: perch' han letto un lunario, zoroastri / van-
lentamente si torcigliano con la mano, perch' essa ne'primi due anni paventa il
guittone, iii-3-14: o guardar, perch' eo tomi in guerigione. dante,
che torni ancori a voi, perch' io vi accerto, / che in favellar
ambrogio nel suo essameron la chiama tortora, perch' ella ora vola et ora nuota.
sicario, / tracannator del sangue / perch' elle usano ir piene, / succiator delle
orco che seguia la traccia, / perch' era cieco non vidde la fossa, /
rade volte suol piacere agli altri, perch' alcuni lodano in una leggiadra donna 'un
l'alchima verace non crido, / perch' è formata di transmutamento, / di sì
facea tramutare insegne e cavallo, perch' io non fosse conosciu to
male i vivi, lo facciano; perch' essi hanno interesse nel cercare la pubblica stima
d'amor con su'arco mi trasse / perch' i'guardava un fior che m'abbellia
, alcuni di loro trassero dirietro; ma perch' erano già troppo dilungati, non li
, io tei vo'dire, / perch' essi fur cagion di mia fortuna, /
ma messer giannetto non conobbe lui, perch' egli s'era con certe erbe trasfigurata
e la casa è tutta in parapiglia perch' egli traslocasi col corpo e con gli arredi
; / ma non gli vai, perch' un sì gran dolore / non riceve conforto
, affrettarono di dare la gente promessa perch' avesse onesta cagione di pentirsi. statuti
sino d'allora essendo corso qualche trattato perch' egli entrasse nel ministero. carducci, ii-
tuona e l'aria si traturba 7 perch' io non possa vincer la mia prova
me tenea confitto a terra, / et perch' i'vada a fare a'turchi guerra
avversari e pericolosi. fagiuoli, iii-146: perch' io son tanto poco uso a i
tutti gli ostinati, e questo fa perch' io sono tuo servo. imitazione di cristo
ficio del tribunàtico publio muzio vivi arse, perch' efii, essendo capo spurio cassio,
massenzio; e no 'l saluta / perch' a cristo à tolta la trevuta, /
sta suggetto. tasso, ii-494: perch' io so che 'l turco non fa mai
detto: qui sta la nazione, perch' io ne intendo meglio ch'altri i bisogni
interpreti tutti ascrivono questo nome a diana perch' era triforme. d'annunzio, i-146:
nel suo essameron la chiama tortora, perch' ella ora vola et ora nuota.
in collera, ma si placherà, perch' io gli voglio bene, ed egli ha
triplicherassi al giorno il lume altero / perch' uno in ciel, e 'n terra avrem
. il quadrante prima chiamato triunce, perch' era di tre uncie. f. f
paura il suo dir dienne, / perch' io traeva la parola tronca / forse a
. dante, inf, 28-141: perch' io parti'così giunte persone, / partito
ammazzarmi, / tu mel vieti, perch' io t'amo, / perché vita mia
ò trovata. dante, xli-i: perch' io non trovo chi meco ragioni / del
picciole sponde / il ciel si versi, perch' ei franga e spume, / e per
tumultuate e poche riformate e corrette, perch' il comun d'una città naturalmente è molto
. la tua dei 18 mi sconsola perch' io m'accorgo che tu sei caduto in
/ ischiari 'l mio turbato, / perch' à il podere e sa. aretino,
[l'invidia] magra e secca, perch' è sempre in continuo struggimento, tassile
di noi fu tutelar mai sempre, / perch' a nostri desiri ornai si pieghi.
pistoia, iii-2-38: paura avea, perch' era del cor privo / e perché amore
terra m'ha racchiuso i passi, / perch' agii occhi miei lassi / sempre è
era per aventura la prudenza eroica, perch' egli ad agamennone non avrebbe dovuto ubbedire
cittadini. lippi, 3-55: or perch' egli è di nidio e navicello [
xii-3-47: il tauro e la libra / perch' ha su si dilibra / di venere
insidiosamente. dante, lii-5: ma perch' i'ho di voi più volte udito /
di prosciutto le gran fette, / perch' io me n'unga co'miei compagnacci.
il buon per la pace, / perch' e'non m'abbia a metter l'ugna
. unghiàccia. fagiuoli, v-192: perch' ei coll'arte sua tanti strappò / da
satisfare a me, dica che vole / perch' io non temo onghion di un palpapistro
un- qu'a lei non dimando / perch' ell'è tanto altera. giamboni, 17
favore. cicognini, xxx-11-48: ma perch' io non intendo mondar l'uovo /
dinanzi al tribunale dell'uso fiorentino, perch' egli scriva 'trovare il pelo sull'uovo'
dante, par., 10-43: perch' io lo ingegno e l'arte e l'
che spande semenza / nel folle, perch' avegna argomentoso. dante, ìnf, 22-104
, ma portavano invidia al conte mazzeo perch' avea troppo esurpata la signoria. savonarola
molto umiliare, / non far soperchio perch' agia gran bene / ché ogna monte a
varchi, v-878 (305-10): perch' io conforto quei che sono in via,
bembo alle mani mi capitarono a ventura, perch' io non sapea esso avere quella chiara
: so che. mm'intendi ben, perch' io no masco / né aggio cura
crusca]: gliele insegnò parecchie volte, perch' ell'era vecchietta. rotta di roncisvalle
, che troia sia così abbassata, perch' ella sia vedova d'ettore e di deifobo
voria; / cangiat'i drappi, sol perch' io soggiorno rnon faccia per veder sua gentilia
uomo, e chiuderla ancora affatto, perch' ella si abbassa ed alza come una
qual ravia sue sviate ove, / perch' al pascol suo vero fermin gusto, /
veder madonna si mantene / e la cagione perch' io sto gravoso, / lo
10-98: ruggia mi noia di nuovo, perch' io faccia terismo vescicale).
li vince, e più vespertini alla luna perch' es- sa giunge e riceve forza.
piano fanno più vezi alle vigne, perch' elle fanno il vino più gagliardo.
novellino, vi-185: se voi volete sapere perch' io a mia fine sono venuta,
dante, inf, 8-122: tu, perch' io m'adiri, / non sbigottir,
di terra overo specie di acqua, perch' uno di questi elementi vince nelle pietre,
; / ma i franchi il violar, perch' ei sol uno / somministra = deriv
nome, senza far lettere ostensibili ec. perch' io non mostro né le tue né
: quasi è disabitata una cittade, / perch' una vipra crudel ci avvelena. idem
di bile: -grida, sì, grida perch' egli accorra! voglio vederlo il tuo
poetico stil mi doni scacco, / perch' a giusta tua possa in ciel mi metti
prender presci, uccegli e selvaggiume, / perch' egli é medicina al nostro male.
riverenza, ma accresciuta la volontà; perch' è venuta in questi giorni santi,
/ da languidi e svenuti, / perch' era un vin, ch'avea viso d'
incanti e diavoli non teme, / perch' egli è uom, che sa mostrare il
io sono uscito / nella scena, perch' io son mandato da / l'autor della
'vitale'di ciascun altro [elemento] perch' egli è composto del caldo e dell'umido
darle gloria, / fama e onor, perch' io so ch'ella 'l metta,
occhi miei. / replicarono, perch' ella / ci par linda, ci par
, / la morte ch'el sostenne perch' io viva / e quel che spera ogne
percuote, / e fa sonar la selva perch' è folta. d. bartoli,
signiora ». fagiuoli, v-149: ma perch' ebbi la sorte ad ogni passo /
/ di conoscienza il fiore, / perch' io non volglio a lingua adimandare / quello
de'medici, i-162: né, perch' io pensi al mio eterno danno / ed
metteroe segnore d'isotta mia figliuola, perch' egli ne sia sicuro d'averla al suo
: volgarezzata e'vuol questa orazione, / perch' ha grossa memoria e basso ingegno.
ma non già il buon telemaco, perch' esso / fin nella zambra, a
dite pure / che sarà pioggia, perch' egli è indovino. è. cecchi,
quanto v'è s'ingozza », / perch' un altro non mettavi il zampino.
: nipotimi con ziemi stanno baggi, / perch' hanno la minestra lor condita.
liberi pensatori l'appellazione di zindik, perch' era abbonita in cammarano, xc-276: chi
ti affatichi. fagiuoli, v-33: perch' han letto un lunario, zoroastri /
aristotele volgar., 2-28: e perch' ella è così grossa e così spessa,
acqua sia salsa e amara, ma anche perch' è butimosa e facta come pece strutta
manco che il senso e la ragione, perch' è lontano e vede sol quello ch'
offrire maniere, pretesto e occasione opportuna perch' egli non si offenda del mio sloggiamento.
. batacchi, i-35: e perch' io dissi mal del suo diletto / squarciapagnotte