usò il 'pavitare 'frequentativo di 'pavere '. manni, 1-151: nella
che uno volse dar un bar di pavere, che sono dui quintali e mezzo,
comp. da pavère (v. pavere) e dal part. pass, di
. pres. di pavère (v. pavere). paventato, agg.
sua poesia. = deriv. da pavere (attraverso la forma del part.
(v. papero). pavere, intr. anche con la particella pronom
forlì mutar proponimento / e diersi, salvo pavere e persone, / e messer gianni
anche sostanti spallanzani, 4-iii-24: appresso pavere dormito in una stanza tenebrosa, passava
buone compagnie che l'essere universali e pavere la manica piena di diverse mescolanze.
con il tollentino, salve le persone e pavere, di farsi soggetti della chiesa.
è una spezie di vedovanza in galanteria pavere un galante sfruttato di concetti, che
ex-, con valore intens., e pavere (v. pavere).
intens., e pavere (v. pavere). spaventare2, tr
ha di bisogno di spegnere avanti il pavere, come si fa alle lampade,
, con valore intens., e da pavere (v.), con mutamento
, e pavesare, frequent. di pavere (v. pavere). spavessuto
, frequent. di pavere (v. pavere). spavessuto (pari. pass
: questa sporcheria che m'immagino (pavere nella gola mi dà più noia che
e l'italia non perdoneranno mai al papa pavere, come nel medio evo, invocato