, non c'essendo campane fatte. pasqualigo, 253: credo, se mi
irrevocabilmente; tenacemente, irremovibilmente. pasqualigo, 27: volesse dio ch'io fossi
forzerae te. -condannare. pasqualigo, 487: essendo ogn'uno forzato alla
-rimescolio (delle viscere). pasqualigo, 1-18: ho tanto fracasso in le
essere vinto, violato, superato. pasqualigo, 2-44: hanno [le femine]
, so che 'l padrone mi pardonarebbe! pasqualigo, 1-50: o che ti venga
la frenesia: calmarsi, rasserenarsi. pasqualigo, 1-18: s'io non iscarco un
, quando quei caldi gli assaltano. pasqualigo, 443: domani da sera andrò
, agg. ant. raggelato. pasqualigo, 2-140: ma poi che sei frigefatto
che il diavol vuol tentar lucifero. pasqualigo, 2-140: a questo fare son constretto
paura / crudele e miserabile governo. pasqualigo, 2-159: costoro m'hanno ritenuto
'ncerate canne / gabbar le pastorelle. pasqualigo, 338: ora sì ch'io conosco
non essere stato da l'arte gabbato. pasqualigo, 164: credete...
/ uomini inculti, feroci e gagliardi. pasqualigo, 602: è tale il mio
et io restai com'un col barbazagni. pasqualigo, 95: io non mi so
un'espressione artistica o letteraria). pasqualigo, 386: riguardi alla caldezza dell'animo
quando l'uomo crede per quello turbarlo. pasqualigo, 94: mi è referto
la vostra region mi fu sortita. pasqualigo, 1-58: chi potrà mai narrar
ridere affatto. -rifl. pasqualigo, 2-134: certo, quand'io solo
col proprio genitor giunse in un letto. pasqualigo, 1-26: il tuo danteo /
; ma ben sarebbe più godevole vita. pasqualigo, 253: credo che si farà
co'medici o non ne avere. pasqualigo, 21: governatevi, acciò che non
ben gracchiare, ciangolare e arrangolarmi. pasqualigo, 1-43: lassala piu: quant'ella
quel di ch'io son poi gramo. pasqualigo, 238: sono grama e pentita
udire a diletto, non ad utilità. pasqualigo, 2-1: voglio grattarli un poco
morte vi guadagna. pasqualigo, 278: avertisci pur a'casi
due le gambe io lo privai. pasqualigo, 149: io, invaghito di me
. che prudentemente se gu- bernasse. pasqualigo, 2-136: io mi gubemarò ottimamente.
passato tempo e fidel servito loro. pasqualigo, 70: quanto meglio sarebbe stato
la cosa imaginativa move il senso. pasqualigo, 247: la vostra ombra..
, dio l'ignosce, cioè perdona. pasqualigo, 2-129: domine, ignoscetemi,
-rendere splendente, lucido. pasqualigo, 2-126: i poveri mariti..
che la caccia ne venga imboccata. pasqualigo, 2-46: l'amor delle donne
tr. (imburattinisco, imburatti- pasqualigo, 2-8: qual maraviglia potrà apportare a
; / ch'ognor v'oltraggia. pasqualigo, 198: mi sono ita imaginando
, e disse: -quando vengo? pasqualigo, 86: né vi imaginate, col
, spinto dalla immondizia del luogo. pasqualigo, 2-24: queste gentildonne stanno su
/ che farieno impazzare i fesolani. pasqualigo, 2-127: tutti i suoi spiriti
sien ghiribizzi da far impazzare altrui. pasqualigo, 2-10: vi son ito cercando
. dir. ant. imperativo. pasqualigo, 2-132: ipoteca è termino di iurisconsulto
bisogno non ne n'abbia a cercare. pasqualigo, 395: ora che sono sicura
e m'imprima i dolci baci? pasqualigo, 1-37: ben mille e mille affettuosi
faceste m'è bisognato rendere gli originali. pasqualigo, 129: farò far chiave tosto
i capelli, la barba). pasqualigo, 2-126: ad altro non è la
io ti servo, che tenermi fuori. pasqualigo, 1-65: se ben donne sono
e fece alcuno busso e risonò. pasqualigo, 395: né si deve correr con
tomo a saldar le ragion nostre antiche. pasqualigo, 257: me ne vengo con
che uopo fia gran lume darti. pasqualigo, 2-89: femina, e che
- anche: intestardirsi, ostinarsi. pasqualigo, 347: voi non solo non mi
ch'odo di te timor m'incute. pasqualigo, 2-43: le forme orrifiche,
a quella d'una indiavolata femina? pasqualigo, 648: questa mattina sventurata ruberto
come esempio di verità lapalissiana). pasqualigo, pref.: tanto è lungo il
, un male morale). pasqualigo, 381: la fortuna ogn'ora più
conducono quei che con lor vanno. pasqualigo, 162: cercate pur d'ingannar qualch'
sagaci ingegnuoli di mantenerlo in isperanza. pasqualigo, 2-11: magnopere mi allegro con
: alto stupore il cor m'ingombra. pasqualigo, 455: dovreste rimover dall'animo
molto odio al suo ventre, poi pasqualigo, 288: ben mi doglio del nostro
darti d'ingrataccio e di sconoscente. pasqualigo, 2-28: ah ingrataccio, e
colui che per tuo amore è insano. pasqualigo, 343: per dolce imaginazione e
modi... a giacersi teco. pasqualigo, 446: se di giorno in
perdere il senno, impazzire. pasqualigo, 2-32: signora, questa [pozione
e chi m'intende, intenda. pasqualigo, 250: se ben io non ho
amante, l'amata ed elli. pasqualigo, 409: bisogna che veniate la
la parola, il pensiero). pasqualigo, 202: quanto più cerco di rimuovermi
cum l'animo intricato de ambiguitate. pasqualigo, 1-6: date orecchie a quel
. 8. relazione amorosa. pasqualigo, 1-35: infelice colui che di fortuna
-persona noiosa, importuna, antipatica. pasqualigo, 324: questa mia germana m'è
i suoi pistolotti amorosi... alvise pasqualigo veneziano parve che andasse più avanti,
cor mio, siami bon testimonio. pasqualigo, 58: se ben giusta cagione vi
una prop. subordinata). pasqualigo, 609: sono molti mesi che mi
inviluppato nella peste de l'invidia. pasqualigo, 113: sieno maladetti i rispetti e
pur qui s'involge nelle voluttà. pasqualigo, 54: quante volte ho cercato con
, incontestabilmente, inoppugnabilmente. pasqualigo, 2-13: sendo inrefragabilmente vero che
per questo modo pericola la coscienza. pasqualigo, 304: sì come un uomo.
campo, fu iugulato dai custodi. pasqualigo, 2-142: avendo m. cornelio giurato
... ultimare la guerra. pasqualigo, 2 -prol.: nato pareva
sempre giungesse al bellissimo petto vostro. pasqualigo, 2-124: sforzatevi di gettar quattro
; mesto, afflitto. pasqualigo, 2-10: sempre fere lacrimabundo a gli
mandato a bordello tuti e'munisteri. pasqualigo, 408: vi rimando il cestello e
azze per fare i loro lavorieri. pasqualigo, 2-182: io meno così bene le
5. dimin. legaccétto. pasqualigo, 163: vi dò il legaccetto di
vincolante, obbligo volontariamente assunto. pasqualigo, 356: già che mi è stato
tare ad ognuno se conceda. pasqualigo, 453: non vi avedeste di
quello farai fare atti leggiadri e galanti. pasqualigo, 628: vidi il vostro adone
poteva ballar con essa pure ima danza. pasqualigo, 1-66: noi siamo di buon
sino a sera stemmo in quel diletto. pasqualigo, 6: ahi, donna
salir del ciel se me fa duce. pasqualigo, 37: levatemi con vane speranze
essere spesso liberale la sedia apostolica. pasqualigo, 294: ringrazio ben amore che
io lo posponga al voler mio? pasqualigo, 74: mi sono a pieno ingannata
del baccio, farete una gran limosina. pasqualigo, 2-75: non so come andasse
tanti baron avea mutati in fera. pasqualigo, 1-6: una maga prudente con liquori
nelli occhi àn sì fatto liquore. pasqualigo, 411: quantunque io sia sicuro
, adornare, impreziosire, abbellire. pasqualigo, 2-157: io, onofrio, restauratore
mia servitù questo picciolo mio dono. pasqualigo, 2-59: mi pare ch'abbiate locùplete
; un poco, minimamente. pasqualigo, 394: s'io fussi in voi
è la luce pur degli occhi miei. pasqualigo, 288: ho ricevuto, luce
sempre la speranza di tempi migliori. pasqualigo, 369: se dio non ci provede
oncie una di lume di feccia. pasqualigo, 2-57: meschiali poi con un poco
/ che parse afflato de celeste lumine. pasqualigo, 2-140: ricerco a voi tamquam
come fu entrato, spinse l'uscio. pasqualigo, 552: se vi venisse nova
i peli, ch'ei ne aveva. pasqualigo, 2-57: me- schiali poi con
antecessori, macula il nome della famiglia. pasqualigo, 2-111: mescolandovi con essa [
il che con grandissima malagevolezza ottenne. pasqualigo, 116: tanto più felice
: « costui dice bene ». pasqualigo, 161: il vedermi priva di voi
rustichezza dell'essere calvo malagevolmente sosteneva. pasqualigo, 85: si vede poi che
/ il danno se ne avrà. pasqualigo, 569: io mi trovo malissimo
casa d'otomanno in questo 47. pasqualigo, 2-45: aviserò fortunio ch'ella fa
: sottoporlo a un incantesimo. pasqualigo, 457: farò risposta domani, né
animo suppliva al mancamento della forza. pasqualigo, 389: governatevi da prudente e fate
vo': in mie memoria 'l fate. pasqualigo, 2-132: m'ha expulso di
mangiare / quando dannava queste pazze imprese. pasqualigo, 650: partito che foste questa
che porti per mio amor questo manile. pasqualigo, 229: ho veduto già alquanti
-ant. segno, linea. pasqualigo, 2-59: egli mi pare ch'abbiate
ai suoi favori, servirsene. pasqualigo, 11: vi priego a non parlar
indicano l'indirizzo o il recapito. pasqualigo, 469: se vi piace di scrivermi
apparecchiare alcuna cosa di sostanza a cena. pasqualigo, 298: ricordo ben a voi
pieno e colmo di gelate paure. pasqualigo, 122: solcando il mare della
giuntò, come fanno i marioli. pasqualigo, 2-75: o che tratto da
per dar martello a don diego. pasqualigo, 508: il dopo desinare mi
ulezzano i sederi de le contadinelle! pasqualigo, 1-44: voglio che quante donne
ogni parte materia di far guerra. pasqualigo, 316: che voi siete meco adirato
a dire che volete meco battaglia. pasqualigo, 272: il s. una di
negazione: nemmeno, neppure. pasqualigo, 56: dal non dormire non posso
ardentemente desiderato; intermediario, collaboratore. pasqualigo, 667: vols'io essere il mediatore
che questa [la musica]. pasqualigo, 478: dovreste considerare che 'l
tolto le stanchezze dei loro esercizi. pasqualigo, 2-34: mi darà largo tributo
pretestuoso, cavilloso, sforzato. pasqualigo, 1-24: m'ha questa ingrata abbandonato
si sta contento nella credenza sua. pasqualigo, 147: ella molto più merita l'
al terminar l'ingegno mio mendico. pasqualigo, 45: vi dò la scuffia,
qual che dal ciel cadon fulgure. pasqualigo, 2-1: voglio grattarli un poco
aver mutato le menti degli uomini. pasqualigo, 532: il vedere che
mercato di qualcosa: cederla quasiinteramente. pasqualigo, 359: vorrei poter comprar l'occasione
rapaci mani de gli insolenti ricchi. pasqualigo, 147: ella molto più merita
de', se ben languisce e muore. pasqualigo, 3: che cosa posso far
dove parla di quelle meretricule. pasqualigo, 2-145: ah meretricula infame, a
fu sempre il suo lutto e merore. pasqualigo, 2-9: messer fedele, vi
si mettono a'pericoli delle guerre. pasqualigo, 343: non credo che potrete venir
insieme si giungessero all'atto amoroso. pasqualigo, 198: si come gli intelletti nostri
minima, piccolissima parte. pasqualigo, 2-44: gli dei...
son serrati. -mintitolo. pasqualigo, 2-139: apolline, fratello di diana
d'animo, ecc.). pasqualigo, 2-111: il mirifico amore e la
. ant. mortella, mirto. pasqualigo, 2-56: qual bisogno può essere maggiore
dolcezza agli altri e riconforti il cuore. pasqualigo, 310: me ne resterò con
sono stati fatti a uno modo. pasqualigo, 397: io per ora non so
ch'abbracciar possa sue membra leggiadre. pasqualigo, 39: desiderava di parlarvi
professione di vita dependente da dio. pasqualigo, 2-111: mescolandovi con essa,
momento, cioè 'interficere patronum nostrum'. pasqualigo, 320: il vostro non volermi
pure, oh mal morigerato flauto. pasqualigo, 2-65: chi è quella mal morigerata
vive / dai lor morsi securo. pasqualigo, 477: spero che...
stigo là lingua licenziosa de maldicenti. pasqualigo, 357: ecco ch'io
mortifero venen dentro v'ho messo. pasqualigo, 207: quella invidia...
di una sua ruffiana gli compiacei. pasqualigo, 220: quando poi [la
. -prendere un'iniziativa. pasqualigo, 389: non fate mossa alcuna per
marco adirato le diede dui mostaccioni. pasqualigo, 643: oltre all'avermi detto
concedere, donare, offrire.. pasqualigo, 267: mi doglio della fortuna che
. -prendere un'iniziativa. pasqualigo, 383: bisogna soprastar a questo modo
residuo muliebremente circa concinnate alla testa. pasqualigo, 2-7: fece [amore] ad
valore affettivo e vezzeggiativo). pasqualigo, 2-8: qual maraviglia potrà apportare a
: abbiate della sopradetta acquarola muschiata. pasqualigo, 2-57: non vi è rimedio
poveri] e mutava e lavava. pasqualigo, 174: avertitelo fc.].
chi sta bene non debbe mutarsi? pasqualigo, 297: né il mutarmi d'abitazione
pensata ed è piangevole e dolorosa. pasqualigo, 1-6: nel principio sentirete /
al male nella nascènza, ordinò [il pasqualigo] che quei ladri fossero perseguitati.
i'naqui, era oscurato il sole. pasqualigo, 135: il che [non
situazione comunque compromessa e difficile. pasqualigo, 515: dio vi guardi di tali
sereno / la nebbia de'sospir. pasqualigo, 345: dinanzi a voi spariva ogni
negro, quasi non fu per morire. pasqualigo, 648: si è messo a
bianco: essere sufficientemente accorto. pasqualigo, 234: se ben sono sciocca,
grande, ossuto, mo- rellotto. pasqualigo, 1-66: noi siamo di buon nerbo
punta del suo nervoso e duro piuolo. pasqualigo, 2-5: quelle [donne]
suso alto a mezzo il cielo. pasqualigo, 1-27: io mi...
de tutti i vizi infandi e rei. pasqualigo, 6: ahi, donna ingrata
-irreprensibile (il comportamento). pasqualigo, 2-9: so... che
dissemi / ch'io ritornassi a nona. pasqualigo, 342: ieri come fu nona
tironi, uno maestro ad esercitargli. pasqualigo, 143: scusimi appo voi tesser
due vuogate mezzo miglio sguizza. pasqualigo, 256: oggi dopo desinare credo che
noxi animali e de seviente belve. pasqualigo, 2-158: mi vuoi far
far l'erbe di sangue rosse. pasqualigo, 2-164: vedendo v°i altri con
duri pensier, che al viver giova. pasqualigo, 136: ricordatevi, signore,
negativa o di un vizio. pasqualigo, 493: d raccontar le miserie ad
la vera notrite el vostro cuore. pasqualigo, 299: ditemi qual cibo più soave
, tristi, ossessivi, affannosi. pasqualigo, 198: l'aver iersera ballato con
non satisfaremo però a la voluntate. pasqualigo, 271: io non ebbi a male
legereza da le quale sempre fosti aliena. pasqualigo, 2-54: egli è cosa pazza
condizione delle azioni degli uomini grandi. pasqualigo, 2-10: sempre fere lacrima- bundo
intento; aspirazione, desiderio. pasqualigo, 163: la troppa tema che vi
regioni di quella sedia non pretermetterebbe. pasqualigo, 195: il vostro venir
dispettosa. -ant. fiducia. pasqualigo, 2-36: andate, signore, andate
s'usano ordinariamente tra i gentiluomini. pasqualigo, pref.: dolore ordinariamente è medicina
sarebbe a novembre prossimo che viene. pasqualigo, 247: mi dispiace, anima
ordine che la vedesse se non finita. pasqualigo, 108: userò ogn'arte per
colonna, 2-8: l'orrifico cyclope. pasqualigo, 2-43: le forme orrifiche da
che non fu mai spettacolo più oscuro. pasqualigo, 2-81: non comportando che 'l
o come manifestazione di riconoscenza. pasqualigo, 214: io v'amai e amo
stima che un covon de paglia. pasqualigo, 2-139: ah poltroni, ah infami
, arsi e sozzati lasciavano dipartendosene. pasqualigo, 2-158: io...
n'avesse astolfo già la palma. pasqualigo, 504: ora ch'abbiamo vinto
un palmo in pecto il core. pasqualigo, 2-156: io vi dico, madonna
e nella letteratura moderna. pasqualigo, 2-159: signor fedele valoroso, adiuvatemi
questa matina in collegio comparse sier piero pasqualigo qu. sier antonio, electo conte
chiave non era del for- zieretto. pasqualigo, 2-118: la vecchia barbuta,.
questa parte non se devesse toccare. pasqualigo, 289: so che sete prudente
ricevuta in sinistra parte dal pontefice. pasqualigo, 660: mi duol bene ch'ogni
il significato di un'affermazione. pasqualigo, 22: già che le mie parole
in ciascuna provincia si favella diversamente. pasqualigo, 244: se si volesse (
, sic come rustichetti. pasqualigo, 444: alle vostre travagliose
desio, di speme il pasce. pasqualigo, 299: ditemi qual cibo più
che sentono contare della vostra prodezza. pasqualigo, 30: mi avvicinerò alla vostra
el core d'amore con una saita. pasqualigo, 237: queste parole, anima
particolare intensità; non offendere. pasqualigo, 475: mi scrivete che 'l colpo
anche in espressioni interrogative). pasqualigo, 196: desidero sapere come la passate
naturali. -smania, furia. pasqualigo, 381: letto quanto mi scrivete,
dovrestivi consolare e più non piangere. pasqualigo, 330: certo di minor doglia
; e dalla pauperie impara la giustizia. pasqualigo, 2-134: chi cade in pauperie
, che bestialmente e pazzamente perderono. pasqualigo, 252: se mi torna in
gran pelago di laude della musica. pasqualigo, 332: vivete...
aver il corpo ad altri violato. pasqualigo, 595: s'io ho commesso
sier cabriel moro, cavalier, sier piero pasqualigo, dotor, cavalier, e altri
la vita son messi in prigione. pasqualigo, 82: rallegratevi, ché per
quante fiate a la lotta giocarono. pasqualigo, 291: mirate, vita mia
non possemo guazarlo da alcuno loco. pasqualigo, 80: d'ora in ora
in un tratto, corro a lui. pasqualigo, 336: che maggior testimonio vi
desiderato ardentemente; tramato. pasqualigo, 2-29: con che prospero afflato soffiano
noi perdiamo di udire questa dimanda. pasqualigo, 2-23: si dorrà fino a morte
-in espressioni ingiuriose o di minaccia. pasqualigo, 2-39: i dei vi perdano,
quei peregrini ingegni / son persi. pasqualigo, 1-71: giovani vaghi et amorose
da indi innanzi credette perfettamente in cristo. pasqualigo, 328: v'amo, signor
pergiurarsi e all'ingannar chi crede. pasqualigo, 1-15: tu pergiurar solevi, ahimè
. region. balcone, ballatoio. pasqualigo, 292: la sera vi vidi in
letter. mascherato, camuffato. pasqualigo, 2-142: eccam ipsam che, mutata
per ottenere vantaggi o scopi. pasqualigo, 351: credo che sua signoria abbia
. cum risguardi petulci ed inconstanti. pasqualigo, 2-13: lasciate questi petulci amori
quale ha or piantato nel giardino. pasqualigo, 251: ieri in barca incontrammo il
sier cabriel moro, cavalier, sier piero pasqualigo, dotor, cavalier, et
con non picciolo spavento di morte. pasqualigo, 2-113: il veder solamente un
come el diatodes et el grissopasso. pasqualigo, 2-60: mi doglio solo ch'ogni
progredire, svilupparsi lentamente. pasqualigo, 1-33: ha il piè zoppo la
convinzione; di tutto cuore. pasqualigo, 219: mi piace, signor mio
il giogniamo prima sieno al letto. pasqualigo, 347: voi non solo non mi
un beneficio con l'ingratitudine. pasqualigo, 180: se voi vorrete..
mana manca, dalla banda di fuora. pasqualigo, 466: 10 sto bene nel
ad una sua tasca diè di piglio. pasqualigo, 14: spinta dal dolore ch'
volge e regge le superne spere. pasqualigo, 1-45: santa madre d'amor,
la terza lipparina over di rocca. pasqualigo, 2-57: meschiali [gli ingredienti]
penso che voi ancora avete letto. pasqualigo, 422: iersera, dopo che vi
anco di fame ne le carrette. pasqualigo, 1-50: vi squarterò ben io,
fortezza del luogo e non nell'armi. pasqualigo, 2-99: dategli delle ferite,
3. piccola mammella. pasqualigo, 2-23: quei pometti acerbi, ch'
,.. -reciarò, dico. pasqualigo, 1-34: muoviti un poco agli amorosi
altrui gioia il mio languir avanza. pasqualigo, 570: tanto stupore né tanta
la dextra mano una virga porrigente. pasqualigo, 2-140: ricerco a voi tamquam
li auditori porta desiderio d'udire. pasqualigo, 362: ben m'è dispiaciuto
essere per porzione di numero perfetto. pasqualigo, 241: s'a voi, per
il perieoi di lasciar la vita. pasqualigo, 2-124: sforzatevi di gettar quattro
la lor posseditrice, anzi pur fiera. pasqualigo, 634: conobbi all'ora che
gli strali avventa colmo d'ira. pasqualigo, 193: chi in disperati pensieri
nascita, condizioni sociali o economiche. pasqualigo, 320: voi ben potete dolervi che
dimenticato di bandire quel ribaldo di magrino. pasqualigo, 2-40: o potta della nostra
tratto, improvvisamente; all'istante. pasqualigo, 249: non è maraviglia che,
/ se non l'assaggia prima. pasqualigo, pref.: onor del mondo
l'investitura el ducato di milano. pasqualigo, 92: vorrei, signore, che
ii mal ch'ora la preme. pasqualigo, 2-35: queste vostre passioni amorose
vicenza, io letere di sier nicolò pasqualigo podestà e capitanio, di ozi. come
il cuore di volare al sicuro. pasqualigo, 149: io, invaghito di
presentin non si mantiene? pasqualigo, 2-25: ora con un presentino
. -acer. presuntuosóne. pasqualigo, 2-73: presontuosone, presontuosone, sta'
ramente la verità. pasqualigo, 401: qual prigione potrebbe avere
fatto se'prigion d'una fanciulla. pasqualigo, 584: io sono vostro prigione e
altro fiume. -prov. pasqualigo, 464: chi temerariamente principia miseramente
altro fusse diminuita la podestà reale. pasqualigo, 331: voi conoscete chiaramente che il
onde lucilio a lui si fé privigno. pasqualigo, 2-93: fedra, non trovando
quale si peneranno vermi quela è sterille. pasqualigo, 82: io non so
paolo barbo, uomo veramente savio. pasqualigo, dich.: procuratore è dignità in
veneziani, 25: questo digo io orio pasqualigo per lo mio sagramento che io fu
non si conviene a tal professione. pasqualigo, 3: la mia professione è sempre
abbondano. 5. prov. pasqualigo, 162: non mi debbo maravigliar se
fu mortale. -infossarsi. pasqualigo, 2-23: verranno d'argento quei capelli
-anche: durare a lungo. pasqualigo, 192: quando l'empia fortuna stirpasse
più de'miei furon per annegare. pasqualigo, 138: ho aperto la cassella
, l'impronta di un modello. pasqualigo, 315: la chiave che volete che
le raccomandò umilmente e si partì. pasqualigo, 502: voi quell'istesso cuore avete
-sm. conio, impressione. pasqualigo, 307: ora io me ne son
di parte maschile). pasqualigo, 2-184: -signor fedele, poi che
commercio alcuno con queste cose sensibili. pasqualigo, 241: s'a voi per il
proprio, non che la roba. pasqualigo, 359: vorrei poter comprar l'
col pugione e col famulo satellite. pasqualigo, 2-134: quana'io solo fossi caduto
è che picca? - amici. pasqualigo, 2-65: chi pulsa a quest'ostio
otta per giungere / più a tempo. pasqualigo, 135: il che infinitamente mi
lui e me di tanti affanni. pasqualigo, 281: tenete memoria di chi mille
me lassa un punto riposare. pasqualigo, 192: sì come il corpo senza
che hanno pure assai di ventidue. pasqualigo, 197: fanno una spia tanto
pur giunto dove sempre abbiamo dubitato. pasqualigo, 79: sperando che pur un giorno
è possibile amare egualmente due persone. pasqualigo, 2-96: sia maladetto chi crede a
avere un soldo in tasca. pasqualigo, 2-132: son tutto confuso perché,
e la quantità delle nostre miserie. pasqualigo, 19: ve ne scrissi per poter
desiderano ovvero quando perdano l'acquistato. pasqualigo, 570: tanto stupore né tanta passione
venirsene / a ritrovarti in casa. pasqualigo, 457: farò risposta domani, né
a risentirmi arditamente con sua eccellenzia. pasqualigo, 343: io son tanto fuori
son quattro dì che l'abbiamo ricevuta. pasqualigo, 381: letto quanto mi scrivete
nel regno non era uomo issuto. pasqualigo, 128: quando poi fui per cortesia
lettere); improvvisare versi. pasqualigo, 212: non vi maravigliate s'io
/ donde a te ritornare / potrò. pasqualigo, 1-18: più lungamente insieme /
è atto a eradicare questo desiderio. pasqualigo, 441: prego dio...
quando ha ben le radice messe. pasqualigo, 78: dovreste pur ormai sapere.
amici si vuole essere cortese e servente. pasqualigo, 312: vi dico che vero
senza te non credo viver mai. pasqualigo, 68: io più che posso raffreno
monti, a cerchi, a groppi. pasqualigo, 1-30: io pur di nuovo
che ragionevolmente dovea venire più tosto. pasqualigo, 135: vi scrissi questa mattina
e quanto e'rappresenta poi seguire. pasqualigo, 179: pigliate questo diamante e godetelo
se le rappresentavano innanzi agli occhi. pasqualigo, 371: mi si rappresentorno dinanzi agli
spalliera et un bel panno di raza. pasqualigo, dich.: la gondola,
de la ruffiana ravviva lo amante. pasqualigo, 2-77: chi sarebbe stata così priva
e m'avesse donato l'animo. pasqualigo, 2-45: scoprirò a fedele ch'ella
tanto. -con sineddoche. pasqualigo, 122: salutate il vostro cuore,
ché raro alta virtù sepolta giace. pasqualigo, 2-77: tosto ch'agli occhi miei
omicidio commesso del cardinale di pavia. pasqualigo, 542: avrò commodità di venir
cosimo di seguitare il disegno suo. pasqualigo, 227: non voglio che per me
arricchendola di nuovi valori e contenuti. pasqualigo, 2-157: io onofrio, restauratore della
sterco delle colombe con olio bevuto. pasqualigo, 58: se ben giusta cagione vi
la compassione. -soffocare. pasqualigo, 328: non posso dirvi altro poi
per sublimazione para che sia rectificato? pasqualigo, 2-57: bisogna tór dell'acqua di
. donna malvagia o sfacciatamente bugiarda. pasqualigo, 197: questa ribalda ne perseguita da
ribal- donaccia, cagna, turca. pasqualigo, 2-160: ah traditora, a
che cussi recadi. pasqualigo, 1-62: misero m'abbandoni:
albergo d'ogni miseria e calamità? pasqualigo, 2-158: perché non ho io
assortimento di ricette e formule. pasqualigo, 2-118: medusa, m'ha promesso
ogni età e d'ogni sesso. pasqualigo, 199: mi sono ita imaginando che
e dàssi ad orazione et al pianto. pasqualigo, 1-24: ti prego, al
piante e i bei campi fioriti. pasqualigo, 335: domandate un poco al
da la sera a la mattina! pasqualigo, 280: niuna ora posso dormire riposatamente
l'impronta di un modello. pasqualigo, 315: la chiave che volete che
della volontà vostra verso loro vi ringraziano. pasqualigo, 443: ho mandato la
, abbiamo avuto riscaldamento di febbre. pasqualigo, 423: nostro signore conduca a
entusiasmarmi, nel caldo grande. pasqualigo, 419: non vi riscaldate nel
n. h. ser zan marco pasqualigo in armata, sia a favore de ser
de quel che tu non cride. pasqualigo, 323: fu mandato di giorni passati
risguardi i torti con dritta ragione? pasqualigo, 1-15: ahi ismenia, mio ben
disonesta maniera della donna pazientemente sosteneva. pasqualigo, 2-100: s'averete risguardo al
risolve 'l verno in dolce aprile. pasqualigo, 2-5: quelle [donne] ch'
illimitata pos'ha rispetto al numero. pasqualigo, 104: non per altro pere,
forse or vuole / ristorar quell'affanno. pasqualigo, 490: il tempo e
, xx-421: scrive poi sier piero pasqualigo, orator solo, una letera di
-legato sentimentalmente a una persona. pasqualigo, 205: già è passato l'anno
estesa (il fuoco). pasqualigo, 170: sì come un fuoco ristretto
nasone e l'altro ritenne per sé. pasqualigo, 326: onde egli letta.
, uno stato d'animo). pasqualigo, 305: la gioia ch'io prevedeva
, ricordandolo o facendolo ricordare. pasqualigo, 1-9: se così t'aggrada,
ad altro nuovo amor tutta si volse. pasqualigo, 37: vi dico in
ghe faza le soe cosse retomar. pasqualigo, 435: io son contento di ritornarvi
fu uomo baldanzoso e sanza rispetto. pasqualigo, 19: ve ne scrissi per poter
convenevol modo che insieme esser potessero. pasqualigo, 39: desiderava di parlarvi non per
una persona su di un'altra. pasqualigo, 21: resto contenta e del vostro
ciel, la luna il vede. pasqualigo, 2-69: io voglio dire che mia
che le rotte onde ne vadino. pasqualigo, 1-64: toman rotte gemendo tonde indietro
. -stupratore, violentatore. pasqualigo, 86: mi pare, misera me
lingua, per ragioni patologiche). pasqualigo, 2-23: quei pometti acerbi, ch'
essere caduto in disgrazia. pasqualigo, 124: sono molti giorni ch'io
, arguto (l'ingegno). pasqualigo, 2-11: mi allegro con voi,
morire che vivere con coteste saccentene. pasqualigo, 2-107: la ruffiana col mezzo
giorni, e precipue in le rogazione. pasqualigo, 1-9: già mi sovien veduta
. ant. sarcofago. pasqualigo, 2-35: io voglio entrare in questo
volte ferisce e non la pone. pasqualigo, 384: s'io non fossi avezzo
bruscamente o violentemente. pasqualigo, 522: doveva, quando voi mi
senza presumere di penetrarne le cause. pasqualigo, 1-6: state pur quieti, fermi
di quella ogn'altra doglia eccede. pasqualigo, 434: mi è stato carissimo legger
] parente e del suo sangue. pasqualigo, 305: la gioia ch'io prevedeva
con l'applicazione di sanguisughe. pasqualigo, 378: ben mi duole che la
sm. possesso della facoltà intellettive. pasqualigo, 177: io conosco aver passato ogni
e pia; bigotto, bacchettone. pasqualigo, 2-39: avertite madonna che s'alcuno
e dritti, sapputi e valenti. pasqualigo, 249: ancora ch'una femina di
de ch'insaziabil era, essendo vivo. pasqualigo, 392: anima mia, se
negargli la propria abituale familiarità. pasqualigo, 571: lo, se bene mi
ma sempre stetti in su l'onorevole. pasqualigo, 615: questa mattina, spinto
troia scanpace a dare soldi vij. pasqualigo, 399: di frutti et altre
/ ove talvolta scarico il dolore. pasqualigo, 1-18: s'io non iscarco
antichità e tutta ancor la posterità? pasqualigo, 669: la servitù mia di quattordici
a un testo; chiosa. pasqualigo, 2-157: io onofrio, restauratore della
lo iddio macometto / ti sconfonda! pasqualigo, 324: se ben
scopetta a napoli e la stregghia. pasqualigo, 1-56: quanti sono che fan lo
cuore, che colpisce tale organo. pasqualigo, 2-71: io sono stata da lo
attendendo risposta da vostra signoria illustrissima. pasqualigo, 2-132: non può...
pericolo; affrontarlo esponendo- visi. pasqualigo, 474: ho inteso le fatiche,
terra nostra da mercé non scorta. pasqualigo, 64: pazza veramente si può dir
l'infelice è sol la morte scudo. pasqualigo, 379: un cuore intrepido resiste
si potevano, cadendo, rilevare. pasqualigo, 2-176: se tal ora aviene che
e spiritualmente; prostrato intellettualmente. pasqualigo, 335: domandate un poco al mio
, / perda la cara luce. pasqualigo, 512: dove amore tiene suo seggio
di merito; sistemazione appropriata. pasqualigo, 512: il mio core posto in
diede loro segnale com'eglino il troverebbero. pasqualigo, 2-104: il bargello m'ha
un segno che non deverà mentire ». pasqualigo, 2-95: marcello, va'trova
col cor sommerso in amoroso affanno. pasqualigo, 386: ho scritto a fabio meglio
sentimenti, disposizioni psico-fìsiche). pasqualigo, 82: molti giorni sono che mi
lo suo volere all'altro chiusamente. pasqualigo, 282: io vi dissi l'
a dirgli una grandissima villania. pasqualigo, 368: sono stato astretto da non
per raggiungere uno scopo determinato. pasqualigo, 2-142: sarò astricto con narciso d'
, / forsennato, defesso e semivivo. pasqualigo, 584: io son vostro prigione
maestà superternamente verace e veracemente sempiterna. pasqualigo, gli spiriti celesti). na
se mio stato in sempiterno ardore. pasqualigo, 144: infinito e sempiterno sarà
in ogni lato, e tace. pasqualigo, dich.: si fa su la
sf. ant. senseria. pasqualigo, 527: mi sarà carissimo pagarvi la
, onde andiamo in mille precipizi. pasqualigo, 303: non voglio...
-serrare gli occhi: dormire. pasqualigo, 645: come vidi ieri dopo disinare
la femena - sta serata e repausa. pasqualigo, 170: sì come un fuoco
siano serventi / alla nostra schiera. pasqualigo, dich.: la gondola,
); potersene avvalere normalmente. pasqualigo, 293: qui mi convien finire,
riserbandosi la forza da sezzo. pasqualigo, 2-3: temo, conoscendo io tutdi
che mi fece un mal servizio. pasqualigo, 382: tu cerchi la morte e
adatto alla confezione di tale indumento. pasqualigo, 654: mi ho scordato di dirvi
un vizio, una passione. pasqualigo, 451: procurerò bene che l'ingordigia
ciò che ne è causa). pasqualigo, 1-24: d'ogni passion, d'
!, che tovaglia lorda! ». pasqualigo, 45: quando penso a questa
/ col tuo servo fedel senza cagione? pasqualigo, 373: io so bene che
ha in odio e scacciali da sé. pasqualigo, seni: mal delibera chi dal timore
ant. portare via, sottrarre. pasqualigo, 2-9: poiché varium mutabile sempre semina
smania che ne fu per impazzire. pasqualigo, 274: da quella sera..
che io potevo mi andavo accomodando. pasqualigo, 218: governatevi, vi priego
mortali in più parti si smembra. pasqualigo, 344: misera me, che,
che al cuor sia gran ferita. pasqualigo, 176: so ben io come tosto
ride e però pare che si suffoghe. pasqualigo, 186: mi vengono alcuni affanni
andreoccio: di te mi duole. pasqualigo, 2-143: egli è molto tempo
foglie, come quella del papa. pasqualigo, 205: sentendov'io passare, spinta
. 15. prov. pasqualigo, pref:. chi ha tempo d'
per estens. indossare un travestimento. pasqualigo, 2-139: a vergogna mi terrò io
affermazione, a un'opinione. pasqualigo, 2-13: io subscrivo alla vostra sentenza
sovrabondanza trasnatura / senno e misura. pasqualigo, 374: vi priego a perdonarmi se
meneranno lo suo operatore allo 'nferno. pasqualigo, 427: ogni 'orno mi
pochi giorni spaciarti o farti male. pasqualigo, 1-71: se fiamma d'amor il
divertimenti? giannone, 282: dal pasqualigo in sua gondola fui condotto al solito
fuor dell'ombra a faccia vedrai. pasqualigo, 362: a me basta di mirar
vi fussi solo, e lascialla quivi. pasqualigo, 2-34: non solamente potrò ingannare
apresso molti princi fia in memoria. pasqualigo, 2-128: penelope, tenuta per norma
spessa e foita, non granne. pasqualigo, 490: ben mostrò il cielo col
vede a qualche tempo essere fiorita. pasqualigo, 576: non voglio pregar dio
rose sacre e di fiori incorruttibili. pasqualigo, 557: se qualche nuvoletto..
accorge el meschin che quivi è amore. pasqualigo, 21: resto contenta e del
quando me vinse amor teco a sposarme. pasqualigo, 263: verrò a martedì a
atteggiamento, un sentimento). pasqualigo, 2-112: quella fedeltà ch''amoris
squassando con rumor tutta la rocca. pasqualigo, 670: a fine che..
a perfezione la filosofia morale redussero. pasqualigo, 2-7: amor... spinse
/ porìa quietare i mei pianti angosciosi. pasqualigo, 2-9: tra 'l desiderio mio
- anche in un contesto figur. pasqualigo, 608: io, acciocché restiate libera
ma da fame doloroxamente lo stentava. pasqualigo, 1-66: vi raccordo che siam tutti
f agrima a dio. pasqualigo, 1-41: sei tu forse solo /
vezzi che se io lo avessi strazato. pasqualigo, 5: vi pare onesto lo
tronchi la strada a la mia liberalità. pasqualigo, 606: tutte le strade per
meno. incanti o no. pasqualigo, 524: s'io sapessi qualche stregaria
volesse far ammazzar il signor ardizzino. pasqualigo, 164: io non voglio star
. -in una determinata condizione. pasqualigo, pref:. facile cosa è l'
sm. ant. bacio. pasqualigo, 2-83: mille suavi, mille osculi
za fa più d'un'ora. pasqualigo, 168: voi dite che subbiate,
attività inconsistenza di un sentimento. pasqualigo, 475: quelle parole che vi ho
con molto pensiero indi si svelle. pasqualigo, 460: rilessi la vostra lettera con
possé lo sviluppò de la stoppa. pasqualigo, 2-163: sviluppatelo e lasciate che
ragione. 3. prov. pasqualigo, 464: chi temerariamente principia, miseramente
a seti metaforiche). pasqualigo, 1-65: quest'acqua, che temprar
, contrastando difficoltà, pericoli. pasqualigo, 382: tu cerchi la morte,
. - anche in contesto figur. pasqualigo, 274: da quella sera, signor
-ricavare una copia dall'originale. pasqualigo, 104: vi pregai a rendermi quella
forte somier che vada a roma. pasqualigo, 2-69: io torrei per amor
inquietudine, affanno, travaglio. pasqualigo, 229: mi scrivete che, come
che lo 'mperador n'ebbe paura. pasqualigo, 150: io non vi venni domenica
firenze non aveva altro che dire. pasqualigo, 540: siate certo che più
lo fa tramortir sopra la sella. pasqualigo, 2-169: ella mi mandò a chiamare
ant. trapassare, trafiggere. pasqualigo, 2-158: perché non ho io un
-in un contesto iperb. pasqualigo, 570: mi lascerei più tosto trar
motivo. della mente ogni disagio. pasqualigo, 48: crederò bene che le rebora
trattabile, sono di acuto ingegno. pasqualigo, 2-140: te dunque per le chiome
sentimento, ecc.). pasqualigo, 310: me ne resterò con la
e raccolta da un nastro). pasqualigo, 30: vi supplico che a tanti
una notte eccezionalmente lunga). pasqualigo, 2-139: piacciati o phebo ritardar il
uno stato, di un paese. pasqualigo, 1-27: poi ch'empio amor di
non pe'cittadini, o molti pochi. pasqualigo, 528: vorrei una di queste
disposti a valorosamente adoperare, accenderà. pasqualigo, 379: un cuore intrepido resiste
, bocca; organo digerente. pasqualigo, 363: delle parole di marco,
-in modo approssimato, impreciso. pasqualigo, 287: v'ho acconciato l'anello
me vergonzi e donemi la morte. pasqualigo, 2-122: lodo il farla morire,
prencipe e voi magnifici signori ». pasqualigo, 383: io con tutto che sia
popolo (con valore aggett.): pasqualigo, 2-44: hanno [le femine]
sia noto quanto volge la ruota. pasqualigo, 114: la chiave non solo non
mule / quando intorno mi volteggia. pasqualigo, 426: mi risolsi di volteggiare dinanzi