sì grande fiamma verso roma, che parbe che montasse in fino al cielo. idem
a quel lume si governa, / parbe vedere a lui molto lontana / una fissura
a quel lume si governa, / parbe vedere a lui molto lontana / una
subito si partì d'inde, che gli parbe che quella parola fussero mille diavoli,
a quel lume si governa, / parbe vedere a lui molto lontana / una
filippo degli agazzari, 16-60: non parbe ch'ella il potesse far vivare più
magisterio. ugurgieri, 62: allora mi parbe che essa troia sedesse in fuochi,
: cerere già per le campagne ap- parbe / instrofiata al spicileggio lei / a incanutire
ugurgieri, i-588: nel sonno mi parbe vedere dinanzi agli occhi ettor molto tristo
/ montò la pietra, che parbe una occella. = voce di
grave istento, / e nel stirparla parbe tuon che scoppia. leonardo, 2-167:
grandissima dolcezza, in tanto che gli parbe giungere alla pasqua, giungendo alle pene
. cicerchia, xliii-438: molto lo'parbe quella notte fosca, / star ben
scampato da ogni via, quando subitamente parbe che fusse all'orecchie mie spesso suono di
dal cielo venne con grande fracasso e parbe che repentamente minasse ogni cosa. guido
udendo quella gente el pailadino, / parbe lor briga avere ripeggiorata. = comp
corpo e sotterrare le sue ossa, parbe che tutti e'dimoni dello 'nfemo venissero
a. franceschi, ir. anco me parbe udir: chi fun trovati / che tucte
a grave istento, / e nel stirparla parbe tuon che scoppia. -levare
. ugurgieri, 77: subitamente parbe che ogni cosa tremasse, la porta
ugurgieri, 47: nel sonno mi parbe vedere dinanzi agli occhi ettor molto tristo