di un'opera). dante, par., 12-135: uno da san vittore
zelante, volenteroso. dante, par., 25-65: come discente ch'a
s'a parlar ten prende. idem, par., 5-22: lo maggior don
a tirannide domestica, e, in par tic., è dotata di governo
foscolo, xiii-2-132: la libertà a me par cosa più divina che umana; e
essere più: ma in questa non mi par corrisponder (dico ogni cosa a libertà
scelta, di autodeterminazione. dante, par., 10-89: quando / lo raggio
o alla prigionia. dante, par., 31-85: tu m'hai di
; / come stan lor che li par esser savi? / con le nostre
, recare diletto. dante, par., 31-42: io, che al
sì stava il sole. idem, par., 29-2: quando ambedue li
si trova nel principio di tal segno, par che nelle bilance faccia giustamente pareggiar la
destinati alla vendita al pubblico. -in par tic.: il contratto detto «
piccola porzione del suo disco nei lembi e par ch'ella si libri o quasi ondeggi
burchiello, 141: vedilo andar, che par delle librettine, col collo torto strabuzzando
quello normale (e oggi indica, in par tic., un libro stampato in
rimasi di paura pieno. idem, par., 23-54: udi'questa proferta,
mio stato e all'onore, / par duro a licenziarti, o gallicano; /
a cui fallar non lece. idem, par., 1-55: molto è licito là
che quel mare intorno bagna. idem, par., -letter. patrio lido
. confine. dante, par., 21-121: pietro peccator fu'ne
com'un immenso oceano di perdante, par., 6-79: con costui corse infino
. - anche: dimora. dante, par., 2-4: tornate a riveder li
/ sì lietamente che la sua persona / par che di gioco porti signoria. dante
a lui né pauroso / il bosco par, ma lietamente ombroso. gemelli careri,
/ che mai e vie più lieta par che rida. idem, par.,
più lieta par che rida. idem, par., 10-24: or ti riman,
assai prima che stanco. idem, par., 25-104: come surge e va
a ciò che la trastulla. idem, par., 24-10: quelle anime liete
dolce atto di pietà le meste / luci par che gli asciughi, e così dica
quella degli occhi genera il mistero; par che un'anima duplice vi si riveli
: v. fine1. dante, par., 1-126: la provedenza, che
; celestiale; paradisiaco. dante, par., 2-142: per la natura lieta
letizia per pupilla viva. idem, par., 27-43: per acquisto d'esto
all'alto; leggero. dante, par., 1-99: ora ammiro / com'
trascenda questi corpi levi. idem, par., 33-65: così al vento ne
tutto quanto a durazione. idem, par., 24-37: tenta costui di punti
re. varano, 1-310: ti par lieve un tal delitto, / ch'io
. -sommessamente. dante, par., 26-18: lo ben che fa
incomodi o inconvenienti trascurabili. dante, par., 21-116: quivi / al servigio
sì la cervelliera, / che del legnaggio par di salinguerra. novellino, vi-109:
, 11-190: quei brocchetti mare- manni par che conoscano personalmente uno per uno i
. g. raimondi, 2-204: par che aggallino, limacciosi e verdi,
pena il viso gli comprende, / sì par che i nomi il tempo limi e
deh! odi voce, se la non par uscita del limbo. foscolo, xiv-273
aveva la chiesa. varchi, 3-234: par pure che molti... non
filosofia che, anzi che chiuderla, par ch'io la levi di mezzo. rosmini
essenzialmente l'analisi infinitesimale e, in par tic., il calcolo differenziale e
. magalotti, 2-66: monda un par di limoncini / sol per vezzo della
limpidissimi e tali pur si conservano. par ini, 11-66: quest'aura respirate /
non conosco e non curo; a par del giorno / limpido ho 'l core,
volte riuscire più cieco, allora che par più linceo, l'occhio dell'umana prudenza
occhio [il serpe] ha tal che par carbon che luca. -essere
vigore / di tutto piacimento. dante, par., 2-143: per la natura
prima che sie morto. idem, par., 12-135: ugo da san vittore
se n'è gita fora. idem, par., 12-36: degno è che
, fronduta de vittoria palma. dante, par., 6-128: dentro a la
grande e bella mal gradita. idem, par., 20-11: tutte quelle vive
capace della conoscenza divina. dante, par., 21-100: la mente, che
che il foco tiene, / estinta par, poi si raccende, e viene /
, di dio). dante, par., 1-38: surge ai mortali per
madre, splendida lucerna. dante, par., 8-19: come in fiamma favilla
erano li spiriti beati. dante, par., 21-73: io veggio ben,
seguir la provedenza ettema. idem, par., 23-28: quale ne'plenilunii sereni
nondimeno mi perdona, / che questo par linguaggio di taverna, / ch'i'non
b. giambullari, iii-187: da balcon par che ciascuno iscagli / e trespoli,
persona magrissima: 'campa di lucertole; par che mangi lucertole '. crusca [s
9 ritratti storpiati, ricopiano quel che par loro di dovere imitare. gioberti,
sento anche la voce del tristo torrente che par quasi fatto fiumicello lucido e puro.
che mai ficta no fanno. dante, par., 2-32: parev'a me
e della visione beatifica. dante, par., 20-16: i cari e lucidi
rintorti le pendaglie / ve- gendo, par ch'io moia, / sì son di
orazio intorno alla satira luciliana, e par certo composta dopo che quel giudizio,
salamandra 'n foco vive. dante, par., 14-94: con tanto lucore e
fulgido, sfavillante. dante, par., 9-37: di questa luculenta e
dire pieno di luce. dante, par., 22-28: la maggiore e la
festa, gioire. dante, par., 30-10: il triunfo che lude
astuto. iacopone, 73-25: non par bello questo ludo: eo satollo e
di spiriti festanti. dante, par., 28-126: poscia ne'due penultimi
letale. fagiuoli, 1-5-249: -vi par egli che questa medicina v'abbia a
sampogna / quando la tocco; e par che si lamenti. pananti, iii-104:
, /... / e sempre par d'una medesma fede, / o
ma ragionando andavam forte. idem, par., 2-117: lo ciel seguente
e da lui contenute. idem, par., 6-105: faccian li ghibellin,
ben lui, / ma la figura ne par d'altra gente. idem, inf
semplicetta che sa nulla. idem, par., 2-47: madonna, sì devoto
in terra è fesso. idem, par., 28-16: un punto vidi che
del vinco la fronda. idem, par., 14-98: distinta da minori e
mondo / galassia. idem, par., 17-115: giù...
-influsso astrale. dante, par., 9-33: d'una radice nacqui
che giù lo scorge. idem, par., 33-43: li occhi da dio
anima stessa del beato. dante, par., 2-65: la spera ottava vi
posson di diversi volti. idem, par., 9-7: già la vita di
a ogne cosa è tanto. idem, par., 10-134: questi onde a
li parve venir tardo. idem, par., 24-153: benedicendomi cantando, /
a bene e a malizia. idem, par., 13-44: tu credi che
ciel ne fece accorti. idem, par., 1-75: s'i'era sol
col tuo lume mi levasti. idem, par., 30-100: lume è là
due lumi di questo mondo. dante, par., 1-122: la provedenza,
il lume del mio detto. idem, par., 18-19: vincendo me col
fuori secondo sta dentro? idem, par., 33-90: sustanza ed accidente
/ che l'un per l'altro par più la decori. leonardo, 9-205:
amica è in casa nostra, e par proprio una colomba che tema il falcone.
splendente del paradiso dantesco. dante, par., 5-130: questo diss'io diritto
di quel ch'ell'era. idem, par., 9-112: tu vuo'saper chi
, 128-5: luna e stella mi par tenebrata. dante, inf., 26-131
o irreali. guadagnoli, 1-ii-63: par che aspettino proprio, almen più d'
1-688: qui l'abbondanza è grande. par d'essere nel mio mondo della luna
dante, par., 27-132: tale, balbuziendo ancor
sempre sale a quello. idem, par., 1-115: questi ne porta
sé strigne e aduna. idem, par., 16-82: come 'l volger del
. l. bellini, 5-1-113: e'par che voglia dire che...
', e chi perché questi tali par che patischino più quando fa la luna.
del fortificar del vauban... par consistere negli esteriori, cioè nelle contro-
in bailia, / melan a lo carroccio par che sia, / e si sì tarda
gioia adesso vene / tal ch'ai cor par vogliadar lungiamento. = deriv.
-forma allungata. dante, par., 30-90: sì come di lei
sacro confine. saba, 16: mi par di fare sencia qualche longezia.
cino, iii-165-14: a ogn'om par di vedere in lor [negli occhi miei
! montale, 1-114: lunge par la sera / ch'è prossima.
lunga, / a fretta, che gli par tardi ch'él zunga, / attorno
a becco. carducci, ii-9-218: mi par di vederla ancora; una bella vecchia
/ fatto ha che 'l mio non par più volto umano. ariosto, 116:
di più lunga etade. idem, par., 19-132: vedrassi l'avarizia e
accorto. firenzuola, 346: quanto par lungo il successo dalla speranza! c
, dignitari, autorità e, in par tic., a uomini di legge)
in questo luogo strano, / che par che tanto romor qua si spanda? lorenzo
che dintorno il volge. idem, par., 32-101: o santo padre,
nostra regina, / innamorato sì che par di foco? s. degli arienti,
in cospicuo luogo del paradiso a par di san pietro. menzini, iii-119
qual grazia mi ti mostra? idem, par., 17-110: di provedenza è
lochi e antichi edifici. idem, par., 16-40: io nacqui nel
preciso riferimento toponomastico. dante, par., 11-52: però chi d'esso
convento, monastero. dante, par., 4-81: s'ella [la
rifuggir nel santo loco. idem, par., 21-121: in quel loco
lussuria. tasso, n-iv-40: a me par ch'avvenga dell'autorità quel ch'avviene
o di discorsi. dante, par., 19-135: vedrassi l'avarizia e
di somme opere mostrare. dante, par., 27-22: quelli ch'usurpa in
. giraldi cinzio, 7-17: mi par c'or non sia luogo e non sia
galileo, 8-vi-257: questo non mi par buon luogo topico per persuader la nobiltà
si glie voi dar consigli, non par che ci aian loco. abbracciavacca, xxix-14
, che trovasse danno. dante, par., 24-81: se quantunque s'acquista
li greci dicono protonoè. idem, par., 22-67: ivi è perfetta,
ha loco il santo volto. idem, par., 25-123: perché t'abbagli
! » lungo e roco. idem, par., 23-86: o benigna virtù
. s. maffei, 7-298: naturale par certamente che, dovendo l'autor nominare
lignaggio, / ed ogni tuo parlar par che sia fuia; / onde curo di
si potessono, nondimeno qui... par che si debbano intendere per questi:
il lupanar, palagi e bische / del par frequenta. guerrazzi, i-51: spesso
lupo magior laude trare. dante, par., 4-5: intra due cibi,
te con la tua rabbia. idem, par., 9-132: la tua città
ha lupo del pastore. idem, par., 25-6: se mai continga
lupi che li dano guerra. idem, par., 27-55: in vesta di
guardian lupi arrabbiati: a cui non par ch'abbi'a bastar lor fame, /
le mamme e con pietosi cigli / par ch'ambo miri umana e lusinghiera,
lusinghiera / primavera in questo dì. par ini, 219: da quel giorno il
divertimento; agio, comodità. -in par tic.: cibo prelibato, raro
cui lussuria e ozio pasce. idem, par., 19-124: vedrassi la lussuria
b. croce, iii-32-38: né mi par che il marangoni dica bene quando,
covile, tana. dante, par., 4-127: posasi in esso [
per estens.: riere, un par vostro è ubbrigato a 'iutarlo ». varchi
francesca a piè e a cavallo / par eh'alessandria intorno cinga e lustri; /
lustrata tutta la città per trovarti. par ini, ii-112: né a pena cadde
lungi [il castello di acciaio] par che come fiamma lustri, / né sia
mostrò di cortesia sempre gran lume / e par ch'ognor più ne risplenda e lustri
pagano, iii-69: nelle lustrazioni del par che l'acqua era in uso il fuoco
gli pareva un fuoco. dante, par., 14-68: ed ecco intorno,
, 11-88: è lodato ne'freschi e par de'primi delle altre scuole; non
cortesia sempre gran lume, / e par ch'ognor più ne risplenda e lustri.
terracotta. bruno, 3-890: mi par che non è molto lontano, né
. / -al ballo io? ma vi par? da più d'un mese /
quel che ci vinse. idem, par., 1-38: surge ai mortali per
la pazienza lungamente irritata divien furore? par ini, giorno, i-53: ma
oggi però... il rubino par... aver avuto il luogo sopra
docta / attende qui, che 'l par che 'l fiocchi manna / e che
). belo, 51: mi par che sia caduto el macaróne nel cascio.
francesi scosi soto machie etc. or par, che quelli custodi dii campo cridaseno:
-ridolfo ha tolto / moglie (mi par) di segreto. -chi ha / tolto
onore. muzio, iii-10: mi par di dover soggiungere quella quistione, che
, o che stanotte ti sia rubato! par ini, giorno, i-997: di
/ e d'ossido macchiata, al par di lino / infracidito. saba, 144
offeso. ariosto, 17-91: gli par de lo scorno / del suo compagno
, 245: al sig. galileo par di vedere la luna montuosa e il sole
di tutto il resto, le quali par che il sole non possa mai rischiarire col
martello, 454: siam già al par di que'nembi, e la volante
all'autore]... se gli par davvero poesia... varar a
1-312: la vita... par che unicamente dipenda da cotesto equilibrio ed
. alfieri, 12-287: non ti par nulla il desinare a macco? settembrini [
/ non mi pesi la carne al par dell'osso. fagiuoli, lvii-78:
, 3-60 (ii-556): non vi par egli gran nuova che un gentiluomo,
il fior de'lini che per sottigliezza par zefiro filato, per candore par neve pettinata
sottigliezza par zefiro filato, per candore par neve pettinata,
desfatta e macera, / a colui par ch'ognor più s'empia el saino.
si preme nello strettoio a due viti. par ini, giorno, i-268: quale
che mirata / l'avete, che vi par della fanciulla? /...
(per lo più nei giuramenti: par mahom \). maconite1, sf
. costo, 1-108: -che vi par egli delle mie madonne? disse il ravaschiero
dolze a chiamar maria, / che par che rimbaldisca tutta gente! leggende di
triste fondo oscuro / la dolce madonnina par tremare. cassola, 6-173: alla voltata
error fece in gramatica / veramente madornale. par ini, 449: s'accavalcia sul
leonine, ma di volpe. idem, par., 8-8: dione onoravano e
relazione con la prole. dante, par., 5-83: non fate com'agnel
mate de deo vocata. dante, par., 33-1: vergine madre, figlia
la bimba, e bussa, e par ch'ora, sì, voglia / dirglielo
al corpo. fazio, iii-13-75: eolo par... /... che
cosa crudel con questi autori. / par che non sappian fare / una commedia,
, 310: questa chi è che par così lontana, / chiusa in se
cosa, / fillide, il sai par tu. g. gozzi, i-1-207:
andare a processione, / la non par quella dessa a la finestra. rota,
10-9): li occhi a tal maestria par che esso maestrevolmente figurata passando, di
. mare amoroso, 123: par dipinto [il serpente] per gran maestria
paterno tiene, essere commesso. idem, par., 24-47: sì come il
precetti inviolabili. amari, 1-1-207: par che ai soli dottori in medicina o
e supremoreggitore dell'universo. dante, par., 10-n: li comincia a vagheggiar
nestore solo, in cui / venian del par l'esperienza e gli anni.
saluzzo per la orditura fatta con biron: par che certi gran maestri abbino a segno
soprusi di ogni genere e, in par tic., nell'imporre il pagamento
li luoghi detti, cioè com'e'par che scorzi o che tagli, fa
p. nelli, 72: un par suo magagnato di cervello / è stato
gaggie. /... / e par che rispondano, al gesto magato,
oddi, 2-40: di già mi par entrar per mio solito diporto nel magazino
(uno splendore). dante, par., 14-97: come distinta da minori
(una ricompensa). dante, par., 6-120: ma nel commensurar di
/ che ve faccia reposa. dante, par., 26-29: così accende amore
di bontate in sé comprende. idem, par., 33-55: da quinci innanzi
fiumi hanno dal mare. dante, par., 9-82: la maggior valle in
, la tempesta). dante, par., 8-69: la bella trinacria,
sparire ogni altra stella, / così par or men bella / la vista mia cui
lo maggiore al minore. idem, par., 15-26: sì pia l'ombra
del genere umano. dante, par., 32-136: contro al maggior padre
provincia. -figur. dante, par., 10-28: lo ministro maggior de
un problema). dante, par., 5-34: tu se'ornai del
chiesa in ciò dispensa, / che par contra lo ver ch'i't'ho scoverto
aretino, v-1-847: a la fine mi par maggior cosa che se un lupo mi
174: se ciò è ver, come par cosa certa, / la scoperta è
è prezioso a chi riceve. idem, par., 5-19: lo maggior don
che l'autorità del senato. dante, par., 28-67: maggior bontà vuol
, / chi siete voi. idem, par., 3-126: la vista mia,
tasso, n-iii-556: la fortezza a me par simile a'destrieri generosi, che quanto
/ e, tremolando apena, par che panda / la bocca per parlar quel
più stima / e per la maggiorìa gli par dovere bresciani, 6-xv-197: che maggioria
designo certa fragola molto grossa. e ti par giusto? = voce di area
trovo niente di nuovo e tutto mi par nuovo. carducci, ii-12-7: ieri
uditori più grandi. lanzi, ii-41: par... verisimile che lattanzio fosse
autoritativa dell'insegnamento stesso). -in par tic. magistero ecclesiastico o della chiesa:
piccolomini, 1-312: incom- portabil cosa par che sia di veder molte volte che alcun
di lasciarmi andar ad abitar almeno un par d'anni a venezia, per imparar
rio per vedere se mi riesce buscar un par di paoli. -senza mancar
, xxvi-1-124: viene alla porta, e par un arrabbiato, / con un maglio
atti vili, / quasi temendo, par che regga il pondo / cessandosi con
; ché il fiorentino 'mangiare 'par troppo grossolano. a certo magistrato d'una
ciò è ch'el palato dell'ucello par sia grasso. = deriv.
ponno; e di tal sorte / par che sia 'l legno. magalotti, 21-139
natura il seme e il campo, come par ticolari son nostra ricolta.
sostenendo a certo termine. idem, par., 33-20: in te misericordia,
tua sopra li cieli ». idem, par., 31-88: la tua magnificenza
atto di prodigalità. dante, par., 17-85: le sue magnificenze conosciute
infinita di dio). dante, par., 7-113: né tra l'ultima
esercitava cariche pubbliche, e, in par tic., a prìncipi e signori
solamente propria, per certo a me par cosa inaudita. algarotti, 1-iv-16:
, dimensione. -in partic.: grandezza par ticolarmente notevole.
contiene tutto lo scibile. dante, par., 15-50: grato e lontano digiuno
goldoni, xi-265: quando discorre, / par che sia ricco magno, / ma
e'la dà senza dote; / par ch'egli abbia giudizio, a dire
l'italia una certa sveglia stringatezza, par si annunci un'epoca di magrezza letteraria
uomini ordinari, un magricciuolo, / che par ne gli atti appunto un babbuino.
, / e 'l mal della podagra / par ch'aggia in sé; più negra
vederà n'avrà pavento. idem, par., 21-128: venne cefàs e venne
cipro] /... / che par dolce a'cattivi et a'buoni agra
, ecc., co'quali ci par di dare un giudizio ed un concetto de'
po'magra e disuguale e intensa che par tutta di severino. alvaro, 8-100
i suoi cinti più macri. idem, par., 25-3: se mai continga
che 'l suo spirto acro / per te par se lamenti e se consume.
. lorenzo de'medici, 7-126: par che se li scoppi e apra el
ora / che mai e vie più lieta par che rida. idem, inf.
nave! buon iddio, ella mi par più maiuscola di quello che non sapeva se
del libro secondo perché in esso mi par che s'uniscano gli esempi delle « tre
, 2-48: già già mi par ch'a giunger qui goffredo / oltra il
/ per l'altro vassi, e non par che si monte; / ma d'
parte così alta e così malagevole che mi par quasi impossibile di conseguirlo. chiari,
vede ch'io scrivo e scrivo e par che non faccia nulla, mi tiene per
; ma quando incomincia la quaresima, par loro grande fatica a sostenerla e portarla malagevolmente
sì malamente, / che sentir morte li par propriamente. romanzo di tristano, 139
fuste de'sassoni, tanti vi ci par vedere capocorsali. goldoni, xii-115: il
ci piove anche da loro e mi par un malanno universale. pananti, i-108
: dirotti ch'oggi lo sirocco torbido / par malatasca tra gli abeti e i frassini
, / diga odo: « e1 par ke vui voiai a forza / enanzo
, ii-132: l'andar a piè mi par gran malatia. magalotti, 9-2-291:
sindaco! ma dimmi un poco se ti par possibile, che un vecchio di coda
peccator di qua uncina. idem, par., 4-61: questo principio, male
tasso, n-iv-19: percioché l'operazione par che sempre sia con alcun moto,
col vicino nostro fazio, / non mi par molto buona né lodevole; / mal
mal convien che vada. idem, par., 6-104: faccian li ghibellin,
male foi nata! ». dante, par., 16-140: o buon- delmonte
per li altrui conforti! idem, par., 19-141: quel di portogallo e
male! carducci, ii-10-158: mi par di capire dalle tue lettere che non
lui a essere / richiesto. -e'par molto malinconico! / -l'andrà male
suo cristo esser catto. idem, par., 16-68: sempre la confusion
da cui male aveste ». idem, par., 3-106: uomini poi,
a desinare in un tratto, che mi par mille anni di saper se io ho
troppo asciutto, e se l'avesse par male. prese benissimo la cosa per il
. firenzuola, 472: già mi par vedere..., udendo il tuo
10-5 (i-261): di brandimarte gli par male, / che lo seguì
come le maledette ricchezze. idem, par., 9-130: la tua città
fatto ha lupo del pastore. idem, par., 29-55: principio del cader
). carducci, iii-13-32: e par che'e'[antonio da ferrara]
scrittore e lo difende dai maledici mi par che sia di voler non solo assicurargli
quello « zio » poi è malfamato. par che nel brasile abbia fallito altre volte
f. doni, 4-70: la mi par cosa malfatta questa e l'altre che
; sotto- valutato. dante, par., 6-129: dentro a la presente
colpevolmente e con conseguenze funeste (con par tic. riferimento al frutto proibito dell'eden
g. gozzi, i-2-77: non vi par forse vera malìa l'avere un libro
uva c'è entrata la malìa. par che ci sia entrata la malìa in
/ l'innamorato e cerulo tuo sguardo / par che tutto mi sugga il cor pulsante
). petrarca, 128-52: or par, non so per che stelle maligne,
denti, gemono una certa roba che par simile alla colla strutta 0 più propriamente
né così taciturno, come molti che par che tenghino briga coi patroni, che
far sì grande storcimento; / perché gli par d'averle dato piano, / anzi
tu gli hai fatti. dante, par., 4-65: l'altra dubitazion che
, iniquamente, scelleratamente. -in par tic.: con la piena consapevolezza e
il disegno contrario, s'era da par suo nascosto. bocchelli, 18-i-348:
che in vero quando mi penso mi par * quodammodo 'esser fora di me
. vessare, opprimere. dante, par., 19-143: oh beata ungheria se
uomini! / eh! e'si par ben che e'non chiamorno noi, /
campanella, i-362: ma assai meglio cesare par dire a domizio, tanto di
esce un fumo dal lago, che par voglia ascondere al sole la vista di tanta
cherico) a sapere chi le suona; par che dica che gli pare la mala
pregarne e di morte. dante, par., 8-73: la bella trinacria.
soddisfacente, positivo. dante, par., 8-140: sempre natura, se
: perché nella bocca di nobile persona par cosa di troppo mal suono contro alcuno
mala sopercheza, com'è da me par tuta, / siramme meretuta de foco e
più di buon vigor terrestro. idem, par., 12-119: tosto si vedrà
n'avene / (ma ciò snatura, par, mala sembiansa). / simil
co la gente desperata. dante, par., 9-54: piangerà feltro ancora
, il mal- tolletto. dante, par., 5-33: se credi bene usar
l'ode, e domandagli se gli par 'malvacea'. de roberto, 538:
giacomo da lentini, 53: certo mi par che far dea bon signore / in
lei per essempro malvagia. idem, par., 17-62: quel che più ti
sotto; / anzi ben stava al par con serpentino, / dando a lui malvagia
. che, in politica, segue un par tito moderato. - anche
o quando elli è afflitto. idem, par., 14-64: tanto mi parver
che fosser sempiterne fiamme. idem, par., 23-121: come fantolin che
nel periodo dell'allattamento. dante, par., 33-108: ornai sarà più corta
: vi sono tempi nei quali par che tutto sia forza e politica, tutto
pensiero ha la nostra badessa, che par la vogli indovinare carestia, e crede
me ne van mancando. dante, par., 7-77: di tutte queste
gamba così lesta, / che quasi par che un turbine ti porti, /
, immote e rubiconde a sera, / par che piangano il dì che va mancando
potenza d'alessandro cresce e la nostra par che manchi. giustino volgar., 65
re. dante, xlvii-11: ciascuna par dolente e sbigottita, / come persona discacciata
senza legitimo successore. lanzi, ii-41: par... verisimile che lattanzio fosse
lelio, il dirò pure, non mi par d'essere così vile, come mi
questa ragione, che a monsignor panigarola par così gagliarda, a noi manchevole per due
o rinaldo d'aquino, 439: tanto par che sia / in voi piena plagensa
lancia / e lo gradale. dante, par., 5-66: non prendan li
(un voto). dante, par., 4-137: io vo'saper se
dove mio ingegno parea manco. idem, par., 10-20: vedi come da
'n error la gente manca. dante, par., 8-1 io: se ciò
per non istare a manca, questa mi par cosa da tempi barbari e da farmi
di un voto). dante, par., 3-30: vere sustanze son ciò
; manco di prima. -in par tic.: in meno, di meno
di sotto si pone la prudenza, par che si possa far di manco. fedeli
valore enfatico. casalicchio, 475: par che il cielo t'abbi mandato da
sampogna, / quando la tocco, e par che si lamenti. monti, 1-64
. petrarca, 349-2: e'mi par d'or in ora udire il messo /
lagrima né preghiera. tasso, 9-25: par che tre lingue vibri e che fuor
quando c'è da fare qualcosa che mi par necessaria, non so restringermi ad esortare
mandata al palazzo reale. -in par tic.: invio di un gruppo di
continuo; spesso. dante, par., 23-89: il nome del bel
avvisar lo maggior foco. idem, par., 27-29: di quel color
fare giorno, albeggiare. dante, par., 1-43: fatto avea di là
proteggere una persona (e, in par tic., un bambino), provvedendo
maneggiar né brusco né altiero, / ancor par che ne goda il ghiottoncello.
, fatto qualche apostolo in guisa che par ravvisarvi i gondolieri del canale, quando
così tagliar si sente, / grida che par un diavol veramente. 3.
. caro, 2-1-188: a me par gentiluomo di maneggio e di qualche considerazione.
la gente che sperando vane. dante, par., 29-145: vedi l'eccelso
266: per la madonna, qui mi par che sia tutt'un troiaio, altro
che picchia col manganello. - in par tic.: membro di una squadra
'mangia'dicesi di persona soverchiatrice, che par voglia mangiare la gente. * ecco
ingiurioso rivolto ai meridionali e, in par tic., ai napoletani); chi
. sanudo, liv-588: questa isola par una forteza, perché 11 mare
: nel furor mordendosi le mani, / par che voglia mangiar bestie e cristiani.
lodan più le cose dozzinali, perché par loro intenderle, che le cose de'
maravigli / se 'l flagel che ora vien par che non quadri. proverbi toscani,
tiranni. pascarella, 2-266: ti par che siano scemi a tal punto?
ritrova / mangiatori a prova, / che par cosa nova / a vederli golare.
cioè divoratore di libri}-. dante, par., 12-134: ugo da san vittore
'mangiauomini ': chi minaccia o par che minacci malanni o pericoli a molti.
: egli è tanto simile che e'par miniato, o, come più volgarmente si
, sì che un maniato / ritratto par dell'ultima vecchiezza. a. casotti
a riverirvi. -oh quest'è un altro par di maniche: il vostro figliuolo,
io poi sia vecchio è un altro par di maniche, / ma ho un brio
(303): « è un altro par di maniche » disse bortolo. «
fossi in un altro paese sarebbe un altro par di maniche! ma in toscana,
rustico, vi-1-147 (18-11): e'par figliuol di bonella impiombato, / che
ricordo, / ancor per casa mi ti par vedere, / e starti meco a
dar che fa tosto una faccia / che par un campo pien di porche.
(che è una bestia / che par che e'voglia manicarsi e'popoli) /
io ti trarrò del generale, / ché par che tu ci voglia manicare; /
sia ben ritondo e pulito. par che rimanga storpiato?... adunque
l. or braccia, par che la camicia venga a ricoprire il giubbone
intender le cose per il suo verso, par che tu ci abbia poco il manico
nullo ne potè esser conoscente. dante, par., 13-17: aver fatto di
pur quelle / che in mainera gli par zentile. castiglione, 221:
comecché universalmente sia tenuta e sia bella, par che quegli dell'arte la vorrebbono di
lo manifestò agli anziani. dante, par., 24-127: tu vuo'ch'
mi consiglierete. del titolo, mi par tanto piccola cosa che non sia né
con la vita sua. idem, par., 25-96: il tuo fratello assai
che più lo fa. idem, par., 1-24: o divina virtù,
ancor proterva / continuò. idem, par., 19-42: colui che volse il
così lo spirito viene agli occhi e par lucido e manifesto. d. sestini,
forse fui troppo molesto. idem, par., 10-126: per vedere
maestro del signorino', il dante, par., 17-128: rimossa ogne menzogna,
nel 1848, per dante, par., 24-52: « dì, buon
non so veramente che mi dire. mi par cosa molto fuori di tempo. a
di cinquecento scudi e tirano fuori un par di manigli da dieci. marino, 16-32
qualche manigoldaria. gilio, l-11-87: vi par egli ben fatto... che
morti. pascarella, 2-266: ti par che siano scemi a tal punto? da
: l'amore de le femene dolce par corno mana, / e quili qe
cioè della misericordia di dio. dante, par., 12-84: non per lo
guittone, xlix-143: vaso di manna par donna e de gioia: / come render
che lo gustò, liquor divino / gli par, miglior che 'l nettare o la
: lesengrino zase stravolto, / e par pure ch'el sia morto; / et
per mano de omo. dante, par., 13-78: l'artista / ch'
mano a mano). dante, par., 6-8: sotto l'ombra de
gli può paragonare il bembo? appunto questi par servo e quegli compagno del petrarca,
mongibello a tutte prove / e sua sorella par che si rinove / nel bel guardo
un'erta che è sì dolce che par piano. epicuro, 64: avrei molto
belle contrade, / di che nulla pietà par che vi stringa, / che fan
coronamento de lo imperio. dante, par., 12-138: natàn profeta e 'l
arte degnò porre mano. idem, par., 25-2: il poema sacro /
: gli è delle mani, ch'e'par uno sguizzerò, / un trucco,
, / e disse: che ti par che sia da fare? / disse guglielmo
germania io mi ritrovo, / mi par che ci abbia fatto un po'la
egli esca di casa; ma perché mi par sentir l'uscio, darò così un
rivolgendosi a dio). dante, par., 33-39: vinca tua guardia i
a disposizione di qualcuno. dante, par., 6-86: ma ciò che 'l
, 18-57: con mani armeggia sì che par che giostri; / per discoprirle il
suoi sì dolcemente / che ve gli par toccar proprio con mano. redi,
buonarroti il giovane, 9-335: -mi par mill'anni di saper qualcosa / di
a dì 22 di novembre 1321, par salario di maestri e manovali e per ispese
mentre il cavallo fuggie quello animale che par che segli vogli con le ale aperte lanciare
. metastasio, 1iv- 39: vi par picciola la facoltà di confonder a piacer
prov. -al can mansueto, il lupo par feroce: chi non è coraggioso teme
vuole, per un'oncia di manteca. par ini, giorno, i-492: mille
sì coprire / che 'l piggior lupo par migliore agnello, / sotto il falso mantello
vita. ritmo nenciale, 1-136: par che non sappi che ne vengon gli anni
e massimamente per essersi così ben mantenuto che par fatto pur ieri. zonca, 31
conti, ii-50: un piacer céra par d'angel provato. capitoli della compagnia della
-anche al figur. dante, par., n-119: pensa oramai qual fu
un certo alzar e abbassar, che par ch'io abbia nel corpo 1 mantici
fargli andare alla pugna di galoppo. par ini, 221: quel dolce aspetto,
; / se del poeta più mi par che contici / quel ribaldon che sa più
si adorni a mantinente, / e non par esso poi, sì 'l muta tutto
in ettemo faticoso manto! idem, par., 21-133: cuopron [i
tal che non è gioco. idem, par., 16-7: ben se'tu
nel linguaggio dantesco). dante, par., 23-112: lo reai manto di
mette un saio, / e par giusto la moglie di gennaio. goldoni
. imperiali, 3-50: prese un par d'ova, manucando un bellissimo pane
opera del manzoni (e, in par tic., dei promessi sposi).
santone musulmano dell'africa nordoccidentale (in par tic. del maghreb), dedito alla
vestir, de belo ameise / cascaum par un marcheise. chiaro davanzali, xxv-io:
nuativo di marchese, meschino, o che par tale comparato a altri titoli o gradi
malatesti, 72: oh, la mi par marchiana! guerrazzi, 13-322: e'
cuori soli che sono ben disposti a par della cera, ma qual marchio ancora rovente
: anche la passione del codice marciano par molto probabile al mussafia che derivi dal
accolti, lxxiv: marcia con gravità che par ser agio, / con ceffo mesto
il cielo screpolato, livido, marcio, par che s'abbassi, stanco, sulla
galant'uom da bene / dinanzi ad un par vostro ei si conviene. g.
marcétto. ricchi, xxv-1-217: e'par che abbi paura / di quel marcétto
fu sovra noi richiuso. idem, par., 13-137: legno vidi già dritto
semprebene da bologna, lxv-2-45: piò bella par la mare è più solaza, /
in alto mare). dante, par., 11-120: pensa oramai qual fu
dante, xlvi-19: cotanto del mio mal par che si prezzi / quanto legno di
acqua morto. tasso, 7-98: par senza governo in mar turbato. galileo,
della palestina). dante, par., 24-39: tenta costui di punti
; l'infinito. dante, par., 1-113: ne l'ordine ch'
dominano l'universo. dante, par., 3-86: ell'è quel mare
valore iperbolico: grande quantità (in par tic., numerica). linati
suona quella canna vana, / 'l battaglio par che sia di fava lessa. b
malpigli, xxxviii-16: se pur dubia gli par questa prosa / posso chiamar lo quinto
stella, astro. dante, par., 2-34: per entro sé l'
di luce permanendo unita. idem, par., 6-127: dentro alla presente
beato sfavillante di luce. dante, par., 22-29: la maggiore, la
, e poi cantate, / quanto vi par, « la bella margherita ».
sotto, che fu stimato per un par mio una cosa sontuosa; e poi
la guancia destra due margini, che par di persona che abbia patito di scrofole.
bruco bruco. caro, 11-134: mi par di vedere questa pecora margolla che,
: grande quantità, abbondanza (in par tic., di pianto).,
/ a vederlo nel viso, mi par grossa. firenzuola, 668: ti
s'ebbero di gran pazienza con uno ignorantaccio par mio, che non sapeva neppur il
sette traditore. gilio, l-n-87: vi par egli ben fatto... che
che tratto da mariòla solenne! ti par che abbia saputo sotto velo d'onestà
felicità mi stordisce. credi, mi par d'impazzire. stasera nel corridoio di
ci chiama marionette della provvidenza, mi par che ci abbia definiti bene.
di s. francesco. dante, par., 11-64: questa [la povertà
medici, ii-187: un che mangiàto par dalla marmeggia. poliziano, 1-677:
marmo ': che non sente, o par che non senta. ghislanzoni, 13-87
di vetro, / perché sempre mi par d'andare indietro. / ma poiché nulla
leva il bianco simulacro: / ancora par che dal selvoso monte / diana scenda
che per oggi gli avesse fatto un par di stivaletti di marrocchino di spagna,
o giocar di marra; come mi par che facciate consumando il tempo negli ac
ch'è frutto più perfetto, / par sia el tempo d'andargli a ragunare.
sovra il suol marino. idem, par., 14-101: si costellati facean
lungo e insistente si leva, e par che dalle scranne, consumate e logore,
la donna altrui; ché al villano par bella / la propria, e amor per
facendo ricorso al martello. - in par tic.: che, per azione di
mestiere del fabbro. dante, par., 2-128: lo moto e la
e gala /... / un par di calze con la martingala. ghirardi
goffo e presuntuoso. dante, par., 13-139: non creda donna berta
ira / nel viso avampa, e par che getti fuoco; / e più l'
dolor li viene / un duol ch'a par del suo l'ange e martira?
sua testa gli à taliaa. dante, par., 11-100: per la sete
li altri che 'l seguirò. idem, par., 18-135: i'ho fermo
meriti che ne derivano. dante, par., 18-123: sì ch'un'altra
le reliquie del martiro. idem, par., 10-128: lo corpo ond'
/ e già, secondo che ne par de fare, / dovrebbe dentro aver novi
antico e fra 'l moderno; / ma par che si sostenta col duello / che
14-48: chi è quel grande che non par che curi / 10 'ncendio e giace
, / sì che la pioggia non par che 'l marturi? guerrazzi, 9-ii-170:
martoro. ricci, 3-208: la mi par con sua licenza / una poca discrizione
: cavarete da mano al pretino un par di marzolini per contrapeso delli marsapani, e
in lui quel caldo / disdegno marzial par che s'attuti. siri, i-165:
capannello di contadini aspettanti, sì che par ogni volta m'accolga in un freddo gioco
mala ventura è questa, ch'una par mia non può più andar per la strada
altre il cavalier scoprirò ancora / e par che sia scoperto il paradiso. corte,
/ ballar, che 'l tempo me lo par richiedere; / e per questo mi
tuo dire in maschera... mi par che dia in nonnulla. assarino,
il cognome e la sua professione mi par più comune alla nostra nazione che a
di belletto. un poco dice: / par una mascarina modenese. i. nelli
femmina, non maschiaccio, e mi par giusto: / fa piacere una vaga
, purg., 7-113: quel che par sì membruto e che s'accorda,
stupende, che vetuste sono / al par del mondo. stoppani, 1-435: passai
vezzosa ciera / ogni altra gente a voi par che sia cassa. sansovino, 2-181
gonfaloniere, scegliendo sempre quello che loro par meglio. lippi, 3-56: fa in
faccia filippo. -anche a me par massiccia. 11. molto intenso,
medesimo. imbriani, 4-215: mi par di vederlo, quel dabben lettore,
a sdigiunare. papini, x-2-5: mi par d'avere quassù, in un monte
. ciriffo calvaneo, 1-22: e'par che sia rappiccato col mastico. leonardo
riunioni di massa, e, in par tic., nelle gare atletiche,
n-iv-66: la certezza delle matematiche non par che possa agguagliarsi all'eccelenza della fisica
... fra tutti i splendor par vada altera / pe 'l vago matematico
la sua mollezza alla passione; però par patir poco et essendo matarazzo dello spirito
/ ciò che volea formare. dante, par., 7-136: li elementi che
che 'ntorno a lor vanno. idem, par., 29-22: forma e materia
ed altro di legno. dante, par., 2-74: se raro fosse di
in mezzo l'erba, / che par bello alla vista e nulla vale.
vero a lo strumento. idem, par., 1-129: forma non s'accorda
maravigliar s'io la rincalzo. idem, par., 1-27: 0 divina virtù
e tu mi farai degno. idem, par., 10-27: messo t'ho
di commercio. giordani, iv-37: mi par vedere che il prudentissimo legista abbracciasse coll'
ne la materia: ma la clemenza par quasi composta di queste due. de
possibilità del soggetto). dante, par., 5-54: due cose si convegnono
il pianeta terrestre. dante, par., 17-38: la contingenza, che
materia di la sua nave, qual par abi venduta a sier alvixe zorzi.
questo inesprimibile gaudio, in cui par quasi che la potenza sensitiva del tatto si
riviste, etc.; pur mi par d'essere vicino all'italia, all'italia
... talvolta la matita sanguigna par che contenga porpora; la matita nera
/ e lo scalpro e 'l pennel. par ini, giorno, i-704: tu
al padre loro, / a me par egli spasso da sì fati. =
vizzute, ruvide, villose, / che par che l'eschin dalle male notte.
ruota. quando è più piccola, par che prenda il nome di 'matratura \
. burchiello, 81: l'agnusdeo par che se ne scocchi, / che
costoro. batacchi, i-74: vi par che convenisse a una matrona, / a
stivali in cose frivoli e umili, par che voglia fare i mattaccini sul grave.
ha ella? -chi lo sa, par maninconia, più che altro. -o la
è sì magnifica / lettera per un par del golpe! io voglio, / per
palesi, / e perciò non mi par ch'abbian mestiere / né d'altrui né
/ per questo tuo morir, che par mattezza. aretino, iv-4-164: cavaliere,
tempo l'à 'lla tina. dante, par., 31-118: 10 levai
a essere / da qualcosa. -e'mi par già che gli è. -e
del mattino. dante, par., 10-141: come orologio che ne
una mattinata a suo piacere, e par tesi della camera. boccaccio, dee
le maitino è sonato, / zerno me par che sia. regola dei servi della
una sustanza in tre persone. idem, par., 17-64: la compagnia malvagia
devegno. iacopone, 65-27: ebrio par deventato, o matto senza senno, /
crede la via da l'orto, par colui che, volendo salire per il muro
chi per cristo ne va matto, / par a gli altri mentecatto. lippi,
... perché l'altro manca e par non voglino più far censori. era
ascosa, / ché tempo non le par di far la matta. -fare
delle buffonate da ridere, non gli par vero? pea, 5-214: che
bigia pietra nel fosco vermiglio mattone / par che risvegli l'anima de i secoli
l'altro di mattoni, / che par che voglian dire / strage e distruzioni.
. * v.]: 'mi par d'avere un mattone sullo stomaco':
la sostanzia a sé trae d'un par di nozze. = da mattota
che il foco tiene, / estinta par, poi si raccende, e viene /
14-48: chi è quel grande che non par che curi / lo 'ncendio e giace
, / sì che la pioggia non par che 'l maturi? landino, 102:
: 'sì che la pioggia non par che 'l maturi'. diciamo acerbo l'animo
fulgori della visione beatifica. dante, par., 25-36: ciò che vien qua
delle vie respiratorie (che prelude, par lo più, alla guarigione).
. d'annunzio, ii-672: al par di noi chi seppe / distinguere il
fosse inoltrata anco al settimo mese, par che sia anco difficile il negare la sufficiente
essere buon prosatore e poi poeta, mi par che sia contro la natura la quale
corpo ov'ella è stata. idem, par., 13- 132: non
, 1-4-178: -sento spurgare; questo mi par cenno d'isabella. -o voi siete
vecchio, è maturo. dante, par., 26-91: o pomo che maturo
43-17: poi che la figlia al vecchio par matura, / sì che ne possa
, un'aspirazione). dante, par., 22-64: ivi è perfetta,
-completo, perfetto. dante, par., 32-22: da questa parte,
/ e sia figliuol di chi ti par, ribaldo! 19. prov.
nilo e 'l mauritano atlante, / par qui tutto raccolto. m. c.
. grazzini, 64: mi par tuttavia / veder il varchi pigliarvi a mazzacchera
via; / questo in ver mi par che sia / grosso e lungo più del
di alcuni animali (e, in par tic., delle idre).
bizzeffe. grazzini, 620: mi par disonesto e vii atto / che da
strumenti a percussione (e, in par tic., la grancassa).
gendome avante, / che visibel mi par e incarnatala. -in posizione proclitica
(279): a me mi par di sì. bacchelli, 1-iii-3: -finitela
tal furore, / che di corrente vena par che versi. anonimo, i-586:
trapelare, filtrare. dante, par., 23-79: come a raggio di
. derivare, emanare. dante, par., 13-55: quella viva luce che
rivelarsi, rendersi noto. dante, par., 15-55: tu credi che a
meglio, esperienza imbarche! idem, par., 15-66: ma perché 'l
, suoni 'l disio. idem, par., 16-72: molte volte taglia /
, sensibile (l'animo). par ini, giorno, i-299: qual non
. castellani, xxxiv-278: a me mi par che tu la intenda bene; /
faceva allor milensa, / perché mi par che sol di mangiar sia / tempo
mellifluo di stile e condito d'acumi, par loro un cibo insipido al gusto.
letter. melodia. dante, par., 14-122: come giga e arpa
senza intender l'inno. idem, par., 24-114: finito questo, l'
che là sù si canta. idem, par., 28-119: l'altro ternaro
dolcissime e soavi melodie. dante, par., 14-32: quell'uno e
commoveno e s'infiammano e così sospesi par che si levino insino al cielo.
riprender l'ardimento d'èva. idem, par., 23-97: qualunque melodia più
ciel più chiaro s'inzaffira. idem, par., 23-109: così la circulata
mente caduta di valentissimi uomini e di par aggio. 5. ant. briglia
de gli antichi, / degno mi par di sempiterna lode / alessandro severo impera-
, 37-7 (ni): ora mi par che voi l'obliereste, / s'
tener le labbra aperte. idem, par., 2-134: come l'alma dentro
/ pose colei che sola a me par donna. boccaccio, dee., 3-5
. sta un giovane seduto. / non par che soffra; ascolta in pace,
comincia: 'e poi che tempo mi par d'aspettare'. lo terzo comincia:
che si raccomanda, nientedimeno e'mi par che il fine... la faccia
/ e l'altro è cassio, che par sì membruto. idem, purg.
purg., 7-112: quel che par sì membruto e che s'accorda, /
un bel ramo di ciliegio fiorito che par lì per lì ringiovanire il memorando salotto
tal ch'a l'usati scanni / ognuna par che legia, scrivi e cancte.
salvatore nel ventre de la vergine, par che sia un memorare de le cose molto
al verificarsi di determinate condizioni. par ini, 710: come si potrebbe vivere
parole o fan- nosi cose le quali par che dimostrino un'intenzione migliore, un
. cavalcanti, i-211: veder mi par de la sua labbia uscire / una sì
a l'arbor moralmente. idem, par., 14-4: dal centro al cerchio
avete ne'retrosi passi. idem, par., 10-121: or se tu l'
largò sì come vaga. idem, par., 21-16: ficca di retro
come l'uom s'etterna. idem, par., 3-47: i'fui nel
ragionar per isfogar la mente. idem, par., 9-72: per letizia là
ladro né malfattore. savonarola, 13-89: par che tu non degni / di credere
/ che 'nfinito vaneggia. idem, par., 17-14: come veggion le terrene
capere in triangol due ottusi. idem, par., 19-85: oh terreni animali
ne la divina mente. idem, par., 8-101: non pur le nature
insieme con la lor salute. idem, par., 18-118: io prego la
queste cose di qua giuso. idem, par., 10-112: entro v'è
non surse il secondo. idem, par., 32-89: io vidi sopra lei
21-4 (76): quel ch'ella par quando un poco sorride, / non
da un dubbio. dante, par., 7-22: secondo mio infallibile avviso
la mia mente, / sì che non par ch'i'ti vedessi mai. boccaccio
, rivivere nel ricordo. dante, par., 9-104: non però qui si
che mente uccide l'anima. dante, par., 4-95: alma beata non
, / non è tanto valente, / par che donna non sia. guittone,
. morto, / cui par non basti a ravvivar l'usata / di
sento, f... i par che sia piena de cerniamo e de mento
iacopone, 1-296: è dolor che par s'incentre / in suo core,
ascosa sotto bella menzogna. idem, par., 17-127: rimossa ogne menzogna,
di menzogna sembianza. sacchetti, vi-42: par vergogna / narrar quel ver ch'ha
parli e sé non celi. dante, par., 15- 127: saria
che vi metevano dentro. dante, par., 19-85: certo a colui che
non sentono alcuna freddura. dante, par., 11-90: né li gravò viltà
fuori del comune. dante, par., n-77: la lor concordia e
testa! petrarca, 105-51: tal par gran meraviglia, e poi si sprezza.
pena il mi consento. idem, par., 1-139: maraviglia sarebbe in te
azzo che vivette nosco. idem, par., 3-25: « non ti maravigliar
mezzo alla folla maravigliata e sospettosa; non par verisimile. nievo, 710: bruto
de'denti, gemono una certa roba che par simile alla cola strutta. gianni,
singolare e maraviglioso, in cui l'immaginazione par che non abbia confini. ferd.
torni al giogo antico, / come par che tu mostri, un'altra prova
. giambullari, i-637: dove e'vanno par che 'l ciel fracassi, / sì
, sì che al primo ingresso / par proprio un paradiso, un'allegria; /
-propensione, disposizione. - in par tic.: vizio. scala del
e di commerciante. dante, par., 16-61: se la gente ch'
; esercitare la simonia. dante, par., 17-51: questo si vuole e
scanna pagniotte dicevano: « a costui gli par essere qualche gran cosa, perché e'
« il re non troverrà mai un par di costui e questo nostro cardinale lo
mercato di cavalieri armati. dante, par., 16-121: già era in capon-
sull'organizzazione della vendita e, in par tic., sulla remunerazione dovuta agli intermediari
. cecchi, 1-1-17: non ti par egli ch'io abbia auto buon mercato di
perfezione, bellezza interiore. dante, par., n-123: pensa oramai qual fu
. merito, benemerenza. dante, par., 32-73: sanza mercé di lor
possessivo. petrarca, 128-54: or par, non so per che stelle maligne,
via a la morte. idem, par., 1-56: molto è licito là
: / ed el d'ogni merzé par messo al niego. g. villani,
dalla divina bontà. dante, par., n-no: quando colui ch'a
, perché non ebber battesmo. idem, par., 28-112: quinci si può
ogni mercenario e di vii core / gli par veder più là che non vide argo
quello dov'è mercurio. idem, par., 4-63: questo principio, male
[s. v.]: 0 par voce corrotta dal gr. 'merdo
anno che dio le dia, le par essere il secento. lanci, 6-79:
nella es- senzia sua. dante, par., 33-10: qui se'a noi
linguaggio dantesco). dante, par., 9-86: « la maggior valle
, che in ogni altro stato, ci par di vedere in quel de'potenti.
chiamarsi, condiscendenza da'suoi lettori, par certo che debba meritarla chi si mette a
altrui e me, se così ti par che meritato abbiamo, uccidi. bisticci
viaggi, in limosine. dante, par., 4-21: se 'l buon voler
. anche malmerito2). dante, par., 30-147: poco poi sarà da
ne li meriti umani. idem, par., 31-69: se riguardi su nel
guardar lo nostro merto. idem, par., 6-119: nel commensurar d'i
vedem minor né maggi. idem, par., 25-69: speme...
.. trapassarò alle ragioni che mi par che abbia in tal piato il volgar
cercare il nemico nella sede donde gli par più difficilmente, e perciò più meritoriamente
-con uso neutro. dante, par., 29-65: non voglio che dubbi
candida è sì di là, che par pur neve: / dolce a udire e
e quanto alla grossezza, ben mi par che vi possan correr sopra non solamente
liturgici; pizzo ^ trina. -in par tic.: vestito o arredo confezionato
chiaro, trasparente. dante, par., 9-114: tu vuo'saper chi
, splendente, sfolgorante. dante, par., 11-18: io senti'dentro a
fac- cendosi più mera. idem, par., 18-55: io mi rivolsi dal
altri e l'ultimo solere. idem, par., 30-59: di novella vista
chi de vendicarsi ha fermo intento / par che 'l cor merso in sangue acceso tegna
dii conte di piziano... par vogli tre page, computà la mexata.
prepara. -figur. dante, par., 17-12: non perché nostra conoscenza
rischi accresce. passero, 2-3: par ch'in su da la palude immonda
è una meschinità sì grande che mi par degna di molta compassione.
di vent'anni, per comprarsi un par di guanti freschi. -inesatto,
a battaglia si mescolarono, e di loro par. te ne uccisero, parte ne
grandissimi rumori. lombardelli, 185: par che al compiacimento ragionevolmente seguiti l'obligo
quando non è bisesto. dante, par., 25-102: poscia tra esse [
il mesoderma, che talvolta (in par tic. nell'uovo dell'ascidia styelapartita)
1-219: dà or quel cappuccino un par di messe. ferd. solenne, celebrata
egli è? quel tuo elogio mi par la messa di venerdì santo che non ha
parabosco, 4-18: gran peccato che una par vostra perda la messa. segneri,
tanaglia, 1-1089: in questo tempo par la felce scalza / sia da alcuno,
carducci, ii-14-282: il sommaruga non par che abbia voglia di fallire: almeno
ora, / ch'aura appunto mi par di paradiso. chiabrera, 1-iii-81: cento
anticamente alle persone autorevoli e, in par tic., a cavalieri, giudici
mantelo curto, / che per vechieza li par tutto el tesuto. / e
(lo sguardo). dante, par., 33-132: quella circulazion..
/ ed el d'ogni, merzé par messo al niego. -rivolto,
zitto zitto / e che proprio ci par piantato e messo. giusti, 4-i-257:
messo / dal campo. egli mi par turbato in vista. parini, xix-14:
che con lei delinque. idem, par., 12-72: ben parve [s
alla mitologica iride). dante, par., 28-32: sopra seguiva il settimo
: / e con fremito leggero / par che passi un'anima. p. petrocchi
maggior sete hanno di danari; e par che egli abbin paura che il mondo non
né richiedere a cosa che a suo mestier par tenesse..., più alta
al suo di piglio / e mill'anni par lor che un tal mistiero / sia
stare, ond'è perditore. dante, par., 14-10: a costui fa
amico. forteguerri, 11-55: la corte par fatta un cimitero; / tanto silenzio
. pallidi, mesti e taciturni, par che sempre abbiano la propria scontentezza dipinta
atto di pietà le meste / luci par che gli asciughi. b. corsini,
foglie / già vedovo e mendico / par che mesta la lingua, aspra la
79: il dorso e'fianchi / par che gemendo dichin rotti e stanchi: /
. proverbi toscani, 372: un par di piedi come... due mestole
[s. v.]: un par di mani come due mestole. à
una spada per entrar in campo chiuso, par che sia lor messa in mano.
uomini... che da un par mio, che so poco, cominciai a
incurve groppe, / sospingonsi veloci al par del vento? d'annunzio, iv-i-
si deve superare. dante, par., 19-123: si vedrà la superbia
, avviamento, principio. dante, par., 27-108: la natura del mondo
scrittore è ripreso o men pregiato. par dunque che non si possa dire '
che si riferisce alla metabiosi. -in par tic. lievito metabiotico: che partecipa al
. b. doni, 2-29: mi par anco molto a proposito di due sistemi
538: 'metafisicare': anche a me non par cattivo né inutile questo 'metafisicare '
considerate come enti. dante, par., 24-134: io credo in uno
538: ben dirò che non mi par bello ne punto accettabile 'metaforicare '
. metaforicamente. boccaccio, viii-1-191: par l'autore qui sentire che per uno
nell'isole. caro, 12-i-7: par che siamo veramente schiavi confinati a cavare
eroi che viva / nel metallo spirante par si mova. battista, vi-1-3: per
stravagante questo di questa corte che mi par cosa strana. 11. variazione
: la stessa lettera [n] par che serva ad un metaplasmo popolare, per
metatière, sm. region. colono par ziario che coltiva o prende in appalto
che diversi segni e imagin nuove / par che nascano in cielo, hacci chi
che giunge inaspettata, improvvisa. -in par tic.: rivolgimento o scompiglio politico
rapporto con fattori atmosferici e, in par tic., con variazioni meteorologiche per
de'quali si formano i versi. par ini, 868: seguirà alla grammatica l'
3. ritmo musicale. dante, par., 28-9: quella che 'mparadisa la
/ tutto si ferma, e l'altro par che muova / a guisa che di
-sm. metropolita. dante, par., 12-136: natan profeta e 'l
da monumento sopra un cavallo lustro che par verniciato. e. cecchi, 5-473:
per versare. pananti, i-398: par di quei figurin di porcellana / che
fori alcun si mette. idem, par., 5-95: quivi la donna mia
in scrupoli, le disse graziosamente: mi par, madama, che voi vogliate andar
fare qualcosa). dante, par., 26-21: quella medesma voce,
in bassanza, / per cui sto mondo par che sia avanzato. ser giovanni,
ella mettea talvolta certe strida, / che par
in lei del suo lume. idem, par., 4-94: io t'ho per
un desiderio, ecc. dante, par., 9-19: deh, metti al
ebreo, 209: ben fatta mi par questa differenzia: e tu, filone,
li vuoi metter col mio, che par l'immagine / dell'abbondanza, con ottanta
b. giambullari, 3-32: mill'anni par lor che un tal mistiero / sia
(un'imbarcazione). dante, par., 2-13: voialtri pochi che drizzaste
altri nacquero e diversi. idem, par., 10-59: sì tutto 'l mio
cognome e negozio. a un figliuolo par mio...! non ti sei
a meve non manca, / nanti par che mi sfaccia; / non sapendo si
soldi. marignolle, 63: un par di calzoncin di mezza lana / et una
stelle e gigli. tansillo, 7-156: par che l'orecchie il gran rumor mi
: la singolarità del fortificar del vauban par consistere negli esteriori, cioè nelle controguardie
-perché torce il naso? non le par buona? -eh! così e così,
come gli altri uomini operare indifferentemente, par nientedimeno che ogni loro azione si possa
gentili, / ed ànno dengnità che par ciò mostra. chiaro davanzali, xxv-65:
. piccolomini, xxv-2-116: ma mi par far torto a messer ligaonio che m'
. m. cecchi, 163: e'par che gl'intervenga che le pere /
del prato è cosi scompigliata. -in par tic. mezza parte: metà.
di questo servigio; e ci entravano un par di litri di vino e mezzo chilo
fatto un mezzo denaro di viso, e par che siano ammalati tutti.
, / come quelle persone che neente / par che 'ntendesse la sua gravitate? g
svolgimento. latini, i-50: par ch'agiate la lingua / del buon tulio
frazionario o percentuale. dante, par., 27-117: non è suo moto
14. recipiente per liquidi (in par tic. per il vino al consumo
e mio sin da la fanciullezza, mi par che possa esser convenevol mezzo che mi
, mezzo di trasportò). -in par tic.: veicolo a motore,
occhi miei ricominciò diletto. idem, par., 31-78: ma nulla mi facea
, è buono modo questo? a me par di no, ché sarebbe come dire
di mezzo'della posta! che vi par regolare? la preposizione 'a '
governi preferisce il misto, egli non par che intenda che la monarchia...
nella parte centrale. dante, par., 20-37: colui che luce in
mezzo, / e drieto e innanzi par che 'l ciel rovini. leonardo, 2-89
o tramite; immediatamente. dante, par., 30-122: dove dio senza mezzo
chiama, / perché di mezzodì par proprio un sole. bandello, 1-8 (
e due orchestrine rotte. -in par tic.: mattone con sezione semicircolare.
partia dinanzi al volto. idem, par., 1-22: o divina virtù,
me? firenzuola, 753: tu mi par pazzo a me. che pazzie di'
per la via onde discese. idem, par., 3-48: i'fui nel
foraggio, granella e olio. -in par tic. il miagro falso indica la camelina
francesco da barberino, i-129: né mi par mica bello / l'osso tirar co'
federigo di stuffo già né mica / par che si celi, secondo che suona;
'... e in tal senso par che l'usasse il petrarca. -non
di costantinopoli, de'quali me ne par già avere veduti alcuni; ma di quale
di pensier'sì spietati / ched ognun par che sia crudel veleno. n.
microbaròmetro, sm. meteor. barometro par singoli gas grazie a un
(plur. -ce). bilancia par ticolarmente sensibile e precisa,
papini, 27-504: mi cibai, al par di tutti, di midolla e di
.. non vi son misteri per un par mio. d'annunzio, i-1038:
le voglio bene, perché ella mi par buono, sano e forte'come la
nostri tempi. calmo, xxi-11-783: par al più di questi ignoranti, che
, che abbonda di midollo (con par tic. riferimento agli animali sacrificali).
dii re e, parlato insieme, par sapeva tutte le pratiche e li disse il
moscate, poteva anche confettare una precopa par mio. pisani, 219: fui
, armonia, mele e moscato / par ch'escan dalle labbra di corallo. m
a gli arabi la mancia, / par che gli mieta, come fa il villano
: / perché da quelle in ver par che si mieta / unione e buono
t'inchinan la forza. dante, par., 23-28: quale ne'plinilunii sereni
nostro le viste superne. idem, par., 29-134: questa natura sì oltre
, xxxv-n-362: ne la stia mi par esser col leone / quando a lutier son
a migliaia. rosa, 112: par che la vita all'uom più non sia
di corso noi sazia. idem, par., 30-1: forse semilia miglia di
una vastissima superfìcie. dante, par., 19-80: or tu chi se'
censo; se vi fa meglioramento, par bene che tenga dell'enfiteusi, per
: la connessione v'è, ma se par lontana, migliorisi. imperiali, 4
riuscito per bene. l'effetto ottenuto par meglio espresso da 'è '. non
male in peggio andata sono / né par per migliorare il mio cammino. boiardo,
/ corno qe sia pezo, no me par meiorado; / e s'el mor
-più autorevole e convincente. dante, par., 1-35: poca favilla gran fiamma
genero sarammi / onorato e diletto al par d'oreste, / ch'unico germe a
io desidero migliore giudizio, ma mi par di vedere uomini infiammati nell'amore de'
crescegli e diventa alluminato. dante, par., 30-85: non è fantin che
che. pare migliore. dante, par., 22-136: col viso ritornai per
petrarca, 357-4: ogni giorno mi par più di mill'anni / ch'i'
/ l'antica età la nova, e par lor tardo / che dio a miglior
un influsso più benigno. dante, par., 1-40: surge ai mortali per
g. michiel, lxxx-3-315: mi par di poter dire, senza iattancia,
, inferiore al normale. -in par tic. lampadina mignon: tipo di
pulci, i-7-42: dall'altra parte par che attenda / il re luigi al suo
. bruno, 3-841: se vi par ch'abbia [il cavallo pegaseo]
tuo nome a l'azzurro, e par che gema. 3. che
miglia di ducati. galileo, 3-1-172: par meravigliosa cosa che... possa
mille 'per 'mila '; mi par che si debba dire 'mille '
anche avventurato in quei confini ov'essa par finire. ungaretti, xi- 349
militare nel signore). dante, par., 12-35: degno è che,
. -sostant. dante, par., 25-57: la chiesa militante alcun
la voce proposta, perché non ci par proprio, come disse il machiavelli,
chi puote meno di loro, gli par esser grandi tamberlani. = voce dotta
: ordine della cavalleria. dante, par., 15-140: poi seguitai lo 'mperador
appartenenza alla chiesa militante. dante, par., 5-117: o bene nato a
un principato, ecc. dante, par., 8-83: la sua natura,
.: il clero. dante, par., 9-141: vaticano e l'altre
tosto libere fien dell'adultèro. idem, par., 12-41: quando lo 'mperador
carro il primo legno. idem, par., 31-2: in forma dunque
desideroso. vasari, 4-ii-784: mi par millanni partire, perché ritornandomene darò,
vii-794 (12-7): mill'anni me par ch'io sò'tua vesta, /
. petrarca, 357-1: ogni giorno mi par più di mil- l'anni, /
. r. borghini, 3-41: mi par mill'anni d'essere a cavallo.
) / co li felici al par germi di arabia, / quanto che di
— 410 — dante, par., 23-58: se mo sonasser tutte
. ant. millennio. dante, par., 20-129: quelle tre donne li
voglia attribuire [un medaglione], par certo... che non possa
vestita cosie alla milordina, e'mi par d'esser ritornata in fasce. emiliani-giudici,
e questo / il più vile mestier par che si stime. patini, xii-74
s. maffei, 10-i-222: infame par che fosse il mimeggiare in teatro e
che assumono oppure li imita. -in par tic.: sommesso, carezzevole
a scopo ornamentale (quali, in par tic., v acacia farnesiana e l'
contra i duri impedimenti de la avversità par che, non senza la maestà di
. anonimo, i-592: lo temere par che mi confonda, / c'assai
forte la minaccia, / ché mi vi par veder sempre ferire / co li mi'
.]: cime che, innalzandosi, par che minaccino il cielo. batacchi,
ce aspetta, / e già mi par su l'arco la saetta / che tanto
innocuo diciamo che 'i massi del monte par che minaccino il piano soggiacente'. mazzini
, iii-7-363: un sordo brontolio sotterraneo par minacciare le fondamenta stesse della civiltà.
, 12-46: o roboàm, già non par che minacci / quivi 'l tuo segno
smaniare. cammelli, 147: costui par sulla croce un disperato / che bestemmi
il blocco ermetico che minacciano alla svizzera par si riduca a un blocco ermetico a
l'ardente face il picciol dio / e par che mi minacci stato rio. coccapani
, / più forse che non dèe, par che paventi. -dichiarare, intimare
sasso, che cader minaccia / tanto che par che tosto in capo cada. g
, / che punto di iesù non par vi caglia, /... /
'edifizio che minaccia rovina'; non par che possa reggersi, anco che rovinando
. a. casotti, 1-2-25: par che sia della razza delle fate /
putta (chi potria pensarlo) / un par vostro in catene ognor terrà? /
/ se ne scantona, che non par suo fatto. note al malmantile, 1-352
caldo parlar dietro reserva. idem, par., 2-8: l'acqua ch'}
un archididascalo e moderator di ludo minervale par mio? = voce dotta, lat
e'fa alle commedie il vecchio, / par tutto tutto qui miniato il medico.
la fiammetta / vostra... par miniata un garzonetto, / che mai il
: egli è tanto simile che e'par miniato o, come più volgarmente si dice
1 primi loro discepoli eruditi in pisa par che fossero alcuni anonimi, de'quali
, iii-578: qui siamo nel giardino del par immaginava, / con tutto
. in logica matematica e, in par tic.,. nella teoria della ricor-
massimi di un insieme e, in par tic., di una funzione (e
stretta- mente indispensabile. dante, par., 31-138: s'io avessi in
gerarchie angeliche. dante, par., 10-117: appresso vedi il lume
.). speroni, 1-2-424: par... che [la guerra]
vita e di energia. dante, par., 10-28: lo ministro maggior de
xi-59: io, stando con voi, par che mi senta minorar il male.
col cor, favella. idem, par., 14-35: io udi'ne la
(un astro). dante, par., 14-97: distinta da minori e
campo fedel, benché minore, / par di suon più mirabile e d'aspetto.
marito ancor si vanta. idem, par., 19-49: ogni minor natura /
amadore prende compiuta gioia. idem, par., 28-77: se tu alla
al riconoscimento dovuto. dante, par., 6-120: nel commensurar de'nostri
grado inferiore di beatitudine. dante, par., 15-61: tu credi 'l vero
calini, che comprende la minucia lunaris, par ticolarmente dannosa per pioppi e
che dante man tien sempremai; e mi par cosa buona ed utile a notarle.
[la cassettina] è fatta mi par più tosto ontano che noce, per esser
nominare il boia. moretti, iii-639: par che tutto il paese si riversi a
in tal guisa che a'lettori sensibilmente par di mirarle. tommaseo, 15-90: che
acqua minuta. gabba il villano; par che non piova, e si bagna il
: briciola, pezzettino. dante, par., 14-114: si veggion qui diritte
che contempla le gran machine, mi par che non sia minuzzaria né petruccia né
perché l'un fa dimino / e par che stea / con la balia d'enea
, ma però di quelli che talor par che un minuzzolo / l'affoghi per
sponda del mio letto. dante, par., 2-3: o voi che siete
riveder li vostri liti. idem, par., 9-95: folco mi disse quella
la mia mente, / sì che non par ch'i'ti vedessi mai. idem
, / guarda se per la prima ti par nulla, / è ch'io non
mattina le volsi le spalle. idem, par., 3-108: uomini poi,
mia, / ch'a me-l'istesso par, né so vedere / che possan guadagnar
la quale da un pezzo in qua par che l'abbia preso di mira o con
determinato. berni, 6-37: par che sia stato un'ora a tor la
in lui mirabil prova. idem, par., 30-63: vidi lume in forma
chiunque m'avesse offeso. idem, par., 12-65: la donna che per
lui e de le rede. idem, par., 28-76: se tu a la
, dentro me non siede / altra a par della sua più grande immago.
(la vita). dante, par., 11-95: poi che la gente
, che mirabile cosa era. idem, par., 16-4: o poca nostra
più con uso neutro. dante, par., 22-96: veramente iordan vólto retrorso
e no in dire, u'non ben par valenza, / ma in mirabili fatti
pompei in segno di grazia ricevuta. par che faccia mirabilia quella cara madonna.
14-6: quel novo aspetto / ohe par d'un sol mirabilmente adorno, /.
, localizzato nel ventre. -in par tic. melanconia mirachia: ipocondria.
suo per li santi suoi. idem, par., 24-107: « se 'l mondo
nuova, 26-6 (118): par che sia una cosa venuta / da cielo
condizion loro, che a prima vista par nulla, messa poi al suo vero
21-4 (76): quel ch'ella par quando un poco sorride, / non
è novo miracolo e gentile. idem, par., 18-63: m'ac- cors'
un miracolo di natura, e sì par bene ch'e'sia stato allievo di messere
spiacevoli. aretino, 20-258: mi par così udir darvi de la trec- cola
pugni menando e mostaccioni, / un par d'occhiali al naso ancor tenea,
e con cimiere inargentate, / e par che lo leon prender vogliate, / per
chiaro davanzati, xvii-201-4: vertù nom par per poco mostramento, / poco dimostro
sexta faite mostramento, / lo qual mi par che sia ben sentenzato: / mostrate
la vesta c'hai, / mi par mostranza che ti vói donare / compitamente
vita nuova, 26-6 (118): par che sia una cosa venuta / da
la mostrerei con esso lei, che par più tosto uno offenderlo e tassallo,
utile a chi riceve. idem, par., 8-95: s'io posso /
amore de la propria loquela. idem, par., 18-50: tra l'altre
quasi in oscuro) / un'ombra par che ne mostrasse appena / in un suo
padre lo diseredò..., par che sieno menzogne. anzi mostrano in
/ pieno de villania. dante, par., 14-23: a l'orazion pronta
e ne la mira nota. idem, par., 23-12: così la donna
divinità o a personificazioni. dante, par., 10-51: tal era quivi la
torni al giogo antico, / come par che tu mostri, un'altra prova /
: a'rozzi popoli alte cose dire par che sia un volersi mostrare. tasso,
sguardo in un determinato modo (con par tic. riferimento all'espressione del volto
di tornar mai suso. idem, par., 14-80: beatrice sì bella
ci s'hae mostrata. idem, par., 9-59: troppo sarebbe larga
per mostrarsi di parte. idem, par., 17-100: tacendo, si mostrò
loro si suscitano si mostrano bene e par che difendano meglio il loro onore e
che stare ascoso è impossibile. idem, par., 18-88: mostrarsi dunque in
bianca si mostra quasi argentata. idem, par., 13-134: i'ho veduto
mostro2 e dal tema del lat. par [éré] 'partorire '.
. bandello, ii- 907: par appresso molti quasi un mostro / che donna
di quelle del signor galileo: a me par che queste vostre sieno sconciature, aborti
allegorica del progresso). - in par tic.: locomotiva, carro armato
el nilo e i termini d'atlante / par qui tutto raccolto; e quante belve
, sotto la grondaia, / non gli par brutta, ben che sia di mota
11'andar verso il centro; e mi par anco d'aver sentito che assegnino la