vagando, ad una ad una / palpo le piaghe onde la rea fortuna / e
sentirmene uno sotto di me e ne palpo i fianchi con amore. moravia,
, i-774: quando a sera ti palpo l'ansante fianco fumoso / co'la
di quel ghetto sparirebbe un bastimento e palpo, e frugo, e guardo, mi
occhi piccoli, piedi mascellari forniti di palpo, sette paia di zampe, cinque
/ s'i'toco quel ch'i'palpo tutavia; / se quel ch'i'odo
piega più estetica. basta! me le palpo ora e m'accorgo di esservi riescito
il mondo. foscolo, 1-162: palpo le piaghe onde la rea fortuna / e
netto avorio disiosamente / della man bella palpo. patrizi, 2-47: denti bianchissimi
/ s'i'toco quel ch'i'palpo tutavia. dominici, 4-199: al
? - disse serio serio. si palpo in tasca e tirò fuori un librettino.
: che, negli insetti forniti di palpo mascellare, reca l'articolazione di esso
= voce dotta, comp. da palpo e dal tema del lat. ferre
la forma o la struttura di un palpo. = voce dotta, comp.
= voce dotta, comp. da palpo e dal suff. lat. -formis
palpigradi, comp. da palpus 'palpo 'e dal tema del class, gradi
palpitare, v. palpeggiare1. palpo, sm. zool. ciascuna delle appendici
negli insetti sono situate sulle mascelle (palpo mascellare) o sul labbro inferiore (
mascellare) o sul labbro inferiore (palpo labiale). -anche: appendice che
. da palpus (v. palpo) e dal gr. pula 'mosca
. 3. bot. pe de palpo: piede di cornacchia, coronopo (
pes pedis 'piede 'e da palpo (v.). pediplùmbeo,
ci sublimi. foscolo, 1-162: palpo le piaghe onde la rea fortuna / e