di feconda prole / inclite madri ad obliar se 'n vanno / fra la sorte del
voltar le spalle, / e mi face obliar me stesso a forza, / ch'
, giorno, i-1060: ma tu non obliar, che in nulla cosa / esser
s'affanna, e sembra il cibo / obliar declamando. cesarotti, 1-8: si
affanna, e sembra il cibo / obliar declamando. cesarotti, i-307: destasi
. carducci, 678: meglio oprando obliar, senza indagarlo, / questo enorme
, mio solo amore; e vorrei obliar tutto... e divento epi
d'italia / pur giunse ad obliar, meglio erudita / de le galliche grazie
core, / che ci dà forza d'obliar se stesso. ariosto, 141:
di feconda prole / inclite madri ad obliar se 'n vanno / fra la sorte del
vaga, / e mirar lei, et obliar me stesso, / sento amor sì
il sermon d'italia / apprese ad obliar, vaga soltanto / de le galliche
carducci, iii-3- 272: meglio oprando obliar, senza indagarlo, / questo enorme
oggetti frali, / e le vere obliar cose immortali. -presagio.
infondono nell'essere un languore che fa obliar tutto fuor che il desiderio. pascoli,
dietro al piccioletto verso! / meglio oprando obliar, senza indagarlo, / questo enorme
vaga, / e mirar lei, et obliar me stesso, / sento amor sì
. carducci, iii-3-272: meglio oprando obliar, senza indagarlo, / questo enorme
donzella, che l'amore de folco obliar non potea en alcun modo, per
lege: / pensar di altrui et obliar me stesso. dell'uva, 139:
vaga, / e mirar lei, et obliar me stesso, / sento amor sì
. carducci, iii-3-272: meglio oprando obliar, senza indagarlo, / questo enorme
lege: / pensar di altrui et obliar me stesso. epicuro, 3: tu
nicea, le tue vezzose / guancie obliar le porpore native. monti, x-3-37:
, mio solo amore; e vorrei obliar tutto. b. croce, iii-27-106:
rimorso. pascoli, 229: dolce obliar la vanga a quando a quando,
ché tal cura / lo fa spesso obliar quel cne più vale / e 'ntricar la
per darsi totalmente alle cose aliene et obliar le proprie, o per intender nelle
inspirorotti, e il patto / non obliar cne col femineo seme / io rinnovai
piacer serbato ai saggi; / l'obliar tonte, gli oltraggi, / è bassezza
presenza. pascoli, 22q: dolce obliar la vanga a quando a quando, /
, nicea, le tue vezzose / guance obliar le porpore native. brusoni, 9-159