maraviglia / che per uccider partorisci e nutrì. = lat. animàlis -e.
pace chi a premer gli occhi suoi nutrì. d'annunzio, iv-1-947: i cori
e insana, / che il cor ci nutrì e in ampi sonni acqueti, /
e balestrati via dal terreno che gli nutrì. cagna, iii-186: un'afa
un giorno batte, / balia che lo nutrì del proprio latte. fontanella, i-240
consolato: e di questa speranza si nutrì un pezzo sanza averlo. idem,
punto alla stirpe che di pan si nutrì, / ma più presto al cocuzzolo
maraviglia, / che per uccider partorisci e nutrì, / se danno è del mortale
: per questo nella stagione cattiva si nutrì di carogne, dilaniate, e abbandonate dalle
tenera età ad achille, il qual egli nutrì dallo latte e dalla culla, fu
/ pace chi a premer gli occhi suoi nutrì. svevo, 2-443: ella si
310: consigliata dal cristallo amico / nutrì la chioma e te l'increspi ad arte
/ or consigliata dal cristallo amico / nutrì la chioma e te l'increspi ad arte
: cura, che di timor ti nutrì e cresci, / e più temendo,
furore funebre di elettra, / che nutrì per dieci anni con l'occhio /
età ad achille, il quale egli nutrì dallo latte e dalla culla, fu la
'l negromante fosse, / quel che nutrì ruggier con sì gran cura. d
642: cura, che di timor ti nutrì e cresci, / e più temendo
mi fu ospite amorevolissimo, e mi nutrì d'altro che di versi, benché
di cammello, e pietro che si nutrì d'un danarin di lupini.
per così mara- vigliosa brama, quale nutrì digiuna lungamente in petto, ed ora
tempo che fu. onofri, 113: nutrì ogni desiderio che discorda / col sospiro
distinta. parini, 424: ci nutrì di più bella speme, / tra i
possente dentro di me, né mi nutrì l'anima di tanta mestizia quanto in questi
accogli, / mi fomenti, mi nutrì, ond'è ben giusto, / che
5-i-5: cura, che di timor ti nutrì e cresci, / e più temendo
pane, / ché di loro ti nutrì e a me sei tolta; / gelosia
quaglino, 173: vostra signora si nutrì di vento, / le belle guance
maraviglia, / che per uccider partorisci e nutrì. ranieri, 112: un più
d'isabella presto s'imbevve e si nutrì di bellezza e di tragicità. montale
frondi ne 'ngemma, / tu torbe nutrì, tu colora i fiori, / tu
ardi, / col cibo che finora lo nutrì. cinelli, 2-233: trovò virgilio
. govoni, 344: non ti nutrì di vermi e intessi il nido / di
per entro al seno del silenzio e nutrì / fra l'intricati tuoi foschi sentieri,
in duri sassi / il latte ti nutrì di tigri ircani. poliziano, st.
nuovo cerchio daziario del peruzzi, tu nutrì, o mia cara città, dei cinesi
, mai. leopardi, 346: nutrì speme pazza e voglia bassa, / locando
tuo lungo ribrezzo / che per me nutrì. foscolo, sep., 56:
d'isabella presto s'imbevve e si nutrì di bellezza e di tragicità, e
, / che per uccider partorisci e nutrì. montale, i-31: il sole che
impossibile possa essere contenuto nel petto che nutrì / il fantolino contro cui ai sensi di
manco. tommaseo, 11-209: « nutrì, edùca... ». ma
non sentì tormento d'inedia e si nutrì coll'angelica manna della divina presenza.
questo fu pure l'alimento onde male si nutrì la nostra infelice adolescenza. tommaseo [
e preso quel re che cosi inumanamente la nutrì per farvisi tiranno. ma questo non
con l'aratro i piccoli nepoti / nutrì. f. m. martini, 7-196
(nutro [disus. nutrisco], nutrì [disus. nutrisci], nutre
. rem. nutrii, nutristi, nutrì [ant. nutrìo], nutrirono [
2-39: ricordati del battista, che si nutrì di locuste nel deserto, preparando le
la grecia federata e libera, che nutrì omero e socrate, non morrà mai
disegno e molti artefici eccellentissimi accarezò e nutrì, onde son uscite quelle tant'opere
difende / di quel rio / che lo nutrì. arici, ii-186: fremono ruscelli
che in diletti e in pene / nutrì l'alme ad amor con giuste leggi
disegno e molti artefici eccellentissimi accarezò e nutrì. giordani, vi-15: lasciò il
paglie trasse l'eletto frumento con cui nutrì la fede nascente. -con riferimento
bertani e il concio onde maggiormente si nutrì fu l'insegnamento di carlo cattaneo.
svolse nella formazione di quei depositi, nutrì quella rigogliosa vegetazione che produsse i letti
che, trapiantatosi lontano dalla patria, nutrì la propria polonesità di stimoli che ribadirono
là, sotterra, / quest'ortica nutrì polverulenta / che colle barbe anco tossa
i rami di vietate poma, / arbor nutrì sì preziosa e bella / quel che
2-39: ricordati del battista, che si nutrì di locuste nel deserto, preparando le
sua mitraglia / che già tanto suol nutrì. -offrire alla vista in grande
tra il lume degli astri, / tu nutrì nei poggi il profumo / di timi
: abbastanza ho provati i sentimenti / che nutrì in cor. carducci, iii-1-527:
i rami di vietate poma, / arbor nutrì sì preziosa e bella / quel che
basso amor che per me in petto or nutrì. foscolo, i-1025: vedea.
il lume degli astri, / tu nutrì nei poggi il profumo / di timi,
tenero core, a quel rispetto / che nutrì per gli dei, ti riconosco /
-foglie rimondo / il gradi gambo -chele nutrì. verga, 8-205: don diego annaffiava
tani e il concio onde maggiormente si nutrì fu l'insegnamento di carlo cattaneo.
core, a quel rispetto / che nutrì per gli dei, ti riconosco / prole
/ di quel rio / che lo nutrì. -coti riferimento al ricongiungimento fra
sotto 1 bianchi tuoi marmi, tu nutrì dentro il nuovo cerchio daziario del pe-
daziario del pe- ruzzi, tu nutrì, o mia cara città, dei cinesi
anni i semi / di gloria e libertà nutrì nel petto, / stima che in
lucertole. proverbi toscani, 158: nutrì la serpe in seno, ti renderà veleno
occhi di madonna stai, / dove ti nutrì e pasci, / e i mei
: il petto stesso / che bimbi ci nutrì, spirtale accoglie / cibo d'amor
/ di quel rio / che lo nutrì. linati, 19-59: buonino buonino.
, e di gran peso, che pippo nutrì per la propria madre.
uovo, un pezzo della manna che nutrì gli ebrei nel deserto, un dente di