lo qual si pò partire en a e mor, che son due divisione. /
che son due divisione. / e mor si pone morte a difinire,..
l'appello e drittamente el nomo / dal mor morte, da l'ah guai meraveglioso
de'muscoli anatomizzati senza pregiudicio della mor bidezza. montecuccóli, 1-189
chi de l'una / bee, mor ridendo. boccaccio, dee., 4-10
il sole, pon, sin, mor; ed ognun di questi ha tre offiziali
ornit. uccello crepuscolare, dal piumaggio mor brattee connate all'apice dei
desco, no dex moverse illora / per mor de fà careza a quii che 't
principi collaterali: pon, sin, mor, che vuol dire: potestà, sapienza
bonichi, 1-16: l'om che mor mal corretto. 3. privo di
nova danza, a lo mio 'mor verace / salutai da mia parte a ctuctesore
/ copre i lai del tapino che mor. nievo, 1-504: anche arlecchino,
senza sottoporle a critica, idee di origine mor bosa, assurde, che
dolce ruscello, / che 'l mio duol mor morando disaffanna.
à ciò che brama, / se mor ardendo ne la dolce fiamma, / rendendo
ha ciò che brama, / se mor ardendo ne la dolce fiamma, / rendendo
: ella [l'anima mia] non mor, ma vive in gravitate, /
. ungaretti, i-44: chiuso fra cose mor tali / (anche il
mio cor vita, / che si mor sospirando, / e inaverato è sì,
i vaghi augelli / disputando d'a- mor di stelo in stelo. metastasio, i-204
in gogna. 4. teol. mor. inganno mediante azioni (e si
frodo. 3. teol. mor. inganno mediante azioni (v.
cicognani, 3-121: per ora, la mor bidezza della sensualità pronta.
zoncare, / e tutora dice che mor de sete / ensin ch'a lato non
vittrici / copre i lai del tapino che mor. -gettare via: buttar via;
melodramma giocoso. 5. teol. mor. bugia giocosa: quella che si dice
granitóso, agg. che ha la costituzione mor fologica del granito (una
peccò, pregava. -teol. mor. peccato grave: mortale. -materia
sufi, medico -osi che indica uno stato mor boso; cfr. ingl
mostri e d'altri empari / come si mor vivendo e si respira. bellincioni,
'l guardo a terra scorrucciato abbassa / e mor per ferirlo e vederlo incespicare
martello, / se non che 'l mor loro impeto rifrena. b. pino,
/ non esser desperata, ca per te mor d'amore. francesco da barberino
foscolo, xviii-408: tutto è grave, mor tale. gli uomini stupidi
zoncare, / e tutora dice che mor de sete / ensin ch'a lato non
colpa n'agio? / ch'io mor per voi. - or dimi a che
: chi de l'una / bee, mor ridendo; e chi de l'altra
ne l'uom macchia paterna / sotto spoglie mor
occhi bianchi in teste riverse / e dentature mor daci / brillavano come le
79: io non son più el mor felice, / sono un povero mendico,
par meiorado; / e s'el mor enfratanto, a mal port è rivado.
l'arcion le sue minugia, / chi mor, chi è per timor pallido e
e costituisce lo stadio intermedio fra il mor e il muli). =
agg. letter. ant. liscio, mor bido. ceresa
quali ardono o incendono dentro l'a- mor di dio. firenzuola, 290: già
o nel territorio circostante; originario di mor naco. - anche sostant.
/ da montanar drappello / lieto ro- mor s'inalza? cantoni, 12: una
se ne possano fare. in cèltico mor significa grande e ben vale altura,
, 1-15-49: fannosi innanzi, come can mor denti, / chi di
ant., dial. e letter. mor àuto). stringere, serrare,
dono del mattino ', comp. da mor gen * mattino 'e
. probabilmente dal lat. [haé] mor [rh \ oicae, femm.
dotta, deriv. dal lat. [mor \ mórìon -ónis (plinio);
tanto dolce e tanto acuta / l'invidia mor e lo stupor isviene? forteguerri,
denari). la mal erba non mor mai. (le triste persone non
recalcitranti '; catal. arag. mor alias 'museruola '. morise2
= voce dotta, comp. da mor ^ ndy e tannico (v.)
la sacra corrente seguiterà defluendo, con una mor morazione delle tenebre, verso
fonte par che sia / e di mor bianchi una gran selva oscura. tausilio
lodovico, / io non son più el mor felice, / sono un povero mendico
da infelice. ibidem, 80: lodovico mor sfor- cesco / el pareva sì duchesco
. da moroso1] cfr. milan. mor osò. 'amoreg giare
italiani, e vien detto dal volgo mor, quasi moron, cioè giuoco di
; ma sentii ancora che si trovò la mor sura non arrivata alla pelle
che l'arà messo o fatto mettere nel mor taro o addobbo. leggi
e cuoiai. carena, 1-348: 'mor taio ': buca quadra
var. di mortaio-, la var. mor taletto è dimin. di
sbigottito. -anche: offeso nell'a- mor proprio; deluso nelle aspettative; sminuito
18. dimin. e vezzegg. mor tifi catèllo. borsieri, 44:
, iv-1-246: t'imagini tu la terribile mor tificazione d'un uomo che
lat. mortuarius (svetonio), da mor tuus 'morto ';
v.). morviglióne (mor veglióne), sm. disus.
dal provenz. moralha, deriv. da mor 'muso '. muralòtto,
strofetta di carattere burlesco, satirico e mor dace, in dialetto e
nacque, / poi tal s'intese un mor morio profondo.
quel letto sembra / natatrice d'a- mor bella e dolente. 2. per
può far vertute; / senz'a- mor sì è nuia / che, con cu'
palmieri, 3-31-22: quando l'a- mor di questa virtù sente, / el vero
, / è del foco d'a- mor sdegno amoroso. fusconi, lx-3-216: amore
rider certuni pieni d'a mor proprio, che si nutron del proprio incenso
similare nata dalla sostanzia oliosa dell'u- mor vitale, mandata fuori dalla forza del colore
, del buon nome, dell'a- mor proprio; che mira a vilipendere, a
innocente, / tempo è ch'a- mor ti mostri / ornai ne le tue piaghe
ogni opera gradita / quanto dell'a- mor suo ha 'l core acceso. ochino,
ed accese dal periflegetonte de l'a- mor cupidinesco ed appetito di generazione. marchetti,
, / quanto il martel d'a- mor non fanno male. cristoforo armeno, 1-360
nova danza, a lo mio 'mor verace / salutai da mia parte a tutesore
io mostro in parvente / ch'a- mor mi faccia lei di core amare. laude
mortificata la milza, ricettacolo dell'u- mor maninconico,... corrono e sono
. carducci, iii-13-171: l'a- mor del padre lo ritraeva... dal
79: io non son più el mor felice, / sono un povero mendico /
mero di specie, molto varie per caratteri mor fologici e biologici, con
cesariano, 1-149: adunca perstudiamo noi infirmi mor tali operare talmente che possiamo
esclusivamente i maiali e presenta elevata mor talità. 16
79: io non son più el mor felice, / sono un povero mendico /
no à ciò che brama, / se mor ardendo ne la dolce fiamma, /
canti, 1-109: alcina, che si mor di desianza / di por francia e
[il cortigiano] dicesse 'pri- mor '», come correzione di idem,
quelli di coloro che soverchiamente dell'a- mor del vino sono presi. giorgio dati,
.]: esclamazione di stizza: 'mor te! '... esclamazione
.. tutto può impedire la concezione. mor gagni, 134: per
un di vertute e non cra- mor mancipio, / l'altro d'entrambi.
. poi disfatte / soddoma e go- mor, che profondaro / pel vizio a dio
ber corre le proibite acque / dove poi mor per sì poco diletto. romoli,
permetta ad un cittadino animato dall'a- mor di patria e dal zelo per il suo
della testa, / escrescenza, tu- mor, protuberanza, / suol turbante celar,
so sì saporose, dove l'a- mor se prova. tasso, 18-3: or
: aggiate voglienza / come l'a- mor congiunga, / ca per troppo tardare omo
, 10-238: il predominio dell'a- mor proprio o egoismo sopra ogni altra passione non
, tenere qualcuno m a, mor proprio o il senso dell'onore.
questa delicatezza di mire, quest'u- mor puntiglioso degli odori sono la ragione chiara,
dolente che s'ancide, / che mor dvun colpo che li diede amore / ed
solamente quel nodo, / ch'a- mor cerconda a la mia lingua...
. qui procura, / ch'a- mor è putto vago et ha due ale /
anima dolente che s'ancide, / che mor cfun colpo che li diede amore /
, chi busserà alla porta di fernando mor, attuale reggente del vice-consolato italiano a
improviso alle guardie di macao, sbucò mor da certi ridossi di non so quali delle
primavere de'suoi favori per riscalducciarli a mor dere il tallone dei liberi
tanto zelo / che, se in petto mor tai pietà risiede, /
meiora- dho; / e s'el mor enfratanto, a mal pori: è rivadho
, l'accompagna con certa esclamazione alquanto mor dace verso il sig.
foglie centrali del cespo, che sono più mor simonide salìa, / guardando
dir ch'el guarirà pu tosto lu mor per de paora corno de mortai segno.
del decalogo, v-423-131: se l'orno mor in quela e non abia renduto,
messisburgo, 4: mortadella di fegato, mor tadelle gialle, sanguinacci bianchi
, le mutandine di scagliola. g. mor selli, 4-103: al
arcion le sue minugia, / chi mor, chi è per timor pallido e bianco
l'agua infino a'denti, / e mor di sete temendo noafranga: / ma no
e, talvolta, cardi e mor fra essi. ramusio, cii-vi-553: le
iii-2-320: tra 'l tonante / ro- mor de le lontane acque lo scroscio / del
virtù. guidiccioni, 5-70: poi che mor questo pesce e seccasi e
mus. disus. mordente (v. mor che la deputazione veneziana ottenga
se disse che temea [gesù] la mor chi, a una specie
stage, / sfage -l'anemo che mor di paura. pagliaresi, xliii-176:
fo mai omo, / unde toa vita mor se non ti 9. per simil.
mai omo, / unde toa vita mor se non ti sferro? » m.
e gli scherzassero intorno, così dolcemente mor zaglio (v.)
, per la incerta e subita ora della mor sicurtà per tutto il territorio
ancora i più signorili? non sono tutti mor za, di fare alle
valore privai, e da [am] mor 2. liberare un paese
centro-merid., forse connessa col lat. mor te in versi il signor
di coruzione d'aria, se non di mor: era soffocato dai tifosi.
16-ix-45: perciò scaturisce dal naso quell'aqua mor dacela e pungente e toccando
consuma corno cera a foco; / vivendo mor, languisce stemperato. baiardi, 50
1 medesimi filosofi attribuiscono il gran ro- mor de'tuoni allo stracciamento delle nuvole o all'
dolce e tanto acuta / l'invidia mor e lo stupor isviene. muratori, 6-19
trici / copre i lai del tapino che mor. bonsanti, 2-308: servi uscirono
e tanto acuta, / l'invidia mor e lo stupor isviene, / e in
scapolacci e zitellone vizze, che pareva la mor te si fosse dimenticata di
gioisca allor die il verbo esterno / de'mor tali discende / a terminar
fiume tragico che ogni giorno ha il suo mor to. d'
trama; / resta, se 'l corpo mor, viva la fama, / l'anima
volendo dimostrare che sieno sì grandi che bisogni mor derli tre volte. domenichi
parole dicono ingiurie alli parenti sono puniti con mor te, di che supplizi
par del zafferano, stava pestando cre- mor di tartaro in fondo alla farmacia, solo
dal celtico are 'vicino, presso'e mor 'mare'. arenavirus, sm. invar