dante, par., 7-94: ficca mo l'occhio per entro l'abisso /
accoglienze ch'io gli faceva, gentilmente mo vezzeggiava portandomi bene spesso le chicche.
v. s. pensasse che io mo avessi accomodata la cosa fra le mani
; / ché più non si pareggia 'mo 'e * issa '/ che
28-46: l'olivastro pronipote di abr mo mi fissò con tutta l'acuta forza
non per lo mondo, per cui mo s'affanna / di retro ad ostiense e
non me voglio partire, fin che mo m'esce 'l fiato: / c'una
senza offesa / ritrarsi agogna, ed il mo mento aspetta. leopardi,
suo padre. alvaro, 2-19: i mo nelli si sporgevano alle grate
cfr. allegoria). ajlegori? mo, sm. sistema o metodo allegorico;
in quell'occasione; in seguito a quel mo tivo, a quella condizione
. e f. chi ha per norma mo rale l'altruismo; chi
mare, alza le nuvole dagli alberi. mo ravia, v-52: giardini
aretino, iii-132: isbiondeggiati mo, impiastrati senza con i martelletti in su
anfiartròsi, sf. anat. articolazione poco mo bile (come quelle dei
altri per alcuni discorsi loro, e mo il senso di cristoforo colombo emendò tutte quelle
che le guance impeli / colui che mo si consola con nanna. idem,
/... / vocce currendo e mo me ce appendo. dante, inf
-cacciai ben giuso. -eccocelo. -alzatelo mo tutti due con la spalla. -ci
che viene manovrato a mano, o a mo mano quattro leve mosse in
carne. aretino, iii-132: isbiondeggiati mo, impiastrati senza discrezione, mangia su
d'avire, attenne un poco e mo 'l pòi scire / che ne pòi desto
gloria d'avire, attenne un poco e mo 'l pòi scire / che ne
mi rassegno a vostra eccellenza umil. mo e aff. mo servitore. manzoni,
eccellenza umil. mo e aff. mo servitore. manzoni, pr. sp.
le azioni sue? non ha tardato un mo mento a dirmelo la signora
, sf. superiora di un convento di mo nache (la « madre
uscendo da dietro il banchetto, « mo? ». 2. spreg
, sf. biglietto di banca; carta mo neta (emessa da un
sorreggervi le armi (specie come corredo dei mo schettieri: sec. xv-xvi
pirandello, 6-740: l'eccell. mo monsignor vivaldi, benviso a tutti,
cioccolata dal segretario del su detto e. mo borghesi. rasori, conc.,
baretti, 2-63: bene si credettero mo que'signori di far al mondo,
bimestre? e lui così riservato, eccolo mo strar un crescendo di interessamento
: era invece come se tutto, al mo mento culminante, svaporasse e
sua... dicendo che da mo innanzi... solo voleva attendere a
castigo. di giacomo, i-557: -parla mo, - disse peppinella, mentre la
sbandarono, pensando tra di sé: « mo che vole questo? ».
disonestà ed una gran ribalderia; basta mo. varchi, v-52: fare le
gli rispondi: « apri la bocca e mo vi ti caco ». piovano arlotto
2-9-9: ma l'altra, di cui mo vi ebbi a contare, / qual
prega... / a far in mo, se si può far di manco
inf., 27-26: se tu pur mo in questo mondo cieco / caduto se'
a ritirarsi; e, cadendo in un mo in disuso, nell'oblio
m'accadde; peccato, ov'io mo cader deggio. idem, purg.,
della caducità della vita umana, xxxv-1-660: mo quisti è li cerii e le candele
. uguccione da lodi, v-149-60: mo s'el se recordasse de la scarsa
canterellìo, sm. il canterellare continuo, mo notono, fastidioso.
in essi [mali] (guardate mo che capriccio!) non vorrei che
. nievo, 1-41: e indovini mo dove sta di casa?...
-caso esemplare: pena inflitta a mo * di esempio, allo scopo di
uguccione da lodi, v-148-2 8: mo no me po valer parente ni uxor
/ li soi grandezi remembrando, / e mo pe lo mundu vao gattivandu.
. giacomino da verona, xxxv-1-648: mo lì se volso e gira lo miser
la [lingua] provenzale, che pur mo, si po dir, era celebrata
pline ecclesiastiche o argomenti religiosi o mo rali, possono essere pubblicati
, mormorò la santa. « torna mo a dirmi di no, se hai cera
della vita umana, xxxv-1-660: mo quisti è li cerii e le candele /
oferìs per levarte de pene, / mo maiormente è le mortai caéne /
disinvoltura un braccio impedito dalla ferita, o mo stravano, più raro il
caso io loderei che sua eminenza pigliasse qualche mo desta quantità di quei sali
voce dotta, comp. da chilogram [mo] e metro (v.).
p. alighieri, ix-83: a noi mo cristian vivi / dai rege sanza possa
inf., 27-25: se tu pur mo in questo mondo cieco / caduto se'
p. alighieri, ix-83: a noi mo cristian vivi / dai rege sanza possa
, / che noito no ge ven, mo sempro ge sta dì: / né
questa regola di religione abbraccia sotto di sè mo nasteri di donne..
statuti veneti, 41: affirmeremo che da mo avanti se osservi, che cadauno,
, intr. (colméggio). elevarsi mo deratamente sopra un piano.
di essa la colpa della mia incapacità? mo veggio ch'i'ho fatto
viviamo. sannazaro, 3-69: per poter mo divo tamente offrire i voti
potesse farlo condannare; ma troppo zelo avea mo strato muscari per la repubblica
primo officio. sacchetti, 4-111: mo via, poi ch'elio t'ha fatto
ama stare in allegra compagnia. mo, la mente). parini
coniugalménte, avv. come coniugi, a mo * di coniugi. tommaseo [
inferiore del midollo spinale, affilata a mo * di lapis temperato. -cono retinico
. e. cecchi, 6-359: mo; subire la forza (di un sentimento
che le guance impeli / colui che mo si consola con nanna. idem, par
et ore odite certanza / de qual mo mostre sembianza / per memoria retenanza.
questa cità et in lo contà da mo inanzo no se lasono trovare. nuovi testi
di nausea, ed il p. mo violino sig. r serra, il quale
immagine opposta a quel tipo, a quel mo dello di perfezione che ciascuno
generale convivio di ciò ch'i'ho loro mo strato. castiglione, 541
che ricada sui fianchi dell'imbarcazione a mo * di capanna, allo scopo di
, alla copiosa munificenza dell'eccell. mo nostro monsignor vivaldi..., tutti
* soggiunse basilio sorridendo. « sai mo che faresti bollir la bile ad un santo
: io della morte di quello ill. mo principe ho avuto grandissima iattura e cordialissimo
, alla copiosa munificenza dell'ecceu. mo nostro monsignor vivaldi...,
tamburelli. boiardo, 1-1-68: poco lume mo strava ancor il giorno,
parte principale di questa canzone, che corre mo per mano. -correre per
par., 19-69: assai t'è mo aperta la làtèbra / che t'ascondeva
rodimento. sannazaro, iv-302: e mo quatro tignose pecorelle / cazzano vidandelle in
comporre le braccia di un defunto a mo * di croce per dargli un aspetto religiosa-
, agg. raro. che può essere mo tivo di cruccio, di
dice. guittone, 49-14: forse mo parto e 'ntenderò in altroi, / che
o deterioramento arrecati al patrimonio economico o mo rale di un soggetto per
senza movimento alcuno. sacchetti, 4-93: mo ti nasca il vermocan; son io
davante. boiardo, 2-8-3: pur mo vi narrai poco davante / come abracciato alla
defatigazióne, sf. ant. affaticamento; mo lestia, vessazione.
, per simil., anche in età mo derna), uomo di
nel sec. xii; ma in senso mo derno nel sec. xvii
licenza de me ferire, / ché mo me occido con gran disiore.
li soi grandezi remembrando, / e mo pe lo mundu vao gat- tivandu.
ruspoli, xxvi-3-193: giuda colla frombola i mo sconi / vi cacci dalla
. albertazzi, 115: la gronda gocciava mo notona e il vento dibatteva
e graziosa compagnia, / io voglio mo finire il mio sermone, / seguendo poi
: / se ne avete dubitanza, / mo 'n vo mostra la claranza / a
li guarini ch'eno qui in deffito / mo al presente. -esservi, avervi
questa cità et in lo contà da mo inanzo no se làsono trovare. bocchelli
difformaménto, sm. ant. deformità mo diflformataménte, avv. ant
ant. anche disgrignare), tr. mo strare i denti arrotandoli rabbiosamente
composto capace di dare, polimerizzandosi, mo lecole doppie o dimere.
. dynatron, comp. da dyna [mo] 4 dinamo 'ed [electron
pieni, eleganti nel disegno, languidi nelle mo venze. -ant
ho dislogato e franc'om son mo. = comp. da dis-con valore
né de nullo santu seo, / or mo temono le demonia. = da
ho il bene di confermarmi suo dev. mo. 5. signorilmente, con
dalla distorsione innaturale con cui aveva cambiato mo mentaneamente in odio l'amore
dante, par., 7-95: ficca mo l'occhio per entro l'abisso /
doglia / cinquecent'anni e più, pur mo sentii / libera volontà di miglior soglia
figlio d'uno orna santo, / mo so adunato cu'na seriente / né
detta lenta da haiiy, e qualche pezzo mo strasi, qualora sia percorso
'nde curo, / ché per altro mo te aviso / che de te dormo securo
lavi / di quel peccato ov'io mo cader deggio. petrarca, v-i: se
in frasi negative: essere contrario alla legge mo mi muovo a questa impresa
volta che vi andai fu piuttosto sgradevole. mo ravia, ix-277: il
, agg. ornit. osso quadrato e mo bile degli uccelli, per
dante, par., 7-94: ficca mo l'occhio per entro l'abisso /
(plur. -i). numism. mo neta'argentea di bisanzio del
escludendo tutte le ridicole prevenzioni per antichi, mo potendo nuocere in altro,
. agostini, 40: or vedi mo a quali termini io mi estremo e con
la profonda condizion divina / ch'io tocco mo, la mente mi sigilla / più
evangelismo, sm. stor. complesso di mo vimenti rinnovatori sorti in seno
et furore, ora d'ingiuriare, mo di vendicarsi. tasso, 4-78:
di mia volontà, sì che di'mo tu quel che è di tua fantasia.
a repigliare 'l torto, / ancora mo seria chi l'occidesse, / ca
se la pia s'è rifatta completamente. mo ravia, 12-405: •
.. che questa vostra disputa sia mo troppo lunga e fastidiosa; però fia bene
lo stato. 2-8-3: pur mo vi narrai poco davante / come abracciato
femminismo (letter. femini? mo), sm. movimento internazionale che
-non fermarsi mai; non fermarsi un mo mento: non essere mai
ferulène, sm. chim. diidro-sesquiterpene mo nociclico, contenuto nell'olio
, spettacolo « di masse », rappresentazione mo torizzata aerea e insulare per
/ non me voglio partire, fin che mo m'esce 'l fiato. fra giordano
'degli strumenti musicali): l'adozione mo derna è allusiva al tabacco
, 3-198: dove sarà ella fittasi ora mo? grazzini, 4-416: dove diavol
di s. alessio, xxxv-1-26: ma mo, set quella remanea, / sanctu
/ non me voglio partire, fin che mo m'esce 'l fiato: / c'
lie e de scola; / e mo cu uno servo stao sola. compagni,
d'avire, attenne un poco e mo 'l pòi scire / che ne pòi
dante, par., 7-96: ficca mo l'occhio per entro l'abisso /
, 309: ritrovo nell'hl. mo sig. conte più mali, e di
/ il difetto del ciel crescendo adempie. mo rando, 335: il
., 8-28: verdi come fogliette pur mo nate / erano in veste, che
'; intendendo a mostrare la debolezza della mo narchia iberica e a sollevare
tappeti, fanno calze, forgiano ferri. mo ravia, iii-120: [
lo sole è cristo, che non fa mo segna / per fortificar li soi servente
timore. moravia, ii-218: frammisti alle mo nete c'erano anche parecchi
modo che sempre tumore non gli chiocchi mo contra questo, mo contra quell'altro
non gli chiocchi mo contra questo, mo contra quell'altro, cagionano finalmente questo,
eseguire quadri di sacchetti, 121-56: mo andeve con dio, o voli con
si intendeva la morte del rev. mo archiepiscopo di nicosia, d. sebastiano
de mia gente / senza dimora a mo qui chiamerai / bellezza con virtù tanto
palpante. sannazaro, 3-69: per poter mo divota- mente offrire i voti, fatti
fiori un giovincel serpente / uscito pur mo fuor del vecchio scoglio. ariosto,
le mie mole, che non ho mo macenato, / e tanto aio deiunato e
aio deiunato e tu me ne stai mo a gabare. zanobi da strata [s
si rideva l'autor della filosofica consolazione, mo stiaccia a far tanto crudele
figlio d'uno omo santo. / mo so'adunato c'una sergente, / né
{ ghibellinésimo), sm. stor. mo vimento politico sorto in germania
, alla copiosa munificenza dell'eccell. mo nostro monsignor vivaldi. ojetti, ii-317:
tra'fiori un giovincel serpente / uscito pur mo fuor del vecchio scoglio.
ritmo di sant'alessio, v-30-137: et mo que giva cogitando? iacopone, 24-53
gnene avevano insegnato, dicendo che da mo innanzi non voleva più fare quell'arte
]: * gneto genere di piante della mo nda monadelfia, famiglia affine
/ li soi grandezi remembrando, / e mo pe lo mundu vao gattivandu.
panico. l. bellini, v-258: mo -letter. granello di sabbia
di un po'd'ani mo preso nella vittoria di quel giorno. g
. mediev. grimaldellus (nel 1244 a mo dena) e guaribaldellum (
la nave è iattata dall'onde, mo in alto, mo in profondo, così
dall'onde, mo in alto, mo in profondo, così l'uomo.
, sf. letter. pochezza o inerzia mo rale che determina incapacità di
raimondi, 3-294: i motivi dell'estetica mo derna francese, dall'estremo
disse 'l nostro segnore: / « mo vivrè vui con grand sudore. / con
con immutabile e rispettoso affetto, dev'mo suo. quasimodo, 35: nulla rimane
tognino? / voi l'avete impaniato ad mo ch'un tordo. girolamo leopardi,
] che le guance impeli / colui che mo si consola con nanna. chiabrera,
, diga a lo omo: 1 fai mo de mi la toa volontade ».
i-205: le pattuglie dormivano all'impiedi. mo ravia, ix-166: nuda
importunézza, sf. ant. comportamento mo lesto o fastidioso; importuna
animo posato, / ch'a servirti mo mo vo'dar di piglio: / io
posato, / ch'a servirti mo mo vo'dar di piglio: / io già
: lascio giudice inappellabile il rev. mo vescovo che sarà di modena. a.
, avv. letter. ant. per mo e inaspettabil moto / era
sì t'incapperuccia; / or va, mo ti scappuccia. -rifl. mettersi in
237: nello spendere che poi fecero della mo neta, delusi restarono nelle
n. agostini, 4-8-51: non dimandate mo se si graticchia / e se si
. a na pecora... mo er pastore m'ha visto che me
. agostini, 38: mi si aggiunga mo l'indegnissimo nome ch'io porto di
loro scanni / che questi spiriti che mo t'appariro. buti, 3-107: 'più
a succhiar questa e a trafiggerla col loro mo lesto e indiscreto pungolo.
la indisposizione di mon. or r. mo averia io pigliato più despiacere, se
di cavallo che racchiudono un indotto azionato dal mo tore. bernari, 1-178
e sepolta, lo luoco infestoso così mo medesimo si chiama. f. f.
slavo e sottrarlo all'influenza degli czar. mo ravia, 15-69: la
indurre. calmo, 2-236: mi mo per quanto me infonde la parte intellettiva
omo alcuno nostro presso lo ill. mo duca de baro, per mezo del
e gli ultimi che vi pentiste, e mo senza alcuna mia colpa mi avete mosso
, ii-1173: una sbavata incisione in legno mo strava un alto e asciutto
triste che le guance impeli / colui che mo si consola con nanna. novelle adespote
felice. algarotti, 1-x-249: che dirà mo ella della qui ingiunta lettera bella e
napoletane del quattrocento, lxiv-108: providi mo ch'è tempo al nostro amore / e
muso, che suol farsi da chi vuol mo strare d'aver rabbia con
girolamo soranzo, lii-10-101: l'ill. mo borromeo mostra di amare assai s.
. le pere per donare al ser. mo granduca conforme io feci, ed erano
che alcuni anni sono il ser. mo granduca mi aveva donati. d'annunzio
colonna, 2-51: insaturabilmente dunque speculando mo una mo l'altra bellissima e molosa opera
2-51: insaturabilmente dunque speculando mo una mo l'altra bellissima e molosa opera,
il rettangolo della costante qr nell'elemento mo della curva; e ciò sempre;
maestro alberto [tommaseo]: rivolgi mo la mente in 10 contrario, cioè
anonime, xxxvii- 208: de', mo cum farazo eo / per dire la mia
5-56: galeno, che li spiriti asserisce mo bili, non vuol che
v la inquisizione, il clima storico e mo rale d'italia andava rapidamente
; / tu m'ài spogliata, mo che vo'tu fare? sanudo, xi-797
, xxxviii-358: un uccello che pur mo esca dal nido, /...
ira è appetito di vendetta. g. mo relli, 144: ella
chiama * ironia ', per vocabolo contrario mo strando quello che egli intende
, 115: ormai quando flore / e mo strano verdura / le prate
; / ché più non si pareggia 'mo 'e 4issa '/ che l'
esopo], perocché più non si pareggia mo ed issa. dante, inf.
drizzo / la voce e che parlavi mo lombardo, / dicendo « issa ten va
tua mamma è 'ssagurata, / or chi mo la consola, - amore?
ugo dovrebbe inviare al- l'ill. mo signor giudice istruttore. codice civile, 417
. e mi accarezzava il viso istericamente. mo ravia, i-140: disperata
io drizzo / la voce che parlavi mo lombardo, / dicendo 'istra ten va
: se non à'le vangiele, che mo ti dico: jura. idem,
. serra, iii-520: ch. mo sig. linati, la ringrazio molto
morta, / mi dà di pianger mo non minor doglia, /...
ii-1-242: ma in somma, ill. mo signor direttore, che cosa è questo
. francesco da barberino, ii-51: mo vedi, se tu vuo'piacerle,
aretino, vi-505: -pare a te mo che la filosofia debbia perdersi in gli
par., 19-67: assai t'è mo aperta la latebra / che t'ascondeva
inf., 27-27: se tu pur mo in questo mondo cieco / caduto sei
avemo distinto del nostro lato, e mo diviseremo de'discendenti di villanuzzo, fratello
idem, par., 23-57: se mo sonasser tutte quelle lingue / che polimnia
lavi / di quel peccato ov'io mo cader deggio, / lunga promessa con
vita di s. petronio, 39: mo, vogliando fare questo lavoriero cusì grande
xxviii-n: e'nostri vicini... mo per littere énno grandi e possenti.
da costrizione, da coercizione sia fìsica sia mo rale; liberazione.
idem, par., 23-55: se mo sonasser tutte quelle lingue / che polimnia
lisciare il governo che la pubblica opinione. mo ravia, xi-25: al
della caducità della vita umana, xxxv-1-655: mo s'tu ài senno alcun, ben
drizzo / la voce e che parlavi mo lombardo, / dicendo « istra ten va
più loquace. brunelleschi, lvi-16: mo tu, che sì ti gonfi / de'
a dio rendevi odore; / e mo puzza e fetore / gli dài, sozza
dotta, lat. luc [ù] mo -onis, dall'etrusco lauchmum. lucumònia
. negro, 27: te digo, mo se cani se molasse drio, o
negro, 27: te digo, mo se cani se molasse drio, o
.. significa i mostri e le cose mo [sostituito da] manzoni, pr
lavi / di quel peccato ov'io mo cader deggio, / lunga promessa con
, li macinavo lentamente nel mio borsellino. mo di macinare. carducci,
, energica. sacchetti, 144-128: mo fosse già morto, sozzo rubaldo che
« questo m'è molto grato; / mo sarò io pagato? ». sacchetti
e1 vegnirà sustando, malabianto; mo no cri miga che l'abia perdù gniente
. uguccione da lodi, xxxv-1-612: mo me besogna dir de quig malaguradi /
contratto cattive abitudini; privo di senso mo rale, scostumato. -anche
ii-225: doverremo andare a esso s. mo sacramento frequentemente e manco indegnamente che possiamo
me t'à amato tanto: / mo senza causa m'ài lassato a torto,
messa ad usarece el mezo de ill. mo conte hieronymo. e certamente quella è
proposizioni di partiti maneggiati per l'ill. mo aldobrandino in francia... rimasero
, i-1039: la malinconia si considera dai mo derni psichiatri non come una
non per lo mondo, per cui mo s'affanna / di retro ad ostiense
le nereidi, le napee ecc. perché mo questo? forse che le escluse son
diai marchéto), sm. numism. mo neta di rame del valore
della caducità della vita umana, xxxv-1-655: mo s'tu ài senno alcun, ben
della briosce calda e del cappuccino caldo. mo retti, vii-814: s'
! colpa di sua eccellenza... mo le pare di appiccare lite con maometto
leg quali si chiamano castagne. g. mo relli, 92: fra'
inviti di ballo in casa d'altri. mo ravia, i-215: addosso
corporazioni medievali inglesi era tratto il mo dello di associazione chiusa intesa
/ che finalmente ognuno uscì di tuono. mo biglia, 1-i-48: ma
megafanismo, sm. condizione di denti mo lari che hanno la camera
morgagni, 309: ritrovo nell'ill. mo sig. conte... atonia
io li occhi per li gradi, / mo sù, mo giù e mo recirculando
per li gradi, / mo sù, mo giù e mo recirculando. s.
, / mo sù, mo giù e mo recirculando. s. bernardo volgar.
con le cime della mentuccia o con la mo chetta o con altre erbe
l'anima presa. iacopone, 22-71: mo non è maraveglia s'eo turbo mia
]: l'anderà parte, che da mo in l'advenir li savi nostri sopra
iacopone, 1-71-66: voglioce gire (e mo e'lo tento), / ch'
puzzo al naso. sacchetti, 9-28: mo vi nasca il vermocan, ché vui
e i meriti sono remunerati dal giustiss. mo re de're, eziandio in alcuni
niccolò del rosso, 230-8: mo stas-tu coi signori e sì contis /
, métta), sf. costruzione, mo numento, ornamento architettonico di
metantimonico, combinato con un metallo mo novalente. -metantimoniato di sodio
metantimonioso, combinato con un metallo mo novalente. =
me t'à amato tanto: / mo senza causa m'ài lassato a torto,
di mon. or r. mo averia io pigliato più despiacere, se lo
/ cinquecent'anni e più, pur mo sentii / libera volontà di miglior soglia.
dante, par., 23-58: se mo sonasser tutte quelle lingue / che polimnìa
detta caducità detta vita umana, xxxv-1-660: mo enanso n'à vestir le riche cape
riconoscerlo che dalla benefica mano dell'ecc. mo senato e, concedendomelo con la suprema
già morta, / mi dà di pianger mo non minor doglia. petrarca, iii-2-145
occhi! mira mira, to'quanti mo mostacci di mascara. lemene, ii-382:
e beltate, / ch'io non mo cangerei con mistro polo. boschini, 489
, / se non à'le vangiele che mo ti dico: iura. / avereme
sono amato. iacopone, 1-61-46: mo 'l me pensava / quann'eo manecava,
poco fa. patecchio, xxxv-1-571: mo parlem de le femene, si con'
ore odite cer- tanza / de qual mo mostre sembianza / per memoria retenanza.
a repigliar el torto, / ancor mo sirla chi l'occidesse. chiaro davanzali,
50: fo biamata orelia, e mo è biamato arezzo. dante, inf.
drizzo / la voce e che parlavi mo lombardo, / dicendo « istra ten
già morta, / mi dà di pianger mo non minor doglia /...
: non per lo mondo per cui mo s'affanna / di retro ad ostiense e
viensene a star meco bene spesso; mo vedi tu? ser giovanni, 3-59:
giovanni, 3-59: io ti voglio dir mo una canzonetta, la quale credo che
predette tanti anni avanti da li profeti; mo le recognosce quel tale nel limbo,
dottore... come si chiama mo egli?]. rajberti, 2-71:
]. rajberti, 2-71: a parigi mo era un affare differente. imbriani,
-malalbergo, gli fu risposto; e mo era di malaugurio anche il nome.
lavi / di quel peccato ov'io mo cader deggio, / lunga promessa, con
io li occhi per li guadi, / mo su, mo giù, e mo
per li guadi, / mo su, mo giù, e mo recirculando. bibbia
/ mo su, mo giù, e mo recirculando. bibbia volgar., v-627
volte grecia è sostenuti grandi movimenti, mo dalla battaglia di quelli di persia, mo
mo dalla battaglia di quelli di persia, mo dai galli, mo da quelle di
di persia, mo dai galli, mo da quelle di macedonia. serdini, xxxix-i-6
a cavallo el nobile scudieri. / mo sopra. un, mo sopra un altro
. / mo sopra. un, mo sopra un altro destrieri / per le strade
r. da sanseverino, 15: mo con vento contrario per forza de remi
vento contrario per forza de remi, mo con vento prospero con dio grazia gionsero a
di s. alessio, xxxv-1-17: ore mo vo dico d'efimiano, / de
vita di s. petronio, 39: mo vogliando fare questo lavoriero così grande,
che si scrive. colombini, 275: mo a bocca, se a dio piacerà
... che questa vostra disputa sia mo troppo lunga e fastidiosa: però
fai? agostini, 59: che dirò mo io dinnanzi al tribunale tuo al tempo
giudizio? campanella, 5-142: dico mo che l'infinita intendenza e desiderio dell'
appartenga immortalità. baretti, i-151: cosa mo vorreste ch'io scrivessi a quella filosofessa
cosa è la sovranità del popolo? qui mo mi sbrigo in due parole. tronconi
? parabosco, 3-32: -misere noi, mo che sventura è questa? - egli
menzini, 5-68: che sa egli mo, testa di pazzo, / se tu
possono acquistare strada facendo, non so mo perché non s'abbiano da acquistare.
1827 (266): e perché mo? » chiese renzo]. misasi,
agostini, 30: or va tu mo a desiderare la propagazione umana, la
pagnotta. algarotti, 6-150: guardate mo, voi, madama, con qual disordine
parlare! leopardi, 1080: guarda mo se torna meglio a lasciarsi scorticare e
416: -insieme ad amilcare indovinate mo chi fu liberato dagli artigli dell'inquisizione
tuo babbo. bocchelli, 1-iii-618: mo guarda le cose che nascono in terra,
: / -mo, là, vilan; mo là per la via vostra! periodici
, ma per i tuoi difetti: mo, alza la testa, e fatti uguale
tanta speranza mostra di sé, quanta mo quarta sera disse il signor magnifico.
6. locuz. avverò. -da mo: da questo momento, a cominciare
sindici ec., promettono e da mo dànno al prefato signor duca condocta per trecento
mò me ne sono accorta! -da mo innanzi, da mo in avanti: d'
accorta! -da mo innanzi, da mo in avanti: d'ora in poi
le generazioni del popolo d'israel da mo manzi. boccaccio, iii-12-17: però
festeggi. sacchetti, 129-25: da mo innanzi per questo terreno non venire, percioché
castiglione, 308: non crediate da mo inanzi ai sogni, ché non sono verite-
sinora avete trattato con questa vecchia, ma mo innanzi sappiate d'essere a lato d'
de'numi inferi. -fino a mo, infino a mo: fino a questo
-fino a mo, infino a mo: fino a questo momento, finora
, e qui vi sono stata infino a mo con molte fatiche e tabulazioni. commedia
piatose opere, come è stata infin mo. -già mo: ormai.
è stata infin mo. -già mo: ormai. agostini, 88:
agostini, 88: io, già mo divenuto uno istesso col tiranno mio ospite
ogni tuo assalto. -ma'mo?: è mai possibile? come può
or intendente ben il meo dir, mo / c'a scoverta vo do, /
. parabosco, 1-24: -tu mo che conosci la natura della giovane, dimmi
sotto se hai coraggio! -mo mo: in tutta fretta, immediatamente,
questa croce, che io adesso, mo mo, or ora, in questo punto
croce, che io adesso, mo mo, or ora, in questo punto,
xxv-1-102: voglio andar adesso adesso, mo mo, a trovar l'oste che fa
: voglio andar adesso adesso, mo mo, a trovar l'oste che fa la
animo posato, / ch'a servirti mo mo vo'dar di piglio. riccardi di
posato, / ch'a servirti mo mo vo'dar di piglio. riccardi di lantosca
riccardi di lantosca, 2-1 io: mo. mo, se non la smette,
lantosca, 2-1 io: mo. mo, se non la smette, costui,
barca e lo spadino. -né mo né mai: in nessun tempo o caso
no è bella: / per che né mo né mai dar non te l'oso
non te l'oso. -per mo: per ora. campanella, 964
. silenzio per mò. -pur mo: poco fa, testé, da pochissimo
]., 27-25: se tu pur mo in questo mondo cieco / caduto se'
., 8-28: verdi come fogliette pur mo nate / erano in veste, che
e membruto nel petto: / pur mo la barba nel viso scopriva. benivieni,
si stan l'aride spine / che pur mo in bianche spoglie ornate vidi. c
del barile balenò su quell'alma pur mo nata. pascoli, 989: non aveva
iride ha il verde delle fogliette pur mo nate. soffici, ii-382: come
. 7. locuz. pareggiarsi come mo e issa: risultare perfettamente uguali (
: / ché più non si pareggia * mo 'e * issa '/ che
imperò che più * non si pareggia mo ': questo 'mo 'è
non si pareggia mo ': questo 'mo 'è vocabolo lombardo et è a
compagnacci? fagiuoli, xi-25: questo mo di parlar stupir mi fa. pascoli,
cecchi, 19-40: oh a questo mo noi ci potremo stare. buonarroti il giovane
: 'gli è fatto a quel mo ': segnatamente senso di celia o
, per apocope; cfr. provenz. mo. mó', in ter.
[s. v.]: 'mo 'accorciatura di * mostra 'da
modalità, relativamente alla modalità (v. mo dalità, n. 4
. mòdeno, mòdìne), sm. mo dello che riproduce nelle dimensioni
dovesse moderar la lingua nell'ecc. mo. collegio e la penna nel rappresentare
modisterìa, sf. laboratorio o negozio di mo dista. -anche: l'
fustellature. -componente unitario di un sistema mo * dui are. -modulo di
ritmo di s. alessio, xxxv-1-23: mo que giva cogitando? / de la
. e dial. migliòre, moglière, mo glièri, moiere, molgièr
= voce dotta, comp. da mo ^ ecou£ \ e ossido (v.
= dal lat. tardo mo [li \ narius 'molinaio'; cfr.
massaia, i-185: il r. mo p. andrea da arezzo,.
/ li soi grandezi remembrando, / e mo pe lo mundu vao gattivandu. giamboni
non per lo mondo, per cui mo s'affanna / di retro ad ostiense
inf., 27-25: se tu pur mo in questo mondo cieco / caduto se'
il ladro consumo che da lui e dal mo nello suo antinoo si è
tore di monete metalliche, coniatore di mo nete. -in partic.
torsello o altro ferramento, per battere alcuna mo neta in alcuna parte d'
176: adamo fu da brescia e fu mo netieri e in quell'arte
: molte pedate di animale... mo stravano esser di capre e
. scient. monocotyles, var. di mo nocotyledones. monocotìlidi
[s. v.]: 'mo nofillo': calice o perianto
. m. -ex). agric. mo nolito. =
, agg. matem. rappresentazione mo noi date: rappresentazione di una curva algebrica
», diceva ora nicolino sforza tentando di mo nopolizzare nelly. arbasino,
in un'attività politica o culturale; mo nopolista, incettatore.
china monopuleggia (anche semplicemente mo nopuleggia, sf.)
lat. scient. monorchiidae; cfr. mo norchide.
siena, 23: ce ne veni mo sempre sopra sassi e montagnuole che pare
. al gr. poipó7reio£, da mo ^ o7da, antico nome dell'attica.
l'abbiamo in minor grado, il coraggio mo rale, il coraggio civile
. soffici, i-16: la propria interezza mo rale soffriva di quella sua
farle intendere che ho sofferto soltanto di dolori mo rali. -sostant
accanimento. pasolini, 3-11: « mo vedemo », fece lello, rimbonito,
? esclamò..., chi paga mo dunque per questo... e
, 6-179: che bene si credettero mo que'signori di fare al mondo,
. poliziano, orfeo, 386: i'mo moro già di sonno. / son
colore fosse dovuto a negligenza del pri mo padrone, condotto il moro a casa
129-27: vi piaccia... da mo innanzi per questo terreno non venire,
. f. giraldi, xvii-195-39: mo chi a morte m'ode, / se
morta, / mi dà di pianger mo non minor doglia. boccaccio, dee
questi non senza fatica compose un gabinetto a mo saico che aveva l'aria
turai bellezza ai visi inverniciati, impietriti, mo schettati delle nostre seducenti belle
re di polonia, il granduca ivan iii mo scovita. -per
michiel, lxxx-4-241: l'ul. mo sig. aluise caotorta...
, 39: debbansi pagare della gabella del mo sto. deliberazioni del consiglio
673]: s'intenda per infìno da mo obligata r la restitutione loro de
aver consorte, / non a suo mo, ma qual vorrà la sorte.
, ii-611: quanto di novo / e mo struoso più sa tesser sposa
refrattarie. = deriv. da mo / fa] 1; voce registr.
intemaz., comp. dall'ingl. mo [tor] 'motore, automobile
visdomini, 163: chi non sa mo che moto proprio della volontà è l'
a motore 'o di 'motocicletta. mo retti, i-389: poiché
, lat. motorius (prisciano: comoedia mo toria) 'che ha movimento
che si svolgono o apparecchi che funzionano 'a mo tore'; 'motoaliante,.
. b. andreini, 1-105: -vedete mo se '1 pedante era indovino:
elio era povero e iotone / e mo de offici à fatto bona monicione.
* 1 nostro segnore: / « mo vivré vui con grand sudore. / con
che le guance impeli / colui che mo si consola con nanna. buti, 2-562
te nasca! sacchetti, 144-86: mo dagliene una, che nasca loro il vermocane
., 8-28: verdi come fogliette pur mo nate / erano in veste. romoli
ora jesù entra mediante il s. mo sacramento. e quell'altra nave, dove
affermando essi il medesimo, grida: mo ponete mente ciò che vi pare che sia
appartiene alla famiglia celtica (una lingua mo derna, un dialetto)
soranzo, lxxx-3-268: se si fa mo il concilio senza protestanti, nissun utile
. francesco da barberino, ii-51: mo vedi se tu vuo piacerle come /
piantata. tarchetti, 6-ii-584: povero mo...! mi dispiace che tu
estens.: moneta di scarsissimo valore, mo netina, spicciolo.
cose vili che sovrabbondano, le parole pur mo nate, legate coi più sottili nodi
trombette et uscio ballando lo ill. mo s. re principe de capua con cinquo
mio nome può solo contrastare all'antico deputato mo derato bonvicini.
., 30-71: l'altro disio che mo t'infiamma e urge / d'aver
soi grandezi remem- brando, / e mo pe lo mundu vao gattivandu. dante,
e lucente (v.), sul mo notturno (un astro)
vano poco dopo la mezzanotte); variamente mo tutte le altre condizioni e
: mag. co signor mio on. mo, ebbi le sue e ho inteso
e nume- rarà al prefato ill. mo signore... la terza parte de
di lui, non ramemorassi all'ecc. mo senato il servizio comendabile in tutti i
, talora nella forma abbreviata obbl. mo). vasari, i-59: di
novamente con affettuosa riverenza suo obbl. mo e dev. mo. michelstaedter,
riverenza suo obbl. mo e dev. mo. michelstaedter, 623: perdoni questo
idem, par., 7-94: ficca mo l'occhio per entro l'abisso /
genere ocimum (v. oci- mo * j, col suff. degli idrocarburi
amati. f. giraldi, xvii-195-39: mo chi a morte m'ode, /
, xxxviii-358: un uccello che pur mo esca dal nido, / s'el vede
criticandola in modo preconcetto, l'età mo derna. lancellotti
sì gran stuolo adora, / e mo crescea la brama di abbandonarlo ognora.
, desiderabile. moscheta, xxi-n-688: mo cri'che quel che me soleaolire, me
a oltre 100 cenobi con 2. 000 mo naci ed ebbe grande influenza
'l signore nella considerazione del s. mo sacramento, in che modo esso benignissimo
sole. fracastoro, i-296: quanto mo al testimonio dello atlante, ove la
t m — m0 lo-mi — mo quando m — m0 < 0,
formula: j _ m — mo ° mo — mi quando
j _ m — mo ° mo — mi quando m — m0 >
— m0 > 0, rappresentando m, mo, mi, mz costanti che'possono
una subita tiepidezza. sacchetti, 188-24: mo dimmi onde ti viene che tu fai
., nondimeno la mi fue molestissima mo terzo dì, per esser privo de la
et oppròbele. idem, 22-74: mo non è maraveglia s'eo turbo mia fame-
a ore odite certanza / de qual mo mostre sembianza / per memoria retenanza.
questa croce, che io adesso adesso, mo mo, or ora, in questo
croce, che io adesso adesso, mo mo, or ora, in questo punto
: in algebra dicesi che un poiino mo è ordinato per rapporto alle potenze aumentanti
. pirandello, 8-333: paaron nino mo, per prudenza, diede ordine s'
ambiguo / voluta- che: in mo delia linea). -piano osculatore
nosa, che cristallizza dall'acqua in prismi mo noclini. tramater
bellissimo, me le protesto ossequ iosissi mo. -che si atteggia a esprimere deferenza
[i-vn-1861], 1: in quale mo mento t 'osservatore romano
o stampati in qualunque libraccio, antico o mo derno e, senza cercar
, / vado alla torre, e mo serò tornato. -in un contesto
un ottavario coll'esposizione del ss. mo con altre pubbliche preghiere in duomo.
, per indolenza o, anche, per mo tivi contingenti dovuti a cause
in italia. bacchelli, 2-xxii-314: una mo stra pacchiana di nomi celebri
: la paglia al fuoco non dar per mo viere.
erronea del lat. stips stipis 'piccola mo neta 'confuso con stipula
uguccione da lodi, xxxv-1-601: mo no me pò valer parente ni uxor
io. ricompensa o riconoscimento, anche mo rale, per un'impresa
panno1 e dal tema di vendere, sul mo dello di fruttivendolo, ecc
paraggio. cantari antichi, lxxxv-146: mo intendi, signore e bona? ente,
: ché più non si pareggia 'mo 'e 'issa'. ugurgieri, 329:
scomporsi, o senza turbarsi, senza far mo stra che gliene importi.
drizzo / la voce e che parlavi mo lombardo, /... / non
capacità per liquidi usata anticamente a mo dena prima dell'adozione del
de tute mangiare pos- semo; / mo un ge n'è ke nu schivemo,
. uguccione da lodi, xxxv-1-613: mo si è un sermon qe molto fi
io li occhi per li gradi, / mo su, mo giù e mo recirculando
per li gradi, / mo su, mo giù e mo recirculando.
, / mo su, mo giù e mo recirculando. 10. figur
padre) e dal pron. possessivo mo, per mio (v. anche mio
. carducci, iii-25-302: ill. mo signor sindaco,... nel
di s. alessio, xxxv-1-17: ore mo vo dico d'e- fìmiano, /
è portato. poliziano, 1-348: pur mo lo vidi sì feroce in caccia,
, emblemi o decorazioni, o, nei mo delli più tardi, di
dal gr. 'gomito ', sul mo dello di podagra, ecc
tagliare, abbattere, uccidere ', sul mo dello di omicida (v
. carta fabrianese. v-20-21: de mo ad sante marie de agustu l'atverimo
infermi. laude, v-525-27: mo. mme ^ e ìera in pellegrinàio
l'ara accanto al simulacro del nume. mo nelli, 2-186: un
morgagni, 321: l'ill. mo sig. n. n. mi rappresenta
che esso suo dolcissimo e s. mo figliuolo patissi la passione e una morte
, inf., 23-28: pur mo venieno i tuo'pensier tra 'miei,
alv. contarini, lii-4-236: ora mo che... l'armata turchesca
refezione e lo dì dell'acerba mortificazione, mo l'uno mo l'altro vicissitudinevolmente si
dell'acerba mortificazione, mo l'uno mo l'altro vicissitudinevolmente si dessero luogo.
soi grandezi remem- brando, / e mo pe lo mundu vao gattivandu. dante,
, sforzarsi. uguccione, xxxv-i-611: mo ve dirai de que se de- vem
., 8-30: verdi come fogliette pur mo nate / erano in veste, che
fallato! ». beolco, 631: mo perdò- name atonca a mi, ch'
di s. alessio, xxxv-1-17: ore mo vo dico d'efimiano / de lu
la perfezzione di sei, egli è necessario mo strarvi la imperfezzione di otto
magalotti, 21-25: pri mo stato del mercurio nel sito perpendicolare della can
agostini, 30: or va'tu mo a desiderare la propagazione umana, la
fede. giovio, i-125: ecc. mo signore mio, ho auto questa inclusa
cognosse el grande dal minore, / mo tutti eguali vanno ad un pertuso
, tra più felici gloriosissi mo può comparire. loredano, 2-i-101: alla
1-29: fate multo del gagliardo e fine mo, quanti site, non avite bastato
e larga e caritevre. / de mo golza omihomo a ki eo sont placevre »
, purg., 31-46: perché mo vergogna porte / del tuo errore, e
del sistema solare ed è perpendicolare al mo mento risultante dalla quantità di
carca. / ma, per salirla, mo nessun diparte / da terra i piedi
né guida, / a far in mo... / ch'ei non s'
incaricare di portare a questo ecc. mo senato... la pienezza di sua
, perniale, piereale), sm. mo neta d'oro o d'
: per conseguenza, come dice nino mo: lo zolfo giù, giù, giù
piglio. lippi, 6-40: a servirti mo mo vo'dar di piglio. cesarotti
. lippi, 6-40: a servirti mo mo vo'dar di piglio. cesarotti,
cose vili. sacchetti, 4-94: mo ti nasca il vermocan: sono io così
dante, par., 23-57: se mo sonasser tutte quelle lingue / che polimnia
sm. chim. sale che deriva dal mo nossido di piombo.
, che dimandava « chi mai fosse mo sto corrado brando »? =
, pire! mare, on'sita sarà mo andè ste gaiine? le n'è
. b. andreini, 1-105: vedete mo se 'l pedante era indovino! non
, 254]: piacque altill. mo consiglio comandare all'officio nostro dell'anno
162: è gran dissensione fra 'medici mo derni del turbit degli arabi
c. i. frugoni, 1-6-305: mo mo ti penti in van, babeo
. i. frugoni, 1-6-305: mo mo ti penti in van, babeo pitocco
professione: non come marcello, che mo s'era messo a fare il barista,
/ cinquecent'anni e più, pur mo sentii / libera volontà di miglior soglia
iii-50: avendo l'eccellentissi mo signore il sig. gaudio lamoraldo, principe
. rajberti, 2-88: fra noi mo si attende comodamente un podagroso che faccia
proprio del personaggio di polim mo, uno degli interlocutori dei dialoghi 'de la
. -ci). matem. polidro- mo. = voce dotta, comp
. parabosco, 3-32: -misere noi! mo che sventura è questa? / -egli
iii fiorini. ibidem, 182: remalglie mo la somaia e la poltrella a meità
? e chi mi vuol far bene mo? quella poltrona di mia madre, che
pollaio. beolco, 1157: mo a'vaghe al ponaro galinaro. parabo
di persone. baretti, 2-310: mo sono indotto a scrivervi questi discorsi,
purg., 31-43: tuttavia, perché mo vergogna porte / del tuo errore,
dato per un brav'uo mo, ma non per un originale, come
meraveia / k'ella no dormo mai, mo tuto 'l tempo veia, / fatando
fra questo primo cerchio et il septi- mo inclusive sono comprese dieci circuizioni, per le
battaglia. piccolomini, ii-45: veggia- mo che o sognando o vegliando potiamo imaginarci
coll'animo posato, / ch'a servirti mo mo vo'dar di piglio. siri
animo posato, / ch'a servirti mo mo vo'dar di piglio. siri,
da la meltris se guarde ogn'o- mo qe n'à possa / k'el'à
, facilmente perderessimo ciò che nui possidessi- mo e quello venerìa in potestà de li inimici
assediate, siano perpetua noia e gravissi mo pericolo a coloro che, amandole, ne
erano povere e de pigolo andare e mo per littere ènno grandi e possenti.
/ se non à le vangiele, che mo ti dico: jura. / avereme
chiari, 2-ii-45: finché noi pransia- mo, badate voi, amico mio, a
e precipite apparve alla grata bianco nera la mo 5. che procede o
con un solo obiettivo assume automaticamente al mo mento dello scatto dopo essere
baretti, 1-240: un qualche buonuo- mo... le avrebbe dedicate [le
e rappresento li miei maggio mo. muratori, 7 * 1 * 55
fidatissimo amico, in co mo. cantù, 3-133: io credo quando
sinora avete trattato con questa vecchia, da mo inanzi sappiate d'essere a lato d'
k'ello perdon al precaor / che mo favela. corona de'monaci, 4:
, 4-213: se vergia mo... sorgere indegna / di nobil
aw. secondo un giudizio formulato prima del mo mento opportuno o del tempo
tuo remo. / -là. qua. mo stalli, stalli. / -ve'ch'i'
(v.). prepuberi ^ mo, sm. patol. forma d'infantilismo
imbottita. beolco, 331: tuo mo ti / stri ninzuoli e sta prepónta.
, 1-18-18: la carta de la presaglia mo me ne fa el cortese / ch'
prescrittibilità della moneta. prescrittivi ^ mo, sm. tendenza a enunciare prescrizioni
'presentar un maiero, uno scar- mo 'è presentare nella costruzione un pezzo al
sì? » pensò torvo tommaso, « mo me fai la dritta, me fai
notte, preso da primo sonno fra mo reale fu menato al tormento. pasquinate
d'età di 26 anni, gentiluomo veramente mo desto che con la soavità
bebbe. firenzuola, 360: lepole- mo, prevenendola, le lanciò un dardo che
crisostomo volgar., 1-1-219: prevegna- mo... la faccia di dio per
55-3: loco pigliasti malina, donne hai mo la prescione. cristoforo armeno, 1-314
. da primus 'pri mo 'e da un corradicale di ordiri '
; / ché piu non si pareggia 'mo 'e 'issa '/ che l'
se. nne avete dubitanza, / mo 'n vo mostra la claranza / a li
molto lo star netta / benché di mo sempre sia macchiata. 6.
elli fu molto bene de la regina, mo glie di nicodeme re.
de mi me recresceria assai, se vedessi mo procedesse da oblivione. giuliano de'medici
gridando. aretino, vi-455: accade mo che la meretrice ch'io dico gli
e attività economiche. e. mo [« corriere della sera, 22-v-1983]
profonda condizion divina / ch'io tocco mo, la mente mi sigilla / più volte
amore e stima profonda suo aff. mo e obblig. mo. -ossequiente.
profonda suo aff. mo e obblig. mo. -ossequiente. goldoni, a-604
origine indeuropea. progeni ^ mo, sm. medie. prognatismo inferiore.
non li impone. prometeì ^ mo, sm. letter. titanismo eroicamente
. agostini, 30: or va'tu mo a desiderare la propagazione umana, la
propone un provvedimento o una legge o una mo zione in un'assemblea o
ogetto e i complementi indiretti per esprimere mo alità di vano genere;
ritmo di s. alessio, xxxv-i-27: mo, seniuri, ora scultate / quanta
7-104: si tratta -prorompeva al solito nino mo, -che sono tante bestie, tutti
speranza mia, / questa prixone fatila mo provare. bandello, 1-5 (i-71)
solforosi, e soggetti a pericolare a ogni mo mento. -con
pseudoencefàlide, sm. medie. organismo mo struoso per pseudoencefalia, pseudoencefalo
, in lungo, sui quadratini del suo mo lilo: psicastenico.
, nostro padre e nostra madre: santini mo reno, operaio specializzato;
781: amore, an? puh! mo a'vivessam deboto, se no foesse
riprovevole, contrario ai doveri o ai princìpi mo rali (anche con riferimento
giè fece l'entrata in cappella cristatissi- mo, con stivali e fibbie e puntali dorati
questa o quella parte secondo l'inspirazione del mo mento. ogni tanto lasciava
, 16-iii-281: il verme di queste piccole mo sche... intorno
. agostini, 4-8-51: non dimandate mo se si graticchia / e se si scherza
sostenere omo / no le porea quale ho mo. dante, vita nuova, 51-16
le stelle t'han fatto dormire: / mo, po'che cominzasti a risentire,
siamo noi donne, se ben puttania- mo? ed essendo temine e puttane, è
2-04: era una terra di puttanesi- mo, dove 1 mariti si scambiavano le mogli
avemo avuto el modo avisarvene prima che mo che forsia li avereti scripto, ma
quei bottoni lucenti e quel berretto col mo d'argento valevano qualche cosa, che
di cui si ignorano i tempi e le mo dalità; parti più o
idem, par., 7-95: ficca mo l'occhio per entro l'abisso /
nereidi, le napee ecc. perché mo questo? forse che le escluse son ninfe
agg. quattordicesimo. 5. girola mo volgar., 1-14: lo quattordici grado
sf. letter. spreg. insieme di mo nete spicciole. -al figur
dir tuo entennemento, / ché eo sì mo te dico quillo che nel cor sento
? el pare che'dio d'infirfa mo sia con elio ». s. giovanni
lo sole è cristo, che non fa mo segna / per fortificar li soi servente
par., 19-69: assai t'è mo aperta la latebra / che t'ascondeva
di s. alessio, xxxv-i-23: et mo que giva cogi tando?
francesco da barberino, ii-51: mo vedi, se tu vuo'piacerle,
, 8- 336: padron nino mo si scrollò tutto, rabbiosamente; desiderò
: quando voleva dar impeto alla frase e mo strarsi rabbiosamente convinto di ciò
, con una collera bestiale disse: « mo che diavol faresti vo'vu'se voi
voce dotta, comp. da race [mo], dal lat. foli [um
della caducità della vita umana, xxxv-i-655: mo qual sia la rais e la somenga
con una vera stima, aff. mo dev. mo. ferd. martini,
vera stima, aff. mo dev. mo. ferd. martini, i-50:
... dei compensi che, a mo menti, rallietavano la desolazione
meraveia / k'ella no dormo mai, mo tuto 'l tempo veia, / fatando
francesco da barberino, ii-280: ogn'ira mo no è ramo / di pazia,
dalla grandezza del fatto, quando il dicitore mo stra che l'awersario ha
ha peccato in alcuna cosa? e poi mo stra quanta cura e rangola
non curar qualche bassa voce, e bisogna mo strarsi indifferente.
primo recipe troverete miglioramento. -se fosse mo ritrosa? 8. dono, regalo
n'ai sospirad e pianto. / mo è vegnù tal tempo q'eu son recreto
! pirandello, 8-335: padron nino mo veniva intanto ragguagliato su quel miracoloso ritorno
de l'etemal convivio perzò sont eo mo degno / e fiz reficiao dal me'segnor
itterico e soffrire per più mesi questo mo ^ bo chiamato 'regio '.
par., 22-74: per salirla, mo nessun diparte / da terra i piedi
discosterei senza regretto, se egli mi si mo strasse il caso in altra
'complesso di pratiche, credenze, obblighi mo rali ').
. giacomino da verona, xxxv-i-648: mo lì se volgo e gira lo miser
sì? » pensò torvo tommaso, « mo me fai la dritta, me fai
. correr, lii-4- 225: lascio mo considerare quanto poteva importare il restante,
, ii-89: scrivo ancora al rev. mo remense, acciò che mi mollifichi il
abbracciando la grazia che dall'ecc. mo. collegio loro sarà proposta, rettribuirà
errante, ora ad lato dextro e mo al sinistro, tal ora retrogrado e tal
i-4-185: una retrosala da refettorio con misero mo bilio. l'illustrazione italiana
ch'a morte langisco? / or niega mo che tu non sie crudele! bianco
iacofone, 49-13: qual è rascion che mo tace, e nulla me dai mo
mo tace, e nulla me dai mo molesta? / ha'me donato una pace
reintegrazione nel stato de lo ill. mo signor nostro. b. davanzati, ii-414
e più volte co'detti colori, mo dell'uno e mo dall'altro, ricampeggiandoli
co'detti colori, mo dell'uno e mo dall'altro, ricampeggiandoli e ricommettendoli insieme
no de vair né d'armelin, / mo de stamegna o de celigo / pongente
li mei sempre despregati, / e mo no. ll'aio ben regercati / per
io li occhi per li gradi / mo sù, mo giù e mo recirculando.
per li gradi / mo sù, mo giù e mo recirculando. bontempelli,
gradi / mo sù, mo giù e mo recirculando. bontempelli, i-248: a
e più volte co'detti colori, mo dell'uno e mo dall'altro, ricampeggiandoli
co'detti colori, mo dell'uno e mo dall'altro, ricampeggiandoli e ricommettendoli insieme
: essacerbando l'offesa fattagli dal condé e mo strando quanto si trovava mal
tamento; espressione di gratitudine, premio (mo g. bentivoglio, 5-i-160
tanti anni avanti da li profeti, mo le recognosce quel tale nel limbo,
io li occhi per li gradi / mo sù, mo giù e mo recirculando.
per li gradi / mo sù, mo giù e mo recirculando. ovidio volgar
gradi / mo sù, mo giù e mo recirculando. ovidio volgar., 6-754
n'ài sospirad e pianto, / mo è vegnù tal tempo q'eu son recreto
. francesco di vannozzo, 182: mo gli è mistier ancor ch'altrui vi
finire decta condocta et il prefato ill. mo signor duca di ferrara o decta sua
alcuno... metterà l'occhio alla mo deranza nostra nel reggere,
tuo stato / in reforma- zion pur mo discese / che da neapolitan si'fatto inglese
versi, cantava: « 'iam', mo toma la vergine e tornano li saturnini reami
. dal pref. re- (che indica mo vimento verso l'alto)
confuso noi russi, noi cosacchi, noi mo scoviti, con quel governo
proverbia super natura feminarum, xxxv-i-301: mo remane for eia che no dese conforto
solino volgar. [tommaseo]: stando mo in uno piede e mo in l'
: stando mo in uno piede e mo in l'altro, continuo el sole fissamente
ritmo di s. alessio, xxxv-i-23: mo que giva cogitando? / de la
cosimino non le diede tempo di rimbeccare. mo uccellino; nutrirlo per la
/ li soi grandezi remembrando, / e mo pe lo mundu vao gattivandu. chiaro
rendirimectendomi a quanto scrivo allo ill. mo signor duca. avendo una giornata assai gravosa
. pirandello, 8-333: padron nino mo per prudenza diede ordine s'allentasse subito
, con valore iter., e da mo gno i teucri. carducci
, 21-35: si dico tutta storia, mo è rencresce- mento, / ché pure
ritmo di s. alessio, xxxv-i-23: mo que giva cogitando? / de la
/ che mi tien conturbato il cuore mo / e sì mi fa tremar come una
soffrir qualche cosa dalle loro mogli e le mo ^ li non meno dai loro mariti
repigliare 'l torto, / ancora mo seria chi l'occidesse. -censurare
: o coscienzia mia, granne me dai mo repuso: / ia non è stato
, / e tu m'nai non pur mo a ciò disposto. marsilio da padova
giovane e pronto, intorno alla cui anima mo derna il dio adattò con
: ore odite certanza / de qual mo mostre sembianza / per memoria retenanza. latini
accordo del papa più assai di quello che mo non vedete né pensate. aretino,
e prudente imperadore mussulmano, il quale quattro mo gli si ritrovava.
mente tutta la propria attenzione ad attività, mo delli di comportamento, credenze
inf, 27-28: se tu pur mo in questo mondo cieco / caduto se'
china calde fonti e temperato e delectevole mo se rompeno. leonardo, 3-325:
mattina alla sera girando per aere, prendono mo sche, moscherini e moscioni
l'intima letizia di una vita pur mo uscita dal verde, tutta color di
è rotto / da la tua benvoglienga / mo vedi contenenga. -svegliato in modo
spendere effettualmente nelle sue occorrenze. pensisi mo ai rubati dai ministri per le provincie e
: così sollevato, ricreato e confortato, mo -il volteggiare di una foglia
mengrelli, rossi, circassi, tartari, mo scoviti, polacchi, unghen
beolco, 367: brigà, stè pur mo a vere, / e no ghe di'
in sabion o al vento, / mo a'sè ben un'a'tegno el pè
, cxxv-413]: me ne vengo mo a voi per certi dubbi che mi saccomanano
pensiero e di scienza il sacerdote dei tempi mo derni e non ha gli
l''etalage'troppo poco intellettuale delle sue mo delle: le vetrine;
m. adriani, v-138: veggia- mo i mercatanti portare attorno in una scodella il
lamenti storici, i-94: sì comenza mo crudel fortuna / a darme venenoxa soa
io persona patronasse altro che sagectie, mo. lli sono multe nave. =
coscrizione deliberò di cavarsela, e indovinate mo come? = comp. dall'
; / poi vè'si sper', mo -fa di sotto 'l salto. monte,
da cravatta (v.), sul mo dello di sanculotto.
, audace, pronto e che in vista mo: strava esser un 'santifìcetur'.
vede la testa se fa licuido, corno mo. f- fosse insuto da la testa
che nella francia e nelltnghilterra dissero alla mente mo strage. cesarotti
solito san piero per la muraglia autll. mo sig. anziano lucchesini.
. andreini, cv- 68: mo, che yl rabbino ti scarpisca dal cofano
. carta fabrianese, v-20-11: de mo ad sante marie de agu- stu l'
di s. alessio, xxxv-i-17: ore mo vo dico d'efi- miano, /
/ no ne serve a deo ni a mo. dante, purg., n-139:
e insipido. beolco, 729: mo no sarae miegio che atendessè, con a'
-destrighève. -mo che satiro... mo che bestia de omo!
la realtà profonda; avviene con varie mo dalità, prendendo l'occasione
anonimo [de monarchia], 138: mo toma la vergine e tornano li saturnini
senato { savio ai damò o da mo). gir. prudi, i-220
): destinato a deposito di oggetti e mo bili non più usati (
intr. { sbécero). schiamazzare in mo do rozzo e volgare;
gran signori e de baroni, / mo fanno li melloni e le cotogne, /
legno ». beolco, xxi-ii-699: mo con chi poiu miegio sborare le vuostre
, se a'no me pento. mo casi ch'a'vegnirè smenzonà pf che no
te m'he sbregò la gonela, / mo te me la pagherà. idem,
/ se tuti sgrignava, pénsate 'l mo. 2. fare a pezzi
or sì son nella pania. e chi mo sbrigami / dal doppio visco in che
un'altra ispezie di fraudolenzia chiamata falsità di mo neta. =
l'anima mia, che., basta mo. - taci, scandoliera.
loro scanni / che questi spirti che mo riapparirò. idem, par., 6-125
della caducità della vita umana, xxxv-i-660: mo enango n'à vestir le riche cape
. b. andreim, cv-68: mo, che 'l rabbino ti scarpisca dal cofano
tant'è sodo che non teme guer'mo. attributo a petrarca, xlvii-
per la loro natura troppo schernevoli, troppo mo bili! da troppo tempo
sf. gerg. ant. nell'espressione mo = comp. dal pref
. dial. lo schiacciare. -ant. mo vimento di danza che consiste
de tute mangiare pos- semo; / mo un ge n'è ke nu schivemo,
, 1-53: amante sagurato, / mo che è questo che sento che tume fai
stigione? / ché tanto è il mo dilecto, / che fa l'affecto tutto
per combattere: che stia mo noi a fare? = dallo
che il collettino stretto sacrificava. mo, / del bramino, dello sciatria,
è certarisultati dello sviluppo della metodologia scientifica mo mente magnanima la ragione superiore
: noi tanto gli farescimmieta mo dieci scimmierie, giusto come s'egli fosse
profonda condizion divina / ch'io tocco mo, la mente mi sigilla / più volte
lo tenpo vago, / com'uo- mo incerto di futuri dardi. s. caterina
di vomitare. forteguerri, 19-68: il mo -mostrare con boria o ostentazione
il comignolo soffocava il fu mo all'uscita, specialmente nei giorni di aria
che l'eccellentissi mo medico messer luca ghini mi mandò da pisa
ed eminentemente aromatica, come l'amo- mo, la musa ec. ora s'intende
sciùgolo, v. sugolo. mo, i camiscia da uomo e i di
, 7-783: aveva di fatti una cattiva mo berato. moretti, 15-55
milanese, i-361: ci è pervenuta la mo da dell'uomo con un
pensieraccio scocca altimprovviso nella mia mente a mo di inaspettato lampo e la disordina e
, proprio una scala di spine. mo o stretto: senza coglioni. 3.
, 3-415: non v'è scuolaretto in mo a guida estetiche ed etiche vecchie e nuove
il suo lavoro, dovrà il primo giorno mo vato...,
tardate a venire, / ma senza mo, / che solcando si va questo mar
sedia); che non permette libertà di mo no grave disagio materiale.
nell'omamento, una testa d'uo- mo. popoleschi, ii-61: mentre che tu
, e i direttori del « mo- mo » non vollero saper nulla del farlo scomporre
mano e 'l braccio, essendo caduta pur mo a terra d'una figa, e
mei piaceri, / voglio che tu mo zuri / de non me dar impazzo.
in balia, / sì m'à mandato mo questo accidente, / per tenperar la
, inquietarsi. beolco, 279: mo abi un po'pasinzia / e no te
me sconvento: / voglioce gire, e mo 'l tento, / ch'eo possa
di mandava chi mai fosse mo sto corrado brando? -figur.
v. scopelo). scopeli? mo (scopuli§mo), sm. nell'arabia
or intendete ben il meo dir, mo / c'a scoverta vo do, /
il cantore non giunga, lo acusia- mo di scordanza per difetto di voce o di
/ di tutto il regno, mo, considerando gl'impegni ne'quali si ritrovava
-con litote: memore. mo e lucia, 501: non era mai
maraviglie. g. gozzi, i-21-59: mo due, e non si
: vuole [aristotele] che i poeti mo dimostrano in tutte le particolarità
maniera di dire in merto e valore, mo vede a staccare il sughero
scorticare. leopardi, 1080: guarda mo se torna meglio a lasciarsi scorticare e
: cosa iacofone, 22-73: mo non è maraveglia s'eo turbo mia
lettore, se io avessi il coraggio di mo mogliati pregiudichino questa morale,
. chi scrafia. mo d'allor che a scranna siedi / rafael
v-20-17: e set razzione ce odstende- mo, sianne toltu ad dictu de set rigo
. molti tra i suoi scritterelli 'sotto la mo provvisioni del consiglio del cento
iacopone, 83-20: vocce currendo e mo me ce appendo, / ch'eo
una scrittura per venire a venezia, la mo facevano la treccia. una
aver voce, volle scrollarsi, fare un mo qualcuno (una situazione,
: con scrupoloso studio sia mo andati per questi sillogismi de'filosofi. muratori
14: nella prima donizetti, cxxxvii-284: mo piglio la carta, e ce faccio
senza riviste, senza ruolini. mo pepe mi guardò bieco e scuotendo adirato il
figur. iacopone, 27-19: mo so accecato en un fondo scurato, /
). iacopone, lxxxiii-981: quando mo tomo a. ccasa mia / ov'
corno solea: / ke scura vita mo à maria! anonimo, cxxx-633:
li pè se prènno / e clavellanse mo mare e questo la misera nave in conquasso
... non si lasciò sdrucciolar dalla mo). che fa sdrucciolare facilmente, causando
di s. alessio, xxxv-i-26: ma mo, set quella re- manea,
ii-36: il gaz illuminante che mo d'aveme per conoscer, però, s'
due specie: cioè sacerdoti e secolari. mo dottissimo nelle lettere secolari e nelle sacre,
. ibidem, 102: la prima [mo g. b. martini
a ordini o a desideri altrui; nel mo do richiesto o indicato.
farci idee giuste della natura dell'uo- mo, si vuol consultarla nel fatto, e
a'sedize de marso 1521, desse- mo, ne la aurora, sovra una tera
de l'osa de liofante e cenamo- mo. soderini, i-423: limatura e segatura
lavi / di quel peccato ov'io mo cader deggio, / lunga promessa con l'
. giacomino da verona, xxxv-i-635: mo pergò k'el no èdito né cuità da
che una manifestazione, piu o meno bene mo ridere del pargoletto che sul volto gli comparisca
, v-16: i segnali per conoscere mo i più idonei a questo essercizio [della
nui vorrimo cosa alcuna con effecto subscriveri- mo le lettere de nostra propria mano. ma
e sole, / u'l'alta mo l'orecchio al rintocco della campana che segna
colloquio e l'inizio del mio trionfo. mo decreto / per voi l'ira del cielo
il primo segno di aftievolimento del potere. mo viglie che veramente parea che
un'ora; / anzi son mo, / il capo hai bianco e càscanti
, 2-94: ella scor mo zitti ed in nostro segreto / preghiamo il
si stampi in codesto deserto. mo menava più di dumila pernici, le quali
et ore odite certanza / de qual mo mostre sembianza / per memoria retenanza.
con molti esorcismi et osservazioni la consacra- mo. boterò, 9-6: lungi da terra
de che fommo e a che g'mo, / ed en che retomarimo / ora
erbolario volgare, 1-101: lo perfu- mo fatto con semence de peonia vale alla melanconia
adusto (v.). mo in debito di un semestre di fitto di
semi-biasimo alla memoria di gugliel mo piti = comp. dal pref
lo lion, ch'è inperaor. / mo mi e p. petrocchi [s.
a tutt'uo- mezzo il latino. mo seminare e lavorare i suoi poderi. malatesti
quell'anno, / mese, mo budino di fidanzata; alla semola, inarrivabile
la cagione, perché noi non avia- mo parlato ad el re e presentatogli la lettera
-sm. dio. mo o la sua manifestazione, una condizione psi
tutte le cose inferiori, e simplicissi- mo e non composto di parti contrarie. b
, / ke noito no ge ven, mo sempro ge sta dì. lauda escorialense
l sango è bel e fresco. / mo tomagel endreo - viagamente e tosto,
è quella virtù che. ll'uo- mo che. ll'ha è detto bene giudicativo
quale il valore dell'opera corrisponde mo per pruova nella mortalità pestilenziosa, nel principio
che sia separato da'sensi e dignissi- mo e singulare per vita e costumi.
pratico oramai più che se fosse marinaio, mo veder la battaglia in su'
loro scanni / che questi spirti che mo t'appariro, /... /
sento poco de spirito, e poghissi- mo molto. -sentire qualcosa nell'aria
, agg. che indica disdegno, che mo stra la volontà di isolarsi
di questo modo l'intelletto del som mo opifice imprime la sua pura e bellissima idea
una tomba. uguccione, xxxv-i-605: mo s'el se recordasse de la scarsa
. 3. notaio. mo, / da poi che le mie rime
ant. e region. rugiada mo te, per cui si volge e move
ad ogni sorgozzone che assestava a carme- mo, balbettava ansante: « tu ci hai
cne per terra il petto / trae- mo avvolte in serpentile scorza, / il ciel
, ch'egli ne fa vela. bestiario mo ralizzato, 1-47: est
). goldoni, v-387: mi mo vedeu? giusto le baruffe con una
servir tuttavia, / ché nullo mo noctumo, che è valenti, / sirà
lo sole è cristo, che non fa mo segna / per fortificar li soi servente
familiari e conversi del detto ospitale vole- mo e concordevolmente e d'uno animo e volontà
à degnat'a. sservo vo- mo, italia, machiavelli, 1-i-102: era
trucioli legnosi, quelle casettine in sessantaquattresi- mo con i ballatoi che paiono pizzi e le
di difensori d'ufficio se ne trovano mo dado; ma la sua mole è solamente
: 1 cambiaduri, oltra el bagordo, mo la speranza che 'raion'diventi col tempo 'raio'
'l petto del leone ardente / raggia mo misto giù del suo valore. buti,
665: noi subito accettam mo la sfida: giunti a breve distanza ci
delle barbe. èertola, 1-72: ben mo stra egli [raffaello]
. e tose. chiacchierare in continuazione in mo bartolini, 18-37: l'
plur. ant. anche -e). mo stro mitologico con il corpo
, ecc. - anche assol. mo salire lento e sfioccato nell'aria. soldani
intr. { sfòggio, sfòggi). mo to vistose e dai colori
morta, / mi dà di pianger mo non minor doglia », / ri-
le sostanze medesime. algarotti, 1-iv-283: mo vendosi [le comete]
volta al giorno e non visita mo. gozzano, ii-288: palpiti esausta [
e più volte co'detti colori, mo dell'uno e mo dall'altro, ricampeggiandoli
co'detti colori, mo dell'uno e mo dall'altro, ricampeggiandoli e ricommettendoli insieme
savio compositor d'opere (in ope- mo) delle faccende, che non c'è
, che mi sono tutti comunicati in un mo = nome d'azione da sganciare.
beolco, 535: pota! mo a'he pur gran martelo de ti,
a'he pur gran martelo de ti, mo a'sgangolisso!... pota!
a'sgangolisso!... pota! mo, s'te me arbandoni, a'morirò
rapressandose lo sole uno passo, trova- mo la terra, ch'era fredda e chiazata
in sino sopra la corona qual nomina- mo sgociolatoio con la sima seu cornixa. raffaello
una dottrina sì limpida, qual è la mo 12. liberarsi da
baretti, 1-342: quasi tutti i mo maxime de le pellize. f. buonarroti
'l perdoni) una miccia; e perché mo? per averne, tosto ch'io
, ii-716: che proprio non ci sia mo dino da firenze [tommaseo
i-208: « ohè, num facim- mo scherzi » commenta il soldato, adesso che
loro scanni / che questi spirti che mo t'appariro. petrarca, 95-8: voi
fermamo con lui di tutto quello ava- mo di bisogno, e fatto con lui il
. uguccione da lodi, xxxv-i-612: mo me besogna dir dequig malaguradi, /.
da condizion divina / ch'io tocco mo, la mente mi sigilla -terminare un
= comp. da signore e dal possessivo mo per mio (v.), inposizione
mop, ptv, ha la medesima mo a tv: onde per l'uguale proporzione
scient. [bacillus] simplex, sul mo poggia con nuovi fatti quanto
.. da legge sistemale dispotico. mo di 'libero scambio': tale nome provenne dalla
: probabilmente di origine onomat., sul mo dello di gorgoglìo (v
non larga partire. / vocce currendo e mo me ce appendo, / ch'eo
, 69: smarrite genti per mo, finse di trovar buono il mio sonetto
è a guatar di lor bestie smarrite. mo verso il fr. ant
: mandò a casella per messer guigliel- mo, / e subito ne venne con sergenti
organico, e dello smembramento ci appludia- mo come di un progresso dell'arte.
intr. (sminuétto). muoversi con mo venze aggraziate. cavacchioli
o dalla decenza (un comportamento, un mo do di esprimersi, una
culsmonumentalizzare, tr. privare del carattere mo tura, ecc.,
, da persone considerate pericolose, indegne, mo = voce di area piemont. (
sm. ant. e letter. collegamento mo 5. rendere chiaro,
riceuti i pani impepati: l'avia- mo auti cari. il signore ve ne rimeriti
. delfico, ii-20: quindi veggia- mo con qual soave diletto i fanciulli ascoltano i
. in modo sobrio e parco, con mo derazione (con riferimento alle
utile e necessaria la sodisfazzione dell'ani- mo. 4. risposta convincente;
non panni sodi di teme guer'mo, / ben doverea pensare a cui che
vi domitico. ho mo io una cosa ridicola sul sodo ad inviare
ant. suggettivaménte), aw. in mo do soggettivo; secondo un'
di lauro e d'ol mo ottimi sono i manichi, / poich'essi
, iv2- 189: « ah, mo capisco! » esclamò don domenico, ch'
. cinquecent'anni e più, pur mo sentii / libera volontà di mi
ritmo su sant'alessio, xxxv-i-18: ore mo vo dico d'efimia- no, /
, che è da lodarsi per la umanità mo strata in tutte queste occorrenze
non pensi alcuno in queste mie opere vedere mo bandiere di cavalieri soldati del
noze dii nepote, fé un solenissi- mo pasto di tutti i primari di la terra
correre con le due precedenti linee ho, mo, costituendo tutte e tre un angolo
., x-108: quelli ch'è senza mo viere, sia sollecito in
dello animo. campanella, 5-142: dico mo che l'infinita intendenza e desiderio dell'
-essere ragguagliate le some-, trattare allo stesso mo = da un lat. volg.
intensamente e perfettamente possia mo odiare, potremo anche somigliantemente amarli. cesarotti
tuttavia tali somiglianze o medesimezze che ben lo mo strano padre unico sì della
, un sentimento, cancellandoli dall'ani- mo. iacopone, 39-32: li moti
giulia si nascose al som mo delle scale in attesa del marito.
m'ha tradito, / come sembrava mo di cor benegno! vincenzo maria di
aventurosa / più della mia! che mo torna a morire, / se sopra lui
fiat, 993: ill. mo signor podestà, con citazione del 18 gennaio
, i-21: era il prim'uo- mo una testaccia matta / soprannomato trappola.
han recato a questi giorni addietro mo veduti li 'saggi'del montagnes, e molto
tempo, gli uomini fu mo, per la loro promessione con spontaneo cuore
ginocchia, sui gomiti, sul sedere. mo ravia, ix-61: concetta
ritmo di s. alessio, xxxv-i-23: mo que giva cogitando? / de
quello che ti aspetta. mo sposati il nucleare, anzi se cambiano idea
sono stato, come sapete, obbedientissi- mo. -rifiutare o abiurare i dettami e
non prendi contra lei uno odio extre- mo. b. tasso, ii-90: proverai
. pirandello, 8-336: radron nino mo si scrollò tutto, rabbiosamente; desiderò che
, 14-94: i porcili della mo tutto il bene che le aveva fatto,
pazzia di sì nuova maniera / t'acerchia mo ratto / colui che a giro ratto ogni
sprovisa, / ché el m'è mo mi davisa / che la serà bela e
lieta accoglienza in tutta l'europa civile. mo = deriv. da spuntare1
uestura, svolge una specifica funzione. -squadra mo iler. sezione operativa che
matina, a vintinove di iullio vedesse- mo venire contra nui più de cento prao,
., 6-81: se noi menasse- mo le molle ale presso al mare, la
, 1-53: amante sagurato, / mo che è questo che sento che tu me