alfieri, i-331: non già che io mi fossi lusingato, che quelle mie balle
potessero non essere state trovate da chi mi aveva svaligiato dei libri, e d'
balle a carra. moneti, 63: mi dispone [la musa] / a
/ a proseguir l'istoria, che mi porge / di sfogarmi col canto l'
arti per diletto ritrovate; di che mi fa testimonianza il vedere che si spediscono
gioco. giusti, v-156: io mi sarei ingolfato negli studi sino alla gola
macché illibata. illibata per lei. non mi stia a raccontare balle. moravia,
nei ballabili. tozzi, i-443: mi sveglio al suono d'un organo di
organo di barberia... non mi riesce a pensare, ed ascolto il ballabile
di zecca. pirandello, 5-634: tu mi dài carta scritta; scrivi per niente
fino a farmi prendere dalla vertigine, mi pareva di seguire una musica turbinosa, mi
mi pareva di seguire una musica turbinosa, mi sono lasciato trasportare da quella musica,
paravento, e con queste dita che mi ballano dall'onta, dal ribrezzo, mi
mi ballano dall'onta, dal ribrezzo, mi sono sganciato il busto, la veste
se stesso. sbarbaro, 1-122: mi ballò riso in gola; amaro, che
che va al macello, e quanti pensieri mi ballavano in mente mentre cercavo di dormire
ordinare al calzolaio: fate / che mi ballino in piede [le scarpe];
ve l'ho detto mille volte che non mi voglio più immischiare nei fatti degli altri
, fate che io balli: poiché mi avete fatto spendere, fate che io goda
mostrando il mi'pianto / che di dolor mi cuopre tutto quanto. boccaccio, dee
, 4-1163: l'amore di chiarita mi tira d'andare a dire una ballattina appiè
, 375: salgo sull'ultimo ponte, mi rifugio nel piccolo ballatoio a grate,
sia di giovani a me conosciuto, mi pare che vengano a sentirmi come una prima
0 a vedermi come un ballerino, e mi vien voglia di trattarli come, a
fianchi. jahier, 266: mi fa una triste impressione questo eroe
stelle vicine a'fermi poli, / donne mi parver non da ballo sciolte, /
istantaneo come dello spezzarsi di dieci travi, mi faceva dare indietro e ricercar la cuccetta
sapremo. ariosto, ii-53: poich'io mi trovo sol, mi pento d'essere
ii-53: poich'io mi trovo sol, mi pento d'essere / entrato in ballo
pensavo, sono in ballo. se mi fermano, è fatta. -tirare,
sp., 15 (268): mi si dirà che sono un buon a nulla
il tempo di aver paura. non mi accorsi nemmeno di essere ferito. pensai
/ i seni sui ventri flosci, / mi ronzano attorno quelle puttane.
alvaro, 9-22: era un demonio, mi portava come una saetta, mi faceva
, mi portava come una saetta, mi faceva ballonzolare come un barile pieno.
bembo, 7-3-186: con molto suo dispiacere mi ragionò la ballottazion della sua quarantia ultimamente
castagno. redi, 16-vi-69: mi ricordo di aver osservato un non so
dossi, 57: sebbene ora mi guardassi dallo sostare dinanzi le mostre de'
baloccarsi. alfieri, i-ioo: e mi baloccava così a leggere, perché in quell'
a leggere, perché in quell'inverno mi toccò di star molto in casa ed anche
squarciata. cicognini, 1-133: quando mi sveglio è giorno: ma il sole si
a mio padre. sbarbaro, 1-201: mi sovviene la fanciulla che, nel paese
persone stolte? fagiuoli, 3-1-71: mi credeva che ognor foste per via, /
fare i balocchini con gli amici che mi aspettavano. = dimin. di
ché quando 10 tornavo di scuola, mi mettevo a raschiar cera, e formavo
che sono la cuccagna dei bambini non mi toccavano punto. pascoli, 211: oh
alfieri, i-47: in quell'anno mi erano anche stati accordati altri maestri;
scarsi diventato filosofo; del qual nome io mi gonfiava tanto più, che mi collocava
io mi gonfiava tanto più, che mi collocava già quasi nella classe detta dei
squarci dell'eneide, quelli che più mi rapivano. 4. disus.
più? l'estro gli vien, mi crea ministro; / e sia pur io
giorni si uscirà... io spesso mi adiro di tanta balordaggine, spesso
oggi -aggiunse spassionandosi -un sorso d'acqua mi costi tanto caro da doverlo pagare collo stare
voi l'avete a tenere. voi mi parete balordo. ché non badate voi a
grande che sia stata la perfidia di chi mi ha calunniato, maggiore assai è però
469: sempre ritto in sul camino / mi sto lì come un balordo; /
si spanda. faldella, iii-61: mi regalava ogni momento dell'illustrissimo signor principe
: balordo e invadente, quando non mi faceva arrabbiare, mi faceva ridere.
, quando non mi faceva arrabbiare, mi faceva ridere. pirandello, 8-60:
sto a udir per balorda, tanto mi piace quel che voi mi dite.
balorda, tanto mi piace quel che voi mi dite. b. davanzati,
ancora balordo. pirandello, 5-407: mi guardò balordo, con gli occhi languenti,
spesso, mostrando una grandissima maraviglia, mi stava fermo come una cosa balorda.
balorda. baretti, 1-327: il goldoni mi scusi se non approvo nulla in questa
i-182: avrei voluto agire e oramai mi repugnava di mischiarmi alla vita. facevo
). baretti, 1-50: non mi s'è mai potuta appiccare la smania
dell'antiquario. foscolo, iv-423: mi venia raccontando, come certo uomo quasi
stordito. de marchi, 122: mi aiuterai a fare il bilancio...
di milis. nievo, 676: io mi versai un bicchiere colmo raso di quel
le truffarie che oggidì si fanno, mi pare di ridurre nelle menti degli uomini
dal cultor ferita / ne'sospiri odorati ognor mi adora. magalotti, 21-173: la
arche. idem, v-1-742: ciascuno mi porta il suo farmaco mirifico, ciascuno
porta il suo farmaco mirifico, ciascuno mi tende la sua ampolla di balsamo. pirandello
1-99: non so che storia ascosa / mi narri il dì che cade, /
, un balsamo di morale conforto pur mi si versa sul cuore. monti, ii-376
vostre parole il balsamo alla ferita che mi è stata aperta nell'animo da uno stupido
balsamo su le mie ferite, che mi resta più? ho bisogno, propriamente
il castello di londra decapitata, io mi vi trovai e sentii leggersi il processo
fogazzaro, 4-78: verso le otto mi affacciavo dai tozzi baluardi medioevali..
campana, 215: l'aspro vino mi ha riconfortato / e dal baluardo un azzurro
vedevo nulla, un baluardo di schiene mi nascondeva l'orizzonte. de roberto,
1-259: tra ombre distinte di nomi mi muovo; estraneo al daffare degli altri,
ii-98: per una scaletta segreta il prete mi ricondusse ancora nella cucina, dove le
le due vecchie si erano rifugiate e mi volgevano le balusche pupille bianche. idem
, iv-348: al riaprirsi della primavera mi proponeva di studiare botanica; e in
: e fra la chiarezza mattinale cristallina mi si affacciò dalla balza il sorriso interminabile della
al figur. nievo, 690: mi disperai dell'amor mio che dopo mille
capricciose della giovi nezza, mi lasciava solo. = dal lat
quello. piccolomini, 73: mi avete fatto sovenir del cervello de la bianchetta
a un tratto uno squillo di tromba mi fece balzare a sedere sull'orlo del
. slataper, 1-162: la fresca pace mi penetra disciogliendomi come terra di marzo.
s. maffei, 2-5-1: tu mi sospendi / l'animo sì, che il
l'animo sì, che il cor mi balza in petto. rolli, 550:
per gioia e diletto / innanzi nascer mi balza nel petto. goldoni, vi-116:
oh del!... / mi balza ad ogni istante il core. monti
in questa città, e il cuore mi è balzato stranamente nel petto, e sono
. / gli sono a fronte: ecco mi balza il core: / 10 sento
ascolto, al sommo del petto il core mi balza, / e dico: ahi
una volta a rifugiarmi nella camera, mi sono fermato per riprendere 11 respiro,
petto. slataper, 1-76: garibaldi mi fu un venerato amico e dio.
parlare storicamente di lui, il cuore mi balza in rivolta. alvaro, 9-229:
, il latte, il vino, mi balzava il cuore in petto. 4
dove pensai di fermarmi, il duca mi balzò subito in campo del marchese.
idem, iv-213: se il caso mi balzerà a ferrara, non accetterò ospizio
di quella e tornato a milano, mi trovai balzato in altre più serie,
sa vignano. sbarbaro, 1-51: mi salva dall'incubo lo scricciolo -forse il
211: la mattina è cherubina / che mi viene a svegliare, / salta sul
sul mio letto in un balzello, / mi fa i pizzicottini in cima al naso
da dove fossi andato ad appenderle, mi venne il malaugurato estro di andarle ad
questo dì... al balzello mi fu reso uno anello, nel quale era
un astuccio, dall'astuccio due mollette; mi venne vicino con la sua testolina lucidata
ti scrivo un po'balzelloni, così come mi viene, perché sono ancora un po'
nere e la nera collina imminente non mi lasciavano pensare ad altro. 2
vallisneri, ii-498: quello che più mi spiace si è l'aver dovuto scrivere
nievo, 629: tutte le volte che mi fermo a contemplare quelle tetre ma generose
in giù. gozzano, 22: non mi parlò. d'un balzo salì, prese
m'intendessi un briciolino del fare accademico, mi sarebbe venuta la palla al balzo per
rimandarle tutte le belle cose che ella mi dice. collodi, 518: il re
agguaglia. tasso, aminta, 1688: mi condusse ov'è scosceso il colle,
o sottilissima bambagia. marino, i-194: mi colse in questo mezo la notte,
in questo mezo la notte, che mi caricò al doppio di pruine; e
di neve che cadevano come la manna, mi pareva di scorgere il volto e la
: è un urto, ma non mi giova; ogni urto affonda nella bambagia d'
in castello, e un saccone, mi basta. [ediz. 1827 (244
di avermi allevata nella bambagia. ed io mi accorgo che la bambagia aveva fasciato tutti
bambagia. matasala, v-69-8: item mi soldi per due paia di maniche di
buommattei, iv-225: quelle parole dentro mi suona son di numero singolare o plurale
. leopardi, iii-119: voi mi chiamate 'accortissimo politico 'per un detto
di non mi offendere,... mi rende ingiurie in cambio di grazie.
, iii-179: in qualunque luogo io mi porti ho sempre meco la memoria della vostra
, i-102: la parte burbera non mi costa nulla; quella della beneficenza vorrei
iii-626: le considerazioni giustissime che ella mi pone innanzi... mi convincono
ella mi pone innanzi... mi convincono pienamente della impossibilità di conciliare la
in religione. goldoni, iv-77: egli mi ha conosciuto, trattato, e di
ricordanza de'benefici che in tante occasioni mi avete compartito e di cui vivrà eterna
di un ultimo beneficio: quando teresa mi cercherà tra i cipressi e i pini
al presente in italia... mi pare concorrino tante cose in benefizio di uno
gli son diventato affezionato di cuore, e mi parrebbe esser felice, spargendo il sangue
più volte con parole e con lacrime mi ringraziava. guarini, 417: io
anni che c'è stato lavoro; mi pagava meno degli altri, con la scusa
e vivamente della bontà con cui ella mi ha destinati i benefizii e desidera ch'io
campanelle. caro, 15-i-124: io mi truovo ora in montegranaro a un mio
metastasio, 3-132: ma che? se mi negate / che benefico io sia,
/ che benefico io sia, che mi lasciate? foscolo, v-152: un soldo
n-iii-785: ti diedi il sacerdozio che mi dimandavi, preponendoti a molti, i
non sono tanto debole di spirito che mi rincresca il finire, se ben bisogna,
stabilito il benessere della toscana, quando mi teneva nei limiti della moderazione e dei
; autorizzazione. giusti, iii-44: mi manda [il ridolfi] espressamente il
lei gran benvoglienza, / sì che mi fa sperare. idem, xliv-52: che
non vista persona, / sì ch'or mi parran corte queste scale. fiore,
corse ad abbracciar. pulci, vi-33: mi dispiace troppo che, nel colmo della
e la servitù che ho con lui mi costringe di dir con sincerità questi particolari
272: da quel giorno in poi mi persuasi che a fare i molesti e gl'
nessuna guisa le persone della cui benevolenza mi onoro. de marchi, 1083:
disposta, per ciò che né l'un mi varrebbe né l'altro voglio che mi
mi varrebbe né l'altro voglio che mi vaglia; e oltre a ciò in
l'un dieci o più, ancora mi facevo benivolo quasi a tutti quei cardinali
suo beniamino. bacchelli, i-160: ora mi pare che basti. se questo è
bocchino amoroso e piacente, / poi mi mostrò quel viso rilucente, / ch'era
d'amara morte minacciano e fuori di regola mi costringono a dimandare medicina, benignamente sovenire
prieghi benignamente dal pensiero, e subito mi mostrò la donna mia sola, ed in
. cellini, 2-7 (315): mi venne a trovare con grandissime sclamazioni,
suo. ricchi, xxv-1-228: a te mi volgo (se feci mai perché
attribuendole a quell'indispensabile dovere che seco mi corre di dire con onesta arditezza quello
tuo morto passato è spiegazione che benignamente mi sottomette. soldati, 43: mi
mi sottomette. soldati, 43: mi parlava con grande sussiego, benignamente.
, f etimi gioioso; / ben mi terria bene aventuroso / s'eo non
priego lo signore celestiale che per grazia mi conceda sempre d'operare quello ch'alia vostra
, / colla tua mano insino alfin mi mena, / che di mia fantasia truovi
.. /... / benigna mi ridusse al primo stato. boccaccio
. equicola, 2: non mi scuso altramente co'benigni lettori. ariosto,
de amicis, i-631: l'oceano mi parve più solitario e più silenzioso di
140: risalito al brizio, dimando che mi diano del caffè: mi dànno il
dimando che mi diano del caffè: mi dànno il caffè, mi regalano perfino
del caffè: mi dànno il caffè, mi regalano perfino una scatoletta di marmellata,
perfino una scatoletta di marmellata, e mi comandano ancora per il fargorida, con
e mio parziale amico,... mi era allora a lato e veniva meco
, ii-298: gli onesti loro costumi mi fanno certo che voi, amico quale siete
7-119: chi voleva la patente, chi mi chiedeva il benservito, chi non credeva
prima di lui, per quel che mi riguarda gli ho dato il benservito.
esser vinto... io mi sentiva bensì soffocar dalla collera, e spesso
. v.]: co'suoi bentornati mi assorda. verga, 2-234: elena
cavaliere poeta?... quante carezze mi fece! sebbene, bentosto cambiò stile
275: io ben tosto al culto / mi sottomisi in cui d'imene il nodo
volete intendere da me, perché messere nicia mi ha parlato. bandello, 4-2
alberti, 256: io per me sempre mi sono adoperato in farmi bene volere
benvolere, / più quelli non mi lascian ben avere. verga, i-259:
e di bizzarra tempra fiorentina, mi permetteva di tramestare a mio piacimento
foscolo, v-74: quel giovanotto, mi disse l'oste, è benvoluto da
me e un sapore di benzina bruciata mi allappava le labbra come un odore di morte
dove ci eravamo fermati a far benzina non mi ero accorto che fosse all'imbocco d'
basilica feci il pieno di benzina e poi mi avviai di gran corsa per la strada
urla sguaiatamente. e mangiava delle cose che mi piacevano: similmente senpapini, 20-504:
arso per il male di bever vini che mi gusta là in piazza,
brutture dell'ilota eterno, buono mi sappia. tasso, 6-1-116: qual egro
e serpeggiamenti. goldoni, ii-549: mi sento un gran male di stomaco.
muto, pallido, e senza desiderii. mi fecero bevere vino, e la tristezza
: « pe- regrin, di te mi lodo »; / e rumatto come lui
dinanzi, che m'accieca... mi dà una noia!...
ogni unguento intatta, / assai tesoro mi bevea di mirra. viani, 4-81:
: credon che 'l papa porre inanti / mi debba a neri, a vanni,
, si indispettiranno loro; se accetterò mi indispettirò io; in sostanza bisogna bere
lo seguii per alcuni passi, poi mi allontanai di traverso, col vento che beveva
: un incognito affetto /... mi fea desiare / d'esser sempre presente
ancora / la luce, a cui mi mancano in eterno / gli occhi,
beva ancora il vento, ch'io mi sogni / di beverlo con te sotto la
del largo. pirandello, iv-376: mi fa ridere tobba, intanto: «
. carducci, 23: ché pur mi preme di quegli occhi il raggio,
estenuato degli assetati. pavese, 5-83: mi bevevo quei discorsi mentre giocavo con gli
fino all'ultima lagrima il pianto che mi fu assegnato dal cielo. berchet
, figurati un po': da quanto mi fa rabbia. -e si era davvero
bevvi grosso, / e le mosche levar mi so dal naso, / saprò ben
io in queste cose bevo grosso e mi rimetto facilmente. 11. perdere i
, / non saprei dir quant'el mi fece prode. idem, purg.,
bergamascata e dalle mie smargiasserie di antimanzonismo mi si levarono intorno i fumacchi.
c. e. gadda, 141: mi venne però un'altra paura (giusta
berriquocoli del cacastechi; e a voi mi raccomando. canti carnascialeschi, 1-7: berri-
, pensate ciò che farei io se mi prendessi assunto di voler ficcare il naso
domestica prima d'uscire: « non vorrei mi avesse a fa'berlicche », arrivava
, soggiunse: -altezza imperiale, la non mi faccia berlicche berlocche ».
troppa curiosità, dice: * mi par d'essere in berlina '. ogni
, 2-222: vostra eccellenza, che mi sta in cagnesco / per que'pochi scherzucci
pochi scherzucci di dozzina, / e mi gabella per anti-tedesco / perché metto le
moravia, v-158: nei caffè borghesi mi sono sempre sentita a disagio, vergognandomi
alquanto berlingare l'avessl udita, forse mi daresti leggermente fede, tanto, senza le
berriquocoli del cacastechi. e a voi mi raccomando. vasari, ii-95: parendo a
quartana, e altri cotali soggetti, mi pare che volessero bernieggiare; e
, i-13: il sonetto bernesco ch'ella mi mandò non uscì mai di mia mano
sarebbe stato di qualche utilità; ma mi sono svogliato dallo scriverlo, ripensando alla
. ma essi, sulle prime, mi si tirano indietro: quatti quatti èrano
stùzzico. panzini, ii-519: « lei mi pare felice di avere preso dei pugni
preso tanto amore a quella ragazza che mi sentiva crescere per lei in capo il bernoccolo
questo era bastato a farmi credere che mi fosse dato fuori a un tratto il
iv-636: al mio cameriere, che mi porti la veste da camera e la berretta
, o antichi dèi della patria) mi parvero tante berrette d'impiegati che si levassero
e turchini. linati, 30-95: mi son cacciato anch'io nel gruppo.
un rispetto ed una compunzione che non mi usciranno mai della mente. carena, i-61
cellini, 1-36 (99): mi veniva a vedere alcuni di quelli cardinali
io più volte dissi ch'ei non mi capitassino innanzi, perché quelle lor berrettucce
che panno, poiché nel giudicarla di lana mi parve di velluto. -spreg
poiché, nel giudicarla di lana, mi parve di velluto, e stimandola di velluto
io faccia ben presto, e ch'io mi spacci, / prima che tornin più
tornin più fitti che mai, / e mi vengano sopra difilato, / e m'
in testa. pirandello, 5-455: mi accorsi subito che avevo ancora in capo
con le cartucce. saba, 51: mi piaceva guardar sui fanciulleschi / volti il
tolgo, una dolce ebbrezza è quella che mi porta, e non di vino.
raccapricciai da capo a piedi, e mi parve di veder piombarmi addosso un battaglione
diffuso il gusto per l'archeologia, e mi è accaduto di ricevere una lezione sui
quel nome esotico udito per la seconda volta mi avevano fermato davanti alla baracchina del tiro
ne butto un altro e ascolto, e mi ricordavo la notte prima, quand'era
fortuna e della morte, / che mi tormenta l'anima e la vita. sarpi
: così prego io, che tant'anni mi truovo / di sciocchi e d'empi
numi ulisse. monti, iv-362: solo mi duole che, divenuto da qualche mese
divenuto da qualche mese bersaglio della fortuna, mi è tolta la facoltà di mostrar coll'
assoluta mia immobilità, l'assiduo bersaglio, mi ridussi a chiudere a tutti la mia
parlavamo dalla finestra sul cortile, e mi regalaste quel fazzoletto, prima d'andarmene
o in calca o in bestrica mi lodo? / io so di questo ogni
. gozzi, 1-316: né mi ricordo mai d'avere assalito chicchessia con altro
malmantile, 1-367: davami la berta, mi dava la burla, mi beffava,
la berta, mi dava la burla, mi beffava, mi minchionava. baretti,
dava la burla, mi beffava, mi minchionava. baretti, 1-145: dà la
la berta. nievo, 694: mi sentii rivivere, diedi laberta ai medici
: e ciò lo corrodeva, come mi assicurava con sussiego il maggiordomo che in
. e tutta la famiglia dei donzelli mi dava la berta. dossi, 121:
più del passar per sgobbone. « non mi dare la berta », rispose.
de'detti pali (i quali pesi mi pare che gli addimandino berte), ponghiamo
per vedere se le buone parole mi giovano. straparola, 1-5: vedendolo sì
d'ambra, 4-26: con la quale mi è lecito /... /
con certe bertelle sciolte, che mi parve un indumento di sua fantasia, e
italiana. erano, se mal non mi appongo, casotti o torri- celle di
. m. cecchi, 4-5-1: i'mi sono fiaccato le gambe da annalena a
fa trovare i moccoli, / ché tu mi pari una bertuccia in zoccoli *.
/ o d'una lor savie mogli, mi tirano a dovervi contare una novelletta strega
e lasciarono nel buio il lato che più mi premeva, cioè a dire il lato
questa vita] come un giogo / che mi schiacciava il cuore / e mi toglieva
che mi schiacciava il cuore / e mi toglieva il fiato, / ed ogni passo
). tasso, n-iii-904: non mi piacque mai l'opinione di massimo tirio
raffaele? sto perdendo la fede. mi pare che una vergogna come questa nostra
, 8-6 (265): deh perché mi farete disperare e bestemmiare iddio e'santi
lutero. sarpi, i-2-59: io mi sono meravigliato assai della thèse, perché
gobbo, bestemmiando iddio, / perché mi tendi minaccioso le braccia tue torte? /
vedi la bestia, per cu'10 mi volsi: / aiutami da lei, famoso
lei, famoso saggio, / ch'ella mi fa tremar le vene e i polsi
, 21: ebbi felice viaggio e mi condussi con bellissimi tempi sanza danno o
profferta che me ne fece, perché mi trovo mal fornito di bestia. garzoni
è questa mia, / mal cavallo mi toccò: / sol la vergine maria /
da pazza; parli da bestia; mi vuoi far dire degli spropositi. beccaria,
barone da carca, / se il cielo mi ti scopre un dì a barlume,
la gente. leopardi, iii-95: certo mi darete della bestia pel capo quando verrete
perderà l'eredità... e mi fa piovere una lite sulle spalle!
spalle! io domando e dico se mi poteva capitare maggior disgrazia d'aver un
di sé si dava della bestia. mi piaceva vederlo impressionarsi così. pavese,
, inf., 24-126: vita bestiai mi piacque e non umana, / sì
vanni fucci / bestia, e pistoia mi fu degna tana. cellini, 1-57 (
peccati che meritino la galea, allora voi mi vi metterete ». varchi, 24-24
goldoni, iv-1119: orsù, non mi fate montare in bestia. pananti, i-45
. tozzi, i-33: « non mi parlate, perché vado in bestia! mi
mi parlate, perché vado in bestia! mi fate rodere dalla rabbia! ».
sì cortese accoglienza; ma voi non mi avete l'aria di essere una bestiolina
di maiali. moravia, ii-455: mi fece pensare a qualche bestiola selvatica,
sarei andata a letto, se non mi liberava da quella bestiaccia. 2
, inf., 24-124: vita bestiai mi piacque e non umana, / sì
vanni fucci / bestia, e pistoia mi fu degna tana. idem, inf.
libello. monti, iii-438: ancora mi piangono gli occhi dal troppo ridere che
piangono gli occhi dal troppo ridere che mi ha destato la tragedia del vostro sofocle.
l'uomo più brutto e bestiale ch'io mi abbia mai conosciuto. carducci, i-1280
.). aretino, xxvi-3-33: mi vengono i sudori della morte, /
urli sì bestiali. leopardi, iii-586: mi muove anche il bestialissimo freddo di questo
: m'è ripresa una tosse bestiale che mi rintrona proprio le viscere. papini,
. aretino, ii-106: io non mi voglio impacciar con questi bestiaiacci. idem
io voglio ch'ognun sappia, ch'io mi stimarei molto vituperoso e bestiaiaccio, se
e fatica mi fusse mai deiettato o deiettasse de imitar,
narrerò brevemente una mia pazza bestialità che mi accadde di fare contro il mio elia,
dossi, 571: sai di che mi convinci?... di non troppo
spessissimo, in quanto a quello che mi vai cantando di accalappiamenti e di poverette.
. erano troppe. pirandello, iii-514: mi hanno voluto uccidere, quando ho aperto
quando ho aperto gli occhi, quando mi sono accorto della bestialità che stavo per commettere
pavese, 1-118: e quel bestione mi viene ad annasare, e si vede ch'
cristo, che quel bestione del frate mi dice che io ho posto in una fornace
in furba o in calca o in bèstrica mi lodo? = etimo sconosciuto.
betonica. goldoni, iii-55: e chi mi conosce? sono conosciuto più della betonica
prego a non perdermi la stima, se mi troverete in un tratto della mia vita
gli stallieri e i bettolieri. a me mi odia. bettolina, sf.
i-262: eh, se mio padre mi avesse fatti continuare gli studi, sarei
, 215: l'aspro vino mi ha riconfortato / e dal baluardo un
mai / interciderti nota, / perché tu mi parevi tanto immerso / in questa beva
egli fosse estinto, / chi legge mi prescriva o tenga a freno. bruno,
, v-1-317: tuttavia questa sua gentilezza mi fortifica, simile a certe bevande leni che
succo avelenato; / e per questo mi par che 'l beveraggio / non gli abbi
quel beveraggio di oblìo che la mamma mi offriva. 3. pozione avvelenata
che morisse. sassetti, 412: io mi lascio persuadere da questi gentili, che
vacche. ojetti, ii-39: io mi sedevo al muro della stalla, che
lassismo morale. nievo, 684: mi convenne trangugiare in santa pace un beverone
le groppe a sodo, / bezzicata mi sia la mia da'lupi. carena,
lor: tutta notte i vostri fischi / mi fanno nelle stelle contemplare. lorenzo de'
strade di roma, per un momento mi figurai che, durante la notte, gli
. carducci, ii-10-150: e tu mi esci fuori ora ammiratrice della bruna.
. allegri, 105: bench'io mi avvegga / che 'l vostro non è
porvi biacca. lippi, 7-40: non mi dar noia, va'pe'fatti tuoi
appressava, la prospettiva di quella casa mi veniva riconciliando col mio nuovo infortunio -consisteva
ritornato qua alla biada casalinga, che mi fa più prò assai di quella che
fa più prò assai di quella che mi dà il * trattore'. carducci, 468
stenta? e. cecchi, 2-113: mi venne di ricordare il biancastro lordume che
. sannazaro, 9-147: fillida ognior mi chiama, e poi s'asconde, /
: eravamo allo stremo d'ogni cosa; mi convenne vendere le biancherie i vestiti.
in minuto più squallida la scena che mi stava davanti. de amicis, i-560
che diedi contro muri e armadi, appena mi accorsi. biancicante (
t'offro in olocausto / perché tu mi sii fausto / se dato mi sarà
perché tu mi sii fausto / se dato mi sarà tentar le vie / dove agiti
aveva una pelle bianca bianca, e mi piaceva quando passava in bicicletta. piovene,
bianco. pulci, vi-54: vorrei mi mandassi un fiasco di vin bianco;
il contatto con le tue piume tiepide, mi davano l'impressione di essere, pure
bianco, è il sol, né mi sta male, / sendo io pastor così
quinto. alvaro, 12-121: io non mi adatterei più con una donna bianca.
punta. abba, i-iii: mi disse... che il bastione si
in partiil processo e la sentenza, mi ributtarono dentro per colare dalle lampade a
franco, 1-18: non so s'io mi ti dissi, / ch'io rinvermiminime.
di passare un'altra notte bianca mi atterrì. sinisgalli, dandoci il
, una piazzetta deserta, nella quale mi arresto trattenendo il respiro; di tratto in
vino bianco. linati, 30-18: mi spillò un bicchiere di bianco rosato.
a lei, apriti cielo! mi copre di vituperi, mi offende. tecchi
apriti cielo! mi copre di vituperi, mi offende. tecchi, 2-53: silenzio
piazza. giusti, iii-270: che tu mi creda capace di voltar baracca agli amici
perché sino quando vi ero io, non mi piaceva punto. = dimin
pirandello, 6-640: che pena infinita mi dava il vasto biancore illividito di tutti
, 100: un giorno, mi rammento, nel giardino / del mio
notte. caro, i-333: io mi torrei di non mai gustarne, e diventare
viani, 13-181: dopo lo spettacolo mi biasciai quella venticinquina di chilometri che separano
girolamo volgar., 1-20: per ciò mi vuole male il mondo, perché io
ragion, che tu non sai, mi spinse. pindemonte, 7-384: « eccelso
, 7-384: « eccelso eroe, non mi biasmar », rispose / lo scaltro
. nievo, 577: oh perché dunque mi proibivi sempre di biasimarlo? de roberto
biasmomi de la dolze toscana / che mi diparte lo core. petrarca, 360-130:
se vi ricorda bene, cosimo, voi mi dicesti che, essendo io dall'uno
nelle cose della guerra, dove io mi sono affaticato, imitata, non ne
f. doni, i-150: e'mi par di vedere che in tanto che uno
disgrazia due bambine invece di una, e mi stancassi un bel giorno di volere più
., 3-282: poco il mal dir mi noce: / se riniega anco e
o ladri. ariosto, 6-114: se mi è detto che pandaro è rapace,
/ flavio biaste- mator, via più mi spiace / che se per poco prezzo odo
: di'su; ma spacciati, non mi fare una bibbia, come è tua
a codeste emerite ostesse ancora oggi mi sfugge... recare il biberon caldo
è maraviglia, anzi per lo contrario consolar mi deggio, che senza merito molte di
a disanimarmi, se gl'impegni miei non mi tenessero incatenato. = lat
di scaffale? idem, ii-216: mi son proposto oramai di star fermo e
arpa idumea. nievo, 799: spiro mi diede notizia di quel fausto avvenimento con
4-145: siamo quasi mille famiglie, mi riferì un biblico vecchio. -scherz
bibliofilo farmacista di x... mi aveva ceduto per poco denaro. b.
b. croce, ii-6-394: e mi vi compiacevo, sia per certe mie naturali
altro termine di confronto e a sé mi tira. bocchelli, 6-370: le
iii-723: il lavorar nelle biblioteche pubbliche mi è assolutamente impossibile. cattaneo, i-1-27
l'edificio. tommaseo, i-235: mi rammento come cosa recente, la grata
provai sentendo suonarmi all'orecchio parole che mi riportavano in seno alla mia povera patria.
, non aveva notizia dell'articolo che mi riguarda. della informazione sulla biblioteca universale
, ricordandomi della poca affezione che giordani mi dimostrò in voce verso quegli articoli,
di famiglia: fotografie in gruppo, mi rallegro ufficiali, annunzio di relazioni e scartoffie
bicchiere. nievo, 32 7: mi guardava traverso al bicchiere. carducci,
io ti dissi in faccia, e tu mi gridasti: bravo; / e de'
: e se tu questa grazia non mi vuoi fare, almeno un bicchier d'acqua
vuoi fare, almeno un bicchier d'acqua mi fa venire, che io possa bagnarmi
buio. de pisis, 104: mi son fermato a guardare / un bambino
un bicchierino. nievo, 789: mi pareva che la conversazione delle bionde veneziane
bicchierini sporchi. pavese, 6-236: mi pareva già spiegato che il suo sistema
tutti, la maggior parte al meno mi dirranno: -cancaro vi mangie il naso!
mia ventura: gli alti francesi non mi amavano; i napoletani, che erano
napoletani, che erano in corte, già mi guardavano biecamente. settembrini, 1-258:
, assai con l'occhio bieco / mi rimiraron senza far parola. ariosto, 13-33
lascio il mio appoggio; e bieco indi mi toglio. foscolo, 1-306: esse
gemono guai. / ben di ciò mi assennò la mia regina / col suo molto
che sento dentro, e che scuri pensieri mi si attraversano biechi per la mente!
.. / -ve', come sotto ella mi guata bieco. bettinelli, i-9:
e rompere. ojetti, ii-136: mi ritrovo anche io a camminare fra una
uno de'tre piei. / mi vi acconciavo sopra, / poi che il
mansione di bifolco; custodia, governo, mi dava per caso una strusciata, ma così
al tavolo, per esempio, mi buttava giù dalla seggiola. 3
la città dormiva ancora, e il tram mi faceva passare davanti agli occhi un'armonia
cecco d'ascoli, 3329: -or qui mi parli oscuro; / che vuoi tu
pura. baldini, i-663: quello che mi ha più interessato della villa sono le
mio vino, e il dilettante-bachicultore che mi strega i bigatti. 2.
di toscana. caro, i-158: voi mi riuscite un mal bigatto,..
come un toro selvatico, perché mi dicono che se stesse in lui
con arme negre, / ch'estranio mi parea, con bigie penne / diffuse
nievo, 400: io non mi stancava di osservare quei suoi occhietti
renduto in panni bigi, / trova'mi stretto nelle mani il freno / del governo
sia fungosamente bigio e i capelli bianchi mi si affaccino con un'insistenza veramente da
non far torto al bigio, del quale mi vestiva ogni volta che intrideva le mie
tolsi prima l'acqua santa, e poi mi gettai inginocchioni. vasari, iii-169:
lupo s'assomiglia. sassetti, 228: mi dette tra mano una pietra, che
tasso, n-iii-679: volete forse ch'io mi vesta in bigio, come faceva il
salutarmi gli amici. carducci, ii-1-177: mi sono scordato di fare un bigliettino a
scrittoio ingombro di libri e di carte e mi mostrò, soppesandolo, un bel mucchietto
telefonico). leopardi, iii-658: mi faresti il favore di mandare il sig
visita? tommaseo, ii-368: il legnaiuolo mi porta i miei biglietti di visita.
dille [alla figlia bice] che mi ritrovi una trentina o quarantina de'miei
, guarda! -e con improvvisa risoluzione mi mostrò un biglietto di visita sul quale
. di giacomo, ii-769: ella mi ha mostrato una di quelle fotografie biglietto
lire. le ha riscosse stamane e mi fa vedere il pacco dei bigliettoni agitandomeli sotto
amore, / la notte come serpe mi travollo, / e sì mi giro,
come serpe mi travollo, / e sì mi giro, che paio un bigollo,
il tavernaio... esclamò: io mi stupisco, o voi eletti a giudicarci
il quale, già parecchi settimane sono, mi era addosso perch'io rimontassi in bigoncia
ma non credo ai preti; non mi rispondono. de roberto, 472: era
: allora davanti al palazzo di giustizia mi reggevo per così dire, a bilancia,
: già una minima libertà ch'io mi prenda, subito si critica e si
, volli tentare gli stati umani, onde mi fuggi'dal padre mio e dalla mia
357): in termine di tre giorni mi occorre dua casi; a ciascuno dei
cale a bocca di rio per vedere se mi riesce buscar un par di paoli.
/ ima voce ascoltar, che ognor mi dica, / qualor bilancio e la
alla biforcazione delle due frasche più alte mi tenevo agganciato con un piede e bilanciandomi
. si bilanciava sopra i piedi e mi guardava. -assumere una posizione d'
e. cecchi, 2-116: mi pare che, come uno con la testa
b. davanzali, ii-18: non mi dò vanto di nobiltà né di modestia
in ricompensa; a me no, perché mi sarebbe paruto un volere tenere e'conti
f. f. frugoni, xxiv-953: mi si accende il sangue dal bollor della
rispondo. monti, i-320: né mi sarebbe stato possibile il moderare l'acrimonia
tutto quetava ancor la bile / che mi bollìa nel cor. foscolo, vii-128:
leopardi, iii-826: questa canaglia recanatese mi fa una gran bile. rajberti, 2-167
, / d'un alma gentile / indegno mi par. de sanctis, i-ii7:
. nievo, 58: e allora mi prendeva una tal bile contro il confiteor,
manzoni, 25: gioia il suo dir mi porse, e non ignota / bile
: fare andare in collera. — mi salta, mi sale, mi viene la
in collera. — mi salta, mi sale, mi viene la bile:
. — mi salta, mi sale, mi viene la bile: arrabbiarsi, indispettirsi
mese. goldoni, ii-72: non mi posso dar pace di questo vecchiaccio di
pantalone. più che ci penso, più mi salta la bile. baretti, 2-353
voglia di gridare. nievo, 795: mi scaldarono la bile i sogghigni e le
. goldoni, ii-284: la rabbia mi divora. sento che la bile mi
mi divora. sento che la bile mi affoga. voglio partire, per non dargli
colorate ci stanno in due soldi, mi vergognai, e da quel giorno lasciai
d'uva spina. jahier, 76: mi fa entrare: tanfate di ponce tabaccoso
non c'era neanche un biliardo non mi pigliavano. pratolini, 1-32: il cinema
aprono e serrano. paoletti, 1-2-310: mi ricordo... d'aver veduto
bietta all'uno de'tre piei. / mi vi acconciavo sopra, / poi che
e intanto / colla cappella in bilico mi vedo. monti, ii-121: faypoult non
, i. 249: -dio mi guardi adunque d'amici inavvertenti...
d'antracia, e non tissandro / mi generò, del bimare corinto / pescivendolo un
per una biliosa, che in quattro giorni mi ha ridotto uno scheletro. d'azeglio
fà paura. giusti, i-107: mi pare che fino a qui questo canonico
», come direbbe il bilioso tommaseo, mi avesse imposto tutte le paure. ojetti
contado. fagiuoli, 3-3-101: dalla rabbia mi sento sopraffatto, / allor che mi
mi sento sopraffatto, / allor che mi sovviene la billera, / che antigono
binario. d'annunzio, v-1-260: e mi balza il cuore a quell'accenno della
treno che, se dio vorrà, mi porterà a casa. e. cecchì,
aggiratore. goldoni, vi-532: e mi par sempre udir la voce solita /
, me, il signor bob, mi vede col binocolo alla rovescia, e non
vede col binocolo alla rovescia, e non mi occorre per mettermi in mostra..
prima di lui, per quel che mi riguarda gli ho dato il benservito.
. montale, 103: l'ombra che mi accompagna / alla tua tomba,
gremite d'invisibile luce selve e colline / mi diranno l'elogio degl'ilari ritorni
idem, ii-724: lascia che alfine io mi satolli / di queste tue persiche
sì dilettosi, / che 'l cor mi strugge come cera foco. petrarca,
più. de pisis, 61: mi fermo a contemplarti / grande, puro,
: come in un brivido sottile / ecco mi par d'essere mutato / in un
idem, purg., 3-107: io mi volsi vèr lui e guardail fiso:
principe. pavese, 2-175: sandrino mi guardò, biondo e ammirato. pasolini,
acceso di colorito. baldini, 6-226: mi sentii salire in cielo insieme alla incantevole
cosa anderebbe allo stesso termine, quando mi proponessi di rimaner fido ora e sempre a
l'arte, l'idea; e ciò mi salva dal disperare. ma gli animalucci
parola nostra. dossi, 436: mi caccio in vie ed in vióttoli fuori di
al calcolo. / d'ora innanzi, mi consolo! / questo bipede oriolo /
, ii-875: ma, signore, così mi discacciate? sono un galantuomo. -siete
birba, quel capestro / d'amor mi dona un becco d'un contento,
becco d'un contento, / non mi vedrete più doglioso e mesto. alfieri,
, xv-208: quel birbo di servo mi ha posto in grandissimo imbarazzo, ed
in grandissimo imbarazzo, ed io presentemente mi trovo senza un soldo. d'azeglio,
, 2-222: vostra eccellenza, che mi sta in cagnesco / per que'pochi scherzucci
pochi scherzucci di dozzina, / e mi gabella per anti-tedesco / perché metto le birbe
: sto a veder... che mi si presenti da te un monitorio che
si presenti da te un monitorio che mi citi al tribunale della birba perché ti
birbanti? foscolo, xv-397: il principe mi ha nominato professore d'eloquenza a pavia
goldoni, ii-1284: il signor fiorindo mi aveva quasi lusingata colle sue belle parole
stata, che quel birbone del maestro mi ha portati via gli smanigli. baretti
sorrise in modo inesprimibile, e mi avventò un bacio come un morso. -birbone
sue mani i capelli dalla mia fronte; mi guardò con certi lampi abbaglianti negli occhi
l. salviati, 19-127: questo mi pare il giuoco / del biribara,
il damo? ah birichina! / se mi faccio più vicina, / vero?
vicina, / vero?, tu non mi fai male. bocchelli, 1-iii-422:
birichini dell'uno e dell'altro sesso mi hanno ridotto a temere anco di me stesso
e insieme una certa modestia soldatesca non mi permisero che un biroccino fino bologna. fogazzaro
saba, 95: e della birra mi godo l'amaro, / seduto del ritorno
lino era un antico birro, e mi veniva raccontando le vicende della sua vita.
ho sempre disprezzato i bricconi, perché mi paiono la gente più vile e più disgraziata
. v. bellini, 557: mi si scrive anche che la principessa vittoria
successo, si curvò su di me e mi soffiò sul viso: * facciamo il
: « ciò che tu vorrai, mi renderai ». fiore, 53-6: se
sovrana. alfieri, i-124: non mi volli piegar mai a quella dubbia presentazione
, 841: la sera, quando mi ridussi a casa verso la mezzanotte, dopo
', da àp. cpia3yitéco * mi metto in contrasto '. bisbigliaménto,
: talora, a sogguardarla mentr'essa mi credeva addormentato, io potevo sorprenderla nell'
, 3-39: disse brunoro: « io mi fo maraviglia / che voi campassi,
che voi campassi, e per dio mi vergogno / a dirvi quel che la
d'amor. carducci, 686: mi riconobbero [i cipressi], e -ben
di bisogno delle mie raccomandazioni, non mi curai di confidare alle gazzette il secreto bisbigliatomi
bisbiglìi, / e gente fuggitiva sì mi scuote / ch'io mi veggo smarrir
gente fuggitiva sì mi scuote / ch'io mi veggo smarrir. = deriv.
/ per le bische e pe'raddotti / mi vegliai 'ntere le notti. soldani,
sue bestemmie e dal fumo acre che mi mordeva la gola. b. croce,
di bisca. redi, 16-viii-63: mi son forte maravigliato, che un suo
voi morir sopporto / voi, voi, mi havete morto. 2. figur
vorrò biscantare; ché questo in voi mi pare, che a ognun pare che ciò
a perdere i poveri miei denari che mi costano tanti sudori. idem, vi-896:
, io: l'amico, di chi mi domandate, non la fa molto bene
giorni morì. redi, 16-v-98: mi favorisca di dire ad esso sig. giuseppe
biscia acquaiola. gramsci, 95: mi capitò tre o quattro volte di trovare
., 9-5 (369): e'mi par pur vederti morderle con cotesti tuoi
e'dee voler cantare: / quelle corde mi paion campanegli, / senti com'elle
d'annunzio, v-1-545: il mio delirio mi sale dalle fenditure dèlia mia terra non
: bella e serena faccia / che mi guardi / ancor sorridente, / son vive
trecce, /... / e mi fanno sussultare / come bisce addormentate.
/ e disse: « il cervio mi sa di biscotto ». caporali, 1-55
/ che dirai tu, se tu mi vedi a scotto? / e'converrà che
l. salviati, 19-63: ha'mi tu per così tondo / di pelo,
un bisèllio; ma il signor martini mi fece osservare, che era una sola seggiola
, 8-190: potresti dire, io non mi impaccierò con tali, ma non
. e. cecchi, 195: allora mi aspetto che sia lì accanto anche il
freddoloso e bislacco: « adesso che mi sono asciugati i panni addosso, dopo
che sei, ch'io non so chi mi tenga ch'io non t'affoghi.
mia, / né un bisnonno che mi gonfi / di fastosa idropisia. fogazzaro
al figur. nievo, 638: mi sentiva imbambolire come un bisnonno. baldini
la bisogna. fogazzaro, 5-201: « mi metta 11 lettuccio in ordine » rispose
al viaggio, ecco una nuova flussione che mi ha tenuto oggimai tre mesi in letto
sogna berla; ed erminio mi dice che io pensi e che io
leopardi, 885: alcune volte mi è bisognato fuggire a tutta lena
. nievo, 647: spesso mi bisogna lasciar da una banda i pensieri e
in casa la fonte e non mi bisogna ricorrere alle cannelle dei nuovi acade-
/ il sole è tramontato. e mi bisogna / fare sosta a gradara.
49-5: ché quando più 'l tuo aiuto mi bisogna / per dimandar mercede, allor
un mio fatto, per lo quale mi bisognano fiorini dugento d'oro, li quali
, li quali io voglio che tu mi presti con quello utile che tu mi suogli
tu mi presti con quello utile che tu mi suogli prestare degli altri. beicari,
arcivescovo di capua,... che mi domandassi se sopra a quel caso bisognava
quel caso bisognava altro, che di tutto mi assolvessi. vasari, i-342: non
inscrizioni, de le quali peraventura non mi bisognerà altro interprete, perché l'operazioni
estimazione. nievo, 605: io mi sforzai a darle ad intendere che essendo
di tutto il mio bisognevole, e mi resta ancora qualche spesa. leopardi,
alcuna comodità, per lo contrario appena mi facesse somministrare il bisognevole a sostentarmi.
face. baliano, i-338: né mi si dica esser soverchio che gli spiriti entrino
tasso, aminta, 569: un dì mi venne / e bisogno e talento d'
posizione attuale. gramsci, 99: mi pare che mea... non abbia
di balsamo su le mie ferite, che mi resta più? ho bisogno, propriamente
un tale, un borghese, che mi ha dato quest'orologio d'oro per uno
. risposi che avevo mangiato, che non mi occorreva nulla. -be', andiamo a
, perciò che a niuno convenevol termine mi lasciava contento stare, più di noia che
bisogno non m'era spesse volte sentir mi facea. idem, iii-7-123: ahi
, che non fu poco, mio padre mi messe una briglia alla borsa, onde
cecchi, 19-7: oh qui è dove mi fa di bisogno / l'opera tua
mostro. galileo, 311: ma prima mi fa di bisogno fare alcuna considerazione sopra
di qual altra famosa [armatura] or mi vestire / al bisogno non so,
15: l'altro diceva: e'mi annoverano i bocconi; e, non
i bocconi; e, non che mi voglino lasciare il bisogno, ma mi niegano
che mi voglino lasciare il bisogno, ma mi niegano 11 necessario, solo per inducere
, / arrossisco; / la modestia mi corregge, / mi vergogno, ma il
/ la modestia mi corregge, / mi vergogno, ma il bisogno non ha
3-105: dunque bissiamo l'anice, se mi onorate, e veniamo a noi.
tela d'india, detta canichino, che mi pare che le donne costà la chiamino
di vitella. borgese, 1-112: mi pare d'essere un mangiatore di bistecche che
vanità. beltramelli, i-701: « non mi sbaglio. no, non mi sbaglio
non mi sbaglio. no, non mi sbaglio... del resto non voglio
se qualche comica idèa od ingegnoso bisticcio mi prude il labbro, non lo ringhiotto.
per « morire in salute * come mi spiega con bisticcio atroce il buon rematore.
santo. cardarelli, 3-74: infatti, mi sapreste dire perché piazza del popolo è
è che ti voglio bene, e mi voglio bene, perché ti voglio bene.
: in poca d'or si 'l fatto mi bistorna / che d'abate tornai men
, vorrei esprimere un'opinione che non mi sembra del tutto sballata.
sordido e bisulco / fui, pria che mi trasser le coltella.
fuor di misura. aretino, iii-165: mi consigliavano ch'io non dessi cotal figliuola
nello spirito. moravia, vii-352: mi domandò seriamente: « ma che,
panzini, iii-322: lungo la via mi soffermai a guardare certi edifici moderni,
-figur. quasimodo, 4-22: mi hai strappato ogni primogenitura / bivaccando sotto
vergine, in faccia alle strane costellazioni io mi andavo abbandonando tutto ai misteriosi giuochi dei
» disse aquilino. baldini, 7-94: mi pare di vederlo, quel poverino,
chiesi allora di visitare la chiesa e mi accompagnò con non poco sospetto. vidi
delle arche infuocate. idem, 223: mi pare che delio viva in una atmosfera
bizantinoidi, questo pezzo duro di duomo mi mise i nervi. = comp.
frequenti in questi affreschi,... mi sembrano quasi naturali predecessori di quei fanatici
farmi andare in collera di mattinata! mi ero alzato così di buonumore, e
del malaugurio,... se mi monta la bizza, guai a te!
del sole. redi, 16-iii-238: ora mi sovviene delle chiocciole col guscio e de'
reminiscenze. svevo, 5-297: quando mi capita una bizzarria in testa faccio del
ho fatto parecchi bizzarri [discorsi] e mi son riusciti felicemente, ché per dio
ingegno e di bizzarra tempra fiorentina, mi permetteva di tramestare a mio piacimento fra
dossi, 482: « no * mi diceva ier l'altro un bizzarrissimo amico «
e disse: « marito mio, non mi dare più, che tu troverai ch'
della casa, 783: da altra parte mi ha fatto dire che esso è discolo
qui m'hanno, / perch'io mi spassi, serpenti piccini, / come color
per genova tutti questi miei conoscenti, mi daranno delle lettere a bizeffe; tutti
ero stata sempre ragazza di chiesa, mi chiamavano la bizzochèlla, mi volevo fare
chiesa, mi chiamavano la bizzochèlla, mi volevo fare conversa a regina coeli e poi
ne ero degna: il padre eterno non mi ha voluta. -spreg.
. foscolo, 1-19: e sì mi dai quel figlio, o crudo, /
/ che blandamente con pretesti accorti / mi promettevi? manzoni, 28: tacque
l'osservassi. un altro segno, che mi blandiva il cuore. levi, 1-135
gran pace serena fu ne'miei sensi e mi addormentai. montale, 37: il
* 233: quell'io stesso, che mi teneva pure in corpo il mio sonetto
e cortigianeria alle lodi che il pontefice mi dava su la composizione e recita dell'
i-129: queste ne l'intimo core mi mormora blande loquele / la santa citerèa
. sannazaro, 8-123: ora quale mi dovesse io in quel punto rimanere vedendomi
. d'annunzio, iii-2-130: blandi mi seguivano [i mastini] / lungo
esser rifiutata costì, quale vostra signoria mi significa nella sua delli 22 aprile.
un po'impressionabile, i miei amici mi suggerivano, in simili frangenti, di
quelle memorie. panzini, ii-435: « mi pare, mi pare, mi pare
, ii-435: « mi pare, mi pare, mi pare * rispose quel personaggio
« mi pare, mi pare, mi pare * rispose quel personaggio; e quel
pare * rispose quel personaggio; e quel mi pare suonò con voce blesa, in
, in fretta, come un: * mi pale', 'mi pale ',
un: * mi pale', 'mi pale ', 'mi pale '.
, 'mi pale ', 'mi pale '. cicognani, 1-105: seguiva
pareti del piccolo studio, tutto immensamente mi ci piacque. = fr.
per i dialoghetti ma sono bloccato perché mi manca una forma soddisfacente di accostamento.
e. cecchi, 3-57: questa mi sembra una profonda lezione d'arte;
o verde bottiglia... blù marino mi piace di più... »
, 140: un marinaio di noi mi parlava, / di noi fra un ritornello
tu,... passi e non mi guardi, rapida, / inguainata nella
e nel bagno, la mattina, mi schizzava l'acqua da accecarmi, tentava
segnale luminoso. bartolini, 15-392: mi soffermo, stando nell'altana, ad
ii-764: il boaro m'intese / e mi rincorse ratto su per l'erbe /
latino / son tre secoli ornai ch'io mi dormia / nel tempio sacro al divo
avea tutto donato. -ma tanto mi è rimaso ancora, ch'io ho nella
offerti duomila marchi, a chi mi sa sì pregare, ch'io lo diparta
fatti dare li marchi; ed io il mi trarrò di bocca alla tua richiesta
pittori ed architetti,... mi pare necessario, avanti che e'si
cuore spaccato ma un pezzo di cuore mi dice che siete la bocca della verità.
sì preziosa bocca: sei bravo, mi solleva dal basso della disistima che ho di
che ho di me stesso, e mi lusinga di essere qualche cosa di più.
bocca ed amorosa / d'uno basciar mi desse sicuranza. / poi la mia
me non fia diviso, / la bocca mi baciò tutto tremante. idem, purg
mia... io so che mi porta tanto amore, e tanta fede presta
presta alle mie parole, che già mi par veder mover quella rosata bocca a
annunzio, ii-613: bocca di donna mai mi fu di tanta / soavità nell'amorosa
un provocarlo, e appressatomelo con impeto mi sentii baciare sul volto dalla bocca dell'ardito
, / ma la lingua tremante amor mi lega; / pur, se tace la
che la tua bocca di rosa / mi chieda inconscia qualcosa / della mia vita futura
, 2-104 (487): imperò e'mi venne mangiato dua bocconcini di quella salsa
faccia. gelli, iii-41: tale mi ha riso in bocca, e inchinatomi,
che un mese fa faceva vista di non mi vedere. 8. ant.
si cribra. lorenzino, 76: mi replica che bisogna considerare molto bene,
. nievo, 654: invece la sorte mi faceva battere la campagna a destra ed
304: questo pensiero strano e spaventoso mi si ingrandiva dinanzi come la bocca d'
, 6-185: sulla bocca della grotta mi misi nudo e presi il sole.
iii-82: ora è tranquilla. ma mi dà pensiero una certa contrazione che dice
. machiavelli, i-iioi: vorrei che mi consigliaste, se vi paressi che fusse a
proposito gli scrivessi una lettera, che mi raccomandasse a sua santità; o se
berni, 103: a vostra signoria mi raccomando, / e mi riserbo a
a vostra signoria mi raccomando, / e mi riserbo a bocca a dire il resto
che sì come la ringrazio, così mi riserbo alcune ragioni in mia difesa e
asciutta. carducci, i-980: veramente mi dispiace di dover lasciare così a bocca
e furia. pea, 7-218: mi salutava,... come se fosse
9-2-109: la ragione, la verità, mi hanno fatto pigliar tant'animo, che
segreto. goldoni, v-753: rider mi fan le figlie che han voglia d'esser
a bocca stretta. piovene, 1-113: mi narrò a mezza bocca, quasi offesa
machiavelli, 3-229: ciascuno per una bocca mi diceva ogni bene, e lodava la
riscontro di molti amici miei, e tutti mi dicono per una bocca che io ho
: sbalordito, col cuore in bocca, mi vestii alla bella e meglio, e
quale io a costui portava... mi fece un romore in capo che ancor
fece un romore in capo che ancor mi spaventa, dicendomi che, se io
opinioni che per la fantasia sin ora mi son passate,... m'hanno
. machiavelli, 1020: - e'mi conoscerà. - non farà: perché
bocche fine! panzini, ii-445: mi piace, caro giovane... perché
poetaggine! davvero, ripensandoci meglio, mi sa male di burlarlo un po',
, 113: quel vino giallo non mi piacque il primo giorno, ma poi
pananti, i-82: e mentre ch'io mi sento il cuor dividere, / fanno
dirò: qualche cosa potrebbe darsi che mi scappasse di bocca; meriterò di essere
le parole di bocca, ma e'mi sovviene di dire [ecc.].
primi capitoli. verga, ii-440: mi son rovinato; mi son levato il pan
, ii-440: mi son rovinato; mi son levato il pan di bocca,
vedermi torre il pasto di bocca, mi venne voglia di far le pazzie che farei
vede ancora il fine sincerissimo col quale mi son mosso a metter la bocca in questo
, iv-79: io posso parlare quanto mi pare di cose mie a meremuci,
il boccac in questa sola mi dimori ragionando, secondo che elle mi
sola mi dimori ragionando, secondo che elle mi cesco dioneo a metterle tutte in
per estens. licenzioso, salace. mi sarà licito dir senza biasimo tutte le cose
ora, / e il profumo mi verranno alla bocca. bandello, 2-11 (
padrona, e ho detto quello che mi è venuto alla bocca licenzioso, salace.
3-480: gli esemplari adunque che io mi diedi a rivol ventura,
, a novembre ti renderà a le boccacce mi fa la prima buffa. lambruschini, 1-167
? baldini, 7-24: -hai visto che mi ha sorriso? -ha detto melafumo
un'altra di loro, santo! mi piacque: e sogghignò. 2
freschezza. baldini, 6-169: tu mi vieni a trovare, si fanno quattro chiacchiere
di montelupo e voi non lo sapete! mi fa per infino specie.
con tanto sole in quel vino, che mi parve quasi naturai cosa cominciare il giorno
, non sono il dabbenuomo che voi mi facevate, un fischio! pratolini, 1-150
che di fumo, e la distrazione mi mandò a traverso dei polmoni parecchie boccate
meglio la digestione. nievo, 695: mi lascerete partire perché ho bisogno d'una
l'aria di firenze... mi ha fatto sempre, alle prime boccate,
cuore, come se qualche cosa dentro subito mi s'alleggerisse e schiarisse. bocchelli,
al figur. nievo, 734: mi pareva un onesto mercato quello di pagar
hai cotesto viso così avenevolozzo, che mi ha in modo bucherato il fegato e
fegato e le budella, che e'non mi vien da mano a dir buccata d'
, io ho paura che tu non mi abbi affatturato. = lat.
i-334: lo crederesti? qua non mi riesce trovare inchiostro a garbo. mandamene
all'azzurro, / nella / città che mi vide bella! 2.
suicidio! pensai, e il cuore mi batteva forte forte immaginandomi la vittima là
ii-16-206: io non desidero altro che mi obliino e mi lascin vivere in pace all'
non desidero altro che mi obliino e mi lascin vivere in pace all'ombra della torre
scrivo al presidente di quell'acqua che mi donò il re, della quale non fui
. pataffio, 1: tu mi facesti bocchi, e non magazza.
magazza. poliziano, i-2-26: or mi gufi e fami bocchi. machiavelli,
, che per dispregio... e'mi faceva bocchi (uh! uh!
da me? nievo, 109: mi sentii rompere il cuore pensando che prima
, è delle meno sconclusionate. non mi crede, madama? crederà. un po'
, senza osare di dirlo: « mi porterebbero una boccina di vino ».
). moravia, vii-338: mi venne la voglia di chiamarlo, prenderlo
. deledda, iii-798: la ghiandaia mi chiama: non ho nulla da darle:
carducci, il-i-no: io pure nella boccolica mi son reso fortissimo, per maniera da
cellini, 2-104 (487): e'mi venne mangiato dua bocconcini di quella salsa
vipera. goldoni, iv-815: se mi favorisse un bocconcino di pane. pananti
l'osservanza che io gli ho, mi ha fatto assaggiare. moniglia, 1-3-300:
'nghiottir boccone. aretino, 8-8: mi veniva voglia di recere, quando vedea
pellegrino, un boccon di pane e mi detti al bosco, assetato d'aria.
in mano. guarini, 331: egli mi vuole appresso, e tutti i buon
. si mordeva una mano. « e mi domandate perché, boccone di paradiso?
stomaco guasto. goldoni, iv-1031: costei mi fa ingoiare di gran bocconi amari;
mio fieramente si ribellava; gli occhi mi si gonfiarono di lacrime. palazzeschi,
: il farmacista, mio amico, mi preparerà un buon boccone per loro. pavese
tutta questa narrazione a pezzi e bocconi mi veniva fatta da lei; interrotta, come
a pezzi e bocconi, e oramai mi sarà messo in conto di buaggine anco
iii-977: brighella! oh oh, quanto mi fate ridere! brighella non è un
/... / un sorso mi vo'far di flegeton, / e inghiottir
non son tutto in una cosa, non mi riesce mai di condurla a mia satisfazione
. idem, 224-7: e sì non mi saria pani to oltraggio / di starvi
lasciarono boccone. idem, iv-363: spossato mi sdraiai boccone sotto il boschetto de'pini
, e in quella muta oscurità, mi sfilavano dinanzi alla mente tutte le mie
impennare. slataper, 1-47: io mi sdraiavo bocconi sul prato, guardando nell'intorci-
nel cuscino, pareva che il cuore mi volesse uscir fuori. bocchelli, 1-iii-480:
, 1-66: con tutto ciò, io mi ero subito ripurgata la pronunzia di quel
lombardo, o francese, che sempre mi era spiaciuto moltissimo per quella sua magra
maladico il mio servigiale, che male mi fa giacere nel letto, e con
di cioccolato. redi, 16-viii-35: mi prendo l'ardire di mandarle due soli
presto. idem, 37-71: ben mi duol c'hai troppo onorato boia,
settembrini, 1-7: mia madre poi mi contò lo strazio veduto, un uomo
compagni. -pagare il boia che mi frusti: spendere danaro per fare il
cercar non vo'il malanno e ch'e'mi costi, / né vo'pagare il
/ né vo'pagare il boia che mi frusti. 5. femm.
tra le cose che inconsideratamente si mangiano mi pare da porre e'boleti. è ottimo
vii-351: subito, come risposta, mi arrivò uno spintone da levarmi il fiato
fiato e, come un bolide, lui mi passò avanti. 3. per
spariva. d'annunzio, v-1-362: mi sembra di scorgere le bolle della pioggia
bisogna ch'io m'affretti perché tu mi giri intorno con troppa fretta, rapidamente.
s'egli avessi auto le bolle, dove mi trovavo io? aretino, 1-12:
. gelli, ii-114: del purgatorio mi curerei io poco, poiché si truova
. sono stata ingannata da uno che mi piaceva e maltrattata dai miei, che non
me lo seppero mai perdonare. se mi avesse preso, andava benone. scappai
benone. scappai con un secondo che mi piantò sulla strada... e
« sì, con la polizia che mi ha già bollata da due anni e
ha già bollata da due anni e mi manda di guarnigione dove vuol lei *.
anonime. pirandello, iv-346: e mi presero, difatti. sei volte. alla
. sei volte. alla sesta, mi mandarono all'isola. seguitai a lavorare anche
, in un bogliente vetro / gittato mi sarei per rinfrescarmi, / tant'era ivi
, / ogni senso e raggion creder mi vieta. campanella, 1060: nella
all'azzurro, / nella / città che mi vide bella. viani, 13-122:
, 1-352: signor, tremar per te mi fai. bollente / plebe affrontar savio
del vero codesta mia prima gioventù, mi pare di ravvisarci fra le tante storture
campione. redi, 16-iv-372: non mi avvidi di dare a niccolò il danaro
mio volto e aspetta / ch'io mi pronunzi, ma non so, non
avere denaro. verga, 1-352: mi fece una lunga chiacchierata... di
al lotto. / una bella ragazza mi pregò ieri sera / di compir questa
stuparich, 5-485: davanti agli occhi mi tornavano, enormi e orribili, i
gadda, 138: dico che mai non mi sono sentito umile, come soldato,
copiosa e varia, e il bullettino scientifico mi pare eccellente al solito. serra
: un dì, tutto a caso, mi vennero messi gli occhi in una lunga
, bollire. sannazaro, 12-202: mi condussi a la designata fontana; la quale
fontana; la quale sì tosto come mi sentì venire, cominciò forte a bollire et
f. f. frugoni, xxiv-977: mi spinsi fuori di quella folla, che
che ora bollono in francia, mi obbligano a replicare ciò che già dissi altrove
rimembranza de le treccie bionde, / mi spinse. beicari, 3-4-186: nel fiore
goldoni, ii-95: il genio comico mi bolliva in testa. baretti, 2-142:
. uno fu certamente lo sdegno che mi bollì tante volte nel cuore, veggendo
: in questa mente oh quanti / mi bollono pensieri! pindemonte, 8-369:
que- tava ancor la bile / che mi bollìa nel cor. leopardi, ii-448
332: io non gli risposi quanto mi bolliva entro. carducci, i-466:
, che già bolliva, traboccò. « mi faccia il piacere », diss'egli
1-93: per questa volta, messo mi sia, come disse quello; ma un
quella frase poetica, per essemplo: « mi bolle il sangue nel cuore » (
sono un poco avanzata, ma il sangue mi bolle, ed il cuore mi brilla
sangue mi bolle, ed il cuore mi brilla in petto. pananti, 1-8:
giusti, 2-266: badi, se la mi stuzzica, / è un pezzo che
duecento onze all'anno. -la caldaia mi bolle: sono pieno d'ira, d'
718: o caldaia, oh come tu mi bolli! chi tu ti sia,
cara vostra del dì venti di novembre mi venne circa il 20 d'aprile. un'
fronte il bollo. giusti, i-441: mi dispiace che queste parole son parecchie,
mano. idem, iv- 2-341: mi parve in vece, da quel minuto,
: « in tutte tue question certo mi piaci » / rispuose; ma 'l bollor
piedi nella vasca e, pian piano, mi immersi nel liquido bollore. piovene
, prorompente. fucini, 336: mi sentii là dentro come un grano di
del serenissimo reale infante padrone, e mi ricordo che nei bollori di un ardentissimo
, fra il caldo e il sudore, mi divertì infinitamente lo scriverla. g.
possa / refrigerio al bollor, che mi disossa, / né cal di ciò,
cal di ciò, chi m'arde e mi consuma? achillini, ii-221: dietro
provai quando nel bollore degli anni giovenili mi trovai costretto a dividermi da una qualche
taluno di quel gran bollore di odio che mi sentiva dentro. carducci, i-1033:
ritempestava di quinci e quindi e di e'mi pare e di codesta la screziata sua
volta non era un gelo che mi entrava nel corpo: era invece come se
, ne toglie un bolo vermiglio, che mi porge affabilmente. 3.
la persia. borgese, 1-209: mi accorgo... che voglia di lavorare
scroccarmi con la scusa di servirmi, mi diventò nemico. 3. figur
. bartolini, 15-250: la signorina mi disgustò leggermente leggendomi alcune sue liriche,
disse: « più da bomba non mi scosto, / ch'io non mi fiderei
non mi scosto, / ch'io non mi fiderei di te col pegno, /
. machiavelli, 697: io mi spicco mal volentieri da bomba. dipoi,
moglie, fante, masserizie, ella non mi quadra. ariosto, sai.,
/ di me servirsi, e non mi tór da bomba, / digli: -signore
è ora pericolosa; benché io non mi son per discostar da bomba. a
cellini, 1-34 (96): accosta'mi a certe artiglierie, le quali aveva
ad ogni bombardiere e capo maestro, mi parrebbe tempo perduto. d'annunzio, v-i-
cornetta faticosa. pavese, 5-93: mi diceva che voleva insegnarmi a suonare il
frassini e quercie. tassoni, iv-2-99: mi sforzerò di mostrare che i bombici di
s'ingorgano / accanto a lunghe secche mi raggiunge: / o è un bombo talvolta
pecchie sonore. se tendo l'orecchio mi par di udire il bombo. pancrazi
gennarino; il quale fino all'ultimo mi resse il bombolone dell'ossigeno.
. dossi, 654: « come mi trova, don peppo? ». -
, 1-230: quanto alla vettura, mi appello a voi. è o
: me ne corsi a prua, mi accavalciai sull'albero di bompresso,..
vino, / che tutto 'l dì mi fa star in bonaccia. sacchetti,
oggi, ai suoi comandi ». « mi dicono domenichina ». l'azzurra
fradici di - « nome allegro! e mi parete bonaccia. o sbaglio? ».
che, in fin dei conti, mi consideravo sempre come loro parente. gobetti
zio roma di tutti i giorni. mi applicò sulla nuca uno di quei suoi
e difficilmente gli altri indovinano le cose che mi passano per la testa. pasolini,
: la bonaventurosa innamo- ranza / tanto mi stringe e tene, / che d'amoroso
in la bontade / del mio signor che mi può far contento. tasso, 4-36
. foscolo, xiv-187: domando che mi sieno anticipati due mesi del soldo dalla bontà
pasqua, bontà di voi che non mi avete soccorso. aretino, ii-130: ma
per che, ricordandomi del falcon che mi domandate e della sua bontà, degno
ed innorate, ché a quel modo mi paion belle. 0chino, 146: li
me sarebbero piaciuti gli affari grossi e mi illudevo, da neofita, che il prezzo
dell'arte. soffici, ii-375: mi colpì, per esempio, il ritratto di
era condotto. comisso, 7-124: mi conforta che questa sera veramente abbiate riconosciuto
, tal che vince ogni possanza, / mi dona sicu- ranza / che poi sarete
tante bontadi, pur che gl'idiei mi 'l consentano. pulci, 13-1:
io ho nome lancialotto... -più mi nuoce tuo nome che la tua prodezza
le sue grida ed i suoi borbottamenti mi fanno paura. fogazzaro, 7-135:
paura. fogazzaro, 7-135: « mi sarò sbagliato, mi sarò sbagliato ».
, 7-135: « mi sarò sbagliato, mi sarò sbagliato ».
, ch'era una capanna, / mi venne incontra, forte borbotando. marchetti,
diavolo ha egli in capo? e'mi pare un di questi gufi de'canonici,
nel silenzio i nomi dei ragazzi, mi sentii come una vecchia che borbotta preghiere
un cuculo il quale parea che ogni sera mi chiamasse col lugubre suo metro, e
è gente: fellah e ragazzi. mi pare di vedere anche donne, in
dalla circostanza e dai discorsi deu'amico, mi feci a un tratto a improvvisargli la
a lungo. allegri, 60: mi partii, / quest'inno gorgogliando nella
che stavo per fischiargli la botta, mi fa una fiancata, e io borda
. bocchelli, 1-iii-450: non so se mi spiego, ma tu mi intendi di
so se mi spiego, ma tu mi intendi di sicuro; e se lui non
: rigatino. pirandello, i-303: mi sembra d'essere, vorrei essere veramente
versigliana col maestralino delle undici ore, mi trovai vicino a una flottiglia di paranze
: se non fosse tuo marito mi sarebbe simpatico. vuoi che te la dica
per non approdare al tu... mi secca, ecco! = fr
bellini, ii-84: il mio amor mi chiama / a quel bel bordelletto del bomeo
. m. cecchi, 17-120: i'mi muoio di freddo con questo bordellino indosso
un tratto), / e nel cuor mi cacciò quel bordellino; / pensate,
. boiardo, 1-11-5: io non mi curo, / ché quella spada alfin serà
bordello, / dell'adulato popolo / non mi farò sgabello. settembrini, 1-37:
pacìfica casa. panzini, iii-744: poi mi parlò della sua osteria. « a
osteria, domandai l'oste; il qual mi rispose che non aveva che far di
arme bravi. idem, v-1-300: mi pareva di vederti oscillare lassù, a
tolda che scottava. vittorini, 2-14: mi addormentai, mi risvegliai e tomai ad
vittorini, 2-14: mi addormentai, mi risvegliai e tomai ad addormentarmi, a
maestra a bordo della sua automobile mentre mi recavo a trascorrere una giornata al mare
me la sento di arrivare fin quaggiù, mi fermo a sedere in piazza di trevi
della fontana. comisso, 7-134: mi fece vedere una fontana e i bordi
di bordeaux. serra, ii-422: mi sarebbe piaciuto, in un libro di questo
, che aiutasse i nostri occhi. mi viene in mente qualche edizione straniera;
; verrò ora, e quando e dove mi dirai, a ogni pena, a
santa ai divini ufizii negli angeli, mi venne alquanto da velare gli occhi;
; così m'apoggiai sul mio bordone e mi messi il cappello in capo e dormi'
partire. palazzeschi, ii-742: mi accorsi che il signore, il mio
, 3-590: l'otricello de la cornamusa mi s'allunga ed il bordone s'accorta
/ tengan bordone. nievo, 375: mi si radunò intorno una calca scamiciata e
. moravia, vii-56: io spesso mi vergognavo, perché un conto è accompagnare
paolieri, 292: state zitto, mi vengono i bordoni a pensarci. =
borea v'ha un popolo di soli ventiquattro mi lioni d'uomini, che
: rivedo il campo della venarìa. mi riappare uno dei più vasti e solenni spettacoli
di non offendere persona; tal che mi pareva essere grato a'borghesi, a'
andavano già radunandosi. bocchelli, 9-313: mi diede da cena e mi fece graditissima
9-313: mi diede da cena e mi fece graditissima compagnia fino alla mezzanotte e
che evidentemente era il padre guardiano, mi pareva una faccia nota. pavese,
sua epica. soffici, ii-301: egli mi parlava di sé, della sua famiglia
sparsa e seminascosta. papini, 8-225: mi son seduto nei caffè a guardar le
lui. gozzano, 151: tu mi consoli, tu che mi foggiasti / quest'
: tu mi consoli, tu che mi foggiasti / quest'anima borghese e chiara
una borghese. sbarbaro, 1-96: non mi diede la mano. (seppi poi
una fermata. leopardi, 22-30: né mi diceva il cor che l'età verde
borgo. era conforto / questo suon, mi rimembra, alle mie notti, /
in ogni anche minimo borguzzo, io mi rintuzzava ben dentro nel più intimo del
varcasse l'alpi. pananti, 1-8: mi pareva di star troppo allo stretto /
settembrini, 1-94: dopo alcuni giorni mi comparì innanzi un omaccio con boria villana
a piedi, e senza salutarmi, mi domandò: « come vi trovate in questa
* borioso '. redi, 16-v-209: mi borio di essere il maniato ritratto di
altro sotto il sole. specialmente mi desideravo la piena calma marina,
suoi doppioni. firenzuola, 722: la mi chiama pur per nome! io per
di aderenti. foscolo, xv-510: tu mi hai nuovamente esibito la tua borsa;
. e insieme una certa modestia soldatesca non mi permisero che un biroccino fino bologna.
paio di soldi -ripassò; ma non mi fè motto -né mi s'era dilungato
-ripassò; ma non mi fè motto -né mi s'era dilungato sei passi ch'ei
, che non fu poco, mio padre mi messe una briglia alla borsa, onde
me l'impossibile:... che mi rivolga ai ministri o ah'accademia
al rettore la mia buona riuscita, mi ottenne ima borsa con cui potei passare a
chiesa, 5-218: il buon amico mi gettò un'occhiata melanconica; e disotto
. come quasi tutte le etimologie, mi sembra questa molto studiata e stiracchiata ».
andai a casa co'denari che voi mi deste, e hogli riconti; io mi
mi deste, e hogli riconti; io mi trovo meno tre soldi. sogliono rispondare
, 1-109 (254): io mi trovavo in giubbone bianco et un paio
di saper vestir queste sorti di pelli, mi ti mostri molto ignorante. marino,
continuamente acqua. cattaneo, ii-1-259: mi accade d'udire signorotti semiselvatici che non
: risposero i latrati del cane. mi parve che tutta la boscaglia stormisse, nell'
un boscaiuolo. parzanese, vi-236: or mi vivo contenta boscaiola / povera e sola
boscaioli e segatori. baldini, i-682: mi passano sotto gli occhi vecchissime conoscenze:
con sì bel modo il salutò che ancor mi struggo qualora me ne ricordo. tasso
ninfa boschereccia / versilia, perché tu mi tocchi. negri, 1-484: ah,
del fiume. pavese, 6-157: mi rispose che il vero incolto l'avevamo già
... mai... mi sarei sognato di diventare un cittadino. moravia
idem, inf., 14-75: or mi vien dietro, e guarda che non
righi il piano. caro, 15-i-213: mi s'è scoperta in un subito,
questa mattina sono salito alla motta e mi sono perduto in un bosco per godermi la
ed i banani. sbarbaro, 1-47: mi viene in mente i pini stagliati netti
-figur. petrarca, 105-43: i'mi fido in colui che 'l mondo regge
, / che con pietosa verga / mi meni a passo ornai tra le sue gregge
374: mira bosco di barba, che mi adombra / l'immenso petto, e
foltissimo bosco. nievo, 58: peraltro mi divertiva nel disegnar sopra i muri la
; ma per la fedeltà della descrizione mi abbisognano questi particolari) prese [zanardelli]
. targioni tozzetti, 1-32: non mi è mai riuscito trovare ne'viaggiatori notato
. sassetti, 229: e'vostri mi ordinano che io faccia certa diligenza per
il suo bossoletto. redi, 16-iv-164: mi fanno credere, che cleopatra allor che
madreperla /... / passar mi veggo presso: oh se costui /
tommaseo, i-332: nell'impostar quella lettera mi pareva di buttare in un bossolo la
eccessivo. gr azzini, 4-270: mi son pur voluta raffazzonare un poco;
iv- 348: al riaprirsi della primavera mi proponeva di studiare botanica; e in
così fare altri peregrinaggi: / io mi botai quand'io era in prigione.
, 8-209: il bravo a suo costo mi diede ancho i denari per andare là
denari per andare là, dove io non mi botai. firenzuola, 607:
uccisono, essendo da loro morto, io mi botai sempre mangiare gli occhi, ovunche
. machiavelli, 706: io non mi maraviglio più; ma quel boto come si
con una ribalta. giusti, i-95: mi trovai una testa fra le gambe
, 4-599: alle mie piacevolissime parole mi si è volto come fanno certi cagnacci botoli
casa di contadini un bòtolo sbuca e mi si foga abbaiando ai calcagni.
. nievo, 380: il vice-capitano mi guardava dalla loggia come un can grosso
stipe. d'annunzio, ii-19: mi persuase i sonni /... /
un dì non so che cosa / mi rimbrottava fra sdegno e dileggio, / io
botta, me ne allungò un'altra e mi colse nel braccio destro tra l'impugnatura
egli primo la punta in terra, mi disse ch'egli era soddi
botta potrà fare; onde gran meraviglia mi resta che questi moschettieri non abbiano ancor
un suicidio! pensai, e il cuore mi batteva forte forte immaginandomi la vittima là
. l. salviati, 19-26: tu mi dipigni / una persona cappata, ed
botta. pulci, vi-101: io mi fidai di quello pinzocorone di romolo,
bianca che tu m'hai mandata / mi par che l'andar suo senta di gotte
altro stivalone dall'altra..., mi precorreva galoppando felice e con l'equilibrato
buon maestri. gelli, ii-40: mi vo'solamente dolere teco di questo,
oro. galileo, 595: mi pare che i bottai, per trovare il
. cesarotti, ii-420: le bottarghe mi vennero der mezzo del sig. demetrio cefalà
.. che usò tutte le attenzioni perché mi giungessero sicure ed in buono stato.
bella eubea. galileo, 595: mi pare che i bottai, per trovare
di gromma. giusti, i-95: mi trovai una testa fra le gambe, ed
chiaramente cavare dalle sue parole s'egli mi tiene immortale o mortale, ma va
botte, non gli avendo colà, dove mi par che gli occorra un rispetto al
uno alla botte, / dalle due parti mi fo avere in tasca. manzoni,
non sapreste dire di che colore io mi sia veramente, ma direste: costui
così per l'appunto; e difatto non mi dà l'animo di poter vivere a
meglio ch'io possa fare è che io mi prevalga di questo uscio segreto, e
qua ancora il signore strinato, che mi ha favorito con tanta bontà ancor esso
. -io non farei mai abbastanza quando mi mettessi per sedile di botte per lei.