pecoraio / che computa dall'ombra la mestizia / del giorno troppo corto di gennaio.
sentiva in core addolcirsi la mestizia e raddoppiarsi il coraggio! d'annunzio
pellico, 11-68: la mia mestizia era per altro tranquilla...
linati, 8-23: questa mestizia che mi sopravviene in momenti di intenso
io ritrovava quasi una pace stanca, una mestizia senza amaritudine. d'annunzio, iv-2-648
animo non può esser lieto, e alla mestizia dell'animo suol seguitare l'infennità del
. ariosto, 43-89: sopra ogni mestizia che l'opprima, / e che
mia... asperge il presente della mestizia degli anni andati. carducci, 282
volte, quando lo assaliva la dolce mestizia di quelle memorie, egli ripensava agli
cacciata de'gesuiti furono varie: apportando mestizia a'balordi ed agli ipocriti, contentezza
di placato sapere, con la loro mestizia e la loro speranza, omerici. gramsci
porta / basse le ciglia e di mestizia piene. idem, 10-29: sgombra
delle razze senza una infinita, biblica mestizia. palazzeschi, i-97: un olivo
/ da tutti casi strani e da mestizia. machiavelli, 1-6: perché el principe
e con visi, benché acconci a mestizia, più veramente cagneschi. marino,
di mollezza, ma con un senso di mestizia diffusa, di nostalgia abbandonata, gli
accrescevano, a ogni passo, la mestizia del frate, il quale camminava già
io, nascono figliuoli maschi, anzi per mestizia fa bisogno sonar le campane a morto
/ da tutti casi strani e da mestizia. machiavelli, 421: la zuffa fu
dolore per la di lui perdita, e mestizia. guerrazzi, ii-268: dunque sono
che fin con le lagrime scoperse la mestizia dell'animo suo. redi, viii-24:
, e prendeva qualità da quella pia mestizia mansueta. carducci, 477: cavalca intorno
più lieti. ora vi domina una mestizia, una povertà, che serra il cuore
ma perché ha il viso cereo fuso a mestizia / perché non piange mai / perché
si scolorava in un chiaroscuro la cui mestizia contrastava incantevolmente con la futilità delle parole
porta / basse le ciglia e di mestizia piene. bruno, 3-550: si trovano
de'bronzi un cigolio di rote / che mestizia e terror mettea nel core. manzoni
del tramonto, o la solitudine e la mestizia del luogo o la lenta digestione,
di mollezza, ma con un senso di mestizia diffusa, di nostalgia abbandonata, gli
. gadda, 6-13: una strana mestizia pareva soffonderle il viso, nei momenti
porta / basse le ciglia e di mestizia piene. vico, 609: così costante
preghiere, che si volterebbono in gran mestizia e cruccio di mente, quando questa
paura? carducci, i-410: oh quanta mestizia nel dolce viso di raffaello, che
, dei malevoli la stizza e la mestizia. goldoni, viii-420: s'io
passaggi dalla più febbrile allegria alla più depressa mestizia, con delle interruzioni di abbattimento e
caro, 9-778: da questo pianto una mestizia, un duolo / nacque ne'teucri
squallore; che provoca un senso di mestizia, di nostalgia, di sgomento,
desolata, tutto il giorno consumata per mestizia. boccaccio, i-145: quella fiamma
vita umana, vecchiaia; simbolo di mestizia, desolazione, abbandono. marcheselli,
più calmo e ragionevole: sarà una mestizia come di bella sera e non d'un
per compagna la disperazione, donde nasce mestizia e viltà d'animo, pallidezza, macilenzia
dignitoso, e qualcosa che indicava una mestizia rassegnata. mamiani, 1-375: negri
-raro. riferito a cose: che esprime mestizia. lalli, 6-108: vider poi
del paese loro demostrativo e segno di mestizia. gelli, 15-215: con questa proposizione
siete, / ma un vel di mestizia / non si disgiunge da voi, /
. e letter. liberare dalla mestizia. sacchetti, vi-36: creato
la principessa lodovica, dissolvendosi tutta la mestizia delle cose passate con pensieri sollazzevoli,
m. adriani, iii-405: scoperse la mestizia e lo sbigottimento dell'esercito, quando
, e altri segni mostrarono di vera mestizia. giannone, 1-iv-595: duravano ancora
altro n'eccettuo che un'ombra di mestizia e un poco di monotonia. 3
equicola, 84: agostino tristizia e mestizia nomina quel che con usitato vocabolo egritudine
patetica è la eiulazióne, significatrice della mestizia. = voce dotta, lat.
? gravina, 47: compagna della mestizia fu anche l'elegia. pananti,
2. figur. incline alla mestizia, alla meditazione dolente; che è
tenera malinconia; che ispira una blanda mestizia. giusti, iii-276: se sapessi
moti eloquenti della testa di grande mestizia, come se in forza della mimica
. tommaseo, i-450: dalla consueta mestizia risaltavano le rare e brevi consolazioni,
ingegno, chiuso nel silenzio e nella mestizia, erompeva di tratto come un congegno
ingegno, chiuso nel silenzio e nella mestizia, erompeva di tratto come un congegno
sequie del suo signore rappresenta dolore e mestizia, qual'allegrezza si troverà nel mio
sono da'greci, per temperare la mestizia della tragedia; così le satire ovvero
affetti d'ira, timore, dolore, mestizia, amore, allegrezza, vergogna,
, 8-34: nessuno espresse mai la mestizia d'un risveglio londinese come mallarmé quando
e sulla faccia parve leggiadria / di sorrisa mestizia in caldi tocchi / d'una voglia
di placato sapere, con la loro mestizia e la loro speranza, omerici.
del loro meglio per provare con la mestizia delle voci la contentezza di avere avuto
né mi nutrì l'anima di tanta mestizia quanto in questi ultimi giorni. d'
470: ne gli occhi, ove mestizia alberga e morte, / luce fiammeggia
. fogazzaro, 1-24: una vaga mestizia il cor mi preme / poiché così
aretino, 9-292: ella tutta piena di mestizia si stava tacita rimirando alcuno de i
una festa da ballo è luogo di mestizia anche senza i volti finti.
pianto; melanconico, pervaso di dolce mestizia, lacrimevole (un canto, una
co lori del manto la mestizia di quelle frondi, che anche
4. con gesto pieno di mestizia. moravia, i-223: quindi chinò
ambagi? cesarotti, ii-203: alta mestizia, amico, / fascia il tuo spirto
fuga di sì dolci larve / una mestizia senza fin pensosa. -fretta, furia
funereo; atmosfera luttuosa, pervasa di mestizia. boine, ii-106: c'era
funestare de'trionfi più segnalati con l'acerba mestizia. menzini, ii-20: oh!
: perché ha il viso cereo fuso a mestizia? -polit. unificato con un altro
si scolorava in un chiaroscuro la cui mestizia contrastava incantevolmente con la futilità delle parole
definito. imbrianit 3-29: sia fine alla mestizia, / riaprite a gaudio il core
giusti, 2-147: diffusa una serena / mestizia arde per gli occhi e per le
annunzio, v-3-118: certo ripensò con mestizia quel globo aureo insegna dell'impero,
] i giocosi episodi a rallegrare la mestizia del racconto: i lazzi e le
1-89: si sentiva invadere da una mestizia dolce, da una grata malinconia.
leggera la mia animuccia, tuffata nella mestizia della chiesa, saliva su a galla.
questione italiana impedita. carducci, iii-6-396: mestizia dell'amore impedito e dell'amicizia troncata
il ricordo della mia antica ed amara mestizia. 2. figur. garbuglio
, si scolorava in un chiaroscuro la cui mestizia contrastava incantevolmente con la futilità delle parole
e figliuole scapigliate e in abito di mestizia piangendo ai piedi di sua maestà..
del contrario senso rimase non pur gran mestizia, ma... ancor gran discordia
., 34 (593): alla mestizia che dava al passeggierò quell'aspetto di
de'gesuiti furono varie; apportando mestizia a'balordi ed agli ipocriti,
di continua prigionia molto accresce la mia mestizia; e l'accresce l'indegnità che mi
chi muore, è infortunio degno di mestizia nella comunità di coloro che sopravvivono.
abitudini senza fine, nobilitando con la mestizia l'accidia. -lasciarsi travolgere da un
gloria e ingrandimento della repubblica, con qualche mestizia per la perdita di due personaggi per
. iacopo pareva inondato da una dolce mestizia. mazzini, i-539: io mi sento
, che ingenera di sé una sublime mestizia. = denom. da siepe
degli occhi mista di compiacimento e di mestizia, come fosse contento insieme e pauroso d'
2-30: don matteo si accorse della mestizia che velava il volto del suo interlocutore
pioggia nel cortile / s'intorbidiva di mestizia arcana. 9. complicarsi
qualche nota di quella polifonia di accorata mestizia che traboccherà dal cuore di francesco petrarca.
5. tr. rattristare, colmare di mestizia, conturbare. cesari, i-454:
(una persona); dominato da desolata mestizia (uno stato, una condizione)
il colore novellamente mandatogli in viso dalla mestizia. c. bini, 1-147:
di placato sapere, con la loro mestizia e la loro speranza, omerici.
, che ha un'intonazione di profonda mestizia (un componimento letterario).
onorata e lacrimata memoria. -ricordato con mestizia, non disgiunta da dolorosa nostalgia;
); che è ispirato a profonda mestizia (uno stile). pazzi de'
che lascia trasparire vivo dolore, profonda mestizia, grave sconforto. dante, xlvii-25
opera letteraria); ispirato a profonda mestizia o anche a morboso sentimentalismo (uno
sannazaro. 8. soffuso di mestizia; triste, malinconico, patetico (
voci o espressioni insistenti e sconsolate di mestizia; grida di dolore. -anche:
4. figur. melodia soffusa di sconsolata mestizia. de roberto, 187: l'
languenti, / cui mite un'ombra di mestizia vela. l. gualdo, 66
o suscita tenerezza, struggimento, serena mestizia. -anche: privo di vitalità.
avvia al termine; tramonto soffuso di mestizia. m. moro, lvi-178:
delle aranciere, molcevano in parte la mestizia di pio. graf, 5-656: di
il mal, la gioia, la mestizia, / le dignità, le grazie,
porta / basse le ciglia e di mestizia piene. baldi, i-94: in voi
sulla faccia parve leggiadria / di sorrisa mestizia in caldi tocchi / d'una voglia
malpreparato e male scelto, in continua mestizia, pentimento e terrore,..
i-430: eran l'ore in gran mestizia / pria che tu, sole, apparissi
.. videsi da improviso turbine di mestizia oscurata l'apparenza di questa consolazione.
., 8-33: io piena di tanta mestizia e dolore che non si potrebbe dire
amore si liquefaccia il gelo della tua mestizia. foscolo, sentomi liquefar dentro
, volendo un petrarca la vaghezza o la mestizia d'un pianto della sua dama descrivere
freddezza abituale, luccicavano di tenerezza e di mestizia, ed emilia notò due lacrime,
. dominato da una tonalità di desolata mestizia (un suono, una voce);
morte, di sventura (o anche mestizia, sbigottimento, terrore); sconsolatamente
. letter. estrema desolazione, cupa mestizia. guglielminetti, 2-3: rade torcie
e di foggia austera, indossato come segnodi mestizia. c. campana, 3-136:
pallore, / la scarna smunta macera mestizia. 11. nel linguaggio ascetico
e la sorella macilenta / decta è mestizia, che languendo more. caro, 1-565
de'deboli,... consolò la mestizia funesta de'malcontenti. capuana, 15-128
ne sto con dubitanza. -tristezza, mestizia. nocco de'cenni, xxxv-1-319:
). -anche: tristezza, tetraggine, mestizia; tedio, accidia (e anche
eroismo e di patriottismo. -senso di mestizia, di desolazione, di squallore che
dolore. -anche: che esprime lieve mestizia, muta inquietudine, propensione al vagheggiamento,
; che porta con sé affanno e mestizia (un pensiero, un sentimento,
fantasticare; che infonde un senso di mestizia, di desolazione; che riempie l'animo
sm. ant. malinconia, tristezza, mestizia. michelangelo, v-446: volsono,
infonde un senso di desolazione, di mestizia, anche di nostalgia (un luogo,
universale morendo, che non fu la mestizia che mostrarono i malviventi della sua assonzione
si trovava annegato in un mare di mestizia e d'afflizione. muratori, 6-375:
/ e ben si scorge a una mestizia tale / che la mastican tutti più che
e d'allegria, di gaiezza e di mestizia, di delicatura e di rozzezza.
dolore inconsolabile; tristezza acerba; profonda mestizia. maestro alberto [tommaseo]
in tanto che conseguiscano la purgazione della mestizia. s. errico, v-77: farò
solenne allegrezza si mescolò poco presso la mestizia cagionata per la morte del vescovo antonio
sf. letter. ant. tristezza, mestizia; malinconia. campanella,
mesticare1. mestìcia, v. mestizia. mestieràccio, sm.
: erano tutti col'cuore pieno di mestizia dolorosa. rappresentazione di s. maria maddalena
di baciare i miei piè con gran mestizia, / onde ho rimesso a lei ogni
tu sei suave ad alleggerirgli la sua mestizia. ariosto, 30-68: poi ch'appare
fautor mutano regni: / di là mestizia, e di qua vien conforto.
l'animo non può esser lieto e alla mestizia dell'animo suol seguitar l'infermità del
si lique- faccia il gelo della tua mestizia. pallavicino, 1-571: la mestizia
mestizia. pallavicino, 1-571: la mestizia in noi sorge non tanto per cagion nostra
foscolo, xiv-372: io soffrivo la mestizia sin da fanciullo; la sventura,
accrescevano, a ogni passo, la mestizia del frate, il quale camminava già
hanno educato in me un senso di mestizia esigente che m'isola dal più normale sentire
, non è possibile concepire l'idea di mestizia. d'annunzio, iii-1-1078: lo
e ripete la sconsolata parola dell'antica mestizia: « ben vedo che noi tutti
timida primavera che sorride / dilegua la mestizia che la uccide. jahier, 34:
. il ragazzo trascina la sua irrequieta mestizia di domenica in domenica, finché apprende
tanto sbigottiti che piangevano pubblicamente e dalla mestizia tutta la città era oppressala. bellincioni
o cieli, alquanto / all'immensa mestizia, al gran funebre, / ài
, 91: che dolore e che mestizia è questo, o soldati? s.
dopo quei nubilosi giorni di quella universal mestizia,... dopo oscura notte
.. empirono la corte di grandissima mestizia e d'infinito terrore. marini,
scesero tutti in terra e videro tanta mestizia per la città che, informatisi delle cagioni
si scorge in essa, ed orrida mestizia. colletta, i-155: le memorie
erano cagioni e documenti della giusta universale mestizia. carducci, iii-6-229: il morgante
e d'allegria, di gaiezza e di mestizia, di delicatura e di rozzezza.
peso e turgidezza del basso ventre, mestizia, pallore e difetto d'appetito.
cose di questa natura fece con gran mestizia e dolore del pontefice. del carretto,
canto / e lavagli dal cor ogni mestizia. ariosto, 43-89: sopra ogni mestizia
mestizia. ariosto, 43-89: sopra ogni mestizia che l'opprima / e che l'
e confusione apportasse a'sudditi, quanta mestizia e cordoglio alla duchessa, che più
, 1-253: senza ogni sorte di mestizia e d'angoscia d'animo, non sarebbono
la quale, per dolore o per mestizia dell'affronto sofferto o verginità perduta,
quasi spente de'tiepidi, consolò la mestizia funesta de'malcontenti. 3. senso
: jacopo pareva inondato da una dolce mestizia e il suo aspetto si andava rianimando.
città mi percuote, misto d'una mestizia e dolcezza di memorie e d'una espansione
1-89: si sentiva invadere da una mestizia dolce. rebora, 78: fluì soavemente
sulla faccia parve leggiadria / di sorrisa mestizia in caldi tocchi / d'una voglia di
, 38-68: pur mostra affanno e gran mestizia in volto. guicciardini, v-45:
l'aspetto degli uomini ridotti in somma mestizia e spavento. i. pitti,
,... con sembianza di mestizia composta per lo sollevato tumulto e di letizia
: porta / basse le ciglia e di mestizia piene. tortora, iii-171: il
dottori, e con dimostrazione di somma mestizia parlò loro. g. bentivoglio, 4-373
loro ogni altra più miserabile immagine di mestizia, deploravano la condizione del loro infortunio.
apparenza assai umile, dimostrando con la mestizia del volto il dolore del cuore. metastasio
, 1-4-8: non sempre / la mestizia, il silenzio, / è segno di
s. v.]: segni di mestizia. in aria di mestizia. viso
segni di mestizia. in aria di mestizia. viso composto a mestizia. persona atteggiata
aria di mestizia. viso composto a mestizia. persona atteggiata a mestizia. gli
composto a mestizia. persona atteggiata a mestizia. gli occhi, la fronte si velano
gli occhi, la fronte si velano di mestizia. g. chiarini, 167
viso... / era dipinta una mestizia stanca / e rassegnata. albertazzi,
rassegnata. albertazzi, 152: con più mestizia che ironia, saveri ribattè. e
d'alcune il volto si componeva a mestizia e gentil compassione, vedendo quanti poverini
sorriso dolce. - con un velo di mestizia. c. e. gadda,
. gadda, 6-13: una strana mestizia pareva soffonderle il viso, nei momenti
guisa che né l'ornamento diminuiva la mestizia funerale né questa offendeva punto la grazia
prigione, ove tutto spira orrore, mestizia e noia. manzoni, pr. sp
, 34 (593): alla mestizia che dava al passeggierò quell'aspetto di
uragano che io ho espresso descrivendo la mestizia ove la natura è impressa sotto i
una sua gran cuffia monacale su cotanta mestizia. s. ferrari, 328: muore
intorno un suon di romanelle / ne la mestizia del cadente sole. serao, i-312
i-312: quell'ambiente... spirava mestizia. gatto, 4-112: così l'
e sàgoma l'eterno con la ferma / mestizia d'ogni lato. -carattere
. v.]: canzone piena di mestizia soave. -carattere austero di un
brusoni, 1-43: volli che la mestizia dell'abito m'accompagnasse in campo con
cicerone è contraria ogni severità e ogni mestizia; ma la giustizia è sempre severa
per sempre è una grave e inesprimibile mestizia. -complesso di circostanze tristi,
la tragedia ha in sé per ordinario mestizia. 6. locuz. —
6. locuz. — accrescere mestizia alla mestizia'. recare nuovi motivi di
sciagure tue non fa che accrescere / mestizia alla mestizia che m'opprime. -avere
non fa che accrescere / mestizia alla mestizia che m'opprime. -avere mestizia:
alla mestizia che m'opprime. -avere mestizia: essere triste, addolorato, afflitto
, e forse più, n'ebbe mestizia. pascoli, 1143: oh! egli
1143: oh! egli aveva la mestizia al cuore / di quel ch'è solo
, che muore. -cadere in mestizia: cadere in una condizione di vita
fu caduto nel peccato, cadde in mestizia e errore. -essere figlio di
e errore. -essere figlio di mestizia: essere profondamente triste, soffrire intensamente
ma di dolor, d'affanno e di mestizia. -essere in mestizia: essere
e di mestizia. -essere in mestizia: essere triste, afflitto o corrucciato
, i-430: eran l'ore in gran mestizia / pria che tu, sole,
han ghirlanda di narcissi. -portare mestizia di qualcosa o di qualcuno: affliggersi
volte mi riprese quasi sgridandomi della gran mestizia che io portavo di questo mio fratello
fìattòtrattòflattòtraàt mandovvi. = deriv. da mestizia, col suff. del part. pres
irta salita, / mesto vo; la mestizia è in me natura. fantoni,
perché languente o perché porta immagine di mestizia. 'mesti fiori. mesta ghirlanda'
bronzi un cigolio di rote / che mestizia e terror mettea nel core. manzoni
gli uomini innamora, / e desta la mestizia e la paura / quando minaccia e
] quasi una pace stanca, una mestizia senza amaritudine contemplando gli avanzi fulminati della
miserabile aspetto degli uomini ridotti in somma mestizia e spavento. p. f.
e tutti in volto mostrano pianto e mestizia per la morte del salvatore. s
all'amore. -che manifesta tenera mestizia, languido accoramento (un componimento poetico
d'una sua gran cuffia monacale su cotanta mestizia, brontolando tra rassegnata e dispettosa 'de
, vii-470: ne gli occhi, ove mestizia alberga e morte, / luce fiammeggia
-essere triste come un mortorio: provareun'estrema mestizia. verga, 2-113: non so
, 38-68: pur mostra affanno e gran mestizia in volto. b. davanzati,
che provoca tale atteggiamento; abbattimento, mestizia, stato di depressione e di scontentezza
dalla più febbrile allegria alla più depressa mestizia, con delle interruzioni di abbattimento e come
campanile. casarotti, 1-iv-196: alta mestizia, amico, / fascia il tuo spirito
divizie vivere, ma le virtuosissime in mestizia, in penuria et egestade. caro,
delle razze senza un'infinita, biblica mestizia. = voce dotta, comp.
come disse omero, perché leva ogni mestizia et è di dolce sugo. la radice
/ ci terrà sempre in doglia et in mestizia. n. franco, 7-3
. -anche: tristezza, tetraggine, mestizia; tedio, accidia. giuseppe flavio
dini senza fine, nobilitando con la mestizia l'accidia. 4. far
per meditare o fantasticare; malinconia, mestizia. gobetti, ii-112: la poesia
, accordavano a'colori del manto la mestizia di quelle frondi che anche nel tremolio spiravano
, o, con valore attenuato, mestizia, malinconia. -per metonimia: il fatto
calandra, 1-211: una nube di mestizia abbuiò loro la fronte. patini,
rivela turbamento, tormento, tristezza, mestizia, malinconia o, anche, ira,
questo [il sole] discaccia la mestizia del cielo e rasserena ancora i nugoli
. che rivela turbamento, tormento, mestizia o, anche, ostilità, risentimento (
vii-470: ne gli occhi, ove mestizia alberga e morte, / luce fiammeggia torbida
, quanto più prontamente, quella sua mestizia, animosamente sormontarla, perche così faccia
, rincrescimento, disappunto, rammarico, mestizia, malinconia. dante, inf
il mio animo è ombrato da una mestizia che di continuo riscaturisce dalla letizia.
un'espressione, appena visibile, di mestizia. pindemonte, ii-305: ombrarmi la
di placato sapere, con la loro mestizia e la loro speranza, omerici.
restando noi sommerse fra le onde della mestizia e della disperazione. leopardi, 2-54:
virtù del godere ha in te esaurita / mestizia assidua. 14. preparare con
247: videsi da improviso turbine di mestizia oscurata l'apparenza di questa consolazione.
e falsi), con sembianza di mestizia composta per lo sollevato tumulto e di
attristarmi cosi col nero panno di una mestizia che io non debbo sollevare.
]: c / è chi affetta la mestizia, il malessere per rendersi particolare.
spettacoli accrescevano, a ogni passo, la mestizia del frate. verga, 8-8:
ampia beltà della marina / la pensosa mestizia o la nascente / trepida cura di nodrir
sterili per- contra tu attribuisci la mestizia. = comp. da per
esequie, vennero accompagnate da una gloriosa mestizia di tutta la città che vi concorse con
soverchia persistenza nel medesimo pensiero e la mestizia e il timore e le tante altre infelici
della lunga pace, rivolte repentinamente in mestizia. 9. figur. vivacità
piagnesti solitaria all'ombra, / di mestizia e pietade il core ingombra / il
improntata a lacrimoso patetismo, a retorica mestizia. nievo, 1-vt-516: virgilio ha
campanella, 5-52: non così ammazza la mestizia, perché allora lo spirito dentro pianamente
8. essere improntato a tristezza e mestizia, essere ispirato da afflizione e dolore
modi e canti e versi piangiosi eccitava mestizia e sospiri a chi udiva e vedea.
pietosa e bella è in essa ogni mestizia; / e se rigano i pianti
fra i due opposti stati d'animo della mestizia e dell'allegria. m
contemplava il viso / pinto d'alta mestizia. -che si presenta con il suo
3-432: hai conoscenza alcuna / della mestizia bruna / che non so donde piova in
e di placato sapere, con la loro mestizia e la loro speranza, omerici.
dignitoso, e qualcosa che indicava una mestizia rassegnata. d'annunzio, iii-1-612: francesca
è caratterizzato o ispirato da tristezza e mestizia; che suona o che risuona lamentosamente
plora. cesareo, 338: una mestizia / dolce plorava nelle sue parole.
molto fruttifera. -esprimere dolore e mestizia (un canto). pascoli,
il ritornello popolare, dove la desolata mestizia d'amore s'incupisce delle notti bolognesi
, benché non iscema della sua naturale mestizia, diveniva almeno una cosa portabile.
: d'alcune il volto si componeva a mestizia e gentil compassione, vedendo quanti poverini
porta / basse le ciglia e di mestizia piene. montano, 1-46: iersera
le traccie di tante lagrime, e una mestizia rassegnata diffusa per tutta la persona.
: intendendo per dolore non afflizzione e mestizia di mente, ma dolor sentitivo nello
parea che giannetta... colla mestizia della distanza dicesse ad arturo: « e
6-ii-252: bastarono quello sguardo e quella mestizia. da quel momento le nostre sorti
su tutte le facce, atteggiata a mestizia, la contrarietà o la noia. di
delle gioie usate, e nella nuova mestizia da quelle riposa. = voce
: sul suo viso, una certa mestizia che sovente lo adombrava, quasi fosse il
erano cagioni e documenti della giusta universale mestizia: la quale... per
d'alcune il volto si componeva a mestizia e gentil compassione, vedendo quanti poverini
solenne allegrezza si mescolò poco presso la mestizia cagionata per la morte del vescovo antonio
dopo quei nubilosi giorni di quella universal mestizia,... dopo la fame,
alcun poco l'orecchio, sgombrate la mestizia. pirandello, 8-715: io,
pret- tezza nativa gli aspetti interni della mestizia e della gioia? = deriv
ragunati. ariosto, 43-89: sopra ogni mestizia che l'opprima / e che l'
, i-430: eran l'ore in gran mestizia / pria che tu, sole,
spaventosa prigione, ove tutto spira orrore, mestizia e noia, senza che alcuna cosa
restando noi sommerse fra le onde della mestizia e della disperazione e gl'incauti amatori
, 1- 215: iob a mestizia mai non fu produtto, / essiona,
i-430: eran l'ore in gran mestizia / pria che tu. sole,
colla testa languida e con altri segni di mestizia si andava di maniera nascondendo ed allontanando
le sue chiacchiere dissiparono un poco la mestizia delle donne. govoni, 9-164: la
punger ti possa mai, ché di mestizia / capace esser non può cosa divina
, purga [la commedia] la mestizia degli animi cagionata non pur da quelle
avrebbe osato gregorio gittare una nota di mestizia, cercando di sottrarsi ai suoi parenti
s'aggionse anco, per mostrare la mestizia sudetta più espressamente, di vestire le persone
o dispiacere; espressione insistente di sconsolata mestizia (ed è usata per lo più
accrescevano, a ogni passo, la mestizia del frate. leopardi, iii-205:
gravi, eccitandovi lentezza, serietà, mestizia; e i suoni acuti vivacità,
torbida / e con quegli occhi di mestizia carichi, / che a rimirarlo sol il
e di placato sapere, con la loro mestizia e la loro speranza, omerici.
dignitoso, e qualcosa che indicava una mestizia rassegnata. tenca, 1-125: questa
d'ebano chiudea, / era dipinta una mestizia stanca / e rassegnata. tarchetti,
mio dispiacere con questo tributo di affettuosa mestizia, senza passare ad altro termine di
: questo [il sole] discaccia la mestizia del cielo e rasserena ancora i nugoli
suoi seguaci... appariva un'adombrata mestizia e orgoglio e rattenuto dispetto. manzoni
apparenza lieve accidente, ritornata in altrettanta mestizia. mazzini, 9-448: la mia
che una dilatazione degli spiriti e la mestizia che un restrignimento de'medesimi spiriti al
aretino, v-1-716: dovreste convertir la mestizia in una allegrezza simile a quella che
duolo, la ricercai della cagione della sua mestizia. lupis, 3-304: la marchesa
preda fosti, / e ricomponi da mestizia il volto. -intr. con
l'angelo del sorriso e l'angelo della mestizia; ma sempre si traduce in una
citta] spande lo spavento e la mestizia negli abitanti rimasti. nievo, 1-vi-127
e vaporoso, tessuto di luce di mestizia di rimembranze e di sconforto. svevo
si rimpiattava in città e propagava intorno mestizia e paura. nievo, 12:
tenerezza in cambio delle prime causate da mestizia. 6. riprendere le forze
, e rincrudivano quasi la mia precoce mestizia. de pisis, 1-236: l'occhio
/ timida primavera che sorride / dilegua la mestizia che la uccide, / e un
, e rincrudivano quasi la mia precoce mestizia. -confinato in un territorio limitato
dav. s. mi tempera così fatta mestizia,
fosco che ingenera di sé una sublime mestizia. -sovrabbondanza di adipe.
: il mio animo è ombrato da una mestizia che di continuo riscaturisce dalla letizia.
il tuo affanno, ò penetrato / la mestizia del tuo animo affranto. frateili,
un suon di romanelle / ne la mestizia del cadente sole. govoni, 9-87
/ le ricompone un canto di mestizia. = voce dotta, lat.
siede su tutte le facce, atteggiata a mestizia, la contrarietà o la noia.
e di placato sapere, con la loro mestizia e la oro speranza, omerici
abitudini senza fine, nobilitando con la mestizia l'accidia; e la via rettilinea frondosa
da vostra signoria mi tempera così fatta mestizia, veggendo io per essa come torme
galleggiando, / il fantastico volo e la mestizia. -irregolare, mal rifinito.
, si scolorava in un chiaroscuro la cui mestizia contrastava incantevolmente con la futilità delle parole
: era in tutto l'universale una tacita mestizia e scontentezza. 2.
e i tuoi sospiri, la tua mestizia e la tua solitudine m'accusano e scoprono
e vivo, non già ispirato da mestizia scota. 2. la parte
abitudini senza fine, nobilitando con la mestizia l'accidia..., ma si
largo al tema della morte: per mestizia di stagione o perché aveva visto un
/ il segno di ragione, è gran mestizia / che mi circunda l'alma,
e falsi), con sembianza di mestizia composta per lo sollevato tumulto o di
: intendendo per dolore non afflizzione e mestizia di mente, ma dolor sensitivo nello
gracilità e col pallore e colla apparente mestizia sveglia la curiosità di saperne le cagioni
mi converrà rimanere sepolto in una continua mestizia di pensieri, sferzatoda'rigori della conoscenza de'
sensibilità una cert'aria di gravità, di mestizia, o più propriamente un che di
. serve a uelle espressioni che dalla mestizia passano alla cru- eltà e poi con
le tracce di tante lagrime e una mestizia rassegnata diffusa per tutta la persona.
: mi converrà rimanere sepolto in una continua mestizia di pensieri, sferzato da'rigori della
; tutto è tranquillo. che desolante mestizia in queste poche sillabe! -in
e ripete la sconsolata parola dell'antica mestizia: « ben vedo che noi tutti
il tempo aveva calato un siparietto di mestizia sugli spettacoli incantati degli specchi.
viso; / poscia risorge e di mestizia pieno / tiene in quelle ferite il guardo
dovendo sminuire la luce per segno della mestizia loro, si servono del pa- vonazzo
suolo, / dal tristo core ogni mestizia smuccia. 6. sottrarsi a
e. gadda, 6-13: una strana mestizia pareva soffonderle il viso, nei momenti
domandare, un sogguardar sospetto, / una mestizia che ti cesso al paradiso.
al solito delle vicende umane asperse di qualche mestizia per la morte de'cardinali sigismondo chigi
umana / e di sollievo ancor dalla mestizia. muratori, 10-ii-119: non può stendersi
restando noi sommerse fra le onde della mestizia e della disperazione. chiari, i-i-42
esequie, vennero accompagnati da una gloriosa mestizia di tutta la città. chiari, 1-ii-20
né malinconico né soprapensiero, perché la mestizia e l'astraz- zioni offendono le persone
timida primavera che sorride / dilegua la mestizia che la uccide / e un sogno
: sulla faccia parve leggiadria / di sorrisa mestizia in caldi tocchi / d'unà voglia
animo, non disgiunto da dubbi o mestizia per l'appagamento reputato difficile o impossibile
-essere improntato ad afflizione, a mestizia, a malinconia (o riecheggiarle:
porta / basse te ciglia e di mestizia piene. morando, 608: tutta
? non avvilirti: ché la soverchia mestizia è cagione di peccato. batacchi, 1-81
suo semplice aspetto ti stilli in cuore mestizia... in tutte, gretterìa
spaventosa prigione, ove tutto spira orrore, mestizia e noia. segneri, 5-93:
aretino, iv-6-47: convertasi la di voi mestizia attonita, in la copia di quella
ho meditato sovente sul fenomeno di questa mestizia che mi sopravviene in momenti di intenso fulgore
nella famiglia un pianto quieto e certa mestizia rasserenata, piena bensì di lagrime che spremeva
stagione lo spruzzavano come di una solenne mestizia. -impressionare i sensi. pallavicino
di orrore, di morte, di desolata mestizia. ariosto, 46-140: alle squalide
di continua prigionia molto accresce la mia mestizia; e l'accresce l'indegnità che mi
della famiglia, ha un'ombra di mestizia stesa sull'anima. 12.
. passando tutti al contrario estremo della mestizia e del dolore. -con litote.
gli acquatici somoci degli animi tutta questa mestizia. no lo stirpare le spugne.
2. che rivela malinconia, tristezza o mestizia. gadda conti, 1-304: un
signora fiorini con l'improvvisa e superficiale mestizia del caso. « ma il mio
dalla mattina sino alla sera giacque in mestizia e dolore. casoni, 3-6-430:
la tardanza... cagiona sentimento di mestizia; la prestezza, di giocondità:
parte almeno dall'animo di monterole la mestizia concetta eli vedere con modi sì traditevoli
di plinio la barba era segno di mestizia. s. maffei, 4-230: uso
, / e con quegli occhi di mestizia carichi. manzoni, pr. sp.
2. con accenti di grave mestizia; con toni e atteggiamenti che esprimono
l'embonpoint del * 65: una mestizia di tramonto la fa più gentile. gozzano
il transito di laura avviene in serena mestizia, senza querimonia e disperazioni difformi,
bosco accordavano af colori del manto la mestizia di quelle frondi, che anche nel
e monotono, lamentevole o di particolare mestizia. percoto, 309: seguiva una
. espressione musicale di sconsolata, struggente mestizia. papini, x-2-320: la musica
quelpepicarmo 2. pervaso da un'atmosfera di mestizia, di malincoraibolini, ma in cotesto
si scorge in essa, ed orrida mestizia. d'annunzio, i-281: teneva uno
5. che rivela pena, profonda mestizia o anche incu- pimento, tetraggine (
16. sm. ant. afflizione, mestizia, tristezza. imitazione di cristo,
dalle lamine e sempre in segno di mestizia teneva la tromba bassa. zucchetti,
di cordoglio, di afflizione, di mestizia, ecc.; coprire gli occhi a
tempo, od anche di pene, di mestizia. 3. figur. stato
uanto defunte, suscitando un senso di mestizia e di esolazione, o vi lavorano
una persona. graf 5-303: di mestizia un velo ecco la mite / fronte ingombra
, 8-34: nessuno espresse mai la mestizia d'un risveglio londinese come mallarmé quando ricorda
/ uno sfregio su 'l grugno alla mestizia. p. leopardi, 126: io
dignitoso, e qualcosa che indicava una mestizia rassegnata. d'annunzio, v-2-567:
vittrice / pon gloriosa ove niun'è mestizia. 4. soverchiante, travolgente (
loredano, 2-i-124: provo con mia soverchia mestizia, che l'incostanza è un'affetto
sf. invar. letter. senso di mestizia espresso da un'opera d'arte,