e con dolce atto di pietà le meste / luci par che gli asciughi e così
ancor ne avanzano / ore fugaci e meste, / belle ci renda e amabili
12-218: e i teneri fiori per le meste campagne tutti com- munemente ammarciscono.
foscolo, 1-168: le ore che dianzi meste / ministre eran de'farmachi, /
levare gli uomini dall'apprensione delle cose meste e che portano all'imaginazione raccordanze infelici
bruna / su le colline tue d'argilla meste! pascoli, 384: pian piano
zoni, 1130: addio pertanto, o meste stanze! a voi / ritornerò quando
aleardi, 1-76: ne le / meste per tanta luce ore d'estate / il
faccia lacrimosa e scura / d'alte e meste querele assordo i venti. parini,
ancor ne avanzano / ore fugaci e meste, / belle ci renda e amabili /
. firenzuola, 293: lasciate le meste voci, e rasciugate le bagnate guance,
botti piene, dietro; e i meste e buie botteghe. campieri che sparavano dalle
e palma a palma, / e di meste querele e di lamenti. chiabrera,
ritemprano? prati, viii-256: di meste / larve simili è piena / per la
altra: file di donnette, non troppo meste, e al contrario di come si
/ contaminò; né le città fur meste / d'effigiati scheletri. manzoni, pr
i pargoletti al seno, / le meste madri co'capegli sciolti. idem,
, a tossa ignude / stuol di meste sirene ancor s'aggira. tesauro, xxiv-52
, 1130: addio pertanto, o meste stanze! a voi / ritornerò quando novella
/... nelle notti / così meste d'italia e così belle, /
... i teneri fiori per le meste campagne tutti communeraente ammarciscono. ariosto,
: poi d'un suo bacio confortò le meste / vergini sue che la seguian cogli
l'intero / giorno consunto su le meste porte, / se priamo dal cocchio,
/ contaminò; né le città fur meste / d'effigiati scheletri. carducci, 848
e le giocose, le allegre e le meste? i. nelli, 12-2-n:
misura. suo bacio confortò le meste / vergini sue che la seguian
di cuoio negro trattando di cose meste, come delle cause ereditarie, de'
, 1-168: le ore che dianzi meste / ministre eran di farmachi, / oggi
, 1-168: le ore che dianzi meste / ministre eran de'farmachi, / oggi
goduto. leopardi, 5-32: le meste rote / da poi che febo instiga,
solingo espero au'alme / piove le meste desianze e sveglia / poetiche memorie.
varchi, 22-3: ecco le suore meste, e febo stanco / versi mi dettan
bastioni e terrapieni, / e le meste cornacchie e i pipistrelli / lasciano i
consuma / in note pur sì dolorose e meste, / rompendo in spessi circoli la
tappeti. prati, i-219: le meste ceneri / del padre mio, / che
giornate calde, dorate, un poco meste,... quando muore testate.
a far le gioie altrui naufraghe e meste. magalotti, 21-55: data l'aria
, e di sua prole ignaro / le meste anime educa. -anche riferito ad
... né le città fur meste / d'effigiati scheletri. rovani, i-853
il ciel gli squadra: / questi meste elegie, quel versi lieti, /
destro, elettrizzare il pubblico con le meste note del suo violoncello. moravia,
la sera porta con sé le ore meste e fantastiche; secondandole pazientemente mi violento
1-168: le ore... dianzi meste / ministre eran de'farmachi. guerrazzi
il chiaro e il fosco / porgi alle meste notti e ai lieti giorni. alamanni
chiaro e il fosco / porgi alle meste notti e ai lieti giorni, / fattor
elisi / confinati gli eroi frali'ombre meste, / quando veggon lassù sì fatti
a le fresche aure fidato / le meste anime nostre ha consolato. -ant.
! / voglion ancor, le greggi / meste, passar di là. deledda,
co'preghi loro / querele e meste e sospirose note / che flebilmente sparge
indomabili, di frenesie voluttuose, sebbene meste, e non seppe trattenersi dal dare
e fra e? foscolo, 1-169: meste le grazie mirino / chi la beltà
colore. niccolini, i-359: le tue meste cure / a troncar viene la fedele
4. persona o insieme di persone meste, tristi, corrucciate, melanconiche o
funeste, / venia soletto cavalcando, e meste / le luci alzava non di pianto
tra lor gareggiando, or liete or meste, / sol intente a volar di parte
quella corte. carducci, 884: meste ne l'ombra de le nubi a'golfi
armate. leopardi, 5-32: le meste rote / da poi che febo instiga,
a far le gioie altrui naufraghe e meste. alfieri, 1-221: intanto /
: trovamo certe minerie essare gotate e meste de molti colori, come so'diaspro de
iddio, / conforto delle menti inferme e meste? -utile, benefico, vantaggioso
uccello). sannazaro, iv-7: meste strigi et importune nottole. serafino aquilano
, / ond'io forse impregnai lor voci meste. mamiani, 10-ii-272: le
frenar, che audace incaica / le meste truppe l'un l'altro figliuolo / del
/ e le voci ascoltar dogliose e meste / dell'afflitta despina sventurata? guadagnoli,
pigri, / che a frodar delle meste ore la vita / m'insegnino. b
alle... allegre che alle meste. pallavicino, 1-205: il moto del
ciate, tutto ruminando le mie meste fantasie. manzoni, pr.
foscolo, 1-168: le ore che dianzi meste / ministre eran de'farmachi, /
, vi-485: or... di meste brine il fronte ingiglio. 3.
l'intero / giorno consunto su le meste porte, / se priamo dal cocchio all'
piccole cose son diventate intelligenti, sono meste, mi hanno detto addio. pascoli,
, 19-25: preser qui a lacrimar meste le donne, / e vedendosi involte in
, 19-25: preser qui a lacrimar meste le donne, / e vedendosi involte in
muovere. leopardi, 5-32: le meste rote / da poi che febo instiga,
quelle figure sonavano al mio orecchio troppo meste e lagrima- bonde. =
lai / d'usi- gnol che le meste ombre lusinghi. zendrini, vii-1257:
iv-83: se mai fra l'altre meste alcuna pianse, / venghi a veder mio
i-1-139: odi poi lamentar fra l'altre meste / enone di paris e menelao /
con brio e vivacità, e le meste e rimesse più languidamente. carmeni,
gli alti monti e per solinghi boschi / meste cercando 'l vostr'ultimo fine. fiacchi
eliso, / e in languida sembianza / meste rose attendean il lieto giorno, /
/ né vi sia uopo mai fuggirvene meste ne'boschi / e 'l caro amato nido
: con dolce atto di pietà le meste / luci par che gli asciughi,
). ariosto, 46-92: questi meste elegie, quel versi lieti, /
verso del funereo canto / contemplava le meste onde scorrenti / tacito, immoto,
fuggian premendo i pargoletti al seno / le meste madri co'capegli sciolti. baldi,
le prealpi, / soffia e rapisce dalle meste / voci delle cene, qualche palpito
ti dissi, e a'vespri placidi / meste elegie suavi. landolfi, 2-74:
/ né vi sia uopo mai fuggirvene meste ne'boschi. sassetti, 176:
/ e piange pur con le compagne meste. b. accolti, 267
voi piangeste. foscolo, 1-169: meste le grazie mirino / chi la beltà
mercato: non che le tue parole, meste, pietose, hanno operato in me
/ vestite a bruno e scapigliate e meste / ulularono intorno. p. del rosso
premendo i pargoletti al seno / le meste madri co'ca- pegli sciolti. b
/ le donne loro, e dolorose e meste. alfieri, 8-85: a passo
pianto è dove sono lacrime e voci meste. serafino aquilano, 296:
non t'apri a mie parol sì meste? ariosto, 4-27: un venerabil vecchio
12-91: con dolce atto di pietà le meste / luci par che gli asciughi.
/ non s'era più trovata, a meste ciglia / si stava e, nel
affanni. casti, 308: or meste immagini / l'alma m'ingombrano, /
ed osservalo in varie circostanze felici e meste, pacate e turbolente. poerio, 3-135
cielo. tommaseo, 15-162: le meste superstizioni delle barbare età, i pregiudizi paurosi
quello il ciel gli squadra: / questi meste elegie, quel versi lieti, /
. stampa, 5: ascoltate in queste meste rime, / in questi mesti,
.. / battendo alzano al ciel meste il romore. del bene, 79:
armonia'. aleardi, 1-104: quelle meste melodie /... si propagan
ritorno, un tempo liete, / or meste rive, udite i miei lamenti.
/ contaminò; né le città fur meste / d'effigiati scheletri. tommaseo,
in grande arco di pace / le meste nubi incontro al sol colora. c
ancor ne avanzano / ore fugaci e meste, / belle ci renda e amabili
tumuletto / che siede all'ombra di due meste piante? -che accompagna o è
la cui sacrata immago, / alle meste cortine ancor sospesa, / seco posò
mio è lucido. -e le meste comete son lucide e le spade e le
infelice giorno. leopardi, 5-31: le meste rote / da poi che febo instiga
tornare / dubita, su per quell'onde meste. -contrario ai desideri, avverso,
fedeli lo conforta; / ove a noi meste questo bene è tolto, / ché
peste queste cose come si conviene e meste insieme, fanne zuppa con aceto acquato.
, / va ricogliendo con le labra meste, / fin ch'una minima aura ve
foscolo, 1-168: le ore che dianzi meste / ministre eran de'farmachi, oggi
e sparuti. foscolo, 1-169: meste le grazie mirino / chi la beltà fugace
fra gli altri... alle cose meste e patetiche assai acconcio. g.
colascione. niccolini, ii-25: le meste rime io modular t'intesi / sull'arpa
tosto rasciuga. casti, 308: or meste immagini / l'alma m'ingombrano,
toro / e piange pur con le compagne meste. viaggi di nicolò de'conti,
negli angiporti della città trasteverina, nelle meste solitudini della campagna romana. baldini,
tornate / dal grande uffizio e pio meste e pensose /... / -
tornare / dubita, su per quell'onde meste. 2. barcone per il
ne avanzano / ore fugaci e meste, / belle ci renda e amabili /
/ negri grilli, aspri rospi e meste strigi. pisani, 294: l'armonica
.. da le compagne desolate e meste, / nel divo grembo nidulando amore
né progne vi si vedono, / ma meste strigi et importune nottole. ramusio,
cattaneo, i-2-187: evangelina ascoltava le ^ meste fole, finché dalle cime degli ozarchi
quello il ciel gli squadra: / questi meste elegie, quel versi lieti, /
], 190: a le parole meste / seguiva il pianto, e de'miei
ancor ne avanzano / ore fugaci e meste, / belle ci renda e amabili /
, 1-168: le ore che dianzi meste / ministre eran de'farmachi, /
e miseri orfanetti poverelli / eie vedove meste afaticate. = lat. tardo
oscuro / io già recisi, di sembianze meste / inutile ornamento, che non curo
costui che sparge all'aria / sì meste voci ed orrido rammarico. g. stampa
le loro virtù, udiva forse le tue meste voci. manzoni, pr. sp
e di pietate / fate mostra penosa in meste rive. manzoni, pr. sp
mondo errante / non si quereli con meste parole / per la partenza d'un
/ né vi sia uopo mai fuggirvene meste ne'boschi / e 'l caro amato nido
non si sa da chi, vestiti di meste melodie. carducci, iii-9-354: so
de'liguri levando / tra le populee meste fronde e l'ombra / de le
miseri orfanetti poverelli / e le vedove meste afaticate, / che con gli occhi facien
par costui che sparge all'aria / sì meste voci ed orrido rammarico. loreaano,
5: voi, ch'ascoltate in queste meste rime, / in questi mesti,
né progne vi si vedono, / ma meste strigi et importune nottole. ariosto,
parti. aleardi, 1-104: quelle meste melodie /... si propagan sopra
già pubblicamente sparse, le quali sulle meste fronti di tutto il popolo vedeansi, gravemente
/ volger si debba de le meste prue? tramater [s. v.
le quali in diverse attitudini e tutte meste, alla rinfusa e senza ordine di precedenza
corsini, 20-73: nel torracchion le turbe meste / errano e mandan fuor querule voci
zanotti, 1-8-93: afflitte donne e meste, / ah raddoppiate il passo. leoni
par costui che sparge altaria / sì meste voci ed orrido rammarico. ariosto, 14-49
città militarizzata. moravia, ii-294: certe meste trombe lontane suonavano il rancio.
. abba, 1-33: non sono meste [le canzoni] come quelle dei miei
se reiamasse / quando a lui fosse meste / per scampar da alcun combre. folgore
sollevò con un sospiro un monte di meste ricordanze. d'annunzio, i-807:
le gravi e le giocose, le meste e le ridenti. c. i.
2-459: chi sa quali furono le meste ricordanze che in te ridestò il carme del
ridevole veste / che tore vuote o meste mi rallegra, come un giullare.
svario / pensando a mille cose, or meste, or liete, / g. gozzi
, quando le memorie pungevano ancora più meste e più pie. 2.
, perché riconoscesse e solennemente confermasse (meste attribuzioni a sì rispettabile corpo. einaudi
: mentre i'parlo alle ner'ombre e meste, / volgete, amiche, pur
mani incrociate, tutto ruminando le mie meste fantasie e dominato da una terribile forza
cadea. leopardi, 5-31: le meste rote / da poi che febo in-
miseri orfanetti poverelli / e le vedove meste afaticate, / che con gli occhi facien
fiori: sacri a me per soavi e meste memorie. fogazzaro, 1-420: fra
il calpestìo del bandito tirolese / spose meste fidanzate piangenti / solo vi renderà alla
pellico, 3- 258: in meste cantilene / salmeggiano il bel carme in che
/ mira la vita mia, senti le meste voci. / scalda ora costei,
d'alcuni moderni poeti l'ombre assai meste e lagrimose, intendendo che delli lor poemi
/ contaminò; né le città fur meste / d'effigiati scheletri. cantù, 505
, signora, scorgere apertamente nelle mie meste sembianze quali sieno i tormenti cagionatimi dalla
verso del funereo canto / contemplava le meste onde scorrenti / tacito, immoto, con
le muse e tutte in duolo / meste e confuse le bell'arti starse: /
/ non s'era più trovata, a meste ciglia / si stava e nel veder
d'europa i dolorosi gemiti, / le meste voci e le cadenti lagrime, /
ma in luna di miele, oppure due meste e gentili sorelle siamesi. calvino,
, a tossa ignude / stuol di meste sirene ancor s'aggira. vico, 4-i-
tua vista la giù tra quelle ombre meste e tronche si 'soffolge', ap
, / le due donne portava afflitte e meste. / sovrasiede a ciascuno un nano
costui che sparge all'aria / sì meste voci ed orrido rammarico. g. p
, onde spezzano il canto / le meste donne vinte da temenza. de amicis,
stromento noto, spicca moltissimo nelle composizioni meste, e la sua chiave è quella di
loro virtù, udiva forse le tue meste voci e ti spirava qualche conforto. manzoni
concreta razionalità dell'egoismo alle astratte e meste sragioni di chi al suo dolore ha dato
rimasa. michiele, lx-3-19: tutte meste, tutte piene d'affanno, inviarono subito
, ii-93: non sentite voi fra le meste e fredde voci di pace rimbombare il
già le fere snelle, / stridendo in meste e spaventose voci. scarpelli, 1-93
ne'presagi. tommaseo, 15-162: le meste superstizioni delle barbare età, 1 pregiudizi
da voi s'osservi e guati / se meste e se dogliose, / e se
buon mercato no, che le tue parole meste, pietose hanno operato in me quello
con tremebonda voce e in tronche e meste parole. 2. vibrante (
/ che siede all'ombra di due meste piante? pascoli, i-460: vidi
ed osservalo in varie circostanze felici e meste, pacate e turbolente. manzoni,
! / voglion ancor, le greggi / meste, passar di là 6
i figli, e chi le madri meste. = voce dotta, lat
alle cose gravi, posate e meste: quelle da braccio, a soggetti
10-23: saranno le parole e le cose meste dette o artifici grafici in una scrittura
dell'umana coscienza, a domandarle le meste commozioni e la sottile ricerca del cuore
. sannazaro, 1-33: ma meste strigi et importune nottole. rna strimònio