belle, gialle e seriche, sembra che me ne ricordi una la quale amava toccarmi
che non so che sarà / di me. -debilità congenita: debolezza congenita
sana fosse, sì cominciai a piangere fra me stesso di tanta miseria. idem,
far beta, / vincer poter dentro da me l'ardore / ch'i'ebbi a
non l'hai, non l'imputare a me, ma imputalo a quelli che non
, che è quello che te induce da me partire; e, se io ho
in veruna parte verso te, voglio me lo dichi. guicciardini, 98: se
patria, e il debito della patria verso me, siccome di lei figliuolo, vidi
gozzi, i-122: il debito da me incontrato col signor massimo de'dugento ducati,
non era che una perdita da me fatta al giuoco della bassetta. p
, vi-78: perché avendo egli con me aperto un debito molto maggiore, credeva che
debito molto maggiore, credeva che io me ne sarei addossato il pagamento defalcandolo dalla
ciascheduno. bocchelli, i-51: a me anche, che lo merito quant'ogni altro
più debiti della lepre qualcuno pagherà per me, perché io non credo che avrò
, ed ella lo crede mio e me lo pone a debito per quanto io
ladrone, e tu sei crocifisso per me. io sono reo e debitore, e
quanto che no, ne ponghino debitore me. f. d'ambra, 96:
: talor, per gran pietà di me, la porta / geme in suon roco
debole e amore ti ha concesso a me; / o mia figliola, tu
, 1-372: cose che non sono da me, debolissimo di forze, esausto di
, 1-878: io, quant'è in me, presto a giovar di tutto /
de l'effigie ritratta, già da me veduta in roma in compagnia del signor
soccorime; aimè, moro, ardo, me struggio! bibbiena, 301: questo
i fugi cotal pensire, mai non me ne parlare ». fra giordano,
che de'franchi 2000 perduti, a me ne toccava a rendere il quarto a bernardo
, con la rea fortuna / in me congiura perché il debil filo / d'una
. moravia, xi-361: l'istruttore me l'aveva detto, quella lontana mattina
mi farà l'onore di venire da me, vedrà ch'io sono sincera e compiacente
quando una persona ha della bontà per me, mi creda, signore, so
se le pigliava tutte. ma per me specialmente ci aveva il debole. deledda,
: che la regina volesse proprio veder me, mi parve un tiro degli
mi condusse a tanta debolezza, che me convenia stare come coloro li quali non
cavalcanti, iv-61 (23-3): a me stesso di me pie- tate véne /
(23-3): a me stesso di me pie- tate véne / per la dolente
, 1-124: stetti buona pezza sopra me, alla debolezza del mio ingegno e
impotenza poetica di severino è sensibile per me in quell'accumulo di tocchi incerti..
, v-161: per non essere o da me o dal borelli ripreso delle molte debolezze
mi scordo di te, mi scordo di me stesso, mi dimentico dell'inferno e
la salsiccia, perché il cane che me l'ha rubata è proprio il suo,
mio racconto strettamente annodato alla regola da me seguita in questo del forestiere, e del
xiv- 206: nato anni dopo di me, pochi giorni dopo la morte di
, i-244: avrei certo respinto da me un onore da cui dovevo decadere subito
in calabria. pascoli, i-379: a me giova pensarlo sul carro di guerra con
i medici scrissero un decalogo, per me: non parlare. non mangiare.
de la plana appena conquistata è per me il vecchio prete vissuto per due anni
: la missione affidata ad anseimo e a me era quella di comunicare al decano del
bene informato, / dite coma di me, ve lo permetto. rovani, i-355
, xii-35: mia madre salì accanto a me e, mentre accendevo il motore e
. poesie bolognesi, v-336-31: et oi me lassa, trista, deceduta! /
era disobbligata delle sue ispezioni teatrali, me la faceva compagna e la conduceva meco pubblicamente
, i-72: limitando il mio desiderio in me stesso, non l'esternai con chicchesia
era anche mary che prendeva il tè con me, e non c'era un pretesto
creature ben educate in un circolo, a me fanno tanta compassione, quanto i cani
anni in dimenticanza mi ha decentrato da me stesso, ha tolto le origini vere
tempo l'ha resa incomprensibile anche a me. = deriv. da centro col
difficile però riconoscerli, sono vestiti come me e come voi, se non peggio
antiveda chi tu cerchi, se non me lo enarri prima? -io cerco un prete
data insiemi con la verità del fatto me inducono a decidere la questione d'un tale
xviii-3-528: il genere di vita a cui me decido e che sembra tanto infelice,
: che è ciò? domandava io a me stesso, in quel che stavo decifrando
. cantoni, 329: io me ne andai a passeggiare sopra coperta col
lettere: io credo, in quant'a me, che lo faccia perché non le
ad altra mia, giorni sono da me inviatale, diciferato il da me propostole
da me inviatale, diciferato il da me propostole problema intorno all'oscuro, ed intricato
tutto quello che ella ha detto a me, forse, lo sapranno diciferare essi
ducci, iii-7-211: cosi parve a me e all'egregio socio dott.
di un altro particolare osservato da me nuovamente, il quale si tira
formula di confessione umbra, v-6-13: me accuso de la decema et de la
per lo ministerio che loro fanno a me nel tabernacolo del patto. passavanti,
croce d'un quattrino in saccoccia per me. oriani, x-4-269: viene in
volle onorarmi col rimettere la decisione a me, ed io lo dichiarai tragedia.
in tutto e per tutto ignoto a me stesso;... non avendo
io mi asterrò dal declamare, almeno me lo propongo; e se la natura mi
, e con parlar severo / contra me stesso a declamar v'appello. giannone,
menzini, iii- 95: a me piacque in queste, o siano declamazioni,
). salvini, 39-vi-122: così me, che ornai la declinante età spogliata
bondie dietaiuti, v-263-4: madonna, me è avenuto simigliante / con de la
c. ghiberti, 2-48: agia in me provedenza, / ch'io non vegna
bibbia volgar., v-213: da me [signore] non muovere la tua faccia
cose la più fina / -disse minerva a me -è 'l dolce amore, / se
amici, essi rideranno tutti dirottamente e di me e di voi. 3. figur
in un dirottissimo pianto, « pover'a me » disse. alfieri, 1-823
137): necessariamente richiese questo da me la virtù della carità che dando consiglio
ne'dirozzamenti della cavalleria spirituale fu a me non dividevole compagnia altresì nel monastero come
dia del tu, a questo ragazzo e me lo dirozzi. 3. figur
bibbia volgar., vii-158: castigasti me, e sono dirozzato, quasi come
- qualche invidioso 1 l'avrà di me male impressa, ma io / saprò disabusarla
la musica eterna che suona dentro di me. michelstaedter, 504: due pendole
il cielo il serba? / a me fia dolce, a lui non sia noioso
promesse, appuntamenti, niuno sarà più di me disadatto agli affari. capuana, 4-157
vuole / nel suo regno, che in me ribenedico. 2. rifl.
mortali per voi due, e per me, e nelle condizioni più disagevoli.
i-799: per quanto penda fra voi e me qualche cosa di oltremodo disaggradevole,.
e la disagguaglianza de'soggetti / come a me piace agguaglio. marino, 14-279:
e disagiarsi ella per adagiare e commodar me, mandandomi uno dei suoi muli ora,
è giusto che quella povera donna meni per me disagiata la poca vita che ancora le
se ve ne volete andare, per me non state più disagiato che questa sera ho
pericoloso; e quanti più disagiati di me son guariti! 8. avv
disagio di denari? o perché non me ne chiedevi tu? piero da siena
camicie io non aveva più bisogno, perché me ne sono state donate sei; ma
. berni, 82: io per me non truovo altro piacere / che,
perché io voglia che voi pigliate per me o disagio o briga, ma solo
se non avuto, come io per me credo, certo dimostrato d'avere grand'amore
primi ad aiutarci si sono partiti da me, e per le sue proprie spezialità
troppo! passerà... vedi me? già mi sono abituata...
: franto un'onda m'avria, che me in acute / punte cacciava e in
soggetto per un articolo, ridestava in me la spinta e l'affetto per il
). salvini, 22-142: u'me sbarcante / forzò il flutto alla terra
flutto alla terra in pietre grandi / me cacciando, e in paese disameno.
tommaseo, i-334: dopo un viaggio a me, come sempre, penoso, per
: finalmente un can di moro / per me die'cento dobbloni. / e'mi
per la disamina dei vari testi da me fatta panni avvalorata e levata al grado
addossar- lomi per figliuolo, perché io me n'adirerei con esso teco. vallisneri
vallisneri, iii-20: disaminati coloro da me con curiosità in questa sorta di rozza
quasi dimenticato. frezzi, i-3-78: me percosse / del dardo ch'è di piombo
volgermi mantello, / come che sia di me disamorata: / non m'ami tu
/ non m'ami tu, sendo da me amata? g. m. cecchi
, non è il mezzo di contentar me, né di soddisfare a se stesso
di cortesia e di gentilezza, solo a me usate tanta disamorevolezza e discortesia; ma
studio: impresa ardua e forse vanissima per me, ma agli uomini bisogna non disanimarsi
martelli più disperato ma più forte di me vernami riconfortando a non disanimarmi. d'
, 1-6: mi impegno qui con me stesso, e con chi vorrà leggermi,
alfieri, v-1-727: non sento in me quel carattere disappassionato, che necessario si
narrare, ancorché io sia convinto appieno in me stesso, che l'uomo disappassionato non
alfieri, 10-44: 'cela me dérange '. -questo mi fa disappunto.
ale / prima usar dèi che non me ne disarme. 5. assol
feroce sdegno piomba / in mezzo, e me 'n divide: il voglio appena /
aragona. guicciardini, vii-106: a me pare che el governo viniziano per una
la materna stella. / or sette me ne son restate a pena, / scommesse
mente con sì aspra disarmonia, e me la perturbano di immaginazioni e meditazioni sì
medesimo, ben sapevo d'avere dinanzi a me la mia vittima prefissa. comisso,
si disasconde fuor di misura benigna a me fuor di misura villano. =
mio sole, / intenerisco, e me stesso disaspro. erasmo da valvasone, 1-11-104
tu... ostinato e crudele a me resisti? /... a me
me resisti? /... a me, che il padre ti disaspro,
disassediato, / non resta offesa in me che porti danno. = comp
rinforzo. metastasi'o, i-357: di me che sarà? da chi consiglio,
accento / non uscì di tua bocca a me gradito. / al maligno tuo cor
se sapessi quale disastro è stata per me la tua morte! addio casa,
bella proprio quale s'era rifiutata a me. poi venne la sua disastrosa gravidanza
xviii-3-528: il genere di vita a cui me decido e che sembra tanto infelice,
veda come hai preso a scostarti da me? certe tue assenze e disattenzioni mi
disavvantaggio. guicciardini, iii-72: a me pare ed è, se io non mi
portato dall'impeto del suo salto, me urtò gravemente. sannazaro, 8-119:
, / ca per lor falta fanno a me fallire. giamboni, 4-210: levando
moscoli, vii-596 (51-13): poi me trovo con tanto pavento / e sì
capo da un dubbio, che io da me solo non basto né a rispondergli,
[ragionamento] crederei di potermi da per me stesso disbrigare. lalli, 5-70:
a dirti che sarà una gioia per me una lettera tua sul mar rosso.
quel che tu credi, / che discaciar me possi da i toi pedi, /
. bonfadio, i-166: aveva discacciato me fuor della patria, saccheggiati i miei beni
della morte / nel tempo suo di me discacci fori / per trar d'un
attute. torini, 365: fuga da me le tenebre e discaccia, / che
vi resse che per brieve tempo, e me ne seguì quell'estremo discadimento e rovina
, 4-508: ora in discarco / di me dirò sol questo, che sperato /
, / diletto ad altri, a me stesso discaro. pulci, 5-21: ulivier
neutro. machiavelli, 701: a me non fia mai discaro fare piacere a
; / rota e discende, ma non me n'accorgo, / se non ch'
ché sua effige / non discendea a me per mezzo mista. ariosto, 112:
molto, / come sai, ripregata a me discende, / non temuta, la
da quel cielo così immacolato discese su me una sensazione ineffabile di primitività e d'
/ terribil folgor discendesse, / e me rapisse suso infino al foco. petrarca
iv-116: o sommo giove, contro a me giustamente adirato, tuona e con tostissima
adirato, tuona e con tostissima mano in me le tue saette discendi.
se prima non discendo / nel cuor me conoscendo / sopra tutti 'l peggiore.
cancogni,... io non me ne so capacitare. -discendere nel
di sentenze. nievo, 360: egli me le decretava [le lodi] con
tasso, 8-26: non rimaneva in me tanta virtude / ch'a discemer le
ad un signore, il quale tra me, e un ragazzo non discemesse, ma
indegno è ciò che miro / a me d'intorno o ch'in altri discemo.
varietà dei versi di virgilio, da me fin allora soltanto letti ed intesi.
man del mastro eterno; / ma me, che così a dentro non discemo
in lucerna, / secondo che la storia me discema. tasso, 6-iv-2-106: e
avuto la cattiva ispirazione d'innamorarsi di me, poverina. ottimo gusto, ma
tommaseo, i-352: ella sedeva rimpetto a me, e con lo sguardo intento e
bibbia volgar., i-346: venne a me lo popolo, addoman- dando la sentenza
discordia, ovver discettazione, vengono a me, acciò ch'io giudichi intra loro
volgar., vi-261: coloro che dischiarano me [sapienza], averanno vita eterna
inf., 32-100: ond'elli a me: « perché tu mi dischiomi,
mi venne pur fatto di raccogliermi in me stesso, e di lavorare efficacemente e disrugginire
si erano dischiusi senza che io me ne avvedessi. pratolini, 1-35:
v'ha. deh! come a me l'apristi, / così il dischiudi anco
l'aspetto del vecchio venerabile assumeva per me una solennità più grave, poiché in
d'uno che mi rassomigliasse pur essendo di me più bello, attraverso apparenze semplici come
i satiri e i silvani desterannosi / per me dal lungo sonno, e le tespiadi
se non versa prima / l'onice a me giocondi libamenti. nievo, 601:
libero e discinto / de'laci ove io me stesso me legai? menzini, ii-285
discinto / de'laci ove io me stesso me legai? menzini, ii-285: quest'
l'alma non discioglie, / vedendo me di tacito e contento / volto a sì
pellegrina, / qual sentenzia divina / me legò inanzi, e te prima disciolse
perocché le lingue sono spente, 10 me ne disciolgo colla ragione. pindemonte, 151
paura. caro, 2-266: a me lece ora / ch'io mi disciolga,
nel secreto dell'alma: « ahi me infelice! / che di me sarà
« ahi me infelice! / che di me sarà ornai? *. leopardi,
che questo vi comporte; / anzi di me, ch'ancor non mi discioglio.
corsa / che discioglieva i luoghi a me più grati / in un gioco di nuvole
crudel pietate e spietata mercede, / me lasciò vivo e te da me disciolse,
, / me lasciò vivo e te da me disciolse, / rompendo, e non
l'ottava, la quale pare a me che raccolga le due doti diverse di quella
nella disciplina delle lettere italiane diretta da me, né dette mai occasione o ragione
disciplina a provarmi se io potevo vincere me stesso. caporali, ii-83: altri
e che battiture serebbono quelle che da me averai, se da quinci innanzi,
v'avrei ringraziato... se non me ne avesse tolto il potere la molesta
manzoni, 68: conduco genti / da me, qual ch'io mi sia,
alvaro, 4-225: egli era per me tutto nei suoi occhi con la loro pazienza
vostro padre? -gliel'ho detto, e me l'ha negata. -se ve
mio compagno che era loico e discolo come me, quando dopo la lezione scendendo le
cum timida admi- razione discolo, da me ad me diceva: -quivi alcuna umanitate
admi- razione discolo, da me ad me diceva: -quivi alcuna umanitate al desideroso
guidi, xxx-5-316: parte lungi da me l'aura gentile i innanzi a gli
ancor ozi il sangue / nel rimembrar me agiela, e discoloro. molza,
a là dove tu sie, / discolpi me non potert'io far nego ».
guerrazzi, iii-203: ripeto, con me non ci è danno, ma tu
più disperato e fiero dolore che mai da me fosse sofferto e che solo pensando mi
imprudenze hanno alienato l'animo vostro da me. cantoni, 399: poniamo che si
questa fo mia mala sorte, / che me dusse a tal partita.
io molto volentieri ti direi ciò che a me pare che a la salute tua e
il qual potrebbeli / giovare, e a me non far anco discommodo. nannini,
interesse. foscolo, 1-305: sebben me, per dolor vigil consunto, /
, iv-391: le quali [infirmitati] me son fatte già sì famigliari, che
, che quasi mai alcuna di esse da me se discompagna. equicola, 172:
tormento. / per qual cagion da me ti discompagni, / se 'l noi farlo
no tropo pianamente né tropo rato, me al convignevole meso paso, no guardandose
meso paso, no guardandose detomo, me inanso e baso, no andando descunsamente,
bandello, 2-40 (ii-27): me n'andai a la camera di cinzia
difesa che m'era venuta meno, assai me ne disconfortai, più che io medesimo
già son morto. / se tu me lasci a tal guisa morire, / ancor
idem, 7-14: or siate donque me nemica forte, / e m'auzidete,
/ e piacemi non men, che se me sorte / a vita amistà vii desconoscente
porta, xxi-11- 477: se non me ti togli dinanzi, così donna come sono
dalla faccia con i denti; e me ne insanguinarei insino all'unghie, cane
vergine / madre, e nemico a me. carducci, ii-1-306: ma questa
. guerrazzi che volle pigliarsi pensiero di me, lascio da parte il mio costume.
d'annunzio, i-644: fu per me ciascuna forma un segno / che svelava
più nulla fu disconosciuto, / anche per me, ne l'infinito regno.
conturbava gli altri, conturbava e occupava me. pallavicino, 7-120: le varie dottrine
è che qualcuno / nell'inferno per me discenda e parli / ai diavoli laggiù
core, / ch'in un punto me fe'amore / assai leto e descontento.
. cesarotti, ii-284: per dare a me stesso un saggio delle mie forze ho
, come hanno fatto alcuni innanzi di me, ma con ordine continuato [ecc.
tutto sbuffando e con tutti lamentandosi di me. il che certo mi spiacque forte,
. non le paresse disconveniente fidare a me tutta la parte poetica della raccolta diamante
che a loro è stato lecito, a me credo non disconvenga: ben che d'
è fin qui dimostrato, pare a me, ad evidenza, che non punto
delle rare sue qualità, cessò in me ogni i mmagine d'interesse. l'
io gli avessi veduti, sempre levavo me verso loro et discoprivami ad onorarli.
questi effetti, che la cognizione di me in te produce; ma forse la
imitava; la qual cosa, secondo me, era inconveniente. tasso, 10-51
. leopardi, ii-335: io di me posso accertare che nel mio primo udir
re. castiglione, 466: a me pare che quella virtù la quale,
e tra 'l mio duolo / e me l'ali pacifiche interponi. fogazzaro, 4-123
altri vi operava, che rendeva attonito me stesso. soldati, i-159: non sentivo
, i-159: non sentivo dentro di me la amara discordia di ogni domenica,
spandevano [i tuoi capelli] sopra me catenato e sibilavano / come l'incendio sparso
. savonarola, iii-17: guai a me, madre mia, perché mi hai
passato, da puoi che eo me recordo, / sempre me hai tribulato e
eo me recordo, / sempre me hai tribulato e vissa meco en
., 1-84: di vero a me nessuna cosa pare lunga, nella quale è
figlio, / ch'uscir dovea di me, tal fato avesse, / fra sé
, i-39-46: ed io guai, guai me mizero, mize- rissimo e orbato,
aretino, 8-242: ora ascolta me, et ascoltandomi sug gella
: mio padre non fu verso di me né molto affettuoso né troppo discorsivo.
discorsiva sopra piano castagnaio, riferita da me... nel tomo vin de'
mio primo diletto figliuolo, mai da me s'era potuta dimenticare. piovano arlotto
di napoli. bembo, i-249: ella me pare vi è più sodo e più
445: vi dedico questi discorsi, da me... in questa forma.
: gettate tutta la colpa addosso a me ». guerrazzi, iv-146: siffatte parole
discorso col signor principe d. gastone: me ne dica qualcosa. tommaseo, i-428
ragionevole mi pare d'essere anche a me. -entrare in discorso, attaccare
, / dimme, et io che me 'nde curo? boiardo, 2-12-22: ria
, disse: 0 poiché vostra signoria me lo commanda, per obedire io sederò »
mai le tocca il tempo, / che me discorza e imbigia. = comp
. garzoni, 1-369: io voglio scapricciar me stesso... mostrando discorsivamente i
avrai intesa la voglia loro, vieni a me, ed io farò quel che tu
erano più intrinseci si sono discostati da me, amici e parenti. machiavelli,
boccaccio, 21-47-36: simile tutta a me, chiara e disposta / s'è
, / che di que'nullo da me si discosta. speroni, 104: io
-figur. boiardo, 1-104: a me pare che grandemente sia discosto dal dritto
/ perieoi, granchio; credi a me: io veggo / discosto un miglio,
pensare di salutare le signore, prese me per un braccio, mi trasse un po'
mi fosse nemico mortale, / che di me di pietade non piangesse. libro di
la vo'seco per ispasso, / me ne discredo ognor colla mia fante. sassetti
altro. -o come in molti? a me non pare possibile, non che ragionevole
nome in obblio. / nessun giudichi in me tal discre panza. tesauro
non lasciarlo troppo solo, lì davanti a me, nella trasparenza di quei suoi ricordi
è fuora, e nessuno degli amici miei me ne scrive né bene né male.
quale piccioletto rimasi e a cui molto di me è caluto, seguendo nelle palestre palladie
: / veggendo lei da molto e me da poco, / puosi silenzio alla mente
discreta, de la parte che per me pigliate contra i ghiottoni, benché è opra
aspettato; / ché 'n quanto a me son sazio / con quella colizion che
/ e liberale al dar, ch'io me ne segno. vasari, ii-262:
-iron. collodi, 212: -a me mi basta di mangiare, di bere e
che il signor silvio sia più fortunato di me. -scusatemi, credo che il signor
tu non cominciasti a pensare ancora a me, cercando di darmi se non in tutto
, fatemi il piacere di venir con me. mettiamoci a tavola, e se evaristo
2-42: ma il più gran male me l'han fatto i preti, / razza
accorsi mai che il loro affetto per me oltrepassasse i limiti della discrezione. verga
sempre con te? fosti tu che me ne dissuadesti. pirandello, 7-154:
fortezza. ammirato, i-1-107: a me pare che... mutrone..
in questa opera qualche non prima a me not, 'e nocivo vizio in cu'
cu'io amava si scoprisse, rendano me dotto qual sia utile arte a quanto e'
la chiara ara serena / per me è 'n discuranza. = deriv
e giudicio di ciò che detto di me e fatto hai, rimetto io al
1-16: frattanto tu dipendi militarmente da me, e non c'è da discutere oltre
più discutibile. cassola, 2-469: secondo me non è nemmeno un furto. al
aleatoria, di un suo uguale diritto su me. e. cecchi, 9-101:
decido mai a tener resoconto di me, e se mi decido mi disdecido poi
credulo dando alle cose liete, riguardi me, d'alta donna picciolissima serva tornata
dante, purg., 9-27: fra me pensava: • forse questa [aguglia
, inf., 10-63: da me stesso non vegno: / colui ch'attende
1-253: or ho tutt'altro e più me stesso a noia, / anzi a
sdegno. anonimo, ix-1076: assai me piace lo tou danzare; / domanda
mio regno, / tu laverai e non me fia desdegno. -muovere
che al principio essa filosofia pareva a me, quanto da la parte del suo
note. farini, ii-550: tarda a me il mettere da canto siffatte memorie,
morir fuggir disdegno, / ingiusto fece me contra me giusto. cino, iv-164 (
disdegno, / ingiusto fece me contra me giusto. cino, iv-164 (30-1)
, / madonna, avegna che contro me sia; / però ch'a me non
contro me sia; / però ch'a me non puote esser gravezza / quel che
ha insino a qui riscossi per me... ed ebbila appunto quando bisognava
, xxx-4-295: non credo che di me satiro alcuno / viva infelice più né più
; e a tanto altro tempo per me sì malamente dispeso, questo breve spazio,
. pulci, 15-31: inanzi che da me facci partita, / io ti farò
veggio 11 tuo disire / inver di me acceso. pulci, 17-54: e'non
: perdona: non istà bene a me il disdire la tua associazione alla biblioteca
conte, mercié, / piacciavi che me desdica, per dio. novellino, 99
quale partecipai le impressioni che produceva in me questo romanticismo. lo definii un secentismo
quando io ebbi xii anni compiuti sì me ne venni in alessandra e ivi mi
sei tanto amico e tanto puoi in me, che non posso disdire ai prieghi
a cui disdicere né si poteva da me, né si doveva da nessuno. m
adura; / e saccio che tortura -per me sostene / e gran pene. -l'
la tua lettera, sono al pari di me impazienti d'averla sott'occhio. leopardi
. tasso, 6-ii-154: varie larve a me fingo e disegno: / disegnate le
: bastava che qualcuno si accostasse a me, che la più vaga delle simpatie si
e dicano: -lassa pure fare a me, che io ho bene disegnato il caso
/ di quanto dentro e fuor è a me rimasto. algarotti, 1-47: egli
, 693: quando una forma verso me su tonde, / disegnata nel
lui scudo / a cartagine fare e a me. carducci, ii-1-137: targioni
diletto di quei giorni fosse stato per me il goder della conversazione di v. s
. avete capito? odiava tutti; me più di tutti, e la mia creatura
cui dominio varie ingiurie, fatte a me ed alla reina mia madre,..
già ci spogliarono tutte due, e me ne teneano diseredata. verga, 4-210
ad ogn'ora / crescere sento fra me stesso guerra, / però che non diserra
stato in ambasciata; ma non faceano per me, ch'era mio disertamento.
forte afflitto questa mia povera patria, assalì me pure, e disertò la mia famiglia
amore di suo marito, carissima a me, e l'ornamento e il decoro della
vienna compiuto con una cortese forza da me appresa nel dialogo di san gregorio:
che faceste consiglio, ma non da me, e ordiste le tela, ma non
d'opinioni. carducci, ii-10-251: per me non è il caso d'inclinazione a
qualcosa crollare in un punto, dentro di me; e di là cominciava il disfacimento
a far ti resta / acciò di me ti sazi e ti disfami? / che
al figur. colombini, 122: me conforto con voi, che voi e noi
ristoro, vii-4-2 (205): già me dissero alquanti sperimentatori ch'aveano accecato collo
giamboni, 4-269: se alcuno istudioso dimandasse me, che sono di poco senno,
romani a disfare cartagine, dico che neuna me n'ee manifesta; ma muovemi che
. guittone, i-14-165: se dire me volete che pregio e piaciere sia grande
purg., 5-134: ricorditi di me che son la pia. / siena mi
da siena, 123: guardia di me sì pia / è 'l ver amor perfetto
ragione troppo avveduta vogliano inumanamente disfare per me l'incanto delle illusioni. tommaseo,
tira avanti di questo passo, per me non so dove si vada a
quali ti disfaresti, quelli proprio per me. pirandello, 7-825: non s'era
la voglio più [quell'anima]; me ne disfaccio, / non me ne
; me ne disfaccio, / non me ne servo più / nemmeno come lercio
mettere a fare nulla; et io non me ne sono poi anche disfatto, come
dissi col giudice insieme, quando egli me lo chiese. -disfare una smorfia
« ecco il galantuomo che vuol mandar me al cellulare per ima dozzina di bottiglie.
. goldoni, iv-20: tutto per me il maneggio di casa, tutte per
il maneggio di casa, tutte per me le chiavi, tutto per me il fare
tutte per me le chiavi, tutto per me il fare, il disfare, l'
questa festa non si ha da fare senza me. g. c. croce,
sua disfatta irrimediabile. -disfatta a me!: ahimè! povero me!
-disfatta a me!: ahimè! povero me! aretino, 8-354: il feci
marito, i cognati, disfatta a me, trista a me. g. bargagli
cognati, disfatta a me, trista a me. g. bargagli, xli-i-
ci è più rimedio. disfatta a me! = adattamento del fr. défaite
iovare! / mirate en esto specchio de me desfatto vecchio: / fui sì formoso
oh quanto è brutto morto! ei me ha stomacato!... mai vidi
: 11 cadavere è ormai separato da me, è chiuso, è solo,
luciano], iii-1-423: o misero me, dici, o me disfatto! ho
: o misero me, dici, o me disfatto! ho lasciato quelle occupazioni d'
reverendissima. lalli, 5-160: a me voi fate questi disfavori / e non
già potria / fermare io stesso in me, né forse al mondo / s'intese
loro in far disfavore e pregiudicio a me. sarpi, vi-2-124: non ci è
firenze. tasso, iv-301: a me non pareva conveniente venire così male in
favorisce, la non fa per favorire me, ma per disfavorire la impresa del marito
vi sarò; poi faccia dio / di me, come gli pare, o male
, ii-319: feruto sono e chi di me è ferente / guardi che non m'
tommaseo, i-321: cominciava la smania in me d'uscire di quello stato di ragazza
fanciulli sembianze. leopardi, 4-85: a me disfiori e scioglia / vecchiezza i membri
vecchiezza i membri, o padre; a me s'appresti, / dicea, la
, / par che il del sopra me disfoghi ogni ira. bandello, ii-
. petrarca, 92-8: io per me prego il mio acerbo dolore / non sian
l'astio racchiuso, e solo in me rivolgi / e tue rampogne e 'l tuo
furor. tommaseo, i-406: a me l'abitudine rinforza, non alletta,
tenerezza, e più sento lui fervente e me 4. intr. con la
della valle, 212: sopra me si disfoghi / l'odio ingiusto e crudele
in cotal guisa spesso a disgannare / me, quella donna gentile abbracciava / e con
/ c'ha le mie frondi sì da me disgiunte, / raccoglietele al piè del
11 sol disgiunse, / ancor di me le genti potran dire: /
che doglia! / solo il pensarvi me da me disgiugne. caro, 4-589
doglia! / solo il pensarvi me da me disgiugne. caro, 4-589: tosto
, disse il papa, ogni cosa a me possibile per lo re; ma qui
il voler de'suoi; e che da me le donne italiane imparino di non si
dissimilis ', * dispar ', secondo me, ha più tosto una tal qual
su quel punto, / e sì da me disgiunto, / che torme del bel
il dì alto, avendo disgombrata da me ogni stracchezza con la morbidezza del letto
di nubi stanno, e 'l duol da me disgombra / pianto e sospir di cui
, purché 'l muro sia in mezzo tra me e te: con noi non può'
~ i): tutto ch'altrui aggrada me disgrada, / ed èmmi a noia
, come essi sono arcadicamente decrepiti per me. d'annunzio, iii-1-653: è bello
battaglia, / ma il carnefice occulto a me disgrada. = da aggradare,
priego per l'amore de iesu cristo me lassarti andare al mio viaggio, restituendomi
fazio, i-20-27: ahi, lassa me!, ch'ancor par che mi sia
disgrazia; adesso tocca a tirare a me. e. cecchi, 8-47: ebbi
ecc., disgrazia: disgraziatamente per me, per te, per lui, ecc
, ii-60: persa hai la forza in me e 'l valor che avevi [amor
cecchi, 5-568: di balocchi a me non toccò nulla. ci dissero, un
mio, vi movereste a pietà di me. oriani, x-14-162: -potevo farlo
che disperato / io qui vorrei precipitar me stesso. foscolo, xvi-171: questa
bersczio, 157: perdonate ed a me ed a mia figlia questo disgrazioso mancar
desir non vuole / zoppa la grazia in me, che da vo'crebbe. caro
fisonomia, quasi ringraziando 11 cielo che me l'avesse offerta d'innanzi per consolare
uomini. carducci, ii-1-52: per cui me ne cominciai a disgustare [del ragazzo
finta che non vi volete disgustare con me, finché il prezzo non ha rifatto tutto
disperazione, io vorrei quanto è in me recar disinganno, e dar mano aiutatrice
a mio disgusto / sua mortifera piaga in me ritarda. boccalini, i-13: somma
so di avergli dato un disgusto, me ne dispiace, e non son contenta se
io sto per esser, ben già me n'avveggo, / della città la favola
: s'io l'ascoltassi, / ben me la sento nel cuore una voce,
mettendomi nelle sue mani; disponesse di me, purché a lei non succedessero né danni
palato, non sì facilmente può da me spiegarsi. goldoni, viii-955: vivrete
), secondo il volgar uso da me altrove dimostrato, che per dissillabi li
/ lo stanco della vita, con me venga / a respirare questo odore d'erba
. niccolini, ii-45: a me fu dolce / errar sui monti del-
cattaneo, iii-4-129: un articolo della convenzione me desima del 26 marzo.
l'ombra di te morto e di me vivo, / ricordando, da desto,
fortuna. pea, 7-665: ora a me preme la pianta delle camelie,
volta che la mia zia venne da me, mi portò, dentro un fazzoletto,
marito più moderno, più americano di me colla mia cura omeopatica? altrettanto sbrigativa
in fatto che la grazia che è in me non è speciale, che è generale
in questa maniera si disingannerà chi parla di me con poco rispetto. bettinelli,
tutto il paradiso a far fede per me, che mai sognai né pensai a nessuna
a nessuna di quelle cose che contro me sospettaste. metastasio, i-i- 441
aver trovato un cane che lo volesse, me ne disinteressai. cassola, 1-35:
fiamma e una luce, era per me la prova più concreta della possibilità di
. serra, iii-244: questa per me è roba finita; passata, sepolta
quali persone son io? -diceva fra me -e per chi mai logoro penne, carta
priore disinteressato. -che bisogno avete di me? pea, 5-219: disinteressato e
romani] annunziare un articoletto da me steso collo spirito di verità e di disinteresse
e disinvolta della città, che in me attinge consenso e sorriso da ima parte dell'
di stiracchiare il sentimento, che a me piace franco, disinvolto, pieno di
disinvolto, che era di sparruccarmi da me prima che mi venisse fatto quell'affronto
espagnols appellent cela desembuelto; ce mot me plait ». disinvoltura (de$involtura
anziché mostrarmi affannato del mio pericolo, me lo pigliai con disinvoltura. collodi, 109
16-vi-37: i paesetti a penna sono da me stimati un tesoro preziosissimo, son veramente
e più che disistimar lei, avvilivo me stessa. b. croce, iii-32-262:
? no, che non aveste amore per me. furono sempre finti i vostri sospiri
stato / e corno mi promisi esser me gente. petrarca, 174-6: tu
se'pur qual eri? / disleal a me sol, ché fere scorte / vai
di cardona, sì dislealmente verso di me oprando? bottari, 3-2-87: in quel
tanta dileanza quanta egli ae avuta intra me e ponpeo. da ora inanzi m'aban-
? b. corsini, 19-44: a me, che capo fui di quella schiera
venir dell'armi al paragone, / a me tocca a smentir questo campione.
altre cose / dette li son per me; e son sicura / che l'acqua
« là dove tu sie, / discolpi me non po- tert'io far nego »
filicaia, 2-1-71: mi diparti da me stessa, e 'l forte / nodo,
che salta e si disloca tutto per me. e. cecchi, 5-511: nel
sì li disse: per ciò lo me dislodi tue, perché non ci vuole
. guittone, 220-4: non già me greve fa d'amor la salma,
seguir mambrian che si dismaga / da me fuggendo. = forma intensiva di
, 22-280: assistimi tu stessa, in me mettendo / molto ardito valor, come
: se io faccio l'abnegazione di tutto me nella volontà della battaglia, se io
: e l'infelice, / seguendo me, dismenta 1'accattare. = comp
di vannozzo, 99: così ben dio me varda da dolor, / come nel
. alberti, 2: spesso fra me solea maravigliarmi e dolermi se..
vi dico / pur mostrano che 'n me sia dismisura / d'ogne forfal- sitate
che non fora vostra voglia, / e me dismisuratamente piace: / tanto di gelosia
avere tutto bene in provedenza / ver me. latini volgar., i-72: l'
., 31-90: la tua magnificenza in me custodi, / sì che l'anima
iii-24-324: ora di tutto ciò che di me può parere mi addolora solo e anzi
, non è però che io non me ne gravassi da me stesso. baldinucci
però che io non me ne gravassi da me stesso. baldinucci, 2-6-302: coll'
consigliando, ovvero per le cose a me avvenute ammonendo e avvisando. s. agostino
era disobbligata delle sue ispezioni teatrali, me la faceva compagna e la conduceva meco
non vorrei che si credesse disobbligato con me per averti fatto entrare in un giornale stipendiato
pergo, / da l'àspera fortuna me disombra, / disfatto sia s'ancor
sofferse tanta disonestà, quanto voi verso me, con cui voi mai non parlaste,
, iii-2-130: quel discolo e disubbidiente di me... svergognavo il padre,
. aretino, ii-198: -io per me ho sempre inteso dire che la estrema
giovanni, i-67: e'venne oggi a me ceccolo, e richie- semi di disonesto
/ c'ha le mie fronde sì da me disgiunte. g. villani, 10-132
d'annunzio, iv-1-564: era per me visibile di continuo sul suo volto una particolare
84: per chi tremai? per me? per me? per questo / disonorato
per chi tremai? per me? per me? per questo / disonorato capo?
pura? angiolieri, 138-8: son appo me sì piccio- lini, / che mi
ella potea pur vivere per sempre con me. manzoni, 43: bella immortai!
sì com'io credo, è ver di me adirata: / se tu di lui
, 24-16: oltre alla religione che me lo vieta, il disordinare in luogo d'
ha invece bisogno di un uomo come me, posato, e più vecchio di lei
ci capisci qualcosa sei più bravo di me! ». b. croce, ii-2-59
lata, la quale lui avea da me a soccio. = comp. da
in dir disovro, / biasmo in me già non monta. = voce non
gli convenne a maioalto andare, / né me né servo alcun seco aver volse /
/ e ben venti compagni, ch'a me quinci / e quindi ne dispaccino la
: v'ha dato alcun viglietto per me? v'è il dispaccio?
conseguenze naturalissime, venivano a formar di me un tutto assai originale e risibile. [
* mi costrinse '; cioè costrinse me dante la detta disparenzia, '
avessi a diredarci; perché tra lui e me non era stato mai dispareri se non
sospetto, ma certamente in disparere con me; le ragioni si sapranno un giorno
sol disparve, / com'io senti'me tutto venir meno, / e farmi una
invola, e pien di duolo / me 'l tronco ad adorar lascia in disparte.
io gli hoe, e sono appo me. pecchio, conc., iii-435:
verga, 1-237: che cosa vogliono da me? mi guardano a vista; mi
/ che né fiore né frutto / per me non par, né foglia; / ma
et ogni segnor, / odi li me cri, e abi compassion; / maria
, ma dolenta e smarria, / oi me dolce figl, e dura la
, 35-101: due sono avanti a me le vie, e penso / di queste
molto maggiori di quello che io arei per me estimato. ariosto, 34-36: seguitò
: ora ecco e dal sarsi e da me fatto un gran dispendio di parole in
bruno, 3-46: ora, chi me farà sicuro che, facendo io tanto
ai serenissimi padroni, venire a firenze a me non toma né bene né presso che
n. s. si è ricordato di me. mi ha accordata una pensione
come qui. d'annunzio, iii-1-861: me n'andrò dal pastore dei pastori /
tua celeste provvidenza buona, / a me risparmia il reo dolor che pensa.
rosso, al mantovan, che a me qui venghino, / che dispensar m.
padrone. muratori, 5-i-5: certo a me sembra giustissimo quello dello spacciarsi i poeti
[bibbia], 2-232: a me, dico, il minimo di tutti i
ch'ha 'n credere officio: / sì me so'ben despenso! = voce letter
fuoco / e d'amarezza era in me, / che divinamente sentiva / i preludii
ò tali, / ch'ò disperato me medesmo e dio. dante, purg.
per lui mi resi / orribile a me stesso; e, lui perduto, /
ho disperato e della mia patria e di me, aspetto tranquillamente la prigione e la
l'amor tuo non veggo / mai di me pago, mai? foscolo, 1-4
l. martelli, 1-51: a me, che piangea la persa luce /
altro che rispondere alla gran sollicitudine che me ne fa fare. firenzuola, 151
21-26-77: adunque, costui così da me seguito più tempo sanza muoverlo se non
, una di quelle piccole, volentieri me la comprerei ». — per estens
fazio, i-26-29: poi, ritornato a me questo mio prince, / ed essendo
orgogliosa / manera se''nver me sempre restato: / ond'eo son disperato
c. ghiberti, 4-12: ca me varria morire disperato, / ca vivere
l'anima che ci venni giovane, e me ne andrò vecchio; ci venni vestito
andrò vecchio; ci venni vestito e me ne vado nudo; ci venni contento
vado nudo; ci venni contento e me ne parto disperato. accetto, iv-162:
prence, ti mostri allor che in me condanni / un zelo che fomenta /
inventata l'arrabbiata e disperata politica scritta da me, sieno tenuti sacrosanti, io che
grado di longitudine sia situata? non me lo ricordo più, cioè non ho
trovarmi con lei, delle quali non me ne riuscendo alcuna, vivevo come uno
site messo a andare? / molto me meraviglio de questa vostra andata: / persona
buona. guerrazzi, i-202: -a me cavaliere questo oltraggio sanguinoso? -urlò il
, e contrari assertori alle cose da me scritte, vedendosela finalmente disperata e perduta
goldoni, vii-1172: son fuori di me; non so quel che mi voglia
colle vostre disperazioni e col raccomandarvi a me perché prenda l'affare con più calore.
e se perdo questa buona sorte, per me è una disperazione. alfieri v-2-879:
ho lasciati là riesce una disperazione anco per me. serra, i-277: nei lavori
caso di disperazione, si fidi di me, che mi basterà l'animo di farle
tolto / che moglie e serva ancor me gli lasciasse / con la metà del regno
che tu, stanca e noiata di me, dell'amor mio fatigante, mi
10-48: fieramente furo avversi / a me e a'miei primi e a mia parte
dispersi, e che hanno divisi sempre con me i piaceri e i dolori, e
io amai / quanto figliuolo, fu da me disperso / per teodorico, ch'un
1-647: diemmi tesser saùl; saùl me 'l toglie: / per lui s'udia
o la necessità già trapose tra lei e me affine che l'incomparabile piacer, che
disperga, / lassando, come suol, me freddo smalto. 7.
. boccaccio, vii-179: perché ver me pur dispermenti invano, / amor,
non d'interessi o d'affetti, per me è dispersione d'attenzione di tempo e
in passando per milano vi siete ricordato di me; chiedendone con amore, e lasciandomi
. / se mai il dispettai, io me ne pento. salvini, quarantotti gambini
carducci, ii-1-6: se vuoi di me novelle, disperso ed affogato / in uno
romani tutti gli altri lor torti verso di me. giordani, ii-69: oh quanta
un cavalier che mi visita, favorisce me cou'incomodarsi; ma il volere per forza
; e volendovi simile in tutto a me, e non vi provando qual vi volevo
lo mio greve follore, / lassa me dolorosa!, / fu quand'io dispettosa
, ii-279: quindi il pianeta notturno per me splendea come funerea face, l'aura
grazia, e dispiacente / quanto di me piaceva altrui. giusti, 1-277:
, 1-277: per risparmiare anco a me il fastidio di tornare sopra cose tanto
partire da coloro che per essi eran da me odiati. petrarca, 325-73: fra
non so a chi dispiaccia più che a me la ambizione, la avarizia e la
a voi succede quello che succederà a me se mai vedrò il mondo; di averlo
il suo disinteresse non appena sorga in me la menoma compiacenza di parlatore, seppure
, e dire che voglio sacrificare e me e te e la famiglia, non facendo
ci posso credere: / se mai, me ne dispiace. nievo, 1-8:
! abbi pazienza, perdonami scusami; se me lo fossi immaginato... mi
guittone, xvii-14: lo ben non me piace / de gente, ch'è
io avea giurato che mai né per me né per altrui adoperarla. caro,
lontananza da milano è stata ancora a me non solamente di dispiacere, ma di disagio
piace; e se bene io non me ne compiaccio, non lo giudico dispiacevole.
offendere iddio e dare tanti dispiacimenti a me medesimo, • né in mia vecchiezza
senza labbra avesse di sùbito parlato in me. 3. rifl. distaccarsi
scene eleva. cicognani, 2-21: in me veggo soltanto un'azzurra profonda chiarezza in
chiusa in chiuso orrore: / che ver me dispieghi l'ali, / e mi
sue calde il franco volo / giovinezza da me lunge dispiega. pananti, ii-44:
lor bisogni, non si nieghi / a me che contra voi mai non offesi;
amoroso bene / che dispietò ver'me con orgoglianza. = denominale da
vedi? e dispietato, ahi! con me sola, / con me che forse
! con me sola, / con me che forse t'amo unica al mondo,
che morte triumfò nel volto / che di me stesso triumfar solea, / e fu
boccaccio, iii-4-10: deh, lasso me!, or che vo io cercando
sospir dispietati e angosciosi, / che in me ognora van multiplicando, / ciò che
la mia patria si scordi affatto di me, e mi lasci morire in terra
io sia affondato, / ma per me umilmente, /... a l'
che gioiosa / tornasse in ver di me per sua pregherà. = deriv
, 2-1-6: ah! sì coperta avesse me la terra / pria che la lancia
nude. dispogliatevi: tu rimirale: io me ne ritorno. prati, ii-214:
il senso avventuroso d'una nuova disponibile me stessa. piovene, 5-344: da
. palazzeschi, 7-158: anche a me nei primi tempi mandò a chiedere del
vangelio disse: chi arà vergogna di me dinanzi agli uomini, io gli farò vergogna
sentimento). boccaccio, v-48: me,... vedentemi nella giovanetta età
le piacque di disporre a torino per me. -ant. assuefare. -
): ciò che si fa per me si fonda ivi, / dove l'animo
la mente, / così la sua a me porai disporre, / ché possibile t'
in marco; / e perché a me non domandar piuttosto, / s'i'ho
: domani lei può venir via con me e ritirarsi in un bel sito quieto.
provvedere. goldoni, iv-20: tutto per me il maneggio di casa, tutte per
il maneggio di casa, tutte per me le chiavi, tutto per me il
per me le chiavi, tutto per me il fare, il disfare, l'andare
mandò per iacopo detto, salvestro, e me, e pregocci volea fare testamento e
securtà né merito di doverlo far per me proprio, è un ramo di presunzione.
ii-224: come a te piace / di me disponi. instabile o costante, /
com'io sono non poteva dispor di me altramenti, che se il padrone mel
armate. goldoni, iii-68: di me potrete disporre fin ch'io viva.
: tu hai il diritto di disporre di me, in tutto... 10
secchia dell'omero, e disse a me: e tu bei. boccaccio, v-46
amerò la cloe mentre ch'ella amerà me; e se mai per altri mi disporrà
, purg., 5-136: ricordati di me che son la pia: / siena
massimamente amici. e così fatti, dentro me lei poi fero tale, che lo
allora io m'ero sentito conscio di me eppure disposato e confuso agli elementi.
non trovandomi talvolta disposizione di far per me, mi par che mi possino tacitamente
esso non la vorrà, fia per me sempre a disposizion vostra. monti,
qualunque richiesta. svevo, 6-262: me ne vado, ma non temere; non
disposizione, figliola mia: si serva di me, come vuole. comisso, 7-33ó
disposta. guicciardini, 124: a me è intervenuto molte volte che io ho
santo, e che ti fece / verso me volger per alcuna chiosa, / tanto
il mio * romito ', romanzo da me promesso in seguito de'4 zingani '
appigionata o venduta all'autorità despotica da me sì caldamente abbomta. farini, ii-
simintendi, 3-154: vergogna è a me di ricordare le promissioni ch'io le
mostrare francamente che quelle eran cose a me venerate, ma dimostrarlo senza ira o dispregio
chiaro davanzati, xvii-676-12: lo confessare a me no mi è dispresgio, / ché
dispregio, / sarebbe per ragione a me gran pregio. leonardo, 2-107:
e quai disegni si formerebbero sopra di me. denina, ii-46: la dignità
così triste, così in dispregio a me stessa! -mettere, porre in
perdere un amico; e gli onori me ne hanno fatti perdere molti! giovami
discepoli suoi colui che ode voi, ode me: e chi disprezza voi, disprezza
: e chi disprezza voi, disprezza me; e chi disprezza me, disprezza
voi, disprezza me; e chi disprezza me, disprezza colui che mi mandò.
ch'amar ti lasci e non ch'a me ti pieghi, / ma ch'almen
, v-101: se disprezzai di sottoporre me allo giudicio col servo mio e tancilla mia
mia, quando contendevano contro a me; che adunque faroe quando si leverae
più. mamiani, 1-182: a me d'incontro / con certa disprezzata leggiadria
donna ricca, né più giovine di me, se non al più di io anni
la differenza fra... e me, assai disputabile, e forse sola
. m. adriani, iii-324: a me pare che la gara e la gelosia
con qual purezza d'animo fosse da me intrapreso il disputare dinanzi a lui la
le donne..., a me pare evidente che la cagione genuina debba riporsi
, lustravo i portici: vuotato di me, senza sangue indosso. incapace di decidermi
bibbia volgar., v-71: sostenete me, acciò ch'io favelli; e
il vero è che questa teoria fu da me, primo, esposta e lodata e
disagri. caro, 2-266: a me lece ora / ch'io mi disciolga e
a sfasciare la sanguigna avendo fermo in me di così dissanguarmi e perire. leopardi,
di preferire che la mia città senza di me a poco a poco s'immobilizzi,
46: io sentiva disseccarsi entro me ogni sorgente di vita. carducci,
iii-2-40: pietà? volete piangere su me / che non piango? di',
disordine, erano ingrognate e dispettose verso di me. botta, 4-264: cominciò l'
dell'edifizio. bocchelli, 10-119: a me, sotto le armi e prima d'
: parlavo, così dicendo, più a me stesso che a quei due dissensati.
alfieri, 1-449: ei spesso a me narrò che interne / dissension di questo regno
. iacopone, 48-13: a me venga la podagra, mal de ciglia
/ la disinterìa sia piaga e remorroide a me se dìa. crescenzi volgar.,
tettuccio]. baldini, 3-162: me la cavo io a vivere senza arte né
, ii-135: se ti spiace da me prender consiglio, / ben più d'una
ebbe la corda avinta, / di me, veggendo quella spada scinta / che fece
dogliosa / ché per ben male a me è tribuito / e servo, e diservito
dille, dille! » / fra me: * dille 'dicea, alla mia
del mio guar- damento, radiando in me fortemente, onde io tremai per l'
troppo. galileo, 3-4-261: cresce in me la maraviglia nata dal veder quanto frequentemente
solitaria musa, tu ritogli a volo me dalla turba che d'ossequio avaro (
.. io non so cosa sarebbe di me. cantù, 75: dissimulatore
i-62: la cosa riuscì, ma in me mi vergognava e irritava moltissimo di tutte
; lo primo è ch'egli hae abbandonato me, che sono fonte d'acqua viva
cuore; ed allora io tremo per me, e gemo per l'amore che si
, ch'essi si associano volentieri, ma me ne dissocierà ampiamente poi il « misogallo
consolatore degli afflitti. / abolisci per me lo spazio e il tempo / e nel
, 155: o disaventurato a me, chi mi dissolverebbe dal corpo mio
mi dà penne, e chi di me risolve / la miglior parte al cielo?
, dissolvere, / fin che di me fia polvere / con fedeltà proclamerò tua
, i giovanotti, dissolvevano dentro di me il desiderio di scendere sul fiume.
idealismo attuale ». veramente, per me esso si era dissolto già da quasi vent'
e per sempre anche nell'arte da me religiosamente venerata sento, a dir vero,
, 11 * 335: io di me posso accertare che nel mio primo udir
osa manomettere. pascoli, i-761: a me pare che essi formino come una abbondevole
d'estate, a due palchetti soli, me la fece lui d'un abete dissotterrato
salvini, 16-647: che di me, che ho buon cuor, tu ti
, iv-116: che fiero distaccamento per me fia questo! che immagine d'orrore m'
d'aver de'raggi, sta certa che me li distaccherò per benino, e li
, e li ripiegherò con garbo, e me li metterò in tasca riserbandoli per le
l'autista »... anche con me mostrava quella confidenza distaccata, quella familiarità
distanti. alvaro, 12-131: a me sarebbe piaciuto diventare amico di mio padre
invece è stato sempre al disopra di me... dapprincipio desideravo di essere
; / la qual nulla distanza a me nasconde, / sì nella mente amor
nasconde, / sì nella mente amor me la suggella. giovanni da samminiato [petrarca
mi trattavo male, mi vergognavo di me stesso. -in senso concreto: spazio
che sappiamo la distanza di servire a me e a lui, ovvero a'regni
del pensiero a distanza, cosa per me dimostrata, prova la diversità di natura
agostini, 22: ma, infelice me, ch'in tutto contrario ai miei
essa dunque imprevista e quasi violente morte me ha voluntario fatta la mia lira disteniperare.
cielo. rebora, 2-72: con me in persi indicibili moti / è la
della casa, 675: a me ten vola, o sonno, e l'
e l'ali / tue brune sovra me distendi e posa. sassetti, 127:
cino, iv-214 (90-21): sovra me sento venire un tremore, / che
cose dette, scritte ed operate da me dal primo giorno. alfieri, i-193:
: uno amoroso affanno / vidi ver'me gicchita proferenza, / che mi dis
con la certezza dell'alba veniva, a me, dalla partenza della donna, un
soltanto la sera... era per me, oltre che una distensione dei nervi
quella tanto malvagia disingenuità, già da me accennata. leopardi, 243: l'
cosa, ch'io ho proposta a me, distesamente guardandomi dintorno, dinanzi a tutte
dinanzi a tutte l'altre cose me s'offera la costanza di fulvio fiacco.
1-274: non capivo che voleva da me quella gentile premura; e più m'angustiava
suggetto d'alcun poemetto favoloso già da me disteso in sonetti. segneri, 3-103
a le driadi amiche / ciò che di me vedesti; / e se i miei
or scrivo or canto, / e me stesso lusingo, e l'ore inganno.
/ io vi farei per dio di me pietosa. tasso, 13-i-983: ma secca
quetarmi, / perché dolcezza altronde in me destille; / che da'begli occhi,
moravia, xii-316: era davanti a me, ma non l'avevo vista, o
. riccati, 218: lasciate che per me un'altra dimostrazione vi si proponga;
talora gli occhi vostri fissarsi sopra di me; vi vedeva sul volto e più sulle
di geometrie. michelangelo, i-19: in me la morte, in te la vita
devono essere di vanità. e a me pare impossibile che non siano (massimamente
44-1: in sette modi, co a me pare, destenta è orazione. dante
infernale macchinario, brilla crudelmente davanti a me, distinto nelle sue più minute parti
sfamare la lunga voglia che è in me della tua conversazione. 2.
perciò una doppia coscienza: coscienza di me, e coscienza di qualcosa distinto da me
me, e coscienza di qualcosa distinto da me. g. raimondi, 3-186
che mi corra la mano sulle costole, me le trovo distinte come una tastiera.
... alle note fattezze per me descritte da voi ottimamente [è]
88-132: la seconna ierarchia, co a me pare, / che en tre destenzione
predetta antica distinzione d'ordini non divieta me stare nella cavalleria di ciascuno ordine,
, 3-3-38: sol de la tema tutta me distorco: / adesso qua serà quel
cor la briglia in mano, / me ha de lo intendimento sì distorto, /
cor s'acqueti e 'l sonno a me ritorni. marino, 285: non soffrir
cecco d'ascoli, 3898: da me l'ignoranza si distomi. -liberarsi.
a un sol commando / seguir vedeste me costanti e forti, / con qual
309: talor, per gran pietà di me, la porta / geme in suon
5-124: continuò distrarre da me lo sguardo, fissandolo assorta nel vuoto
tavoluccia, e tenetela così dinanzi a me; che non voglio distrarmi a veder persona
[dei miei libri], non me ne curai. 2. con
tempo, e dalla mutazione di scena per me dopo la morte dello zio,
l. giustinian, 133: però me vo vestire tuto de negro / e
che non vorrà essere troppo severo verso di me, e che me la caverò con
severo verso di me, e che me la caverò con una passata di purgatorio.
quale aveva il vigore di scacciare da me ogn'altro fastidioso pensiero. monti, vi-120
guinizelli, xxxv-n-453: la natura mia me mina / ad esser di voi, fina
pugliese, 182: donna, se me non vuoli intendre; / ver me
se me non vuoli intendre; / ver me non far sì gran faglia: /
più gran lirico... che per me abbiano i tedeschi. -chiuso,
, / e come ritornò a me ragione. = dal fr.
darà questa lettera, ne troverà per me. d'annunzio, iii-1-416: il colpo
distribuzione delle parti... non me ne importa. ma quanto alla scelta della
trattato e sottile, nel quale per me ora s'entra, a distrigare lo testo
che celar t'abbi voluto / da me, che sai s'io ti son vero
certo consegnerai districata dal corpo ». me a affanni / più di quelli, da'
da engegno, / per c'altri me tenga de meglio; / ma molto m'
quazi artini, amore che porto essi me distringendo. chiaro davanzali, xvii-752-10:
consparte / ho pur talora, or me ne pento assai. -dominare,
, iv-223 (102-14): incrèscati di me, signor possente / che l'alto
struzesse el cristianesmo, / ch'el me sia en ira el criator soprano.
: tempera continuamente la fortuna per me veleno. perché ha ella così
non debba capi tare a me? -rifl. struggersi, consumarsi
de'conti, ii-69: di doglia i'me distolgo e spolpo. ariosto, 1-32
. guittone, xvi-55: già fu me, gentil mia donna, noia /
correndo invano, / distruggitore acerbo di me stesso. denina, xviii-3-735: l'
dispietata, iniqua e strana, / tu me facesti servo ad un barone, /
l'architettura del futuro, consiste, secondo me, nella soppressione di ogni forma ai
dare sospetto a chi mi spiasse. in me è nato un ardore di distruzione:
affiora, chi sa da che piega di me, un mondo a ima sola dimensione
cosa che vi disturbi, perché a me vorreste nasconderla? leopardi, iii-762:
prima volta che la disturbo. ma a me occorrono assolutamente per domani diecimila franchi.
santa pazienzia, diceva: « dio me l'ha tolte; sia il nome
di lasciar chiusa cotesta radio? -per me, non ho nulla in contrario. la
, io vi tolgo il disturbo e me ne vado. pavese, 8-116: rimordendoci
due mesi dopo gli sponsali), me presente, ella ebbe un disturbo,
boccaccio, vii-203: ben ch'a me sia grave tal ventura, / per non
, 1-49: io sento che è in me questo istinto, eppure mi risolvo a
2-873: il castagno dava troppa ombra: me lo mutilavano così, in stagione nella
ii-4-69: la direbbe diseguale / a me al qual vuol dar donna reale. boiardo
sì che già queste cose udite, me esser non iudichi disiguale pe'colpi di
alle mie forze disequale, che a me averlo accettato. tolomei, 1-8: non
conversare molto disugualmente, di letteratura, con me stesso, se non coi lettori,
. agostini, 55: chi di me ragionar ode, si turi le orecchie
. goldoni, vii-409: farò forza a me stessa, cercherò che il conte mi
, xxi-11-927: se tu fusse con me più disumile, / ti darei, com'
negletta del mio crudo amante / da me giace divisa e disunita. g.
pietra e la fece sentire anche a me. = voce dotta, lat.
., v-235: senza cagione puoseno a me la morte del lacciuolo; e
alcuno, disvalere io e contro a me pensare? = comp. da
de'vulgari,... questo adunque me ha dato baldanza a repigliar tarme da
, che dipoi morì mio marito non me ne sono mai aveduta. 3
disvelamento de'vostri misteri, o accademici, me libera da non so quale paura.
a questo sacrifìcio / ne venite con me, meco ululatene. arrighettì, ii-1-2-148
se tu guarderai un po'attentamente e me e chiunque mortale... si disvela
, 1-740: io dal tuo fianco / me disveller non posso. pindemonte, 2-403
, e baldo e festoso intorno a me saltelli; / e con que'tuoi
pietosi allegri pianti, / lagrime a me di gioia anco disvelli? viani
che in troia / avvisò farmi, e me conobbe, un mostro / veder le
: altri l'ave comossa / in me questa gra'disventuranza. = deriv.
., 2-3: o disventurata, a me parve un'altra volta essere rapita
maledisco mio pare, che in te me maridone. giov. cavalcanti, 28:
ii-19: quanto era il meglio per me lo attendere a la bottega, da la
del tutto, e che si sappia che me ne son distolto per disviarne la bottega
/ mia cara compagnia, / chi da me ti disvia? magalotti, 9-2-243:
che mi desvia, / cresca in me, quanto il fier ghiaccio in costei.
la croce salva la gente / e me face disviare, / la croce mi fa
sì, che bene / sentor di me non aggio. dante, conv.,
tanti, e tanti guai, / me disviato stanco peregrino / a te richiama
or sì infiammato; / ond'a me in questo stato, / altro voler o
porte. alfieri, 1-418: assai, me 'l credi, / nel tuo volere
e, per ingannare il tempo, me li tasto: li premo, vi affondo
le dita, e non so se me ne rimanga abbastanza. leopardi, 4-77:
solo impugnava, ché teneva puntata su me la rivoltella, e il dito sul grilletto
seguace. pananti, i-141: guardi me, dico all'oste, e alzando un
i-540: stava in pensiero, e quasi me ne mordeva le dita, quando questa
sotto il dito / mostrando avere a me le voglie tue, / ché sai ch'
leale. carducci, i-1029: a me la dittatura non par mica abbominevole, come
fors'io mercato col sudor diurno / non me 'l sono abbastanza? [sostituito da
: a tizio il petto, a me consuma il core / empio pensier d'amore
mancherà di vita... ma a me, né a perpetuità né diuturnità guardando
grasse da la languente rima; / a me la strofa breve concedi, che balza
, iii-263: per te come per me non ci vuol altro che divagamenti e
significava forse che ella si tormentava come me per dimenticare? = deriv.
. vero è che di quando in quando me ne divago. cicognani, 3-63:
poi sempre più inchinevole a ricadere sopra me stessa in pensieri men tetri d'ogni trastullo
umile fatto di cronaca nera diventava per me un ottimo pretesto a divagazioni politiche,
languido segno / mostrasse appena, in me le luci fisse, / che divampar di
mio signor, mio dio, chi a me ti fura? » / dic'ei
. fazio, ii-48: oh lasso me!, quanto forte divaria / como
da samminiato [petrarca], il-n: me gli affezionai e per tal modo ne
ricambiato d'amore, che egli tra me ed i suoi figli non ponesse divario.
medici, ii-154: se sanza duol me potessi cavare, / me sparere'per darti
sanza duol me potessi cavare, / me sparere'per darti a divedere / ch'
o domattina, / daroll'a diveder che me ne duole. cavalca, 19-419:
n-ii-26: voi prendete gioco di me e volete darmi a divedere ch'io
nembi / mi dorrò; non se a me gli occhi dal capo / divelga il
gli urti. d'annunzio, v-2-254: me l'avean ripreso dalla gola [il
dalla gola [il grido], me l'avean divelto dal petto. montale,
te mi divelse. tasso, 13-i-582: me dal sen de la madre empia fortuna
, iii-1-723: or sei diviso da me, sei reciso / da me,
da me, sei reciso / da me, o fiore / della mia carne;
mia carne; e sol rimasta è in me / una radice amara / che non
quando i'penso alle tu'morbidezze / me fa devigliere il cuore e le curate
ritenere. /... / per me lo dico, a cui è dovenuto
294: sono già dodici giorni che io me la passo in casa, senza parlare
gran male non l'avevano fatto a me. calvino, 1-193: dalla piazza
un sol varco, dove tutto di me affluiva con una plenitudine e con un
, 400: quanto è a me, sono di opinione che il poter diversificare
sul principio aveva dimostrato, verso di me il mio coetaneo sascia, aveva così
forse diversificata da quella che correva tra me e i miei colleghi italiani, dalla
non so che cosa abbia veduto in me che lo conciliava nella nostra diversità.
pucciandone, 3-74: ched io per me non agio tanto ardire / ch'eo
. petrarca, 29-36: da me son fatti i miei pensier diversi: /
foscolo, sep., 227: me che i tempi e il desio d'onore
genio e con giudizio sano / da me stesso diverso oggi ragiono / perché d'ogn'
un po'sul serio, già diversi me n'hanno offerte. io sto a sentire
dietro la schiena, non tutti sanno che me ne intendo - mi dicono dei gran
: s'appressa / chi assai di me ti parlerà diverso. dossi, 104:
darmi ricetto? / non v'era per me luogo in diversorio? gioberti, 1-iv-418
divertente. svevo, 6-564: di me si dice ch'io sia un uomo
divertito dal volermi ammazzare, venne a me pure invisibilmente ma con voci chiare e
varie commedie del goldoni, e queste me le prestava il maestro stesso; e mi
in quella memoranda serata ci fu per me il quarto d'ora più felice. la
divertita, ed ora vi burlate di me. cesarotti, ii-304: sembra alle volte
fatto con altri lo potrà fare anche con me ». cassola, 2-402: perché
. colonna, 1-903: mentre volgo tra me, che a dir non merto /
merto / di sì rara beltà, ragion me infrena, / ma, da disio
divezo, / tal che mai più me l'accocca. machiavelli, 819: s'
coetanei. fagiuoli, 3-3-36: di me a ricordarsi s'è divezzo. foscolo,
impazienti / attendean questo dì, che me per poco / dividesse da te. serao
, 5-135: questi, che mai da me non fia diviso, / la bocca
potuto istimare che l'avere idio doviso da me il mio sopra iscritto figliuolo,.
-non capisco perché tu voglia dividerti da me! -recipr. bibbia volgar
diviso. delfino, 1-48: che da me la divida / quel fatai varco oscuro
palpebre il sogno che pareva volesse da me dividersi per fluire nella musica notturna.
e rimembranza / sanza fallanza! / di me, nanti io pera / non sia
, quindi uniti / navigheremo, poiché a me t'affidi: / sì breve tratto
de'pani / il più piccolo a me ch'ero il più grande. svevo,
divido con lui, e così egli con me. -spartire i prodotti di un podere
se pur si po dir errore, a me è commune con voi, acciò che
, acciò che, se biasmo a venir me ne ha, quello sia ancor diviso
che queste cose sieno: né chi me amerà, ardisca di dividerle o guastarle.
, / che m'avean sì da me stesso diviso, / e fatto singular
alfieri, 8-20: questi occhi han me da me sì appien diviso, /
, 8-20: questi occhi han me da me sì appien diviso, / ch'oltre
ne'dirozzamenti della cavalleria spirituale fu a me non dividevole compagnia altresì nel monastero come
cavalli crudelissimi dividitori dell'innocente ipolito, me nocente giovane squartate. dominici, 1-6
, lasciate i piccoli fanciulli venire a me, e non gli divietate: percioché
, 10-16: non s'è da me già proibito e fermo / che non deggian
è inutile ci pensi: codeste difficoltà con me non esistono ». 3.
intenzioni della provvidenza, che a me tocca divinare. de roberto, 622:
in balìa degli estranei una parte di me tanto oscura. 4. rifl
divinatori, maghi e incantatori di caldea a me, narrai lo mio sogno nel cospetto
loro; e non fu mai chi me lo sapesse dire. collenuccio, 143:
alberi. moravia, xi-33: a me piacevano anche le foche: nuotavano felici,
battea il volto gridando: « o me! o me! ». palazzeschi,
gridando: « o me! o me! ». palazzeschi, 7-85: un
prima. giusti, ii-467: per me il divincolarsi di questa gente somiglia quello
, 7-119: lei si divincolò da me, non dolcemente sgusciando come le
m'hai assidiato? / pare de me empazato, non pòi de me posare.
de me empazato, non pòi de me posare. dante, conv.,
, / e clio, calliope e me chiamasse dea, / non però vidi
pellegrina, / qual sentenzia divina / me legò inanzi, e te prima disciolse
spessissimo, e con entusiasmo, a me ragazzaccio ignorante d'ogni arte ch'io
a lei pare divino, e a me insoffribile. rovani, i-230: o venezia
di grecia. velluti, 143: a me crescendo la famiglia, fu mia mossa
di costanzo, 116: la patria da me funne lasciata, / girmen convenne,
suprascritte cose. leopardi, v-174: a me pare aver già toccato alquanto di questa
divisamento, confirmamento e differmamento dicessi, me medesimo tra gl'intrichi di cotai nomi facilmente
ch'avea anche avisato, / ch'a me non piace altra cosa ch'avisi.
cosa è che tutte le cautele da me divisate sarebbono scarse, ove da te
la loro radice, ch'erano dentro a me; poi narro quello che dicea l'
suggetto d'alcun poemetto favoloso già da me disteso in sonetti...,
per non disertarci a trafatto, e a me crescendo la famiglia, fu mia mossa
potiersi, / novo pensiero dentro a me si mise. petrarca, 75-4:
annunzio, iii-1-722: or sei diviso da me, sei reciso / da me,
da me, sei reciso / da me, o fiore / della mia carne;
carne; e sol rimasta è in me / una radice amara / che non si
iddio mio, e dà aiuto a me vedova. dominici, 1-146: se
deserta e sgradita / non divisa con me fugge la vita. sbarbaro, 1-275
/ so mille volte il dì ingannar me stesso. cieco, 13-95: se 'l
né so (sì sono ancor da me diviso) / s'io ne degno aver
che la mia fantasia'... non me lo riduce a memoria, sicch'io
: non ho più altro al mondo per me se non la casa e i bastioni
libertà, mortai mie divo / a me s'è fatto. -individuo dotato
, 75-1: fugo la croce che me devura, / la sua calura non posso
giorni ch'io non posso fidarmi di me: un demone mi arde, mi agita
disposta a mangiare anime per onore di me, ma a devorare pecunia. boterò,
chiude ov'io gli celo, / e me gli manda avvolti in caldo e 'n
a. verri, ii-239: a me rimproveravano la barbara desolazione di così splendido
la vostra autorità avesse a fare anche a me qualche maggior caso? divoratóre
può starmi più dentro il petto. me lo sento scoppiare da tutti i sensi,
fecero divorziare colla fede. la fede me ne aveva fatte troppe delle fusa torte,
s. degli a rienti, 180: me fece intendere per uno suo parente che
non si andasse in casa, perché non me volea più dare la figliuola..
niuna bona parola né excusazione usata da me, fu opportuno ne sequisse il divorzio
vi è incompatibilità fra la vita e me: è necessario il divorzio. baldini,
finalmente un can di moro / per me die'cento dobbloni. rovani, i-661
così stretta meschinità borghese, che io me ne sento docciato e infradiciato al punto
falli / del mal docile figlio in me cercava! cuoco, 1-92: si
farò che in dolci modi / consorte a me ti annodi. d'annunzio, iii-2-1145
. quasimodo, 27: non a me più il vento fra i capelli / caro
lei mi seguiva docilmente, come trascinata da me. banti, 6-58: docilissimamente si
-vergognosissime - scritte dai letterati o a me, e contro di me.
letterati o a me, e contro di me. -che si preoccupa di dare
potuto procurare i documenti di viaggio per me e per i miei. alvaro,
151: ma non aspectate da me se non quanto di cosa in cosa
piccine e atticciate. pavese, 4-266: me ne toccò un gruppetto di dodicenni,
principio del suo anno nono apparve a me, ed io la vidi quasi da la
i-i-clxii: la voce 'dugaia 'da me usata è comune a tutti i toscani
non averà avuta questa fortuna; da me non è restato, che io non l'
e fame mia volontà, e tenendo da me quella signoria che a me piacerà,
tenendo da me quella signoria che a me piacerà, siccome loro signore, pagando
. guicciardini, vii-103: però a me pare che a questo punto abbino provisto
dante, 26-2: e'm'incresce di me sì duramente, / ch'al- trettanto
. d'annunzio, iii-1-902: non me la ricordo com'era / e né mi
galliziani, v-m-24: se fa'di me partensa, / da lo su'bel
a noi. leopardi, 9-63: me non asperse / del soave licor del doglio
, vi-1-174 (36-13): se di me, madonna, a voi sovvene,
sua: ma do per lo ben di me, eccolo qua: ventura! a
di mezzo sapore. e in somma o me gli hanno mandati bruschi o dolci.
membra / pose colei che sola a me par donna. marco polo vólgar.,
dolce riso / la mente mia da me medesmo scema. petrarca, 90-2:
con sì dolci note, / che fece me a me uscir di mente. idem
dolci note, / che fece me a me uscir di mente. idem, par
onofri, 5: ch'io chiuda in me... /...
/ che se lo impero / a me fosse dato, / sanza te noi vorria
fiore, 149-n: ma quand'i'me n'avvidi, egli era tardi,
nodo / che 'l notaio e guittone e me ritenne / di qua dal dolce stil
/ al buon gesù, dette per me: preghiere / perché in pace riposi e
vole dire, no cum alta vose, me temperatamente e dolze. petrarca, 159-14
tempo / il dolce figlio che di me nutrivo, / si sente ingordo libero feroce
inf., 24-21: lo duca a me si volse con quel piglio / dolce
ch'una gonnella / si faccia ancor a me di tinto in grana. 18.
, torrei dieci scudi se quel tale me gli desse; e dandomene un mezzo
recidi, e n'hai gran parte a me rapita. foscolo, xiv-318: serba
michelstaedter, 468: ora presso a me dolcemente russa. -in partic.
dolcetto non potesse amare, il quale a me ancora suol molto piacere.
lieta, / vincer poter dentro da me l'ardore / ch'i'ebbi a
. monti, i-194: fate per me una visita alla signora contessa pacheni,
vai eccitando col dolciastro / odore in me così violento e amaro / un rigurgito vile
. del papa, 1-2-127: io per me sarei tutto inclinato nelli attemperanti, dolcificanti
sorta di terra] più volte in me medesimo, utilissima per assor
di quel frastingolo: / signor, se me la date, in far miracoli /
: dal che m'avvisai come per me pure stagione fosse giunta di coniugarmi.
, 1-74: parecchi briganti raccontavano a me nell'ergastolo come e a chi davano
tutta mente; / cielo né terra non me dà dolzura, / per cristo amore
per addormentargli quella pulsazione dolente, e me n'era grato come d'una medicina deliziosa
cavalcanti, iv-61 (23-2): a me stesso di me pietate véne / per
(23-2): a me stesso di me pietate véne / per la dolente angoscia
ho tanto pianta, quanto dolent'è a me. poliziano, i-440: novella gli
: la croce salva la gente / e me face disviare. / la croce mi
torni alle solite. lasciatemi dire a me. tutti e due (non è vero
, se io non voglio morire, a me conviene far quello che il mio signor
dante, inf., 3-1: per me si va nella città dolente. idem
oh! che dolenti giorni i per me conduce il sole; / che notti eterne