evangelio. algarotti, 2-91: io per me non saprei immaginare qual certezza possono avere
certifico che, per quanto appartiene a me, approvo quello che comunemente da tutti
correttissimo, mai più non avrete covelle da me. carletti, 168: la quale
verità, e chi arà fede in me, sarà certificato di me in vita
arà fede in me, sarà certificato di me in vita eterna. ariosto, 31-33
nudo scoglio / certificar con gli occhi me ne voglio. guicciardini, v-39:
beatrice, ch'eran fermi / sovra me, come pria, di caro assenso /
son morti. boiardo, 1-3-63: me con tutta l'armatura mia / dentro
, serà mio mestiero: / se tu me occidi a te lascio il pensiero.
siberia più diritto e più sicuro di me stesso, certo dell'avvenire e della
diserto, / « mise- rere di me * gridai a lui, / « qual
duolo. verga, 3-9: io non me ne immischio negli affari di mio marito
giunto / che li atti loro a me venivan certi. tasso, 10-34: e
. galileo, 912: a me conviene andare tanto più cauto e circospetto,
annunzio, v-1-229: il fante ritorna a me con un fascio di pellicce macchiate di
di piatti, di bottiglie e tazze: me le mostrava. 2. per estens
ch'ella si è compiacciuto sovraporgli indirizzandolo a me, potrebbe né più né meno convenire
me lo goderei come un onorato frutto del mio
più volte m'ingegno di patrocinarmi da me: se non che questo mio ricorso
alcuno. castiglione, 75: secondo me, non è proibito a chi si
i-72: limitando il mio desiderio in me stesso, non l'esternai con chicchesia,
chicchessia; cercherò d'esser coerente a me stesso e non mancherò ai miei obblighi.
fagiuoli, 3-6-175: sta'pur da me, ch'io ti vo'dare 11
agenza, / m'ave donato e miso me in balia. iacopone, 75-8:
così in alto, così lontana da me, così pura, io pensava che non
l'inclita nice / del piè che me costringere / suole al letto infelice. monti
se tu sa'ir; ch'i'per me non la cheggio. idem, purg.
e vorrei l'una / col cor vèr'me pacificato umile, / l'altro col
sempre agira, / qual nascosa cagion tanto me tira, / che altro ch'esser
, orfeo, 285: se pur me la nieghi iniqua sorte, / io non
ché tanto t'ho gito chedenno, che me ce manda 'l mio paté:
taccuino il nome di chi ha chiesto di me. -chiedere il prete: desiderare
postulante. alberti, 406: -a me pare spesso necessario usare astuzia co'troppo
co'troppo astuti. -pur vorrete trovare da me via per onde possiate fugire questi chieditori
ribaldo, / che se co'pugni i'me te metto in cerca, / coi
non ve partireti de qui, che voi me absolvereti; altrimenti, per la barba
tumulti, e i giochi, e me richiami / e la letizia.
. non veggio che indulto né altra cosa me li possa impedire.
non possedevo ciuco: i miei mezzi non me lo permettevano; presi invece un ragazzotto
di quelle pietre che tu comperasti da me per racconciare la chiesa. pìtici,
gozzi, 1-170: un villano da me conosciuto..., trovandosi in un
divertimento. pananti, i-76: di me dir questo? chi lo crederebbe?
e spero e per essa e per me -ha pranzato da papa, troverà qui
. 000. 000. 000. 000 me. il chilometro cubo = 1. 000
1. 000. 000. 000 me [ecc.]. 2.
121: io fabbricando poi chimere tra me stesso, m'accorsi che era comportabile
io non ho finto né chimereggiato da me stesso questo parere e questo dolersi negli uomini
aretino, iii-49: io chimerizzo da me stesso pur troppo dolcemente il mio pensiero
a trattare con lo imbasciatore e guardarsi da me. sicch'io sono mondo e netto
occhi di tutti si fissassero sopra di me; onde io chinando i miei me ne
di me; onde io chinando i miei me ne stavo dubbioso e confuso ed immobile
per tua consolazione e mia, te me lo facci a modo del cerbio.
d'azeglio, x-201: quand'io me la presi [la febbre],
riconobbero, e -ben tomi ornai -bisbigliaron vèr me co 'l capo chino - / perché
li occhi con fatica fisi / a me che tutto chin con loro andava. fiore
ottanta quadranti. gelli, iii-4-6: a me non piacciono costoro, che portano addosso
vaghissima, finissima, lucidissima, da me ivi veduta, che vale, dicono
(79): ogni giorno soletto me ne andavo in sul lito del mare,
ella poi, più sovente vedendolo che me non fa, abbia nel suo petto a
farla a tutti i partiti, non me la dite. buonarroti il giovane,
, 2-573: non c'era differenza fra me e le pan- nochie chiomate di rosso-bruno
volger testi e chiose, / e me occupò cinque anni in quelle ciancie. berni
., 20-99: ti fece / verso me volger per alcuna chiosa. idem,
ogni mira; / ognun fa sopra me sue belle chiose. / non mi riprenda
arte amandi, forse alquanto corretto per me, che le chiosette puosi.
volta. guardi », volgendosi a me, « guardi che chiosa nel soffitto »
giovane, 9-748: ed or non fia me schina / chi mi fidasse
necessitato anche a dire assai parole di me che nulla ho fatto da meritarmi le imputazioni
(96): non è convenevole a me trattare di ciò, per quello che
quello che, trattando, converrebbe essere me laudatore di me medesimo, la qual cosa
trattando, converrebbe essere me laudatore di me medesimo, la qual cosa è al
: 1 fuor mi rapiron ', cioè me piccarda, 1 della dolce chiostra '
del monasteri © che era dolce a me, che mi contentava di vivere in
quattro e più anni, facendo a me chiostro e società di me stesso.
facendo a me chiostro e società di me stesso. 3 » cortile tipico
carezze che s'aspettava, si rivolgeva a me, et io chiotta. onde scotendomi
erede di costui non è obbligato come me a credervi, e avendo esso trovato il
loro volti, e se essi vedessero me, e se potessi leggere nelle anime loro
. chi sa cosa avrete pensato di me! buzzati, 1-88: era seduto
qual donna diventerà lor madre dopo di me! chiunque sia dessa, il signore
ii-233: partendo, portai però con me il sentimento profondo di dolcezza e bellezza
: il signor massimo si volse a me dicendo che, fatta la notte, doveva
birbonata, non nel concetto, che per me è ancor vero tutto o quasi,
giacomo da lentini, v-87-10: oi lasso me, che nato fui in tal punto
grane assai, chiù bella donna di me troverai. anonimo, v-333-24: peccato
tempo conturbato, / e li venti ogniur me tira / per averme già affondato.
che manca al vocabolario; pure a me sembra non solo necessaria, ma di ottima
convene a voi avere pietanza / di me, con tutto ch'io non sia cherente
. marino, vii-363: ed ancorch'io me ne stia, quasi nuovo ezechiello,
più noia la convalescenza, che non me ne dette la malattia. nievo, 245
. cesarotti, i-197: io per me,... pago d'aver esposto
vi consigli, vi dico che a me pare per ogni conto, e secondo iddio
de qui, che a tuo malgrado me dirai de ciò tutto il conveniente.
, 33-314: per tutto questo, a me è paruto che più si accosti al
erali stato / e corno mi promisi esser me gente. chiaro davanzali, ii-333:
(96): non è convenevole a me trattare di ciò, per quello che
quello che, trattando, converrebbe essere me laudatore di me medesimo, la qual cosa
trattando, converrebbe essere me laudatore di me medesimo, la qual cosa è al
al vostro maestro, e non a me, a pensare a questi movimenti per
talmente pigro, che mal soddisfaccio a me ed agli amici in questo convenevole di
dispensare. masuccio, 179: me pare non sulo da ragione ma da ogne
fatta promissa, adim- piendo il debito me disublicare. tasso, 11-ii-355: la
te sì so mutato, / de me remasto fusse convenente? 5.
io vi ricordi che siete legato con me dalle convenienze dell'onore. manzoni, pr
, 7-280: mia moglie, a me, mi caricava d'insulti; col dottor
convenienza: « cosa m'importa a me che uomo sia o non sia un altro
, 3-170: in cambio di dolersi di me, si rallegrerà... vedendo
giura di star male, / convenendo da me dipartir tosto, / e verso creta
bengo, / loco seio et ibi me combengo. 16. intr.
, e queste altre, che a me son parute da potersi e da doversi
conte: « e lo lasci dire a me, che devo intendermi di ciò che
mangiar né bere, / e sanza me campati non sarete: / di questa
sciolta preda in caccia, / traendo me, che seguir lei convengo. sassetti,
galileo, 4-1-386: gli fu da me... risposto... che
davanzali, ii-375: onde se voi di me foste amorosa / ed io di voi
sono conventato / cotal sentenza a me ben si convene. = deriv
cleante, che fa le conventicole contro di me co'vostri figliuoli, e li mette
, 1-4-182: signor padre, e a me che bel convento avete trovato per farmi
! bibbia volgar., v-317: me defendesti dal convento de'malignanti; dalla moltitudine
. lorini, 122: e però a me molto piace... il far
conoscere a prova che certe considerazioni da me fatte sopra le forze, la portata
. /... / bene lo me pensava che fossi satollato / d'esto
giochi, per non far dire di me la conversazione. g. gozzi,
: gli occhi... / ver me conversi in vista amara e bruna.
carbon lieta favilla; / ed in me la serena / faccia converti e 'l lampeggiar
scerse / dalle cose terrene, a me converse / la mente accesa del mio
contro a loro. ugurgieri, 1-301: me me uccidete...;
a loro. ugurgieri, 1-301: me me uccidete...; in
uccidete...; in me convertite i ferri. bibbia volgar.,
, / ma priego il ciel che me converta in sasso. savonarola, iii-388
voce, / col signo della croce a me conversi / paesi sì diversi. ariosto
, usata molto nelle scuole, a me non par convincente. segneri, iii-1-214
convinto di bugia d'avere avanti di me fatte co tali osservazioni. campanella, 1103
. bembo, 1-110: io per me non mi seppi far mai così savio,
queste medesime cose 10 aveva ragunato per me medesimo, e guardando la pronità della
. bracciolini, 1- 4-13: e me scoperto, i convivanti uniti / cominciare a
forse che, per un marito come me, non valesse più la pena di farsi
tommaseo, i-475: più allegra di me, più arguta a osservare i difetti altrui
o un'aura lirica / intorno a me s'aggira? / fiacco, io ti
mi biasimano, pare che cerchino da me che io avevo da andare convocando per
panni sicura, e tutte queste politiche convulsioni me l'annunziano più che prima. pananti
, convulsa, cercò di sciogliersi da me che volevo adagiarla su la poltrona.
leopardi, 992: questa mutazione in me, come ti ho detto, oltre a
« la grazia di dio non fu in me vacua ». buti, 1-65
, più le altrui s'innovarono in me riscaldate, coordinate, ingrandite. b.
sannazaro, iv-318: anzi mandava a coortare me, sapendo ch'io ne stava con
anguillara, 13-31: io pono a rischio me, per far lui franco, e
boccaccio, vii-184: rigido peccatore, in me te specchia / e sappi come a
te specchia / e sappi come a me hai a tornare: / di bona armatura
: « starai così, amalia? me lo prometti? *. piovene, 2-29
nessuna, fra le molte abitate da me, fino ad ora, era stata
era stata mia meno di questa. me la sottraeva una diffidenza nuova: diffidenza
persone son io? » diceva fra me « e per chi mai logoro penne,
ho proccurato tanti vantaggi cerca di far me covertella al suo bavoso bamboleggiare! ».
, / le qual voi vedite che me metto en erranza. dante, inf.
cosa celavi tu tanto che essa a me non fosse aperta, e molte cose al
e finta umanitade / fór quei che me pigliàr sanza rategno, / e che
, o la verità più scoperta, non me ne risovriene. beccaria, 1-202:
lor non mi bisogna, / ch'a me convien giucar troppo coperto. boccaccio,
qui dice: nulla copertura potrebbe a me tenere celato di te alcuna cosa, quantunque
, e molto ho io pensato in me medesimo, se la copia del dicere,
, 6-7 (122): io di me stessa gli concedeva intera copia. ordinamenti
francesco da barberino, 267: e a me poi licenzia dar ch'i'possa /
ch'i'possa / levarne copia per me e per quegli / ch'alia gran
avvocati, che eran di troppo per me, e ch'egli avrebbe potuto eseguire a
per questo non è stata riveduta da me. a. f. doni, 3-121
copista? -gridò il cavaliere. -a me, eugenio uzeda di francalanza, gentiluomo
, io non arrossisco del titolo, anzi me ne vanto; perché in questo senso
vinti gli achei. guerrazzi, iv-23: me ne andava in cerca di gavino,
giovane, 9-374: riempiete anche a me di quell'unguento [vino] / quel
sue coppelle d'acqua, chiamatolo a me, lo pregai. caporali, ii-63:
questo cacio è in grandissimo pregio, me ne fu presentato una coppia, con un
quella, che voi d'amore, / me di furor consuma, orrida fiamma,
., 9-3 (355): a me pare che tu te ne torni a
dolci colli, / ov'io lasciai me stesso, coprian vesti / di bianche
, amore meo: / oi lassa me, più non posso soffrire; / cotanto
copule matrimoniali. anguillara, 10-43: misera me, perché non venni al mondo /
: se mio patre o mia matre me adimandassono, tu li dirai da parte mia
da parte mia... ch'io me sono copulata cum malatesta carbonese, nobilissimo
iacopone, 38-5: l'amor me conestregne d'amar le cose amante
porta; / vento suave e fresco me conforta, / e il mar tranquillo a
, / e il mar tranquillo a navicar me invita. lorenzo de'medici, ii-152
pur alluma, / e mai non me consuma. latini, i-1958: ancor ti
che non porea far fiore / ver me cosa spiacente. rustico, vi-1-195 (54-9
pindemonte, 9-385: io, di me ricordandomi, pensai / farmigli presso,
, 10-55: irresistibile, era per me l'immagine di lui, umiliato: quella
alla rotta. acciaio e ferro sotto di me; una
. né voi potete chinarvi fino a me, dentro co testa corazzatura. e un
cercavi d'averme per isposo? quali carne me volivi dare a godere, quelle che
il farmi corbellare, ma per potere da me medesimo coll'aiuto d'una gramatica e
qui m'hai date, / i'me n'andrò. goldoni, vii-1193: mi
, qualunque sia a te, per me ti giovarà. diodati [bibbia],
tutto ciò onde tu potresti esser sovvenuto da me, sia corban, cioè offerta.
montaravi su senza sospetto / e da me pigliarai il tuo diletto. pulci, 7-17
la corda dalla carrucola e dato a me in mano lo spiedo dopo averlo preso
per impiccarsi. ojetti, i-38: a me romano piacciono questi rari cattolici, superstiti
questa cetra tor del collo. / me la prese e rimirolla: / poi con
commettono con la radice, tal che me n'è rimasa ignuda la midolla che
si irrobustisse tutte le estati. con me ha sceso in cordata -faccia nord -il
, i-2: non potea essere a me impossibile quello che comandato m'era dalla
mio luogo cordiale. se lo stomaco me lo consentisse, darei fondo qui alla
cibo si potea trovare, che a me da la mia dolcissima moglie non fosse
redi, v-342: ella troverà in me sempre un uomo sincero e di schietta
, se vi compiaceste di venir con me. manzoni, pr. sp.,
provocava tanti a disarmarlo, era per me tutto dolcezza e cordialità. oriani,
, xiv-303: le donne sparlano di me, anche senza conoscermi, perché non ci
. lapo gianni, ii-478: veniste a me con sì libero core, / di
e fera, ora te prenda / di me cordoglio, poi morir mi vedi.
. iacopone, 22-65: compar, molto me doglio, pensanno el tuo cordoglio;
/. tal cordoglio e paura ho di me stesso. boiardo, cam.,
d'aizzarmi contro / restate, e me lasciate a quello in preda / cordoglio
9: ma più solennemente (par a me) di tutti 5. locuz
: « starai così, amalia? me lo prometti? *. calvino, 1-109
il tuo sorriso, ed è per me un'acqua limpida / scorta per avventura
desplaque la rocca / che non s'oldì me dir che la filasse: / sempre
palazzeschi, 3-83: ci fece accomodare, me vicino a lei sopra una seggiolina ed
alita il mondo e l'erebo / in me, terribil pane. de sanctis,
prezo d'averl'enbozito. / et oi me lassa, trista, deceduta! /
io giuro a dio, se voglia me ne venisse di porti le coma, se
facevano crepare dalle grandi risate; onde tra me e qualche altro bravaccio di teglio e
destra via. berchet, 56: a me sembra che un dilemma qui nasca,
lei dice che gliene importa assai di me! ». pirandello, 7-127: «
a farvi benedire! che volete da me? ». moravia, iv-86: «
tutte le coma dello stige, che io me la raccomodi sulle spalle. prati,
vattene, iniquo, ornai: / me ignoto spirto a tergo / eternamente avrai.
tergo / eternamente avrai. / -non me ne importa un corno, / perché non
vecchio / che mi vogghia, e a me pa'che gli dia orecchio.
corno / che spuntar vedi in me, duro ed acuto ». saccenti,
petto. foscolo, 1-311: a me il nappo e la corona, / or
quelle fronde ima specie di corona e me la messi in capo. -corona
di gemme orientali incoronata, / mosse vèr me da mille altre corone.
e ponendosela in capo disse: dio me l'ha data; guai a chi la
siete; / pari a pari con me siederete, / come siedono i principi
: santa corona, lasciate fare a me, ché io gli metterò in prigione
mia corona non so cosa avverrà di me; forse tornerò pescia- tino. panzini
. e ponendosela in capo disse: dio me l'ha data; guai a chi
coronavi, e quegli / occhi seren ver me grati giravi? caro, 12-i-265:
a questa. boiardo, 1-4-70: chi me volesse del cel coronare / (perché
io non stimo niente), / non me potrebbe al tutto contentare, / s'
e il fuoco..., io me n'andrei alla patria di tutti,
quel grande che su l'amo / me di quattro pianeti ha coronato. foscolo
bene guardo e ramiro / dico infra me: ah dio come dipinge, / formando
vostro luogo sarete, facciate che a me vegna quel veracissimo corpo di cristo,
che mi biasimano, pare che cerchino da me che io avevo da andare convocando per
e colo da scorno vennero al corpo con me. velluti, 117: essendo egli
emorroidali. collodi, 107: a me la scuola mi fa venire i dolori di
tutto quello che dice, appresso di me non ha né corpo né ombra;
. lami, 2-87: ditelo a me: io solo ne ho sparsi per l'
della prima scrittura dal padre branda a me diretta è molto singolare; né men
ne fosse più facile ancora, quella per me di un unico comando, costituita da
frate, in cambio de quisti denari, me voleva confessare; in azioni di
guerriglia o insurrezionali. e voi me voleti mò salaxare? questa è una bella
ci potrò andare; e si burleranno di me. -eh! stessa squadra sportiva,
tu nanna quello, che interviene a me udendoti raggionare? -no. -quello che interviene
risate,... questa voglia non me la sarei cavata più. -cacciare
perché sono propriamente di malumore; e me lo ha cacciato in corpo quella ostinazione
panciatichi, 262: dell'altre cose me ne rimetto a mon- sieur bovillaud,
al nulla / sentire io comparando, e me veggendo / corporalmente ne la negra
d'azeglio, 1-346: intorno a me si comincia a dire assai chiaramente:
, iv-2-537: io sentii vivere in me tutta la stirpe, che la morte non
lo spazio non esiste più per me. 5. figur. robusto
male. angiolieri, 72-12: e me ha ella così corredato, / che
corredo. foscolo, 1-404: a me la cara / donna e gli averi quanti
avessi maggior corredo di lettere, non me ne starei ad un semplice ringraziamento:
la vera amicizia. alfieri, i-232: me il più bello; e 'l bello al
fossero le letterarie inimicoll'arte, e me corresse. fagiuoli, 3-5-287: l'ignorante
rettificandole alla norma della vera figura della me, col solito corredo delle lusingherie per sandro
che bisogna. svevo, 3-608: per me - asserii 8. cavaliere
un furono ben presto poi da me stesso corrette con le fiamme.
la mia mente magagnata. / forsa me seria corressa. cino, i-114:
/ s'ell'ha 'l suo cuor di me ben tanto sazio. sacchetti, 163-36
corregge... unde viso è me, che di quanto vi fece unque di
: colui ch'è più forte di me, di cui io non son degno di
corrente / venia per meriggiare, e, me veg- gendo, / nuovo stupor gli
/ alcun rivo corrente, / venite a me dolente. brocardo, ix-55: sovra
buonarroti il giovane, 9-25: a me par che si legga assai corrente.
la malèa, / e l'aquilone me ne ricacciò, pinse via da citerà.
nievo, 244: la pisana folleggiava con me da vera pazze- rella: pareva che
: correnti profonde passavano da lei a me, da me a lei. le
profonde passavano da lei a me, da me a lei. le nostre anime si
un sol varco, dove tutto di me affluiva con una plenitudine e con un
corre, / e si disvia in me per ogni canto. poliziano, 2-21:
guardavo le mani, e capivo che tra me e i signori, tra me e
tra me e i signori, tra me e le donne, ce ne correva.
gran dolore che mio padre moia per me; perché se oggi e'non glie li
avete scritto... sarà da me partecipato * per extensum 'a monsieur chapelein
: poco ci correva d'età da me a lei. nievo, 36: tra
, essendone qui molti che meglio di me e con sodisfazione di tutti potrebbero questo
. tasso, i-283: non contra me, ma contra il simulacro mio (ché
giovane, 9-84: ma chi fantino a me corre '1 cappello, / l'
specie procura di fare il contrario a me, non veggo come mi corra cotesto
accordavo delle soste sperando di trascinare con me al riposo anche l'ammalato. ma egli
, io, sapevo cosa volevano da me. ma niente, dura io e indifferente
'. baldini, i-266: sopra di me che cominciai per tempo ad accarezzare ambizioncelle
io, per confessar corretto e certo / me stesso, tanto quanto si convenne,
correttissimo, mai più non avrete covelle da me. baldinucci, 5-10: la prima
dalle vostre amorevoli ed erudite correzioni, me la rimandate carica di lodi e di
le stampe e procurai ch'i libri da me stampati fossero i più belli e i
al corso. caro, 2-747: me ne salsi in cima / a l'alto
colli / io pur mi rendo a me medesmo. monti, 2-506: ognuno
e sofferto angosciosamente il che a me non importava: per me egli era un
che a me non importava: per me egli era un inviato del lungo
un viaggio, che i corrieri me lo dipingono per una cosa scura;
l'osso. giusti, iii-271: a me duole moltissimo lo scandalo della stampa,
l'avea mai vista prima, o se me ne fossi scor dato.
che si truova ne li corpi celesti, me pare più presto effetto e segno del
: per poco che la disposizione di claudia me 10 consentisse riuscivamo a entrare in un
, 3-20: è cominciata fra lei e me, fra lei e teodora, una
benedetta signora... vuole da me un poco d'olio da bachi. di
al tramezzino libraro qui, il quale me ne fece istanza per parte del passero
frivoli o gravi o dolorosi, ma per me sempre memorabili, della mia vita.
. boccaccio, vii-200: lasso a me! ch'ai medesimo grado / non corrisponde
. a. ha per aventura concetta di me, perché troppo deboli son le forze
gli disse, voi non avete a me corrisposto in questo servigio, com'io
varia '; ed io stesso assai tardi me ne avvidi. piazzi, i-1-27:
io ho, d'onorare quanto più per me si potrà la sua serenissima e gloriosissima
madre che prevedeva di dover ripetere con me l'esperienza già fatta col marito, al
, a tua posta: / ché a me non manca se non provedere / a
vero fiore della gioventù; e non me ne duole per i comuni diletti della vita
. d'annunzio, v-2-456: a me l'illetterato cice consiglia per corroborante i
e amorevolezza dell'amico venisse attenuando in me e migliorando le non lodevoli e corroborando
. galileo, 871: già che me la sono lasciata scappar di bocca [quest'
, in quell'ora, significava per me... la scoperta di un'altra
e della poesia di altri popoli per me fin allora ignota. significava forse anche
la rinascita e la corroborazione dentro di me del desiderio di entrare in quel campo
fumato una scatola di sigarette: cioè lui me le offriva con grazia, come a
53-30: null'è che cure morir tom me vide: / la tepedeza m'
corpo della santa chiesa: ch'io per me non so riconoscerlo per più manchevole e
diletti, anzi appetiti corrotti standosi, me nel mio... lascino stare.
mio deporto, / figlio, chi me t'ha morto, figlio mio dilicato?
/ starò sempre 'n corrotto, non me porrò alegrare. g. villani, 6-45
conosci 11 voler meo, / no me far corrucciar, parteti ornai! iacofione,
ornai! iacofione, 29-10: alluminato me mustro da fore, / c'aia umi-
core; / ma le s'om non me fa granne onore, / encontenente me
me fa granne onore, / encontenente me so corrocciato. bibbia volgar., v-i53
ix-343: e mille fiade el giorno me corroccio / con lo mio padre che non
, che fatto aviamo? a me pare, che per niente ci travagliamo,
- voi; che però sento / a me 'l talento -vostro umiliato.
ingiuria bestemmiava, rispose: or perché me ne domandi, pietro? ugurgieri,
, in cambio de quisti denari, me voleva confessare; e voi me voleti
, me voleva confessare; e voi me voleti mò salaxare? questa è una bella
stuzzicandolo coll'omero. « ma di me a voi non ve ne importa!
non si degnarono di posarsi su di me; ed anche i miei, corrucciati e
da scherzo, / avenir questo a me. -di corrucci: facile allo
, che ella ha preso di me, m'ha recato alla morte, e
ha recato alla morte, e che di me non prenda corruccio. chiari, 1-iii-54
, e colla faccia incerata, pare a me che si studino di togliere al carnovale
« lo so » oppure: « che me ne importa? »; un piccolo
il congedo / e che piacere a me par che le spiaccia. palazzeschi, 3-62
tedesca. berchet, 60: dinanzi a me non istavano che il concetto della virtù
: io debbo avere maggiore odio di me che uccido ranima, che è infinita
mi credevo in ogni corsa scoprire in me una nuova qualità di pirata maestro dei
. rosso di san secondo, 1-8: me ne vo impettito nel corsaletto del mio
noi. g. gozzi, 1-32: me ne andava a spiegate vele, non
tutti buoni e stimabili assai più di me. foscolo, iv-357: niuna generazione
. fontanella, i-232: penso, misero me, dubbio in aspetto, / del
dubito che tra loro e catalani ne me tran o tanti che perdrano il corso e
11 celebre padre beccaria, neppure una definizione me n'è rimasta in capo, e
/ per romania andavan, pare a me. marco polo volgar., 160
demonio del fare s'è allontanato da me, ed io, che non vivo
fiore, 35-6: allor tornò a me, che lungi m'era, / ragion
corso, / se tu non prendi in me alcun ricorso, / po'che
forme. d'annunzio, v-2-181: me ne andai sul bastione dove già da
corti vizio, / infiammò con tra me gli animi tutti. g. villani,
cose italiane che custodisco e illustro in me, io perpetuo anche il sorriso italiano:
m'ha promesso / di far per me ciò che sarà possibile / perch'io l'
longamen giasuo, / da che eu me repento de ciò che m'è avegnuo,
tanto t'ho gito chedenno, che me ce manda 'l mio paté: / retòmate
. allegri, 58: al più da me sarete sberrettati, / ch'io non
, xiv-303: le donne sparlano di me, anche senza conoscermi, perché non
la corte cominciasse a procedere contra di me, le richiesi licenza per andarmene.
in pace la verace corte, / che me rilega nell'ettemo essilio. idem,
, v-158: la corteccia del cervello a me pareva più scolorata dell'ordinario, e
truovo spesso con gli amici ed essi con me. muratori, 7-v-450: bisognava intervenire
quiete / tu sei l'immago, a me sì cara vieni, / o sera
fin detto che sono bello; anzi me lo disse proprio il morpurgo, che è
zio corteggiava, e che piaceva anche a me. de sanctis, i-178: s'
mi perito a invitarvi a venir via con me. imbriani, 2-75: come si
cavalleria: / baron cortese, non me lo negare! ariosto, 26-1: cortesi
/ di dar soccorso a'miei, che me lontano / richiamano, fa vano il
sull'ali del fantastico / pensiero in me s'esalta, / e par sublime,
usava ai miei tempi non era per me... la donna era considerata come
disdice l'essere villano verso di chi a me è stato cortese. bisticci, 3-242
grifon: « questa cortese usanza / da me, per la mia fé, non
, un giorno oh quanto / verso me più cortese! prati, i-15: ei
/ in fano, sì che ben per me s'adori, / perch'io possa
i lirici metri, che apprese / a me la duplice musa di fiacco, /
noce il meo corteseggiare, / ché me n'avete a vii; tanto giudera /
cresciuta, accorgendomi del cortese castigo che me ménte). come si conviene all'uomo
, xvi-8: non già meo valore / me conquistò de voi la segnoria, /
. tasso, 13-i-661: per me pietade è spenta / e cortesia smarrita,
: vede, lei è stata condiscendente con me perché lei crede in un nostro remoto
la vergene maria: / ma non me ce vai cortesia, / tanta è la
è la sconoscenza, che vèr de me voi mustrare. dante, vita nuova,
in tanto splendor gran meraviglia / a me medesmo io fui: / e sdegnoso pudore
; / lo vino, prego, renne me per la tua cortesia! chiaro davanzali
, 12-212: deh se ti cal di me, barcinio, scribili [i versi
farle riverenza avanti la partita; però me le 'nchino fin di qua. baretti,
, e di lingua, come a me parve, cortegiana. leopardi, ii-51:
del mio pensiero, e aperta / a me solo de'fati è la cortina.
la cortina. manzoni, 18: a me dal volgo / tratto in disparte,
ojetti, i-74: sta seduto davanti a me un signore grasso e corto.
cina bollita e ribollita, 10 per me crederei che fusse per esser dannoso. c
con quel cervellino! alle corte, con me non si scherza. pirandello, 7-127
morrò di corto. marino, 1-54: me dunque adora, e 'n su l'
, 1-7-48: il vanni dietro a me poi corvettava, /... /
. bandi, 235: sentito da me che stava per entrare l'arcivescovo con
dalla città che si oscurava, e per me non era un luogo tra gli altri
. anonimo genovese, xxxv-1-756: pu me deleto in veritae / quando e'vego
mia a quella bella cosa / che me n'ha colpa, e non fu mai
., 9-3 (355): a me pare che tu te ne tomi a
mi fece / indurlo ad ovra ch'a me stesso pesa ». m.
. verga, 3-91: io non me ne immischio negli affari di mio marito
, 230: e, se io me ne andai di poi a costantinopoli,
al prezzo istesso ch'è costato a me. manzoni, 206: si domandi a
, / guido, che fate di me sì vii ladro? a. f.
tutt'è 'm beritate. / una caosa me dicate / d'essa bostra dignitate.
sorridendo. parini, xviii-69: a me di me tali degnò dir cose, /
parini, xviii-69: a me di me tali degnò dir cose, / che tenerle
altre cose / dette li son per me. bartolomeo da s. c.,
29-42: or convien ch'elicona per me versi, / e urania m'aiuti
belle canzonette. galileo, 912: a me conviene andare tanto più cauto e circospetto
questo ormai non c'è discussione! me l'ha scoperto tuo cosa...
. d'annunzio, ii-439: posi me suggello / violento sul secolo carnale /
da quando lo spazio non esiste più per me. alvaro, 7-205: in altri
in agricoltura ». « e io me la farò. studierò i trattati.
di cento cose, / girar su me sepolto / con un cestel, non so
, iii-177: tu non avrai da me cosa alcuna che ti piaccia.
, 1-128: bella cosa parrebbe a me, per esempio, quand'uno per la
ch'io possa: per quanto sta in me, per quanto è nelle mie possibilità
demandata grazia... ti sarà da me conceduta. g. b. nelli,
anima qualche cosa di quella tenera compassione da me provata nel tempo lontano verso la piccola
m. ceccki, 18-9: venghino a me, com'è dover, cotesti /
lor menti. pindemonte, 215: per me, non più accostar le dita /
se sapeste come era arrabbiata contro di me. voleva andar da suo padre, voleva
.., guardavano in su come me. pratolini, 1-42: egli non rimase
327): già lei sa meglio di me che soggetto fosse al secolo, le
i-65: tante aggiustate coselline belle / me le ha fatte una torre di babelle.
aveva già vedute più assai cose di me, abitando in torino; aveva spiegato
ordinare tutte le mie cosucce era per me divenuta un'abitudine. borgese, 1-141
accidenti un'ala intiera attaccata, e me l'ho pappolata in due colpi.
iacopone, 17-7: or lo me di', frate ranaldo, / ché
guittone, 171-2: o quanto fiedi me forte sanando, / tu, dolze
sono sicuro almeno che niuno piange per me; e non so se la vostra coscienza
esame di coscienza, e ho riandato me stesso da vent'anni in qua.
. /. nelli, 9-2-6: me ne farei scrupol di coscienza a servirvi male
, che certamente di niente ho di me coscienza. stefani, 6-51: e perché
della scienza e della dignità mia che me lo fa dire. d'annunzio,
voglioso di lasciar morire il discorso. me ne seppe male in coscienza mia.
; iddio e la verità l'arme per me prenderanno. bruscaccio da rovezzano, ix-244
il fato e i tempi iniqui / a me concederanno ho stabilito / consacrarlo a le
vuole uno zecchino alla settimana. -io per me non voglio niente; è l'amico
santi, 4-46: signore, sana me, e sarò sano; fammi salvo,
-non so, può essere che non me lo metta nemmeno. io son così;
la vita mia, / prega per me maria. / così sia. bocchelli,
pavese, 1-112: ernesto ride con me senza voltarsi, e io cambio gamba
.]: 'cosmetica', quella parte della me dicina, che ha per
egli la difenda alcuna volta disputando con me, che essendomi fatto un vero cosmopolita vagando
. nievo, 64: maestro germano me l'aveva guemita [la testa] con
prose consparte / ho pur talora, or me ne pento assai. tasso, 6-iv-1-174
cospetto / sono cagion di scusa a me soggetto. pulci, 10-9: carlo gli
: infesto alle malvage menti, / a me sempre benigno il tuo cospetto [o
cantando sì dolce, / che mai da me non si partì il diletto. cino
, canz., 104: se io me conduco nel cospetto / de quella per
nell'arte tragica da sì cospicui maestri, me ne tomai a siena. rajberti,
se lo conosceste, avreste pietà di me. anche il tempo conspira a'miei
far che s'abbarbicasse ognora più in me questa mia sciocca e ridicola presunzione?
non so più qual debba essere per me il tempo destinato alla quiete, giacché
che... niuno più di me goda in veder sì ben cospirare insieme
ch'io voglio / ne'tuoi sembianti contemplar me stesso. / questo che affiso d'
so chi tu se *, che me così cognosci; ma tanto ti dico che
e dica che v. e. me li dona. redi [tommaseo]:
porta il prato, lungo le mura me ne andai insino alla piazza di san
e dilettosa altura la tua fede verso di me, quale è quest'agnellino che io
vostra reverenza. fagiuoli, 3-2- me a parigi. 222: finirò
non so in qual lato / da me ti fugga, in ponente o in
di loro differenti, e già da me precisamente ritrovati. marino, vii-413:
geloso, un più sincero / per me, un più caldo, un più costante
tutto che la dicesse essere di me fortemente innamorata, constantemente os
sì avaro, / ca molto caro me costi per volerte arriccare. meo de'
fiato, / e ne l'onor non me n'è guar cresciuto. dante,
, se giusti siete, / rendete a me quel cor: / mi costa troppe
! verga, 4-219: « non me ne parlate! » interruppe alla fine la
pur sapendo di astronomia molto più di me che non ne so nulla, sente di
pervinche. cicognani, 1-9: scoprì per me una santa bambina in raso bianco costellato
son bene, per li peccati da me commessi, in gravissime pene e angosciose
ingannati, xxv1- 387: -venite con me quanti voi séte. stragualcia, vien
con quello che io avevo già pensato da me medesimo. tommaseo-rigutini, 2909: 'costì'
. nelli, 14-3-15: oh ditelo a me, se le son di garbo.
volentieri; perché se si rivoltò contra di me ella sola, si rivoltaron con me
me ella sola, si rivoltaron con me contra di lei due altri. =
. giov. cavalcanti, 101: a me pare che questo fosso si faccia profondo
a dire che la voleva tutta per me; il che se non costituisce amore e
io sia sì mentecatto, che da me medesimo venga a costituirmi col collo sotto
iv-2-424: non aveva io dinnanzi a me imo spirito eroico escito dal mio stesso
io così acutamente cercava di rivelare in me medesimo? 2. eletto,
romana. algarotti, 2-298: quanto a me, io credo che le obbiezioni che
s'è disposto / di non mettere in me un denai'di costo. boccaccio,
voi far grandissimo onore, e a me, che povero sono per voi, grande
la costala d'un coltello, e me lo fasciai ne la gota stretto stretto
, e tosto che egli comparse, me lo sfasciai. firenzuola, 594: l'
mano, / a lui parlava: -io me ne vo constretto; / sostien persona
separati. carducci, 37: o a me di mutua fede costretto / da eguali
detto; / ché veritade e amor me v'ha costretto: / quella me è
me v'ha costretto: / quella me è amica, e questo me è
/ quella me è amica, e questo me è signore. leone ebreo, 199
l'inclita nice / del piè che me costringere / suole al letto infelice.
ad aggiustare? questo, secondo me, sarebbe un indizio... di
che passar mi convien '; cioè a me dante convien passare questa parte, 'senza
. machiavelli, 7-8-38: io per me non ne saprei cavare costrutto. ariosto
: / giovanna o altri non ha di me cura; / per ch'io vo
di morale. verga. 3-115: a me mi sembrano tanti pazzi costoro! diceva
abbandona. alfani, ii-500: in me non ebbi tanta parte, / ch'
di voi che ralleverete, e di me che l'ho eletto per erede e
compar, pòi recordare, sì corno a me pare: / donzello en bel servire
/ alcun rivo corrente, / venite a me dolente. ariosto, 7-3: spinto
/ par che 'l foco consume, / me nutre il foco e consuma il pensare
lume / il sol, che a me sparì. parini, ix-21: bel vederla
costura / disser le tue lodi con me. alvaro, 9-329: ella sta ballando
, par., 7-16: poco sofferse me cotal beatrice. maestro alberto, 44
21-7: e 9e 'n cotal maniera me la date, / così son ricco com'
vista: dal che m'awisai come per me pure stagione fosse giunta di coniugarmi.
: dice il minonna: « lasciate andare me innanzi; venite in quaggiù, ché
liriche di dante io m'inganni: me ne scusi ad ogni modo l'amore
giorno: / cotale è dolce a me, che al porto tomo / da l'
che voi non neghiate il vostro verso di me. sacchetti, 6-24: io ho
a tutti quelli che hanno meglio di me. la invidiosa mente sempre solamente per
incantesimo, ché tu possa far cavalla di me e fare i fatti tuoi con l'
abbatto; / e se tu vinci me, datti conforto; / che'tuoi prigion
guarini, 258: credetel pur a me, che cote fui / di fede a
contessa di sentirsi vecchia e di veder me ancora fanciullo. d'annunzio, iv-1-193:
sai., 2-23: sia per me un mattar azzo, che alle coste /
caro, 12-ii-314: vuol sonetti da me, come s'io gli gittasse in
. redi, 16-vii-60: io per me, bramerei di sapere, se quest'accia
acciocché io possa partorire, e poi me ne verrò ancora io ». dissi
lassarne cambiare, ché 'l mastro non me dia un cavallo; ché me par sia
non me dia un cavallo; ché me par sia troppo tardi e sai che
sia troppo tardi e sai che sempre me fa sdelacciare le calze e me alza la
che sempre me fa sdelacciare le calze e me alza la camisa e me dà,
calze e me alza la camisa e me dà, qualche volta, con una scuriata
delle cotte. pananti, i-24: me ne fer delle crude e delle cotte.
il borghese, proprio non è per me: -s'esce allora del paese a far
io non la voglio, in quanto a me, più cotta. note al malmantile
vela d'un placido impiego, -sbattette me al di là del continente, in sardegna
critica italiana ha messo da parte per me. 4. figur. di
questo basso mondo. parini, xvii-18: me per l'urto e per l'impeto
impeto / de gli affetti tremendi, / me per lo cieco avvolgere / de'casi
sole; / cotanto io godo in lusingar me stesso. redi, 16-v-121: se
cuore quella pessima volontà che contro di me aveva,... valersi..
davvero ambizione nessuna! se dio guardi me ne fossi covata dentro pure un tantino
non ci covi qualche cosa, che io me ne consumo! poliziano, orfeo,
, toglievo dal mio letto il capezzale e me ne servivo contro i covatoli di lenzuola
, 29-47: ma a quii che covelle me dona, / mustroli leta persona;
non stia sempre ammannito a toccar che me sia operto: / non arman per mio
buonarroti il giovane, 9-107: io per me 'ntendo farmi un tratto il covo /
qua 'l suo consiglierò, / che me lo saperrà insegnar a covo. b.
. giusti, i-559: ultimamente me ne capitò [di lettere] una
1-121: i covoni pesavano e talino me li gettava sulla testa come fossero dei
poeta e il pensatore siano morti in me? pratolini, 9-78: gli dava fastidio
ojetti, i-152: sgambati com'era? me lo ricordo alto, magro, anche
cappelluto sospeso sulla selva dei capelli, me lo fecero giudicare,
né moltiplicità d'anni scemeranno mai in me la minima parte di quell'affetto e di
conforta, / sol dimostrando che di me li doglia, / per la pietà,
di qualunque sorta - sono tutti contro di me. 2. attività, operosità dinamica
: la lettera dica che vostra eccellenza me li dona [500 scudi], perché
mente; / cielo né terra non me dà dolzura, / per cristo amore tutto
idolatria, i più scusabili idolatri io per me stimo che fussero i persiani, i
cusì, gentil criatura, / in me ha mostrato amore / l'ardente suo
quantità di creaturine invisibili, lontane da me i milioni delle miglia, non veggono
a. pucci, ix-366: per me parola ma'da voi non cala i
il circolo di giotto] appresso di me trova facil credenza, per averne veduto segnare
ne è pulita cosa il ricordarlo; oggi me ne pago io da me un acconto
; oggi me ne pago io da me un acconto, con questo poco d'allegria
mi portava, se prima egli non me ne faceva la credenza: per la qual
i-2425: omo che mi pare / vèr me intero amico, / a cui sovente
domattina, / daroll'a diveder che me ne duole. fiore di virtù, 38
mercatanti non lascerete voi per credenza a me questa volta; ed a dio vi comando
una credenziale di millecinquecento zecchini, non me ne avendo dati che soli milleduecento pel
non ti dico favole. sai che a me hai a credere, et a bocca
naturale desiderio... fu sempre in me di operare sanza alcuno respetto quelle cose
, xxiv- 844: io per me credo che il mondo sia oggidì migliore
e sarebbemi caro, che o voi aveste me a quello di lei credere persuaso che
: benché pur dianzi / feroci a me giurasser fede, e a roma.
, che se ne intendono più di me, al comunismo degli stati uniti ci credo
di cor sì caldo, / che me l'avesse a tor. f. d'
hai torto, pinocchio! credilo a me che, se non vieni, te ne
, 1-5 (i-63): credetelo a me, che se voi non cominciate prima
. alvaro, 9-103: credete a me: più certi uomini sono in basso
credibili? pure accadono e accadono a me, che mi trovo in questi pasticci
che fusse sì savia che migliore di me se 'l sapesse nascondere, in atti et
. agostino volgar., 1-7-73: a me pare, che tengano più credibilmente quelli
pannuccio del bagno, xxxv-1-311: come purga me tallo elemento, / così
62-62 (v-155): danne credito a me, che 'l ver ti dico
a'magnanimi cauconi / vado, ove a me un credito si dee. f.
, cento lire ogni due mesi, voi me le tenete pronte, che passo io
: io mi credevo in credito verso di me e verso gli altri.
dì 28 di questo mi faciate costì creditore me proprio de f. 613 * 4
abbattuto il recinto di questa tua rocca a me creduta, altro non mi resta che
in un mazzo, n'ha fatto per me un infer- netto piccolino, come quel
: sarebbe un ^ vero crepacuore per me, di dovere... di trovarmi
. lorenzino, 101: meschino a me! che, questa mattina, ho pensato
è con la vaga scanfarda condotta da me per la via di là, voglio ire
bandello, 2-10 (1-775): io me ne crepava de le risa, e
/ a motteggiar così, e tra me stesso / mi fa crepar di risa.
fallano, ha da crepare prima di me, e se non vuol fare un'ingiustizia
a. casotti, 1-1-3: per me crepi il dettato e chi l'approva,
mal lo fai, / che di me non puoi aver pur una cica, /
. panzini, i-448: fu da me udito un crepitare di sibili e di metalli
di un fascino che s'addensasse intorno a me con la lentezza di quell'ombra crepuscolare
cornaro, 82: basta assai a me... che in questa così lunga
vista di questa sorella, già da me tanto amata, come accennai, e che
e 6 calano, ed io per me n'ho veduto una in sul lago di
séguita, anzi pur cresce, in me la meraviglia nata dal veder quanto frequentemente
: / che prò? l'odio di me nel cor del padre, / quanto
tommaseo, i-135: de'suoi sudor'me con mia madre / mantenea, di dì
fiato, / e ne l'onor non me n'è guar cresciuto. dante,
nova bellezza; / onde amor cresce in me la sua grandezza / tanto quanto il
la mia figlia vera, / da me nudrita, al fianco mia cresciuta, /
con sereno e lieto ciglio / ornai trareste me di doglia fore. marino, 8-32
del bi- zarro, / facendo a me crespei delle lor ciglia. -far
, / de'quali ha fatto per me rete amore. crescenzi volgar.,
loco. / e se ben sua adorneza me confonde / e vame consumando a poco
tese, / ov'io (né me ne duol) fui stretto e colto.
io: rivolgi poi / gli occhi a me tua consorte, a me..
occhi a me tua consorte, a me... / ch'or vecchia ti
. giusti, v-315: creda a me, che, novantanove per cento, queste
ah? / eccomi. piaci a me, vecchia crestosa. 3.
143: io vivrò; ché a me l'anima avvinta / di più tenace creta
lo fai, / che di me non puoi aver pur una cica, /
siero di rubarmi * la criata ', me la afferro tra le braccia,
della cricca, e valeva meno di me. bocchelli, ii-203: dal padre
dove ero stato sei mesi, e me ne tornai in napoli, col fermo proponimento
mia fatica e voglia, / ed a me paion virtù cardinale! 3
mi lamento / del suo criminamento / ventura me n'aiuti. = deriv. da
., 87: cingete il capo a me di verde foglia, / ché grande
notte. qual crisi erasi operata in me? lo ignoro, ma io era guarito
. bentivoglio, 2-29: e crediatelo a me, il quale, e per ragion
dio, / pria che, sparso da me, seme diventi / di guerra contro
pelle crispata induce la testimonianza incontro a me, e si suscita lo parlante falso
falso contro alla mia faccia, contradicente a me. crispazióne, sf. letter.
pena appena. 6. me tali. cristallizzazione primaria: struttura dendritica
. nievo, 135: io per me ci fui le belle volte a quella incantevole
cristiani battezzati come vostra signoria e come me; salvo sono cristianacci.
battesmo / de mio cristianesmo / e chi me pose nome a quel zimbello. campanella
quale ero uscito -si agitava sommessamente in me, senza volersi decidere chiaramente. =
vostro luogo sarete, facciate che a me vegna quel veracissimo corpo di cristo,
ch'allora poi, pentito del male da me perpetrato, ma non della pena per
di giesù cristo, giubilando direi: -o me felice ch'ai miei peccati ho avuto
parte, e al fine dei conti me ne sono trovato più bene che male;
cristo né per i santi, credi a me che è un altro par di maniche
dagli effetti. ed io trovo in me più occhi e senso che compasso e critica
critica italiana ha messo da parte per me. panzini, iii-504: era sopravvenuto
da tanti, perché hanno da criticare me solo? c. gozzi, 4-122:
che stavano con me quando mi trovavo nel punto critico della
ell'era di tagliacozzo, nonno de'me * bisavolo; e la non mi crocchia
; e siccome stampato non è, me lo procurai manoscritto. pindemonte, 210:
deh statti a crocchio un pocolin da me. algarotti, 1-495: niuna cosa metteva
cor sì rigido e feroce, / che me tormenta in guidardon de amore. grazzini
che di cesare in quanto cesare non me ne importa un fico; e per
in cambio di pugnalarlo, ch'io me ne dava lo stesso pensiero. prati
la erode salva la giente / e me facie disviare, / la erode mi fa
, / col signo della croce a me conversi / paesi sì diversi. tasso,
, 75-1: fugo la croce che me devura, / la sua calura non posso
porto nel core; / la remembranza me fa consumare. bibbia volgar., ix-96
ix-96: se alcuno vole venire dopo me, anneghi se stesso, e toglia
toglia la croce sua, e sèguiti me. passavanti, 46: la croce è
/ beata la tua sorte, / se me seguendo prendi la tua croce, /
, del fallito, del vinto -di me -sia atroce a portare. cassola, 2-180
avranno mai fortuna! -lo dica a me!... almeno mi avessero
1-251: che cosa invece poteva offrire a me, abissaria: / beata quella
ecc.). contenta pure di me solo? andrea da barberino, i-113:
amore è doven- tato necessariamente anco per me un giocare a dama: mosse calcolate
arrigo testa, 1-72: di me fermanza avete, / ch'eo
20 o 30 semi di poponi damaschini, me ne farebbe gran favore.
assai ben temprato. 3. me tali. prodotto siderurgico adoperato soprattutto per
chiara e bella / che nulla falta in me si troveria! busone da gubbio,
una mia cugina si sposò, ed a me e a un'altra cugina toccò di
sgiella in gioia dimora, / a me n'abondano marimenti e pianti. novellino
io costei fugio, e lei seguir me vóle. tebaldeo, xxx-7-27: ed io
il * pon- tetto verde 'me lo tolsi giù di braccio; e reggendolo
, v-2-570: sciamanna è, secondo me, il paragone del novanta per cento almeno
che disiava scusarmi, e scusava / me tuttavia, e noi mi credea
: or'io, che più di me cara non aggio / cosa di quante mai
dannato. d'annunzio, iii-1-735: me / dio danna, me percote /
, iii-1-735: me / dio danna, me percote / che sempre mi travaglio /
diceva lola. -non creperai dannata come me. -proprio dell'inferno, infernale
ix-254: tu che 'l vero conosci, me ne snoda, / e non mirar
/ ma prima il fa'che di me carco, pieghi / caron il legno alla
tue acute osservazioni era già stato da me presentito e corretto. ma per buone ragioni
dannato a l'odiosa coltre, / me sanator volesse, il poverello, / cred'
null'om non afisi / quant'a me solo, ed io ne so al perire
guittone, i-14-165: e se dire me volete che pregio e piacere sia grande
, 10-63: e se tu vinci me, datti conforto, / ch'e'tuoi
2-324: il tuo matto furore contro di me è di tal sorta, che per
devono essere di vanità. e a me pare impossibile che non siano (massimamente
; / pòlse far per suo onore che me dica: « veni fora! »
comunemente ad ogni donna fiorentina ed a me in particolare. alfieri, 1-709: e
, v-159: messer sperone pare a me che volesse lodare la lingua toscana, ma
discepolo. parini, xix-88: a me disse il mio genio / allor ch'io
io spero, decoroso pel governo e per me, siccome vedrai dal decreto che si
bibbia volgar., vii-605: disse a me: queste acque, le quali discendono
e poiché se scotti, voi meglio di me vel sapete, così ancora meglio di
vel sapete, così ancora meglio di me comprenderete se l'etimologia sia giusta.
da tutti i deboli e inabili come me, da tutti gli abili e gagliardi
porterà per un buon tratto lontano da me. beccaria, i-50: la prima
amico mio, non vorrà mai dimenticarsi di me. rovani, i-571: persuaso com'
confucio. nievo, 360: egli me le decretava [le lodi] con un
, mentr'io scrivo, ignote a me, ignote a tutti, nel tormento d'
. frezzi, ii-17-143: e'disse a me: -perché da me fu rotto /
e'disse a me: -perché da me fu rotto / nel mondo ogni statuto e
6, 8 per altrettanti fattigli pagare da me in firenze dal sig. dottore stefano
dedalea condusse. mamiani, 1-32: me pur, me, diva, ascolta e
. mamiani, 1-32: me pur, me, diva, ascolta e per fiorito
vi dedico questi * discorsi ', da me in questa state passata, in questa
maestà] io ho dedicato e dato me medesimo. g. bentivoglio, 4-596:
dedicato a vostra eccellenza, e poi da me riformato. sarpi, i-1-20: questi
ennio visconti, e questo pure dedicato a me. carducci, iii-6-224: la 'secchia'
di lui, che è, e di me, che incomincio a essere affatto vostro
vostro desolverete da questa rapida voglia, e me ultimamente come fedelissima vostra subdita amplifiche-
, venissi con tutta modestia a lodar me stesso. b. croce, iii-10-56:
ora vi dedico questi discorsi, da me in questa state passata in questa forma che
altra cosa posso servirla, disponga di me come d'un suo deditissimo servitore.
e l'animo fra quelle braccia a me soavemente note. 4. che
corti vizio, / infiammò contro a me cioè accese, * gli animi tutti
potessino mostrare qualche spesa grossa fatta da me, che facessi fede al furto, crediate
. berni, 213: io per me credo che la denominazione di questo nome
miserie infinite per tutti, e anche per me, le mie mi hanno molto istruito
monti, vi-78: avendo egli con me aperto un debito molto maggiore, credeva
debito molto maggiore, credeva che io me ne sarei ad dossato il
la mia propria e che migliore, per me, non potrebbe esservene un'altra
, i-410: fu dato commissione a me, che ero stato loro provveditore, di
si deferisca? -arti non mie. me dunque, / me primo e solo
-arti non mie. me dunque, / me primo e solo ornai giudice avrete.
deficiente. pirandello, 111-6x1: che me ne farò? ma dunque è proprio deficiente
ma dunque è proprio deficiente lei? me lo metterò come titolo nei biglietti da visita
fisamente intrò nella mia imaginazione e fece me disponere similmente a defìgere li miei occhi
vi era un altro legame tra angela e me, e dipendeva dal mio orrore del
quel tempo però, anziché sentirlo in me stesso..., lo sentivo in
ragione a'maggiori e più savi di me. zanobi da strala [s. gregorio
, diceva a ieremia: * noli me orare prò populo isto '. non mi
momento, sull'atteggiamento da tenere con me e non avrebbe più deflesso da questa
e de l'ingiuria / che riceve da me sì caro pegno, / se del
amici e i conoscenti hanno qualche fede in me, io sono maggiormente obbligato a non
convenevoli a placare te spento, e me vivo vendicatore. dossi, 712:
do non resti defraudato del concetto fatto di me per relazione di vostra signoria. pallavicino
. sacchetti, 19: fai di me un spiritei defunto, / rimaso sì
i. l'uffizio fatto da lei per me da vero padrone affezionato, e gliene
pareva che dante fosse un decadente. a me voi parete tutti degenerati. levi,
ed aggressiva. « cosa vuole da me questa degenerata? » pensava; e
iii-6-378: si chiudono i sonetti da me raccolti tra queste ultime rime con un
bembo, 1-167: forse non degna me di tanto onore. fo
poesie bolognesi, v-340-28: piu rico me tegno / che s'eo avesse lo
. soffici, iii-4: quanto a me, tre volte o quattro fui pur
non credea che vostre alteze / ver me degnassero in- sciendre. giamboni, 4-527
altrove, / né gli occhi a me, che già scendea tra l'ombre,
, mali ordinari e triviali, non me ne degno. io sano etici, fisici
cordialmente, e benedireste... me vostro tenero ed ossequiosissimo veneratore. foscolo
d'una visita, quando toccava a me di venire per la prima. gozzano
ha voluto aver la degnazione di venire da me? pirandello, 7-376: molti professori
purg., 1-32: vidi presso di me un veglio solo, / degno di
ché certo tu eri degno d'aver me. andrea da barberino, 1-142:
/ anima fia a ciò più di me degna. bambagiuoli, 26: l'
ognora / e del padre e di me. botta, 4-386: ferdinando fu
: molto gli avrebbe piaciuto che per me fusse dato memorevole scrittura a la digna
di smalto: / forse daranno a me sì dolce stile: / ch'io sarò
perfettamente, come tu sei stato amato da me, come veramente le tue virtuti,
: colui che è per venire dopo me, egli è più forte di me,
me, egli è più forte di me, li calzamenti del quale non son
è colui il quale deve venire dopo me; il quale è fatto innanzi a me
me; il quale è fatto innanzi a me; al quale io non sono degno
voce gridante nel deserto. dopo di me verrà uno cui non son degno di
degradassero. bocchelli, 13-164: in me lo spirito degrada nella carne; è
i-429: o donna ch'anzi vespro a me fai sera, / cui laura è
tu sa'ir; ch'i per me non la cheggio. bibbia volgar.,
, / deh, come fui sì di me stesso fuore, / che senza te
tanta fortuna / per sì nobil signor a me non venne, / ch'anch'io
quel cibo del quale avete acceso in me tanto desiderio? marino, 233:
sangue] con un ampio orifizio, per me preferiscola al polso, alla lingua,
una gran digezióne d'animo; né me ne maraveglio, poiché sprovvistamente un così
le bende del sagrato capo, e me mena allo tuo tempio, o febo
, o vendetta; riedi; e me riempi / tutta di tutto il nume
andavo io, e... a me saria parso parlare, a uno uomo
a uno uomo che fussi stato come me; quale cosa non m'interveniva così
, alla polizia fascista, contro di me, contribuendo a farmi condannare al confino
81): e poi, a me non compete di dar sentenza: sua signoria
onora della sua amicizia, ha scritto a me come amico, perché ha compreso,
. alla gita quando viene da me una piccola delegazione di giovani barcaioli a
te dele / ogni rugo in ver me, nuovo dantista. 2.
m'abbi mandato confortando e salutando, me, el quale fuoi tuo intrinseco fratello,
simintendi, 1-31: a me serve la terra delfica, e claros,
g. rossetti, vi-36: volle in me punir nel truce orgoglio / con ceppi
, or s'abbia, / dissi fra me, quante col calcio aperse / il
, iii-400: i sentier spinosi a me segnate, / voi, d'elicona,
l'una fu lo proprio amore di me medesimo, lo quale è principio di tutti
infino che le signorie vostre deliberino di me. davila, 245: cercarono di
sancio / che mai non caggia in me per tempo obblio / di lui, ch'
le parole, le quali sono state da me trapiantate nel mio poema da'buoni libri
, 3-20: questa morte sì breve non me siria 'n talento. / somme
e ti dilibri, / difficile a me, rozzo e maestrevole. firenzuola,
sappia qualche cosa di questo parentado. me delibero de demandargnene. 14
malvagi cavalieri di comovaglia avranno sofratta di me, sì come elli ebbero al tempo
volgar., v-157: volgiti a me, signore, e delibera l'anima mia
stato d'animo deliberativo dipende soltanto da me. 2. dir. voto
per far vivere (per quanto in me stava) il nome del mio solo
dama vezosa, / dizendo: ora me ascolta, o alto inpero: / de
, o alto inpero: / de voi me lamento e sentome dolorosa. castiglione,
lasci vedere il suo violoncello. egli me lo porta delicatamente, con un sorriso
, ella ha ragione di dolersi di me, sia pure tanto discretamente e delicatamente
boileau, de fontanelle, che a me paiono veramente poeti di squisito gusto e
-si calmi, via; lo dica a me; ci son qua io. alvaro
proposito. par ini, 579: a me non sembra dicevole cosa implicare e avventurare
mano ad una donna più ricca di me. la delicatezza in ciò supererebbe l'
mio deporto, / figlio, chi me t'ha morto, figlio mio dilicato?
bocca-della-verità, / che già li grilli me li sento quà. / - eh via
che mi mostriate sempre d'avere per me un certo domestico rispetto, che piace
fugi cotal pensire, mai non me ne parlare ». idem, 3-28:
cammelli, 337: pensando a filostrato io me delimo / che per mia causa a
ecco che, per accrescerle quanta per me si può perfez- zione, vengo di
le maraviglie dell'originale; onde io me ne sono sì fattamente invaghito, che
c. dati, 277: a me parrebbe sproposito il paragonare le fabbriche d'
fondo, tanto fece e tanto tempestò che me lo levò di sotto. b.
una troia / a delinquere avvezza, e me l'ha scritto. / dunque non
, vii-1065: -vi dirò che per me medesima non ho niente, ma mio
goldoni, vii-409: se non ha per me quell'amore ch'io mi credeva,
nella malattia, o di quelli da me veduti in altrui. redi, 16-ix-322:
, non capisco, son fuor di me. oh donne, donne! delirio degli
tua anima. la tua passione per me s'è ella raffreddata? temi tu che
unicamente sensibile alle grazie dello stile, me ne ha fatto grave delitto. amerò di
m'induce a tale / abbia di me pietà molto né poco. marino,
. iacopone, 90-22: orme belleza me par loto brutto, / delize con
diei, la quale debba ritornare a me padre. avendola venduta e sbaractata al demonio
/ volerme delezzare; / forsi tu me di'questo / per volerme alazzare? /
ben vederemo presto, / se tu me voli amare; / ma state a dio
dello squisito caffè del buon demetrio, e me la sono sorbita deliziosamente lasciando declamare il
quanto di deludente essa aveva avuto per me e promettendo che l'avrei ben presto
franco, 238: certe proprietati in me nascose / vi scovrirò d'infinita dolcezza,
a sicheo ed a creusa, / di me, infin che si convenne al pelo
: non so si dormo, s'io me vegio o sogno: ecco ch'io
ahi! madre, ancora tu ver me crudele / a che tuo figlio con
e dal potere amar nobil bellezza / me come inetto escludono. goldoni, iii-
servir giusta mercede: / e duolo in me deluso a duol s'aggiunge. dottori
i-348: con lunghissimi abbracciamenti. a me quasi puri, ferocemente la tormentavo, e
dì tardo traendo, / parla di me col tuo cenere muto; / ma io
delusa. quasimodo, 27: non a me più il vento fra i capelli /
per essere il vostro cuore verso di me, il mio, cara quirina,
annunzio, i-640: e tu rinnova in me la disperata / demenza che faceva insonne
criminale. quasimodo, 171: in me eros, / che mai alcuna età mi
311: è questa la bella vesta che me hai facto? per niente la voglio
voglio portare: io voglio prima che me ucidi, che facia mai tanta demenzia.
punto. cesarotti, i-197: io per me, per non demeritar il titolo che
o il tuo cuore si va cangiando per me? guerrazzi, iii-147: ma via
: dunque il servirti / è demerito in me? così geloso / eseguisco e nascondo
filosofi. carducci, iii-23-146: di me..., che nel turbine democratico
. fogazzaro, 4-16: benché non me lo dicesse, trovava certo i miei versi
, iii- 959: convenite con me, amico mio, che si lotta male
, e quali siano le eccezioni che in me trova. pascoli, 711: molte
giorni ch'io non posso fidarmi di me: un demone mi arde, mi agita
pensiero, rovesciò il ranno sopra di me. verga, i-121: sugli occhi della
vendetta. mazzini, i-592: ricorsero a me perché si formasse una commissione: era
. zeno, xxx-6-174: ancora in me successe una tal cosa / col primo
nel terzo luogo, che quando voi me ne accertaste, e che demostrativamente me l'
voi me ne accertaste, e che demostrativamente me l'insegnaste, voi fuste un gran
ha un fegato simpatico lucetta: a me sembra più sveglia del demonio e non
scatenato il vero demonio postiglione contro di me. foscolo, xiv-196: del resto '
di brunetti, il quale è più di me corrucciato contro costoro. perticari, ii-514
, i-21: avea più libertà di me, più danari, più carezze dai genitori
induzia / -a l'amico del padre -non me piaze, / l'ò bexogno del
fiduzia; / caro misiere, non me siate rapaze. / datime el mio,
usate astuzia, / che quela tropo a me sì dispiaze. / rispose quelo e
: - che cosa le potete dire di me? -che avete una chiave finta del
lavoro. michelangelo, v-191: a me parrebbe di vederla [la casa]
qualche soldo, grazie a dio, me lo tengo a lato; vedi qui,
de la buscia fai di lungi da me. l. frescobaldi, 2-31:
no, non voglio » diniegava entro me la mia paura. -rinnegare,
: né bisogna ch'io faccia riparlare di me e degli amici miei e dei forti
fine. berni, 213: io per me credo che la denominazione di questo nome
5-11: dunque, conoscer puoi ch'a me non fia / grave
denso / delle viscere sue, senza me duce. tassoni, vii-9: e
mercede. alfieri, 1-180: tentar me di viltade anch'osi? / premio a
/ premio a virtù dovuto, a me il darebbe / d'appio il favore.
fortuna di parlare e di ragionare come me, così voglio usarti anch'io i dovuti
dovuta. bembo, 7-1-172: a me fate grazia a darmi, così facendo
mio longo e unico disiderio satisfare, me pare assai de- vuta cosa che,
, il fine disiderato si debbia per me ad intero effetto mandare. sannazaro,
1-275: per la sposa e per me l'abitazione / trovi, e mi
fra prima e dopo e per le scale me ne beccavo una dozzina, sei per
., 32-131: poi parve a me che la terra s'aprisse / tr'ambo
2-267: i buoni erano ancora per me maghi e fate, come da bambina.
drago, / che credi far di me poi che qui m'hai? pallavicino,
, buon per loro, e meglio per me, che adesso potrei servire la signora
, 1-2-194: le nuove osservazioni fatte da me nella faccia lunare ci porgono indubitabile certezza
fiume è mio, e io feci me medesimo. giovanni da samminiato [petrarca
il quale e'greci chiamano dracùnzio a me è stato dimostro di tre forme con
una dramma, / quell'immagine a me rendi. pascoli, 978: cercava
, per la grande opinione concetta di me nelle occasioni passate, le quali le
): fin tanto che dramma / me remarrà de vita o de valore,
petrarca, 125-12: non lascia in me dramma / che non sia foco e fiamma
queste conseguenze, voi vi riderete di me, come d'un logico senza dramma
chi avrà una dramma di vera fede in me farà alla palla delle montagne. c
cfr. fr. dra [g] me (sec. xiii).
tamburri, che fece restarmi fuori di me stesso. fummi detto che andava quella gente
vita. settembrini, 1-140: di me dunque io non ho a parlare, ma
conc., ii-94: io per me non ho pensato molto alle regole de'
se ci capisci qualcosa sei più bravo di me! ». pirandello, 5-581:
la esasperante tempestosità di rapporti tra yadwiga e me, mise un punto fermo a tutte
del ghierecatto, / e lo savesse me barba bazante, / e'crò che
, e niccolò la dirizzassi a me. pulci, v-80: scrivendo tu cosa
mio subietto / che sia materia a me nel terzo canto. boterò, i-134:
sua, benché alquanto discosto sia, me ne dirizzo, ché ben so dove
pagina, leggo la vostra lettera a me drizzata. -offerto, dedicato.
., vi-573: lo signore diede a me la lingua dirizzata, per che io
adorate. torricelli, 139: a me basta il vedere nei giardini della toscana
l'augel pia / allor disia -'l me cor drudo avere. angiolieri, 65-3
, com'è: ella venuta da me, e parlato ch'ella ebbe meco,
la forza lo tirava, rispose: a me l'ha dato lui l'unguento,
? ». / ed elli a me: « l'angoscia delle genti / che
di voi so, qual voi di me, dubbiare; / ché soverchia d'altrui
manuscritti nelle librerie e negli archivi da me successivamente citati o si conservano autentici,
lusinga del genio in me prevalse. / e la toga deposta,
. dubbia e confusa / giunse a me la novella. e tu noi sai?
mentre che 10 cotali parole lieta fra me dicea, il cuore divenne dubbio,
, mi sarebbe rimasto un dubbio. non me 10 confessavo, ma la domanda finale
suo sig. figliuolo qua io per me sono della medesima opinione, che v
mio valore / sanza alcun dubbio in me sento mancare. boiardo, 2-6-7:
alfieri, 8-157: dubbio, per me più crudo assai che morte, /
dubbio. ariosto, 21-42: oggi me l'ha richiesto a fronte a fronte,
lui vogliendomi deiettare, / un dubbio che me misi ad avire / a vui lo
e ben che le ragioni sieno per me, pure ci è anche alcuno dubbio
? certo, per quel ch'io me ne credo, niuno. -di
rivedo, / tra le griglie da me lasciate aperte, / vostri cari musetti;
molte fiate molto vicino a far credere a me medesimo che le cose umane non da
tenebre lampi, e venivo in dubbio di me stesso. -vivere in dubbio
: potrebbe già l'uomo opporre contra me e dicere che non sapesse a cui fosse
ma ciò non bastando a sanare in me tanta ignominia, egli tentava disingannarmi svelandomi
poi mi scordo, / tanto infra me mi stordo / per la gran dubitansa
, / aver guerra con voi molto me pesa; / e ciò non dico già
de la dolze speranza / che 'nver di me fallanza ne facesse, / ma tenemi
buona riuscita la loro signoria, che me ne fa dubitare. albertano volgar.
di qualche fallo? / sei sdegnata con me? dubiti forse / dell'amore mio
, / dubiterà che venga / da me l'avviso, ed a scoprirgli il
è qualche cos'altro più addentro. io me ne ero già dubitata fin da quando
, / ch'averla, non che me, m'attossicato / el mar, e
dubiti, signora contessa; innanzi ch'ella me lo vaticinasse, io mi ero apparecchiato
di cristo. alfieri, 1-301: me tu non ami, ed altri a me
me tu non ami, ed altri a me già il disse; / pur di
. serdonati, 10-2: domandati da me alcune volte quali riti e quali ordini
da voi notati come scorretti, a me pure paiono tali senza dubitazione, e sarebbe
che dubitoso / mi son fatto di me, che non sopporto / le mie
parole: e però non è bene a me di dichiarare cotale dubitazione, acciò che
prima. parini, 300: ahi me non già!, infin c'a forza
xxvn-18: o atene, non domandate a me aiutorio, ma toglietevelo; e non
ducali, che ancora sono appresso di me. carducci, iii12- 14: moriva
fine nullo latino, e perciò a me, che sono forestiero, hanno mandato
che volesse un avvocato / scriver per me, né gli mostrai ducato.
m'è vera duce, / di me non cura e non mi mostra el segno
duce. manzoni, 12: a me fu sempre fida stella e duce, /
: il decoro?... io me ne lustro gli stivali del decoro!
di ricadia. cocco, 1-328: a me è gran grazia, franco, avere
fo mia mala sorte, / che me dusse a tal partita. -ducere
in su la pònta, / forte me ponse el cor nella sua giònta.
, cominciando poi nondimeno a poter in me assai più la diffidenza che la speranza.
una: / o il mal vincerà me o io il male. -stor
, 24: forza e ingegno non me fa mesteri, / e lo mio stento
d'iside al fonte appresso, / a me è noto l'ingresso / di
inevitabile saette del figliuolo de plutone me pungono subvenire al tor chiato
dunque lasciate fare e discorrere a me. pascoli, 570: domani, dunque
patito disagio di denari? o perché non me ne chiedevi tu? f. d'
« siete voi disposta a confidarvi in me, come altre volte? ». «
fam'andare 'n que'duoli, / iudica me deus, come ti pare. forteguerri
duci. bembo, 1-194: a me, perch'io mi strugga e pianto e
vienna compiuto con una cortese forza da me appresa nel dialogo di san gregorio:
linati, 17-179: là di faccia a me la superba giogaia, il vasto scenario
endivino, / d'onni mia offesa me doplaria paga, / sendomi en loco
che il tuo spirito sia duplicato in me. de sanctis, 7-154: otello è
di vergogna coloro che dicono male di me; e come vestimento duplicato, siano
cosa, e siccome questo titolo duplicato a me niente costa, e niente reca di
congiunge in morte. chiabrera, 423: me lo vieta [il cantare],
ramaricano che uno nepote di giannùcole dopo me debba rimaner lor signore. fioravante,
e poni tutta la tua speranza in me: io ti farò ricca d'ogni
levi, 1-196: lasci fare a me: abbiamo anche noi dell'influenza in prefettura
intorno a questo poema; che a me pare opera classica, e destinata a
berni, 178: io so che presso me arai a durare, / e che
voi un marito galante: / adunque piglia me, non mi lasciare.
, inf., 3-8: dinanzi a me non fur cose create / se non
mi trova, / che più di me sia del viaggio esperto; / ch'io
1-239: non vi potrei dire quanto io me ne sia trovato bene in questi due
può dire « non ho agito per me, ma per un principio superiore » avendo
della sua durezza e crudeltà verso di me. -indifferenza, impassibilità. castiglione
destar fiamma d'amore. / or me n'avveggio: errai; ché, s'
da'tuoi strali ancor pungenti e duri / me, che ti generai, non assecuri
: ella non avrà mai un figliuolo come me, duro di forze, libero di
morto, / non sia tal sempre in me quale esser suole. ariosto, 23-5
giunture. alfieri, 1-978: così in me la paura d'esser fiacco, che
conv., ii-11-4: per che a me parve sì mirabile, e anche duro
colpi non misura, / quanto or a me. caro, 8- 1007: [
se il tuo padre parlerà duro di me? bontempélli, 8-138: colombo dovè
di cantòn sfoghi il furore contro di me a spavento degli altri, e con
/ come avean detto, gli dier me e le mura. malatesti, 1-63:
duretta e caparbia nelle sue tenerezze per me, lo era a tre doppi sopra gli