fazio, i-27- 75: qui vidi me e vidi il regno mio / per queste
/ ch'altri di voi, di me non può dir mio. beicari, 1-6
fio / tosto si corre, e a me par volare: / aiutami a scampare
il vento; / ti porto ove a me piace; / qua e là ti
mie spalle: scommetto, dico fra me, che è giovane, che è bella
1-147: il bieco occhio geloso in me fisando / passan fra sterpi e guai /
tremo in considerare quello che sarebbe di me, se mai v. e. pigliasse
/ è fors'ella che lagnasi di me? leopardi, v-460: sono molti che
conviene che sia ora chi sparli di me, poiché gli orecchi me ne fanno
chi sparli di me, poiché gli orecchi me ne fanno motto. boine, 11-68
deve certo essergli accaduta. un animo me lo fischia all'orecchio. vittorini,
ti battono le mani quando balli con me, ti prendono a fischiate se mi
richiama. baldi, ij9'. io me n'andrò pian piano / cacciando ora col
250: egli è inferocito contro di me, in quanto io gli ho detto che
non v'ha dubbio alcuno, appresso di me, che tutti in una proprietade sien
come acuti coltelli la vita, che in me pensa e sente. pea, 7-97
in quell'uomo la paura fisica di me, e in me la facilità di annientarlo
paura fisica di me, e in me la facilità di annientarlo. pea, 7-408
, 5-16: venne... a me, povero contadinello igno- rantuzzo, la
impostato ne sento il pentimento e tormento me stesso. orioni, x-26-125: è
credo che anch'essi siano, quanto me, persuasi che l'occhio, fisiologicamente concepito
tavola, e a voler parlare con me. -sostant. b. croce
e ch'egli fosse miglior fisionomista di me. buzzati, 5-51: mi pare.
tenendo li occhi con fatica fisi / a me che tutto chin con loro andava.
da tutti i circostanti,... me ne scampai lo più tosto potei fra'
, / e mirar lei, et obliar me stesso, / sento amor sì da
malinconia, e farmi insomma noioso a me stesso ed agli altri. 3.
occhi di tutti si fissassero sopra di me. foscolo, xviii-20: con questi
dell'azione principale. leopardi, me le luci fisse, / queste parole in
pulci, i-67: io ho dentro da me fermato e fisso / che certamente onesto
svevo, 5-395: proposi che a me fosse assegnato un onorario uguale al suo
trascurasse di fissare un onorario qualunque sia a me che a lui e si procedesse alla
quelle parole: * discedi te a me, maledicti ',... e
... provi lei, io non me ne impiccio. pea, 7-280:
lasci? perché così è fissato fra me e il padrone. il padrone lo sa
stiamone al fissato: 200 lire a me, 300 alle donne. 9
fissazione che mi debba rispondere qualcosa che me la riveli guarita tutto ad un tratto.
3-59: ecco quel che succedeva intorno a me... sotto la fissità di
se veramente l'imbalsamatore avesse compiuta su me la sua opera. papini, 28-73:
risposta un venerato telo / di che me ne senti'l'alma trafissa; / per
fisso, guardando a sé dinanzi, me, il sedile, il giovane catanese,
grazia, con la scorta delle scienze a me non del tutto ignote e con l'
, ii-1-157: io aver fisso in me di tradurre in versi il terzo libro di
male, che aveva preso la fissa per me. 7. rigidamente definito (
magalotti, 24-142: pigliavo sopra di me a servirlo, non già degli estratti
opposto del tipo impiegato, e per me la legatura di lavoro fisso, a ora
posso poco disporre del tempo e di me medesimo. verga, i-436: egli non
castiglione, 130: io dall'altro canto me ne stavo cheto e mutolo, ma
. iacopone, 48-10: a me venga le listelli con migliaia de
non restar di cicalare: io per me eredo che fu sia il fistolo maledetto.
a persona, / se non a me? -fare un fistolo di una bolla
25: i'proverei / qualche impiastro da me, per non gli fare / d'
. cioè ch'ella più ch'altro me amasse, ora tutti in contrario stimo,
6-628: ogni mio gesto appariva a me stesso fittizio o rifatto. -falsificato
. bruno, lxx-102: ma quanto a me, ella scrittura originale mi pare forte
adulterata o fittizia, così avverrà di me, che sono di picciolo, anzi di
/ evvi fitto il suggello / del me nonno paterno. 3. collocato
a così fitte, che mi nausea da me medesimo. porini, 331: prima
a un tratto in collora / contro di me, e di voi. -o rincarici
176: dove il cel col suo influxo me destini / seguire ad onta di natura
, /... / volgi ver me benigna i chiari lumi. g.
sacre e li dèi della patria; a me non si conviene toccarli,..
bagniate. caro, 2-1x71: a me, sì lordo e sì recente uscito /
nel core aggio un foco / lo quale me consuma, / tenemi in tempestanza,
faville uscian de'duo bei lumi / ver me sì dolcemente folgorando, / e parte
asciuga. giusti, ii-229: ora me ne sto chiuso e tosto come un bimbo
: -vi ringrazio dell'offerta, ma a me serve l'indirizzo e non i consigli
certo [le guardie] fiutarono in me un emerito briccone se durante la strada
piac- cino a quel tisicuzzo non me ne meraviglio, perché non ha
i-229: al mondo non fu mai tal me lodia / di canti,
sento / e 'l ver lungo da me dispieghi tale: / et ogni opra ch'
l'occhio cupido e vagante / a me rivolse, quel feroce drudo / la flagellò
che l'ontosa morte / verrà per me, servir 'sta ninfa bella / e comportar
berni, 31-11 (iii-73): misera me, dicea la damigella, / misera
: rallegraronsi e congre- goronsi contra di me; sopra di me furono congregati i
goronsi contra di me; sopra di me furono congregati i flagelli. marsili,
è quel foco e favilluto / (heu me) ch'io tengo in viscere albergato
fa ch'io conosca il mondo e me li fure, / mentre il giovine sangue
di gioia ed esclamazioni flautate in favelle a me ignote. dcledda, iii-893: tutto
è davvero colmo di gioia intorno a me, nell'aria trasparente e senza temperatura,
; / il flavo de la bile in me stemprato, / di fuligini accese è
mio / quell'acerbo dolor, quale in me sparse / disio più vero, amor
casso, e se più fiato in me s'interna, / come accorger ti
, xvii-148: tutti gli altri canova da me ve duti in rame paiono
294: sono già dodici giorni che io me la passo in casa,..
et unde mihi hoc ', che el me vene / a visitar, * pre
anche la tisi florida, sai. me l'ha detto uno specialista, la tisi
studio; e tesser più simile a loro me li fece giudicare meno flosci e spregevoli
col flosciume cresce l'ostinazione; a me, grazie al cielo, ne viene un'
iv-2-996: acciaio e ferro sotto di me: una flottiglia di torpediniere, una
: lassa gli odi, adora solo me, ché io ti darò una terra fluente
suo gentiluomo non avesse preso in iscambio me, o fran- tesa la commission sua
cambiamento, dice: lasciate fare a me. carducci, ii-7-222: mia cara,
olio furono consumati a chili sopra chili, me ne accorsi al momento di pagare il
b. croce, iii-9-228: a me, che ho procurato di dare nuovo
, 16-31: io, con parte di me mai non mi stanco / di seguir
, né bramar più lice, / così me, donna, il voi veder,
contento / avrà fors'altri; a me la vita è male. landolfi, 2-201
tempo suo metteva in paradiso traiano, quale me raviglia che il ficino tentasse
o di essa, o pur di me si è tramezzata. giannone, 75:
ma tu ti vuoi sempre frammischiare con me. -caro sior padron, semo qua tutti
avere sempre avuto un muro dinanzi a me, di non averlo mai saputo franare
arrossirete di aver sì malamente pensato di me, e godrete ch'io abbia favellato sì
posso. pascoli, i-727: a me sorride il pensare che il primo suo
con l'intelletto così limpido, quanto me l'abbia adesso. milizia, ii-335
sono, che mosso hanno a scriver me. essi han fatto ciò pensandosi che
che per via di soldo o d'altro me stieri. ramusio, i-85
contadino e domestico: « rimani con me, saremo francescani nella vita ».
? pirandello, 7-692: stando con me, non ti sarebbe mancato mai nulla;
troppo di francesismi, quando scrivi a me. viani, 13-252: inciampai in
evidente pericolo di dovere dall'altrui loda a me stesso biasimo procacciare, con tutto ciò
goldoni, iii-123: ha detto a me quello che ha detto a voi;
musica rinnovavano e rinfrescavano a miracolo in me il senso della vita. serra, iii-381
dubitate del bargello, perché appresso di me, che son favorito del mio padrone
franchixia. machiavelli, 672: -io me ne tornerò in chiesa...
avere avute; ella si sarà risa di me. le mandai franche. ramazzini,
cardinale o coll'altro suo traino, io me ne volsi andare da per me.
io me ne volsi andare da per me. s. cavalli, lii-8-35: viene
questo mondo... dico per me: l'ho avuta, e son franco
sono franca con tutti e franchissima con me medesima. moravia, xi-459: per
sola circostanza scuoteva alquanto la massima da me presa di sostenere un'estrema indifferenza sopra
di stiracchiare il sentimento, che a me piace franco, disinvolto, pieno di
i-39-3: vera tranquilità ti guidi, tucto me la spirita onda marina a la mia
con altri, fu rescritto qui da me a memoria, ma non per intero
chiunque se la sarebbe cavata meglio di me, nel frangente d'un incontro così straordinario
, poi va in perdimento / per me merzé e frango in impietate.
pitagora e la scuola, / io per me non vi faccio alcuna frangia. cantoni
che direte voi, come avete fatto con me. de roberto, 104: l'
instabili. alfieri, 8-90: misero me, cui rio destino implica / d'ine-
petrarca volgar., i-45: a me pare questa vita... bosco
, sui frantumi del medesimo io ritrovo me, ed in faccia a me un
io ritrovo me, ed in faccia a me un essere. balbo, i-85:
: voi che a portar frappe i'me apparechie. ariosto, ii-6: non men
rinaldo. grazzini, 4-278: a me bisogna trovare il padrone, che senza
d'un inconcesso amore: / e me bugiardo e perfido / diceva, e non
, 3-648: essa continuava a frapporsi fra me e ada. palazzeschi, 3-153:
non c'era nessuno che si frapponesse fra me e quella tale donna che mi piaceva
frapone alcuna sventura de le solite, da me certo non mancherà. d.
tasso, 19-4: bramerai che te da me diviso / o l'alpe avesse o
frasche. gioberti, i-118: a me queste analogie, non che parer frasche rettoriche
vantaggi. berni, 89: a me son date frasche, a voi danari;
pagnini, xxii-1162: d'ubbidirti / a me s'aspetta, o star ti piaccia
. b. machiavelli, 193: per me fastella sei di frasconi della parte mia
son tutte frasi che non destano in me nessuna eco precisa. moravia, viii-51
son ridotte alla memoria, che a me paiono... della medesima tempera
, umanista, mai uomo, mai veramente me. = deriv. da frase
ma queste cose voi le sapete meglio di me, ed io le vi ho scritte
quelle cose che simone ha dette di me, tu, in sua persona, le
che son tutte baggianate, / io me la rido sotto li barbigi.
che tu non facci male né a me né a persona. campanella, i-23
beati venerati in firenze, 2-120: me ne disse frate piero converso. berni,
vi parla, ma cristo vi parla in me. della casa, 695: dicano
esopo volgar., 4-166: a me parebbe, se a te paresse,
queste medesime lagrime... in me esser possono meritevolmente lodate, come quelle
in ogni sua occorrenza si vaglia di me come di fratello. campanella, i-23:
addomando che non sia lite tra te e me...; ché fratelli noi
in dante. panzini, iii-33: a me..., come a fratello
1-168: o frate'miei, di me pietà vi prenda. giov. cavalcanti,
la bella aurora, / dico tra me che vedut'ha pur ora / i
che restino essi, / io da me; tre fratelli, tre castelli. giusti
alto e fatticcione da metter paura a me scriatello e sottilissimo) v'ho parlato nell'
. alberti, 125: ad me in questo tuo così nel viso al
. menzini, 5-6: io per me non son sì freddo e gonzo, /
: stavano in ginocchio attorno alle a me tristemente pensosi sulla tragedia fratricida. =
intesi? frattanto tu dipendi militarmente da me, e non c'è da discutere
a. verri, xxiii-123: me ne stavo in piedi in tal frattempo
, iv-23 (5-57): a me convèn la laude, / e a la
li frudulenti. de jennaro, 149: me apparve amore, sorridendo in vista /
ebbi l'impressione vivissima d'avere su di me l'occhio di qualcuno. manzini,
spiegare. era villa camica, e me lo disse anche una freccia e un'iscrizione
buonarroti il giovane, 9-88: s'alcun me ne chiedeva [de'danari],
freddamente e non vogliono mettere niente per me. guicciardini, i-134: ma non
nudo e smunto / sentivo accanto a me: l'altro, quel ch'io /
divenuto sì freddo che appena sento di me. cicerchia, 1-147: si pose in
m'assidero. cornaro, 38: a me il vino brusco e freddissimo sapeva buono
perché taccia l'ira, / in me non tace. foscolo, viii-192: li
dà gran fastidio / il vederlo vèr me si'freddo. come / non dir quattro
. alfieri, 8-98: o di me vera unica donna, e puoi / dar
a trattare con lo imbasciatore e guardarsi da me. machiavelli, 15: li vidde
vica. fa gran freddo, secondo me. pavese, 4-147: com'è
frega. baruffialdi, 36: a me piacque una volta, /...
, che voglio venir con voi, perché me le contiate per la strada. r
la quale è sì forte innamorata di me, che ti parrebbe un gran fatto.
264: -tu, di prima, me la fregasti. -di che? -promettesti
? -promettesti di non ti dipartir da me; e, a pena conducesti il
chi? landolfi, 7-206: che me ne frega di quello che fanno o pensano
angiolieri, 135-14: ed eo per me ne conterò novelle / al bon re
bene a isfogare la tua rabbia contro di me, ma non in saldare l'interna
e mi fregiò d'onori non troppo a me cari, perché non erano onori della
di gran valore fregio: / tal me 'l trovai contro annibaie il vecchio / e
fregio / darà l'opra famosa, a me la fede. p. venier,
frego. leopardi, 1024: io per me credo che il secolo venturo farà un
/ malanni in fregola / portasti a me. idem, i-iii- 341:
cantando una lunga nenia, che a me pareva eroica e fremebonda. 4
al vento. idem, ii-115: me ne andavo... attraverso i boschi
: tra l'erba e'fior venir me vide / a lo incontro un destrier fremente
varchi, v-842 (71-6): in me del gran dolore interno / fremea
indecifrabile. d'annunzio, i-5: a me la strofa breve concedi, che balza
noi scolpito / scambievol odio. in me ragion frenarlo / ben può; ma
no: tra l'erba e'fior venir me vide / a lo incontro un destrier
. colonna, 1-303: mentre volgo tra me, che a dir non merto /
merto / di sì rara beltà, ragion me infrena, / ma, da disio
. iacopone, 48-7: tiseco me ionga en alco, e d'onne
o nuova frenesia, / imparate da me, che state fresco. / deh non
tanto le ragioni vostre sono appresso di me penetrabili. garzoni, 5-94: voi
io ti vedeva tutta un pensiero per me,... io mi sentiva beato
comisso, 7-195: tutto attorno a me era frenetica attesa, sorrisi.
mie buone, il frenetico nel qual pone me, vostro fattore, ogni volta ch'
vostro fattore, ogni volta ch'io me gli getto a'piedi, son certo,
/ regger de la sabazia è a me concesso. metastasio, ii-54: popoli,
massera,... che era come me benissimo preparato, ma aveva frequentato poco
lancellotti, 3-207: seneca è tanto da me stimato, riverito e frequentato, ch'
.. che 'l dolce piacer da me si sconta / et ogni acerba doglia in
sconta / et ogni acerba doglia in me frequenta. boiardo, 3-241: io ho
fuor dalle vie frequenti, / né a me né agli altri grave, / io
i-39-3: vera tranquilità ti guidi, tucto me la spirita onda marina a la mia
se medesimo e disse: non fa per me sostenere nel diserto la moltitudine e la
dell'allori, ma che a me pareva in quel tempo perfetta e miracolosa.
membra / pose colei che sola a me par donna. boccaccio, dee.,
io vengo meno, / porgi a me dal fresco seno / l'onda pura e
il latte e il formaggio fresco, e me li offrirono appena arrivato. idem,
era venuta. ugurgieri, i-608: a me è illicito a toccare, partito da
potesse per uno che ne sapesse più di me, e senza dubbio è più fresco
/ ca tutto per amore / a me fa star gioioso. g. caval
insieme,... emanava per me un senso di un fresco stupore, quale
ed ariosi. penna, 9: a me vicino / un marinaio giovane: l'
lento, grave e doloroso passo / me ne vo sul cavai di san francesco.
uno stellato grandissimo, e così sul fresco me ne venni verso roma per quell'ondulata
il caso avvenuto di fresco / a me, che, girellando una mattina, /
i-3: se voi non vi collegate con me, state fresco, perché l'affronto
a fresco in muro... a me par più dilettevole. r. borghini,
ci è, che hai mandato per me così in fretta e 'n furia? l
tal poca abbozzatura; perché fu da me frettolosamente scritta. g. gozzi,
3-3-256: un'altra difficoltà quanto a me, ritrovò nello scrivere frettolosamente, ed è
cotanto frettolosa / non fuggir lungi da me. manzoni, pr. sp.,
v-114: questo detto, come se di me dubitasse, si partì frettolosa. r
, / e bramerai che te da me diviso / o talpe avesse o fosse il
appunto così, ma c'era altri con me -rispose sinforo il rosso, con frettolosa
. cicognani, 2-1 io: io me l'immagino... sorvegliar la
fatte con tanto stento e spesa, me le potrò friggere. alfieri, 5-70:
neanco 'vai a farti friggere ', me l'hanno e di una divisione del genere
, 1-115: così dicendo nel tempo estivo me frigidava e ella senza febre se languiva
che ancor ozi il sangue / nel rimembrar me agiela e discoloro. canteo, 382
. il conciliatore, ii-612: a me basta il confessare che trattandosi non d'
, 3-38: quasi ogni terza notte el me par da esser alla condizion di
incerto, al volo, non è per me che una foglia, liberatasi dal ramo
alto. pananti, i-141: guardi me, dico all'oste, e alzando un
trovandomi innanzi un fritto,... me lo tenevo sotto il naso e stavo
vitella, com'era stato ordinato da me. -figur. scherz. (
). carducci, iii-15-211: a me par più vero giudizio quello del critico
e cocciuta ostinazione di fanciullo, a me sembrò fin d'allora e la sembra tuttavia
jahier, 108: ma di me non voglion sapere, mi respingono le grandi
mio condiscepolo, non saputi correggere da me, faceva ricadere con un vento secco
. serra, iii-96: l'allegrezza per me è sempre qualche cosa di solido se
vin della mia botte, / dico tra me, battendo il piè sul suolo:
mare pulirsi e sentii fremere intorno a me l'aria, giungendomi alla pelle un
opere del teatro spagnolo] erano da me scartate e rifiutate, ma il fondo
il fondo d'alcune di quelle da me scelto, riedificato con una orditura nuova
è posta innanzi, tu ritragga anche me da esser discepolo di cristo. ammirato,
: io prego, amore, che tu me non colpe: / poi sono sì
al corpo. de jennaro, 149: me apparve amore, sorridendo in vista
petrarca, 253-7: o bel viso a me dato in dura sorte, / di
cose che si perdevano ormai per me nella notte dei tempi, trastulli
(fróbelismo), sm. pedag. me todo educativo ideato da friedrich
han tolto / da quel piager, che me fieci esser stolto, / quand'io
fieci esser stolto, / quand'io me 'nnamorai de te. anonimo, ix-1025:
se'remasto così detorpato? / -tolto me l'hanno qui'verme afamate, /
d'annunzio, iii- 1-1003: me l'attestano / le mie vèrtebre stesse nel
mio corpo / frollo... me lo giura / tutto il mio sangue che
bicolori, sentii che lo spettacolo a me nascosto dal folto della selva era il più
pensier della morte / nel tempo suo di me discacci fori, / per trar d'
m'ame, / dimme, chi me se dà a me? equicola, 5
dimme, chi me se dà a me? equicola, 5: io, scrivendo
fronde. gelli, 15-292: a me par che s'ingannino di gran lunga
abbandonato troppo al gusto di scriver, per me solo, commenti e confessioni che sapevo
la fronda: essi non s'accorgeranno di me. -non cadere fronda che non
, fino / che autunno ancora a me frondeggia, e in tutto / non
la frondente oliva. tommaseo, i-127: me gli stringo, com'ellera lussuriante /
/ di bei pampini di viti, / me n'andrei su'tuoi conviti, /
avete per zelo di sua patria non me lo ammetterebbe. frónfrón (frón-frón
purg., 15-10: io senti'a me gravar la fronte / a lo splendore
per messi ha ricercato, / oggi me l'ha richiesto a fronte a fronte.
. boiardo, 2-26-42: grandi oltraggi me disse e diverse onte; / per
34: questo fronzalétto mi può comandar a me. = deriv. da frontale,
non sanza grande parte di beatitudine da me si sentia. epicuro, 99:
. martello, 455: a me basta che sia possibile il formar remi ancor
/ e tutti i pastor già fan di me frottola. -mettere, cacciare in
cominciato un fru fru di gente che me ne son dovuto andare. pascoli, 204
dalla sofferenza / non disperare o di me o di te, / fruga nelle adiacenze
moravia, v-168: si gettò sopra di me, frugandomi il corpo con le mani
207: la natura mia pare egli a me che ella s'assomigli al bue,
tuoi / frugava tenace la traccia / in me seppellita da un cumulo, / da
stuparich, 5-128: non sfuggivo più a me stesso, anzi mi tastavo e mi
, frugami / dentro, strappa da me / la verità che sfugge agli occhi miei
in un giorno. lasciate frucare a me, ché io non mi sto.
fate, datemi innanzi venticinque frugate a me, piuttosto che ferire il poveretto. saccenti
. fagiuoli, 3-4-200: vengon con me quei fanaletti erranti, / facelle alate
, -sussurrò un uomo che guardava come me nel fiume. -a caso.
par., 19-2: parea dinanzi a me con l'ali aperte / la bella
. ariosto, 123: amando me (come so ch'ami) debbe /
casotti, 1-1-41: il capo anche a me spesso va in frulla. -non
/ giacché in capo il cervel per me gli frulla, / dare al gonzo
rare..., me ne andavo frullato in cotal guisa dal suo
». carducci, ii-3-231: credi a me: che certe cose le piglio a
: rimosso con sudore il frullone da me destinato a nascondere la bodola rimessa in
terre] è la maggiore e da me arata e seminata di frumento e d'ogn'
: disperatamente non s'è allontanata da me, dianzi, la grande donna dagli
boine, ii-122: ghignate dietro me segnandomi a dito e mi avete infangato
voglia la parola / di tenerti con me salvo e celato / a frustar la
. paneperso s'è frusto e frusta me; adesso mi fa perdere anche la
: altri compagni riescono molto meglio di me nella nuova mansione: essi hanno già cambiato
podestà e di farlo venire, ma me ne sono poi astenuto perché non potendosi qui
pera, ne tagliò la metà per me e mangiò l'altra metà. rovani,
per le vostre mani, le quali a me son tante baruffaldi, 33: le pagliuzze
mi fruttava alla metà di quello che loro me lo avevano offerto. boterò, i-77
zero è zero. rosa, 1-139: me li faceva fruttare [i denari]
giusti, 2-189: buon per me, se la mia vita intera /
d'uva scelto intra le frutta a me inviate da 'frutticultori 'ignoti ma
tribulazione è... entrato in me, che sono legno verde e fruttifero d'
. papini, 5-76: per me non v'è stato lo sbocciar lento
lascerà questa casa, ma non a me! gozzano, 304: le scimmie.
, i-315: oculari anatomiche osservazioni da me e da altri fatte, sì nell'accennata
essere il frutto di questa vita sobria in me, che in questa mia età d'
. caro, 2-3-108: ricordatevi di me e della promessa circa ai frutti de'vostri
tribulazione; / e la fortuna, a me stata nemica, / sotto altro aspetto
vano ogni mio passo, / ahi me che l'esperienzia mi reprende: / e
., i-74: voi non eleggeste me; ma io elessi voi, acciocché voi
che tacendo non fare frutto né a me né ad altri. macinghi strozzi, 1-129
: « chi non dice 'fucilare'per 4 me schettare'? e pure si sbaglia;
di bitonto? ojetti, iii-14: da me anche le donne si sono armate.
v-832 (3-8): arsi a me saggio, altrui folle ed ardito, /
la pugna di fiegra, / e me saetti di tutta sua forza, / non
fuchi o di farfalle: / vieni con me tra le giorgine gialle, / vieni
e l'impune segreto; accusatore di me stesso, denudai il collo alla vostra
foscolo, 1-52: il campo / me per or non vedrà. que'numi suoi
ahi! madre, ancora tu vèr me crudele, / a che tuo figlio
fuga vai cercando / di drieto a me? caro, 16-74: qual
infinito, / disagio da stupore in me nasceva. brancoli, 4-280: in fondo
la signora elena abbia tentato contemporaneamente a me una specie di fuga e col medesimo esito
gran beni in moglie, / e a me solo il dovei, però ch'io
e da nulla che dura, in me scampata, al limite del mio tempo.
mamiani, 1-288: oltre varcavi / degnando me di non fuggevol guardo. dossi,
, / contro aperto nemico. a me sol duole / che, se a fuggiasca
, 1-443: quand'ecco, a me di contro altr'uom venirne / più frettoloso
fuggendo / di gente in gente, me vedrai seduto / sulla tua pietra, o
; / e fuggii dal paese a me natio. bruno, 3-74: quelli
è fuggito, / si trova come me 'n un giorno vecchio. folengo, ii-102
tenere sanza mia licenza; e a me non fugge termine, che ho tempo
: mia soave e dolce speme / da me dunque ahimè è fuggita; / e
tuo consiglio / le mille volte a me medesmo io il diedi; / e sempre
, xvi-68: ahi! quale a me di bocca / fugge parlar che te nel
. guittone, i-3-18: voi non me fugiate, schifando el mio giudicio.
: io costei fugio, e lei seguir me vòle. ariosto, 1-77: più
fuggi, e come vola / a me il mio tempo, allegro e immaginoso.
, affine di fuggire la considerazione di me stesso, che mi fa nausea.
ch'io non lo sapessi, e non me 'l dicesti? boccaccio, 11-2 65
, non ho potuto fuggire che non me ne sia stato fatto un poco.
e fera, / che sempre innanzi a me s'è dileguata. eneide volgar.
/ se fuggitivo e misero e lontano / me mai non lascio, e l'odio
per prestarmi fede / quai pegni vuoi da me? t'adoro ingrato; / fuggitivo
. o fuggitivo / per abitati lochi a me lampeggia / in altri volti; o
mentitor fallace, / il vero a me, se vita brami e pace. /
ha sì gagliarde, non / parrà a me che tarde / a consumar questa caduca
se finirò d'ottobre, voi, di me più giovani, fissatemi nel bianco degli
. saba, 410: giovanezza in me si duole / solo d'esser fuggitiva.
., 6-30: nessuna cosa è in me più fuggitiva che il mio cuore.
reo. bonarelli, xxx-5-25: lascia a me tutto 'l peso / del tuo amor
. monti, x-3-295: questa parte di me che sente e vede, / questo
notte / il fuggitivo spirto ed a me stesso / in sul languir cantai funereo canto
sep., 227: me che i tempi ed il desio d'onore
per diversa gente ir fuggitivo, / me ad evocar gli eroi chiamin le muse
, i-81: o sopra ogn'altra a me grata spelunca / de'miei lunghi martir
: / che vengano qua a me subitamente. piccolomini, 1-281: or
boccaccio, vi-123: fiso pareva a me rimirar questa, / ed ascoltare intento sue
, 19-1: fulgida stella, a me fido governo, / non mi mancar di
d'annunzio, i-428: fulgida aurora a me parve la sera, / ne 'l
d'annunzio, i-452: segreto in me de'vostri occhi il fulgore / io custodii
samarcanda tinta in gruogo, facendo da me il mio inchiostro con la filiggine intrisa
tale i nostri usano a fidanza con me, e parecchi mi nomarono amici nel
bontempélli, 20-67: si volse a me annunziandomi: -spolette da * shrapnell
fulminante, piantatore / giove, odi me, o formi-vario, e dona /
occhiata fulminante. pirandello, 5-421: me la descriveva come una fanciulla saggia e
che per l'aerea via / fulminato da me col piombo sia. d. bartoli
vostri giudizi a non fulminare contro di me la sentenza, prima che sieno state
picchiare a l'arrabbiata, ne rido da me a me, et apertolo sento fulminare
arrabbiata, ne rido da me a me, et apertolo sento fulminare: a questo
giusti, i-131: non è a me, fulminato dalla scomunica di tutti i
, questa offerta suprema, era per me di un'evidenza fulminea. d'annunzio
/ generoso, fumante, / ed a me lo porgete. monti, x-3-56:
fumaranno, / e non vorrò che me n'abbiate grado. della casa, 5-iii-207
chi sono tutti questi che viaggiano con me. -assol. gemelli careri,
bastava, ti pare? sì ch'io me la fumài bellamente. -non
anima non fu mai più fumida in me. = voce dotta, lat
, 2-368: gli spaghetti erano dinanzi a me fumiganti e fragranti.
la stanchezza e la tristezza parevano fumigare in me come vapore di spegnimento.
raimondi, 1-161: il mondo è con me, nel retro dell'antica fumisteria;
ii-19: quanto era il meglio per me lo attendere a la bottega, da la
alfieri, i-95: ma buon per me; che il matrimonio ito in fumo,
spacci il bravo chi vuole / per me, perch'i'non voglio andar a risco
/ possa chi vuole e di me abbaiare. 19. dimin.
: fummuzzo senza brace, / voltati a me; vien qua, botolin cane,
quanto di deludente essa aveva avuto per me..., mi tenni stretto prudentemente
fummosa sempre. menzini, i-310: a me... nella fumosa / fucina
cecchi, 21-19: se la non me la dà, abbia la cassa, /
inferno mi cerchiarono e vennero innanzi a me gli lacci della morte. petrarca,
, 99: con lei, che a me non altrui vista appare, / io
, e al mondo / sol per me veggo il funeral mio letto. tommaseo,
/ il fuggitivo spirto, ed a me stesso / in sul languir cantai funereo canto
. bentivoglio, 2-172: egli per me t'impone / che 'l germano crudel,
vii-1212: partirò da una patria per me funesta, mi scorderò i miei deliri,
casa, 687: l'amata vista a me contesa / m'ingombra di temenza atra
funesta il guardo acceso / fieramente in me volse. 5. letter.
del piede. moravia, vii-269: me ne andavo in un quartiere elegante, all'
e del mondo; attaccala al piacere di me tuo creatore; del quale debbi fare
sì, ma pubblico funzionario; e non me ne sono ancora dimenticato. gramsci,
, i-56: io mi cucinava da me a quel fuoco della polenta. collodi
.. e lo ditto simone sardo me li fe'iscontare a niccolao da riglione,
vita nuova, 3 (44): me parea vedere ne la mia camera una
presso, / che soleva invaghir già di me stesso. bruno, 3-131: altri
/ terribil come folgor discendesse, / e me rapisse suso infino al foco. buti
bengala. borgese, 6-59: su me, tra i fuochi di bengala, /
onesto / che m'arde, fie di me pietoso e presto. tasso, 1-48
non può starmi più dentro il petto. me lo sento scoppiare da tutti i sensi
bandello, ix-237: questo colombo e me di par ardore / arde fervente amor in
martini, i-10-196: si accese dentro di me il cuor mio, e un fuoco
/ che né fiore né frutto / per me non par, né foglia. bartolomeo
. della casa, xxvi-1-151: io per me, se non ch'io temo un
quella legge / che fatta fu quando me n'usci'fora. petrarca, 135-76:
dalle vie frequenti, / né a me né agli altri grave, / io passo
io non pensai mai guerire / membrando me fuor di gioia. guittone, xiv-36
, non mangio e sono fuori di me. ariosto, 24-50: pensar potrian tutte
, / se non ch'i'ho di me stesso pietate, / i'sarei già
più nel mal dura, / per drizzar me fuor de la vita scura / voglioso
rispose d'aver avute lettere diritte a me ed averle rimandate indietro, perché non voleva
natura il suo senno paresse, / a me sembrara che i saria gran lode.
sanno i fatti miei, fuori di me. voglio saperli, per bacco, anch'
partigiane. saba, 410: giovanezza in me si duole / solo d'esser fuggitiva
core. iacopone, 29-7: alluminato me mustro da fore, / c'aia umilitate
; / ma se l'om non me fa granne onore, / encontenente me
me fa granne onore, / encontenente me so corrocciato. dante, conv.,
nuovo apparisce, è poderoso in prender me e in vincere l'anima tutta,
/ della gloria degli eroi: / me lo rechi a chiaro lume, / sulle
chi ha il coraggio di affermare davanti a me una cosa simile! ».
13 (239): ah! per me, non voglio più impicciarmene,.
voglio più impicciarmene,... me ne chiamo fuori; rassegno la mia
, / e che poi dietro a me ciascun s'annidi, / sonando sempre il
, un monosillabo, un cenno da me per attaccare e dar la stura, era
fuora, e nessuno degli amici miei me ne scrive né bene né male. foscolo
e molce, / che già fece di me sì lungo strazio, / mi trovo
pace or sei. -fuori di me, di te, di sé: nella
52: così rapto nel ciel fuor di me stesso, / comprendo del zoir di
. maffei, xxx-6-79: son fuor di me per meraviglia, e in forse /
tozzi, i-482: ero fuori di me dall'ira e mi proponevo di vendicarmi
, dello stile cioè co 'l quale a me parvero scritte certe « canzonette assettatuzze e
ogn'altra così fosse ancora, / me sola di tant'altro io vo'trar fuora
ho risparmiate, per quanto stette in me, le ridicolaggini esose e le nefande
che mi è stata furata pandolfina? misero me ch'io avevo designato condurla intatta al
poi che sì ria ventura / e me a te, e te a me or
e me a te, e te a me or fura. fed. della valle
mio signor, mio dio, chi a me ti fura? berchet, 17:
, di superbia cieco, osasti poscia / me dispregiar; sovra di me innalzarti;
poscia / me dispregiar; sovra di me innalzarti; / furar mie laudi, e
a poco / nel ramo sopr'a me fidato. monte, ii-390: per forza
prese con mano, / dicendo a me: -di ciò non far parola.
l'altre esser disio / ch'a me l'anima fura. bruscaccio da rovezzano
, 123: rendimi il cor, che me 'l furasti in prima, / ché
. mostacci, 147: c'a me medesmo credo esser furato / considerando lo
dolce riso, / che mi furò a me stesso. poerio, 2-79: sicché
mia astuzia furatomi loro, a fatica solo me ne usci'della bocca di plutone.
aretino, iii-118: ne le ore da me furate al sonno di forse venti notti
garibaldi. pavese, 6-250: guardava me, proprio me, da quel letto,
pavese, 6-250: guardava me, proprio me, da quel letto, con gli
furberia a questi medeci, pare a me, seguaci di erasistrato. -motto
scrisse di menzognero e calunnioso rapporto a me solo, siccome egli s'è impegnato,
, e furbescamente ten- devan trappole a me. nievo, 1-489: erasi fatto d'
reame. alfieri, v-1-784: godo in me non poco, / ch'ir non
un piglio furbesco che significava: « a me non l'azzecchi! ». svevo
furbo quel raulli! se dicesse a me che ho vent'anni che ho la pressione
grave / della sua lana e di me, col mio furbo consiglio nel cuore
ma lo scrittore del nord, da me commiserato nella sua stoltezza, procelloso,
desire per li quali son leso che me fanno come un viro furente.
battibaleno la mia fermezza ironica: idealmente me la diedi a gambe. -
marcias, ci vorrebbe un figlio come me vicino per farti fare le cure a dovere
/ possano gli inimici, che per me / fatto saran queste furfante nozze.
un giuramento furfantino, potete farla a me, ma gli dei non s'ingannano.
birbonate. moravia, ix-142: a me le sue furie contro la religione, o
furia / mangiato ch'i', per me, non posso credere / che vi sia
quei primi giorni una furia di affari me ne tolse il tempo. svevo, 1-121
di veicoli. parini, xii-8: me spinto ne la iniqua / stagione, infermo
, 151: o povera fanciulla! e'me n'incresce, / ché l'era
animale. alfieri, 1-516: misera me!... dove son io?
rucellai il vecchio, 17: a me non piace in cosa alcuna correre a
cicerone volgar., 2-54: costei me non sappiente ha inviluppato colla furiale veste
nievo, 1-546: veggo vicina a me la testa d'un altro uomo presso ad
rosa, 23: parli antigon per me, che colmo d'ira / ad
menzini, ii-187: già nuovo entusiasmo in me s'infonde; / e già con
tutta la pelliccia furibonda, balzare verso di me. 5. per estens.
macchina e minacciavano di scaraventarla, e me con essa, nel vuoto. c
boccaccio, iv-121: se tu forse a me sopravvivi, quale che sia della mia
., ora non trovi alcuno che me ne ringrazii,... ma tutti
, xxv1- 154: pavesco de non me incontrare in qualche furone e che conatamente
dove né fiume, né ruine di piove me gli potessero nuocere, e dove non
core, / refrenato onne furore che me tenea ensaniata. dante, inf.,
2-323: il tuo matto furore contro di me è di tal sorta, che per
iv-300: il savio stesso compiangerebbe in me, anziché il consiglio del forte,
mi aveano infiammato e rapito fuori di me. leopardi, 9-60: tu cui
, iv-29: non più furori reca a me l'estate, / né primavera i
il terrore che tu mi possa contagiare e me trascinare, farmi cadere in un mondo
più dorme / il geloso consorte, a me te 'n vola / furtiva sì ch'
il ghiado, / che il sonno in me passi furtivo. -di breve durata
guanto]; e vien ch'i'me ne spoglie. boccaccio, dee.,
, 6-4: l'ingiurie fatte a me non son di quelle / che si
, ii-1-491: alcuni si congratulano con me ch'io abbia messo in più viva
modo ch'egli / affissar non potesse in me le luci. chiari, 5-28:
ho pur commesso qualche povero furtarello, me ne accuso e me ne scuso insieme
qualche povero furtarello, me ne accuso e me ne scuso insieme. jovine, 5-304
che io avessi trovato questa occasione da me a me, o almeno cercatala, come
avessi trovato questa occasione da me a me, o almeno cercatala, come si dice
lago... -lascia fare a me che la piglierò ben presto con questa
in su dua legnetti, uscito fuora me ne andai dalli destri del mastio.
de'medici, ii-155: s'i'me dovessi tragli del midollo / del fusol della
queste arti... pare a me che tengano il primo luogo quelle della
granfine, / e più di me non stenta in villa un rustico. bacchelli
piede (destro). il braccio me lo salvò il parapioggia col fusto robusto
ella non mi sentisse; ella guarda di me sì. eh, s'ella facesse
fusto, buon per lei e per me. abati, 139: altro vi vuol
mazza, luciano folgore, cercavano con me una parola d'ordine. esitai un
ragazza che amavo perdutamente;... me ne tornavo verso sera a casa,
ho voluto raccogliere alcune lettere, da me nello spazio di alquanti anni scritte agli
vano e del troppo, quanto per me s'è potuto, avendole scemate) ho
, ed insieme col mio figliuolo, me ne tornai a casa. grazzini,
. d'annunzio, v-2-200: io me ne son fatto un gabbanetto da cavalcare,
di tutte le cose vedere fu da me gabbato per senno, che si faria
so'dottore, ma alli dì miei non me hanno gabbato dottori, né mi gabbaranno
/ quand'era tempo d'andar da me stesso, / colle gambe degli altri
dite che doctavate parlare, s'aveste me soficiente. non mi gabate, amico,
iacopone, 74-46: oimè lascio, che me dice? par che me tenghi en
, che me dice? par che me tenghi en parole, / ca tutto 'l
, / ca tutto 'l tuo vedemento sì me pagon che sian fole, / ché
, / e tanto aio deiunato e tu me ne stai mo a gabare. zanobi
te, che vai gabando; / a me che servo non dà isbaldimento. guittone
maravigliare, e ragionando si gabbavano di me con questa gentilissima. boccaccio, ii-1-26:
/ che le fa peggio, ch'a me non fa 'l babbo; / ed
, / ch'udendol dir, sì me ne rido e gabbo. g. villani
fida. -se se n'avvede me l'abbo, se non se n'avvede
abbo, se non se n'avvede me la gabbo: vale la pena tentare un'
se non se n'avvede, io me la abbo, e se se n'avvede
e se se n'avvede, io me la gabbo. proverbi toscani, 48:
toscani, 48: se se ne avvede me l'abbo, se non se n'
l'abbo, se non se n'avvede me la gabbo. = dal fr
apreso con assai martore: / di me vi risovegna, alente rosa.
fui tuffato, che le già dette di me schernitrici mi furono davanti, ma
non miei pari. / lacci dunque a me por? cestole e gabbie / a
gabbia, / e fatto avrà di me tutti li strazii, / né bireno
lasciare abbia, / sì ch'esser per me sciolto mi ringrazii. -essere
- mi son messo in gabbia da me stesso, -diceva tra sé sospirando. -oh
i frutti, che erano forse in me negli anni già lontani in cui mi rodevo
allora io era così gabbiano che non me n'avvidi. soffici, v-2-98: -è
poiché tu sei da siena, io non me ne fo troppa meraviglia, perché
di pali. burchiello, 2-17: io me credia in corte pigliar tordi, /
di richiamo. pirandello, ii-2-608: me sai che sei davvero curioso con codesto
conforta, / sol dimostrando che di me li doglia, / per la pietà,
5-204: un gabellotto ci sbirciò, me e la valigia. fece la domanda rituale
ig dona. idem, xxxv-1-586: pur me noia druda che no asensa; /
son gaggio / non credo mai di me li risovvegna. bencivenni, 4-24: perciò
testi fiorentini, 245: noffo pagoe per me a meser e taccia di belmercieri,
gaiardamente. cornaro, 62: monto da me a cavallo senza vantaggio alcuno,.
mia che qualcuno era scappato davanti a me. -dotato di florida salute;
. panciatichi, 73: ti risponda per me quel buon lombardo, / vecchio
da tutti i deboli e inabili come me, da tutti gli abili e gagliardi come
d'ogni altra, l'amore di me medesimo. -ricco di forza espressiva,
che poi... la riforma da me tentata sia sembrata un poco troppo gagliarda
sembrata un poco troppo gagliarda, non me ne maraviglio. 17, capace
. cecchì, 1-i-67: lasciate fare a me, che dove corre / il danaio
faccia del gagliardo in questo caso per me. gir. priuli, ii-223:
che lacca oliata,... me ne imbratto le mani e fregomele al
erano suoi, egli nel suo partire me li donò, nella gaglioffa de i
sono che rifiutata fussi, se più a me stessa che alla tua gaglioffézza rispetto non
che quella gaglioffa della lor serva non me ne abbia date dua buone in questa
lamberto; se io fussi in te, me ne governerei per altra via; perciocché
villani / che starien meglio, il ciel me lo perdoni, / ne le nozze
ranocchi, uno ne gagnolano contra di me. = voce di tipo espressivo:
quella mobilità gaiamente loquace mi toglieva a me stessa. 3. figur.
avvenne per sguardo de cruce; / ella me guida, ché gaio m'adduce,
el tempo è gaio, / una matin me levai, / in un zardin intrai
di morte / per la partenza, sì me ne duol forte. sennuccio del bene
tempi gai: / « primavera per me non verrà mai! ». baldi,
merita da nessuno, e manco da me. oddi, xxi-n-332: oh, bacio
e curiosissimamente adorno e composto, a me parve cosa molto bella e galante.
xiv-31: verrai tu da padova? per me attendo il giorno dell'ascensione più ch'
294: sono già dodici giorni che io me la passo in casa,..
quella tua famosa ingenuità, che io me ne adiri. pea, 7-290:
cellini, 1-8 (38): io me n'andai a siena a trovare un
redi, 16-v-231: viverà in me eterna la memoria di un cavaliere così
di che partito sei? ». poveraccio me, risposi che non lo sapevo.
curante d'altro, mi son, non me n'avvedendo, allacciato miseramente nel
di farlo liberare dalla galea, a me ne farete gran servizio. -mandare,
pavimenti, costituito da una pesante forma me tallica munita alla base inferiore
si stima sei grani / più di me grave, benché d'undici once /
mai uscite del guscio, è, secondo me, il non esserne state gallate l'
! calandra, 40: credete a me, non fate troppo il galletto.
non crede dimora / porai, per me passare, / più vivande portare, /
, 8-1: egli è un mondaccio per me, ma non per te, che
gal el qual batendo l'ale / me par volato nel mio gran confino,
. corsini, 11-26: non piace a me, rivolto ad ogni amore, /
villa. idem, iii-221: per me adulare i galloni o adulare i cenci,
galluzze. redi, 16-viii-68: a me pare, che egli restasse persuaso a
n-80: il cuor galoppa / lungi da me; s'io tenti / di schiuder
, / non so come, da me presi il galoppo, / e corsi tutto
correva alla tastiera gridando: « a me il regno animale ». e spiccava
forza? -per forza. / -dio me ne liberi... forza / in
: o pover uomo! / e me ne incresce, tirò via di gamba.
, non avran più vittoria allegra di me; faremo a farcela. gozzano,
gambe per parer di non voler dipendere da me. buonarroti il giovane, 9-49:
in gamba e reggano a martello, a me costano pensieri ed attenzione. -essere
de'medici. boccalini, ii-45: a me pazza bestialità da cavallo par che sia
pavese, i-25: credetti dicessero a me e vacillai sulle gambe.
gaveg- giata, / prima ch'io me mettessi le mutande; / pensate se
.. / la mia figlia diletta a me sciogliete / questi doni accogliendo.
tanta che supplicai... che me ne passassero una gamella. 3
uscir esso dei gangheri potea nascere per me o alcuna via di salvamento, ovvero una
del signor roberto, e si burla di me, e si burla di voi,
gadda, 196: stupenda e nuova per me la fastosità barocchesca delle vie centrali,
empie sozzure / di questo lazzeretto a me son note / che so gli scoli e
cote: / dunque a gara con me sfogati e parla. s. maffei,
guidiccioni, 5-79: ma veramente a me fora più lieve / menar in libia
suo compagno, ancor più pronto di me. -in competizione sportiva o agonistica
, 4-148: - mi garantisco da me, - rispose don gesualdo.
mestiere? pirandello, 7-275: a me,... codesti capelli pettinati così
riseca / gli stinchi su'nodelli e me gli reca. dottori, 1-54: gli
negano il passaporto per l'estero, ma me lo dicono garbatamente. g. raimondi
. c. croce, 123: tu me la dipingi tanto garbatamente, che quasi
/ dono le cose, e non me, me n'avveggo. monti, iv-3
le cose, e non me, me n'avveggo. monti, iv-3: lo
monti, iv-3: lo sposo da me prescelto è fiore di senno e di garbatezza
io lessi le sue poesie appena ella me le mandò in sì perfetta e garbata forma
, atti scorozzai e arlassi amorosi tutto me par zucaro. = etimo incerto.
astratti. imperiali, 4-414: a me non dà già 'l cor di scegliere
cattina ricevuta ieri sera è appunto quale tu me l'hai annunziata tutta piena d'affetto
si rifiutasse a riceverlo... e me 10 sentivo pigiato in fondo al gargherozzo
, i-785: un ufficiale garibaldino, a me ignoto, mi fa da un legnetto
, 5-320: tutto sommato, ragionavo fra me, vedendo gli altri così garrulamente mangiare
. bocchelli, 12-318: se tu me lo consenti, io avrei un argomento per
fisarmonica echeggiare per la buia e a me triste notte. -spigliato
mio amico di beira siede di faccia a me. quieto quieto. il braccio in
, / mentre che tu starai da me discosta, / opra non potrai far
hai che fanciulli per aiuto. / prendi me, ben sì vecchio, ma nessuno
/ veloce ha il piede più di me, se debbo / cercar l'agnello o
voglia, tant'ei picoletta. / tanto me par garsonetta, non ei da cotai
, 3-i-255: non era per anco da me sormontato il terzo lustro dell'età garzonile
. massaia, ix-192: pensava fra me stesso che quel sollevamento di terreno probabilmente
ma io dico: se è umano sfrattare me che sono un essere umano, non
domandai pertanto d'un'osteria, e me ne fu additata una alla destra
gastrici. giusti, i-282: per me, sia di moda geremia o pulcinella,
, 83-98: disse il toso: -a me parve egli una tura dello stomaco
s. degli arienti, 136: io me maravigliava bene fusti nigromante, capo di
tutte le gatte mi tocca prepararle a me, e nel tempo in cui sono men
, se voi non vi collegate con me, state fresco, perchè l'affronto ch'
io ne sia innamorato, voglia fare con me come la gatta col topo.
trovai né'can né gatta, che me ne sapesse dir parola. lippi, 2-1
4-34: e quella gattamorta di bianca che me la pigliavo in casa giornate intere.
qualche tener gattino mi restasse, / che me la riportasse / nell'andar, nella
si conoscono, io, quanto è a me, do la preminenza al gatto,
il gatto prese a strofinarsi contro di me, levando in aria il pennacchio della
mi dite: egli non si cura di me né molto acuta. di altra donna
ii-383: se lo impero / a me fosse dato, / sanza te noi vorria
è padre anche in ciel; che a me beata / di gaudio il pianto suo
collore / e tra voi e con me tornino in gaudio. 4. appagamento
... de quanto gaudio e piacere me ocupò la mente tal risposta. arici
, roberto sanseverino,... me fece sposo de una figliuola.
modo d'essere gaudioso / messaggero di me. -di animali. bartolini
punto gaveggiata, / prima ch'io me mettessi le mutande. gr azzini,
se non avete altro mezzo, togliete me e sacrificatemi al vostro gazzerato re de'
dei regni. alfieri, v-2-733: per me non penso di rispondere altrimenti che col
.]: * gazzettucciaccia 'direbbe la me non ci credevano, per
v. e. riconoscerà che tutto il me s'increspa al fruscio della
, splen- diente, fa'venire / me fallente tuo servo obedire / con gecchire
ovra [la pietà] / ver'me, che tuttor so'stato gecchito. anonimo
/ la dovesser guardare, / né me farla vedere, / poi lei son sì
. fiore, 16-5: nel giardin me n'andai molto gicchito / per dotta
a le sante guagnele / che per me non sarebbe mai marrito. moscoli, vii-545
d'uno amoroso affanno / vidi ver'me gicchita preferenza, / che mi distenne
tempo né pur per un pensiero di me. alla geenna tutte le feste! a
20-158: in quelle lacune sentivo in me e intorno a me un flutto di
lacune sentivo in me e intorno a me un flutto di vacuo e gelante silenzio.
goldoni, vii-369: dopo che da me partiste, mi sono sentito gelare il
/ che non crede dimora / porai per me passare / più vivande portare,
, e se troppo la duro / io me ne vo come la giallatina /
altera / che non sia contro a me servo sì fera. lorenzo de'medici,
io le tolgo dall'urna / gelide / me le sento guizzare / fra le palme
379: bianca ti sento in tutta me, ti sento / gelida in tutta
, ti sento / gelida in tutta me, non pel terrore. gozzano, 92
/ non sia nulla avversitate, che me non aia en sua bailìa. frezzi,
vada. boccaccio, vii-30: misero me, ch'io non oso mirare / gli
il giovane, 9-816: s'a me potesse mai nascere in seno / gielo alcuno
in quella guisa dire / volle madonna a me, com'era un gelo. g
il collega lo gode / più di me che lo guardo, ma non passa nessuno
gridate, e mandatenel pure / per me, ché non mi fa caldo né gelo
/ ché di loro ti nutrì e a me sei tolta; / gelosia d'ogni
/ che vivi, che non vivi di me solo. bocchelli, 6-75: la
206-5: s'i''l dissi, contra me s'arme ogni stella, / e
laude al mondo. ma combatte in me la gelosia che ho di voi, con
mezzo balordo. caro, 2-1182: me, cui dianzi intrepido e sicuro / vider
: io partii da lei, accusando me stesso di geloso delirio e chiamandomi crudele
. bastava che qualcuno si accostasse a me, che la più vaga delle simpatie
, non compariscono. ed io per me, veggendo questa gelosa consuetudine, farei innanzi
/ giacerò in letto, ch'a me gemebondo / è fatto. -che
e superficiali,... ma a me... parvero gran cosa, quasi
miserando / nunzio s'intese, io me ne vo per tutto / gemendo e
geme. / heumè che dileguando io me disfazio. ariosto, 10-55: d'
avrei ringraziato..., se non me ne avesse tolto il potere la molesta
: talor, per gran pietà di me, la porta / geme in suon roco
albergo lassa. foscolo, 1-167: me vedrai seduto / sulla tua pietra, o
, vii-685 (22-11): pregate per me, prego, el re dei venti
el re dei venti, / che me conduca a seguir vostra barca, /
un uomo, come potrò quetamente godere di me e passare diritto? =
, purg., 5-136: ricordati di me che son la pia: / siena
le genealogie. ci sarebbe a dire di me qualche cosa che potrebbe farmi onore.
geneologia, e chi sia quello / altro me, che è marito di costei.
, averete che fare assai più di me. generàglia, sf. spreg
sette sacramenti. bembo, 9-1-78: a me non è punto nuova e la bontà
vostra signoria e l'amore particolare verso me. beccaria, ii-748: il butirro
: gl'influenti hanno peccato, secondo me, gravemente in non generalizzare il movimento
grammaticali. tolomei, i-65: a me certo pare che ella [questa lingua]
, 1-566: in essi / di me sospetto generar non volli; / pien
disiderio che egli aveva d'aver di me figliuoli, il quale disiderio generava un
disiderio generava un certo benvolere verso di me, che bella gli pareva, io
scrittura a questi cotali: venite a me, e ponete l'amore vostro,
averne soppressi i due terzi, a me non dà il cuore di mettermi a riordinare
forma, de i medesimi umori e delle me desime qualità composto. g
proprii della gioventù, erano, almeno per me, di ben altro genere.
8-277: vuol far discorsi seri con me sul valore dell'esi stenza
in mano, era sembrato, a me e ad altri, lezioso e generico:
44-52: ch'io spero intanto che da me deposto / leon col padre de l'
là. occhiate che generosamente vennero da me interpretate come desiderio che lo liberassi dal
vorrai. alberti, 76: né a me piacerebbe chi donasse un cavallo gagliardissimo e
clemenza. alfieri, 1-906: a me novelli / non son di bruto i temerari
. goldoni, iv-51: vuole sposar me? da qui innanzi, se ho
annunzio, iv-2-463: io assistevo in me medesimo alla continua genesi d'una vita
umilissime istanze, per conseguir le notizie a me necessarie, per condurre a fine il
con brevi parole crude ha creato dentro di me il tuo viso nuovo, il tuo
lacrime agli occhi, perché mi pare per me molto geniale e d'intiera sodisfazione.
dossi, 389: non sorrìder di me, amica geniale, che in amore vi
fiacco, ma, ciò che a me pare meglio, la pittura più colorita e
m'accende / tu vuoi ragion da me? / non ha ragione amore, /
recentissimo dell'opera lascia sazio e pago in me l'artiere. sembra che al genio
furibondo. brusoni, 6-330: io per me non so vedere qual sia questa vostra
i-129: rispose iacobo: « vendi a me le prime genite tue ». ed
disse iacob: « giura adunque a me ». giurò esaù e vendè le prime
. boccaccio, i-457: la genitrice di me misero, mi diè per padre un
[venere], d'amore / me tu volesti genitrice, all'acque / venga
susino salvati co gli bisnipoti) dicati per me la ragione che generosi nesti in questo
ore. molza, 1-166: a me già volto a la stagion più ria,
la croce salva la gente / e me face disviare. cielo d'alcamo, 69
novellino, vi-102: messere, a me sovviene di mia gente, di mio
dante, inf., 3-3: per me si va tra la perduta gente.
fuggendo / di gente in gente, me vedrai seduto / sulla tua pietra,
gente, / poi ch'è di me temente, -ch'eo perisse: / per
romani discesa,... e me del re di spagna figliuolo, onde riputando
, onde riputando te più gentile di me, m'hai per altro dimenticato? pulci
avvenne che questa mirabile donna parve a me vestita di colore bianchissimo. l. martelli
, purg., 8-53: ver me si fece, e io ver lui mi
papa volessi vedere quell'opera, ma me ne voleva dare un'altra di grandissima importanza
sé: -lei è troppo gentile con me. soldati, iii-129: mareska era con
il sole / una gentil pietade avean di me. alvaro, 5-53: a vedere
il seno; / e poi fuggìo da me ratta lontano, / vago lassando il
f. doni, 1-77: pare a me... che noè ci lasciasse
73: il cavallo ha dato a me è della raza sua giannetta e di pelo
: udii voce gentile, / che me vate dicea. alvaro, 9-431: con
ad esser lieta e cara / a me la vita e l'aura era gentile.
io di far torto alle verità cristiane da me proposte, se... avessi
gentilezza. tavola ritonda, 1-32: tutti me ridottavano i cavalieri della valle bruna,
modi. de jennaro, 31: me recomando a la vostra genti- lezzia.
7-142: in quello, che io me n'andavo, parendo forse alla sua
di cortesia e di gentilezza, solo a me usate tanta disamorevolezza e discortesia. f
.. è diventata un'abitudine in me, oltre ad essere un'affezione gentilizia.
dottori, 1-73: non sono a me le gentilizie insegne / tolte, ma
insegne / tolte, ma solo a me tolto è viviano. muratori, 7-ii-266:
in molti palazzi di grandi, a me sembra pure la sconcia cosa. carducci
leggiadramente. cantari, 96: a me donò la mia / un corno lavorato
tutta quella gentilomeria... per me è arciromanticissima. = dal fr.
partito di cui vi scrissi, ma me ne faccio ima gloria. so a un
volete: qualunque gentiluomo darebbe ragione a me. serra, iii-262: il buon
secoli xiv e xv, 70: a me inocente tuo servo fidele, / che
con- vien che al gran minosse io me ne scuse, / e ricognosca il
essendo pochi i vantaggi che venivano a me da quell'esser figlio di geometra.
e del frate bettinelli e del marchese bastone me ne in- fotto, ma le 4
georgici e dall'osservazioni ed esperienze da me o da altri fatte, formano questo mio
b. croce, iv-n-34: a me pareva come se ogni mattino...
albertazzi, 45: -qua vicino a me -disse don lorenzo all'arciprete di valfurna
egli m'invitò ad andarlo a salutare. me la cavai con scuse che il mio
, ii-n-35: questa dimanda le fo per me, e mi perdoni, se,
per mezano, tosto che veniva a me qualche bue, e non intendendo ciò che
misticismo di buon gusto; a me pare del gergàccio del '48 e '59.
alle bestie una bracciata di fieno, me la svignai dal cortile del mercante.
/ « o cara mia germana, oh me! cirene ». folengo, ii-98:
e umana. alfieri, 1-391: a me non sorse / più lieto dì che
in ora infausta ed infelice punto / me sol visti da l'alvo mater- nale
moscoli, vii-775 (2-2): non me pòi spaventar, ch'io son pur
di cui forse il germe era in me, si venne tosto a ricoprire o ad
venne tosto a ricoprire o ad estinguersi in me, per mancanza di pascolo, d'
, 28-176: cristo, scendendo in me, non mi aveva trovato ancor tutto
pensieri. parata, 4-1-42: a me pare... che assai di negozio
che altri vi operava, che rendeva attonito me stesso, mentre sentivo in me il
attonito me stesso, mentre sentivo in me il germinar oscuro di tante idee.
da per se stessi, senza di me, di lor semenze germogliabili in altri uomini
l'epigramma. pesci, ii-1-402: in me... quell'embrione di sentimento
, 3-3-7: sgombra, sgombra per me quella pietate, / che ti germoglia in
ricusai d'adorarla. quindi contro di me le scomuniche de'suoi gierofanti, quindi
, 4-195: oh, io pensava fra me stesso, potenza soprannaturale dell'amore che
d'età e d'altezza, e me le garentì per tre duse in gestazione.
verso. alberti, 362: molto a me sarà grato vedere a te sia in
fa mentre che io ragiono così da me stesso, che egli intenda tutto quel che
e diligenza. mas-uccio, 409: me pare assai devuta cosa, che
moravia, xi-31: « grazie tanto, me ne torno a casa ». e
gesuitate, / un barbagianni più di me trovate. gesuiteggiante (part.
?... il cielo non me ne ha conceduto; anzi ordinò alla fortuna
: il tuo matto furore contro di me è di tal sorta, che per danneggiarmi
-che te ha facto epso? -e1 me ha acarezata e gettatomi poi sopra questa banca
sinistra da lato dentro, cusì presto come me gittai nel lecto. aretino, iv-1-130
voglio innanzi profondare voi, che voi profondiate me. bibbia volgar., vi-15:
, degnatevi di gittarli un motto per me e dirgli quanto io l'ho per caro
: gettate tutta la colpa addosso a me. de roberto, 279: giacomo si
/ ogni conforto stolto / gittar da me. carducci, 384: gittò la tonaca
: dicea fra se stesso: -oh sciagurato me! dove sono a questa volta conducto
liberarne da questa fortuna, o tu me mandi presto la morte! -ingegnandose
e sortisse / chi fosse ardito con me, sollevato quel palo, sfregarlo / dentro
: così m'este avenuto / a me che sono stato / in un mar tempestato
): non voglio mai che né a me né ai miei figliuoli né ai miei
la soma e 'l peso sopra di me. caro, 9-804: le pareti /
che, se tu non tornavi a me come mosca, ch'io ti farei gettar
togliendosi cosa non sua, questo voi me lo chiamate virtù ed è colpa.
momento vi gettate a testa bassa fra me e il cirani? -gettarsi fuori:
la chiamo e la chiamai, / non me ne gitto in disperanza fora. angiolieri
e quelli tolse la tasca e partissi da me quanto una gittata di pietra e,
pietra. frezzi, i-11-3: io me n'andai in un boschetto alpestro,
tanti mesi e gittate le spese da me fatte sino ad ora. -impiegato
giudicato né voglio giudicare nessuno altri che me, piena di tutti i mali:
cellini, 3-127: ciò è detto da me non per fare ingiuria a i gettatori
dalla a'poveri, e vien dietro a me: io ti ristorerò questo getto con
. cicognani, 1-148: a far di me una creatura a getto continuo di sorprese
influito il modo buffo di fare tra me e mio padre. e. cecchi,
, xxiv-929: ahi, ch'io piango me stesso, quando ho riflesso al gitto
vollono. cantari cavallereschi, 186: a me parrebbe e fia buona novella / se
gherminelle per addossarlomi per figliuolo, perché io me n'adirerei con esso teco. f
: i'voglio andare; ma io me lo 'ndivino / ch'arete tesa qualche germinella
cuticagna, e son tutt'oggi ch'io me la godo. -sorprendere improvvisamente (
braccia uli- vastre d'uno dei ghermitori me ne servo per armonizzare la fusciacca celeste
e delle braccia ulivastre d'uno dei ghermitori me ne servo per armonizzare la fusciacca celeste
ricordate di giovanni e di voi e di me, che ragazzo, famiglio e servo
papini, 8-67: fu quello, per me, dopo la ghiaccia libresca, il
che vo piaccia / che quisto velo non me sia levato. -ferrato a
lasso, che de gran fredo / giazzar me vedo; / de, aprirne alma
amor non faccia / sì ch'io me ne trametta, / che '1 mio lavor
quanto più da capo a pedi io me infiamo, / tanto più giazzatta sie'.
ghiacciate, che mi par di vederci, me ne davano un gran segno. leopardi
un ghiaccio. cammelli, 292: io me disfaccio / in ardente suspir, qual
giacio che ti tiene sì fredo e di me t'incresca che per te moro.
: cusì, gentil criatura, / in me à mostrato amore / l'ardente suo
fazio, i-20-26: ahi, lassa me!, ch'ancor par che mi sia
o il ghiado / che il sonno in me passi furtivo? d'annunzio, iii-1-627
117-5: sì ch'io non vo'per me quelle ghignate; / ma come ched
senza darmi pensiero del calesso, me ne venni un passo innanzi l'altro
.. in verità, che non me l'arrecordo gnanca più... -colui
virtuosissimi academici un linguaio più ghiotto di me. serra, ii-164: per ricca
buommattei, 294: accademici, a me par che non le manchi altro che esser
a le sancte dei evangelie che mai più me la darebbe per moglie. machiavelli
ne dava ad intendere, e per me credo che si mangiasse ella la buona
un taglierò. giusti, iii-123: a me che sono sopra il giuoco pare d'
-giottoncìculo. belo, xxv-1-105: non me sono accorto di questo giottoncìculo del famulo
conspetto di molti egregi ed eccellentissimi uomini, me ha derelicto mentre eravamo in circulo a
, vii- 1088: fra voi e me, che nessuno ci senta: voi peccate
sovente: questi non sono bocconi per me. berchet, 252: come a lindo
chiari. nievo, 1-554: secondo me il vivere è assai meno agevole nella
lasciatemi / andare alquanto un po'da me medesimo / ghiribizzando e pensando. varchi
! troppi troppi di questi sogni io me li sogno ciascun dì ad occhi aperti.
orecchi del mondo? così dico a me medesimo talvolta, e mi rinfaccio questa mia
e'1 sonetto. / quasi toccassi a me il ghiribizare / le cifere di
che m'affretti a spiegare un modo da me ghiribizzato. ghiribizzatóre, sm.
francia. pascoli, ii-723: a me non incresce che... sia stato
filosofici ch'io gli mando talvolta, me lo spedì. giusti, i-26:
ella! guatommi come l'avesse con me. barilli, 5-73: svoltano [
cara la ghirlandétta delle verdi foglie. a me piacciono a punto le ghirlande piccine,
manti / le azzurre oceanine / a me surgono, e d'inni e di
gnoli, / di te, di me, le parla e la ghirlanda, /
., 1-67: « miserere di me » gridai a lui, / « qual
/ la vita è breve e poco me n'avanza. rosa, 1-53: tomba
. guittone, xiv-49: ho di me torto / e ritornato in voi forzo
erudito, un genio, un talento in me non potrete trovare; ma troverete al
, iii-965: già prima che voi me ne aveste scritto, io l'aveva corretto
3-6 (314): io, misera me! già sono otto anni, t'
pascoli, i-22: già, per me, altro è sentimento poetico, altro è
', secondo la moda d'oggidì, me lo fecero a un tratto creder per
non so più qual debba essere per me il tempo destinato alla quiete, già
guardava davanti a sé; il quale a me pareva giacente sanza anima. benvenuto da
perché farai contenta questa meschina, e me non meno, che vedrò giacere la
, / spero destarvi or che con me, col mio / furor, di sisto
occhi spalancati. leopardi, 23-132: me, s'io giaccio in riposo,
amò che disperato / morio mancando in me lo spirto e el vino. g.
le venne il capriccio di giacersi con me. saba, 293: amo una donna
io mi giacea, / quando a me sull'auree penne / se ne venne /
appena ve 'l so dir, sì me tormenta! g. sacchetti, ix-1091:
alto liege. gemelli careri, 2-i-11: me n'andai a sini- gaglia, 24
via che tra s. sig. e me giace. -con la particella pronom
, / per la fortuna che di me non cura. boccaccio, ii-2-14: leva
dietro qualche giachera, / ognun di me si riderebbe. varchi, v-61: tu
foscolo, ii-273: con giacintina sferza / me stanco già e restio, / sforzò
: mi pongo in strada, e me ne vo di trotto / benché mi faccian
giocare la mia ultima carta, perché per me è l'ultima e è inutile far
misteri; capirà, un povero diavolo come me, le gambe gli fanno giacomo giacomo
impostura colori di dentro l'atto di me che t'ascolto. -che incute
. burchiello, 38: quanto a me quest'è contr'a natura, /
endecasillabi, giambici ed epigrammi che appo me sono, con quello dell'cr »
potete voler giambo e pastura / di me, come vi piace, ch'io
di seguir cosa mortale, / in me si specchi. l. salviali, ii-i-
sol disparve, / com'io sentii me tutto venir meno. statuto dello spedale di
quando ci si mette: meglio di me. = etimo incerto, forse
d'uomo, questo giangùrgolo di bellitropai, me l'avete da levare di tra i
ginetta. caporali, ii-62: a me toccò per sorte un vetturino, / con
. settembrini, 138: io per me non voglio nobiltà indo- germanica, né
vita, gli è solo col caso che me la piglio, il quale mi ha
dai suoi famigliari, che... me raffermarono inanti che morisse papa paolo,
di legno lucido, e talora anche di me tallo, la cui linea
, / e sai che 'l sarto me lo mette in dosso: / le calze
., 13-151: io fei gibetto a me de le mie case. faldella,
streghe. saba, 46: risento in me qualcosa dei giganti, / che la
tesser piccino. alfieri, 1-646: me timido ancora / inesperto garzon spingeva a
. tasso, i-269: pregate dio per me; e baciate le gigantesse. settembrini
. guittone, 118-7: ché sopra me non fu mai servidore / d'amarvi
, in modo che non si partiva da me, che di nuovo in sul mio
.. / vedrai tu porsi da me / ghirlandetta / vezzosetta / di siringhe
ora mi hanno guastato l'ordine da me fatto. 4. locuz.
presidente, che mi disse bravo e me ne diede volentieri. = deriv.
; /... / che metter me, che t'amo, o lisa,
. fortini, iii-343: così cicalando da me stesso son giunto al ginestràio e la
ti assicuri che tu non sei per me un gingillo. buzzi, 234: le
, e sgradevole, per loro e per me, sarebbe stata la ginnastica amorosa.
dirvi il vero il suo maestro di stalla me lo ha promesso. boterò, 1-11
, 73: il cavallo ha dato a me è della raza sua giannetta e di
, così ogni ginocchio s'inchinerà a me. folengo, ii-48: piegherassi alfine
occhio. cesarotti, ii-178: innanzi a me s'atterra / il ginocchio del popolo
, xvii-198: prega il cielo per me povero giobbe. = dal nome del
della mia età,... a me spettava sempre la parte di padrona.
/ i'non vi salgo, anzi me ne ripento / 'n su la prima che
275: per la mia fide / di me giucate / com'omo fae / de
: sembrava quasi si giuo- casse di me riapparendomi più volte davanti. 7
suo? beccari, xxx-4-313: oggi da me non sei per dipartirti: / che
: vender mi puoi: / fa'di me quel che voi, / o di
speso a imparare a leggere e a scrivere me lo fossi giocato a tarocchi, io
direzione..., fosse un giocarmi me, la mia salute, il mio
, iii-86: nessuno può volere da me che io mi giochi la mia reputazione,
famiglia: voi pretendete farvi burla di me. oriani, x-28-115: la baronessa fissò
, mi adagiò placidamente, anzi adagiò me e sé, nel polverone a pena
1-1-97: non mi piace giocare a tu me gli hai, / ma solo a
di essere uccellati. -giocare a tu me gli hai: giocare sulla parola,
giocato da qualcuno che è fuori di me e che è più forte di me.
di me e che è più forte di me. moravia, xi-155: clara
operaie, un libro eccezionalmente bello per me. govoni, 8-22: queste grigie città
, sulla rovina della gioventù! per me, non vi sarà mai pericolo che tenga
8-144: non posso negare che anche a me, anche a noi, piacessero i
venne a me..., cominciai a frammettere alcune
« uccellin volò volò, su di me non si posò, si posò sul
: tu degneresti il guardo / volgere a me, di un abborrito sangue / rampollo
un abborrito sangue / rampollo oscuro? a me, di ria fortuna / misero gioco
piace salendo di scrutare, entro di me, il gioco delle mie sensazioni e
quasimodo, 19: intorno a me fanciulli con leggeri / moti del capo danzano
, ii-7-319: non ti burlare di me, cattiva bella; non far giuochi di
momento vi gettate a testa bassa fra me e il cirani? bocchelli, 5-116:
questa et or con quella, venite a me per giuoco. tasso, 19-78:
l'acerbi: il quale, debitore a me solo della nomina a direttore della '
/ in gran piacere, e di me prende giuoco. folengo, ii-176:
29): « si piglia gioco di me? » interruppe il giovine. «
paolo zoppo, v-245-16: io canto e me conforto, sperando bene avere, /
che tu non volessi il giuoco di me affatto. grazzini, 4-517: se
confidenza. gramsci, 12-118: a me pare... che tutto si riduca
mi loda grandemente, / quando di me ben sente; / ma quando no
. pavese, 7-113: trattava me e cadetto come fossimo dei poco di
., vii-345: iddio vi riducerà a me con allegrezza e con gioconditade in eterno
che tu hai trovato grazia dinanzi a me. crescenzi volgar., 8-1: se
sue... si sia ricordato di me. gemelli careri, 1-i-333: in
. l'ebrietade è di lungi da me. = voce semidotta,
quan- d'altri è giucondo, / me ne sembra penare. guittone, i-3-280
e il più giocondo, / secondo me, che mai nascesse al mondo.
giorno e della notte ne'giocondi a me filosofici naturali studi passando. g.
: versa prima / l'onice a me giocondi libamenti. -dilettevole all'udito
asconda. menzini, i-71: e a me di fronde in fronde / il rosignuol
, 50-61: i miei sospiri a me perché non tolti / quando che sia?
chi ha a imparare, impari / da me, che non solea mai portar giogo
tempi, ben mille volte, a me fanciullo / con nobil gioia rimembravi e i
a sentire / lo ben, quando di me farà accoglienza? francesco da barberino,
partito son da tanta gioia, / di me stesso mi duole, essendo privo,
gioia, /... / me sforze- raggio a trovar novel sono.
. e il bobbia rispose: -per me gliela lascio volentieri, quella gioia!
/ per la mia fide / di me giucate / com'omo fae / de lo
.. ei sol pietoso / era per me... neron già forse in
gio'mi rimembro, / un'allegrezza in me sento creare / che fa dolzor
. verri, i-114: in me tu vedi, rispose con gioia estrema l'
... è scomparso e non me ne dolgo, perché una gioielleria ne
i-382: questo animaletto rappresenta, per me, il più bel gioiello della mia collezione