bisogno di alleati. tarchetti, 6-ii-376: m' era pur fisso in capo che lo
petrarca, 23-98: le vive voci m' erano interditte; / ond'io gridai
che fum'ad apollo più care, / m' ha fatto lungo tempo amor cercare /
: tanti strai d'or, che amor m' aventa al core, / dove l'
chiamerò dirigenti. pirandello, 8-251: m' è nata in questo momento una vivissima curiosità
stato di marianna. giuliani, ii-386: m' ha ferito proprio nel vivo dell'anima
. cesarotti, 1-xxxvii-257: il vostro affetto m' interessa troppo al vivo per non far
! / tanta la furia e la rabbia m' assalse. lippi, 2-4: eran
: le 'vivole'o 'vidole'. queste sono m' ha scambiata una benda; ell'ha teso
sostanlorenzo de'medici, 5-2: fatto m' ha innamorare / sui dolci canti all'
, ma viziavasi nel quel tempo, e m' accorsi che io era troppo debole o viziato
i vizi che solìa avere; / non m' è rimasto se non quel di bere
questa sover- chievole voce che parea che m' infamasse viziosamente, quella gentilissima, la
d'una dente, è più che non m' aspettava. 10. medie,
in capo e la mano alla gota m' addormentai. capuana, 10-18: non arricciare
la bellezza, / che di due arti m' è lucerna e specchio. muratori,
. nievo, 603: perdonate; m' ingannò la voce pubblica, ma non ebbi
sotto la suggestione del movimento vociano, m' erano sembrati il nonplusultra dell'arte dello scrittore
d'un modo degno / teco amore m' incatena, / per te voglio aver l'
, voglio dirti una bagatella, che m' è venuta casualmente osservata a questi giorni
compiuta donzella, xxxv-i-434: lo mio padre m' ha messa 'n errore, / e
compita, /... / ancor m' avria tra'suoi belli colli foschi /
odo delle colonne, 91: amor m' à usato a tal uso / che m'
m'à usato a tal uso / che m' à sì preso la voglia, /
preso la voglia, / che 'l disusare m' è doglia / vostro piacere amoruso.
è sazia, / or ch'io m' ho scelto così degna sposa: / e
francese. de amicis, xii-134: egli m' ha l'aria d'un uomo che
, 2-73: se don cotanto / non m' è largito, della mia volenza /
, 11-68: tutto a; lui reverente m' inchino a me umiliando quanto puote creatura
. dante, inf, 15-84: or m' accora, / la cara e buona
nel mondo ad ora ad ora / m' insegnavate come l'uomo s'ettema. idem
eroi, / che nominar con laude m' apparecchio, / ricordar quel ruggier, che
dir vi voglio / corno l'amor m' è preso / inver lo grande orgoglio /
, bella, mostrati, e no m' aita. dante, par., 16-16
lei / (secondo che voi stesso m' accennasti) / ve n'ha pur dat'
dell'ellissi io non so che diavolo m' abbia scritto perché quasi sempre scrivo volando.
accioché tal cucina abbia ogni commodità, m' è parso aggiungervi un cortiletto, nel
speranza ria, vana e fallace, / m' accorgo ancor del manifesto inganno. lubrano
). poerio, 3-242: tutto m' inspira a sorgere / a spaziar nel vero
, puoi ch'èi venuto, -molto si m' è 'n piacire / addeman- nime adiuto
orgoglio? / « mamma mia, ora m' impenno: / voglio! e quando
mio fratello gli cavi il contratto perché m' è venuto a gli orecchi che va
, 8-33: or vo'che. ttu m' aiute / sì come savio, ingegnoso
. montale, 1-73: or, m' awisano, la pietra / voleva strapparsi,
: quel libro (leggiero se vuoisi) m' innamorò più che mai dell'italia e
scusate: ci vuole / col freddo che m' aspetta) / lasciate ch'io mi
appaga / condotto avermi, ove condotto m' hai: / tu la vuoi meco;
/ l'amoroso volere / di ciò che m' atalenta / ch'eo no lo posso
. anonimo, i-596: s'eo m' asicurasse a voi di diri / lo mio
certo ed a gran ragione / co- m' amador c'à gioia a suo volire.
, e la forza de'pregiudizi volgari m' invogliarono di proseguire più oltre, e vedere
a volgarizzare la 'palingenesia', ma che m' increscerebbe alquanto, che dopo di aver
/ a dire, e vo'che m' oda / la dolce mia nemica anzi ch'
l'arte al ver somiglia, / sì m' avean per letizia il cor confuso,
non dorme. alfieri, xv-13: tu m' ami, e il rio pensier pur
e 'l van disio, / che m' an sì stanco, ornai prega ch'io
che nostro signore mi commise che io m' intromettessi nelle sue faccende, ebbi questa
e tenea la chiave del mio cuore, m' avrebbe molto consolato. -volgere la schiena
intr. con la particella pronom. (m' accantùcciò). mettersi in un angolo
= dalla locuz. romagn. a m' arcord 'io mi ricordo', usata nella forma
regione omonima. arbasino, 3-130: m' arriva il nome, a un tratto,
ma non triste. idem, 9-52: m' ero bambinamente convinto che lei fosse mia
mot ha sempre il suo merito, egli m' esibì una presa di tabacco. svevo
sprezzante). sbarbaro, i-659: m' han rovinato e aggiungono lo scherno! /
2-15: la mancata conoscenza delle lingue estere m' ha impedito l'accesso alle procedure di
mi fo rabbia da me medesimo, e m' adiro, e mi taccio, e
e in una parola mi concentro, e m' inanimalisco orrendamente... comincio a
ma ecco che alle prime parole, già m' accorgo di voler 'elegantizzare'. prima di
12-230: la metà del mio nome che m' era stata nascosta era quella dei signori
del resto, è un saggio; e m' importa di avere il parere de'pochi
settimane avanti che ci andassi io, m' aveva fornito varie indicazioni, e lodato
mi fo rabbia da me medesimo, e m' adiro, e mi taccio, e
e in una parola mi concentro, e m' inanimalisco orrendamente. = denom. da
nel traffico incasinato del tramonto romano che m' abbraccia nei suoi autobus, nei taxi,
alla porta e io a quel picchio m' impaurii ancora di più. = comp
, deriv. dalla locuz. fr. m' aidez! 'aiuto! '.
quel che avevo per la testa non m' ero ricordato di fare il pieno e adesso
ferd. martini, i-364: poiché m' aveva invitato ad andare nel suo camerino
ho detto, e in fondo non m' è sembrato che se ne meravigliasse. arbasino
potrei fare senza dolore. molto meno m' è permesso preopinare in faccia di que'soli
grembiale nero, al ginnasio, che m' apparve come un corridoio pieno d'attaccapanni.
g. ferrari, 35: m' awenni ad un nascondiglio sotterraneo, in cui
una frase. calvino, 12-118: m' aspettavano da un pezzo, da quando avevo
». boine, cxxi-ii-186: e m' accerchiarono i vociardi. idem, cxxi-iii-
federica afflitto a radio radio: « non m' accannate in diretta ». dal verbo
r accovare, rifl. (m' accovo). tosc. accovacciarsi.
antichi, io secco il prossimo che m' ode, / che varrammi il serbar nelle
, 1-158: un giorno mia figlia m' invitò a passare le feste di natale in
contarmi, / el diletto che pò'mangiar m' accerte: ond'io te dico che
, 72: non però sempre del pensier m' innalzo / sul volo audace, e
attanagliature continue al piè destro. se m' alzassi, guai! = nome d'
giusti, ii-85: chi sa come m' invidierebbero certi tali che hanno la smania
bettinelli, 1-52: tal m' offriva immagine di grandezza che augusto egli
bagola per dirti che la tua lettera m' ha fatto molto piacere. bagolaménto,
: il cavaliere bibliopola [pomba] non m' ha più risposto. ma fecemi scrivere
botto ormai lo sapevo, e francamente non m' importa granché, ma non riesco a
caro, 12-i-201: il capitano cesare raspone m' ha molto bravato contra lo auditore,
poco è mancato che una broncoalveolite non m' uccidesse la gigia. r brontolare,
g. modena, 275: che m' importa che vi bisticciate coi caca-drammi di
qui. piazza, 4-27: altri che m' erano di rimpetto parevami che mi facessero
de amicis, 5-44: e m' indicò un'altra ragazza bolognese, una specie
u. simonetta, i-226: l'angiolino m' ha venduto il suo cannone, lui
s'è rivelato una sòla. prima m' hanno illuso un casino, poi, alla
detto in quel giornale qualcosa che non m' andava a verso troppo. = deriv
ciuco dagli effetti di ciucaggini delle quali non m' importa nulla. ciucciaro, sm
, i-104: tra l'altre accuse non m' aspettavo davvero quella che lessi stamane,
giusti, iv-5: rileggendo la lettera m' accorgo d'aver abusato de'salmi.
, che sta a genova, e m' insegnò le belle vedute e il 'colombino',
mpact kar /, correttamente / k. m' pækt k.: r /,
mpakt disk /, correttamente / k. m' pækt disk /, sm. invar
anno iii, n. 12). m' è rimasta su qualche tavolino di circolo
ossa. idem, 16-29: così m' immagino che quel nobilissimo partito al quale la
la prefazione, che... m' è piaciuta anche immensamente per la bella e
cenno dispellere quel nembo che la mera accidentalità m' ha soffiato contro. = voce
che si opponeva ai movimenti del corpo / m' ha flesciato / per un attimo l'
ma il lontano 'fron fron'del contrabbasso / m' avverte che il veglione è incominciato.
. f. apolloni, 1-35: m' ha detto che / i primi due anni
. cavallotti, 3-iv-79: qui forse m' aspetto smentite rumorose da certi germanofili del
. cavallotti, 3-iv-79: qui forse m' aspetto smentite rumorose da certi germanofili del
venga a que'pezzi di cielo, che m' hanno fatto tanto vergognare nel rileggerli,
, 2-229: il soggiorno di venezia non m' è spiaciuto. ho passate le mie
/, correttamente / grid k. m' pju: ti. /, sm.
e casalegno, 220]: e naufragar m' è dolce in questo groove dei tempi
kuler /, correttamente / h.. m' sku: l. (r) /
intr. con la particella pronom. (m' ignobilisco, t'ignobilisci). divenire
, il fitto zendale... non m' inforsavano sulla identità sua. = nome
intr. con la particella pronom. (m' imbertonisco, t'imbertonisci). innamorarsifollemente
intr. con la particella pronom. (m' imbottégo, t'imbottéghi). disus
intr. con la particella pronom. (m' imbòzzaro). dial. tenere in
intr. con la particella pronom. (m' imburberisco, t'imburberisci). letter
intr. con la particella pronom. (m' imbùschero). tenere in poco conto
intr. con la particella pronom. (m' immazzinianisco, t'immazzinianisci). letter
e voleva farmi le feste, allora m' impelacchiava tutto dalla testa ai piedi.
intr. con la particella pronom. (m' impiràmido). innalzarsi come una piramide
intr. con al particella pronom. (m' improvincialisco,
intr. con la particella pronom. (m' inabiettisco, t'inabbiettisci). abbrutirsi
intr. con la particella pronom. (m' incadrègo, t'incadrèghi).
. « zitto un po'». « m' è sembrato che s'incartava ».
intr. con la particella pronom. (m' incàvolo). adirarsi, arrabbiarsi.
intr. con la particella pronom. (m' incèlebro). acquistare celebrità.
cipria. baretti, ii-13: m' alzo generalmente alle otto, mi faccio sbarbare
di cipria. baretti, ii-13: m' alzo generalmente alle otto, mi faccio sbarbare
intr. con la particella pronom. (m' inclassichisco, t'inclassichisci). fare
intr. con la particella pronom. (m' inconiglisco, t'inconiglisci). letter
la moglie vostra a domandarne venne; / m' offrì
aria un'operazione della narcotici il questore m' incula per davvero. 4. raggirare
dato da fare perrimediarmi'naltropolloacuipotessirivenderloerecuperarequello che m' aveva inculato lui. incumulàbile, agg
indeterminismo. gentile, 7-iii-322: m' è parso che questo libro non abbia nessuna
intr. con la particella pronom. (m' indormè nto). addormentarsi.
intr. con la particella pronom. (m' infanatisco, t'infanatisci). essere
intr. con la particella pronom. (m' inghiomè llo). letter. raggomitolarsi
intr. con la particella pronom. (m' ingorgo ´glio, t'ingorgogli).
intr. con la particella pronom. (m' ingrùfolo). intrufolarsi in determinati ambienti
nei loro conversari inintendibili, essi non m' ànno risposto affatto, ed ànno sorriso fra
, intr. con laparticella pronom. (m' inserpènto). trasformarsi in serpente;
intr. con la particella pronom. (m' intallèo). region. attardarsi,
far su un po'di grano, m' intappo come un dio e poi mi metto
intr. con la particella pronom. (m' intògo, t'intòghi). insignirsi
mi conosce. io, profio, non m' intrippo: quando proprio mi ha detto
: quando proprio mi ha detto male m' arrapo.. ». =
raddoppiare probabilmente le vendite. questo iperattivismo m' interessa molto poco. l. laurenzi
lettera sua, e dell'angiolini, che m' invita a mandar roba per il keepsake
rezzago; e quel malapaga del signor martino m' ha mandato indietro anche stavolta colle saccocce
rinvigorirmi nella cucina della dimora, dove m' offrirono per cambio d'abito asciutto un
architetto, che sta a genova, e m' insegnò le belle vedute e il 'colombino'
correttamente /: k k. m' pju: t. r /, sm
ii-25: la risposta che le debbo adesso m' è forza occhiudervela e pregar voi di
del panteismo. genovesi, 101: m' accusano, adunque, ch'io mi ho
pantofolismo giornalistico – torelli voillier – m' abbia qualificato come 'pontefice della boheˆme'purehoavutoiltortodinonconservareneppureunopuscolo
, le tue impressioni parigine e quindi m' astengo dal deflorarne la verginità, soffocando
loro opere. gozzano, 2-61: m' è piaciuta immensamente la tua poesia..
: 'm'ha chiamato da roma. e m' ha dato un appuntamento sul comune.
, cliv-173: cosa volete, una rimasticatura m' è più agra, più tediosa,
ch'io mi rinfirenzi e che allora m' immontalerò e m'impistoierò senza fallo.
mi rinfirenzi e che allora m'immontalerò e m' impistoierò senza fallo. =
quella seconda copia del brobisch, che m' è cascata su le braccia? si tratta
signore dovrebbe darci un bel castigo, che m' intendi mi'diceva tognetta. –
. papini, xi-1-911: senza volere m' era venuto fatto di adoprare il lei,
, che per sole 45 lire al mese m' avrebbe posto nella condizione di aiuto a
ebbene, in uno di questi laghetti inopinati m' imbattei una sera, tornando dal paese
io vorrei farmi vedere a lui perché m' ispira molta fiducia e per la sua pratica
voi diventaste nemico, e i smirnesi m' invitarono e mi pregarono a parlare, e
quella dell'oppio e dell'hascisc, m' induce a preferire ad ogni altra forma di
leopardi, iii-482: delle lettere non m' importa nulla, ma questo sarebbe un
46: sono deluso perché dai giornali m' aspettavo tabelle esaurienti sul costo di michette,
star tanto qui [a genova] m' aveva propio fatto venire lo 'spleen'inglese.
bontempelli, i-683: il mio essere m' apparve come un mostro depressoeridicolo, epuremiriconoscevo
polizia scientifica di torino... m' interessano di più le immagini di qualche loro
/, correttamente / trip k. m' pju: t. (r) /
. labriola, 1-iii-1001: il gentile m' era parso sempre un po'infatuato di
eraimpressalafede netta e umiliata ma ferma, m' invogliò di conoscere il prete della cappella.