. dottori, 189: si lasciò lusingar da un suo pensiero, / che
temer, né il padre / dèi lusingar. idem, 1-29: il giuro.
have: / altri, seguendo il lusingar fallace, / per notturno seren già sciolse
e 'l calenzuol dorato / odonsi altrove lusingar l'udito. pananti, ii-45: ci
dell'ebreo giuseppe: / egli al soave lusingar d'egitto /... /
dolce vanità con molte / vane querele lusingar tossendo? manzoni, pr. sp.
il sole; / cotanto io godo in lusingar me stesso. tesauro, xxiv-29:
conto, le sillabe prolisse odonsi altrove lusingar l'udito. / la pispola il rigogolo
il sole; / cotanto io godo in lusingar me stesso. redi, 16-v-121:
). testi, i-20: a lusingar le sonnacchiose menti / suol da le
prova di quanto io sia disposto a lusingar i potenti, e vago di mendicar
armi / e di cantici guerrieri / lusingar può l'alme e i petti / di
/ l'aure agitare armoniosamente / per lusingar l'eterno vostro oblio. =
turcasso, andò gli orecchi / a lusingar de gli unguentati eroi. settembrini [
/ lasciami nell'inganno, / lasciami lusingar / che più non amo. c.
iacopo del pecora, lxxviii-iii-180: antica vidi lusingar giuseppe / d'atto carnai con sue
dar più lagna, / ché mal sai lusingar per questa lama! ». bianco
dar più lagna, / ché mal sai lusingar per questa lama! idem, purg
porpore bollenti altri palati / vadano a lusingar vigne di nasso, / ch'a me
più lagna, / ché mal sai lusingar per questa lama! petrarca, 76-1
fallo di donna legata in un amore il lusingar altro amante. carducci, iii-14-190:
del canto mio / non uso a lusingar. g. ferrari, 3-168: il
deggio, il mio tormento / dissimulando, lusingar me stessa, / or che della
pur volger puoi / d'abbandonarmi. -il lusingar è vano, / regina, ornai
8-946: era leale, era onesto lusingar così col suo silenzio una signorina,
fussi, altro non face / che lusingar la morte. 2. trattare
più franche / fermano i passi a lusingar rapine. c. i. frugoni,
che insiem ne annoda, / non lusingar, ti priego, i miei delitti
non ponga studio di far savori e lusingar il gusto. m. palmieri, 1-30-29
. soranzo, io7: l'orecchio lusingar mi sento / da pastorale sì, ma
del bel crine, / e al dolce lusingar d'aura seconda / rendea più chiaro
iii-121: al dolce / de'zefiretti lusingar s'appressa / lieta la state.
delirio, perché non si trattava più di lusingar l'ambizion de'bellicosi potenti e lustrarne
quale io sento / magìa canora a lusingar l'udito? salvini, 39-iii-153: quel
dar più lagna, / ché mal sai lusingar per questa lama! 12
naturalissimamente maneggiata, era giunto erodoto a lusingar tutti. g. gozzi, 100:
, vi-3-241: givano i sonni a lusingar le belve; /... /
non trascurava lo scaltro e tiranno amore di lusingar la di lei alterigia con farle sovvenire
trascurava lo scaltro e tiranno amore di lusingar la di lei alterigia con farle sovvenire la
di primo volo / non vi lasciate lusingar dai sguardi / che scaglia una civetta
107: io, che l'orecchio lusingar mi sento / da pastorale sì ma bel
francesco da colle, lxxxviii-ii-640: né troppo lusingar né troppi motti / bisogna far che
di primo volo / non vi lasciate lusingar dai sguardi / che scaglia una civetta in
trascurava lo scaltro e tiranno amore di lusingar la di lei alterigia. c. i
virile, / mentre applaudito è il lusingar scempiato. giusti, 3-133: egli [
della pace / viene i cori a lusingar. / de le stanche alme ristoro /
cominciato a seminar zizzannia / e a lusingar nel can, giusta i nascosti /
so far lo svenevole, / né lusingar, né usar frase fiorita, / ma
porpore bollenti altri palati / vadano a lusingar vigne di nasso, / ch'a me
finalmente egli seppe con sì belle promesse lusingar la gru ch'ella v'im- mergè
. montale, 14-19: spesso, a lusingar vette, vidi splendere / sovranamente l'
amante fassi altro non face / che lusingar la morte. gobetti, ii-208: la
e dalla diva / l'orecchio a lusingar s'alzan frammisti / a vorticoso fumo