agli equinosi e ai solstizi. -nel linguaggio comune: ciascuno dei quattro periodi trimestrali
il denaro, un bene). -nel linguaggio economico e finanziario: immobilizzato sul mercato
l'inganno.?. nel linguaggio della lirica amorosa, donna che
v'è un contagio di idee, di linguaggio, d'abitudini, di casta,
tipo morfologico e lo stampo sintattico del linguaggio di firenze si erano indissolubilmente disposati al
, logoro. -in partic.: nel linguaggio tipografico, consumato per l'eccessivo uso
ella debole e come dante secondo alcun linguaggio d'italia la nomina, stanca, ma
tutti (e può non corrispondere a un linguaggio realmente parlato, ma a un linguaggio
linguaggio realmente parlato, ma a un linguaggio codificato e pianificato soprattutto dalla scuola o
molto gravoso. < >. nel linguaggio scolastico, valutare negativamente il profitto,
mila miliardi. 6. nel linguaggio scolastico pessimo esito in un esame,
bocciatura. 7. sport. nel linguaggio del calcio, tiro violento con traiettoria
d'oro stante sospesa. -nel linguaggio dell'archeologia e della storia dell'arte,
, 179: 'stanza dei bottoni': nei linguaggio dei tecnocrati moderni, il centro direzionale
anclvesse a modo suo e nel suo linguaggio, stanze e coble amorose e bellicose
un fondo). -titolo stanziabile-, nel linguaggio bancario, titolo pubblico o privato che
suo eterno stanziamento. 5. nel linguaggio sportivo, ben definita posizione di
lo cui mal coto / pur un linguaggio nel mondo non s'usa. / lascianlo
, / ché così è a lui ciascun linguaggio / come 'l suo ad altrui,
starlétta { starlet), sf. nel linguaggio dello spettacolo, attrice cinematografica giovane e
con valore avverò. dir. nel linguaggio diplomatico, sotto la condizione e nell'auspicata
sempre per successione. -trasmissione del linguaggio nei secoli. annotazioni sul decameron,
, o successione per anton. nel linguaggio comune) che può avvenire sia a
anche ricco di motivazioni affettive (un linguaggio). montale, 10-7: l'
la riportava [la ragazza] al suo linguaggio / paterno, succulento / e non
, sùdito), sm. nel linguaggio politico-giuridico tradizionale e in quello anche attuale
. -in par- tic., nel linguaggio politico-ideologico moderno, soggetto sottoposto al potere
notte sudicio e i capelli grigi svolazzanti di linguaggio usato (uno scritto, un componimento)
altro valida e sofficiente. -nel linguaggio scolastico, che esprime il giudizio positivo
sette sacramenti. -adeguatezza di un linguaggio a esprimere compiutamente pensieri e concetti.
. 6. stor. nel linguaggio dei canonisti, voto espresso da ciascuno
con certi 'suffì', cioè parlando in nostro linguaggio peregrini, alla guisa de'quali tutti
potesse aver luogo o no in un linguaggio già fatto, e a cui tanti libri
sugosaménte, avv. letter. con un linguaggio denso e concettoso. segneri
un'espressione, uno stile, un linguaggio). c. dati, 4-75
anzi avverso. -filos. nel linguaggio della scolastica: che, non potendo
o di sonno. 5. nel linguaggio liturgico, prendere le specie eucaristiche (
consonantici, di suoni, con quel linguaggio montaliano da molto tempo definito, all'
un prodotto: con valore enfatico nel linguaggio pubblicitario). m. medici [
. superburòcrate, sm. nel linguaggio giornalistico, alto burocrate.
. superburocrazìa, sf. nel linguaggio giornalistico, organizzazione di alti burocrati posta
). superdecréto, sm. nel linguaggio giornalistico, decreto- legge che, al
). superdòllaro, sm. nel linguaggio del giornalismo finanziario, il dollaro statunitense
a ogni sospetto. 17. nel linguaggio della geologia e della paletnologia, indica
zool. animali superiori: termine usato nel linguaggio comune per indicare i vertebrati.
sopperire. superlatitante, agg. nel linguaggio giornalistico, che prolunga nel tempo la
al minimo la congenita superlatività del nostro linguaggio. 2. particolare squisitezza di
. supermaggiorata, sf. nel linguaggio giornalistico, donna che ha forme particolarmente
. superminimo, sm. nel linguaggio sindacale, componente integrativa del minimo salario
. supermìssile, sm. nel linguaggio giornalistico, missile capace di fornire una
. supermolleggiato, agg. nel linguaggio pubblicitario, dotato di un efficace sistema
). superpentito, sm. nel linguaggio giornalistico, pentito le cui rivelazioni assumono
). superpoliziòtto, sm. nel linguaggio giornalistico, alto funzionario di polizia
sui rapporti politici mondiali (e nel linguaggio pubblicistico, a partire dagli anni *
il termine, diffuso a partire dal linguaggio giornalistico, è passato anche a indicare
spettacolarità (ed è termine proprio del linguaggio pubblicitario che tale opera promuove).
e clamorose azioni terroristi- che (nel linguaggio giornalistico). il giornale [20-ix-1986
sm. e f. supertestimone (nel linguaggio giornalistico). p.
un processo, presenta prove decisive (nel linguaggio giornalistico). - anche con valore
, celerità (ed è proprio del linguaggio pubblicitario). oggi [17-i-1957
centro. 2. nel linguaggio della tecnica, sostenere un oggetto o
2. ant. con grande elevatezza di linguaggio; in modo assai magniloquente.
certamente faceva. 2. nel linguaggio sportivo, superallenamento. 3. uso
mogliere soi. 2. nel linguaggio di derivazione biblica, confortare, sostenere
eccessivo e ridondante (un discorso, il linguaggio, uno stile).
ritratti in sussiego. 2. linguaggio o tono stilistico caratterizzato da solennità magniloquente
del tommaseo] familiare a imitazione del linguaggio parlato, non sostenuta e sussiegosa.
, il fatto di sussistere (e nel linguaggio della filosofia il termine fu anticamente usato
. -in partic.: nel linguaggio filosofico, esistere o come sostanza o
-perché il fatto non sussiste: nel linguaggio processuale per indicare che l'atto ritenuto
. e. cecchi, 5-332: il linguaggio cambia timbro. da espositivo, logico
isvarian di costumi / e così fan di linguaggio e di volto. leggenda aurea volgar
2. peculiare, specifico. linguaggio di città esistono svariatissime parole per esprimere
stucchevole (un'opera scritta, un linguaggio, uno stile). -anche sostant
rudezza, grossolanità (un atteggiamento, un linguaggio, uno scritto, ecc.)
i contorni. 6. nel linguaggio sportivo, tiro effettuato con grande forza
. -in par- tic.: nel linguaggio biologico, ibernante. airone [3-vii-1981
alla sentinella. -ant. nel linguaggio poetico di tradizione stilnovistica, uscire dalla
-che ha subito una netta involuzione nel linguaggio, nello stile, nei contenuti (
sci). 3. nel linguaggio tecnico informatico, analista e o programmatore
svi§o, sm. mus. nel linguaggio della musica rock, rapidissimo arpeggio eseguito
militare. -in partic., nel linguaggio religioso: la tenda eretta fuori dalla
beni spirituali. -in partic.: nel linguaggio scritturale, il corpo inteso come sede
protagonisti personaggi del popolo e adotta un linguaggio scolastico. b. fioretti,
aver il taccuin di biribollo / in linguaggio toscan da me tradotto? d'annunzio
tachifemìa, sf. medie. alterazione del linguaggio caratterizzata da accelerazione parossistica della dizione
, tabànus (passato in seguito al linguaggio scientifico), forse di origine etnisca;
, iv-475: 'tafofobia': neologismo dei linguaggio medico: terrore, ossessione: della
tratta di termine che, almeno nel linguaggio giuridico, è ormai disusato).
sono la pienezza,... del linguaggio naturale. -liberare da sovrapposizioni
). - per estens., nel linguaggio dei critici e dei col
tagmèmica, sf. ling. teoria del linguaggio elaborata dall'americano k. l.
sia poi questo, secondo / il tuo linguaggio, o ramicello ovvero / talea o
lat. thalia (passato in seguito nel linguaggio scient per i n. 2 e
che ha contratto abitudini, costumi, linguaggio simile a quelli degli italiani, che si
preindividuale che è la comune adozione del linguaggio. -scherz. crescere (la
di raggiungerlo o di incalzarlo (e nel linguaggio sportivo allude, in partic. nel
anche di controllare qualcuno (anche nel linguaggio sportivo). lo 'tallonava'
. 4. gerg. nel linguaggio giornalistico, lista di spettacoli di cinema
madornale. 5. gerg. nel linguaggio dei partigiani piemontesi durante la seconda guerra
agg. invar. provvedimento tampone-, nel linguaggio burocratico e del giornalismo politico, misura
plur. m. -i). nel linguaggio giornalistico, chi pretende e riscuote tangenti
. tangentopoli, sf. nel linguaggio giornalistico, città in cui si verificano
un servizio (ed è proprio del linguaggio burocratico). rapporto censis 1992,
, valore equivalente (ed è proprio del linguaggio giuridico). = voce dotta
tapas, sm. invar. nel linguaggio religioso dell'induismo, l'ascesi mistica
tappeto), passato in seguito al linguaggio scientifico, e da retinico1 (v.
. riempitivi. tappabuchi, come diciamo in linguaggio tipografico. 2. giomal
tappo2, sm. nell'antico linguaggio furbesco, cappa. nuovo modo de
dotta, lat. thapsia (passato nel linguaggio scient.), dal gr.
temperano e dànno a intendere linguaggi da uno linguaggio a un altro che non s'intendessero
giustino volgar., 498: in linguaggio tartaresco i bandeggiati si chiamano parti.
3. barbaro, corrotto (un linguaggio). z. valeresso, xxx-6-287
ant. taxa), sf. nel linguaggio comune e anche in quello amministrativo anteriore
e le fanno proclivi ad ascoltare il linguaggio di chi attribuisce quei mali alla tentata
tassèma, sm. ling. nel linguaggio della teoria di stribuzionale ciascuno
che ne ricorda la poetica, il linguaggio, lo stile. galileo,
/ con ciaricorda la poetica, il linguaggio, lo stile. scheduno mantengo un orciuolo
fanno monache. = voce espressiva del linguaggio fanciullesco, formata dalla reduplicazione della sillaba
= lat. tata, voce del linguaggio infantile di origine espressiva.
padre. = voce espressiva del linguaggio fanciullesco, deriv. da tata2.
termine in uso per lo più nel linguaggio politico e sindacale). migliorini
). gramsci, 4-75: nel linguaggio politico i due aspetti del giacobino furono
già espresso nel concetto (e nel linguaggio comune designa un ragionamento o un'espressione
mi perdona, / che questo par linguaggio di taverna, / ch'io non lo
un testo avente più edizioni. -nel linguaggio della massoneria, relazione scritta presentata al
reciproca. 22. dir. nel linguaggio giuridico dell'età intermedia e in quello
teatro, teatrale (e nel moderno linguaggio della critica teatrale è talora riferito al
di intreccio e da un uso atipico del linguaggio. la repubblica [21-xi-1982]:
tempi gli scrittori cercarono nuove tecniche del linguaggio in sostituzione delle vecchie ormai esaurite. calvino
avete adottato il tecnicismo pretesco, il linguaggio borbonico. carducci, iii-27-309: il
4. carattere fortemente specialistico di un linguaggio o di un discorso, di un
una parola, un'espressione, il linguaggio). fenoglio, 5-i-986: quando
genericamente umanistica di fronte alla disumanizzazione del linguaggio. = deriv. da tecnicista.
tecnicizzato. calvino, 13-120: oggi il linguaggio politico italiano si è molto complicato,
forti fino a costituire un vero e proprio linguaggio specialistico-gergale, al livello del mestiere,
un notevole tasso di tecnicità a un linguaggio. migliorini [s. v.
ambito specialistico (un termine, un linguaggio). alfieri, xiv-2-258: parole
, per quanto è possibile, il linguaggio tecnico al linguaggio comunale. leopardi,
è possibile, il linguaggio tecnico al linguaggio comunale. leopardi, i-1100: una
la modernità del dettato e per il linguaggio tecnico hanno grande difficoltà, non però
il rendere tecnico o più tecnico un linguaggio. migliorini, 8-147: delle due
], 3: la tecnificazióne del linguaggio è galoppante, dice giovanni nencioni, tanto
tecno-burocratico'attuale. -con particolare riferimento al linguaggio (fortemente stereotipato e ricco di tecnicismi
strumenti. ne è già prova il linguaggio asfittico, veramente tecno-burocratico col quale ho
tutti asettico. -con particolare riferimento al linguaggio considerato tipico della tecnocrazia. pasolini
fa neocapitalistica almeno in nuce, e il linguaggio padronale è sostituito dal linguaggio tecnocratico.
e il linguaggio padronale è sostituito dal linguaggio tecnocratico. = deriv. da tecnocrazia-
sm. ling. vocabolo proprio di un linguaggio tecnico o settoriale, e usato pressoché
di idioletto. tecnolingua, sf. linguaggio che adotta molti tecnicismi; lingua settoriale
comp. da tecn [ico] e linguaggio (v.). tecnologìa
3. tipico della civiltà tecnologica (un linguaggio). de amicis, xiv-117:
cui un metalinguaggio, come sarebbe il linguaggio tecnologico, entra nel linguaggio comune e
sarebbe il linguaggio tecnologico, entra nel linguaggio comune e vi provoca un mutamento di
, in partic. informatici (nel linguaggio giornalistico). corriere della sera
, i-3- 226: chiedeva in suo linguaggio, che tedesco era, non so qual
servizi telefonici. 4. nel linguaggio finanziario, che riguarda le aziende del
telefonése, sm. scherz. linguaggio criptico e allusivo usato da interlocutori telefonici
è nato il 'tele- fonese', nuovo linguaggio in codice degli uomini politici per sfuggire
-comunicare a distanza facendo ricorso a un linguaggio gestuale di facile intesa. capuana
e schermo1 (v.); nel linguaggio della fantascienza la voce era già in
di perfezione. 2. nel linguaggio metaforico del neoplatonismo porfiriano, azione di
telètica, sf. filos. nel linguaggio rosminiano, scienza che ha il fine
. teletraspòrto, sm. nel linguaggio della fantascienza, conversione di materia in
). televisorése, sm. linguaggio, stereotipato e ripetitivo, tipico dei
sovrapposizioni di accordi si risolvono in un linguaggio sbalorditivo, che si vale di un tema
: fatto temerario dal vino osai un linguaggio allusivo e pieno di sottintesi.
ardori. -tenere a freno il linguaggio, moderare la qualità e la quantità
. tommaseo, 3-i-4: temperate il linguaggio: nella temperanza è la forza. e
(ingl. desert storm): nel linguaggio giornalistico, l'intervento militare americano
una zuffa di frati. -nel linguaggio del giornalismo economico, condizione di grave
opportuno. -in partic.: nel linguaggio del pugilato o della scherma, che
13-287: solo una rottura violenta nel linguaggio, nello spazio e nel tempo narrativi
resistente (un materiale; nel moderno linguaggio tecnologico può riferirsi a materiali difficilmente deformabili
a materiali difficilmente deformabili o, nel linguaggio botanico, a organi vegetali resistenti alla
v.]: 'tender': in linguaggio di marina, è un naviglio che serve
lat tenebrio -dnis (passato in seguito al linguaggio scientifico), deriv. da tenèbrae
2. figur. che parla con un linguaggio allusivo, ciscene neldoscurità', nella penombra
o un registro espressivo; usare un linguaggio; applicare alla stesura di un testo
, iv-480: 'tenere il cartello': nel linguaggio teatrale così si dice quando un dramma
un gesto, lo sguardo, il linguaggio, la parola). boccaccio,
sottoposto a sollecitazioni varie (e nel linguaggio della fisica indica propriamente la sollecitazione prodotta
malattia, ecc. (e nel linguaggio tecnico della medicina indica propriamente la resistenza
i: ci addentriamo in conversazione sul linguaggio e la logica, che sarebbero anch'
in partic. il fuoco; e nel linguaggio filosofico e teologico medievale era riferito a
, di un ufficio (anche nel linguaggio del tardo diritto feudale, come sinonimo di
s'abbandonava a una certa volgarità di linguaggio in contrasto con la perfetta tenuta e
e frutti a bacca (e nel linguaggio comune indica generalmente la pianta del cacao
i mezzi'. 4. nel linguaggio giornalistico, interpretazione dei fatti che individua
piantina si chiama teosinte che, in linguaggio nahuatl, significa 'mais di dio', come
che riguardano il feto, e che nel linguaggio scientifico antico erano chiamate mostruosità.
trivella da muro', passato in seguito nel linguaggio scient, de- riv. da
'verme intestinale'(passato in seguito nel linguaggio scient), che è dal gr
. -termine di preavviso: nel linguaggio bancario, pecantini, 1-11-279: basti
notificate alla commissione nazionale. -nel linguaggio di banca e borsa, contratto (di
arte o professione; vocabolo di un linguaggio settoriale o tecnico. gherardi,
due premesse. -termine di un linguaggio formale-, in logica matematica, espressione
usata per denotare un elemento di tale linguaggio. 37. matem. ciascuno dei
-misurare, moderare i termini: usare un linguaggio appropriato e riguardoso, evitando espressioni offensive
arte o di un ambito ristretto; linguaggio tecnico- settoriale. lessona,
sintassi ramificata e sinuosa fanno di questo linguaggio uno strumento utile più a non dire
. termoascensóre, sm. nel linguaggio pubblicitario e immobiliare, dotazione dell'impianto
. termoautónomo, sm. nel linguaggio pubblicitario
termobagno, sm. disus. nel linguaggio pubblicitario e immobiliare, dotazione di impianto
plur. m. -ci). nel linguaggio immobiliare e commerciale che si riferisce a
termometano, sm. nel linguaggio commerciale e immobiliare, impianto di
triplice. -in partic.: nel linguaggio della botanica, disposto o raccolto in
battuta. 29. ant. nel linguaggio alchemico, pietra filosofale. m.
una mentalità, un'atteggiamento, un linguaggio). lessona, 2-472: molto
contadina. alvaro, 11-332: il suo linguaggio era tutto pratico, terra terra,
ciò l'incanto mai morto del suo linguaggio volta a volta metallico e celestiale.
al 5 4. nel linguaggio sportivo, tennista particolarmente abile su campi
accezione negativa nella contrapposizione, frequente nel linguaggio religioso, con un'esistenza celeste,
determinata regione (con particolare riferimento al linguaggio). migliorini, 8-86: più
vecchio termine giuridico introdotto dalla rivoluzione nel linguaggio politico, e l'espressione terreur bianche
del terrore e che dotò tristamente il linguaggio di certi italiani d'un nuovo vocabolo,
. con eleganza di stile e proprietà di linguaggio. lollio [tramater]: quantanque
tersezza. 3. proprietà di linguaggio, eleganza di stile. pallavicino,
pelle. 2. proprietà di linguaggio, eleganza di stile. ascoli,
, volgarismi, espressioni dialettali (un linguaggio, uno stile letterario).
elegante e perspicuo, con proprietà di linguaggio (un autore). liburnio,
arcarecci. 2. nel linguaggio del commercio del legname, fusto di
. -in partic.: arbitro. -nel linguaggio giuridico, qualsiasi persona diversa dal soggetto
atto pur non essendone parte. -nel linguaggio amministrativo, chi ha rapporti di qualsiasi
1905], iv-484: terzi, nel linguaggio amministrativo, sono i consegnatari ed i
al sottinteso pron. io, come nel linguaggio corrente). iron, lii-6-185
tesi. gentile, 1-112: in linguaggio logico può dirsi che la spazialità in generale
con cura. -in partic.: nel linguaggio giuridico, ogni oggetto di pregio nascosto
entro certi limiti l'enfasi di un linguaggio, di uno stile. baldini,
al minimo la congenita superlatività del nostro linguaggio. = denom. da tessera.
. 20. sport. nel linguaggio calcistico, sviluppare azioni d'attacco ben
ho composto. 7. nel linguaggio della critica d'arte, la modalità
, 117]: 'test': il linguaggio tecnico già faceva uso abbondante di questo smaccato
specie su base nazionale. -nel linguaggio della scuola, prova finalizzata alla verifica
); alla fine dell'ottocento nel linguaggio della psicologia passò a indicare il 'quesito'
teste. -per estens. nel linguaggio aziendale, chi si occupa di procurare
però intelligibili ai dotti, e tolerabili al linguaggio loro. 3. che
mazzini, 86-184: sia il vostro linguaggio, come il vostro sentire, tollerante
tollerantismo che minaccia secondo voi mina al linguaggio, al costume, e pressoché alla
ha la sventura di apparire quando il linguaggio della tonalità non è più capace di estendersi
11-88: il vesuvio da secoli parla un linguaggio intelle- gibile e veemente, e
sottraendogli denaro (ed è proprio del linguaggio furbesco). settembrini [luciano]
virile, pene (ed era proprio del linguaggio burlesco). lorenzo de'medici
= deriv. da tonno-, nel linguaggio alberghiero in luogo dell'espressione vitello tonnato
class, thynnus (passato poi nel linguaggio scientifico nella forma thunnus), dal gr
al tono fondamentale. -figur. nel linguaggio pitagorico, spazio che intercurio
gioberti, 4-2-730: in generale il linguaggio geografico di dante e le sue topotesie
amari, 1-iii-888: da cotesta vena di linguaggio, torbida ancora per la sospensione delle
, non può non stupirsi di fronte al linguaggio irto, acre, litigioso, clamoroso
la denominazione, un tempo invalsa nel linguaggio giornalistico, trae origine da una famosa
. -figur. torcia umana: nel linguaggio giornalistico, persona che brucia, avvolta
6. tratto contorto e artificioso di un linguaggio, di un'espressione, di uno
tutti qui al tuo richiamo. -nel linguaggio biblico, tribù. bibbia volgar.
durare parecchio. 2. nel linguaggio teatrale e cinematografico, battuta o azione
, disposte in efficace 'tormentone'. -nel linguaggio giornalistico, argomento proposto con insistenza ossessiva
e gale e tomeamenti parlerebbe ogni città in linguaggio da festa. baretti, 6-142:
]: 'tornichétto': denominazione usata nel linguaggio comune per indicare il 'molinello d'affor-
ed è uso in partic. del linguaggio alpinistico). bollettini della guerra 1915-18
longitudinale (e in partic., nel linguaggio sportivo, indica l'esercizio ginnico della
spirale. -in partic.: nel linguaggio dell'architettura, decorazione generalmente in cotto
significato dal vero, che pullulano nel comune linguaggio parlato e scritto. -dettato
, sul modello dei composti tipici del linguaggio epico e tragico greco. torvità
toilette sia entrata nell'uso del nostro linguaggio e i toscani l'abbiano spesso sulle
effetti della droga (e attualmente nel linguaggio medico ufficiale tale termine è preferito a
degli amici. 2. nel linguaggio giornalistico, che è favorevole alla liberalizzazione
], iv-491: 'tossina': voce del linguaggio della nato a firenze al duca
chiaro ed esplicito, non usando un linguaggio figurato o allegorico. dante, conv
dèlio slalom. -fortemente incisivo nel linguaggio, nei contenuti; che desta forte
giocattoli ». = voce del linguaggio infantile, di origine onomat; cfr.
per le capitali europee. -nel linguaggio sportivo, serie di gare, incontri,
. - per estens.: nel linguaggio venatorio, qualsiasi elemento o insieme di
linee, idee di novelle. -nel linguaggio scolastico, tema che l'alunno deve
403: ben difficilmente si e sentito un linguaggio così madri scrutavano le palpebre tracomatose dei
traditio, sf. dir. nel linguaggio giuridico, trasmis sione di
dagli altri popoli italiani per gente, linguaggio, tradizioni e costumi, reggeansi pure
o norma di riferimento (e nel linguaggio della critica d'arte, letteraria o musicale
d'aver il taccuin di biribollo / in linguaggio toscan da me tradotto? guerrazzi,
a rigore traducibili, perché nessun altro linguaggio può rendere il colorito e l'armonia
esprimere in codice o in un altro linguaggio. calvino, 16-75: una serie
pone come paralleli e reciprocamente traducibili il linguaggio giuridico-politico dei giacobini e i concetti della
, certo più accessibili, portate in altro linguaggio, eli moltissimi frammenti greci.
extralinguistica (nel senso cruna traducibilità in linguaggio verbale) e extraconcettuale che permette un
un testo, di una forma di linguaggio. calvino, 13-119: quel che
. -in partic.: nel linguaggio burocratico, trasferire da un luogo di
quelli, che comprendano il vigor del linguaggio, che si metteno a careggiare sulla
mitragliere. 3. nel linguaggio scolastico, libretto con la versione letterale
digitale che permette la conversione da un linguaggio di programmazione a un altro.
. traduttorése, sm. scherz. linguaggio o stile considerato tipico delle traduzioni.
debba considerare 'traduttorese', ovvero studiato calco del linguaggio dei traduttori, sono invitati a leggere
è stata la traduzione dell'hegelismo in linguaggio storicistico, così la filosofia del croce
in una misura notevolissima una ritraduzione in linguaggio speculativo dello storicismo realistico della filosofia della
traduzionése, sm. scherz. stile o linguaggio ritenuto tipico delle traduzioni. ch
e simili) o anche, nel linguaggio corrente, dall'opera di personale di polizia
dotta, gr. tpayavóg (passato nel linguaggio scient nella forma lat traganus),
lat. tardo tragelàphus (passato poi nel linguaggio scient.), dal gr.
; suicidio (ed è proprio del linguaggio giornalistico). pavese, 15-404:
opera (anche figurativa) o di un linguaggio che presenta affinità con essa.
i-150]: la libertà di linguaggio di questa moralissima tragicommedia non consen
, lat. tragus (passato poi nel linguaggio scient.), dal gr.
. tragos o tragum (passato poi nel linguaggio scient.), dal gr.
di moglie. 5. nel linguaggio televisivo, tentativo di assicurare a una
deriv. tralatiziaménte, avv. nel linguaggio forense e curiale, in modo tralatizio
. tralatizio, agg. nel linguaggio forense e curiale, tramandato senza modifiche
, 4-254: la somma stravaganza del linguaggio delle nostre tavole non impedisce però,
altissimo luogo per essere stata quel che in linguaggio teologico direbbesi veicolo e tramite ai grazia
montare sui trampoli: esprimersi con un linguaggio altisonante e retorico. mazzini, 8-351
; e provò coll'esempio che il linguaggio della poesiaiteva innalzarsi per forza propria e senza
, 994: il 'volto', che nel linguaggio goldoniano di venezia valeva qualche volta per
torta (ed è soprattutto proprio del linguaggio alberghiero). cagna, 1-148:
trancia (ed è soprattutto proprio del linguaggio alberghiero). -pizza al trancio: cotta
professionale. -per estens. nel linguaggio colloquiale, accomodato, chiuso mediante rimedi
sm. e f. invar. nel linguaggio giornalistico, transessuale. volponi
panzini, iv-706: 'transfuga': ricorre nel linguaggio politico per indicare spregiativamente chi abbandona il
3-360: le divagazioni di uno sklovskij sul linguaggio transmentale dei futuristi. eco, 15-185
15-185: con la ricerca di un linguaggio transmentale presso i futuristi russi o con la
me affermata da estetica e filosofia del linguaggio. = deriv. da transubiettivo.
parlata dei nomadi, e un loro succinto linguaggio di convenzione, comune a tutte le
di origine onomai; attestato dapprima nel linguaggio della caccia, per indicare il suono del
. avere le labbra trapunte-, usare un linguaggio stucchevolmente forbito. alfieri, 6-104
); poco ricercato, grossolano (il linguaggio); che riproduce intenzionalmente lo stile
anche molti difetti, sei spesso trascinato nel linguaggio, tante piccole cose andrebbero corrette,
: ci dispiace che il lusso del linguaggio filosofico, l'ispidezza delle citazioni e
che trasporta. -in partic.: nel linguaggio giuridico, chi opera un trasferimento,
di una condizione esistenziale, di un linguaggio, di uno stile. papini,
di evitare il rischio di folgoraziofigura e linguaggio, e sostenere mirabilmente diciotto differenni,
di chomsky esplora la struttura profonda del linguaggio. eco, 14-169: ricorderemo allora che
trasformazionalisti, gene- rativisti e filosofi del linguaggio si placava infine grazie all'intervento di
trasformismo, sm. stor. nel linguaggio politico e giornalistico della fine del secolo
2. per estens. nel linguaggio della pubblicistica politica contemporanea e con uso
: questa disposizione è trasfusa perfino nel linguaggio, in cui per una crudele metafora molte
suo rappresentante. -ant. nel linguaggio processuale, che richiede un cambiamento nell'
traslatìzio, agg. nel linguaggio forense e curiale, tralatizio.
persona a un'altra senza servirsi del linguaggio, dei segni o di altri sistemi di
denotativa di una parola; chiarezza di linguaggio, assenza di ambiguità, di reticenza
informazioni, di precisione e semplicità del linguaggio con cui tale esposizione è fatta,
con cui tale contenuto è stato trasposto in linguaggio figurativo. -trasportare immagini da
si dèe intender sempre non in altro linguaggio, che in quello de'legali, che
chi sia osservatore acuto e padrone d'un linguaggio come quello parlato dal popolo nel contado
due persone di abilità che in tal linguaggio [veneto] favellino, e perché
questa tale commedia, non parlino col linguaggio medesimo, perciò li ho trasportati in
177: parlava così e trasportava il linguaggio delle mense ufficiali nell'arcigno salone con
: questo carattere... traspropriante del linguaggio. = rifatto su traspropria [zione
anche in contesti metaforici); nel linguaggio tessile, il tendere i fili sul
bene, ed è voce propria soprattutto del linguaggio degli annunci economici). siri
viscosa). -in partic.: nel linguaggio dell'industria, malleabile (un metallo
a lavorazione o, anche, nel linguaggio attuale delpindustria, a un'azione chimica
. - cliché al tratto: nel linguaggio tipografico, quello con cui si riproducono
, scipione si travagliava alla ricerca di un linguaggio sensibile e acuto. -sostant.
poscia in aragonese e quindi nel toscano linguaggio passarono; e di questo travasaménto da
libro: operazione che reca anche nel linguaggio corrente un nome appropriato, e si
, travedeva sotto il velo opaco del linguaggio e del costume i sentimenti ed i pensieri
da taglio (in partic. nel linguaggio della scherma). portare gravi dolori,
scurrilità, della lubricità, esplicata con un linguaggio da postribolo, da trecche, da
riprende gli stilemi, i modi, il linguaggio. manzoni, vi-1-83: si vegga
di importazione. -tregua sindacale, nel linguaggio del diritto del lavoro, impegno assunto
rivela incertezze e imprecisioni linguistiche (un linguaggio, uno stile). baldini,
. [populus] tremula (passato nel linguaggio scient), femm. di tremùlus
di informazioni in codice binario, il linguaggio dei computer. 11. industr.
preti e da'cantori alternava nel suo linguaggio questi pietosi lamenti... e continuavano
come delpamericano. 6. nel linguaggio universitario, voto corrispondente al massimo punteggio
ha par lato col suo linguaggio d'allora. jahier, 121: primi
coetanee. parlottano... un linguaggio che loro sole intendono.
teriacaria. triaccessoriato, agg. nel linguaggio degli annunci immobiliari, dotato di tripli
in serie (ed è espressione del linguaggio giornalistico, in partic. riferito ad
tribagni, agg. invar. nel linguaggio delle inserzioni economiche, dotato di tre
negativa o spreg. per indicare un linguaggio o un'espressione eccessivamente enfatica o inquisitoria
(un appartamento, in partic. nel linguaggio delle inserzioni pubblicitarie).
quinto scudetto tricolore. 3. nel linguaggio giornalistico, formato da tre partiti (
quella scena lei aveva, scusi il linguaggio, un boy-scout che la inzaboriava da dietro
bastone connaturale che s'appellava, in linguaggio ionico, 'muletta'e in etrusco (
, lat trygon -ònis (passato poi nel linguaggio scient.), che è dal
. trilivèllo, agg. nel linguaggio della pubblicistica immobiliare, che è distribuito
di brillantezza e vivacità espressiva (un linguaggio). de amicis, x-6:
.. nessuno l'ha descritto con un linguaggio più rapido, più variopinto, più
esprimono, / se intendo il caro linguaggio, in sommessi / brevi trilletti.
biol. trilobato (in partic. nel linguaggio bot.). d'alberti
abitabili più servizi (ed è proprio del linguaggio degli annunci economici, in partic.
: espressione usata talvolta sui sommergibili nel linguaggio comune per indicare la 'cassa di assetto
: espressione usata talvolta sui sommergibili nel linguaggio comune per indicare la 'cassa di assetto
. - in partic.: nel linguaggio ecclesiastico, celebrare tre messe nello stesso
di trincerista. 2. nel linguaggio politico del primo dopoguerra, reduce della
. triplétta, sf. nel linguaggio sportivo, serie di tre colpi messi
'tre reti', ecc. sembrano propaggini del linguaggio dei calciatori. m. medici,
5. sf. triplice padronale-, nel linguaggio della pubbli- è la trinità', di
elettrico). 2. nel linguaggio politico e giornalistico, che è incentrato
). imitatore dello stile e del linguaggio del poeta g. g. trissino (
poteri dello stato... il linguaggio cerimonioso del gabinetto non cederebbe di
con lo stile, la melodia, il linguaggio armonico e strumentale dell'opera 'tristano e
iii-3-315: il mentire è il loro linguaggio più proprio; il fingere di non
. tritònia (passato in seguito anche al linguaggio scient., per i signif.
un appartamento, ed è termine del linguaggio degli annunci economici). - anche
grossolani, beceri, facilmente offensivi e linguaggio sboccato, pesantemente allusivo, osceno (
f -prosastico e colloquiale (il linguaggio). -in par- tic.:
voce dotta, lat trochilus (passato nel linguaggio scient per il signif. n.
! 2. figur. nel linguaggio giornalistico, organo direttivo, in partic
.. in senso figurato, nel linguaggio politico (ma di certo passerà o è
: la differenza che corre da un linguaggio culto ad un rozzo, sta particolarmente
tommaseo, 3-i- 87: al tronco linguaggio ognun sente la fretta dello scrivente occupato
raccontava le sue scempiaggini con un suo linguaggio tronfio, enfatico e lambiccato tra di
mi riportarono a bossolasco. -nel linguaggio del giornalismo sportivo, con riferimento a
delle ultime invenzioni de'primi trovatori del linguaggio. 2. compositore, autore
: si trovano la truculènza e il linguaggio crudo di certo teatro elisabettiano, insieme
festino. -legge truffa: nel linguaggio giornalistico, legge il cui vero fine
thya 'albero odorifero'(passata poi nel linguaggio scient) che è dal gr. mia
persuade è quella tensione e quasi tumidézza del linguaggio che percorre il racconto da principio alla
tumolo dei caduti ateniesi. -nel linguaggio ascetico, con riferimento al corpo come
, lat. tunica (passata poi nel linguaggio scient.), che è dal
ed è proprio in partic. del linguaggio giurid.). - anche in un
orientale (e in seguito, nel linguaggio della commedia dell'arte, indicò il
e danno a intendere linguaggi da uno linguaggio a un altro, che non s'intendessero
dunque l'intendere altri favellare nel proprio linguaggio, o pure l'intenderlo per via
turco con lui. -figur. linguaggio oscuro, incomprensibile (per lo più
e sono semplice genti e ànno sozzo linguaggio. collenuccio, 24: li nobili
, ridondanza, magniloquenza eccessiva di un linguaggio, di uno stile letterario. battista
7. eccessivamente ridondante e ampolloso (un linguaggio, uno stile letterario, una frase
tessuti). -in partic.: nel linguaggio medico, condizione di pienezza fisiologica di
4. magniloquenza, ampollosità di un linguaggio, di uno stile letterario.
-turno di guardia: nel linguaggio militare, ciascuno degli intervalli di tempo
triviale e anche osceno, scurrile; linguaggio, espressione 0 discorso sboccato, sconcio
ornate di lettere, pensa certo con gran linguaggio diverso da quello burocratico. soffici, v-2-647
-qualsiasi (ed è proprio del linguaggio colloquiale, nelle espressioni a tutte le
di una lingua, forza espressiva di un linguaggio poetico o letterario. liburnio,
ecc. (in partic. nel linguaggio giornalistico e della comunicazione di massa,
uditore. -in partic.: nel linguaggio giuridico, carica e titolo di uditore giudiziario
che il vecchio olandese cotto al sole - linguaggio caldo, aromatico come il caffè tostato
in tale accezione il termine nel moderno linguaggio giuridico è solo più usato in alcune
di un pubblico ufficio (e nel linguaggio giuridico moderno l'espressione è usata solitamente
specifico riferimento, in partic. nel linguaggio del diritto 'penale', all'esercizio
ugh (hug), inter. nel linguaggio dei fumetti, nei western tradizionali,
colpite; senz'altra determinazione, nel linguaggio comune, indica generalmente t ulcera gastrica
2. per estens. nel linguaggio del giornalismo sportivo, tifoso di calcio
lat. ultimare nell'accezione assunta nel linguaggio ecclesiastico di 'giungere al termine'(v.
mio. -ultimo scorso: nel linguaggio commerciale, in notiziari e comunicati per
incantevole. -ultima spera: nel linguaggio dantesco, l'empireo, il più
, 12-107: i giacobini impiegavano un certo linguaggio, erano convinti fautori di una determinata
tempo e nelle circostanze date, quel linguaggio e quella ideologia erano ultrarealistici, perché
superfluità (ed è termine proprio del linguaggio forense). = deriv.
estraneo alla controversia (ed è proprio del linguaggio forense). = voce dotta
dotta, lat. ulva (passato al linguaggio scient), di origine incerta.
come espressione di semplicità e schiettezza nel linguaggio del 'cantico delle creature'. s
di uso comune; poco elevato (un linguaggio, uno stile letterario).
, ant. umilio). nel linguaggio ascetico, costringere ad abbandonare ogni atteggiamento
. riferimento alla vergine maria, nel linguaggio delle laude medievali). lauda dei
sé ragione. 2. con un linguaggio, uno stile semplice e piano.
sua sepoltura. 4. semplicità di linguaggio, di stile. boccaccio, viii-1-62
nelpespres- sione figlio unico, tipica del linguaggio burocratico). cavalca, 20-258:
(con partic. riferimento, nel linguaggio medico, al corpo umano).
parti (con partic. riferimento al linguaggio giuridico ed economico). genovesi,
né vegetariano ». 4. nel linguaggio politico, rappresentato da una solanale. n
unico proprietario (un veicolo usato, nel linguaggio degli annunci pubblicitari).
in partic., per lo più nel linguaggio filosofico, si contrappone a molteplicità e
governo di solidarietà nazionale. -nel linguaggio politico e sindacale, solidità, concordia
un determinato settore. -in partic. nel linguaggio milit, con tale termine si indica
esercitata solo da giudici ordinari. -nel linguaggio fiscale, unità immobiliare urbana: ogni
qualunque lingua particolare. -lingua universale, linguaggio simbolico costruito per superare le differenze,
dubbiezza sull'arte mia, perché il linguaggio, che ne è lo strumento, non
, particolaristi nelle credenze politiche e nel linguaggio) abbiano attraversato quarti d'ora piuttosto
non si udiva nel mondo diversità di linguaggio, ma l'università degli uomini 'erat
al nostro. 2. nel linguaggio della scolastica e della logica ter- ministica
diverse. ascoli, 61: nessun linguaggio letterario dell'europa si potrebbe dire più
montale, 10-38: se dio è il linguaggio, l'uno che ne creò tanti
di sviluppare il pensiero logico e il linguaggio articolato e delle facoltà di discernimento morale
delle facoltà di discernimento morale. -nel linguaggio filosofico, individuo dotato di coscienza,
rimasto a tuo padre. -nel linguaggio infantile, orco, babau. 13
ai colombo. -uovo filosofico: nel linguaggio alchemico, pietra filosofale che, cuocendo
origine espressiva, passata in seguito nel linguaggio scient upùpidi, sm. plur
di urano (ed è proprio del linguaggio fantascientifico). 2.
6-178: forse gli italiani sono, con linguaggio astrologico, più uranici dei francesi;
, lat uranoscópus (passato in seguito al linguaggio scientifico), deriv. del gr
stile, chiarezza espositiva, gradevolezza di linguaggio. -anche: arguzia, brillantezza di
viene dalli reni, che in buon linguaggio è lo stesso, che se l'urinassero
sangue. -per estens., nel linguaggio comune: iperuricemia. cicognani, v-1-126
seta. chiari, 5-73: che linguaggio diverso si sarebbe usato da lei se
(un popolo); adottare un linguaggio nelle proprie opere (un autore).
per lo cui mal coto / pur un linguaggio nel mondo non s'usa. esposizione
spero leggerete interamente senza lasciarvi sgomentare dal linguaggio filosofico che ho usato in esso.
235: questo è l'usato / linguaggio degli amanti. cesari, i-151:
cotto viene intestata la cateratta denominata nel linguaggio del paese cre- monese-cremasco col nome di
usitataménte, avv. di solito, nel linguaggio comune. castelvetro, 8-2-282: percioché
ellittiche della prep., e, nel linguaggio contemporaneo, in partic. degli annunci
anche della prep. a, e nel linguaggio commerciale, per indicare analogia di aspetto
, con meton., parlata, linguaggio propri di una determinata regione, epoca
dall'uso del predicare, dava a quel linguaggio un carattere singolare. leopardi, i-266
intesa; quindi pare voce più adatta al linguaggio scientifico, il quale, pure
semplice, piano, dimesso (il linguaggio, una parola). pananti
progressivo logorio fisico (in partic. nel linguaggio sindacale e forense, riferito ad attività
-chi si serve di un determinato linguaggio o, genericamente, di un patrimonio
tossicodipendente al lavoro socialmente utile. -nel linguaggio sportivo, efficace per la posizione in
non utilissimo. 5. nel linguaggio tecnico e scientifico, che risulta efficace
le sole province toscane. -nel linguaggio finanziario e commerciale, eccedenza del totale
ut sic, locuz. avverb. nel linguaggio della filosofia scolastica, per indicare che
usa, come aggettivo, quasi esclusivamente nel linguaggio ecclesiastico, in riferimento ai sacerdoti che
moneta, di una medaglia. -nel linguaggio automobilistico, come abbreviazione di valvola,
. vacanzière, sm. nel linguaggio giornalistico, chi va in vacanza e
l'espressione è usata in partic. nel linguaggio giornalistico con riferimento alle trattative in merito
il gran vacuo del vocabolario è nel linguaggio scientifico. 21. mus.
). vacùolo, sm. nel linguaggio scient. e tecn., ciascuna
croce, ii-1-192: il falso concetto del linguaggio è evidente in tutti i vagheggiatori e
la stessa natura loro, e del linguaggio latino, sono di significato così vago
romagnosi, 17-228: la povertà del linguaggio doveva fare annettere molte idee allo stesso
da occidente. 2. nel linguaggio cristiano, la salvezza eterna. leggenda
. -in partic.: nel linguaggio informatico, controllo della validità e della
13. maggior valle: nel linguaggio dantesco, il mare meaiterraneo.
benché grosso e corrotto: il qual linguaggio chiamano linguaggio vallone. g. michiel
grosso e corrotto: il qual linguaggio chiamano linguaggio vallone. g. michiel, lii-4-394
quantità di altri beni (e nel linguaggio si distingue tra un valore d'uso,
cifra iscritta sulla stessa (e nel linguaggio dell'econ. è definita più precisamente
alla sfera del dover essere. -nel linguaggio comune: tutto ciò che è riconosciuto
24. plur., nel linguaggio della critica d'arte: gli elementi
: conservati insieme 3. nel linguaggio scolastico, attribuzione di un voto e
di opinioni. -in partic. nel linguaggio politico, improvviso mutamento di indirizzo,
. n. 5 e 6, al linguaggio scient (vampyrus) -,
princìpi monarchici ed ecclesiastici. -anche, nel linguaggio giornalistico: città, regione, ecc
, le armi. -nel linguaggio giornalistico, esponente della destra clericale.
tentato anche per l'oppostissima diversità del linguaggio di seppellire la libertà nascente del popolo
cristo. -in partic.: nel linguaggio neotestamentano, l'annun
= dallo spagn. vainilla (passato nel linguaggio scient.), dimin. di
con la particella pronom. ant. nel linguaggio cavalleresco, fare il vanto.
, / de'forti usurpa il vantator linguaggio. de sanctis, i-204: insieme con
vanto. 3. nell'antico linguaggio cavalleresco, sorta di sfida tra cavalieri
scarsamente espressivo, scipito, banale (un linguaggio, uno stile letterario).
libro. carducci, iii-17-260: il linguaggio poetico sotto l'influsso spagnolo e accademico diventò
/ si spazia; e di e nel linguaggio comune, stato cui perviene l'acqua
invenzione, d'una scoperta. -nel linguaggio filosofico, proprietà di ciò che è
ci lasciò bramante il disegno espressive (un linguaggio). della chiesa di s.
, 115: variò la pronuncia in ciaschedun linguaggio, di maniera che l'intender umano
; che ha ricchezza espressiva (un linguaggio); armoniosamente alternato (diversi stili
. d'annunzio, iv-1-706: il linguaggio della più alta passione è poco più vario
di patria e di clima, e di linguaggio / vario, fo insieme unirsi.
-figlio unico di madre vedova: nel linguaggio burocratico militare indica una condizione che ammette
4-i-106: ciò nuoce alla chiarezza del linguaggio, che il filosofo dèe avere in veduta
feciono. 9. nel linguaggio marinaresco, risultare visibile, comparire anche
9. filos. ant. nel linguaggio della filosofia platonica (e in partic
una foglia. 3. nel linguaggio degli organi di stampa o televisivi,
. velinare, tr. nel linguaggio degli organi di stampa e televisivi,
. velleità, sf. nel linguaggio filosofico, volontà imperfetta (e quindi
a tradursi in azione). -nel linguaggio comune: aspirazione ambiziosa, che per
arguto, spiritoso, pungente (un linguaggio, uno stile). m.
partic. delle pecore: e nel linguaggio della zootecnia si può distinguere in aperto
sorella per dieci carlini. -nel linguaggio degli annunci pubblicitari, in par- tic
perdono: sentenza che ha origine nel linguaggio della carità cristiana. -la vendetta è
da quelli originari (propri del linguaggio giurid. romano) di 'verga con
chiesa; in partic., nel linguaggio eccles., come titolo d'onore attribuito
. legato a titoli esornativi, nel linguaggio dell'etichetta ufficiale. boccaccio, dee
e polveroso. -ant. nel linguaggio biblico, liberare un luogo dal male
muta opinioni e affetti e portamenti e linguaggio 'banderuola'. leoni, 347: povero
. -venti di guerra: nel linguaggio giornalistico, segnali premonitori di situazioni o
godi il grano. -nel linguaggio biblico, come metafora del castigo divino
sm. ant. ventilabro (e nel linguaggio biblico è metafora del castigo divino)
ventose tigri. 5. nel linguaggio della medicina e della fisiologia antica,
struttura sociale (in partic. nel linguaggio giornalistico). ermano corsi [«
verbalissima. 5. sm. nel linguaggio giuridico e amministrativo, documento che attesta
riferisce alla parola, alle parole o al linguaggio; v'atendessero. betussi, xliv-130
= lai verbascum, passato nel linguaggio scient verba volant, scripta manent
sanzionarli; il termine è passato nel linguaggio scient verbenaca, sf. bot
patol. in psichiatria, disturbo del linguaggio che si manifesta con la formulazione di
, compagno. 2. nel linguaggio filosofico, in partic. derivato dalla
proprio verbo. 3. nel linguaggio della filosofia platonica, principio creatore,
o media; diatesi. -nel linguaggio scolastico, ciascuna forma appartenente alla flessione
, sf. letter. eccessiva ricercatezza di linguaggio. camerotti, 45: sotto aristocratica
si esprime con un'eccessiva ricercatezza di linguaggio. camerotti, 45: quanto più
e ridondante, con eccessiva ricercatezza di linguaggio. foscolo, vi-210: inetto panegirista
. verdismo2, sm. polii nel linguaggio giornalistico, ideologia e movimento dei verdi
. -verga d'obbedienza: nel linguaggio delle laude medievali, epiteto della madonna
sistema sia divergente. 9. nel linguaggio della politica, riscontro della stabilità della
partiti, ecc. 10. nel linguaggio della scuola, prova scritta, inerente
aspettarmi con le chiavi. -nel linguaggio scientifico e filosofico, accertare in modo
verificati dai moderni. -nel linguaggio politico e giornalistico, riconsiderare un'alleanza
materiale organico in decomposizione (e nel linguaggio della tassonomia animale è la denominazione comune
in vernacolo toscano. 5. linguaggio di una ristretta cerchia di persone;
e classificato. -in partic. nel linguaggio della medicina: che corrisponde al quadro
lontani mari. 3. nel linguaggio contabile, che esegue un versamento in
forse mi riuscirà di farmi proprio quel linguaggio e vestirne i pensieri miei e
partic. riferimento a elementi architettonici, nel linguaggio della critica d'arte).
una vespa'. 3. nel linguaggio giornalistico, titolo di rubriche che vertono
. = lai vespa (passato nel linguaggio scient), di origine in- deur
: due importazioni indipendenti dalla francia nel linguaggio giornalistico (e forse burocratico) erano ancora
uno scooter vespa (ed è proprio del linguaggio pubblicitario). baldini,
più smettere. 9. il linguaggio in quanto esprime pensieri, sentimenti,
, forse mi riuscirà di farmi proprio quel linguaggio e vestirne i pensieri miei. fogazzaro
a un leninismo storicamente superato (il linguaggio). l'espresso [8-iv-1984]
. l'espresso [8-iv-1984]: linguaggio veteroleninista. = comp. da vetero
di ferro. 2. nel linguaggio comune, acido solforico o, concentrato,
che ha conceduto l'uso a questo linguaggio, vi è quella del poter formar
tampoco vuoisi vezzeggiar il popolo con un linguaggio melato e cortegianesco, né per cattivarselo
2. 21. burocr. nel linguaggio burocratico e amministrativo, procedura seguita nell'
potremo intenderci! » « e lo stesso linguaggio » fece lei. « solo che
mezzo di trasporto). -nel linguaggio del commercio, esercitare la professione di
viatricé bianca? 2. nel linguaggio ascetico, l'uomo nell'esistenza terrena,
v. vece), diffusa nel linguaggio amministrativo, militare ed ecclesiastico in età
un'osservazione curiosa. 2. nel linguaggio giornalistico, sigla con cui sono firmate
-in partic.: te. nel linguaggio giornalistico, sottosegretario di un mi
e l'estinzione (ed è proprio del linguaggio giuridico moderno). sentenza di
vicus, sm. stor. nel linguaggio della storiografia antica e medievale, vico
. videocrazìa, sf. nel linguaggio giornalistico, potere, capacità di condizionare
nel loro palinsesto almeno trasmissioni separate col linguaggio videomusicale. a. grasso, 1-813
vidimus, sm. invar. nel linguaggio diplomatico, convalida di un documento da
antico termine rituale passato in seguito al linguaggio giuridico, di origine incerta.
vietnam. vietnamizzare, tr. nel linguaggio giornalistico, riportare un conflitto di vaste
neraria. tempi di augusto. -nel linguaggio politico, la sorveglianza a cui de
-con riferimento al corpo umano, nel linguaggio ascetico, in quanto contrapposto all'anima
ell'ha, vò dir io nel mio linguaggio, del boscato insieme e del lavoratìo
gentile. -in partic.: nel linguaggio della poesia cortese, che è privo
restino vincibili. 2. nel linguaggio della teologia morale, che è superabile
è vincitor. 4. nel linguaggio cristiano, che sconfigge il peccato,
. vincolismo, sm. nel linguaggio giuridico ed economico, la tendenza a
lat. vindex -ìcis, in origine del linguaggio giu rid. col signif
. di 'difensore, garante'e poi del linguaggio co mune (v.
produce. - per anton., nel linguaggio comune: viola mammola, violetta.
, i-5-306: a quella violenza di linguaggio, io mi portai la pezzuola al naso
('virage'), da noi usata nel linguaggio fotografico per indicare il bagno d'oro
borghese sedizioso. 3. nel linguaggio biblico, come denominazione di èva in
spietata. 3. nel linguaggio biblico, come denominazione di èva,
di profonda rilevanza etica affrontate in un linguaggio sobrio e austero (un'opera letteraria
fermezza le cose come stanno (il linguaggio politico). b. davanzati,
tipicamente maschile (un comportamento, un linguaggio). 3. che si fonda
, aspramente critico e polemico (un linguaggio, un discorso, ecc.)
lui. -in senso concreto: linguaggio, espressione, affermazione dai toni eccessivamente
ecc. - in partic.: nel linguaggio politico e sociologico, il
al variare della temperatura. -nel linguaggio della fisiologia antica, addensamento per lo
sabbatucci, 195: 'viscosità': nel linguaggio degli economisti, si parla di viscosità dei
-con riferimento a un umore corporeo, nel linguaggio della fisiologia antica. boccaccio,
. gonnelli, 1-205: 'visivo': nel linguaggio cinematografico indica la scena registrata sulla pellicola
aperture di un edificio (e, nel linguaggio della pubblicistica immobiliare, affaccio di uno
o della presentazione (ed è proprio del linguaggio commerciale e bancario). - pagabile
. -in partic.: nel linguaggio bancario, controllo catastale e ipotecario volto
della morte (in partic., nel linguaggio burocratico, con riferimento a un provvedimento
opera letteraria o artistica, di un linguaggio. piccolomini, 10-277: se risuscitasser
alcune credenze religiose, in partic. nel linguaggio cristiano, l'esistenza dell'anima dopo
. 5. filos. nel linguaggio di benedetto croce, la vita considerata
altri a spese sue? -nel linguaggio ascetico, il contrastare con successo i
-volgare, triviale (un'espressione, il linguaggio). rajberti, 2-102: studiando
mordace, pungente (un'espressione, un linguaggio, ecc.). guido
siamo convinti che il mito è un linguaggio, un mezzo espressivo - cioè non
animo non glielo diceva. -nel linguaggio biblico, come attributo di dio, in
. -libro dei viventi: nel linguaggio ascetico, l'insieme delle anime predestinate
(su base espressiva passata in seguito al linguaggio scient), ma con esiti
creativa; con immediatezza e precisione di linguaggio. r. longhi, 1-i-1-232
. immediato, preciso, icastico (il linguaggio, l'espressività, lo stile)
cavava dalle bocche di moltissimi individui un linguaggio netto, vivido, veloce, robusto
egli riusciva a tradurre istantaneamente nel suo linguaggio pur le più complicate maniere della sua sensibilità
o nuove potenzialità e forza espressiva al linguaggio. pasolini, 8-92: nessuno di
, lai tardo vivipàrus passato in seguito al linguaggio scient, propr. 'che partorisce i
cine nazioni dovea necessariamente aver viziato il linguaggio lo come universale fratello.
anche, privo di originalità espressiva (un linguaggio, lo stile). vocabolàrio
-il complesso degli elementi che costituiscono un linguaggio non verbale (con partic. riferimento a
. savinio, 12- 290: linguaggio non nello stretto significato vocabolarìstico; linguaggio
linguaggio non nello stretto significato vocabolarìstico; linguaggio come complesso di conoscenze, cognizioni, gusti
. 2. improntato a un linguaggio pedantesco e privo di originalità espressiva.
del suo [di pascoli] linguaggio, che vuol essere rinnovatore e non è
li vocaboli semplici e composti d'un linguaggio pervengano alli nostri orecchi mediante tale istrumento
sono... le forme metessiche del linguaggio. -vocativo impersonale-, parola o sintagma
bestie del campo, cosicché il primitivo loro linguaggio fusse composto di suoni differentissimi, così
pagaia semplice', 'alla battana'. -nel linguaggio sportivo, vogatore. dizionario detto sport
faldella, i-5-306: a quella violenza di linguaggio, io mi portai la pezzuola al
ambito popol. merid. o proprio del linguaggio della corrispondenza commerc.).
allora, s'io non erro, ogni linguaggio volgare corrotto dal latino. -latino
livello stilistico popolare o popolaresco (un linguaggio) onde è, in partic.,
sboccato; pesantemente allusivo; triviale (un linguaggio, un'espressione). buzzati
. -volgare fiorentino, toscano-, linguaggio parlato in firenze o in toscana,
condotto da goa, non sapeva il linguaggio della corte, con che solo si parla
che il termine 'volgare'ha assunto nel linguaggio comune, possa riuscire di ostacolo alla
sé è chiarissima e popolare, in linguaggio mezzo morto, che non è di
una terminologia comunemente usata o diffusa nel linguaggio comune o popolare. albertano volgar.
volìssimo, sm. gerg. nel linguaggio borsistico, vo dei ricchi
attinente alla volontà (in partic. nel linguaggio filosofico). c.
-prima volontà: dio (nel linguaggio della teologia scolastica). dante
discordi e spossati. -nel linguaggio politico, disponibilità comune a una collettività
conciossiacosaché l'uomo si conosca al suo linguaggio di che patria, o di che
che ne risultano, in partic. nel linguaggio marin.). boccaccio, viii-2-111
elementi omogenei (in partic. nel linguaggio economico). bacchetti, 2-v-119:
valori di forza ed energia con un linguaggio figurativo caratterizzato da movimenti lineari enfatizzati e
in qualità di testimone (e nel linguaggio teologico indica anche la volontà, l'
. 11. -voto politico-, nel linguaggio della contestazione studentesca, votazione sufficiente per
o anche minuscola non puntata, nel linguaggio intemazionale è simbolo di west, ovest.
. -per estens., nel linguaggio giornalistico e in contesti polemici, allusivi
ai servizi ritenuti socialmente indispensabili (nel linguaggio giornalistico anche solo welfare).
ne evoca lo stile, il linguaggio. pasolini, 17-330: dacia
che ne evoca lo stile, il linguaggio, le storie e i perso
di permutazione e di trasformazione implicite nel linguaggio. = voce ted., propr
sperduta valle. -generazione x: nel linguaggio giornalistico, la generazione di giovani a
gli abitanti delle cinque terre parlano un linguaggio che non è quello... dei
. l'insieme degli aspetti sperimentali del linguaggio poetico elaborati dai poeti futuristi e cubofuturisti
, lai mediev. cetoàrium (passato nel linguaggio scient), che è dal
imbriani, 10-135: il lombardo è un linguaggio che capisco alquanto meno del zendico del
. m. -ghi). ant. linguaggio convenzionale usato da determinati gruppi sociali,
zergóne, sm. ant. gergo, linguaggio convenzionale. cammelli, 248-11:
, sm. invar. gerg. nel linguaggio del ciclismo, corridore di buon rendimento
occorreva. -per estens. stile, linguaggio caratteristico di uno scrittore o di un
= dal lat. mediev. (del linguaggio medie.) zirbus 'intestino', di
<). zoccolo duro: nel linguaggio giornalistico, la partepiu fedele o tradizionalista di
altri territori. -zona calda: nel linguaggio giornalistico, territorio in cui è probabile
della partita. -per estens., nel linguaggio comune: ultimo lasso di tempo disponibile
, sintattiche (un testo, un linguaggio); che presenta irregolarità prosodiche,
, tr. { accorpo). nel linguaggio burocratico, riunire in un'unica struttura
del comunismo (usato per lo più nel linguaggio giornalistico). - anche sostant.
affittòpoli, sf. invar. nel linguaggio giornalistico, sistema di benefici per gli
. fuori orario. -nel linguaggio del jazz, che si riferisce alle esibizioni
sessi (per lo più è usato nel linguaggio della pubblicità). - anche sostant
sentire e pensare americano (e nel linguaggio comune è per lo più riferito agli
ammazzasentènze, agg. invar. nel linguaggio giornalisti- co, che annulla sistematicamente
], iv-22: 'argot': indica il linguaggio convenzionale usato in ispecie fra certe classi
2. per estens. gergo, linguaggio tipico di una certa categoria o gruppo
sm. e f. invar. nel linguaggio della pubblicità, chi, in collaborazione
arundo, 'canna', passata in seguito al linguaggio scient. aruspicale, agg
natura e la società », col suo linguaggio « contemplativo » o « argomentante »
2. inform. programma che traduce da linguaggio assembla- tivo a linguaggio macchina. -
che traduce da linguaggio assembla- tivo a linguaggio macchina. - anche con valore aggett.
occlusiva). assicuratése, sm. linguaggio fitto di tecnicismi usata nell'ambito delle
urtcr / o; 'locusta', passato al linguaggio scient. per indicare un genere.
. aùgh, inter. nel linguaggio dei fumetti, nei western tradizionali,
economica (usato per lo più nel linguaggio giornalistico). -anche: periodo in
i propri sentimenti e controllando il proprio linguaggio. 2. censura che s'
di agire o di pensare (il linguaggio di una persona). a
a. busi, 1-125: il tuo linguaggio automortificante mi feriva, mi faceva nascere
. automunito, agg. nel linguaggio degli annunci economici, che dispone di
organizzazione. autooscuraménto, sm. nel linguaggio televisivo, interruzione volontaria di una trasmissione
pearce lo ha evidenziato nel dominio del linguaggio, bateson nella costituzione dell'ethos culturale,
(ed è proprio in partic. del linguaggio politico). a. consiglio
timidina. aziendalése, sm. linguaggio caratteristico usato in un'azienda o nelle
), sm. invar. nel linguaggio giornalistico, bambino inserito nel settore giovanile
baby campióne), sm. nel linguaggio giornalistico, bambino o ragazzo molto giovane che
babyracket [la stampa, 1992], linguaggio giornalistico, ragazzino dedito ad attività criminali,
, 1-i-475: abbiamo già sentito un linguaggio simile, nel '44, quando gli ss
femminili. monelli, 7-17: nel linguaggio della moda 'baguette'indica quel fregio laterale
, noi non ne conosciamo ancora il linguaggio. balèra, sf. locale
risolvere una situazione di parità (e nel linguaggio sportivo genericamente è usato nel signif.
: guardaroba basic. 2. linguaggio di programmazione di facile apprendimento molto diffuso
, 1978], 90: capacità di linguaggio di livello superiore (per esempio basic
: voce francese, ricorrente fra noi nel linguaggio della moda. detto di colore nocciola
bènefit], sm. invar. nel linguaggio dell'amministrazione aziendale, fringe benefit.
fringe benefit. 2. nel linguaggio della pubblicità, qualunque vantaggio derivante al
, sf. invar. famil. nel linguaggio infantile, dolore fìsico, malattia.
bidermàjer], agg. invar. nel linguaggio dell'arredamento, che è proprio o
. bigliettazióne, sf. nel linguaggio burocratico, per lo più sui
biingrèssi, agg. invar. nel linguaggio degli annunci economici, provvisto di due
: 'birmani': popolo indo-cinese, con linguaggio monosillabico, e professante il buddismo. corriere
ritorno. bèffa, sf. nel linguaggio della tecnica cartaria, deformazione localizzata di
buffare. boffatura, sf. nel linguaggio della tecnica cartaria, difetto della carta
bombato. - in partic.: nel linguaggio della moda, tondeggiante.
della buona società. 2. nel linguaggio della moda, laccio, fasciatura.
bottegóne, sm. invar. nel linguaggio giornalistico, la sede romana del partito
iv-82: 'bouffant': aggettivo francese usato nel linguaggio della moda invece della parola nostra 'a
liquido biondo. 3. nel linguaggio dell'industria cosmetica, insieme di oli essenziali
brènd], sm. invar. nel linguaggio della pubblicità, marchio, simbolo di
tra posizioni divergenti (in partic. nel linguaggio giornalistico e politico).
plur. m. -i). nel linguaggio giornalistico e politico, che assume atteggiamenti
burnlya. burocratése, sm. linguaggio che risulta inutilmente complicato e scarsamente comprensibile
. assegno scoperto (ed è proprio del linguaggio colloquiale). benni, 6-115:
concedere qualcosa (ed è proprio del linguaggio colloquiale con valore scherz.).
kagùl], sm. invar. nel linguaggio della moda, man tellina
2. per estens. nel linguaggio giornalistico, assorbire una struttura organizzativa in
2. per estens. nel linguaggio giornalistico, che si riferisce a una
2. per estens. nel linguaggio giornalistico, assorbimento di una struttura organizzativa
captare. cara, sf. nel linguaggio infantile, carezza. = deriv.
. 2. psicol. nel linguaggio pedagogico, che si riferisce a una
'fico della caria', passato in seguito al linguaggio scient.
. v.]: 'carpétta': nel linguaggio forense dell'italia meridionale, la nota
di categoria- lizzazione del sensibile dipende dal linguaggio. = deriv. da categoriale,
. cattivismo, sm. nel linguaggio giornalistico, presa di posizione costantemente ostile
plur. m. -i). nel linguaggio giornalistico, personaggio od opinionista che assume
voce francese, usata talora in certo linguaggio che pretende a raffinata mondanità. =
fiscali. cedolino, sm. nel linguaggio dell'amministrazione aziendale, foglio su cui
nord (ed è termine usato soprattutto nel linguaggio giornalistico). c.
cerchiobottismo, sm. nel linguaggio giornalistico, il destreggiarsi politicamente per mantenere
un ufficio). 2. nel linguaggio dell'amministrazione aziendale, che si occupa
grande ammirazione (in partic. nel linguaggio sportivo). = voce fr.
sm. e f. invar. nel linguaggio dell'amministrazione aziendale e informatico, lista
minimo, costitutivo in partic. del linguaggio dei segni delle popolazioni amerindie.
classare), agg. finanz. nel linguaggio di borsa, di titolo di credito
in genere. è parola usata specialmente nel linguaggio sportivo degli stati uniti. corriere della
co), sm. invar. nel linguaggio burocratico e giornalistico, prestazione di lavoro
conoscitive, come la percezione, il linguaggio, ecc., cercando di elaborarne teorie
, parlandosi di abiti e in certo linguaggio elegante è parola che occorre talvolta.
. v.]: 'combine': nel linguaggio sportivo (pugilato, ciclismo, ecc
incontro stesso (ed è proprio del linguaggio colloquiale). c. cederna
, 16: un'interpretazione di un linguaggio naturale non ubbidisce, in generale,
computerése [kompjuterése], sm. linguaggio specialistico costituito da termini tecnici, in
ancora possono finalmente entrare a far parte del linguaggio di tutti e non solo degli esperti
lavora nelle concerie (in partic. nel linguaggio sindacale). = deriv. da
italia impedito il formarsi libero di un linguaggio 'conversazionale', come quello francese, dotato di
. -in partic.: nel linguaggio scolastico, chi ha l'abitudine di copiare
sf. invar. civetteria (e nel linguaggio artistico può alludere a un gusto eccessivamente
di fiori. 2. nel linguaggio borsistico, luogo riservato agli agenti di
cosale, agg. nella teoria del linguaggio di charles william morris (1901-1979)
del degente, perché questo è il linguaggio degli psichiatri più evoluti. f. basaglia
kòt], sf. invar. nel linguaggio dell'ippica, quotazione di un cavallo
immensa pelliccia. 4. nel linguaggio di borsa, mercato libero in cui sono
. crabro 'calabrone', passato in seguito al linguaggio scient crack1, sm. invar
. v.]: 'crono': nel linguaggio sportivo, tempo fatto registrare da un
comunali. cruschevolézza, sf. linguaggio o espressione che rispetta le norme di
. - in partic.: nel linguaggio giuridico e burocratico, che si può cumulare
dell'amore, passato in seguito al linguaggio scient. cùpio, sm.
sàjborg], sm. invar. nel linguaggio della fantascienza, essere umano dotato di
la damiera o scacchiera; talvolta nel linguaggio della moda riferito a stoffe a scacchi
la correzione degli errori di procedura e di linguaggio del programma. la stampa
. decodificatore (con riferimento sia al linguaggio elettronico sia a quello televisivo).
di segni della realtà, come autorivelazione o linguaggio primo, attraverso il suo codice che
quale, usando gli elementi deittici del linguaggio come i pronomi personali, gli aggettivi
pianamente, senza difficoltà e, nel linguaggio forense: senza formalità di processo.
7-275: 'dépliant'... imperversa nel linguaggio della pubblicità... e intanto
, sm. invar. derapata (nel linguaggio ae ronautico, in quello
], iv-130: 'dérapage': neologismo del linguaggio degli automobilisti: dicesi quando la vettura
devolùson], sf. invar. nel linguaggio politico e giornalistico, decentramento dei poteri
pronom. assumere caratteri dialettali (un linguaggio). = deriv. da dialettale
: giorno per giorno, nel latino del linguaggio notarile.
'giorno'. dietrismo, sm. nel linguaggio giornalistico, tendenza a ipotizzare intrighi e
, improntato alla difesa (anche nel linguaggio sportivo). g. brera
. diplomifìcio, sm. nel linguaggio giornalistico, scuola, in partic.
attirare l'attenzione del cliente (nel linguaggio della pubblicità). g. culicchia
. non comune, ma può cadere nel linguaggio scientifico. = deriv
, agg. invar. finanz. nel linguaggio borsistico, che si riferisce a un
. doppiopesismo, sm. nel linguaggio politico e giornalistico, tendenza a valutare
, ecoattentato, sm. nel linguaggio giornalistico, attentato compiuto in nome di
plur. m. -i). nel linguaggio giornalistico, persona incline a fare previsioni
'porto'. ecofurbo, sm. nel linguaggio giornalistico, chi elude le leggi che
lettera'. ecoguerrièro, sm. nel linguaggio giornalistico, attivista appartenente a gruppi ecologisti
guerriero. ecoguerrìglia, sf. nel linguaggio giornalistico, azione clamorosa, per lo
. ecoguerriglièro, sm. nel linguaggio giornalistico, ecoguerriero. corriere della sera
con la realtà che si configura nel loro linguaggio, di tutta la letteratura cosiddetta d'
. ecomàfìa, sf. nel linguaggio giornalistico, organizzazione criminale che opera nel
(ed è usato per lo più nel linguaggio giornalistico). = comp
sviluppo. ecotassa, sf. nel linguaggio giornalistico, ogni imposta che miri a
. ecoterrorismo, sm. nel linguaggio giornalistico, metodo di lotta violenta
f. (plur. m. nel linguaggio giornalistico, chi pratica l'ecoterrorismo.
, reale. -in partic.: nel linguaggio filosofico, tradurre in effettualità una realtà
concretizzazione. -in partic.: nel linguaggio filosofico, passaggio
elegantizzare, intr. usare un linguaggio elegante, aggraziato, ricercato, raffinato
ed è usato in partic. nel linguaggio giornalistico). la stampa [
simbolo. - in partic.: nel linguaggio della critica d'arte, evocare,
di rado la parola francese, specie nel linguaggio degli eleganti. f. busoni,
a un epifenomeno (con riferimento sia al linguaggio filosofico sia a quello medico).
squadra: voce femminile francese trasportata nel linguaggio dello sport, imitata per indicare una 'squadra'
paternità (ed è termine proprio del linguaggio contrattuale sindacale per configurare mansioni operative e
ed è usato in partic. nel linguaggio giornalistico). la repubblica [9-viii-1998
con immediatezza spontanea, con sincerità di linguaggio. u. boccioni, 289
euròcrate, sm. e f. nel linguaggio giornalistico, funzionario delle organizzazioni e delle
. emocultura, sf. nel linguaggio giornalistico, politica culturale che accomuna tutti
burocratico europeo (in partic. nel linguaggio giornalistico). la repubblica [29-vi-1998
., usato in partic. nel linguaggio giornalistico). la repubblica [
europresidènte, sm. e f. nel linguaggio giornalistico, presidente di turno dell'unione
. eurosatèllite, sm. nel linguaggio giornalistico, satellite progettato e messo in
'stella'. eurostipèndio, sm. nel linguaggio giornalistico, stipendio di un funzionario o
eurotassa, sf. nel linguaggio giornalistico, imposta pagata per permettere all'
plur. m. -i). nel linguaggio giornalistico, che si riferisce all'euroterrorismo
appetito (in par- tic. nel linguaggio zootecnico). la stampa [
materiale di un segnale e, nel linguaggio verbale, di un enunciato.
a questo processo di filtraggio logico del linguaggio. = deriv. da filtrare.
2. per estens. nel linguaggio giornalistico, motivo per non accogliere una
ghiacciai. questa voce è adottata nel linguaggio scientifico. = voce ted.
, sm. invar. finanz. nel linguaggio di borsa, quotazione ufficiale di valute
ed è per lo più usato nel linguaggio della moda e della cosmesi).
sviluppo. 2. nel linguaggio codicologico e tipografico, numerazione dei fogli
di tale frutto (in partic. nel linguaggio della moda e della cosmesi).
intelligenza artificiale e nell'elaborazione automatica del linguaggio naturale, tipo di struttura dati usata per
, che per esistere necessita di un linguaggio secondo, non si identifica affatto con
invar. indeterminato (in partic. nel linguaggio della logica e della linguistica).
. geum 'cariofillata', passato in seguito al linguaggio scient. geobiologìa, sf. ecol
l. beccaria, 2-8: ad un linguaggio come quello commerciale- aziendale va riconosciuta la
. invar. aspetto o carattere gestuale del linguaggio, della danza, ecc.
nel 1836, 'la ginestra', il suo linguaggio scarno e scabro e l'invito all'
. giornalése, sm. stile, linguaggio tipico della comunicazione giornalistica che ricorre a
, intr. (gòleo). nel linguaggio giornalistico, segnare molti goal.
una novità assoluta alla piccola scala: il linguaggio dei fiori, poema granadino del novecento
sgarbato, rozzo). ma nel linguaggio mondano si spende la prima voce più volontieri
paura improvvisa (in partic. nel linguaggio dei fumetti). tondelli, 158
2. per estens. nel linguaggio aziendale, chi si occupa di procurare
elevato. arbasino, 1-53: un linguaggio highbrow, astruso e pososo, di cui
, levigatura (in partic. nel linguaggio della metallurgia e della tessitura).
in partic. un sito o un linguaggio). = voce ingl.,
lajn], sf. invar. nel linguaggio giornalistico, li nea telefonica
un'eccellente esempio di iconicità attuata dal linguaggio. 2. proprietà riconosciuta a
si risponde non risiedono nelle formalità del linguaggio, bensì nella sfera dei rapporti sociali
shelley... aveva detto che il linguaggio dei poeti è essenzialmente metaforico, in
. 2. burocr. nel linguaggio delle assicurazioni, che ha subito un
pass. inciùcio, sm. nel linguaggio giornalistico, accordo informale fra forze politiche
all'inferenza (in partic. nel linguaggio logico e statistico). eco
in itinere, agg. invar. nel linguaggio burocratico o politico, che è in
umide. 2. nel linguaggio assicurativo, che avviene andando o tornando
. inurtato, agg. nel linguaggio degli annunci economici, che non ha
: 'invalidante': lesioni invalidanti, nel linguaggio medico-legale ed attuariale, sono quelle che causano
tuttoscienze [21-i-1998], 1: il linguaggio di internet è essenzialmente ipertestuale: i
artigianato italiano (in partic. nel linguaggio della moda e del design).
italiése (italése), sm. linguaggio caratterizzato dalla commistione di espressioni e costrutti
d'america, caratterizzato dalla sincopazione del linguaggio melodico, dall'uso del tempo binario
sm. e f. invar. nel linguaggio religioso islamico, guerra santa combattuta contro
. 4. agg. nel linguaggio pubblicitario, che ha dimensioni superiori al
: sconfitta irrimediabile (in partic. nel linguaggio sportivo). migliorini [
plur. m. -ci). nel linguaggio burocratico, che è adatto al trasporto
è lo scrittore che pensa il suo linguaggio, ma il suo linguaggio che lo pensa
pensa il suo linguaggio, ma il suo linguaggio che lo pensa e lo pensa fuori
virus. lentocrazìa, sf. nel linguaggio giornalistico, lungaggine procedurale che rallenta l'
della lepre', passato in seguito al linguaggio scient. leprologìa, sf. medie
fazioni interne (in partic. nel linguaggio giornalistico). l'espresso [
voce inglese, limitato, circoscritto. nel linguaggio commerciale significa a responsabilità limitata -e come
, 116]: per restare nel linguaggio tecnico la meccanica e la carrozzeria dell'automobile
di lira', passato in seguito al linguaggio scient lirizzazióne, sf. conferimento di
, accanto a ciascuna istruzione espressa in linguaggio simbolico, appare il corrispondente indirizzo in
logo, sm. invar. nel linguaggio pubblicitario, la scritta, il disegno
160: paperi e feurzeig realizzarono un linguaggio semplice, ma nello stesso tempo potente,
. medico specialista dei disturbi relativi al linguaggio. r sole-24 ore-domenica [n-viii-2002
riabilitazione di soggetti affetti da disturbi del linguaggio. = deriv. da logoterapia
-a; plur. -gì). nel linguaggio giornalistico, chi è esperto di look
'long-line', anch'esso alquanto diffuso nel linguaggio sportivo). - anche con valore
. macrolinguàggio, sm. inforni. linguaggio simbolico evoluto. = voce dotta,
. dal gr. paxgóg 'grande'e da linguaggio. macrolinguìstica, sf. linguistica computazionale
regioni limitrofe (in partic. nel linguaggio politico e giornalistico). il
. mafiologìa, sf. nel linguaggio giornalistico, studio del fenomeno mafioso.
. (plur. -gt). nel linguaggio giornalistico, esperto, studioso, storico
malagiustìzia, sf. invar. nel linguaggio giornalistico, gestione inefficiente o scorretta della
malasanità, sf. invar. nel linguaggio giornalistico, la cattiva gestione dell'assistenza
. (plur. -t). nel linguaggio pubblicitario, chi offre le proprie mani
al valore massimo (in partic. nel linguaggio economico). rapporto censis
. maxiaccantonaménto, sm. nel linguaggio giornalistico, accantonamento di una parte cospicua
. maxiaccónto, sm. nel linguaggio giornalistico, in transazioni finanziarie di una
. maxiacquisizióne, sf. nel linguaggio giornalistico, acquisizione di un'azienda di
molto consistente. -per estens. nel linguaggio giornalistico, trasferimento ingente di denaro o
maxi aumenti. 2. nel linguaggio giornalistico, rincaro consistente di un servizio.
(maxi bollétta), sf. nel linguaggio giornalistico, bolletta eccezionalmente alta. -per
. maxicóda, sf. nel linguaggio giornalistico, ingorgo autostradale di eccezionali proporzioni
[maxi comméssa], sf. nel linguaggio giornalistico, ordinazione di merce di eccezionale
(maxi concentrazione), sf. nel linguaggio giornalistico, eccezionale raggruppamento di più imprese
concentrazione. maxiconcórso, sm. nel linguaggio giornalistico, concorso, in partic.
concorso. maxicondóno, sm. nel linguaggio giornalistico, condono volto a sanare un
condono. maxidividèndo, sm. nel linguaggio giornalistico, dividendo particolarmente cospicuo.
dividendo. maxiemendaménto, sm. nel linguaggio giornalistico e politico, insieme coordinato di
. maxiesbórso, sm. nel linguaggio giornalistico, pagamento particolarmente cospicuo, con
(maxi evasione), sf. nel linguaggio giornalisti- co, evasione fiscale particolarmente diffusa
(maxi furto), sm. nel linguaggio giornalistico, furto di entità particolarmente rilevante
(maxi fusione), sf. nel linguaggio giornalistico, fusione fra due o più
inchiesta. maxiindàgine, sf. nel linguaggio giornalistico, indagine giudiziaria che coinvolge un
maxiindennizzo, sm. nel linguaggio giornalistico, indennizzo particolarmente cospicuo.
(maxi ingàggio), sm. nel linguaggio giornalistico, ingaggio, in partic.
ingaggio. maxiintervènto, sm. nel linguaggio giornalistico, cospicuo intervento finanziario, volto
intervento. maxiintésa, sf. nel linguaggio giornalistico, accordo, in par- tic
. maxipiano, sm. nel linguaggio giornalistico, piano di ampie dimensioni volto
. maxipónte, sm. nel linguaggio giornalistico, periodo di vacanza dell'attività
(maxi raduno), sm. nel linguaggio giornalistico, raduno, in partic.
raduno. maxiretata, sf. nel linguaggio giornalistico, retata che coinvolge un gran
retata. maxirimbórso, sm. nel linguaggio giornalistico, rimborso di grosse somme,
. maxirincaro, sm. nel linguaggio giornalistico, aumento consistente del prezzo di
(maxi risarciménto), sm. nel linguaggio giornalistico, risarcimento molto consistente, versato
risarcimento. maxisanzióne, sf. nel linguaggio giornalistico, sanzione eccezionalmente elevata.
(maxi tàglio), sm. nel linguaggio giornalistico, taglio, riduzione molto ingente
. maxitamponaménto, sm. nel linguaggio giornalistico, tamponamento, in partic.
. maxivìncita, sf. nel linguaggio giornalistico, vincita eccezionale al lotto o
yacht), sm. invar. nel linguaggio giornalistico, yacht di dimensioni eccezionali e
straordinaria spettacolarità (in partic. nel linguaggio giornalistico). la repubblica [4-vi-1995
. megacontratto, sm. nel linguaggio giornalistico, contratto, in partic.
. megafinanziaménto, sm. nel linguaggio giornalistico, finanziamento particolarmente cospicuo.
pezzo. megafusióne, sf. nel linguaggio giornalistico, fusione fra due o più
(mèga impianto), sm. nel linguaggio giornalistico, impianto industriale di grandi dimensioni
. megainchièsta, sf. nel linguaggio giornalistico, inchiesta giudiziaria di eccezionale rilevanza
palco. megaprèstito, sm. nel linguaggio giornalistico, prestito, in partic.
: di ammirevole valle inclàn ha il linguaggio: arcaismi, neologismi, messicanismi, valleinclanismi
sf. filos. nella filosofia analitica del linguaggio, analisi dei discorsi e dei termini
metalinguisticità, sf. proprietà di un linguaggio o di un suo simbolo in
microlìngua, sf. ling. linguaggio settoriale, specialistico. = voce
narrazione. micronazióne, sf. nel linguaggio giornalistico, paese che ha limitata importanza
. midollino, sm. nel linguaggio commerc., stelo sottile delle piante
ed è usato in partic. nel linguaggio degli annunci economici). il gazzettino
assolto. militesènza, sf. nel linguaggio degli annunci economici, condizione di chi
sm. polit. in partic. nel linguaggio giornalistico, accordo relativo soltanto ad alcuni
. minicalo, sm. nel linguaggio giornalistico, calo appena percettibile di un
lepre. minimàcchina, sf. nel linguaggio giornalistico, citycar. la repubblica
plur. m. -i). nel linguaggio giornalistico, teppista giovanissimo. corriere
, sf. invar. econ. nel linguaggio del marketing, obiettivo primario di un'
e per lo più è usato nel linguaggio medico). riza psicosomatica [giugno
]: ciò che oggi viene definito in linguaggio per addetti ai lavori 'produzione radiotelevisiva e
dell'essere, ovvero la polisemia del linguaggio, è da gadamer efficacemente sottolineata.
un borbottio sommesso (in partic. nel linguaggio dei fumetti e anche con uso iter
ed è usato in partic. nel linguaggio pubblicitario). arbasino, 3-116
mafia. narcoterrorismo, sm. nel linguaggio giornalistico, l'insieme degli atti terroristici
plur. m. -i). nel linguaggio giornalistico, chi compie azioni terroristiche legate
(ed è usato in partic. nel linguaggio giornalistico). l'espresso [28-vi-1987
(ed è usato in partic. nel linguaggio giornalistico). l'espresso [7-xii-1986
plur. m. -i). nel linguaggio politico e gior nalistico,
. neocardinale, sm. nel linguaggio giornalistico, cardinale di recente nomina.
sociale o religioso (in partic. nel linguaggio giornalistico). = voce
fondamentale di risoluzione e di sfocio del linguaggio informale. dorfles, 105: il termine
èntri], sf. invar. nel linguaggio dei media, disco o brano musicale
nosofobia. nostalgismo, sm. nel linguaggio giornalistico, tendenza a rimpiangere il passato
notiziabilità, sf. invar. nel linguaggio giornalistico e televisivo, insieme di criteri
njùd], agg. invar. nel linguaggio della moda, che è di color
in 'opinionisti', come si dice nel linguaggio tecnico del giornalismo. = deriv
in luogo aperto. 2. nel linguaggio della moda, adatto alla vita all'aria
, sm. invar. pubbl. nel linguaggio commerciale e del marketing, modalità di
sòt], sm. invar. nel linguaggio pubblicitario, sequenza finale di immagini di
iv-354: 'panna':... nel linguaggio degli automobilisti dicesi più spesso alla francese
'esame colpocitometrico'per bullock-stalybrass, 476; nel linguaggio comune, striscio,...
più possibile vicino alla recitazione o al linguaggio parlato. 2. nella musica
con cui l'individuo realizza la facoltà del linguaggio servendosi della langue. t
'parure'prevale nel ceto mondano e nel linguaggio delle mode. 2. completo
, 2567: 'pasilalìa'(greco): linguaggio universale. = dal fr. pasilalie
pejòf], sm. invar. nel linguaggio pubblicitario, frase finale di un annuncio
, lat. pecten 'pettine', passato al linguaggio scient. pedaggèra, sf. region
: 'pelouse': voce francese, frequente nel linguaggio delle corse: indica il prato o
pènalti], sm. invar. nel linguaggio sportivo, lo svantaggio inflitto a un
plòt], sm. invar. nel linguaggio della critica letteraria e cinematografica, trama
competenza (ed è termine tipico del linguaggio burocratico). c. c