, v-45: [i fiori] dal levigato / labbro di conca alabastrina il capo
pioppo, liscio e per di più levigato col sapone, oscillava un cerchio,
. studio ed esperienza hanno foggiato, levigato la struttura dell'aliante fino all'armoniosa e
antipatia. 2. sfregato; levigato, reso liscio; molato. vasari
mani due pezzi di legno scolpito e levigato. tombari, 2-124: c'è a
anche: ramo reciso, sgrossato e levigato, bastone. ugurgieri, 74:
risienne: una bambola asessuale, dal corpo levigato, che non ha da nasconder niente
alle arti minori, come nel barocchismo levigato e fiammante di quell'arte delle pietre
ostentazione belluina, pareva, assorto, levigato, il viso di una statua.
breve bozzo in terra, / ben levigato, e i quattro lati cinse / d'
vivace sotto la brezzolina, il sasso levigato e poroso. -acer. brezzóne
compiaciuta, un po'da cortigiana, e levigato da parere incorruttibile. anche perché le
. forbito, lucidato, lustrato, levigato. - anche sostant. giamboni
per le viti; palo sfrondato e levigato. strascino, i-2-235: un
piena di congegni, lungo il bordo levigato, il silenzio è un silenzio che a
piena di congegni, lungo il bordo levigato, il silenzio è un silenzio 3.
viani, 13-267: aveva già il cranio levigato come un ghiaione di fiume; una
ciòttolo, sm. sasso smussato e levigato dalla corrente nel letto di un fiume
cògolo, sm. ciottolo reso tondo e levigato dallo scorrere delle acque.
, d'un bel ferro purgato massellato, levigato che pare acciaio. =
del confessionale, tutto a forellini, levigato e giallognolo serbava l'impronta opaca di
tubo metallico o di legno tornito e levigato o anche, quando si tratti di
è fuori di noi potesse mordere sul levigato e freddo cristallo del suo cuore.
palo scortecciato, senza appigli, ben levigato e unto di sego o di sapone
, acuto, appuntito, scabroso; levigato, smussato, spuntato. loria,
ii-464: il tempo aveva corroso e levigato questa scultura che doveva sempre essere stata
tal albero, che è appianato e levigato a forza di scure. =
colori dell'inchiostro, tutto liscio e levigato, appena un'ombra, un accenno
2. miner. disus. smussato, levigato dalla corrente. vallisneri, ii-330:
di pioppo, liscio e per di più levigato col sapone, oscillava un cerchio,
ottoni confitti nel blu fosforescente del lastricato levigato di pioggia approfondiscono il nero e il
dà un'impressione di fresco, liscio, levigato. ojetti, ii-673: lo stesso
disus. ciottolo di fiume, piccolo sasso levigato. - in senso generico: sasso
il tirare a campare, hanno tanto levigato gli italiani da lasciar passare su loro
pioppo, liscio e per di più levigato col sapone, oscillava un cerchio, dal
uovo di tacchino. -non levigato. fracchia, 285: la pietra
9-216: lui aveva un corpo bellissimo e levigato che il sole appena imbiondiva.
breve bozzo in terra, / ben levigato, e i quattro lati cinse / d'
, agg. che non è liscio o levigato; grezzo, scabro. zucchetti
, agg. ant. lisciato, levigato con pomice. boccaccio, iv-166
e illativo e dal lat. pùmicàtus 'levigato con pietra pomice '.
funzionario sud-coreano, amabile, sorridente, levigato, incredibilmente, tenacemente, inflessibilmente ottimista
-per estens. ant. rendere liscio, levigato (l'epidermide). francesco
e s'innalza. -diventare liscio, levigato. alvaro, 5-101: anche i
spalle come acqua su di un sasso levigato. bocchelli, 1-iii-81: il bigoncio vuoto
pass, di lamare1), agg. levigato, smerigliato. arbasino,
stato sottoposto a lapidatura; molato, levigato (una superficie metallica). lapidatóre
naturalmente bruna, lisca come un ciottolo levigato dalle acque. due larghi bracciali dorati
notevole estensione, più o meno perfettamente levigato e squadrato. -anche: pietra piatta,
(la pelle, i capelli); levigato (un oggetto, una superficie)
e sottile. praga, 3-240: levigato dall'onda cristallina / il tuo scheletro
: una pietra che il tempo ha levigato, incavato, fatto porosa. -per
con persone affabili e corrette gli avevano alquanto levigato il linguaggio senza cancellarne tutte le pittoresche
materie. = comp. di levigato. levigatézza, sf. natura e
natura e proprietà di ciò che è levigato, liscio, lucente. - anche al
cui levigatezza la luce sfavilla. levigato (part. pass, di levigare)
d'argilla, nero, lucido e levigato, con fregi bianchi. d'annunzio,
ronzìo passavano quasi silenziosamente sopra l'asfalto levigato le grandi automobili che la madre sognava
tu sei, uomo straniero, e levigato / quanto ginocchio di buon remo attrito
il petto che le occhieggiava molle e levigato. landolfi, i-480: poiché le pelli
vedi che tuo figlio / è più levigato d'una conchiglia, / e più
mani del pastore erano un vetro / levigato di fioca febbre. -diritto e
naso con una lieve curva si pronunciava levigato e gentile. 3. stirato
di pioppo entro il lino della mia ala levigato, si precipitò un turbine d'amore
. ungaretti, xi-139: il cielo levigato sembrava marmo di verona. savinio,
,... tutto quello che di levigato, urbano esse possedevano e che io
funzionario sud-coreano, amabile, sorridente, levigato, incredibilmente, tenacemente, inflessibilmente ottimista
alle arti minori; come nel barocchismo levigato e fiammante di quell'arte delle pietre
, insinuante, conciliante, di accento levigato e quasi straniero, poiché battista era
; superi, limatìssimo). ripulito, levigato, spianato, affilato, assottigliato con
limato, agg. ant. levigato. fr. colonna, 2-29
dotta, lat. linedtus 4 rigato, levigato '. linicolo, agg.
liscènte, agg. ant. levigato, liscio, lustro. ugurgieri
(lìscio). rendere liscio, levigato; forbire una superficie, toglierne le
spianato. -per estens.: liscio, levigato, privo di scabrosità.
-per estens.: l'essere liscio, levigato; liscezza, levigatura. tesauro
, diseguaglianze o frastagliature; piano, levigato; non ruvido al tatto; non
naturalmente bruna, liscia come un ciottolo levigato dalle acque. moravia, ix-166:
appoggio); viscido, sdruccioloso; levigato, liscio. guicciardini, ii-271
gran luce non viene: bito, levigato, terso. una persona di pochi
-che ha assunto aspetto speculare; levigato (una pietra naturale o artificiale,
naso con una lieve curva si pronunciava levigato e gentile; i capelli si aprivano in
[del violoncello] è pallido, levigato dalla mano che scorre. gozzano, i-436
non vedi che tuo figlio / è più levigato d'una conchiglia, / e più
tenero, morbido, delicato; liscio, levigato (le carni, la pelle,
negli stati uniti. -scortecciato e levigato. jahier, 205: risuoni il
erbe inutili. -scortecciato e levigato. landino [plinio], 341
a quelle femminili); liscio, levigato, delicato, e anche seducente,
tic. quelle femminili); liscio, levigato o, anche, seducente, voluttuoso
bozzo in terra., i ben levigato, e i quattro lati cinse / d'
minerale di origine asiatica, lucido se levigato, con macchie tondeggianti purpuree, lattee
mento, cosi da assumere un bell'aspetto levigato, per cui fu impiegata fin dall'
; deterso. -anche: lucidato, levigato. cennini, 22: nella
asperità o delle sbavature di fusione, levigato, polito (una statua).
tenuto pulito e con cura, lucidato, levigato, terso, lucente, ripulito,
un villan rifatto. -polito, levigato. d'annunzio, vii-60: per
sul petto che le occhieggiava molle e levigato. luzi, 3-12: terre dove occhieggia
esame immediato; che ha aspetto liscio, levigato, compatto. g. del
un onesto sistema geometrico, piatto, levigato di opere portuali e urbane sul margine
roccia calcarea o di marmo bianco ben levigato, per farlo stare sommerso. esso si
d'argilla, nero, lucido e levigato, con fregi bianchi. 2
le mani del pastore erano un vetro / levigato di fioca febbre. -con
partic. riferimento all'aspetto lucido e levigato). cennini, 3-26: fa'
, per simpatia tattile preferiamo il contatto levigato della mediocrità alle spine dei geni.
7-136: cotesto cranio era duro, levigato, lustro come palla di avorio, e
di capitello attorno all'alto dei pilastri di levigato intonaco, ne sorreggono e ne lasciano
e piallati. -per estens. levigato da agenti naturali (un terreno,
. 6. sm. legname levigato con la pialla. pancrazi, 1-138
, vuoti. -ant. asse levigato con la pialla. dino da firenze
asperità, di concavità o convessità; levigato. -orlo piano: orlo, n.
frangibile. -privo di rughe, levigato. fatti di cesare, 240:
case. -ciottolo piatto e levigato, da lanciare nel gioco infantile delle
. 2. ciottolo piatto e levigato o anche frammento sottile di laterizio o
diventa trina e ragnatelo, / poi levigato vetro per specchiare il cielo / e
la trasparenza), che viene opportunamente levigato e lucidato per usarlo come elemento accessorio
di materiale lapideo, opportunamente squadrato e levigato, usato per edificare (anche nell'
persone affabili e corrette gli avevano alquanto levigato il linguaggio senza cancellarne tutte le pittoresche
polìbile, agg. che può essere levigato e lucidato (una pietra).
). ant. che deve essere levigato o lucidato. leonardo, 9-18:
ant. e letter. liscio, levigato, privo di scabrosità. - anche
), agg. rifinito, levigato, lisciato, polito con la pomice
. v.]: stampato in cartoncino levigato, detto porcellana, a similitudine di
): perfettamente candido, lustro, levigato (la pelle umana).
. porcellanóso, agg. sodo e levigato come la porcellana; che ne ha
vivace sotto la brezzolina, il sasso levigato e poroso. alvaro, 15-50: si
: una pietra che il tempo ha levigato, incavato, fatto porosa. moravia
[del violoncello] è pallido, levigato dalla mano che scorre. ma nel mezzo
, agg. lucidato, lustrato; levigato. guadagnoli, 1-ii-58: trentatré seggiole
. -intr. divenire liscio, levigato, regolare (il marmo, il
superi, pulitissimo). liscio, levigato, regolare, privo di asperità
, raffinato (un ricamo); levigato e intagliato con cura (un mobile
non vedi che tuo figlio / è più levigato d'una conchiglia, / e più
m'offerse. -per simil. levigato, polito (il marmo, l'osso
che fanno ritornello, al suo stile levigato tutto superficie, senza rialzi e rinfranchi di
brunito di nuovo, luci- dato, levigato con cura particolare. documenti per
. scortecciato o privato dei nodi, levigato. arosto, 40-45: d'abitazioni
e, anche, privato dei nodi, levigato. -mal rimondo: nocchieruto.
suo bel faccione [di arlotto], levigato 'ad unguem'e rimpulizzito secondo le regole
-per estens. che è stato polito, levigato. d'annunzio, v-2-46: ho
stranissima formazione. -per estens. levigato, polito. biringuccio, i-142:
stilistico. faldella, 13-134: stile levigato tutto superficie, senza rialzi e rinfranchi
afflizione dei poveri abitanti. 3. levigato, lucidato, reso liscio. bucini
lo incrosta e, per estens., levigato, liscio, polito (un oggetto
19-69: l'abito era purtroppo un po'levigato,... senza nemmeno la
. -ruvido, poroso, non levigato (una pietra). targioni tozzetti
. rùspido, agg. non levigato dall'uso, nuovo di zecca (
. archit. in guisa di bugnato non levigato o di muro grezzo, senza rivestimento
locuz. al rustico); non levigato (pietre, legname, sona
. brillante, scintillante (ciò che è levigato e lucido). tanaglia, 3-353
ruvidissimo). non liscio, non levigato, scabro al tatto (una superficie
scrostature, screpolature e irregolarità; non levigato, non liscio (un oggetto,
de sica genuino, scabro, non levigato dalla gloria e dall'arte. -improntato
, scheggiato, non liscio, non levigato (un oggetto, un materiale,
impronta del lacerante martirio, ma è levigato, tornito, pulimentato. -con meton
passano senza critiche. -per simil. levigato (una pietra per costruzione).
scivolévole, agg. letter. levigato, liscio. tozzi, iv-310:
o su un materiale che deve essere levigato. l. bellini, 5-1-13:
ogni verso. -per estens. levigato. bergantini, i-2-134: queste e
una bella e capace vasca di mattone levigato e variopinto raccoglieva 1'acqua che si
2. lubrico, liscio, levigato. magalotti, 21-23: al contrario
il corpo l'aveva tornito e curiosamente levigato e sgusciante. 3. figur
tatto. -per estens.: liscio, levigato, di aspetto attraente (la pelle
, 1069: « 'solià': lisciato, levigato ». sòglio5, sm.
3. per estens. arrotato, levigato. bonavia, 353: martino orsucci
riflette, che luccica, perché assai levigato; terso (una superficie, in
e luccichii in quanto molto liscio, levigato (un oggetto). lucini,
. specchio di faglia: piano di frattura levigato dall'attrito delle rocce spostate.
. spiallato, agg. levigato, reso uniforme con la pialla.
. 4. reso liscio e levigato col togliere ruvidezze e scabrosità (un
per simpatia tattile, preferiamo il contatto levigato della mediocrità alle spine dei geni.
. che ha superficie scabrosa, non levigato. la natura [9-xi-1884],
pensiero. 4. eroso, levigato per l'azione degli agenti atmosferici,
sprellato, agg. region. levigato con la sprella. giuliani, i-236
non sudicio, ma uno strusciato, un levigato fatto dalle donne nel rimboccare il letto
-estratto dalla cava e opportunamente squadrato e levigato (un blocco di pietra per costruzione)
per simpatia tattile, preferiamo il contatto levigato della mediocrità alle spine dei geni.
olio o a tempera su supporto ligneo levigato e opportunamente preparato (nel ri- nascimento
-e). disus. liscio, ben levigato. - anche: affusolato.
superi. tersissimo). liscio, levigato, privo ai asperità, tanto da
sfera (e per estens., levigato, liscio, privo di increspature o
.: che ha forma tondeggiante e profilo levigato. soderini, iii-8: una
travaglio. d'annunzio, v-2-33: levigato, scheggiato, fenduto, nocchieruto,
trovasi un ago ad uncino, ben levigato, attaccato ad una sbarra suscettibile di un
vellutati del giunco. -liscio e levigato, gradevole al tatto (l'epidermide)
occhi di velluto. -morbido e levigato (l'epidermide). palazzeschi,
lasciano l'impronta del lacerante martirio ma è levigato, tornito, pulimentato, ci sono
, ora si è fatto verginale, levigato come quello di un'educanda. jovine,
. pass, zannare1), agg. levigato o brunito con la zanna.
di cartavetrare), agg. pulito, levigato con carta abrasiva o carta vetrata.
28: un viavai di piedi che dal levigato secco delle lastre, attutiva sul tappeto