che patisco, ma per poter un giorno leggerle io, e ricordarmi di queste sventure
quelle de'suoi impugnatori non aveva mai voluto leggerle, per non buttar via il tempo
cose che scrivete degne dell'incomodo di leggerle. monti, 1-66: mi ha perciò
a chiarirvene dopo che averete finito di leggerle. l. bellini, i-116:
fantastiche, scrivono mille bagattelluzze che a leggerle tutte non se ne cava un'oncia
dolce il piacere di averle e di leggerle e di studiarle e di meditarle meco
i-157: anche le cose migliori, a leggerle freddamente, mostrano di queste falle;
fantastiche, scrivono mille bagattelluzze che a leggerle tutte non se ne cava un'oncia di
crede che a'galantuomini non sarà discaro il leggerle. bizoni, 65: vi
. caro, 12-ii-333: quanto a leggerle io l'ho fatto più che volentieri
de'suoi impugnatori non aveva mai voluto leggerle. leopardi, i-292: come i
ha più merito a pigliarsi la fatica di leggerle ch'io di scriverle.
che non si può aver pazienza a leggerle. musso, 192: voltate carta
leggere le rime del petrarca, per leggerle dico con diletto e con giudizio sicuro
, ii-n-99: se le signore non sapranno leggerle, a me non importa delle signore
senza nessuna connessione e, di poi di leggerle una sola volta, le ripeteva con
della nostra letteratura, fosse obbligato a leggerle. 2. decisione sconsiderata;
bianco. galileo, 3-1-271: nel leggerle attentamente più volte ho contrassegnato nella margine
che a'galantuomini non sarà discaro il leggerle. tassoni, 312: questi
, per non morirmi di freddo in leggerle, non che cercarle. tassoni, 1-61
invito né sforzo persona chi sia a leggerle [le novelle]. galileo,
argomento. galileo, 3-1-271: nel leggerle attentamente più volte ho contrassegnato nella margine
lettere... non arrischiandosi di leggerle di prima occhiata. svevo, 1-100
1-1: scrivono mille bagattelluzze che a leggerle tutte non se ne cava un'oncia
l'onopisso. zannoni, 5-25: nel leggerle o rammentarsele [le lodi dell'asino
che non si può aver pazienza a leggerle. vasari, ii-242: sono alcuni
perentro, siccome colui che necessità di leggerle non avea. = comp.
fantastiche, scrivono mille bagattelluzze che a leggerle tutte non se ne cava un'oncia di
posta continua a trattenere le lettere per leggerle prima di distribuirle. p. leopardi,
prose, ma si compiaceva molto di leggerle, discuterle, criticarle dopo stampate.
stile schiettissino, palesò che la ripugnanza di leggerle in originale deriva per lo più dairafiettazione
papa. marino, xii-613: nel leggerle [le presenti rime] abbi riguardo alla
contenuto di parecchie carte, senza altramente leggerle. -con riferimento ad analoghi segni
una vena del petto e scoppiare o leggerle scorrettamente. tasso, 12- 723:
bocca a chi averà avuto pazienza di leggerle, così come elle mi son uscite
più tosto da sentir recitare che da leggerle. castelvetro, 8-1-75: l'epopea si
cui sta schiuderle, leggerle e renderle, se gli par bene,
.. e si chiudeva in camera per leggerle quietamente. missive o responsive narravano gli
sua legittima esultanza: gli sembrava di leggerle quasi negli occhi un increscioso * nil
vero. non fanno venir voglia di leggerle, d'un fiato, ma piuttosto di
tullio cicerone, hanno commossa, nel leggerle, la mia passione a mettere in scena
; e fu concluso ch'era meglio leggerle in spagnuolo, rimettendosi però a quel che
più diversa impressione fa il vederle che 'l leggerle o udirle. brusoni, 636:
sua legittima esultanza: gli sembrava di leggerle quasi negli occhi un increscioso mil admirari'
: giunto poi, saltando assai carte senza leggerle, a francesca di arimino,
pensai di formarne certe brevi relazioni per leggerle nelle adunanze della società botanica: cominciai
è limitato a siglare le pagine senza leggerle o quasi. pirelli, 37: è
v-15: io mi era riserbato di leggerle la sera nel silenzio del mio gabinetto con
, meriterrebbe di non aver occhi da leggerle. 3. intr. con la
mostrando nuove lettere de prìncile aperte, leggerle, rileggerle, non le intendere, sziferarle
seduto su la poltrona, si metteva a leggerle qualche squarcio delle 'georgiche'o delle 'bucoliche'
di rispedir le bozze... vorrei leggerle i nuovi frammenti e le nuove tramutazioni
si prende / e sendo forse in leggerle men dotta / che la monna, di
aggettivi ma quando si è finito di leggerle per lo più ne sappiamo come prima