, 1-64: quel ch'io patissi il lascio pensare a voi, febbre continova,
ciro di pers, 2-21: io vi lascio, o scelerati alberghi, / dove
. alberti, i-176: mai mi lascio stare in ozio, fuggo il sonno,
. complementare. latini, 3-100: lascio ancora stare le ruine delle tue fortune,
da lui a noi, / ch'io lascio stare. boccaccio, dee.,
di sangue? d'azeglio, 7-iii-1: lascio le cose mie e del mio lavoro
s. di continuo mi ricomando e lascio la mani, sogilandovi la mia rozza lettra
g. c. croce, 150: lascio a mastro bartolo ciavattino le mie scarpe
, e su perstite ti lascio... sano e salvo. a
. f. negri, 1-3: non lascio d'ammirare la grande architettura del supremo
paesaggio. linati, 19-64: mi lascio prendere da questa surrealtà avventurosa che par
. de'miei crini ancora / lascio svelti co 'l velo. deledda, iii-548
. jahier, 86: io la lascio [la farfalla] svolazzare e la lascio
lascio [la farfalla] svolazzare e la lascio posare o le lascio svoltolar tutta la
svolazzare e la lascio posare o le lascio svoltolar tutta la sua tromba nera.
calcolo astronomico. piccolomini, 4-46: lascio di considerare a chi ha da scrivere
pur son forte contro gli uomini, mi lascio vincere alle tacite, profonde, infinite
ancor scolari. cesari, 1-1-47: lascio il frodare del prezzo delle cose comprate,
una preterizione assoluta, tutte tutte vi lascio. calzabigi, toposto.
medici, legali, teologi, letterati e lascio che pensiate da voi come stiamo nella
. d'azeglio, 2-79: quando lo lascio, prende una tasca di tela,
teatro). vasari, i-627: lascio stare la veduta che è bellissima, e
de'medici, i-191: amor io lascio 1 lacci e le catene; / e
! cornoldi caminer, 24: vi lascio la libertà di tenere tre, due,
bene stretta, io, non me la lascio scappare di sicuro. -mantenere un
ii-415: se mi stacco dal muro e lascio il bastone, tentenno come portassi gli
sp., 3 (43): lascio poi pensare al lettore, come erano vicini
argomenti teologici. bacchelli, 2-xxiii-114: lascio stare... la goffaggine di tali
di fenomeni. bruno, 3-480: lascio gli altri più savi, che, avendo
, 30-36: cotal, qual io la lascio a maggior bando / che quel della
. pucci, cent., 63-100: lascio il prelato di superbia pieno, /
fasciste. boccaccio, 9-142; lascio e voglio che una tavoletta nella quale
dante, inf, 16-63: lascio lo fele e vo per dolci pomi /
condivisa. bruno, 3-238: lascio a meglio e più particolar discorso mille
. calzabigi, cxxxvii-143: sole vi lascio, / tortorelle innocenti; / amate
n. franco, 93: e lascio loro, che per far ben tose /
: amato: stop al totoleader o lascio. = comp. da toto
la lagrima facile, balbetto e mi lascio andare a tutti gli atteggiamenti di un
casa e, tramutando là le cose, lascio per dimenticanza la detta imagine ne la
e'sia questo un pretendere il dovere, lascio che il giudichiate voi stesso che gli
g. c. croce, 16-150: lascio a mastro bartolo ciavattino le mie scarpe
una botte piena di fessure, che lascio trascorrere il vino per ogni parte.
. bembo, 8-114: dove mi lascio io portar dalla penna e dal mio
come era fatto, / però lo lascio e più de lui non tratto. chiabrera
è. pascoli, i-170: e lascio qui di trattenermi in questo campo estraneo ai
sostant. bellini, ii-91: e lascio al dir qual le facevan ala /.
fero / spaventoso nocchiero / dietro mi lascio io già pascoli, ii-560: il poeta
/ con molti abati, ch'io lascio lo spazio. m. franco, 3-83
, se hai ingegno, ti lo lascio considerare. viaggio degli oratori veneti (1523
eccessiva. boccaccio, viii-1-41: io lascio il tritare con più particulari esposizioni queste
bando del mio, ed a lui la lascio. sannazaro, iv-156: trova più
casa sua. faldella, 15-43: lascio i papi e l'oste della volpe,
): voi mi perdonarete s'io non lascio andar la mia moglie ov'ella vuole
qualitativo. passeroni, iii-206: io lascio il trotto in verità per l'ambio;
ciascuno artista. / cotal qual io la lascio a maggior bando / che quel de
sp., 3 (43): lascio poi pensare al lettore, come dovessero
l'onore d'esser membro, ve ne lascio la libertà. -concitatamente, in modo
.). salvini, 6-115: lascio stare il sigonta cioè il 'tacendo', com'
io, « e una stracca-gelosie; lascio mascararsi alle belle e a chi ha di
variano. baretti, i-246: io lascio venezia fra pochi dì, vale a dire
son, che tutte ordire intendo, / lascio rinaldo e l'agitata prua, 7
... ponendo dall'uno lato il lascio a. m- me fatto per la
ne'monti. boccaccio, iii-3-76: io lascio l'alma qui innamorata, / e
. allora vado per i boschi e mi lascio sparpagliar con le
. beltramelli, iii-869: ad ogni passo lascio qualcosa di questo mondo. non ricordo
trentamille scudi. goldoni, xi-96: lascio a nardo, mio parente, /
foscolo, iv-314: per me, lascio che i saggi vantino una infeconda apatia
bacchelli, 17-274: mi dispiace che vi lascio vecchiarello e solo al mondo.
. sbarbaro, 2-70: la mia miseria lascio dietro a me / come la biscia
, con la dota sua e col lascio, in meno di due mesi uscio de'
remo. sbarbaro, 2-62: mi lascio accarezzare dalla brezza, / illuminare dai fanali
clero. boccaccio, 9-141: lascio che tutti i miei libri sieno dati e
verità del gran meneghino è... lascio dire a lei ciò che è.
: vado e vengo in un lampo. lascio giù la bisaccia senza neppure scendere di
. ante, infi, 16-62: lascio lo fele e vo per dolci pomi /
o verdi. boccaccio, 9-141: lascio... una imaginetta di nostra don
dentro, / e quella in sulla piazza lascio aperta. guarino guarini, 1-100:
dice l'artefice; quanto alle lettere, lascio in libertà sua di contentarlo.
tali luoghi. marinetti, 2-iii-51: lascio gli amici per sentire la navata della
di tanta reverenza per lei, mi lascio pur vincere la mano dall'ironia!
, virgolettato. carducci, ii-20-187: lascio alla discrezione e al giudizio della tipografia
mal di pietra. zannoni, 5-40: lascio di arlare delle virtù medicinali che hanno
belgi e senna / tocco e rivarco e lascio, a ciglio asciutto. leopardi,
una contradizione vivente. massaia, i-67: lascio considerare se un tal uomo non dovesse
per guadagnare, che da vivere te ne lascio io. piovene, 12: potevo
in fondo alle cose, e spesso mi lascio vivere, anche perché sono un po'
quattrino, /... / lascio il nome gentil di tulipano. baretti,
col mio stile zotico ed abbietto / lascio le perfezioni e parlerò / sol del ma-
cassonetto come certo materiale audio-visivo che non lascio mai all'ancr, dove c'è il
suoi clienti visto che con la casa le lascio anche tutto il mobilio dentro. la
. pellico, 2-208: ti lascio per andare a terminare il carnevalone con
apostrofata anch'io, / l'empio stuol lascio, che più sempre crebbe / di
. imbriani, 14-259: domani lascio con rincrescimento pomigliano, ch'è bellissima
sono susan dei fighetti, quando passo lascio i giovanotti cotti, infatti li sconvolgo con
pigli, non mi becchi, non mi lascio infinocchiare. propriamente quando quand'altri con
cammino, prendo il metrò, mi lascio fermare dalla gente che mi riconosce e subito
essenziale. d'annunzio, 13-i-185: lascio quindi l'odore del frangipane e dell'ylang-