quelli che volevano giovarsene; ed io lasciavo fare; anzi ne provavo piacere.
potesse aver ragione. faldella, iii-94: lasciavo troppi grummi di lucido sul cuoio:
dinanzi al duomo, a volta a volta lasciavo gli occhi sopra il pergamo del cingolo
343: un cantuccio, / ahimè, lasciavo al desiderio, azzurro / spiraglio,
cioletta. cicognani, 1-7: io lasciavo in istrada la mia allegria, e
. arrampicato alla vite, chiotto, mi lasciavo inondare dalla soavità del grappolo sotto lo
. linati, 30-86: io lo lasciavo di buon mattino per andar sulle mulattiere
dazio. cicognani, 1-7: io lasciavo in istrada la mia allegria, e
volta il mio piacere era tanto che lasciavo andare le cocche del grembiule. pirandello
. e mio padre che strepitava perché lasciavo il mestiere in cui ero nato..
/ fascicolo che in dono / ti lasciavo partendo, oggi tu, buono, /
una canaglia, e, quando mi lasciavo invadere dal demonio della satira, non
pieno di lotta, e io ve la lasciavo dibattere senza porgerle quefl'aiuto che mi
con gli occhi che mi bruciavano, lasciavo passare le ore, in quella acquosa
ero una canaglia, e, quando mi lasciavo invadere dal demonio della satira, non
gli stivali. non ci riuscivo: lasciavo troppi grummi di lucido sul cuoio:.
tessendo l'uno sopra l'altro e lasciavo di molti spazi, dove 'l fuoco
lustrare gli stivali. non ci riuscivo: lasciavo troppi grammi di lucido sul cuoio.
l'argine erboso d'un canale, lasciavo correre l'occhio smar rito
. savinio, 311: io lo lasciavo dire... troppo lusingato di udirlo
gli stivali. non ci riuscivo: lasciavo troppi grummi di lucido sul cuoio.
soldo al gioco delle bocce (lo lasciavo sempre guadagnare), egli infilò la strada
montagne. stuparich, 5-66: la lasciavo nei sogni della notte, per ritrovarla nella
arrampicato alla vite, chiotto, mi lasciavo inondare dalla soavità del grappolo sotto lo stellato
nei piccoli tiri al bersaglio, mi lasciavo quasi portare da masse intrigate di
di cristallo. landolfi, i-496: mi lasciavo quasi di buon grado lacerare [dai
non alvaro, 19-49: io mi lasciavo lavorare da quelle vilavora. proverbi
vii-84: ogni sera... la lasciavo al portone del suo albergo e all'
/ fascicolo che in dono / ti lasciavo partendo, oggi tu, buono, /
una minaccia e che io non mi lasciavo minacciare da nessuno. cassola, 2-236:
tante minutezze soverchie... io lasciavo correre dalla penna, credendo di comunicarle
d'ottone che fosse, gli lo lasciavo in dono, acciò consolate e contente si
, verso la torrida stagione che mi lasciavo indietro. -sostant. de pisis
don pasquale ', ed io mi lasciavo beatamente pervadere da quella musica vecchia e
avresti capito. svevo, 8-772: lasciavo che parlino e che dices
tripolo una sola pelle, io lo lasciavo seccare. idem, 2-101 (481)
il 'don pasquale', quasi io mi lasciavo beatamente pervadere da quella musica vecchia e
, era tale che per giorni interi non lasciavo il letto che per fare il bagno
fece un sorriso e mi disse se la lasciavo stare così mentre guidavo.
causa di quel maledetto sonare, mai lasciavo certe ore del omo o della notte
acqua e allora prendevo un sasso e lo lasciavo cadere in mezzo al viso e
'don pasquale ', ed io mi lasciavo beatamente pervadere da quella musica vecchia e
: per lo sbadiglio della stoffa, lasciavo colare lo sguardo sul piano e le due
g. raimondi, 1-153: mi lasciavo fare, calcolando che la vita dell'
carità sbadigliante. baldini, 6-113: io lasciavo che la gente tenesse per vera la
1-45: per lo sbadiglio della stoffa, lasciavo colare lo sguardo sul piano e le
banda dove si sbracia, e li lasciavo stare per quattro giorni a fuoco grande,
piovene, 1-20: raccoglievo pietruzze, le lasciavo cadere; toccavo una sensitiva per vedere
dal partito moderato. praga, 4-188: lasciavo che giorno per giorno si accumulassero nella
arrampicato alla vite, chiotto, mi lasciavo inondare dalla soavità del grappolo sotto lo
loro proprie. landolfi, 8-141: lasciavo che quella donna speciosamente autoritaria e sicura
calvino, 1-275: ogni volta che mi lasciavo alle fantasie sul mio avvenire non potevo
. con altre macchine, ogni tanto lasciavo cadere di sbieco lo sguardo sui due
ira. emanuelli, 1-69: mi lasciavo trasportare da un sentimento di commiserazione.
riccio dietro la pergola, e io lo lasciavo in pace, si stendeva un'immenza
. gramsci, ii-195: mi lasciavo intenerire dalle tue premure per me e
. gramsci, ii-195: mi lasciavo intenerire dalle tue premure per me e
, 25-ix-1983: mentre chiudevo gli occhi e lasciavo che le mani del 'rolfer'lavorassero lentamente
t. scarpa, 1-13: lasciavo che il mio cazzo spendagliasse rimbalzando sui