finito, abbozzò un pallido sorriso per non lasciarlo senza risposta. de marchi, 210
pene / lasciare il suo bene, / lasciarlo per sempre. baretti, i-138:
esso è un mozzicone irragionevole, da lasciarlo stare chi desidera scrivere esattamente. carducci
2. accomméttere il falcone; lasciarlo andare, lanciarlo sulla preda.
ad affezionarsi a uno che già debbono lasciarlo e ricominciare con un altro. 3
por l'animo in pace, / lasciarlo predicar quanto gli piace. 2
-aprire il passo ad alcuno: lasciarlo entrare, permettergli l'accesso.
lo avessero, si argomentavano bene di non lasciarlo cadere più in giù.
. deledda, ii-905: per convincerla a lasciarlo partire, egli portava ad esempio il
e, come un tempo, invece di lasciarlo sull'attaccapanni dell'atrio lo portò su
genio. beltramelli, iii-143: tanto valeva lasciarlo [il re] in quella
che più che sé m'ama, che lasciarlo perdere o guastare? cantari cavallereschi,
in avvertenza, avuto cura di non lasciarlo mai passare davanti alla donna.
i battenti dorati il testone arruffato -devo lasciarlo entrare, signora padrona? fogazzaro, 7-143
. fogazzaro, 5-286: non intendeva lasciarlo partire così. « un momento! »
'l vino di quella sene priema, che lasciarlo lungamente bollir ne'tini co'suoi fiocini
salentino sotto la porta, prima di lasciarlo colare per la lunga manica di pelle nel
-così - vivere del mio strazio; lasciarlo durare, durare, senz'of- frigli
pazzo, sarei un gran briccone a lasciarlo morire per me, imperfetta creatura. tommaseo
a qualcuno la briglia sul collo: lasciarlo in completa libertà, lasciarlo in sua
sul collo: lasciarlo in completa libertà, lasciarlo in sua balìa. s.
responsabilità di un'impresa fallita (e lasciarlo solo nei guai che ne derivano)
v.]: bruciare il ferro vale lasciarlo troppo a lungo in mezzo a fuoco
ricami, pareva di far male a lasciarlo finire in quel modo; senza mai dirgli
in qualche governo, sono costretti di lasciarlo et ritornarsene alle case e paese loro
la minaccia di disdire la società e di lasciarlo senza capitali. pirandello, 7-175:
mezzo di ridurlo, questo consisteva nel lasciarlo fare di suo capo. b. croce
mezzo di ridurlo, questo consisteva nel lasciarlo fare di suo capo. pavese,
sciroppo bruno, molto denso, e lasciarlo poi raffreddare rapidamente in una massa cristallina
singolarità: crearlo come personaggio, non lasciarlo un neutro te stesso. 4
, e che dovresti accarezzare, e non lasciarlo languire in una qualsiasi estrema miseria,
intenzione di publicarlo; estimando men male lasciarlo veder poco castigato per mia mano che
-cedere il posto, il luogo: lasciarlo ad altri (per rispetto, in
cenno di seguirlo e si compiaceva di lasciarlo ai tepidi ozi del focolare. carducci,
, 154: sarete contento... lasciarlo andarsene domattina a firenze a sua posta
per costruire voi... per lasciarlo fare agli altri, tanto vale.
si pieghi ad aver la compiacenza / di lasciarlo venire. alfieri, 1-278: io
di cambaia, dicono che stava presto lasciarlo passare. boccalini, iii-96: il suo
bartoli, 35-100: ora son costretti di lasciarlo al mercurio, cacciarsi tra la superficie
indisposizione del ragazzo e la consegna di lasciarlo solo e isolato dai fratelli fino a
ha più luogo a ritirarsene, e lasciarlo. 9. intr. ant
cenno di seguirlo e si compiaceva di lasciarlo ai tepidi ozi del focolare. carducci,
aspirazioni; corrispondere alle sue esigenze, lasciarlo soddisfatto. iacopone [crusca]
, quale dono supremo, / di lasciarlo sempre nel pianto. -acqua continua
dato senz'altro l'ordine di non lasciarlo entrare se per caso ritornasse; ma
cordogliosi costoro, non erano alieni di lasciarlo traboccare in qualche necessità, ond'egli
il tram per porta pia, che doveva lasciarlo, come tutti i giorni, in
di qualcuno: stargli appresso, non lasciarlo un solo istante. dante, inf
supplizio) a una croce e ivi lasciarlo morire, dopo ore o giorni di
pone sopra d'un cucciolo, e lasciarlo / non sa. -anche agg.
cerchietto d'oro], né mai lasciarlo, / che non possa per fraude altri
-levarsi dattorno da qualcuno: andarsene, lasciarlo cessando di importunarlo. -al figur.
toccato il formaggio col dente, per lasciarlo a lucianina. -toccare dove il
24. locuz. -deporre il fiore: lasciarlo cadere, sfiorire. crescenzi
nel non fare il male, e lasciarlo un po'fare. rajberti, 2-194:
, 2-21: [l'aquilone] bisogna lasciarlo lassù disperato che si dibatte e si
dilacerato. cicognani, 2-21: bisogna lasciarlo [l'aquilone] lassù disperato che
cor tese ad enea di lasciarlo discendere all'inferno e vedere le
di porgergli qualche parola, a non lasciarlo troppo solo, lì davanti a me,
la minaccia di disdire la società e di lasciarlo senza capitali. soffici, iv-62:
se stesso che per niente si doveva lasciarlo star oziosamente aperto, né partirsi da
lasciare per disperato qualcuno o qualcosa: lasciarlo nelle condizioni in cui si trova,
quando fosse aperto, egli fosse ricercato di lasciarlo così, sino che cessassero gl'impedimenti
preva- gliono, non poteva patire) lasciarlo sfogare in quella femmina senza offesa d'
fatto dovere. voi altressì farete bene a lasciarlo ire. pulci, iv-105: vuo'
drappi molli in olio, e lasciarlo insino a quatro die, e cadrassene.
in una guerra, non è lecito lasciarlo per vendicar le sue proprie ingiurie.
le piaceva eccitarlo coi discorsi, per lasciarlo poi insoddisfatto. -anche di animati
qualcuno: vietargli l'ingresso, non lasciarlo entrare. a. pucci, 3-1-21
le quali pare che non finiscano di lasciarlo. f. f. frugoni,
parrà uno scherzo. / e per lasciarlo totalmente escusso, / gl'impose che dovesse
una sua parte) ai colpi; lasciarlo indifeso. - anche al figur.
ticino, può non essere indifferente il lasciarlo in balia de'proprietari fronteggianti, li
augusto avesse voluto e fusse stato sforzato lasciarlo in estranio. alfieri, 1-589: io
talmente scossa la fibra di lui da lasciarlo preda di una fra quelle malattie che
cacciai la testa sotto le coperte per lasciarlo finire. di là lo sentivo,
. e perché in loro potenzia era o lasciarlo così rozzo o farne una o un'
stesso veder qual meglio torni, / lasciarlo stare o ritoccarlo. 11
vie maggior pietà di te verso lui lasciarlo morire, che più in lui con la
tante, al povero vito scardo, da lasciarlo più morto che vivo. b.
come fanno le mamme, per non lasciarlo solo. se il letto fosse a
spendere, giucare, tener femmine, lasciarlo fare in malora! 5.
e perché in loro potenzia era o lasciarlo così rozzo o farne una o un'altra
scolari); metterlo in libertà, lasciarlo andare, non trattenerlo. della casa
male il far cotesto, / che lasciarlo sviare o pigliar pratiche. /
-lasciare fiato a qualcuno: lasciarlo respirare, dargli tempo, astenersi dall'
disagio; l'emozione era stata tale da lasciarlo lì per lì, senza fiato.
corrente, ecc.) ': lasciarlo scorrere con lentezza e continuità, facendolo
d'un consiglio avria; da sé lasciarlo / precipitarsi a forza in mille e
il seguito del fatto, finiva col lasciarlo stare. de sanctis, 7-495: alla
cacciai la testa sotto le coperte per lasciarlo finire. di là lo sentivo,
forzata corsa, furono costretti fermarsi e lasciarlo andare. jovine, 2-161: un
affare: menarlo per le lunghe, lasciarlo maturare adeguatamente. tommaseo [s.
al ticino può non essere indifferente il lasciarlo in balia de'proprietari fronteg- gianti.
il cielo, / se, dovendo lasciarlo, al cor funesto / mi sarà
, tu non lo debbi impiccare, ma lasciarlo impiccare al rettore. s. bernardino
xv-441: al mio servo non parve di lasciarlo [il libro] alle mani venali
. -tenere qualcuno in gelosia: lasciarlo nell'incertezza, lasciare libero adito ai
fece egli grandissima istanza al re di lasciarlo. 38. molto favorevole, vantaggioso
b. davanzali, ii-497: lasciarlo [il vino], tramutandolo,
soffici, iv-305: si finì col lasciarlo fare a suo modo [il somaro
fratello di guardia, che non voleva lasciarlo entrare, si svincolò dalle sue mani
e credo che anche un purista potrebbe lasciarlo passare. 5. persona dotata
d'acqua il corpo del defunto o nel lasciarlo immerso per qualche tempo prima del definitivo
i-9-120: il maggiore impaccio intendo di lasciarlo a te. -levare, cavare
qualche sorta di trasgressione, servendo il lasciarlo impegnare a un arbitrio...
pregandomi 'in visceribus 'di non lasciarlo alle importunità del sarto. rajberti,
se'stato poco cauto e inavvertente di non lasciarlo entrare nelle nostre fortezze, come dovevi
incertezza, si dispose in tutto di lasciarlo. variabilità (delle condizioni meteorologiche
tanto profitto che il padre si contentò di lasciarlo seguire la inclinazione della natura. leopardi
le desse noia, io sarei indifferentissimo a lasciarlo stare. monti, x-5-231: egli
giudico che... sia meglio il lasciarlo la sua indimensione. indimostrato. narducei
privazioni e scontento, si avacciano a lasciarlo senza rimorso alcuno. = denom
in acqua è tal fallo, che il lasciarlo correre inemendato, anzi neppur avvertito,
ei diessi, e a diffidarsene, e lasciarlo / sempre da parte come un cencio
a qualcuno: togliergli la parola, lasciarlo senza fiato. lubrano, 1-240:
: se denaro era, non intendevo lasciarlo inoperoso. 5. figur.
le piaceva eccitarlo coi discorsi, per lasciarlo poi insoddisfatto. 3. che
, i-444: levava lo sguardo per lasciarlo posare sul mio interlocutore,..
armi. siri, i-211: per non lasciarlo nella lunga dimora intepidire d'affezione e
e sani consigli condotto l'autore, senza lasciarlo nelle miserie temporali intignere l'affezion sua
/ averlo, se comoda; / lasciarlo, se intrica. -confutare;
ha generato / su quel corpo, lasciarlo intristire e tornare a se stesso.
le piaceva eccitarlo coi discorsi, per lasciarlo poi insoddisfatto. -sostant.
intenzione di pubblicarlo; estimando men male lasciarlo veder poco castigato per mia mano che
lancia alle reni di qualcuno: non lasciarlo in pace; non essergli inferiore, non
da la terra, tanto lo tenne sanza lasciarlo a la terra ricongiungere, che lo
tutte derai lato. -allontanarsene, lasciarlo solo. francesco da barberino, 4-200
: scenderne più o meno rapidamente; lasciarlo dopo il riposo o una malattia.
[ercole] tanto 10 tenne sanza lasciarlo a la terra ricongiungere, che lo
fra i denti, nè certo consentirà a lasciarlo. rovani, 149: sua maestà
). -piantare lì qualcuno: lasciarlo in malo modo, abbandonarlo al suo
: orlandino suo prega, che voglia / lasciarlo solo a quella lieve impresa. a
fresca, dolce, liquescente, per poi lasciarlo a bocca aperta. panzmi,
tropo storpiato troppo, e però da lasciarlo a coloro che di tali parlari si
il primo giorno, fui anzi costretto a lasciarlo in banca perché seguisse l'abituale trafila
) in un dato modo; perderlo, lasciarlo trascorrere inutilmente; impiegarlo male.
ha la lube- gine: è meglio lasciarlo stare. idem [s. v.
; cedergli il passo; accoglierlo, lasciarlo o farlo passare. chiaro davanzati,
-lasciare un fatto nel suo luogo: lasciarlo da parte, evitare di parlarne.
; ma la clara era troppo sincera per lasciarlo in un inganno sì madornale. e
che i miei maggiori m'obbligavano a lasciarlo, egli seppe obbligarmi ad una segreta fuga
la cosa è fatta, non bisogna lasciarlo andar a male ». così detto,
frugoni, i-5-311: feste bene a qui lasciarlo; / su le rive del bell'
vedi); sicché egli è buon consiglio lasciarlo da parte e servirsi di uno di
dall'orecchio italiano. si potrebbe dunque lasciarlo ai francesi, dai quali è stato
piacque loro di porgli mano addosso, ma lasciarlo parato sotto cortese guardia. guido delle
-levarsi di mano qualcuno: lasciarlo in libertà, lasciarlo andare.
mano qualcuno: lasciarlo in libertà, lasciarlo andare. tassoni, 9-1: eran
... che avevano congiurato di lasciarlo marcire in anticamera, provò a sospingere
e denti doppi di contrasto per non lasciarlo. -rete maritata: rete da
massimalista piuttosto amareggiato e scorbutico, meglio lasciarlo cuocere ancora un poco nel suo brodo
per la quale questo avverbio è da lasciarlo all'inventore. ma il buon prof
provenzali. ariosto, 17-126: meglio che lasciarlo, satisfanne / potrete, se sarà
come contento; e io non volevo lasciarlo andare; ma cosa può fare una povera
ma non parlò; no, bisognava lasciarlo piangere.
. dev'essere un merlotto che a lasciarlo fare entrerebbe nella rete diritto come un
girare di pulpito in pulpito, e non lasciarlo fermare sei mesi in un luogo,
di forza nativa e rupestre, bisogna lasciarlo stare, unico per sempre. e.
campanello. -mettere via qualcuno: lasciarlo da parte, interrompere con lui ogni
lei no; pareva che le dispiacesse di lasciarlo andare quel bel 'mi 'finale
stare intorno a qualcuno assiduamente, non lasciarlo più. bellincioni, ii-70: se
però o bisogna dannarlo del tutto o lasciarlo nel suo essere. tortora, i-87
non posser far nulla, si pensò lasciarlo ne la malora dolersi. =
il sig. duca d'urbino, e lasciarlo pacifico nel suo stato sotto certe condizioni
espressione dare la molla a qualcuno: lasciarlo andare libero, concedergli piena libertà d'
liberarlo dalla stretta, dalla presa; lasciarlo andare. -anche: sciogliere da un
immediatamente un cavo dato volta o di lasciarlo scorrere liberamente senza più trattenerlo. si
l'interpellò allora valanzè se dunque volevano lasciarlo ritornare a roma con le mani piene
è adirato da senno, è bene il lasciarlo stare. -chi è animato
-lasciare far la nanna a qualcosa: lasciarlo stare, lasciarlo perdere, non occuparsene
nanna a qualcosa: lasciarlo stare, lasciarlo perdere, non occuparsene. codemo,
fare niente o di niente di qualcosa: lasciarlo perdere, trascurare di farlo.
il numero, per il numero bisogna lasciarlo stare! -ant. e poet
. stando poi in nostra mano levarlo o lasciarlo ogniqualvolta ci piace. e ciò si
, 'cortese fu ', di lasciarlo andare senza alcuna offensione, non è
delitto per sottrarlo alla giustizia ufficiale e lasciarlo alla vendetta privata dell'offeso, e
caro, 4-140: io non ho voluto lasciarlo venire senza questa mia...
bellezza volendo fare onore e in perpetuo lasciarlo ne'suoi discendenti, ordinò che colui
consentì mai, affermando ch'era da lasciarlo fare insino a che non venisse a
loro di non voler più maritaggi e di lasciarlo finire. buonafede, i-52: que'
sconosciuta, la nebbia lo avvolse così da lasciarlo senza nemmeno una trasparenza cui affidarsi nell'
figliuolo a dieci anni, non potesse lasciarlo andare più per le strade vagabondo. a
e ostacoli), senza però ammetterlo e lasciarlo apertamente vedere. -in partic.:
cenno di seguirlo e si compiaceva di lasciarlo ai tiepidi ozi del focolare. pascoli
il sig. duca d'urbino e lasciarlo pacifico nel suo stato sotto certe condizioni
: metterlo in mostra, palesarlo, lasciarlo scorgere, offrirlo; venire in pala
paniere: non trattenere un liquido, lasciarlo filtrare abbondantemente; gocciolare, grondare.
del parentado del corpo, si dolga di lasciarlo in preda a i vermini. g
formato, e conviene qualche volta non lasciarlo conoscere che a parte a parte, giusta
venir meno alla sollecitudine per qualcuno, lasciarlo al suo destino, non affiancarlo,
accompagnarlo, assisterlo costantemente, non lasciarlo nemmeno per poco. serdonati, 10-62
per il quale comandavasi ad ogn'uno di lasciarlo liberamente passare senza darsegli alcuno impedimento.
foscolo, xviii-335: non ho voluto lasciarlo su l'osteria, e per questi
la pazza al figliuolo: senza mai lasciarlo un attimo, con appassionato attaccamento,
, v-163: ormai, non saprei lasciarlo. ci sono peggiori di lui.
pelo a qualcosa, di qualcosa: lasciarlo immutato anche nei particolari più insignificanti;
ora gli pendè dal collo, senza lasciarlo mai. -pendere dalla bocca,
anche dire, e ciò affine di lasciarlo sodisfatto d'essersi sfogato, di non
. impiego vano del proprio tempo, il lasciarlo trascorrere senza usarne utilmente. -
non concorso all'impresa che permissivamente con lasciarlo [il guisa] fare senza essergli di
esso formato, e conviene qualche volta non lasciarlo conoscere che a parte a parte,
dare acqua di piantaggine a qualcuno: lasciarlo, abbandonarlo. monosini, 423:
non fargli del male, risparmiarlo, lasciarlo in vita. giov. cavalcanti
di levare altrui in alto / per lasciarlo poi cadere, / perché faccia sì gran
. -fare piovere qualcosa: spargerlo, lasciarlo cadere dall'alto. v lancellotti
mammone], però a mezogiorno mi convien lasciarlo pisolare tre o quattro ore. c
facendogli delle boccaccie o scorci; e nel lasciarlo, col dito indice bagnato di quell'
a calci, lo acconciò in modo da lasciarlo privo di sensi sul pavimento della stanza
drago, egli ricorreva al ripiego di lasciarlo colare, citando in latino un certo
non vo'più parlare / e parmi ben lasciarlo alla malora / coi sorbonici porci a
che tenta un assedio et è necessitato a lasciarlo, vi pone di sua riputazione.
di pulpito in pulpito, e non lasciarlo fermare sei mesi in un luogo. [
di pulpito in pulpito, e non lasciarlo posare sei mesi in un luogo.]
? -perdere possesso di qualcuno: lasciarlo andare, lasciarlo sfuggire. borgese
possesso di qualcuno: lasciarlo andare, lasciarlo sfuggire. borgese, 1-304: filippo
coltello ti segò le vene, e lasciarlo morto. e questa possta fue fatta in
fussino andati potenti per espugnarlo, o lasciarlo ignominiosamente perdere o, contro alle deliberazioni
come contento; e io non volevo lasciarlo andare; ma cosa può fare una
. alfieri, 1-500: da sé lasciarlo / precipitarsi a forza in mille e
armi, quindi precipitò sul braccio a lasciarlo stranamente ferito. -crollare, rovinare
mille volte il cuore dal petto che lasciarlo giammai peccare in desideri pregiudiziali alla sua
sempre avea sperato di premorire e di lasciarlo esecutore di alcune mie segrete e pericolose
, è un tesoro, ma bisogna lasciarlo perché sarebbe immorale tenerlo? angelini,
e'presoni ch'egli uccise a sanguino di lasciarlo andare. giov. cavalcanti, 3
procedere fuori di qualcosa: abbandonarlo, lasciarlo da parte.
): ella era deliberata di non lasciarlo morire, ma la cosa come era
più corretto di 'capitalista 'e non lasciarlo oscillare in rappresentazioni formate con altri e
rispettare l'eterea bellezza di petrarca, di lasciarlo a se stesso onde muoia di morte
era venuto a distruggerlo, ma a lasciarlo così come lo avea trovato.
di pulpito in pulpito, e non lasciarlo fermare sei mesi in un luogo, specialmente
la via qualche tresca. / penso lasciarlo, ed al mio legno attacco / tre
di pulpito in pulpito, e non lasciarlo fermare sei mesi in un luogo, specialmente
/ ch'era il fermarsi, e lasciarlo far, sai. segneri, ii-445:
metonimia, gli occhi); non lasciarlo vagare. cavalca, 21-187: gli
, essendo uccello da gabbia, il lasciarlo ramingo fosse pernicioso alla quiete propria e
, fino a più non potere: allora lasciarlo calar giù a piombo, con tutto
me non piace ravanello. tu dovevi lasciarlo alla villa, per la tua cara
profitame non li fa un letto per lasciarlo soavemente scorrere e darli qualche regola.
miglior partito che possa prendere è di lasciarlo andare a la legazione, mostrandoli ancora che
che dio fosse cortese ad enea di lasciarlo discendere allyin- femo e vedere le cose
mi sembra che disse, e poi lasciarlo lì come ad appassire, e infine
... pensò che era meglio lasciarlo a crogiolarsi da solo i suoi malumori
punto, / ch'era il fermarsi e lasciarlo far, sai, / perch'e'
da un pezzo, ci par meglio lasciarlo nella penna, per non metterci a
la terra, tanto lo tenne sanza lasciarlo a la terra ricongiugnere che lo vinse per
spontava. onde non si poteva saziare di lasciarlo, stringendolo e dolcemente morsicandolo..
, avrei fatto un rifrusto di nespole da lasciarlo deste, il quale, voi a lui
una cosa': non parlarsene più; lasciarlo andare. s'era cominciato a parlare
tanto che per pura vergogna furono costretti a lasciarlo andare. 12. intr.
seminare nuovamente un terreno a grano senza lasciarlo riposare. -anche as- sol.
quelli usati l'anno precedente, senza lasciarlo riposare. = deverb. da
abbia pensato che fosse meglio publicarlo che lasciarlo in oblio, non si sente in lena
chetamente riportare a casa sua e quivi lasciarlo. scala del paradiso, 156
estinta da un pezzo, ci par meglio lasciarlo nella penna, per non metterci a
ma affermo che vostra signoria non dèe lasciarlo per finito senza vederlo. salvini,
glierlo, romperlo, rivoltarlo, zapparlo, lasciarlo riposare, concimarlo. cacherano di bricherasio
-far romito qualcuno: non invitarlo, lasciarlo in disparte. bellincioni, i-158
-lasciare rompere il collo a qualcuno: lasciarlo andare in rovina senza intervenire.
virtù, ma si sarebbe guardato bene di lasciarlo trapelare alla nunzia. g. bassani
rovinano il partito e hanno deciso di lasciarlo decimare con eroica rassegnazione? fracchia,
gigli, 2-125: cresce miglior partito di lasciarlo coperto sotto una macerie di sassi rovinati
pari miei ed i pari suoi, né lasciarlo stare sinché non l'ho provocato a
sei nello odio ostinato e non vuoi lasciarlo, tu entri nel peccato di impenitenzia.
cenno di seguirlo e si compiaceva di lasciarlo ai tiepidi ozi del focolare. montano
malattia voglio... del tutto lasciarlo a questo gravissimo e sapientissimo consiglio.
annunzio, 8-76: il carbone bisogna lasciarlo alle cameriere, alle sartine e alle
sbalordisci). stupire profondamente qualcuno; lasciarlo attonito. vasari, 4-i-547: le
e il corpo: 7io non posso lasciarlo. 4. allontanare una persona
non voleva sbrattare dal suo palazzo per lasciarlo al re. graf, 4-73: d'
afferrare un pu- gno di rena, lasciarlo scorrere su un palmo e osservare gli
segneri, ii-574: già voleva lasciarlo: quando quel meschino, non pago
più proprie alla cristianità, e per lasciarlo scansare... alquanto, gli
12. locuz. -scardinare il capo: lasciarlo penzolare. viani, 19-176: il
colui, che avesse tanta pietà da lasciarlo solo, che non gli aveva mai
incessante. moretti, ii-128: nel lasciarlo lo saluta con un arrivederci molto espressivo
si sveglia, mi manca il coraggio di lasciarlo. vado via. bertolucci, 62
luogo in cui è tenuto legato; lasciarlo andare libero, in partic. di
? -sciogliere le mani a qualcuno: lasciarlo libero di agire. groto,
piena la pentola di lardo strutto, a lasciarlo freddare e congelare cala di maniera la
una persona. carducci, ii-20-218: lasciarlo a 3 mila e fargli passareavanti tutti parrebbe
: levar le difese al nemico, lasciarlo ignudo al bersaglio. g. testori,
pensare; manifestarlo con dichiarazioni esplicite o lasciarlo comprendere dagli atteggiamenti e dai comportamenti.
grano; e i rettori, non solo lasciarlo passare, ma bisogna che lo facciano
più dannoso partito il volere rimediare che lasciarlo seguire. vaiari, 475: se fra
: darlo a vedere, manifestarlo, lasciarlo trasparire. bondie dietaiuti, 295:
guarì. -rompere un sentimento-, lasciarlo erompere dall'animo. f.
piace. -deporre un oggetto; lasciarlo incustodito. soldati, 2-14: camminava
immalagevo- male; e però bisogna lasciarlo sbollire e operare a mente lisce
studiare, mi pare che nonmi bisognerà più lasciarlo, ché vi prometto che, se studiassi
mi congedò con un sorriso sfiorito. lasciarlo secco, sfiorito, cioè senza vela.
togliere una vela dal suo pennone e lasciarlo secco, sfiorito, cioè senza vela.
, iv-2-37: pareva che le dispiacesse di lasciarlo andare quel bel 'mi'finale, lo
così buono il poveretto!.. a lasciarlo fare selo sarebbero mangiato vivo, certe sgualdrinelle
nel palazzo, non essendo lor lecito di lasciarlo per qualsivoglia ragione. nella signoria risedeva
palazzo, non essendo lor lecito di lasciarlo per qualsivoglia ragione. nella signoria risedeva
ad ottenere per amore si slargassero per lasciarlo passare, si era cacciato ai forza
così aveva dovuto prenderne. smangiucchiare e lasciarlo poi, quel formaggio, nel piatto,
pinze di trattenuta, il tessuto, onde lasciarlo asciugare naturalmente. =
la sua carne avesse a grazia di lasciarlo vivere in pace. 8. estorcere
; e lasciare che si soffreddi. lasciarlo soffreddare; metterlo a soffreddare.
di fame, non si risolveva a lasciarlo. fenoglio, 5-i-558: jonnny soffriva di
o'neill, capote, con provate per lasciarlo, e per averlo in odio? beltramelli
il tesauro commesso a lui da dio lasciarlo in mano altrui, ma elli stesso
quale amandolo il patre unicamente e disiderando lasciarlo dopo lui, ultre la ricchezza, de
, se fosse troppo solvente, bisognerebbe lasciarlo come dannoso alle affezioni mie nefritiche.
, togliere il sonno a qualcuno: non lasciarlo dormire o assillarlo o rattristarlo con un
vò più parlare / e parmi ben lasciarlo alla malora / coi sorbonici porci a
sostentato con le armi, per non lasciarlo spossessare dell'acquistato. sostentatóre,
8-450: voleva ritornarsene a casa, per lasciarlo libero, dopo quei quattro giorni sottratti
levarsi qualcuno di torno, congedarlo, lasciarlo andare. g. villani, iv-7-74
del recipiente, rovesciandolo in terra; lasciarlo fuoriuscire, farlo colare, riversarlo.
quella tomba provvisoria e spelacchiata, doveva lasciarlo. 4. male in arnese
di ricorreggere e d'allargare? doveva lasciarlo pensare a me. moravia, i-217
qualcuno: stargli sempre appresso, non lasciarlo mai. castelletti, 1-19: mi
non era venuto a distruggerlo, ma a lasciarlo così come lo avea trovato, poiché
sostenuto con le armi, per non lasciarlo spossessare dell'acquistato. reina, i-80
da un impedimento o, anche, lasciarlo libero di muoversi. 5. mafifiei
, i-491: peggio poi se oltre a lasciarlo [il popolo] andare a caso
cantava bene, ma il magro bisognava lasciarlo stare. -evitare di importunare.
conservò l'imperio, ma non seppe lasciarlo ben fondato a'suoi figliuoli, avendo
, 'lasciar la stecca a qualcuno': lasciarlo lì a sgobbare. dalla stecca che una
la vastità del proprio dolore, ma lasciarlo, come le donne del laboratorio,
di non voler più maritaggi e di lasciarlo finire. -grave ristrettezza economica;
testa all'uno dei due, mi deliberai lasciarlo alle mani con l'altro. monti
sollevare dal suolo il torturato o per lasciarlo ricadere a terra di botto. cronica
e andrew green pregava e strapregava picasso di lasciarlo così com'era. 2
iv-2-37: pareva che le dispiacesse di lasciarlo andare quel bel 'mi'finale, lo
. locuz. lasciare qualcosa in stronco: lasciarlo incompiuto. p. petrocchi [s
. -dare la stura a qualcuno-, lasciarlo agire liberamente, non porgli alcun freno
b. davanzati, ii-497: non lasciarlo [il vino] nei vasi sturati
-non dar suolo ai piedi di qualcuno, lasciarlo indif ferente, non riguardarlo
la malizia del tiranno signore, invece di lasciarlo, tanto più lo seguono quanto più
che la morte gli togliea il rammarico di lasciarlo superstite per dover vivere in tempi cotanto
di tancredi mentre pregava lo zio di lasciarlo entrare nel convento. -commisto di
india sia stato bollito separatamente, e lasciarlo prendere a piacere, lavandolo e sventandolo frequentemente
a qualcuno-, piantarlo in asso, lasciarlo dietro di sé allontanandosene. c.
qualcuno: non lasciarsene coinvolgere troppo, lasciarlo perdere. bonsanti, 3-ii-579: con
punto / ch'era t fermarsi, e lasciarlo far, sai; / porch'e's'
gelosamente il mio dolore, per non lasciarlo sopraffare dalla grandezza tragica della scena!
professione. algarotti, 1-vii-89: convenne lasciarlo al suo genio, che lo traeva
volendo il tesauro commesso a lui da dio lasciarlo in mano altrui, ma elli stesso
iniziativa era sua, e mi esortava a lasciarlo andare per la sua china, se
, 'vita di mercurio'e mi dispiacerebbe lasciarlo in tronco. montano, 1-293: tutti
però le indagini, si decise di lasciarlo appeso alla parete da dove troneggiava,
figliuolo a dieci anni, non potesse lasciarlo andare più per le strade vagabondo. bolero
. occorre pungerlo,..., lasciarlo come un'otre vacua per le terre
, 9-4 (1-iv-804): deliberatosi di lasciarlo stare, fatta mettere la sella e
; e i rettori, non solo lasciarlo passare, ma bisogna che lo facciano
e stringerlo con immaginarie catene, che lasciarlo sciolto e vagante in balia de'suoi
voleansi tenere guelfi, presono partito di lasciarlo venire [carlo di valois].
-dare il volo a qualcosa: lasciarlo perdere, non occuparsene più.
così adorabile e così appassionatamente adorata, potesse lasciarlo per quel delinquente di rocco.
stendere il fluido sul viso pulito, lasciarlo penetrare e successivamente applicare il solare,