allume, la superfluità delle femmine non lascian correre, né sputare il sangue. machiavelli
di noi...! ci lascian qui ad allungare il collo come imbecilli,
de'piedi la sua massa tremolante, e lascian dola ricadere sui calcagni,
terra d'abruzzi i miei pastori / lascian gli stazzi e vanno verso il mare.
i più perfetti: veleni che non lascian traccia, iniezioni ad alta dose, inalazioni
anni passan via velocemente, e ne lascian ne'visi un ricordo che diventiam vecchi
tra l'asfalto ribollente / dove si lascian le pedate / come in una recente
gran colpa dei signori avari / che lascian mendicare i sacri ingegni. cesari [imitazione
questi dall'una all'altra avemaria / lascian pur riposare 'l debitore. leopardi,
scrivon tanto brevemente, che non sol lascian nell'animo mille desideri di sapere
nome: / poi ne l'oblio lascian cader le some. guarini, 224:
segnore. ariosto, 37-105: lo lascian ch'un bandisca, un altro uccida,
ben volere, / più quelli non mi lascian ben avere. manzoni, pr.
, / più quelli non mi lascian ben avere. verga, i-259: il
lavatura domenicale nel bidè dove i piccoli lascian scorrere il tiepido pipì naturale. calvino
bravi, che aprono la bocca e lascian venire le parole alla ventura. bandella,
, in firenze! gli affissi che lascian passare la sizza, i pavimenti nudi
cantoni, a martellati / non ci lascian mai fico, c'abbia foglia.
che i gagliardi muli / i tardi lascian corpulenti buoi, / se lo stesso
poi tornano alla bisogna. nel riposo, lascian cascare la faccia come un cencio.
: se costui ed altri, quando si lascian cascar simil sentenza, volessero più castigatamente
: se costui ed altri, quando si lascian cascar simil sentenza, volessero più castigatamente
nulla. lippi, 5-13: lascian plutone e corron dalla druda / i
quante n'hanno indosso; / né si lascian la spada onde eran cinti. aretino
essi l'acqua, anzi non perciò lascian d'essere altro che acqua, solamente
tra lor, che i colli torti / lascian sol di far mal quando son morti
le vertù che l'anima comparte, / lascian le membra. lorenzo de'medici,
in essi l'acqua, anzi non perciò lascian d'essere altro che acqua, solamente
scimmie,... poi le lascian seccare, e pongonle in forma,
g. sacchetti, ix-164: non ci lascian conducer negli stremi, / abbandonati corpi
primiera fede romana. berchet, 235: lascian lì burgòs deserta / e i villaggi
che i gagliardi muli / i tardi lascian corpulenti buoi, / se lo stesso noval
risposto con un manrovescio di quelli che lascian l'impronta delle cinque dita. 6
, il capriolo, e la gazzella / lascian venirsi il cacciator vicino. cesarotti,
ai piaceri e di preda arricchiti, lascian lor poste, tuffansi nelle vivande,
, desolate, incenerite / d'inimiche città lascian le mura. botta, 4-500:
, se fosser disuniti, / e se lascian talor tale unione, / producono de'
monti dell'isola qua e là dilatandosi, lascian luogo a vailette declivi con seni tra'
il secco disegno dei quattrocentisti; e lascian dire i moderni. giusti, i-490
. pietro da siena, 7-38: lascian costui e ragionan presente / del re che
le vertù che l'anima comparte / lascian le membra, quasi immobil pondo. boccaccio
furtivi adulterii in casa altrui, vi lascian la vita. gemelli careri, 2-i-321
capitolo e l'eccellente priore conte, lascian tutte le brighe sulle mie spalle.
che portano in oriente, e non lascian tornare. soderini, i-87: l'
segue il bimbo con le braccia aperte non lascian proprio nulla a desiderare, come pure
agricultori, accorti agli altru'esempli, / lascian nei campi aratri e marre e falci
uomini, eziandio non volendo, si lascian tirare. d'azeglio, 1-184:
dove fanno, condotti da loro, li lascian fiutare la terra; e quando gli
le gran moli e folte / non ne lascian mirar le vie superne / e i
gelate / marte, favorio ed aci / lascian le dive amate / a sospirare i
medesime il sospingono in alto, o sei lascian succiare dal gambo e da'rami,
, 11 capriolo e la gazzella / lascian venirsi il cacciator vicino. d'alberti
fredde e gelate /... / lascian le dive amate / a sospirare i
di fuori. garzoni, 1-558: mai lascian sapere... quanto spendono alla
carche o di smeraldi ed ostro, / lascian la traccia. pallavicino, ii-434:
de i guardanasi, che non gli lascian fregiare quei visi traditori che chiamano il
, i-308: queste * illuminazioni 'lascian pur libera e sciolta la nostra fantasia mentre
sulle vinaccie medesime, e ve lo lascian bollire, senza più toccarlo, sino
i testatori, ch'agli eredi figli / lascian l'eredità piena d'imbrogli. 7
le vertù che l'anima comparte, / lascian le membra quasi immobil pondo. boccaccio
: gli abitator del pelago spumoso / lascian le case lor palustri ed ime.
, / saltando intorno, impressi / lascian sul tronco i baci. lucini, 1-346
, più indomite, più truculente si lascian vincere. fagiuoli, i-118: talora d'
il nome; / poi ne l'oblio lascian cader le some. campanella, 1082
ingoiando i tesor, [i patrizi] lascian per fame / il soldato perire,
un sorso d'acqua limpida, onde lascian arido il gusto, non meno che
, il cui bisogno era interrotto, / lascian cadere e cercan nuove offese. guicciardini
e non solamente tra gl'interstizi che lascian tra loro massolette composte di cor- picciuoli
irresoluti e i lenti, / che si lascian portar da tutti i venti. manzoni
carducci, iii-12-52: quei baroni che si lascian prendere al lacchezzo degl'inviti sino a
videro avvolto / e intanto quaggiuso mi lascian sepolto. bocchelli, 14-149: il
le carezze e i baci: / lascian le tenui case lassù fra le libere
co'selvaggi fiori la primavera ride: / lascian la lieta vista de 'l cerulo mare
lasciata setta. ariosto, 18-172: lascian fosse e steccati, e dopo poco /
sonatore / rimansi, e immantinente / lascian la fune i topi. guerrazzi,
vertù. tasso, ii-35: i poeti lascian dopo sé i poemi, e gli
il giudizio. graf, 5-450: non lascian esse di guardarsi in volto, /
si trattiene, / e gli uccelletti lascian di cantare. -con riferimento a cose
. gigli, 2-32: alcuni dittonghi lascian d'esser tali trovandosi alfin del verso,
sempre durevoli. d'annunzio, i-18: lascian le tenui case lassù fra le libere
vuol dir grassezza e viscosità; se lascian le dita molto polverose, leggerezza e scioltezza
la copia; perché... si lascian giù correre a letto colmo. idem
cadete in letto, non dite: lascian di chiamare il medico, perch'io
. monti, x-2-28: i celesti lascian le sacre danze, e su lucenti /
camminanti / per ovunque si pongon, lascian quivi / come smaltati i luoghi tutti
crin lucente. mazza, iii-187: lascian la mensa i greci, ove stillanti
che già fur sì cari, / lascian la bocca fetida e corrotta, / o
che vogliono squartar gli elementi e si lascian cavalcar dalle puttane. 6.
: poi [gli zingari] le lascian [le donne] diserte / e nude
1-1-218: i nomi propri malvolentieri si lascian manomettere, né si direbbe: 'quivi
i-m: un manrovescio di quelli che lascian l'impronta delle cinque dita. stuparich
gran colpa dei signori avari, / che lascian mendicare i sacri ingegni. porzio,
i merli son giovani sono minchioni e si lascian prendere facilmente, laddove, quando sono
che vogliono squartar gli elementi e si lascian cavalcar dalle puttane. = dal
suonatore / rimansi, e immantinente / lascian la fune i topi, e il gran
la camicia aperta sino all'ombelico, lascian vedere il petto coperto di larghi tatuaggi
s. v.]: 'non si lascian posare mosche sul naso': non soffrire
far di meno, dubitando che se lascian la morte sfugga loro la tragedia di
adombrano, soffocano il terreno e non lascian che vi possano i venti per disseccarne
calma. linati, 9-79: si lascian fuori nere falene, e lucenti nottiluche
/ in cui cedono i sensi e lascian solo / ne lo sgombro suo regno il
nuotar il cibo nello stomaco e non lo lascian posare. -intr. con la
nome; / poi ne l'oblio lascian cader le some. / ma..
, 5-178: spesso nell'amate labbra / lascian de'propri denti impressi i segni,
che già fur sì cari, / lascian la bocca fetida e corrotta, / o
pazzia de'popoli cinesi, che si lascian crescere lunghe fin'a'ginocchi le zazzarine
bugiardi ai colpi, ai tratti / ne lascian della morte atra e ferrigna.
lo spellano con la massima destrezza e lascian la pelle. carducci, iii-17-140: serpe
il cibo nello stomaco e non lo lascian posare; vero è che, po'ch'
, no: quelli... non lascian passar cosa, per minima ch'ella
quelli, vista la mala parata, lascian andare i manichini, e non si curan
l'alme e involi i cori. / lascian permesso a gara i sacri allori /
. fiore, i-157-io: agli uomini lascian far la larghezza, / ché natura
notte alla stalla e quello che il giorno lascian sui prati. cattaneo, iii-4-174:
vigor delle penne, in abbandono / lascian le vele, e qua e là dispersi
inno a maria e quello della passione lascian luogo ad altri componimenti più pieni.
in un pignatello invitreato nuovo e lo lascian raffreddare. egloga del trabocco del sacco
son quegli amici / che non mi lascian mai, dovunque io vado / e quando
, se ancora così occupati non le lascian comparire a finestra, a tempio,
, che già fur sì cari, / lascian la bocca fetida e corrotta, /
le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l'acqua distendersi. tommaseo [s
purgate su ne l'alto polo / quelle lascian non san di terra uscire. beicari
le vertù che l'anima comparte / lascian le membra, quasi immobil pondo. livio
e nelle gran percosse / che non lascian queste anime posare. -essere quieto
per la restaurazione delle fabbriche, non lascian luogo ai dubitare ch'ei ne fosse
alcun sguardo giammai gli occhi reali 7 lascian cadere in su privata carta. mazzini,
è il mondo, ma non pertanto lascian... d'esser pazzi, non
ripreser quelli; ed intanto vestiti / lascian l'albergo e l'incantato frutto / riportaro
videro avvolto / e intanto quaggiuso mi lascian sepolto. -preceduto dalle prep.
': com'un minchione. 'mi lascian lì come quello! '. pirandello
di rami né di foglie / non lo lascian rallegrar. -attizzarsi, divampare
le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l'acqua distendersi e rallentarsi in nuovi
di rasciugatura. passare l'alpi né lascian luogo per dubitare che... detto
rientrati loro in corpo e lascian pendere a stento i capezzoli quasi flaccidi
g. b. tassoni, lvi-308: lascian permesso a gara i sacri allori /
segreta / in cui cedono i sensi e lascian solo / ne lo sgombro suo regno
e le conforte, / regolar non si lascian da ragione. metastasio, 1-ii-930:
le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l'acqua distendersi e rallentarsi in
, mentre l'altre opinioni non sacre lascian pur qualche dubbio e van più lente
campo a tirarsi su meglio. si lascian vuoti nel mezzo, perché il rigoglio
voto o trasportativi appresso il risorgimento, lascian tutti di vivere in capo a pochi
ritiene. vico, 4-i-784: le lettere lascian vestigi d'impressioni fatte negli occhi,
bugiardi ai colpi, ai tratti / ne lascian della morte atra e ferrigna. botta
a al ronne / come se 'l lascian metter l'altre donne. redi, 16viii-
lasciate il pianto, / come non lascian me téma e spavento / di veder tosto
tirate a mano o a rullo, non lascian solco nei dintorni; né può in
nuvole procellose contrastano piene di rombo e lascian risplendere per intervalli sùbito richiusi il saettamento
gli affetti; ma se troppo / si lascian invecchiar, l'arbitrio è servo.
prima, e poi rotti a traverso / lascian di lorda sanie il letto asperso.
tutto il giorno e se dio liberi li lascian liberi s; 1 bastimento,
parolette di un verso scapezzato, il ti lascian finire a te. -che
è il mondo, ma non pertanto lascian... d'esser pazzi, non
[dante], i-157-11: agli uomini lascian far la larghezza / ché natura la
moretti, i-308: queste 'illuminazioni'lascian pur libera e sciolta la nostra fantasia
/ che, per dovunque assan, lascian molle, / e se ne van distesi
c. i. frugoni, i-15-9: lascian tanta morale / che diviene grappoli,
5-178: spesso nell'amate labbra / lascian de'propridenti impressi i segni, / e
terra d'abruzzi i miei pastori / lascian gli stazzi e vanno verso il mare
sino ne'collegi i frati pazzi / lascian che sia lo studio de'ragazzi? g
tanto l'alma amareggiata e nera / lascian, quanto essi fur dolci e sereni
terra d'abruzzi i miei pastori / lascian gli stazzi e vanno verso il mare.
, /... / poi le lascian diserte / e nude e scapigliate e
competente alcun leproncello, sguinzagliano e vi lascian dietro il levriere novizio. g.
pratici conoscitori de la scienza governativa, lascian da banda nei loro calcoli, quasi
. frugoni, i-367: quante andromede lascian legarsi con gioiellate smaniglie, con auree collane
e quanti altri ancor nella valigia / lascian le stesse virtù sociali. cesari,
distendimento de'vasi seminali, pel quale si lascian essi cadere nello 'scrotum'. d'alberti
dicendo si trovano certi spilorci che si lascian morir di fame per avarizia, e
l'orecchio / del podestà, non lascian ch'altri arrivi / a spirarvi una
terra d'abruzzi i miei pastori / lascian gli stazzi e vanno verso il mare.
beni falsi. passeroni, iii-329: si lascian portar fuori di strada / dallo ingegno
se ne portano pelle e carne e lascian piaghe difficilissime a curare. -strascicato
l'ova, / ma pria straziar si lascian la gonnella. -succiare una
, divisi e subdivisi sino all'unità, lascian ogni parte sempre pari. 4
. buonarroti il giovane, 9-711: mi lascian rivolto / in quel viluppo, sicch'
questo tempio, 'le indistinte parole che lascian talora sfuggire i suoi vivi pilastri'parlano
maggior somiglianza del vero, né la lascian parere così studiata, e quasi fatta
manzoni, vi-1-30: le cose non si lascian così rifare, trasporre, cacciar via
ai colpi, ai tratti / ne lascian della morte atra e ferrigna. de bottis
e per l'egeo travi spalmate / lascian de tire sue fervidi segni. monti,
travi e a tutte le tavole, e lascian l'una per avvinghiarsi all'altra
datisi ai piaceri di preda arricchiti, lascian lor posti, tufiansi nelle vivande,
. manzini, 11-87: le setole lascian vedere un rosa verecondo, per niente
... /... mi lascian rivolto / in quel viluppo, sicch'
per via, ai fiacchi che si lascian sorpassare dall'onda per finire più presto,
. bergantini, 1-101: qui si lascian vedere a gran trastullo / spettacoli diversi
. lucini, 14-25: si lascian cadere di sotto, come un uovo immaturo