parole; né dalla apparente bellezza mi lascerei portar via, o pure come da
: per iscrivere a voi, io lascerei di mangiare, di bere, di dormire
ancora (cosa pressoché impossibile a credersi) lascerei perfino di fare all'amore. leopardi
riuscirvi di qualche vantaggio, non mi lascerei punto andare a quella pigrizia, a
ti dico che io per niuna cosa lascerei di cristian farmi. alberti, 196:
per tutto l'oro del mondo non vi lascerei vivere tanto che il sole si coricasse
iii-64: io per me... lascerei andar un poco la cosa a beneficio
loro brodo? moravia, v-152: lo lascerei cuocere nel suo brodo, tranquillo,
, inezia. panciatichi, 248: lascerei riveder la cupola a una mano di
anno in anno e che il capitale lo lascerei volentieri in mani così sicure. verga
non lo farò mai io; né mai lascerei codesta anima; sapete, cattivellino mio
sfogarmi un po'cogli amici lontani, lascerei infunghire la penna. -avere il
/ che pender prima i'si mi lascerei, / eh ed i'uscisse fuor di
quella terra, e volentieri ve la lascerei, per farvi piacere, se non mi
ti dico che io per niuna cosa lascerei di cristian farmi. capellano volgar.
andar preso al romore, / e lascerei quell'aquila a'troiani, / che mandò
? -madonna sì, e non ci lascerei entrar persona. redi, 16-vi-135:
oh la dottrina degli anni! io la lascerei volentieri a chi la vuole.
ti dico che io per niuna cosa lascerei di cristian farmi. ariosto, 38-18:
piombino, che pendesse da quello, lo lascerei liberamente distendere sino che arrivasse prossimo al
io farei nascer qualche fungo, e lascerei riveder la cupola a una mano di questi
di quel che vale, / né lascerei del prezzo indietro un grosso.
sfogarmi un po'cogli amici lontani, lascerei infunghire la penna. crusca [s
(88): io per niuna cosa lascerei di cristian farmi. novella della ginevra
ed io, sciocco, mi ci lascerei accalappiare? capuana, 15-163: i grandi
ragioni piaceri che io potessi, né lascerei indirieto alcuna parte di magnificenzia. vasari,
1-31: non dubitino che prima mi lascerei squarciar da'lupi e manicar da'cani
sono nel 1448, non me la lascerei uscir di mano [la casa],
non griderei, ma tutte queste cose lascerei a'sermonatori che parlano al popolo per
,... mai non la lascerei riposare. giordani, ii-2-201: bisognami fare
avesse veduti. redi, 16-v-343: lascerei questo pensiero a'teologi, che di
petruccelli della gattina, i-159: ti lascerei partire ancora, quando la tua immagine
e paffuto, / io non lo lascerei per un ducato. soderini, ii-
v-200: io per me... lascerei cuocerli nel lor brodo con sommo silenzio
di relazione. carducci, ii-10-53: lascerei l'arte la dottrina e tutto a
piombino, che pendesse da quello, lo lascerei liberamente distendere sino che arrivasse prossimo al
abbandonarne il progetto. carducci, ii-10-53: lascerei l'arte la dottrina e tutto a
delle parole, né dalla apparente bellezza mi lascerei portar via o pure, come da
dubbi intorno a questa teoria e la lascerei nel possedimento deb'autorità che gode da
ho delle fave co'baccelli / ne lascerei capponi e fegatelli, / e piaccionmi riconce
). malatesti, 66: lascerei gli ossi e ogn'altra cosa soda,
sgranchirmi un po'e magari per sbadataggine gli lascerei andare dei tremedi ceffoni.
derei, ma tutte queste cose lascerei a'sermonatori, che parlano al popolo
intaccato e roba e fama, / lascerei che ei soffrisse quel gastigo / che
v-200: io per me... lascerei cuocerli nel loro brodo con sommo silenzio
estrema povertà verga, 8-91: non ti lascerei, in mezzo a una strada,
rinomanza. bembo, 10-vi-68: non lascerei uscir fuori quegli epigrammi, i quali
iperb. pasqualigo, 570: mi lascerei più tosto trar il sangue dalle vene