per incominciare, è brutto gallicismo (je vais f aire, dire): *
alcuno con molta superbia e intende sottomettere je dette provincie sotto sua govemagione. albertano
sappiate che io non vi stropiccio con je moinelle, perché la togliate, né per
s'ispirò al verso di verlaine (« je suis l'empire à la fin de
contro il naso di piattoletta, « questo je piace, a sto froscio ».
annà via li pidocchi; e quando je ne fermava er mese a quarche ragazza
da esse, ma riunendone e fondendone je caratteristiche peculiari e i tratti essenziali;
della canzon materna il molle incanto, je lento s'assopisce. -che
da sinistra a quel di sotto, je come vivo par che si con
di uno stato je si può dire naturalità grande se comprende
nescio quid: cfr. fr. je ne sais quoi, spagn. no sé
cattivo odore. - anche sostant. je nella forma plur.). sercambi
] che... /.. je stirpi / ombrellifere pur pongano in vista
e delicata ovaricità, propio così, je permeava a tutte lo stelo dell'anima.
originale, del fr. parole da je passe parole * passo parola '),
) preposto alla cura dei fedeli stessi je tale entità è riconosciuta come persona giuridica
. gadda, 6-294: lei disse che je se fermava la lingua: come un
ar confessionale. un pispillorie! come je dicesse l'orazzione. = forma masch
altra vostra per la dispensa del pizzicore je la monaca. e quando sarò informato di
. gadda, 6-102: quello che je premeva, a ingravallo, era più de
, e registr. dal d. je. 1. predigiuno, agg
delle sue trentasei aliate mirabili: « je ne m'entends qu'à la métrique!
. gadda, 6-102: quello che je premeva, a ingravallo, era più
, lxxxiii-601: tucte vostre ricke- < je lassarite de reto / e li vostri parenti
rampini co un beccuccio in fonno, e je bastava de faje appena er solletico o
gadda, 6-151: un'invidia che je rosicava er fegato. p. levi,
quando uno sorte da quei posti, je tocca stà accostato. -fare una
di sillabazione grottesco disse alfine: « je voudrais bien coucher avec vous, madame!
pasolini, 1-154: « e che je fa, » disse allegro il riccetto,
delli carabinieri: un palo che poco je squadrava, così ross'e nero: e
an ciatore, era! je pareva de tomà co la lepre, fucile
: era consultata... quando je se fermava er mese a quarche ragazza,
g. belli, 2-iii-2648: quanno jerzera je portò mmadama / quela tartaruchetta sciuca sciuca
bracciali d'oro e i gioielli che tu je regali, a sta troia de casino
urlato, gridato. c. je. gadda, 15-61: guiderdone alla
sapé che si vedeva una che l'arazzava je zompava addosso, je zompava.
una che l'arazzava je zompava addosso, je zompava. -tr. m
da paralisi del basioglosso, lei disse che je se fermava la lingua. =
ii-407: co'tutti li ragazzini intorno che je facevano er girotondo sotto ar portone co'
fr., deriv. dalla locuz. je te pince sans rire 'ti pizzico senza
dall'ebraico yahweh 'dio'. yeshivà / je.. i'va * /, sf