il can celeste aguzza. d'annunzio, iv-1-620 : aspettai la sera, deliberato a
come sassate rabbiose. d'annunzio, iv-1-620 : anna era sempre al suo posto.
più malato che zionalità. d'annunzio, iv-1-620 : il mio spirito concentranon sono.
malmenata e soffogata. d'annunzio, iv-1-620 : la mia sensibilità interiore era compressa,
nel luogo caducato. d'annunzio, iv-1-620 : io ero in balìa della ventura,