, agg. ant. odiato, invidiato. guittone [crusca]: posso
donna ch'ella aveva lungamente ammirato e invidiato; una poetessa celebre della quale conservava
addolorati ed auguranti al non più loro invidiato monarca. cattaneo, iii-4-43: da
glorioso l'uomo, tanto è più invidiato dagli ingrati e superbi cittadini. ariosto
leopardi, 1028: in altri tempi ho invidiato gli sciocchi e gli stolti, e
adatte. stuparich, 5-363: ero invidiato come il ministro più potente, la
ond'hai sì grave il dito / l'invidiato folgorar cimenta. monti, 5-1056:
, pendeva dalle mie labbra, ero invidiato come il ministro più potente, la
rispettavano antonio, e lo avrebbero anche invidiato, e forse odiato, se, indotti
ulisse ranni d'achille, fu così invidiato il suo valore dal giudizio de'greci
degli stati. 2. raro. invidiato. de giuliani, xviii-3-685: perché
avvelenò il fiore di tua giovinezza invidiato e freschissimo, non s'è quasi
in qualche modo a suo prò l'invidiato legame. slataper, 2-83:
hai sì grave il dito / l'invidiato folgorar cimenta. leopardi, 33-59:
fui fin da ragazzo, odiato, invidiato, perseguitato. e. cecchi,
il privilegio della contagione gallica fosse loro invidiato. cipriani, ii-1-149: nella giornata
hai sì grave il dito / l'invidiato folgorar cimenta. pindemonte, 9-564: le
, 11-15: il grazioso parlatore con invidiato premio ricercano e potentissimi re e donne
. varchi, 6-32: se l'invidiato... fa professione d'un'arte
machiavelli, 1-iii-181: trovandosi... invidiato e inimicato da questi signori potenti,
esser amato apporta invidia, e chi è invidiato è infelice, perché, insidiato giornalmente
. concerne non l'invidioso ma l'invidiato. -non avere invidia a qualcosa
invidiàbile, agg. che merita di essere invidiato; che gode di una felicità e
lo rimunererò, sì che e'sarà invidiato da ognuno. leonardo, 2-121:
. bisticci, 3-234: sendo molto invidiato e perseguitato da tutti quegli signori,
: o catone, tu m'hai invidiato o rapito il meglio di questa vittoria.
. v.]: è meglio essere invidiato che compianto, proverbio usato a significare
envier (sec. xiii). invidiato (part. pass, di invidiare)
, i-324: egli si vedeva da molti invidiato per le sue ricchezze. anguillara,
. nievo, 4-263: mi toccò l'invidiato martirio di restarmene sette ore in una
, che non punto affliggono chi è invidiato, tante ferite sono per lo invidiante medesimo
prato, per cui era ammirato e invidiato dai colleghi come un latifondista americano.
di mente; tu barone onorato, invidiato finora, guardato con invidia. d'annunzio
prato, per cui era ammirato e invidiato dai colleghi come un latifondista americano.
presidio nello zàb,... poco invidiato dagli ambiziosi e amato da'suoi marchigiani
. nievo, 4-263: mi toccò l'invidiato martirio di restarmene sette ore in una
braccio o di mente; tu barone onorato invidiato finora, guardato con invidia. d'
termini della poesia rusticale, bello e invidiato tesoro del nostro parnaso. 5.
giassi alquanto manco, voi sareste qua invidiato all'ul timo segno.
la mira più in alto senza essere invidiato. palazzeschi, i-33: laddove si
omo di misero stato / non è invidiato. cesari, 6-374: egli fu dunque
gli fece un favore, notato ed invidiato, credo, dagli altri signori. i
moltissimo considerato in classe car- rera e invidiato per la perfetta organizzazione della sua vita
: io, nudo, non avevo invidiato il pallio del principe. -tenda,
dei crescenti pali onde s'adorna / l'invidiato seggio aver primiera / e nel libero
uei tempi smanaccioni, a fare il suo invidiato successo 'uomo di mondo e di
cui i fiori sono uno stonato pleonasmo invidiato. patinatòio, v. pattinatoio
scomparsa statua di augusto) mi avrebbe invidiato. = comp. dall'imp
e magnanimità sua, dagli emuli forte invidiato. pallavicino, 1-2: con quale avvedimento
, il più festeggiato e amato e invidiato dei moderni scrittori italiani. frateili, 1-161
soggiorno, il suo nido, quel punto invidiato della terra su cui vive una donna
cecchi, 2-53: un giovanissimo e invidiato dadaista..., d'accordo con
rete. alvaro, 20-m: aveva invidiato certe calze a rete larga che erano
che molte donne più giovani le avreobero invidiato. 12. carnoso, polputo
, degno d'esser più compatito che invidiato. -duro, resistente (un
diadema reai? ecco mi spoglio / dell'invidiato serto, e a quella destra,
termini della poesia rusticale, bello e invidiato tesoro del nostro parnaso. tommaseo,
mente chi è più onorato, e però invidiato da quelli che gli rimangono indietro:
nievo, 4-263: mi toccò l'invidiato martirio di restarmene sette ore in una
tempi smanaccioni, a fare il suo invidiato successo d'uomo di mondo e di
della poesia rusticale, bello e invidiato tesoro del nostro par trui
carrozza nei passeggi cittadini, si trastullava immaginando invidiato il von bieberpells dagli uomini, sé
diadema real? ecco mi spoglio / dell'invidiato serto, e a quella destra,
: uomo di miser stato / non è invidiato. paolo da certaldo, 156:
in qualche modo a suo prò l'invidiato legame e ne rimase oltra misura dolente
. proverbi toscani, 146: giovane invidiato, o virtuoso o innamorato. =
violento era stato certamente il modello, invidiato e temuto, dei giovani maschi dell'orda