capitolo sopra la toppa, ma siccome m'incresce copiarlo, perciò andate da don remigio
. sacchetti, 173-37: e'm'incresce che io non sono in luogo più abile
43-71: di'pur, se non t'incresce il dire; / ché volentieri io
accurate lodi ricompensi, non molto m'incresce d'esseme così pienamente fornito. redi
, / a cui mirabilmente aggrava e incresce / che quel dì ch'era tanto
. idem, 26-2: e'm'incresce di me sì duramente / ch'altrettanto di
(54): a me medesimo incresce andarmi tanto tra tante miserie ravvolgendo.
. alfani, ii-498: se non t'incresce di veder morire / lo cor che
asta bassa. manzoni, 292: incresce l'asta e pesa / alla mia
1-9 (41): assai mi incresce del tuo male; ma se ti ricorda
? pulci, 24-42: e'm'incresce tu ciurmi carlo mano, / che non
parini, 558: a me medesimo incresce, il dirò pure alla boccaccevole, andarmi
romita: -giovanni, e'ci incresce di te, considerando il freddo che
doni, 1-8: fratello, e'm'incresce che un par tuo stia senza vino
da bigonci! / ché non me incresce de avervi perduti, / poi che un
molte volte. ariosto, 476: m'incresce più ch'io vegga in bocca al
e dir loro, che a sé altrettanto incresce di loro allo 'ncontro.
man la spagna: / e'm'incresce che qua noi ne ridiamo, / e
/ venir a capo, ornai quel giuoco incresce. bandello, 1-26 (i-324)
pesce, / lo spende no ll'incresce. giamboni, 2-83: gallo..
c. gozzi, 4-10: non incresce all'umanità di passar talora da un
sorte uomini. ariosto, 476: m'incresce più ch'io vegga in bocca al
, 24-42: e * m'incresce tu ciurmi carlo mano, / che non
dei vizi, v-537-229: c'a me incresce tua voce, / che losenga lu
data ai facili godimenti... incresce l'antica gloria, e non vuole essere
e grosso pesce, / lo spende noll'incresce. iacopone, 25-78: che me
* 0 manfredon, di te m'incresce assai », / e diègli un prezioso
/ giacché in tal tempo l'adoprargli incresce. botta, 6-i-268: portavano,
/ cui sempre star in un sol luogo incresce. baldi, 53: suole /
comune. aretino, iii-227: m'incresce / che celia, deplorando il morto
d'averci dato d'opra non m'incresce. salvini, vii-551: 4 ma s'
venir a capo, ornai quel gioco incresce. / poco, per far di
. dante, 26-2: e'm'incresce di me sì duramente, / ch'al-
. idem, 26-4: e'm'incresce di me sì duramente, / ch'altrettanto
donatore, a coloro a cui non incresce d'aspettare. boccaccio, dee.
/ nostra eccellenzia al fine; onde m'incresce. boccaccio, dee.,
; / dunque s'el me ne incresce / examina tu stessa. machiavelli,
. /... / quanto m'incresce, è ch'io muoio da vile
movimenti ti toccano il cuore, se t'incresce, nel primo passo ferma il piede
mi segue il tuo piè, mentre gl'incresce / seguirmi; e ben scuso il
avvinse. alfieri, 1-445: forte m'incresce; / ma più se in colpa
ché sai quanto ti pesa, duole e incresce / quel tempo fastidioso, quando è
: o povera fanciulla! e'me n'incresce, / ché l'era una bellezza
. pulci, 24-42: e'm'incresce tu ciurmi carlo mano, / che non
pover uomo! / e me ne incresce, tirò via di gamba. baretti,
pascoli, ii-723: a me non incresce che... sia stato l'esame
se di me né di lui non t'incresce / e giudichi ambedue degni di morte
portai con dir: -fratello, e'm'incresce che un par tuo stia senza vino
or de'miei gridi a me medesmo incresce, / che vo noiando e prossimi e
annunzia il giorno / della battaglia, incresce l'asta e pesa / alla mia man
: a me d'esser gufato non m'incresce, pur che la pania poi tenga
2-2-13: a tutti quei baron ne incresce tanto / quanto mai si potrebbe imaginare.
acerbo e fero, / or non te incresce quel che tu fecisti? / e1
massimo volgar., i-465: e'm'incresce di toccare la giovinezza di temistocle,
: gli conviene aspettar, questo gl'incresce, / questo è cagion ch'egli si
? algarotti, 1-ix-224: il pane incresce / a palato non sano; e cieca
foscolo, xix-179: la sobrietà m'incresce; sì perché è ormai lunga, sì
è forzata. manzoni, ii-563: m'incresce l'asta e pesa / alla mia
già vi fu cara, adesso v'incresce. carducci, ii-12-36: ora no.
/ tutto occupato, a se medesmo incresce. le mene, i-276: un
salimbeni, xxxviii- 376: l'incresce quando vede il sole. pulci, 1-66
: nel bosco a l'eremita non incresce, / che or fa canestri or vimine
, 147: odi, se non t'incresce, / e trema pur, che
di breme, conc., ii-252: incresce più a me che a voi;
vieusseux, e ditegli, se non v'incresce, che la * madre ed il
falso iddio, / non te ne incresce di sua morte rea? ariosto, 13-5
rossor del fratello, / e me ne incresce. carducci, iii-13-307: ma
donatore, a coloro a cui non incresce d'aspettare. idem, inf.,
xxxv-11- 609: se non t'incresce di veder morire / lo cor che tu
onde e 'l lassare e l'aspettar m'incresce. fallamonica, 115: né creder
né creder già, se 'l seminar t'incresce, / raccoglier mai, ché l'
brusoni, 4-ii-206: a noi stessi incresce l'andarsi di continuo raggirando fra tante morti
lasciar. niccolini, 2-2-10: ahi quanto incresce / esser noto a chi regna,
ma quel che a me più di sfuggir incresce / è l'amor. d'annunzio
volgar., 270: quanto m'incresce, compagno, che di vostra bocca
aquilano, 200: ben m'incresce, madonna, e assai mi dole /
parole. bembo, iii-79: v'incresce che messer pietro, mio fratello,
pio cristiano. niccolini, ii-379: m'incresce assai che colla mente insana, /
gioie. mazzini, 12-172: m'incresce che giusti motivi m'impediscano di trascrivervi
mia angosciosa doglia, / nulla v'incresce se 'l mio cor si dole. salviani
come vi noio, allora / m'incresce grandemente e m'addolora. botta, 4-620
/ or de'miei gridi a me medesmo incresce, / che vo noiando e prossimi
sermini, 326: e'mi incresce ch'io tei promisi, solo perché io
sempre fui troppo (e me n'incresce) / volonteroso, andai sopra quel
: di tutti i miei peccati sommamente m'incresce. carducci, iii-2-343: a un
. dante, xx-i: e'm'incresce di me sì duramente / ch'aitrettanto
): sallo iddio che di voi m'incresce, ma io non posso altro.
de'medici, ii-109: e'm'incresce di voi, che, giovinetti,
più dell'ombra che di sé gl'incresce. tasso, 13-i-484: or che
più desidera d'avere, così gl'incresce tuttavia il desiderio. gucci, 360
: vergognosa in udire le lodi sue, incresce -trascorso nella noia o nel
rimeritare domanderanno tempo, e parleranno parole incresce voli. albertano volgar., 129
et infamia del signore, / m'incresce assai del mio mortale affanno, / ma
caterina de'ricci, 167: m'incresce che state tanto male d'infred- dato
guerrazzi, 5-148: lo starmi sola m'incresce; né, giovane, povera,
arnesi / tutto occupato a se medesmo incresce. cesarotti, i-v-xx: ti rivedrò;
. caterina de'ricci, 419: m'incresce della insatisfa- zione vostra e dispiacere del
. foscolo, viii-180: questo m'incresce, ch'io sono quindi necessitato a
di tue opre ladre / non me ne incresce, ma sol del tuo padre.
: o quanto, comare mia, m'incresce e duole che messer artilao sia da
tocano il cuore, s'elli t'incresce, nel primo limitare ferma il piede.
or de'miei gridi a me medesmo incresce, / che vo noiando e prossimi
mondo giunta fosse: / ma or ne incresce a quei che questo mosse.
venerdì è giorno magherò, e m'incresce / che in questo luogo si sta male
. dante, 2-100: e'm'incresce di me sì malamente, / ch'altrettanto
/ d'averci dato d'opra non m'incresce. 2. figur. cocciuto
non sì per odio, come che gl'incresce / ch'a sì mal fin tanta
più dell'ombra che di sé gl'incresce. nannini [epistole], 306:
al vecchio / e che e'me n'incresce ora, veggendolo / povero, vecchio
godimenti ai subiti guadagni alle materialità, incresce l'antica gloria, e non vuole essere
10-123: o carador, di te m'incresce assai, / che la tua figlia
la- zero, messer mio, m'incresce molto, / tanto è il gran
volgar., i-465: e'm'incresce di toccare la giovinezza di temistocle, concio-
fortuna ritorni, non pertanto agli afflitti incresce di rallegrarsi e, quasi sognare
'l lassare e l'aspettar m'incresce. sacchetti, 383: o
eccellen- zia al fine, onde m'incresce. -che nasce, che trova
se'falso iddio, / non te ne incresce di sua morte rea? / che
non nega il fatto / e non gl'incresce e in avvenir farallo. manzoni,
tirside lasci, né de lui t'incresce. firenzuola, 929: il figliuol
'or il lasciare e l'aspettar m'incresce '. 2. svolgere o
suggella così: « a me medesimo incresce l'andarmi tanto tra tante miserie ravvolgendo
or de'miei gridi a me medesmo incresce, / che vo noiando e prossimi
. sermini, 326: e'mi incresce ch'io tei promisi, solo
scrive. bembo, 10-ix-104: m'incresce ch'abbiate fatta tanta sollecitudine col vostro
arnesi / tutto occupato a se medesmo incresce. giuliani, ii-403: avete ragione
usa. caro, 12-ii-304: m'incresce d'aver data questa briga a v.
rima / vostra matèra mirar non m'incresce / per la otulitade eh'inde n'esce
solitaria / parma vota di popolo / incresce a se medesima. / colli ricchi di
. varchi, 24-8: -e'm'incresce di tutti grandissimamente, e molto mi
: in verità madonna, di voi m'incresce, che io vi veggio a questo
ci hanno pensato, e a me incresce suggerirlo per cose mie. -assumere
mantenere. pulci, 21-156: a tutti incresce di tue tante r: ne /
notturno e ceco, / ma m'incresce che indarno già tre notti / con
piovuto incendio sterminatore, a me medesimo incresce di dovermi ravvolgere fra così funerei spettacoli
ognun piace, ma che a lei sola incresce. g. b. casaregi,
pesce, / lo spender no. u'incresce; / ché come voi sien cari
, 3-3-28: questo è quel che m'incresce, c'ho lasciato la trincialossa a
colui ch'ei tanto amava / gl'incresce ancor. -privo di purezza;
belve, / tosto ai se medesimo gl'incresce, / sol perché non si libera
: oh quanto, comare mia, m'incresce e duole che messer artilao sia da
: or de'miei gridi a me medesmo incresce, / ché vo noiando e prossimi
non si muta e craver non gl'incresce / sette e sette anni per rachel
il loto: / ma quasi lor più incresce, e senza quasi / incresce e
più incresce, e senza quasi / incresce e preme più, che farà noto /
. dante, xx-6: e'm'incresce di me sì duramente / ch'al-
vendica la rapina col peso onde c'incresce. manzoni, pr. sp.,
bembo, iii-362: a me medesimo incresce, o donne, l'artdarvi cotanto
. (i-iv-19): a me medesimo incresce andarmi tanto tra tante miserie ravolgendo.
e se 'l lasciar la preda impia v'incresce, / vada, quando il rapir
a la sua pena; e poi gl'incresce / ché, ributtato, la sua
cortese volgar., 425: ben c'incresce che vostra perdita non sia ricoverevole
un putto maschio di tre mesi. m'incresce er tema che ella non si
a fermarmi per parecchi giorni, m'incresce non potere far quello ufficio che merita
. bembo, 10-vii-116: a me incresce che 'l cane non vi sia riuscito
/ cui sempre star in un sol luogo incresce; / e là due rondinette unirsi
venir a capo, ornai quel gioco incresce. / poco, per far di mille
. aldrovandi, xxxviii-383: e non m'incresce, come quel che aspetta / sol
'l dica; / ciò sol m'incresce ch'alia luna io latro. / e
ma dio sa lui se me n'incresce e duole. testi, i-45: ma
turpino, / tuipin, che me n'incresce veramente, / che sendo prete vuol
cvi-667: pensa, sorella, che m'incresce e duole / che così sempiamente l'
si muta e d'aver non gl'incresce / sette e sette anni per rachel servito
altrui. ariosto, 1-iv-41: ben m'incresce di sconciarvi a quest'ora. brevio
vi tocano il cuore, s'elli t'incresce, nel primo limitare ferma il piede
lo strepito di guerra / forse t'incresce, o in terra / il seme è
goldoni, x-873: vi pesa e incresce / della smarrita libertà primiera? pananti,
/ la san molti, e lor ne incresce; / ma nessun nessuno è ardito
pesce / che per letizia allor viver ne incresce. tansillo, 7-70: più che
parserafino aquilano, 200: ben m'incresce, madonna, e assai mi
francese. pellico, 4-102: m'incresce d'avere avuto la storditezza di dimenticare
, 15 (270): c'incresce di dover discendere a particolari indegni della
. boiardo, 2-10-30: non me incresce de avervi perduti, / poi ch'
godimenti ai subiti guadagni alle materialità, incresce l'antica gloria. rebora, 3-i-294:
molto piacer mio e tale, che m'incresce partirmene. palladio, 2-3: morti
suggella così: « a me medesimo incresce l'andarmi tanto tra tante miserie ravvolgendo
i-i-ioi: gli conviene aspettar, questo gl'incresce, / questo è cagion ch'egli
tedio e in malinconia, perché gl'incresce vivere sotto signoria. s. gregorio magno
come donatore, a coloro a cui non incresce d'aspettare. boccaccio, 1-iv-700:
quai s'arma e ferir non gl'incresce ». landino [plinio], x-49
kostune! bembo, iii-78: sicuramente m'incresce, che essendo egli [messer pietro
come donatore, a coloro a cui non incresce d'aspettare. f. ceffi,
iattura et infamia del signore, / m'incresce assai del mio mortale affanno / ma
. chiabrera, 1-ii-390: se t'incresce dar l'orecchio a ciance, /
/ ma dio sa lui se me n'incresce e duole. salvini, 39-v-200:
arnesi / tutto occupato a se medesimo incresce. tommaseo, 15-357: raggi di