spirito perverso. ciro di pers, iii-520 : non... al peccar porgan
cervelli leggieri e svampati. panzini, iii-520 : anche a noi -come per i greci
la mente. ciro di pers, iii-520 : ei che l'arene / numerate ha
altri l'atterra. ciro di pers, iii-520 : non... al peccar
quel caso si conteneva. vasari, iii-520 : erano obbligati in virtù de'loro
capo un cappelletto emblematico. panzini, iii-520 : in cappe nere si approssima la
non voler credere. ottimo, iii-520 : questo nome fede alcuna volta è
cardinale restò senza voce. panzini, iii-520 : l'imperatore porta una corona rincigliata
letto da tutto il popolo. vasari, iii-520 : fu con onoratissime essequie col concorso
di tutte le cose. deledda, iii-520 : l'annata è cattiva, per
l'affettazion bem- besca. leopardi, iii-520 : nel cinquecento anche i dotti,
nelle tue guerre e battaglie. ottimo, iii-520 : questo nome « fede » alcuna
falsa la sacrata cosa. ottimo, iii-520 : questo nome « fede » alcuna volta
me / la carità. soderini, iii-520 : è legname [quello dell'olmo]
/ le fraterne contese. beltramelli, iii-520 : i cronisti più antichi parlavano dei
sulla pelle dal sudore. soffici, iii-520 : osservavo il suo viso piacente, macchiato
: inganno, raggiro. siri, iii-520 : [mirava] con le sue tergiversazioni
d'un intelletto movente. leopardi, iii-520 : io non mi maraviglierei che lo
valore, pregevole. soderini, iii-520 : è legname sodo da sostenere importantissimo
(nello scrivere). leopardi, iii-520 : nel cinquecento anche i dotti, quando
darmi notizie di lina. serra, iii-520 : ch. mo sig. linati,
, vien detta landis. varano, iii-520 : nella piazza maggiore pur troppo io vidi
per venticinque o trenta giorni. vallisneri, iii-520 : potrà dunque intanto prendere due volte
che il tempo imbrigli. bembo, iii-520 : seren la pace e nubiloso tempo /
infiniti alberi ed ontani. soderini, iii-520 : l'ontano, detto dai latini alno
, orridi e duri. leopardi, iii-520 : nel cinquecento anche i dotti,
). a. cocchi, iii-520 : le tolse gli scrupoli sopra il pitagorismo
troppo difficili a risapersi. cesari, iii-520 : dante... viene al
gittò. e f. frugoni, iii-520 : la venere di fidia è d'avorio
quando era signore del regno. siri, iii-520 : con più sottile speculazione glossavano tinstanza
che in sé non hanno. cesari, iii-520 : egli negli occhi della sua donna
(la mano). arici, iii-520 : lieo... intra l'arme
umidi. f. f. frugoni, iii-520 : la venere di phi- dia è
« tienimi, tiemmi! » arici, iii-520 : tiene / già de'compagni le