gioventù marcir si vede. idem, iii-350 : gradir suol ci- terea chi puro
essere propizio, favorire. petrarca, iii-350 : non così quel metello, al quale
. agg. figur. menzini, iii-350 : ella vedrà che non sono due femmine
pel corso. parini, giorno, iii-350 : già di cocchi frequente il corso
che a me non giova. giusti, iii-350 : nei giorni addietro ho sputato sangue
adon, rendere allegro. fontanella, iii-350 : gradir suol citerea chi puro
rinnegare. francesco da barberino, iii-350 : tal fiata tu non ti conosci
cielo arde ogni sfera. fontanella, iii-350 : [il garofalo] con fasto e
una natura in rigoglio. fontanella, iii-350 : [il garofano] con fasto e
dette ecloghe pastorali e rusticali. orioni, iii-350 : la grande fioritura letteraria era caduta
-con uso avverb. ottimo, iii-350 : fu sua propria intenzione di parlarli
corso il vento istesso. fontanella, iii-350 : [il garofalo] gode..
porta in eterno ad israel. fontanella, iii-350 : gradir suol citerea chi puro e
e indegno di laude. pallavicino, iii-350 : i padri raccogliessero gl'inlaudabili usi
rientranza, fenditura. ramusio, iii-350 : i battelli o canove che aveano
alta e bassa etiopia. zendrini, iii-350 : in voga è oggi il farne
delle più infauste sciagure. segneri, iii-350 : tutti questi avvisi... non
. f. f. frugoni, iii-350 : non può acconsentire che 'l vizio
coi nostri limitatissimi sensi. leopardi, iii-350 : l'uomo non può assolutamente vivere
maestracci di dozzina plebei. vasari, iii-350 : ma questo arebbe dato poca noia
nei rivolgimenti di fiandra. betteioni, iii-350 : gli scioperi che scoppiano qua e
. -sostant. leopardi, iii-350 : io vedo la noia dipinta sul viso
esservi necessariamente i padroni. leopardi, iii-350 : l'indifferenza, quell'orribile passione
licore viscoso e ragioso. soderini, iii-350 : quando si veggon troppo carichi [
negozio di parrucchiere. dossi, iii-350 : fuori, recava sempre un arsenale tascabile
tutta la personcina gentile. dossi, iii-350 : aveva una minuziosa, gattesca cura della
, perché era rustico. zendrini, iii-350 : lo le cerco la vera poesia:
(una disputa). bembo, iii-350 : sì come delle vaghe e travagliate navi
, un oggetto esterno. leopardi, iii-350 : in una piccola città ci possiamo annoiare
del proprio ossequio. menzini, iii-350 : basta, io le mando [le
agre rampogne fu ributtata. vasari, iii-350 : francesco, come molte volte fanno certi
sconcezza, e non è. marinetti, iii-350 : potrò meglio sorvegliare le sconcezze dei
più grande e luminosa. leopardi, iii-350 : in una piccola città ci possiamo annoiare
solo nel suo scrittoio. beltramelli, iii-350 : gli uomini erano saliti al paese ed
indifferenza e insensibilità. leopardi, iii-350 : l'indifferenza, quell'orribile passione,
dell'ottava di pasqua. ottimo, iii-350 : quando egli ebbe il suo ardente desiderio
anco travestire in coraggio. leopardi, iii-350 : da questo potete congetturare quanto maggiore
/ al canto mio. bembo, iii-350 : sì come delle vaghe e travagliate