/ a lavorare. g. gozzi, iii-228 : io mi rammaricava grandemente e non
il ferro ignudo pose. morando, iii-228 : con le voci a intenerir più destre
la notte ch'or aspetto. morando, iii-228 : o del diletto uman mete
per ammollire gli animi. morando, iii-228 : con le voci a intenerir più
d'un amoroso sdegno. morando, iii-228 : ecco pur, labra mie, rompeste
mio morir nunzie amorose. morando, iii-228 : o del diletto uman mete gioiose,
la mano alla poppa? morando, iii-228 : vi giunge eurillo, e ver lo
immortali ha scritto il fato. morando, iii-228 : con le voci a intenerir più
frugare. -figur. morando, iii-228 : o del diletto uman mete gioiose,
e l'arte militare. panzini, iii-228 : [i giovani] sono obbligati a
a se stesso). morando, iii-228 : sovra scoglio ch'in mar scosceso
.. veramente gioviale. panzini, iii-228 : essi non portano i nomi vostri bene
fra quelle armate schiere. morando, iii-228 : vi giunge eurillo, e ver lo
aristocratico: borghese. aretino, iii-228 : cittadinesca e popolar brigata, /
insieme con altri. ottimo, iii-228 : ora dice: 'dio vede tutto
il calappio dell'egoismo. tozzi, iii-228 : si sforzò di definire tutte le specie
imbrutti. s. caterina da siena, iii-228 : la principale cosa che ella [
diletto destato dalla maraviglia. serra, iii-228 : alla fine quando l'uomo -nella
tonde a l'amorosa sete. morando, iii-228 : o del diletto uman mete gioiose
disperamento andoe a cacciare. calandra, iii-228 : niun diletto gli pareva niente,
che vi sono sovrapposti. moravia, iii-228 : prevede con terrore il momento in
che vi si trattano. pisacane, iii-228 : la potestà politica e giudiziaria risiederanno
litigiosa, rozzamente farsesca. soffici, iii-228 : una sua abitudine...
miei 'sepolcri '. deledda, iii-228 : con l'aiuto dei quattrini portati
al confine svizzero di como. oriani, iii-228 : la guerra cominciò sul mincio.
luminoso e santo paradiso. morando, iii-228 : o coralli animati, o
te put'esser fuia ». ottimo, iii-228 : nulla sua voglia ti puote essere
bruno, tenebroso. ottimo, iii-228 : 'fur'è detto il ladro che
non sapeva formar parola. morando, iii-228 : o del diletto uman mete gioiose,
di giudicatura e di finanze. siri, iii-228 : un rimedio molto più dannoso.
india per portogallo giuntamente. sarpi, iii-228 : portava anco l'istruzione sua ordine di
razese quando rimaritò. bibbia volgar., iii-228 : era vestita d'una gonnella insino
, riconosceva i boschi. oriani, iii-228 : la guerra cominciò sul mincio.
di tutto ringraziato immortalmente. aretino, iii-228 : o giovane immortalmente felice. guarini
l'imbarazzo). cavour, iii-228 : si tratta d'imporre una tassa che
pietade. s. caterina da siena, iii-228 : sono giunti a casa,
, cioè in dio. ottimo, iii-228 : 'tuo veder si inluia', cioè
cudini, innuovano armi. ottimo, iii-228 : qm l'autore, volendo inchiedere
fanciullesca età si piglia. aretino, iii-228 : cittadinesca e popolar brigata, / personaggi
difficultà che vi sono. tasso, iii-228 : a genova ancora sono invitato a legger
lucore', cioè splendore. anonimo fiorentino, iii-228 : immagina queste due ghirlande esser circuncinte
luoghi popolosi e abitatissimi. casti, iii-228 : nel 1782 pietroborgo, mosca e gli
hanno lasciate le macchie. muratori, iii-228 : suol anche scoprirsi il veleno pestilenziale
il pane ed il vino. casti, iii-228 : era [la grippe] fatale
(una pianta). soderini, iii-228 : farà tornar lieta la pianta dell'ulivo
e inganno. francesco da barberino, iii-228 : se a mercatar t'apprendi,
dare più in negligenze. monti, iii-228 : ripeto che, ad onta di poche
noci- mento ti ammazza. soderini, iii-228 : ai nocimenti che sopravvengono dal cielo
per sue penne proterve. serra, iii-228 : frasi sottolineate o copiate di peso
uomo flemmatico. g. averani, iii-228 : nove settimane dopo aver perduto affatto
di semplici linee et assomiglierà. tasso, iii-228 : a genova ancora sono invitato a
. s. bernardino da siena, iii-228 : regola generale è questa, che
entrate e grossa provvisione. tasso, iii-228 : a genova ancora sono invitato a
stomaco dei ruminanti. roseo, iii-228 : il quaglio del capretto che non abbia
pongono piede in fallo. arici, iii-228 : con altissimi stridi e senza mente /
animo che si chiama allegressa. ottimo, iii-228 : dice che quella bellezza che appare
il mio poter pareggi. marini, iii-228 : qui licenziatisi di bel nuovo da
nella chiesa. c. campana, iii-228 : quanto al riunirsi alla chiesa cattolica,
e salutevoli, guariscano. muratori, iii-228 : alcuni medici di gran nome le [
chiamavanla [artemide] milano, iii-228 : ha dovuto interpolatamente continuare quasi due
essa. francesco da barberino, iii-228 : ora tomo a la gente /
tutto intinto da strizzare. soffici, iii-228 : metteva allora fuori con ogni precauzioneil braccio
prop. negativa). cavalca, iii-228 : gli saducei non credevano la resurrezione,
. o. targioni tozzetti, iii-228 : 'aristolochia sipho': foglie cuoriformi,
zione d'onore. a. cattaneo, iii-228 : ogni persona, a misura
. smargiassóne. 1. netti, iii-228 : ah! era meglio ch'io mi
scienze e sulle arti di milano, iii-228 : quelle che soglio loro ordinare, perché
a tossi o catarri. passeroni, iii-228 : vedrete di rado i cacciatori / sottoposti
, riflessione. giacomo da lentini, iii-228 : aggio ritemenza / per troppa sovenenza
il fico, la camia. gioia, iii-228 : il pesce detto sparo a tromba
. f. f. frugoni, iii-228 : salta, balza, carola, s'
sulle scienze e sulle arti di milano, iii-228 : l'acetosella, la beccabunga vera
-rendere fluido. roseo, iii-228 : il quaglio del capretto che non abbia
cose moltissime, / strabellissime monti, iii-228 : intorno al valore de'vostri versi
milano, iii-228 : suol bastare a cotesti infermi l'insalata
così prodotto. a. cattaneo, iii-228 : il divoto servo di maria gio.
guata, come uno tralunato. calandra, iii-228 : ma alcuna volta andava fuori quasi