s'abbaruffa. g. gozzi, iii-141 : ed ecco che le barche approdano co'
albergo / di tanta luce? monti, iii-141 : abitavano nel mio cuore accarezzati e
affabile, alla mano. panzini, iii-141 : un uomo di stile più modesto,
'l mio consiglio pigli. savonarola, iii-141 : disse dio alli angeli suoi, quando
adiuto non posso scampare! savonarola, iii-141 : quando tu cadi e rompiti una
penzolava un cadavere umano. beltramelli, iii-141 : si aprivano le finestre della torre.
un cane da preda. beltramelli, iii-141 : appiattati fra le gambe degli
piuttosto che da altri. leopardi, iii-141 : non potrete fare ch'io non
a la risposta indugio. leopardi, iii-141 : per quanto arda e spasimi di vedervi
; documento, memoria. guicciardini, iii-141 : però, non solamente nell'entrare
il tuo piccolo bamboccio. fanzini, iii-141 : e poi? e poi può nascere
lui il suo paragone. panzini, iii-141 : e poi il bamboccio diventa grande.
tutta / de le ninfe. vasari, iii-141 : tolse giovannantonio... moglie
più di che dolersi. vasari, iii-141 : non avendo più che fare a pisa
: v. conciliarismo. guicciardini, iii-141 : apparì manifestamente l'odio e il
gentil, lor conoscente. vasari, iii-141 : in s. ponziano, luogo de'
, molti il primo. monti, iii-141 : nel momento in che voi e costa
scantonarono dall'altra parte. giusti, iii-141 : tu nello scrivere spingi un po'
ad omaggio: è degnazione. deledda, iii-141 : li aspettava e li accolse affabilmente
filologico -e nient'altro. deledda, iii-141 : zoseppedda, giovane paesana benestante,
, ogni casupola dispersa. beltramelli, iii-141 : essi scendevano dall'islanda, un'
(un uscio). aretino, iii-141 : io, trovato radicchio, ordinarò che
giorno che fanno suo servizio. pallavicino, iii-141 : fu pensato dapprima a constituire una
i nostri gfosso. m. adriani, iii-141 : sei oboli fanno un dracma,
tè nel dopo pranso. muratori, iii-141 : varie erbe possono servire di preservativo
nostri esser non possono. pananti, iii-141 : hanno più agilità che vigore, sono
più espressione che i posteriori. serra, iii-141 : in poesia poi, l'idea
volea cruda. berni, 33-67 (iii-141 ): fra le pianti verdi e tenerine
puntecchiati con ferruzzi. m. adriani, iii-141 : forse fu questo costume antico per
, di carrozze. r. sacchetti, iii-141 : essa ha soppresso il gran ballo
erano di fondazione antichissima. pallavicino, iii-141 : i portoghesi e gli spagnuoli esposero
in fondo, mi diverte. soldati, iii-141 : seguiva jean- nette su per il
eccitino il riso. de sanctis, iii-141 : scompariscono [nella poesia del parini
tutte di superficie fungosa. massaia, iii-141 : restai meravigliato nel vedere quella voluminosa
aggettivale): appassionato. baruffaldi, iii-141 : il boccaccio g. 6, n
mortalità del 1363. b. tasso, iii-141 : se gli miei fasti potessero avere
dello stato della città. siri, iii-141 : questo acquisto ne portò seco in groppa
molto piccoli e duri. idem, iii-141 : sono questi guaiabi di due spezie
a te guatton guattoni. idem, iii-141 : il camasecchi, al quale puzza il
di tutte le sue potenze. labriola, iii-141 : la religione è inevitabile che cominci
'mbascia altre persone di mezzo. sercambi, iii-141 : dilibero, come ad amico e
editto. giuseppe di santa maria, iii-141 : fondò questo vescovado l'apostolo s
il tuo tardar poc'ore. leopardi, iii-141 : nei mali o vostri o di
cor d'odio maligno. bellori, iii-141 : ancorché le cose fin qui narrate pos-
incoronato un giglio. g. averani, iii-141 : quella parola 'sertis '.
ogni cosa al contrario. guicciardini, iii-141 : la quale città il pontefice per
(il tempo). leopardi, iii-141 : per quanto... sia fatto
insino al trentesimo anno. bembo, iii-141 : queste funi o questi ferri o questi
. dimin. innamoratòllo. baruffaldi, iii-141 : chichibio... fu cuoco di
a me porgendo va. spallanzani, iii-141 : molto volentieri ve le comunicherò [le
spinto, pigiato dentro. baruffàldi, iii-141 : * fuscello * vale picciolo ramuscello
nel senso rigoroso della parola. labriola, iii-141 : quando poi, nel corso del
ben detto, giusto. cesari, iii-141 : non trovo che apporre, bene investita
; procedere. francesco da barberino, iii-141 : stando ancor in galea, /
piantagione di limoni. marinetti, iii-141 : la radura di un limoneto chiuso
intellettuali o morali. boine, iii-141 : dico che vi è...
. s. caterina da siena, iii-141 : se la divina grazia non fusse in
-denso, consistente. ramusio, iii-141 : sono dentro [i frutti del guaiabo
acque regie, mestrui. vallisneri, iii-141 : l'acqua forte scioglie l'argento
e molesta che all'aquila. passeroni, iii-141 : ho udito spesso far gran questione
, sicuro. francesco da barberino, iii-141 : tirati verso terra [con la
dai loro propri fratelli. massaia, iii-141 : lasciarono il povero giovane sconciamente ed
dei macelli umani. massaia, iii-141 : il luogo dove era avvenuta la mutilazione
con la panna. ramusio, iii-141 : il mangiare di questo frutto è come
lo circondò. andrea da barberino, iii-141 : comandorono che 'l paese fusse netto
come moneta. m. adriani, iii-141 : forse fu questo costume antico per
due oboli. m. adriani, iii-141 : forse fu questo costume antico per
e ingiustamente oltraggioso. anonimo fiorentino, iii-141 : se noi consideriamo la persona di
. sacramento. a. cattaneo, iii-141 : essendo cristo pontefice eterno e monarca
maniera ingiusta e disonesta. niccolini, iii-141 : farei onta al giudicio dei miei
la personificazione dell'eco. labriola, iii-141 : dovunque l'uomo abbia motivo a
. gridario milanese [melgar], iii-141 : mi commisero le ss. w
tanto osasse e facesse. betteioni, iii-141 : ora un giovane portentoso lancia nello spazio
, precipitandole a basso. santi, iii-141 : nell'interno di queste gallerie noi raccogliemmo
in crisi). casti, iii-141 : questo tribunale di sangue, come il
. gridario milanese [melgar], iii-141 : mi commisero le ss.
degni del suo amore. bellori, iii-141 : non si spaventino [i giovani
la doglia. g. averani, iii-141 : attorniare il collo de ^ vasi con
figli miei con veste equale. bembo, iii-141 : queste funi o questi ferri o
il volto). marini, iii-141 : statasi poscia alquanto senza dir nulla,
. vezzegg. rifrustétto. guerrazzi, iii-141 : il gasperi vinse e...
anche, di errori. spallanzani, iii-141 : la traduzione rigurgita di errori grammaticali
separatamente. gridario milanese [melgarj: iii-141 : mi commisero le ss. w.
caduto. s. carlo da sezze, iii-141 : contrito deve [il peccatore]
. gridario milanese [melgar], iii-141 : illustrissima congregazione, mi commisero le
le traduce in volgare. bellori, iii-141 : avvenne... che andrea per
d'italia la discordia. castiglione, iii-141 : tanto era stremo el freddo che non
sulle scienze e sulle arti di milano, iii-141 : sgombro, tra due ali di popolo
atteggiamento mai notato prima. betteioni, iii-141 : non tardò... a scoprire
tavolini e di scranne. soldati, iii-141 : jeannette, in silenzio, lo fissava
d'inghilterra. a. cattaneo, iii-141 : il distruggersi che fa l'incenso
in cupidità del corpo. musso, iii-141 : nella teologia simbolica [cristo] è
essenziali dell'abito citaristico. gianelli, iii-141 : 'tromba marina': ha una corda
dea. f. f. frugoni, iii-141 : io fui nell'arcadia sovra un
siccome noi di loro. casti, iii-141 : questo tribunale di sangue...
e le badesse. g. averani, iii-141 : quel costume di stritolare e spicciolare
anch'egli lo statuto. cavour, iii-141 : lo statuto ha stabilito che tutti i
di animali da pelliccia. castiglione, iii-141 : questo mercante, sì come egli dice
alto tradimento, è sospeso. casti, iii-141 : • ltre ai tribunali ordinari il
purgherà il capo. a. cocchi, iii-141 : un mediocre rilassamento dell'uvola.
. a. azuni [in monti, iii-141 ]: ho letto sui fogli il decreto
con riprese tardomedievali. manganelli, iii-141 : una visione tardomedievale, quotidiana e