in questi alati accenti. leopardi, iii-107 : non vi togliete la briga di
la giustizia divina. faldella, iii-107 : sua madre convertirebbe un globo terraqueo
assenza o impedimento). faldella, iii-107 : la faranno maestra... quante
a salir rapidamente in aria. goldoni, iii-107 : ed 10 che l'aborriva anzi
e separare. g. gozzi, iii-107 : dissi alquante mie riflessioni intorno alla
guarda, attende e sta. faldella, iii-107 : elenuccia, senti: va via
in su l'adice. aretino, iii-107 : quanta via è di qui là?
o piuttosto all'asiatico. gioberti, iii-107 : nacquero le loro celeri e longinque scorrerie
più di una cosa. leopardi, iii-107 : non vi togliete la briga di aggiustare
siete buono a niente! deledda, iii-107 : non rovinate vostra figlia, dandola
scavare, scavo. vasari, iii-107 : si mise con grandissimo numero di
. -figur. panzini, iii-107 : la gallina padovana... aveva
de la spada? francesco da barberino, iii-107 : tu sia apparecchiato / di drappi
essere. pellico, conc., iii-107 : ella si ricoverava con fiducia presso
agguaglia / qualunque differenza. leopardi, iii-107 : non vi togliete la briga di aggiustare
persona esile e diroccata. faldella, iii-107 : quando poi sarà divenuta vecchia prima
perduto al gioco. parini, giorno, iii-107 : fai che a lei presente /
e di buon uomo. goldoni, iii-107 : il mio genitore è un bravo economo
vivo, di entusiastico. panzini, iii-107 : pranzo, diremo così, non più
premio si corrompe. m. adriani, iii-107 : né nodo d'amicizia o fede
ferroviarii certo allora acquistati. soldati, iii-107 : la mamma nervosamente sfogliava un orario
scudisciono. s. bernardino da siena, iii-107 : alcuna volta si dura fatica per
con me. pellico, conc., iii-107 : ella vede con rassegnazione il suo
, paludato. francesco da barberino, iii-107 : tu sia apparecchiato / di drappi
per conferire alla digestione. pananti, iii-107 : queste terribili bestie [le locuste]
raddoppiassero il gracchiar loro. menzini, iii-107 : prendono [le gru] nel rostro
. - anche assol. cavalca, iii-107 : fu [gesù cristo] odiato,
. s. bernardino da siena, iii-107 : la donna... starà
. s. caterina da siena, iii-107 : [l'jamor proprio accieca l'anima
conferire sfumature azzurrine. mazza, iii-107 : uno spirto / dispiccasi di zeffìro soave
dall'etere, / incatenati. faldella, iii-107 : la madonna, la più alta
meno incomodata dalla particolare. pananti, iii-107 : nei loro movimenti incomodano orribilmente il
in tal periglio son condotto. gioberti, iii-107 : i più dei moderni francesi,
que'caratteri si concatenino? cesari, iii-107 : or vatti indovina il perché dante
non se n'infetti. muratori, iii-107 : la maggior parte de'fornai s'infettò
paura. s. caterina da siena, iii-107 : [l] 'amor proprio accieca
-preliminare, antecedente. pallavicino, iii-107 : quel della cena essere stato un
aurora i) cielo inostra. mazza, iii-107 : la gran forza / rifolgora del
-di animali. pananti, iii-107 : un animale pericoloso, che s'introduce
, uno strumento). muratori, iii-107 : toccherà poi a i medici l'osservare
corpo n'è invasato. giordani, iii-107 : cupidità smodata di vittorie e di
per preferenza la salamandra acquaiola. mazza, iii-107 : vendetta [di giove] piomba
era quasi tutto sasso. lastri, iii-107 : avendo un fattore messo alla prova
gocciole sovra la terra. milizia, iii-107 : l'incisione coll'acqua forte è quella
, delle gole leccarde. colletta, iii-107 : [stava] il re sul trono
l'entrate anche in comune. muratori, iii-107 : in firenze l'anno 1630 la
. costellato, contrassegnato. tecchi, iii-107 : tutta la sua vita, così cocciuta
io qui con dolore. guicciardini, iii-107 : essendo ancora a rimini..
come le umili miosotidi. zendrini, iii-107 : miosotidi calpeste / da tutti e ad
con molto artifizio conteste. leopardi, iii-107 : non mi posso lagnare altro che di
, ombre di diletto. de sanctis, iii-107 : sono ideali morti, vivi solo
fattizia è sempre bianca. santi, iii-107 : nei luoghi riparati dall'acqua noi
che perde una persona cara. leopardi, iii-107 : non mi posso lagnare altro che
guai. s. bernardino da siena, iii-107 : iddio abita in cielo ne'luoghi
bonissima robba è nondimanco. bellori, iii-107 : in venezia nondimanco più che altrove
soccorrere, i ciciliani. boccalini, iii-107 : l'aver egli indotti i popoli
). ulloa [guevara], iii-107 : le prediche o istorie o favole
morte originar la vita. niccolini, iii-107 : la differenza degli odierni dialetti non
parte della loro lunghezza. vasari, iii-107 : si gettarono le prime pietre de'
specchio d'acqua. carena, iii-107 : 'pana ': è una grossa trave
della mia passata condotta. leopardi, iii-107 : questo vi dico da senno, perché
in luogo gli aveva ridotti. tortora, iii-107 : una scrittura, che andò attorno
gli uomini del paese. pananti, iii-107 : un animale pericoloso che s'introduce
. s. carlo da sezze, iii-107 : fratello, nel luogo dell'orazione,
essergli noto. de dominici, iii-107 : acciocché io faccia parola di tutto
qualcosa a essere altrove. dossi, iii-107 : era un pigìo di eredi. i
condizione); eletto. tortora, iii-107 : per le cose della lega fu avuto
dalla forza de'venti. pananti, iii-107 : talora precipitan [le locuste]
de te è ditta. cavalca, iii-107 : fu... la pena di
quei confini che questi. tortora, iii-107 : per le cose (iella lega fu
giacinto azzurro di quei doppi. beltramelli, iii-107 : si incamminò verso l'uscita dell'
capelli e bagnata le vesti. roberti, iii-107 : le prime voci dell'uomo nato
. b. fallaci [in lacerba, iii-107 ]: tiro fuori il pane che
le pronosticano longa vita. koberti, iii-107 : l'ettmulero... dice che
ombra segnata col tiralinee. idem, iii-107 : a milano comandano i fascisti e a
governo della rivocazione di cosimo. guicciardini, iii-107 : al desiderio e alla speranza del
sprezzo. pellico, conc., iii-107 : maria è chiusa nel castello (
-punizione, castigo. fagiuoli, iii-107 : io ne veggio più d'uno alla
rifolgorò sul sacro corpo. mazza, iii-107 : uno spirto / dispiccasi di zeffiro
uom ch'avea peccato. musso, iii-107 : che diremo poi della croce,
tutta la sapienza del mondo. moretti, iii-107 : distribuivano con la bocca piena.
palazzo reale. g. averani, iii-107 : sceglievano tutti giovani belli, avvenenti,
... / impertinenti. betteioni, iii-107 : egli sa bene che il foscolo
un periodo storico). zendrini, iii-107 : i pochi fiori ch'egli..
sciupato, deperito fisicamente. faldella, iii-107 : quando poi sarà divenuta vecchia prima
come grani nel vaglio. leopardi, iii-107 : or dio sia benedetto poiché voi
è la più selvaggia lamenti storici, iii-107 : lassa, aimè, ché caravazo /
luccichio. soffici [in lacerba, iii-107 ]: la luce esplosa nel sipario blugrigio
un materasso, ecc. faldella, iii-107 : la birichina incelata, col capettino riverso
del re di raona. sercambi, iii-107 : sentendo i fiorentini tale somosione in
sonolente. ulloa [guevara], iii-107 : quando alcuno volesse svegliare un sonnolento
rifulgere con maggiore splendore. ottimo, iii-107 : come il sole si mostra molte fiate
fatto la proprietà territoriale. gioberti, iii-107 : gli ottantasei spartimenti del territorio francese
una tenzone. giacomo da lentini, iii-107 : madonna, in voi nonn. aquistai
-sportellino. gherardi, iii-107 : giugnendo alla porta del giardino, pichia-
b. fattaci [in lacerba, iii-107 ]: al riposo ci s'appoggia contro
il motivo ornamentale). cavour, iii-107 : nel sanare una tassa, colla quale
pause, neume o stanghette. gianelli, iii-107 : 'stanghette': ogni pezzo di
e gelosa ardo. m. adriani, iii-107 : lo seppellirono, senza che alcuno
spirito, e melense. fagiuoli, iii-107 : per quello svenevole modaccio / in
forma della terra. santi, iii-107 : nei luoghi riparati dall'acqua noi raccogliemmo
lusingato di dar risposta vera. leopardi, iii-107 : non vi togliete la briga di
uso antifrastico). gherardi, iii-107 : il vetturale, che vedea l'arcivescovo
giovamento positivo all'industria. cavour, iii-107 : se poi, quando tratteremo dei dazi
-anche sostant. bembo, iii-107 : il papa medesimo, che di tutta
la predixono. ulloa [guevara], iii-107 : con questa alterazione che lo infermo
buche sotterravano l'anfore vinarie. lustri, iii-107 : l'arte vinaria degli antichi romani