levare colle mani. g. gozzi, ii-277 : quel vostro bel sole ci abbrustolisce
uno spedale di pazzi. baretti, ii-277 : salì in una sedia di posta sola
agitate da continue smanie. deledda, ii-277 : passò una notte agitata, sognò
protendeva al margine del cappello. idem, ii-277 : anello (della chiave),
niuna. pellico, conc., ii-277 : quando parlava in questa guisa io
filosofi ad attraversarlo. g. gozzi, ii-277 : questo non mi potrete negare che
il carattere de'francesi. cesarotti, ii-277 : ciò fa ch'io mi contento
da almea, da paggio? ojetti, ii-277 : il vecchietto continua a ballonzolar sull'
, per dispetto). verga, ii-277 : si lagnò sul serio...
di cartucce nel barile. panzini, ii-277 : al castello della faggiola, per
celeste, di bianco. moravia, ii-277 : come potevano infatti piacergli quelle gambe
stor. visdomino. guicciardini, ii-277 : il duca di ferrara...
-figur. b. davanzali, ii-277 : e recitato che gli è..
gainvillea. ojetti, ii-277 : m'appare di là da un muro
, caldissima e soffocante. bocchelli, ii-277 : eravamo in bonaccia in una zona
vuole il mio cannocchiale. bocchelli, ii-277 : era una nave abbandonata, un
per scherzo. lorenzo de'medici, ii-277 : pel vicinato molto si canzona,
dimostrazioni. b. davanzali, ii-277 : gli bisogna trovare e pregare chi
causa comune: allearsi. monti, ii-277 : o l'inghilterra dovrà per forza accettare
! / sentirla / tossire. bocchelli, ii-277 : eravamo in bonaccia in una zona
a una mia chiamata. bocchelli, ii-277 : era ima nave abbandonata, un
, non ho altro. panimi, ii-277 : veniva il compare o la comare.
terra conoscendo l'anima. leopardi, ii-277 : moltiplica più volte l'effetto..
artificiosa connessione si confanno. leopardi, ii-277 : [l'interesse] per li fortunati
frutto è grande. lorenzo de'medici, ii-277 : la nencia a far covelle non
al suo criterio ancor fanciullesco. panzini, ii-277 : gero- limino amministrava il comune con
tanta competenza in somma. verga, ii-277 : sembrava davvero una principessa. d'
(un potere). sarpi, ii-277 : da quali [le ragioni sopra quel
, turbamento, inquietudine. folengo, ii-277 : tace iesù, né a quel delir
non soffrivano come lui. orioni, ii-277 : l'esercito nemico era demoralizzato, la
moneta. bibbia volgar., ii-277 : se la via vi sarà molto lunga
anche un'esperienza). serra, ii-277 : anche in mezzo al rancidume enfatico
degli uomini. pellico, conc., ii-277 : conosco i miei difetti, e
nociva alle coltivazioni. soderini, ii-277 : il sito dei poponi dee essere del
, le gambe stecchite. moravia, ii-277 : la donna era veramente sgraziata,
timore, paura. d'annunzio, ii-277 : un dio nudrito di fuoco / e
è ringraziato così bene. metastasio, ii-277 : eccoti, cleonice, al duro passo
da ciascuno animale dolcezza gioconda. boccalini, ii-277 : col sangue e fino all'emissione
ai danni dell'altra. leopardi, ii-277 : omero ottenne di potere introdurre nel
de'protestanti in germania. boccalini, ii-277 : la plebe... col brutto
all'impresa. pellico, coite., ii-277 : si lasciava dire ch'egli era
autorizzato. colletta, ii-277 : fece decreto che, stampato nella
vincita, si ritornasse salvo. pallavicino, ii-277 : fu ciò apertamente ordinato intorno alle
del sovrano o della patria. verga, ii-277 : ora che t'ho insegnato la
provocare ferita o lesione. boccaccio, ii-277 : d'una freccia, nel petto,
nella sala. lorenzo de'medici, ii-277 : ell'ha la cotta pur di dommaschino
. benvenuto da imola volgar., ii-277 : l'altro serpente si chiama emorois,
anco tal volta frombolava. guerrazzi, ii-277 : un giorno egli la volle picchiare,
quei di sotto al ponticello. boccaccio, ii-277 : d'una freccia, nel petto
e in vulgare. b. davanzati, ii-277 : a basso nascono questi [versi
un'influenza gravosa. cesarotti, ii-277 : ma nella mia mediocrità il più picciolo
campestri comunali. colletta, ii-277 : fu visto la utilità delle guardie cittadine
appartiene ad animale feroce. alberti, ii-277 : chi desiderasse ricchezza per non be-
porse al mio lamento. segneri, ii-277 : il mio cuore ornai divenuto qual
pasticci, nei guai. monti, ii-277 : non so comprendere come i fratelli
con valore illativo. berti, ii-277 : mala cosa la improbità d'uno,
giovanni da samminiato [petrarca], ii-277 : io sono invecchiato ed incanutito.
di s. bonifacio. barilli, ii-277 : quando incrociamo le acque dalle quali
subito queste manifestazioni indecorose. bratteati, ii-277 : fece, con pietosa ingenuità,
la fascia d'ogni tormento. moravia, ii-277 : quelle natiche sproporzionate...
'nfastidire né a rincrescere. savonarola, ii-277 : che vuol dire che il zuchero
. inghiottito, trangugiato. giannone, ii-277 : accadea disputarsi sopra simili soggetti di
ogni nostra operazione in bene. ottimo, ii-277 : l'anima, ch'è una
di non conoscere ragione. ottimo, ii-277 : la volontade è nella parte intellettiva dell'
non per re di navarra. foscolo, ii-277 : s'intrica la mia lingua,
primo introito suo si lamenta. battista, ii-277 : quella parte, che precede il
conferenze. foscolo, gr., ii-277 : pregavi lenta l'invisibil parca / che
albergo a'membri miei. d'annunzio, ii-277 : l'oscuro giacinto / del mio desiderio
. leggermente. parini, giorno, ii-277 : l'aura estiva del cadente rivo /
alcid'e epaminonda a tebe. alberti, ii-277 : quale stolto non sente che lo
l'acqua piovana vi covi. idem, ii-277 : siano i solchi con la vanga
saperne studiare gli umori. verga, ii-277 : don candeloro... non poteva
la mediazione degli alleati. monti, ii-277 : o l'inghilterra dovrà per forza accettare
gioconde ne dicea. m. adriani, ii-277 : fabio massimo più fu gradito a'
bene inseme. lorenzo de'medici, ii-277 : è [la nencia] più
lupo è preda. i. nelli, ii-277 : chi è minchion suo danno,
bestie e poi proseguirò. rovani, ii-277 : oro e argento egli convertiva poi
lo merito della pena? savonarola, ii-277 : per la natura della mutabilità dell'uomo
dà tale inclinazione. delfico, ii-277 : sotto la parola natura si vuol intendere
-sostant. nardi, ii-277 : i reverendissimi e filippo strozzi volevano
quale posero nome ascanio. guicciardini, ii-277 : contra af quali [ai veneziani]
un poco. andrea da barberino, ii-277 : elia gli conoscea ricchi e di gentili
. non mi guardare. serra, ii-277 : oriani cominciò a scrivere in un
oreficeria in firenze. documenti visconti-sforza, ii-277 : coverte da cavagli et altro abigliamento
di lode. b. davanzati, ii-277 : tutta quella lode dura un dì o
una donna. lorenzo de'medici, ii-277 : pel vicinato molto si canzona,
la cenere; cenerone. giuliani, ii-277 : oggi vo'far il bucato..
ti mostrerò. lorenzo de'medici, ii-277 : pel parentado molto si ragiona; /
ammirarlo moltissimo. lorenzo de'medici, ii-277 : io son sì pazzo della tua
molto leggiadra. lorenzo de'medici, ii-277 : la nencia mia, che pare un
persona propria. lorenzo de'medici, ii-277 : io son sì pazzo della tua
sustanza delle cose. b. davanzati, ii-277 : 1 versi e le canzoni.
biglietto. rinaldo degli albizzi, ii-277 : la poliza di mano di maso
a buon porto per aprirla. monti, ii-277 : la mia convalescenza è già a
all'ultima rovina loro. galdi, ii-277 : molti filosofici scrittori hanno già prima
questo gatto nelle stelle. pedemonte, ii-277 : oh quai preclari / vati ch'io
30. 000. rinaldo degli attizzi, ii-277 : nonestante che abbiamo a'soldi 1500
, un prodotto). montanari, ii-277 : non essendo più prezzabili le cose
proavo nostro duca iohan galeaz. guicciardini, ii-277 : al marchese di mantova si arrenderono
e vendita si osserva. delfico, ii-277 : sotto la parola natura si vuol intendere
articoli e alcune altre particelle. stigliani, ii-277 : elle affermano che, perché non
3. movimento. " ottimo, ii-277 : lo intelletto si è immobile, come
con intenzione malvagia. giannone, ii-277 : i savi giunsconsulti romani, quando
le pene del colpevole. alberti, ii-277 : qude stolto non sente che lo
la nostra servitù. de marchi, ii-277 :. nella democratica eguaglianza dell'appetito
le stelle oggi chiamasti. arici, ii-277 : troppo era del vergine / non mortai
ragionevole pittore de'suoi tempi. lanzi, ii-277 : sassone di nazione, venne a
-assol. giuliani, ii-277 : quegl'infelici... forse aspettano
a la ricisa. lorenzo de'medici, ii-277 : pel vicinato molto si canzona /
. alto, rilevato. soderini, ii-277 : in quello spigolo, che sarà il
ribollente di spuma rosea. barilli, ii-277 : intorno a noi il tirreno ribollente
che vi si legge. pascoli, ii-277 : 1 fiumi sono lo stige,
un insegnamento. b. davanzati, ii-277 : di quel saggio parlare del tuo
una ritortola. lorenzo de'medici, ii-277 : ho fatiche assai, e pur sopportale
del volto. bandello, 3-4 (ii-277 ): retro il tutto negava e diceva
mal te sanator pietoso. vittorelli, ii-277 : tu, in vaga mascheretta / sedendomi
che sieno al mondo. lanzi, ii-277 : sassone di nazione, venne a
(un terreno). soderini, ii-277 : ricercano [i poponi]..
che segue la nave. barilli, ii-277 : quando incrociamo le acque dalle quali è
lo suo schezzale. lorenzo de'medici, ii-277 : ell'ha la cotta pur di
la scia schiumosa della nave. barilli, ii-277 : quando incrociamo le acque dalle quali
essa facilmente le acque. giuliani, ii-277 : oggi vò far il bucato..
sdilinquissi nelle tenerezze avite. verga, ii-277 : la violante... sembrava davvero
, un debito). monti, ii-277 : è verissimo che esiste una carta che
da lungi la torre. idem, ii-277 : un dì andòe elia di fuori della
dato noia. lorenzo de'medici, ii-277 : la m'ha sì concio e 'n
(la libertà). nardi, ii-277 : i fuoriusciti dall'altra parte volevano che
di smistamento). de marchi, ii-277 : c'era ancora della gente che,
: erbaggi e vasi. panzini, ii-277 : al castello della faggiola, per
corpo agile o destro. delfico, ii-277 : se in fatti sotto la parola
più rialzata della porca. soderini, ii-277 : non rifiutano [i poponi] ancora
condizionato dall'influsso astrale. ottimo, ii-277 : chiaro appare che la volontade non è
i dicti beni si restituissero. idem, ii-277 : parendo esser gran vituperio del comune
-condizionato dall'influsso astrale. ottimo, ii-277 : se lo intelletto non è suddito alli
tu certo dio onnipotente, sempre giannone, ii-277 : i savi giurisconsulti romani, quando ac-
, la passione, una condizione delfico, ii-277 : quella forza vitale e produttiva, per
teismo o ai teisti. ardigò, ii-277 : la metafisica teistica,...
essere appieno determinato e realizzato. ardigò, ii-277 : la metafisica teistica...
la dogliosa infausta valle. panzini, ii-277 : al castello della faggiola, per
mai non suol'accadere. bareni, ii-277 : venne a londra, si rinserrò con
francese temendo di essere trafficati. mazzini, ii-277 : ci affacciarono la libertà [i
a uno svelamento. soffici, ii-277 : quando ho ripensato a quella mattina,
gli appella. berni, 26-9 (ii-277 ): la rocca per usanza non s'
con molto detrimento loro. ojetti, ii-277 : era un gran valdese, presbite,
, forse mi va cercando. foscolo, ii-277 : chi a pugnar vuol meco accingersi
del liquido un contenitore. giuliani, ii-277 : allora vi s'incomincia a versare de'
non ch'io la chiame. delfico, ii-277 : sotto la parola natura si vuol
purezza forse troppo metafisica. comisso, ii-277 : 1 suoi occhi erano di una
(le lacrime). tozzi, ii-277 : isola era rimasta la stessa, sempre
di livello superiore. periodici popolari, ii-277 : esami e sopraesami, licenze, lauree