. b. croce [basile], ii-248 : certo è che ognuno pesca,
a roma. b. davanzali, ii-248 : la cera bronzina e 'l pelo
accreditati in questo secolo. segneri, ii-248: mi caderebbe questa mattina in acconcio
. b. croce [basile], ii-248 : certo è che ognuno pesca,
frutto abbondantemente. berni, 24-57 (ii-248 ): poi ne l'arato campo
cfr., viceversa, leopardi, ii-248 : « il nostro arrostire...
la primavera. b. davanzati, ii-248 : l'aria, per le spesse
alle baccanti. d'annunzio, ii-248 : una forza selvaggia e sacra, /
bieco lustro negli occhi. soffici, ii-248 : solo qualche volta m'imbattevo sul
anche al figur. serra, ii-248 : lo scrittore di quel proemio saprà
, rendere biscotto. soderini, ii-248 : si mette quella schiacciata [di pan
, che si sarebbe introdotto tati, ii-248 : la cera bronzina e 'l pelo ricciuto
perché la materia abbonda. verga, ii-248 : il suo medico, il
. - anche sostant. guittone, ii-248 : oh quanti, beni pugnando, /
, mettiamoci alla cappa. bacchetti, ii-248 : uragano doppiando capo horn all'andata
di molti altri animali velenosi. tasso, ii-248 : volentieri mi caverei sangue, e
strada detta delle pappe. milizia, ii-248 : 'cavalcavia'. arco fatto a similitudine
terrapieno un gran cavaliere. milizia, ii-248 : 'cavaliere'. eminenza di terreno fatta
più andare in cavallerizza. milizia, ii-248 : 4 cavallerizza '. luogo spazioso
per sollevare i pesi. milizia, ii-248 : 4 cavalletta \ macchina composta di
e'tre primi cavalletti. milizia, ii-248 : 'cavalletto'. composto di tre travi
ma 'gabbia '. milizia, ii-248 : 'cavea'. specie di grotta sotterranea a
cortile di monte cavallo. milizia, ii-248 : 4 cavedio '. nome latino di
che adornano le basi. milizia, ii-248 : 'cavetto o guscio'. parte della base
d'una lepre. d'annunzio, ii-248 : una forza selvaggia e sacra, /
schioppettata fra i fichidindia. bocchelli, ii-248 : uragano doppiando capo hom all'andata
; difensore, campione. guittone, ii-248 : a la chiesa tu defensióne / e
scorrettezza, indelicatezza. guittone, ii-248 : en ciascun mendo e defetto / t'
sacro zelo e sdegno. arici, ii-248 : già di fiaccole il tebro divampa
si confessa nella orazione. ottimo, ii-248 : o uomini, perché ponete il
doma. b. davanzali, ii-248 : [i britanni] le ingiurie non
; rivista, giornale. vallisneri, ii-248 : un caso notabile è nelle efemeridi
entrassino nella medesima confederazione. sarpi, ii-248 : in francia in molte parti del
di san cipriano. giusti, ii-248 : assuefatto a mandar l'estro sulla falsariga
che l'avevano applaudito. verga, ii-248 : essa parlava gaiamente della morte nel
: annoiare, affliggere. giovio, ii-248 : son certo che li perversi cervelli de'
di un sangiaccato. sanudo, ii-248 : a dì 15 era filtrato li uno
, esperto. a. verri, ii-248 : lo segue marco antonio al pari di
e la vita nostra. aretino, ii-248 : usiamo ancora la estrema virtù de la
quel fortore di camera. d'annunzio, ii-248 : le femmine belle / e lente
avessero una roba alla zannette. verga, ii-248 : all'uscire di casa roccaglia,
parole malevole e denigratorie. giusti, ii-248 : chi non si sente montare i '
pelle, non usava. boccaccio, ii-248 : il ferro era quadrato e affusolato,
, 65: al prelato apparbocchelli, ii-248 : il timone non governava, la nave
come un olio. de marchi, ii-248 : adesso credo che il più grosso sia
de la persona ». boccaccio, ii-248 : quand'ella il dardo per l'
buongustaio. periodici popolari, ii-248 : ora i buon gustai sono falliti
, tutti gli affetti. roberti, ii-248 : immagini ognuno i più cari modi
nel tragitto esser sicuro? foscolo, ii-248 : gemi tu pure; e il gemito
misteriosamente; all'improvviso. giovio, ii-248 : certo poi ch'io ho fatto prova
4. incavarsi. beltramelli, ii-248 : le braccia ridotte al nodo del gomito
strana ferocità di quei terreni. tozzi, ii-248 : inciampicavo tutte le volte che scendevo
i premi. a. verri, ii-248 : quegli che mostra il volto alquanto rosso
e infuriassero lui. d'annunzio, ii-248 : le femmine belle / e lente
come un mostro marino. bocchelli, ii-248 : il timone non governava, la
si intabaccano di giovani. della casa, ii-248 : ben coperto con un mantello
della lavanda. giuseppe di santa maria, ii-248 : il giovedì santo si fece dall'
; dottrina. francesco da barberino, ii-248 : vo'che tu sappi / ch'
. b. davanzali, ii-248 : affermano nelle notti serene vedervisi il chiaror
vivandiera al mio esèrcito. panzini, ii-248 : la signora servì la limonea.
di ogni linguaggio). filangieri, ii-248 : uno degli errori del nostro secolo
la dimora in venezia. filangieri, ii-248 : trascurando la lingua dei segni,
liberate, vengono i lochi. vallisneri, ii-248 : non essendo comparso lo scarico de'
di un animale). prati, ii-248 : se il fanciul col suo fuscello /
emisfero nostro. a. cattaneo, ii-248 : il foglio manuscritto, degno parto di
che si crepa. della casa, ii-248 : scrivo a digiuno a sei ore
di serpente. berni, 24-57 (ii-248 ): dove bavardo re fu seppellito
accerchiava la botte. periodici popolari, ii-248 : eh! l'ho visto sì [
mediocre danno nel ritirarsi. pananti, ii-248 : sarà bene che non mediocre merito esista
sono distinte. f. casini, ii-248 : sei talor fatto [o sangue di
il gatto e s'arronciglia. forteguerri, ii-248 : vienmi attorno miaulando il gatto.
/ de l'amore. deledda, ii-248 : l'immagine ardente di lei,
a timoneggiare lo stato. galdi, ii-248 : la prussia... non
di tutte le confusioni cristiane. guicciardini, ii-248 : se bene quel re [d'
dittamo e la panacea. vittorelli, ii-248 : chi negar puote le ginestre e tellere
materno. bandello, $-ded. (ii-248 ): se la lingua tosca mi fosse
ci manda ». b. davanzati, ii-248 : 1 vicini a'galli gli somigliano
e povera e superba. alberti, ii-248 : quelli che in vero erano dotti
disegnarsi distintamente cose minutissime. bartolini, ii-248 : con terre naturali, colorate,
materia prima. francesco da barberino, ii-248 : vediam lo lin per lontane ovre
. dimin. pacchina. batacchi, ii-248 : così scolar sorpreso dal timore / di
gnuzzo tornò pacificato e amorevole. panzini, ii-248 : il fiaccheraio era pacificato. cicognani
corregidore. giuseppe di santa maria, ii-248 : il giovedì santo si fece dall'arcivescovo
schiacciata sotto la cenere. vasari, ii-248 : condusse a perfezione quelle figure,
altro dietro parandola inanzi. giuliani, ii-248 : il meglio è di andarle sempre
e qualche regaglia. f. casini, ii-248 : sei [sangue di cristo]
nella spagna chiamano caranfoli. soderini, ii-248 : il pepe erbaceo d'india è di
, in mala fede. giovio, ii-248 : poi ch'io ho fatto prova dell'
concede, che permette. guicciardini, ii-248 : seguitò il cardinale, più tosto non
tuttora ubidente. francesco da barberino, ii-248 : vo'che tu sappi / ch'
cencinquanta mila. g. prati, ii-248 : se il fanciul col suo fuscello /
un picchio trentun cardinale. giuliani, ii-248 : quando vengon [la castagne]
-tenue, fioco. ojetti, ii-248 : s'era d'inverno e il pigro
di color d'oro. soderini, ii-248 : i pomi d'oro sono pianta che
, t'ha contraffatto. forteguerri, ii-248 : porta invidia al semplice villano /
-peggior. postàccio. giuliani, ii-248 : que'ripari (pianelli o roste o
, tagliato via. cavalca, ii-248 : dice poi s. giovanni nella predetta
un pensiero). delfico, ii-248 : se sventuratamente non si vide compimento
prevalesse et ingrossassero tonde. menzini, ii-248 : mira qual splende il cielo e
cantàro altre cose altri poeti? delfico, ii-248 : se sventuratamente non si vide compimento
corso ordinario de'studi. lanzi, ii-248 : dicesi che, pregato di
della missione del sangue. vallisneri, ii-248 : fu assalita [la donna]
petti animo immenso. d annunzio, ii-248 : una forza selvaggia e sacra,
gusto e pungente acutezza. idem, ii-248 : è pepe più risentito e pungente et
ingegno bizzarro e vendicativo. tasso, ii-248 : il vedermi assomigliare a la sirena
crescente religione venissero a perire. siri, ii-248 : varie e ripugnanti fra di loro
diligenza. -rifl. cavalca, ii-248 : quelle che s'adomano e raffazonansi e
esposto in precedenza. ottimo, ii-248 : qui manifesta 'l nome suo e suo
ben caratterizzata azione politica. niccolini, ii-248 : la scena ch'ei [ludovico il
. benvenuto da imola volgar., ii-248 : aveva comandato simintendi, 3-74
stabilire una relazione. guerrazzi, ii-248 : abbiamo creduto avere col nostro affetto
cupido e tenace e lamentevole. restoro, ii-248 : uno bello omo cum belli atti
gentilezza non ricerca retribuzione. delfico, ii-248 : più troveremo palpabili queste verità,
originale per renderlo visibile. moravia, ii-248 : il gioco, così, si presentava
scossi; rosta. giuliani, ii-248 : que'ripari (pianelli o roste o
bene per tale uso. giuliani, ii-248 : que'ripari (pianelli o roste o
sentimenti e affetti. ottimo, ii-248 : qui nota che invidia arde il sangue
clausi specchiavano in quello. giuliani, ii-248 : saltano [le castagne]
(un vino). soderini, ii-248 : è pepe più risentito e pungente et
. benvenuto da imola volgar., ii-248 : pareva a tutti 1 cavalieri generalmente
: andare tutti perduti. giuliani, ii-248 : saltano [le castagne] tutte nella
ant. riscattare. folengo, ii-248 : sin qui trionfato hanno quei tiranni /
e pezzi di schiacciata. malaparte, ii-248 : dov'è l'odore delle stiacciate e
sospirando gien con guai. verga, ii-248 : all'uscire di casa roccaglia, in
a'senatori poveri giovò. lemene, ii-248 : amore? ah mostro infido, /
, un astro). foscolo, ii-248 : già semi-spenta lampada / luce all'or-
che lo di- fendessono. siri, ii-248 : varie e ripugnanti fra di loro erano
scudo / giasone dispiegò. vittorelli, ii-248 : qual arco illuluzionari francesi nel settembre
ossige datoci. battista, ii-248 : in questa [dedica] altro avviso
, non potendo sguernirei posti. colletta, ii-248 : cercando altrove ricompensa di gloria e
iddio mi diè una figlia. gozzano, ii-248 : divisi i bei capelli / in
, provare una sofferenza. segneri, ii-248 : io so che meco voi tratterete con
li soci porci levroxi. restoro, ii-248 : uno bello omo, cum belli atti
(il gioco). moravia, ii-248 : il gioco... si presentava
, sobbalza, s'affonda. bacchelli, ii-248 : il timone tentare un po'
, poggierò, poltrone. bacchelli, ii-248 : il timone non governava, la nave
molto protratto nel tempo. giuliani, ii-248 : quando vengono giù [le castagne]
(un senso). brancati, ii-248 : ebbe l'impressione che udito, vista
nelle bocche degli uomini. vasari, ii-248 : un elia che, col vaso d'
da una volta testuginata. milizia, ii-248 : vitruvio accenna cortili di diverse forme
perché vi erano quattro colonne. milizia, ii-248 : cavedio. nome latino di cortile
- anche: invettiva. giovio, ii-248 : certo poi ch'io ho fatto prova
fare tale spesa. b. davanzali, ii-248 : quell'oceano genera perle, ma
in un'espressione artistica. ojetti, ii-248 : spesso a boito sembrava che i versi
: la ferita prodotta. boccaccio, ii-248 : mensola allor fu lieta di quel tratto
. papa [in lacerba, ii-248 ]: la concezione di bismarck aveva
nella svinatura. rinaldo degli albizzi, ii-248 : forese sta nella vinaccia. =
, ecc.). boccaccio, ii-248 : ella il dardo per l'aria vedea
p. papa [in lacerba, ii-248 ]: la guerra nostra colla turchia.