panca dai bracciuoli scolpiti. moravia, ii-239 : il corpo... si abbandonava
si ragionerà in altro luogo. idem, ii-239: presa la cura della fabbrica di
silenziosamente alle faccende solite. soffici, ii-239 : doveva [mia madre] pensare
per adoperarla in questo. idem, ii-239 : dopo un mondo di fatiche e
più che ne poteva. soffici, ii-239 : le disgraziate donne costrette dalla povertà ad
ceneri e di rovine diventata. conciliatore, ii-239 : ti fanno raccapricciare gl'immensi ammassamenti
del petto tuo disgombra. segneri, ii-239 : oh quanti amici colà ci stanno attendendo
un ricco e prezioso museo. conciliatore, ii-239 : andiamo frugando nei magazzini delle anticaglie
più cosa si voglia. giusti, ii-239 : son cose arci verissime ch'io
abitante di arezzo. guittone, ii-239 : ahi, dolze terra aretina, /
, vestito a bardasso. d'annunzio, ii-239 : il bardassa trae per le scale
spada: nella scherma. carena, ii-239 : battere la spada, è il premere
trita / la sua biada. panzini, ii-239 : era una bestia eroica la sua
parini, 630: assai per ii-239 : orrore delle città / terribili, quando
anche su argomenti futili. giusti, ii-239 : se avessi l'uso di quei tanti
nemmeno lontane di anni. bacchetti, ii-239 : il padre, cappellaio come lui
che non poteva scansare. tommaseo, ii-239 : voleva il padre arruolarlo alla milizia
balneari che destano tammirazione. bocchelli, ii-239 : aveva negozio in un popolare «
che di promesse e fole. aretino, ii-239 : dove è la certezza, con
la cittadella della fede. bacchetti, ii-239 : un collegio elettorale che fu cittadella di
deputato del nostro collegio. bocchelli, ii-239 : il padre, cappellaio come lui
carta e lampioncini alla veneziana. soffici, ii-239 : era assai se guadagnava-una mezza lira
denso e più vasto. bocchelli, ii-239 : la sua azienda nel « dopoguerra »
per curiosità, senza disturbarvi. giusti, ii-239 : mi son trovato spesso, o
due 10 impiega meglio? leopardi, ii-239 : ogni minima negligenza dello scrittore inevitabilmente
contenute in sospensione. de marchi, ii-239 : deposito di ètere delle fate per
cari e indispensabili. guittone, ii-239 : fero -lo ben tanto ne pare,
il paese. a. verri, ii-239 : ed a me rimproveravano la barbara
ed è vantaggio perderli. boccalini, ii-239 : la legge maomettana...
biasimevole, degnodi riprovazione. cavalca, ii-239 : per le quali tutte cose voglio conchiudere
si diguazza nella sentina. cesarotti, ii-239 : odi che soffia / l'asciutto
con uso impers. capponi, ii-239 : con tuttoché piovesse e dilagasse forte
. ant. dominare. guittone, ii-239 : ahi, dolze terra aretina, /
e vano. francesco da barberino, ii-239 : è degna cosa che perda la
appresso alli nimici. a. verri, ii-239 : a me rimproveravano la barbara desolazione
apparire, manifestarsi. beltramelli, ii-239 : scoperta era la bella fronte diritta
né sale né olio. folengo, ii-239 : voi siete a tór de le decime
tesoro della regina disadorna. bocchelli, ii-239 : quando seppe che in turchia era
e fissazione di confini. beccaria, ii-239 : se si facciano...
quadrupede. a. pucci, ii-239 : ci ha bestie fatte a modo d'
che la ricchezza al malvagio. cesarotti, ii-239 : a mille / cadon gelate stille
compianto di donne. a. verri, ii-239 : incominciò... un gemito
punto donna di riputazione. pananti, ii-239 : le domandò con rancore perché una gentildonna
[ecc.]. giusti, ii-239 : quella classe di georgofili...
ambra. b. davanzali, ii-239 : nel mare per le prode e reflussi
il rendeva. a. verri, ii-239 : fra gli archi appariva quasi splendido
come in una nube. d'annunzio, ii-239 : i fuochi della lussuria / brillano
ridicola della vecchia sintassi. moravia, ii-239 : come se avesse avvertito [l'inanità
morto. bandello, 2- 58 (ii-239 ): poi che alcuni giorni si sforzò
, dubbie le piante. giannone, ii-239 : si offeriva... e si
inchiusa a v. e. tasso, ii-239 : mandi rinchiuso sonetto ad un frate
anche al figur. giusti, ii-239 : un idillio economico, fiorito di pianta
antecedente di malattia. d'annunzio, ii-239 : i fuochi della lussuria / brillano
dell'infelicità delle repubbliche. galdi, ii-239 : la bilancia del commercio inglese si
un'espressione, ecc. ottimo, ii-239 : l'autore rispuose per modo che innestò
(un debito). guidi, ii-239 : la bilancia del commercio inglese si
vorrei sentir quella lettera. cesari, ii-239 : questo interrompimento della dimanda di dante,
ho vivuto. a. cattaneo, ii-239 : un putto, un paggio di pochi
acetosa con effetto felicissimo. guadagnoli, ii-239 : son io forse che dico ai
seppellita nel mistero. de sanctis, ii-239 : così la forma, come vita
tonde irremeabili del polo. conciliatore, ii-239 : mi pareva che io me ne
-prendere lo slancio. dossi, ii-239 : piglio inosservato il lancio.
. -in pareggio. galdi, ii-239 : la bilancia del commercio inglese si
confezionata in salumi. guadagnoli, ii-239 : dico al pizzicami che col maiale /
stava d'intorno. bandello, 2-58 (ii-239 ): poi che alcuni giorni si
di infamia. a. cattaneo, ii-239 : cristo è innocente di qualunque colpa
ingannar cui non lo crede. bellincioni, ii-239 : contra me qualche inganno o trama
pure il principio buono. della casa, ii-239 : esso mi scrive mirabilia delle carezze
fiduciosi e tranquilli. de amicis, ii-239 : gli eunuchi fuori di servizio passano a
coll'acqua dolce. b. davanzali, ii-239 : nel mare per le prode
e coi conforti religiosi. segneri, ii-239 : com'è nella divozione, a voi
di abbigliamento dei moschettieri. bocchelli, ii-239 : aveva lanciato [il cappellaio] a
non potea più oltre. cesari, ii-239 : la fecondità del suo ingegno, che
speranza o nel desiderio. moretti, ii-239 : mistero impenetrabile, dolce segreto dei
avvampa e bolle. periodici popolari, ii-239 : si può fare ciò che si vuole
aspetto. giuseppe flavio volgar., ii-239 : nondimeno che ricoprirebbe con la ruina
in un contesto. ottimo, ii-239 : questo fece nascere ed uscire un altro
curante e non curata. tommaseo, ii-239 : dileggiavano in prima il suo fervore
fiamma). b. davanzati, ii-239 : l'ambra, se vi accosti il
verde cespuglio. b. davanzati, ii-239 : l'ambra, se vi accosti il
documenti per la storia dell'arte senese, ii-239 : esponsi per li vostri servitori,
s. maria maddalena de'pazzi, ii-239 : gli fu detto che quell 'anime
piedi 50. ulloa [guevara], ii-239 : ponno ancora [i vecchi]
con voi al paragone? giuliani, ii-239 : se m'arrovento sul terreno (
particulare del primo libro. ottimo, ii-239 : l'autore rispuose per modo che
al pelatoio). panzini, ii-239 : già, finita la stagione, tutte
liccia. uttoa [guevara], ii-239 : ponno ancora [i vecchi]
la perfidia de'barbari. galdi, ii-239 : figuriamoci che tutte le nazioni si
lei sanità. lorenzo de'medici, ii-239 : or dell'olio vogliam dire: /
vecchia continuamente riproposta. moretti, ii-239 : mistero impenetrabile, dolce segreto dei
se ne pentirono. a. cattaneo, ii-239 : un putto, un paggio di
e spese. c. gozzi, ii-239 : depositarono una somma di danaro per
paesi altrui. b. davanzali, ii-239 : nel mare per le prode e reflussi
canti mi passano dinanzi. d'annunzio, ii-239 : il bardassa trae per le scale
lui, cusì mi vivo. nardi, ii-239 : la disgrazia della grossissima e continua
presa, rassodi. b. davanzati, ii-239 : è [l'ambra] umore
: razzolatore di modi antichi. giusti, ii-239 : mi son trovato...
regulari di sancto agostino. tasso, ii-239 : mandi rinchiuso sonetto ad un frate cremonese
nelle braccia: rinvigorire. giuliani, ii-239 : son vecchio, ma la voglia mi
e rinverdon gli amori. bacchetti, ii-239 : quando seppe che in turchia era abolito
s. maria maddalena de'pazzi, ii-239 : l'offizio de'quali [dei
per desiderio o interesse. brancati, ii-239 : non ronzo con lo sguardo sui baffetti
e chiarità di gloria. savonarola, ii-239 : vestiamoci di sacco e di cilicio.
. -recipr. guerrazzi, ii-239 : queste due donne con guardi obliqui
come esercizio ginnico). filangieri, ii-239 : scariche più celeri che simetriche ed
cattedra, dell'insegnamento. monti, ii-239 : che faranno finalmente? togliermi la riputazione
(un verso). baretti, ii-239 : se sia lecito passare da'versi schietti
sotto, gonfio e rilevato. mamiani, ii-239 : le strade sono tuttora molto sudicie
contro s'appellarono al principe. cesari, ii-239 : que e. cecchi
su parecchie distinzioni aristoteliche. pascoli, ii-239 : dante è dante e viveva nel trecento
, che è causa particulare. guicciardini, ii-239 : crerosmini, 2-1-192: un rapporto
(una malattia). gozzano, ii-239 : la donna amante il biondo garcilaso
dolce amenità di stile. foscolo, ii-239 : l'amore mi ha lezza
silvestre il braccio. a. verri, ii-239 : stuolo innumerabile di silvestri colombe declina
(la maturazione). giuliani, ii-239 : non era manco sfiorita l'uva,
e relazioni più ingegnose. gozzano, ii-239 : una assai trista simiglianza e acerba
documenti per la storia dell'arte senese, ii-239 : a volere che le faccie corrispondino
tristezza con quella degli altri. moravia, ii-239 :
la coda spelacchiata. de amicis, ii-239 : i cammelli, i cavalli, le
e le mobili di legno. sarpi, ii-239 : furono costretti li cardinali a consentire
allusione oscena. lorenzo de'medici, ii-239 : l'olio è una cosa santa,
nella struttura; trasformare. milizia, ii-239 : la smania di ornare ha straformato anche
subaffitto. c. gozzi, ii-239 : in disperazione fecero un contratto di subaffittanza
la morale. documenti vi- sconti-sforza, ii-239 : successive veddero currere li barbareschi,
uno parlava a tutti. d>annunzio, ii-239 : s'accendon su le porte / delle
ella ha toccato con mano! malaparte, ii-239 : 1 toscani non credono che
bere dell'acqua, che ere- ii-239 : -poich'ebbe detto il pio filippo:
membro virile. lorenzo de'medici, ii-239 : quanto è una buona spanna /
dovunque. papini [in lacerba, ii-239 ]: una fra le tante biblioteche filosofiche
altrui). periodici popolari, ii-239 : il ladro... viene senza