2. avvinghiato. vallisneri, ii-137 : vide di più nelle ostriche, come
àn di piagenza. giacomino pugliese, ii-137 : ben mi poria -adoblar martiri,
patita e chiusa fisonomia. moravia, ii-137 : il viso... mostrava il
natura della nostra lingua. soffici, ii-137 : voleva la signora moglie, cambiar gli
me una grande pena. soffici, ii-137 : è naturale che la condizione domestica
, soccorso. giacomino pugliese, ii-137 : donna valente, / la mia
ogni suono di voce. ottimo, ii-137 [purg., 11-53]: perocché
tuttora vive in allegranza. idem, ii-137 : or ti rimembri, bella, la
mio amico. rasori, conc., ii-137 : non ci brigheremo noi ora a
ebbe un'accensione subitanea. serra, ii-137 : risponde [al pensiero] perfettamente
grazia poi in se contenesse. vasari, ii-137 : vi sono poi, tutte in
e pia. lorenzo de'medici, ii-137 : e'muor per darti vita,
. l. bellini, ii-137 : la particella 'bis'in toscanese /
già comprata. l. bellini, ii-137 : avo più là d'un grado,
infermiera, come missionaria. tommaseo, ii-137 : l'estro brilla e si spande
a nevi e brine. panzini, ii-137 : il sole del mattino è fosco:
mane al dormiglioso re? verga, ii-137 : sua moglie poi gli faceva trovare la
terreni appariscono buoni, leopardi, ii-137 : in essi la capacità delle abitudini e
sotto la caligo mattinale. panzini, ii-137 : c'è il caligo alla mattina,
captività di belial. pellico, ii-137 : l'unica fu dessa [quella lettera
vescica per diversi usi chirurgici. tramater, ii-137 : 'catetere ': oggi tal
dopo la fatta penitenza. sarpi, ii-137 : era anco nella medesima sesta sessione
ti veggo al cielo. vasari, ii-137 : fece in un'altra parete un cielo
allontana il feroce diomede. pellico, ii-137 : qual contentezza di trovarci d'accordo
ci troviamo in chiesa. soffici, ii-137 : lui, che aveva le sue faccende
fratelli su libero suol. pellico, ii-137 : egualmente privati d'ogni relazione colle
incurante di far comunella. soffici, ii-137 : egli stesso non aveva mai visto
quello, sieno corretti. ottimo, ii-137 : inteso il modo, com'era
- anche al figur. bocchelli, ii-137 : ordinava tutte le precauzioni consigliate dall'
consueto presso i padroni. soffici, ii-137 : lui, che aveva le sue faccende
imagine del suo sogno inefficace. soffici, ii-137 : delle altre stramberie, com'egli
apprestata delicatamente la cena. cesarotti, ii-137 : lo chiama delicatamente fra tei d'
/ tentenna il capo. guerrazzi, ii-137 : le sue spalle calavano giù a
divertimento, diletto. giacomino pugliese, ii-137 : bella, or ti sia / a
sia stato immaginato giammai. serra, ii-137 : il latinismo, per serbar la parola
particella pronom. a. verri, ii-137 : garrivano pertanto le turbe in sentenze
terra verso l'acqua. leopardi, ii-137 : questa diversità diversifica due caratteri che
e le leggi. a. verri, ii-137 : i raggi diurni...
stare in pace. bembo, ii-137 : se io avessi dormir voluto tutti i
, i denti stretti. vasari, ii-137 : quivi è ovidio, virgilio, ennio
le tieni con timore. folengo, ii-137 : -beati -dice -quei che volontaria /
se non per evaporazione. gelli, ii-137 : gli odori son tutti in sé
nemmeno, neppure. cavalca, ii-137 : ci si mostra la gravezza di questo
pasto del bestiame. soderini, ii-137 : la farraggine delle mondature del farro
fatica, robusto. bellincioni, ii-137 : non cavai da fazion, da disfazione
i tempi nostri notissime. soderini, ii-137 : la felce ha la femmina e il
da un riflesso esterno. boine, ii-137 : ti scintillano a volte gli occhi
e al suo stile. serra, ii-137 : tutt'altro in vece è il fatto
si finse. andrea da barberino, ii-137 : egli si strinse nelle spalle, e
occhi loro. albertano volgar., ii-137 : il pianto non ti fa nessun
). leopardi, ii-137 : in essi la capacità delle abitudini
forzato. rideva forzato. boine, ii-137 : rise forzato, voglioso di stender la
dite del cerchio superno'. serra, ii-137 : particolar discorso domanderebbe il fatto di
lascerà mie membra morte. gelli, ii-137 : non pensare che la natura..
rovistare; rimescolata. soderini, ii-137 : pongasi [il frumento] in una
ed a portar danni. vallisneri, ii-137 : difeso [l'uovo degl'insetti]
il genere. a. guarini, ii-137 : d'ogni traslato la rassomiglianza è
gentile è la cagione. folengo, ii-137 : iesù già su l'altezza, in
e coll'altro svenarlo. colletta, ii-137 : benché lontana la fonte, fatto
l'abate carlo denina? milizia, ii-137 : il difetto di quegli artisti è d'
.., la gramola. soderini, ii-137 : poi appresso si mandi a macinare
a'legati e prefetti. idem, ii-137 : come se adunque a vespasiano tutta la
fatica. l. bellini, ii-137 : il ts è un effettivo zeta,
un trattato ottimamente imbastito. brancoli, ii-137 : nell'amicizia, imbastita rapidamente, sfoggia
francia, la guerra civile? grossi, ii-137 : l'eterna provvidente mano / lui
, intonacato, spalmato. nardi, ii-137 : dimostrò loro le pietre grosse assettate
che non gli convengono. sanminiatelli, ii-137 : durante l'inverno essa s'infagottava con
nastri e pennacchini. a. cattaneo, ii-137 : di simili stupendi miracoli e di
studio, gli invita. bocalosi, ii-137 : sarebbe da debole ed inscio a voler
s. maria maddalena de'pazzi, ii-137 : insufflava loro il suo alito in
reggenza del verbo). delminio, ii-137 : i verbi irregolari della prima con-
pieno di lassami stare. de marchi, ii-137 : da qualche tempo, oltre al
, ecc.). nardi, ii-137 : i quali muricciuoli facilmente disfacendosi,
/ morendo, chiama. pananti, ii-137 : più d'un legato pio / ha
fatte al tempo loro. soderini, ii-137 : di poi cavisi [il grano dall'
se incontrino insieme. lamenti storici, ii-137 : questi prendeano con grande furore / omini
non afferrai la verità. barilli, ii-137 : questi uomini di stoccolma hanno una
pieni di spessi nodi. soderini, ii-137 : la felce ha la femmina et il
caprette a pascer fora. straparola, ii-137 : sempre più forte correndo, strascinava
di minuterie. de marchi, ii-137 : un minutiere offrì venticinque lire di
cri veli atura. soderini, ii-137 : la farraggine delle mondature del farro
, flusso irrefrenabile. panzini, ii-137 : il mulino delle molte parole comincia
che cadendo più s'infrangono. nardi, ii-137 : dimostrò loro le pietre grosse assettate
dell'apollo musagete. d'annunzio, ii-137 : [il monte castalio] assemprava /
terzavolo di sua madre. massaia, ii-137 : melàk in lingua abissina vuol dire angelo
fiori della stessa doppiezza. lastri, ii-137 : egli [il coltivatore]..
esercizio dell'arte della pittura. fagiuoli, ii-137 : la pigrizia in alcun mi par
tema un nuvilètto. parini, giorno, ii-137 : la bella / dama improvviso adombrerà
buono? b. davanzati, ii-137 : fu cesare dettatore di repente ucciso;
a odor de le vivande. gelli, ii-137 : gli odori... non
di un territorio). nardi, ii-137 : i quali [pezzi di tegoli]
s'introdurrà dolcemente nell'uretra. colletta, ii-137 : fermata [una palla infuocata]
debil virtù. giuseppe di santa maria, ii-137 : dissero che ogn'altro rimedio era
gli uomini da bene. delfico, ii-137 : orrore e scandalo tali proposizioni eccitarono
mandolla a quel paese. batacchi, ii-137 : parte fremendo / il suo german mandando
tostissimo pagatore. lorenzo de'medici, ii-137 : s'egli [dio] è
palicciata. carteggio inedito di artisti, ii-137 : in quanto la torre nova,
rinvigorire le paralisie dello spirito. giusti, ii-137 : gino mio, che vuoto,
totalmente. 5. caterina da siena, ii-137 : oh inestimabile dolcissima e ardentissima carità
limite. lorenzo de'medici, ii-137 : e'muor per darti vita, /
diluvio dissipante la terra. ibidem, ii-137 : iddio ti darà parte della oblazione del
lei un perenne alimento. d'annunzio, ii-137 : il monte castalio, sublime /
fece tutti gli uomini eguali. moretti, ii-137 : oh umanità che pareggia piccoli e
corpo umano. g. averani, ii-137 : il zaffiro orientale... dopo
ettemo regno. lorenzo de'medici, ii-137 : s'egli [gesù] è benigno
proprio grandine che piova. nardi, ii-137 : i quali muricciuoli facilmente disfacendosi,
il lastrico del mare. barilli, ii-137 : questi uomini hanno una virilità di
con azione di pompaggio. ojetti, ii-137 : in un angolo, dentro una pozza
posono le divote anime. savonarola, ii-137 : il buono pastore pone l'anima
introdotto in un ambiente. nardi, ii-137 : un cittadino, che era stato dei
che una potenza precaria. bocalosi, ii-137 : io guardo come precari quegli stati che
non è mai libero. delfico, ii-137 : molto si fece e si disse per
). a. cattaneo, ii-137 : notte e giorno, fasciato da un
che ne deriva). ottimo, ii-137 : la notte significa cechitade, l'aurora
davan- te. donato degli albanzani, ii-137 : niuno fu mai più presto e
. che arreca tempeste. baruffaldi, ii-137 : o eolie schiere / già procellifere,
chiamiamo giove. bibbia volgar., ii-137 : iddio ti darà parte della oblazione
e dell'opinione progressiva. gioberti, ii-137 : la ragione obbiettiva del cat- tolicismo
econ. proibitivismo. cavour, ii-137 : il ministero degli esteri francese..
figgere le pupille). siri, ii-137 : all'ingresso suo nella chiesa catedrale
orribile sozza puzzolente di dentro. gozzano, ii-137 : 0 non assai goduta giovinezza,
paese, al diavolo. carena, ii-137 : nei primi della stampa fu uso di
di michelangiolo il piccolo. moretti, ii-137 : qui, tra gli applausi e i
veramente non picciolo. soderini, ii-137 : la felce... fem
mai si muove. a. cattaneo, ii-137 : s. benedetto lo proponeva per
ufizio. foscolo, gr., ii-137 : diè i colori al sole, /
appena in tempo a reprimere. gozzano, ii-137 : un libro di passato, ov'
ricontare in cento luoghi. giuliani, ii-137 : già lo saprete che il giorno di
non alterato o intaccato. brancati, ii-137 : nell'amicizia, imbastita rapidamente,
. ricupero della salute. gelli, ii-137 : la regola della dieta che tu debbi
-sostanti bandello, 2-44 (ii-137 ): il conte di pancalieri faceva il
rugiadosa amante. a. verri, ii-137 : uscii... fuori barcollando,
-scosceso, dirupato. straparola, ii-137 : sempre più forte correndo, strascinava
.). bibbia volgar., ii-137 : iddio ti darà parte della oblazione
erano loro nemici mortali. foscolo, ii-137 : o salamini, o soli / di
, astioso o libidinoso. tommaseo, ii-137 : fossero stati il gianni e il coureil
al mio figliuolo pirro salute'. mamiani, ii-137 : mille salutazioni cordiali a tutti i
ispi- razione poetica. michiele, ii-137 : scorge il mondo in te sol nobile
di un'opinione. delfico, ii-137 : orrore e scandalo tali proposizioni ecci
serrate. c. gozzi, ii-137 : la sollecita affannata madama cenet,
al garbino. ramusio [arriano], ii-137 : una nube di repente levatasi si
contemplatori. a. cattaneo, ii-137 : chi fin da'dodici anni portò l'
cercar lama in guerra? bocalosi, ii-137 : in questi agoni militari e ginnici
sempiterno. bibbia volgar., ii-137 : iddio ti darà parte della
colpo troppo micidiale. i. nelli, ii-137 : - oh non sei tu che
per nonle poter condur via. nardi, ii-137 : con le dette pietre grosse si
con forte pendenza. guerrazzi, ii-137 : innanzi tratto le sue spalle calavanogiù a
del sonno. a. verri, ii-137 : già le stelle impallidivano, e la
appar sozzo e fangoso. pananti, ii-137 : presso ad un fiume...
. empietà, nefandezza. papi, ii-137 : finché, di quella sanie e quel
misura. giuseppe flavio volgar., ii-137 : di poi dopo li quattordici gradi
. -sostant. bellincioni, ii-137 : poi fa lo spiritato / s'el
in modo perfetto. soderini, ii-137 : se ne facci pane [del frumento
giostra). bandaio, 2-44 (ii-137 ): il conte di pancalieri faceva il
sottile e già logora. de amicis, ii-137 : la manìa della pulizia era arrivata
mal partito. gir. priuli, ii-137 : faceva [il re di francia]
vizio, come fece plutarco. fagiuoli, ii-137 : quai non son trame insidiose ordite
. permaloso, suscettibile. balbo, ii-137 : chi sta al terribile ed onorato gioco
di poi susseguentemente dell'altre. fatinoli, ii-137 : e questi sono i sette finalmente
sì delle taglie di legno. verga, ii-137 : no unite fra loro per mezzo di
di uno stato. baruffaldi, ii-137 : o eolie schiere, / già procellifere
tuo questo dì fisse. gelli, ii-137 : non voglio già che tu passi un
del corpo). gherardi, ii-137 : questo non sanza tremolato petto e con
altro da quattro anni. gozzano, ii-137 : venticinqu'anni.. ed ecco
la sua particolar deità tutelare. foscolo, ii-137 : 0 figlio! / qui i
la causa ne sarai tu. barilli, ii-137 : questi uomini [di stoccolma]
(uno stato). bocalosi, ii-137 : io guardo come precari quegli stati che