sole nascente e dalla luna. deledda, ii-136 : col viso accarezzato dal vento di
baronia con grandissimo accattaménto. gioberti, ii-136 : le dottrine che se ne disformano
, ma a tuo rischio. soffici, ii-136: voleva, la signora moglie,
lui otto, o più. idem, ii-136 : soleasi andare a'templi per adorare
dalla disinvoltura. g. gozzi, ii-136 : la virtù da principio è poco
2. intr. tombari, ii-136 : i pomodori troppo ardenti, troppo
cfr. plinio, 21-38 (domenichi, ii-136 ): « perché nacque [il
facieano algli albori. giacomino pugliese, ii-136 : isplen- diente / stella d'albore
nostra fuorché con lettere. mazzini, ii-136 : non v'è guerra possibile..
basterebbe a confutarle. idem, ii-136 : né vi lasciate vincere dalla
soffici, ii-136 : aveva bensì visto con qualche apprensione
mi servirà di scusa. baretti, ii-136 : l'intendere li autori latini così alla
sanctis, lett. it., ii-136 : la talanta è una cortigiana che l'
a chi pesca per livorno. ojetti, ii-136 : nessuno alza gli occhi, nemmeno
agli spilli del disegno. panzini, ii-136 : sui carretti c'era una gabbia
per fendere e rompere. ojetti, ii-136 : mi ritrovo anche io a camminare
de sanctis, lett. it., ii-136 : questo filosofo, a cui
eran più buone. de amicis, ii-136 : i mobili erano luccicanti come l'ebano
per matto allo spedale. bocchelli, ii-136 : il pipozzi era una sorta di
minacciate. b. davanzati, ii-136 : il popolo gli era lusinghevole fuor
in camera di sicurezza. beltramellì, ii-136 : eravamo in camera di sicurezza.
le leggi civili e canoniche. vasari, ii-136 : sopra l'altra finestra che volta
lettera, missiva. aretino, ii-136 : stawi anco il buon serlio, architetto
bisogno, il poverino. bocchelli, ii-136 : il pipozzi lo accusò di voler fare
di legno che tenesse fermo. ojetti, ii-136 : mi ritrovo anche io a camminare
l'arrestò, impenetrabile. bocchelli, ii-136 : due volte al giorno, quando
son di spessi ferri armati. vasari, ii-136 : ma finita oramai la volta,
quarta il bel colorito. aretino, ii-136 : crepino i plebei ed i maligni,
il nutricamento del bestiame. soderini, ii-136 : il frumento, che universalmente e per
doversi accoppiare la mortificazione segneri, ii-136 : raggiunse per un sentiero più com
interamente, perfettamente. giacomino pugliese, ii-136 : amor non voi invegiamento, /
più forte dalla burrasca. serra, ii-136 : il latinismo... soccorre a
[ecc.]. d'annunzio, ii-136 : ahi, l'ora è breve
-pervenire di necessità. giacomino pugliese, ii-136 : amor non voi invegia- mento,
la mia convivenza coi vivi. panzini, ii-136 : è meglio che ci confessiamo schiettamente
non disceme questo suo male. monti, ii-136 : la guerra panni sicura, e
una lancia. andrea da barberino, ii-136 : essendo mar- mondino ritto, gli
io posso pienamente confidare. bocchelli, ii-136 : gli amministratori avevano chiesto una relazione
di cattivo cuore le figlie. pellico, ii-136 : la gioia mi tolse il
pur favellare. b. davanzati, ii-136 : vitellio era sordo a'forti consigli.
insuperabile, anzi intangibile. brancoli, ii-136 : per la prima volta, e con
stupidiscono e lo fiaccano. bocchelli, ii-136 : il pipozzi era ima sorta di demagogo
prolungare la passata dolcezza. gelli, ii-136 : il vedere... desidera di
le dimissioni: dimettersi. monti, ii-136 : ho tralasciato di dirti il modo con
o che si mora. testi, ii-136 : carlo, quel generoso invitto core,
accesi propositi rivoluzionari. bocchelli, ii-136 : li vedevano passare nei cortei sovversivi,
il seme. m. adriani, ii-136 : pensò fra sé di liberar di servitù
. -sostant. milizia, ii-136 : il basso, l'ignobile, il
in ismanie da pazza. cesarotti, ii-136 : nella morte di quest'amante disamato
disapprovando il terzo come dirò. milizia, ii-136 : a quest'effetto egli consultò il
accenni e indizi). cesarotti, ii-136 : artificiosamente il poeta introdusse quest'episodio
od interdetti. foscolo, gr., ii-136 : le cose dissonanti insieme / rendan
se ne scorgono le commissure. arici, ii-136 : spersi tra le foreste, e
e fermo. domenichi [plinio], ii-136 : l'elio- criso ha il fiore
tomi quaggiù la bella astrea. lanzi, ii-136 : egli prese a figurarvi cose analoghe
erano perfettamente ben educati. moravia, ii-136 : pensava di tramutare le nozze in
lingua è il trascrivere. idem, ii-136 : quel che noi dichiam bizzarro /
av volte. soderini, ii-136 : il farro è di quella spezie fru
faticar le braccia. michiéle, ii-136 : oh come in tutto spenta,
di musiche, di orgie. bocchelli, ii-136 : gli amministratori lo esclusero da una
innalzare i pensier miei. pindemonte, ii-136 : splenda su me benigna stella o
la mia novella finita. segneri, ii-136 : intimò che, fatto isacio prigione,
il fosso di livorno. perelli, ii-136 : il fosso reale viene intersecato dal fosso
raro. fotogenico. ojetti, ii-136 : il primo ad alzare la faccia in
su la fronte bianca. brancoli, ii-136 : per la prima volta, e con
freneticando a l'altra vita. folengo, ii-136 : al saper alto, al ragionar
ferma e più fisse impressioni. gelli, ii-136 : non pensare che la natura.
si doveva alla cortina. colletta, ii-136 : i repubblicani si affaticarono in quel
per rapire lo furmento. soderini, ii-136 : volendo fare un pane bianco e
frumenti è l'orzo. soderini, ii-136 : il farro è di quella spezie
amore colla signora costanza. milizia, ii-136 : accanto ad una leggiadra fanciulla può
-assol. bibbia volgar., ii-136 : andò di dietro a quello uomo
gippone. documenti sul parentado medici-gonzaga, ii-136 : li giponi di raso cremesino carichi
bianco. ramusio [giovio], ii-136 : li moscoviti... tutti hanno
levante, o cesia. baruffaldi, ii-136 : pien di sdegno e di cipiglio
persona di ferondo dal boccaccio. milizia, ii-136 : vi- regola di morale, qualcuna
chiarirsi del fallo irreparabile. delfico, ii-136 : il popolo romano incominciò anch'esso
loro negata la pratica. perelli, ii-136 : il fosso reale... non
s'imbratta. ramusio [giovio], ii-136 : in quelle [chiese] non
sono peggio de'mosconi. verga, ii-136 : la sposa..., impalata
sono dah'impostorissimo beccaria. bocalosi, ii-136 : gli uomini impostori...
il saggio duce. parini, giorno, ii-136 : la bella / dama improvviso adombrerà
alcun non potè. b. davanzali, ii-136 : come vespasiano fosse in sella,
come lancie alla giannetta. vasari, ii-136 : fece [raffaello] nell'altro tondo
se non il verso. battista, ii-136 : con pace d'uomini così illustri,
pazienza più che valore. siri, ii-136 : i francesi tenevano la piazza d'
. 0. targioni tozzetti, ii-136 : sono vere ipomee, perché hanno
o seminati per le strade. ojetti, ii-136 : mi ritrovo anche io a camminare
naturai caldo aperta. andrea da barberino, ii-136 : essendo marmondino ritto, gli cascarono
lino legava le larghe piaghe. marini, ii-136 : egli s'accinse animosamente alla cura
, danteggiava e leopardeggiava. moretti, ii-136 : tratto tratto, in forza della traduzione
, lettighina. b. davanzali, ii-136 : s'uscì di palagio vestito di nero
/ e prender poi consiglio. bocalosi, ii-136 : specialmente alle future generazioni..
nei confronti del prossimo. cavalca, ii-136 : i maledici non possederanno il regno
intagliate con grandissima diligenza. bellori, ii-136 : è sua ancora l'architettura della
-seguito dal nome proprio. verga, ii-136 : raffaela, qui c'è massaro nanni
i mazzocchi o cercini. pulci, ii-136 : pel di cavriuoli / per empiere
castità. ramusio [giovio], ii-136 : sopra tutto la malvagia alquanto dolce vi
. ramusio [giovio], ii-136 : la plebe in luogo del vino
statura. ramusio [giovio], ii-136 : universalmente li moscoviti sono di mezana
quella d'una monachina. marinetti, ii-136 : fra tanta rumorosa confusione, nessuno
/ mi vidi accòr. leopardi, ii-136 : l'amicizia, non che la
o di scongiuro). barilli, ii-136 : nei caffè della società 'temperance '
una immensa piaga insanabile. monti, ii-136 : il generale non ha mostrato per nulla
denominazione. l. bellini, ii-136 : quel che noi dichiam bizzarro / dir
allenterò periodo. berni, 19-58 (ii-136 ): di vergogna avea rossa la faccia
pellegrino. bellincioni, ii-136 : se fussi polifemo o balestriere /
si volteriano a'prìncipi. delfico, ii-136 : i popoli si opprimono, ma non
il monasterio de'cherici. vasari, ii-136 : nell'altro tondo, che è
un raffinato buongustaio. fagiuoli, ii-136 : più d'un ghiotto che studiò il
de sanctis, lett. it., ii-136 : nella 'cortigiana'messer maco, che
nell'inferno. b. davanzati, ii-136 : offerisconti danari, corte, paradisi
di villa albani). vasari, ii-136 : vi fé [raffaello] poi,
da pochi cittadini. nardi, ii-136 : non volevano essere più governati da
-patriziòtto. borsieri, conc., ii-136 : questi italiani del sig. leoni
remo in armata. b. davanzati, ii-136 : vitellio era sordo a'forti consigli
temperanza comanda? albertano volgar., ii-136 : saviamente e con diliberato consiglio peserai
chi a loro s'appressa. boccalini, ii-136 : pessimamente vedendomi offeso nell'onore,
s. maria maddalena de'pazzi, ii-136 : son venuto a questo modo piccolo fanciullino
-cancellare, distruggere. boccalini, ii-136 : seppi servirmi di quella medesina occasione,
pena mortale pure a vederli. manni, ii-136 : venendo alla voce di sopra '
di grandi procellarie erranti. fanzini, ii-136 : un asinelio e il carretto erano profilati
da'malfattori ogni colpa. pananti, ii-136 : a quei che 'l regalavano,
di una divinità provvedente. labriola, ii-136 : lì concetto... della divinità
altri arricchimenti illeciti. giovio, ii-136 : io non saprei dire se in sua
maggior salubrità e pulizia. de amicis, ii-136 : mi diede notizie curiosissime intorno al
primo ottocento). giovio, ii-136 : si vede... che son
'al terzo quadro. moretti, ii-136 : è inutile dire che non ci si
. documenti sul parentado medici gonzaga, ii-136 : precedevano quattro trombetti vestiti di raso
infante, fanciullo. documenti perugini, ii-136 : che niuno giudeio né giu- deia
-fare presente. a. pucci, ii-136 : regnando romolo, gli venne richiamato
-chiarimento delle idee. giannone, ii-136 : ciascun vede di quanto gran momento
domanda altrui. de amicis, ii-136 : non vedendo il letto, domandai alla
e vi fecero grandissimi danni. segneri, ii-136 : diviene isacio più animoso che mai
sconciamente rotta dalla bastonata. beltramelli, ii-136 : non rammento quante costole rotte avessimo
condotta di vita). gobetti, ii-136 : le anime sempliciotte che chiedono di
saracino per esser nero. soderini, ii-136 : il formentone è quella spezie di
(il denaro). giuliani, ii-136 : il danaro che mi avete mandato l'
buon soldato. c. campana, ii-136 : i cattolici, che nelle scaramuzze avevano
del peso della cattedra. bacchetti, ii-136 : gli amministratori avevano chiesto una relazione
e forse il resto. moretti, ii-136 : io veggo benissimo avvicendarsi sotto il
l'incendio vero. c. gozzi, ii-136 : scorsi... nella sua
loquace argento. n. ginzuburg, ii-136 : un narratore, uno che dice
sonno, risvegliarsi. ottimo, ii-136 : compiuto il viaggio, egli per lo
so reggere sulla b. davanzati, ii-136 : offerisconti danari, corte, paradisella!
sentiero compendioso: scorciatoia. segneri, ii-136 : raggiunse per un sentiero più compendioso
/ com'un rabbino del sinedrio cavour, ii-136 : poneva come condizione 'sine qua non'la
sommate, fanno zero? beltramelli, ii-136 : non rammento quante costole rotte avessimo;
tutta purità. catzelu [guevara], ii-136 : quanta disgrazia ha colui ancora ci
dizionario militare italiano [1817], ii-136 : 'spallino': ornamento della spalla fatto
morirono, morirono tutti. marinetti, ii-136 : la tradizione di quelle sante e
-corrodere i denti. fagiuoli, ii-136 : l'asprezza / del mal, contratto
da quali sono dannosissime. verga, ii-136 : a pasqua finalmente jahier,
capitulazioni. c. gozzi, ii-136 : tutti noi fratelli unanimi discendemmo alla
sorpassanti e strombettanti. ii-136 : la corriera strombazzò alla curva, ma
cidezza della sua condizione. milizia, ii-136 : il pezzente rappresentato al morillo è
, una parrucca). goldoni, ii-136 : questa perucca è proprio tagliata sull'aria
s. maria maddalena de'pazzi, ii-136 : son venuto a questo modo piccolo fanciullino
quella degli altri religiosi. fagiuoli, ii-136 : v'è chi in tal materia a
sangue. c. gozzi, ii-136 : i sputi di sangue abbondanti erano cessati
le truppe topesche furon rotte. vittorelli, ii-136 : poscia che gonfiagote ampio e ribaldo
terra fa tremare. siri, ii-136 : alle medesime coste di catalogna comparvero poco
8-223: gionto masaniello a palazzo con ii-136 : dell'ira, che dirò, che
, duro. documenti perugini, ii-136 : ch'elli ditti giuderi non possano
e tradigióne de'scozzesi. coletta, ii-136 : in tanti mutamenti di stato le
vaghi fiori di questo prato. vasari, ii-136 : fece intorno a quel monte una
per tanta grazia canterò. boterò, ii-136 : il figlio al padre tremolo, e
dinanzi all'altare. documenti perugini, ii-136 : che niuno giudeio né giudeia..
loro si avevano concetta. battio, ii-136 : buonaparte... entrò in milano
sterpi; sterpaio. segneri, ii-136 : v'era un'orribile fossa tutta ingombrata
dolersi con amaro pianto. straparola, ii-136 : egli s'addimanda l'asino ed