l'udienza in generale. baretti, ii-107 : e se le avessi, gli manderesti
, progredito. giacomo da lentini, ii-107 : angelica figura e com- probata,
io ordinavo un americano. soffici, ii-107 : s'accomodò dall'altra parte del tavolo
annullazione del concilio pisano. sarpi, ii-107 : le differenzie nella casa palatina per
, che facevano una fiammata. deledda, ii-107 : il fuoco ardeva nel focolare,
avvilimento e della servitù. mazzini, ii-107 : tutti i popoli aveano corse le stesse
vita e di gioventù. de amicis, ii-107 : in certi crocicchi, in certe
ballerino nell'amplesso del fidanzato. panzini, ii-107 : finito il giro -non ne stava
piccolo banco. carena, ii-107 : bancacciuolo, è un'asse che scorre
di rosolaccio e di bellide. gherordini, ii-107 : o primavera!, ornai bellide
posto di conduttrici e bigliettarie. ojetti, ii-107 : negl'intervalli si poteva incontrare fursy
loro divise turchine. de amicis, ii-107 : tutte le case... pendono
mala ventura. bandello, 2-43 (ii-107 ): il re... oggi
caduceo di mercurio. d'annunzio, ii-107 : la volontà reca intrecciati / a sé
un calibro più grosso. bocchelli, ii-107 : particolarmente penose riuscivano certe artiglierie di
veramente a diventare cattive. bocchelli, ii-107 : dicono quelli che furono in conca
consultore dell'ìndice. giordani, ii-107 : era giovane il masini quando gli fu
o acuto dicesi cantonata. segneri, ii-107 : nelle loro città non v'è quasi
e schiusi a capriccio. bocchelli, ii-107 : i grossi calibri dell'alta vai d'
. brusone del riso. tramater, ii-107 : 'carolo', malattia del riso in erba
in mezzo ai campi. pellico, ii-107 : in ogni città, in ogni
. -figur. bocchelli, ii-107 : particolarmente penose riuscivano certe artiglierie di
implorante. giacomo da lentini, ii-107 : lo domandar non noccia a chi
chi qua e là civetta. aretino, ii-107 : istanotte andando io...
nevole, e riprensibile affatto. giordani, ii-107 : né di quella vanità sono da
de sanctis, lett. it., ii-107 : in letteratura, l'effetto immediato
alla sterilità della terra. giordani, ii-107 : a mantenersi nella temperata mezzanità,
da tutti. giacomo da lentini, ii-107 : angelica figura e compro- bata,
a me si volse. ser giovanni, ii-107 : fu giudicato per comune sentenza,
, una conoscenza qualunque. pellico, ii-107 : se non indovinò che quelli erano
il timore in desiderio. metastasio, ii-107 : io porto in seno / l'
perduto. -generoso. giordani, ii-107 : la cui benevolenza [del re]
sanctis, lett. il., ii-107 : guicciardini vuole l'italia unita. vuole
di dargli una nuova costituzione. serra, ii-107 : questo luogo risponde a punto a
costume non mai. metastasio, ii-107 : quando il costume / si converte in
, esplicito, reciso. cavalca, ii-107 : grande è questa presunzione d'usurpare
è dolce e bella. parini, ii-107 : spenti animai, ridotti / per le
le deità di gnido. metastasio, ii-107 : voi, della persia, voi,
. — anche assol. caporali, ii-107 : se oggi per caso alcun depone,
; esonerare; degradare. monti, ii-107 : dapprincipio era fissato che savoldi,
da luogo. bibbia volgar., ii-107 : questa è la legge dell'uomo
determinato). b. davanzali, ii-107 : l'ira de'soldati a t.
meccanismo). andrea da barberino, ii-107 : allora s'ingegnò di cavarsi el
diportando io mi già. arici, ii-107 : certo le ninfe, del mio duol
abbiamo disappreso l'arte. carducci, ii-107 : se il tuo maestro predilige la pronunzia
. b. davanzali, ii-107 : lette in pubblico queste due lettere
occhi sonnolenti, bandello, 2-43 (ii-107 ): dormivano il re e la reina
domani malato. bandello, 2-43 (ii-107 ): il re, nulla curando le
anima una cosa. cavalca, ii-107 : grande è questa presunzione d'usurpare
pone / per lo levante. soderini, ii-107 : chi ne vuole [di cipolle
; farneticare. periodici popolari, ii-107 : ci ricorda i frati che fa-
in mezzo a una strada. balbo, ii-107 : misere cose sono la mente,
la favorita impresa. bandello, 2-43 (ii-107 ): il re, nulla
era venuto. berni, 18-33 (ii-107 ): tali i nimici del re gala-
; difilato. battista, ii-107 : risponde il riccoboni, in difesa di
-con uso neutro. monti, ii-107 : dapprincipio era fissato che savoldi,
cominciò a fare fortuna. boccalini, ii-107 : il mare della corte, che sopra
e. visconti, cono., ii-107 : se uno si obbligasse a lasciar
uccidere col fucile o archibuso. monti, ii-107 : si voleva il simultaneo arresto di
arma da fuoco. dalla croce, ii-107 : suole alle volte nelle ferite fulminate,
. garbétto. g. barbaro, ii-107 : il sapore è misto di dolcezza,
/ crepacciati e fiocchizazzeri. lanzi, ii-107 : usò questo artefice di dipingere ne'
di miei sospiri amorosi. verga, ii-107 : si spalancò di botto il finestrino della
di riso e di sollazzo. alberti, ii-107 : nic- cola di messer veri de'
; e questo romina. boccalini, ii-107 : il mare della corte, che sopra
un elemento architettonico). alberti, ii-107 : io veggo in questo tempio iunta insieme
, predicativo. b. davanzali, ii-107 : gridavanlo... ladro. alfieri
tale mare da navigare. aretino, ii-107 : è innamorato, e tien con
de l'impensate offese. ojetti, ii-107 : tirando al mucchio,...
: beffe e d'improperi. verga, ii-107 : si spalancò di botto il
, trascurato, incompiuto. vittorelli, ii-107 : io la ricca-addobbata e incirconcisa /
; impaurire, intimorire. foscolo, ii-107 : qui assiso, / o agamennone,
. f. f. frugoni, ii-107 : questo, dicea l'atico, informatore
chiesa universale. g. ferrari, ii-107 : noi sentiamo tutti che la virtù non
ricuopra. -rifl. ottimo, ii-107 : questa orazione priega che li sogni
. s. maria maddalena de'pazzi, ii-107 : per questo monte intese la sapienzia
(la voce). panzini, ii-107 : quale affetto le inturgidiva la voce
anche al figur. dossi, ii-107 : tu giungesti, tu sola, a
canto a venere. d'annunzio, ii-107 : le mammelle irrìgue / dalla terra moltiplicarsi
senza il gran fosso. bellori, ii-107 : nei muri laterali vi sono ancora di
levantini. i. nelli, ii-107 : egli è vero ch'egli è un
/ si ripiegano sui listelli. ungaretti, ii-107 : come il sasso aspro del vulcano
cose da lungi fatte. ottimo, ii-107 : questa orazione priega che li sogni
case delle popolari famiglie. labriola, ii-107 : giovani lussureggianti per dovizie e bellezza.
l'ortica e le lappole. lastri, ii-107 : l'equivoco più frequente consiste nella
poco grano. c. ridolfi, ii-107 : le piogge e le cattive stagioni influiscono
di maggioranza: più. nardi, ii-107 : credevano maggiormente essere sicuri i franzesi
alla battaglia. donato degli albanzani, ii-107 : cesare,... come savio
lasciato andar male. l. pascoli, ii-107 : diederne i più la colpa al
rimpetto a casa mia. massaia, ii-107 : con bastoni mi saltarono addosso,
che va mattinare galatea. panzini, ii-107 : voi, vagheggini e giullari, vi
, conveniente. andrea da barberino, ii-107 : comandò sanguigno ch'e'morti tossono
in una squisita mezzanità. giordani, ii-107 : a mantenersi nella temperata mezzanità,
isspese a minuto. g. barbaro, ii-107 : essendovi cosa che piaccia al signore
ho di neve i capelli. mazza, ii-107 : l'occhio men ampio né qual
, carattere, natura. ungaretti, ii-107 : quest'anima /... sa
a quelli dei principi. labriola, ii-107 : socrate stesso, che, senza
quali dopo il fatto occideva. gelli, ii-107 : io desidererei che tu mi cavasti
f. f. frugoni, ii-107 : questo... è un palazzo
5. maria maddalena de'pazzi, ii-107 : gli sovvenne quelle parole che sono
documenti sul parentado me di ci-gonzaga, ii-107 : si concluse di... pigliare
del secondo di metamorfoseos. tortora, ii-107 : avvenga che egli da vero zelo
guerra. giuseppe flavio volgar., ii-107 : giovanni, soste
v. pietra. latini, ii-107 : l'amico di vetro / l'amore
arrecato dalla vecchiaia. mazza, ii-107 : sorrisi a l'altro [anno]
. -anche: prezioso. arici, ii-107 : ricordando i giorni / delle nozze festivi
relazioni. francesco da barberino, ii-107 : senz'ordine non vien già cosa
buona volta, finalmente. cesari, ii-107 : a bell'otta siete venuti! che
della proprietà de'terreni. pagano, ii-107 : da tacito e da cesare si
ognintorno circondato di palancate. lastri, ii-107 : la siepe morta e le palancate
'l pascoloso, fertile cemeno. santi, ii-107 : la parte inferiore e marittima.
giovanni da samminiato [petrarca], ii-107 : segno d'uomo stolto è d'
con altri. b. davanzali, ii-107 : tranquillandosi col mandar lettere a bravarle
diventaranno lupi. lorenzo de'medici, ii-107 : costor son lupi, e di pecore
-con grave disagio. ojetti, ii-107 : lo stanzone o sala di fursy era
lascia nudo il ramo. bellori, ii-107 : nei muri laterali vi sono ancora di
). allertano volgar., ii-107 : di peccato perdonato sicuro ardimento ne
storia di s. giovanni boccadoro, ii-107 : questa divota e nobile regina /
a supplicar s'inchina. lemene, ii-107 : questa che in sì leggiadre /
. g. f. pagnini, ii-107 : parmi che profittassero della loro emigrazione
spada o sciabola). batacchi, ii-107 : il dio deltarmi piattonato e offeso /
di svolgimento; durare. nardi, ii-107 : mentre che ancora si teneva in piede
pietre. giuseppe di santa maria, ii-107 : gli olandesi piantarono molte batterie,
la lunghezza de la tela. vasari, ii-107 : si gettarono le prime pietre de'
pianimetrica. potranno orizzontarsi. moretti, ii-107 : due linee curve raffiguranti un tratto
quattrocento ducati. lorenzo de'medici, ii-107 : un rettor d'una podesteria /
caepa oblonga). soderini, ii-107 : di queste che si traspiantano sono le
s. maria maddalena de'pazzi, ii-107 : ci disse tanti belli e profondi
fino all'anno 379. beccaria, ii-107 : tre sarebbero gli estremi che si dovrebbero
-incontro. cravaliz [gómara], ii-107 : francesco pizzarro corse sei miglia di
, vizi e scelleraggini? papi, ii-107 : fra la superna / grazia e
; premeditare. francesco da barberino, ii-107 : cosa mal coninciata / rado in
'per una virtù materna. gozzano, ii-107 : poi che primavera sbarbaro, 1-23:
anatomici si chiamano prostate. vallisneri, ii-107 : i testicoli (così egli chiama
argomento di riflessione. delfico, ii-107 : il quadro dell'uman genere è tuttavia
alta carica. renzo de'medici, ii-107 : perché un rettor d'una podesteria
altri a quel medesimo. testi, ii-107 : qui... non veggo il
dal peccato, salvare. ungaretti, ii-107 : come il sasso aspro del vulcano,
a un segno grafico. moretti, ii-107 : due linee curve raffiguranti un tratto di
di uno o di più? giuliani, ii-107 : arcidosso, ragguardevole castello sul montamiata
parole di su le labbra. panzini, ii-107 : quale affetto le inturgidiva la voce
di nuovo rigermoglia. d'annunzio, ii-107 : rescissa dal ferro, incesa dal
il retrogradar dal bene. delfico, ii-107 : punto non gli giovò l'aver giustamente
ributtante ancora e vergognosa. delfico, ii-107 : non gli giovò neppure l'aver osservato
: sontuosamente, fastosamente. vittorelli, ii-107 : io la ricco-addobbata e incirconcisa /
genere letterario). giraldi cinzio, ii-107 : se la comedia non riceve gli
ii-107 : il musco aveva riflessi di velluto.
tragressioni della legge. beccaria, ii-107 : non conviene... di troppo
{ { c. campana, ii-107 : nella francia particolarmente ap> ariva il
, di concetti. periodici popolari, ii-107 : di quel guazzabuglio di cose che
persecuzioni. documenti sul parentado medici-gonzaga, ii-107 : l'ambasciatore cristianissimo s'era lassato
ai miei amici. periodici popolari, ii-107 : chi era burigozzo? quando un libro
empievano di scorrerie e fracasso. marini, ii-107 : corse egli in un punto con
. circondare di cure. colletta, ii-107 : pronio e rodio avevano restituite allo
contro i tronchi delle roveri. gozzano, ii-107 : il gigantesco rovere abbattuto / l'
abitazione. confalonieri, conc., ii-107 : l'uso de'germani di vivere,
. scasso, effrazione. filangieri, ii-107 : la pena del furto, accompagnato da
, una tradizione). segneri, ii-107 : stimeranno che tra noi sia screditata la
non pigliar seco còlerà alcuna. baretti, ii-107 : aspetta ad avvertirmi che è un
. - anche sostant. delminio, ii-107 : segue che ancor le composizioni sue
strali segno. catzelu [guevara], ii-107 : io puoi se non con
concordare con lui. tortora, ii-107 : il cardinal di borbone fu nella lega
s. maria maddalena de'pazzi, ii-107 : ci disse tanti belli e profondi sentimenti
col fuoco ove occorra. ojetti, ii-107 : si capiva che quell'incomodità voleva
in roma in molti giardini. santi, ii-107 : monti circonvicini son vestiti da querci
cammin per lei smarrito. straparola, ii-107 : continovando... il
espressione è parte integrante. ungaretti, ii-107 : quest'anima / che sa le vanità
-sostant. lamenti storici, ii-107 : ancor di santa chieza ongni suggètto
per dire 'casa nobile'. beccaria, ii-107 : un altro titolo espresso ne'trattati
so- messive. b. davanzali, ii-107 : lette in pubblico, queste due
a piè d'uno monte. straparola, ii-107 : so do (e
e i sentimenti. de sanctis, ii-107 : il sostanziale... di un
invano le spergiure gote. filangieri, ii-107 : la mano spergiura del magistrato deve cercare
le uccidessono tutte. bandello, 2-43 (ii-107 ): la reina, a cui
sono tutti miei desideri. guicciardini, ii-107 : entrando in conclave già papa certo e
la sinistra. andrea da barberino, ii-107 : s'ingegnò [mirabello] di cavarsi
marito e onore e stato. mazzei, ii-107 : chi ogni ingiuria vorrà vendicare,
motivo di identità. moretti, ii-107 : non avremmo forse storia, e saremmo
paragone. f. f. frugoni, ii-107 : cento case son cadute perché si
. l. bellini, ii-107 : ecco a un tratto un'imbasciata viene
stoppionacci che voi mai vedeste. soaerini, ii-107 : porransi delle cipolle vecchie quando cominciano
frutto e 'l generare. alberti, ii-107 : qui abita continuo la temperie, si
la battaglia tenendo lunga fiata. nardi, ii-107 : mentre che ancora si teneva in
. pietro contro i papi. boine, ii-107 : l'amico wagneriano...
sa. dalla croce, ii-107 : facciasi total violenza o nel mezo,
organo vegetale. g. barbaro, ii-107 : imperò che non hanno quelle trameza-
sottomettersi non è vergogna. bellori, ii-107 : è gran danno e vergogna, che
fuochi del cratere. ungaretti, ii-107 : come il sasso aspro del vulcano
ricorda un baccanale. de amicis, ii-107 : gli 'ubriaconi'del velasquez sconcertano con un
sensibilità. a. masullo, ii-107 : il coinvolgimento immediato del vivente nella
. manzoni, fermo e lucia, ii-107 : quel martoraccio di mio fratello gervaso