meritano, ne mancassino. boterò, i-238 : chi abbonda d'uomini di tutte
meccanici e dai sistemi. carducci, i-238 : il petrarca... aborriva dalla
, perde ogni giustificazione. carducci, i-238 : vi s'indusse solo per non
tacque delle scienze più nobili. panciatichi, i-238 : non c'è chi mi possa
. ala dei capelli. castelli, i-238 : allora interponendo l'ala del mio
incarnato morto e risuscitato. boccaccio, i-238 : rimase il re stupefatto e pieno
insensibile, ma indifferente. baretti, i-238 : il gozzi è un apatista, e
apparir ciò che voglio. castelli, i-238 : sorgeva la luna intorno alla sua quintadecima
sesto la metà della corda. ojetti, i-238 : c'è ad alghero un palazzotto
impresa coraggiosa, rischiosa. latini, i-238 : e fei proponimento / di fare un
aspreggiò, che le percosse. bocchelli, i-238 : la vita, come la poesia
tutti gli atti pubblici. boccardo, i-238 : vi fu un tempo in cui
a balbettare un linguaggio. tommaseo, i-238 : se a più che mezza la vita
ci sdraiammo più che sedemmo. beltramelli, i-238 : fermate ai pali confitti alla riva
, bisogna l'allegoria. tozzi, i-238 : in quella bottega vendevano tutto ciò
l'ordine tuo. bandello, 1-20 (i-238 ): avuti galeazzo i danari,
apparenza, contegno esteriore. tommaseo, i-238 : colla veste non si muti il sentire
fatto di canne. beltramelli, i-238 : le case, sorgenti quasi dalle acque
oratore per molti capi. segneri, i-238 : il pericolo di dannarsi vien da
parte il carico della noia. carducci, i-238 : il petrarca che aborriva dalla fatica
mia sorte il piede. campanella, i-238 : non teme / d'anni- bale
svincolata dai loro ceppi. alfieri, i-238 : poco m'importò, a dir vero
pause di valore decrescente. soldati, i-238 : lei prendeva la chiave di violino
massa stessa consolidata. ojetti, i-238 : certo puoi immaginare che l'epoca terziaria
compatisca all'infelicità umana. tommaseo, i-238 : sai tacer le tue pene, e
il carattere del girolami. carducci, i-238 : il petrarca sarebbesi tolto lietamente il
alla casa del sarto. carducci, i-238 : il petrarca... aborriva
alloro / coronati cantiamo. campanella, i-238 : deh! mira, ingrato, su
conservano più lungo tempo. bocchelli, i-238 : era un vino pallido, di
; fa'cuore ». baldini, i-238 : cercai di scherzare per far cuore alla
un verme sotto il calcagno. tommaseo, i-238 : a osservare queste piaghe e curarle
, d'arte). vasari, i-238 : diede poi [arnolfo] il disegno
una donna americana. de sanctis, i-238 : il lettore dee essere poeta,
viso, stanco e deluso. bocchelli, i-238 : nel vagone tutti risero o sorrisero
, di febbri pestilenti. leopardi, i-238 : sono state sempre derise quelle poesie
a lei si volga. metastasio, i-238 : son per te d'ogni speranza priva
.. o la morte? moravia, i-238 : era l'estate delle arroventate città
all'insegnator di scienza. leopardi, i-238 : che si dirà di quei poemi che
una pace fondata sulla giustizia. tommaseo, i-238 : anche tu provasti il dolore:
o dileguarsi affatto. p. verri, i-238 : se in alcuni si affacciarono degli
sempre mista con essa. michelangelo, i-238 : o che l'immaginato e fiero ardore
né dignità né verità? cesarotti, i-238 : un bel vestito aggiustato sopra un
nutrirli e per disciplinarli. gioberti, i-238 : la società religiosa non può dunque
con la particella pronom. arici, i-238 : ov'ella [igea] il piede
con nove cavalier combatta. caro, i-238 : disfatti siamo. il procuratore s'è
estremamente, massimamente. mazzini, i-238 : è stato nei primi anni del suo
g. m. cecchi, i-238 : tu non mi negherai che il buon
che fuggissero agli altri. guicciardini, i-238 : così ridotte in luoghi vicini quasi
terminante spesso nella demenza. monelli, i-238 : odo con preoccupazione voci che volevo
sul risultato degli esami. serra, i-238 : anche certe ingiustizie sono un colore
e della nostra infelice penisola. emanuelli, i-238 : aprì gli occhi per vedere se
accendono e si estinguono. alfieri, i-238 : ogni cosa letteraria mi si andava ad
volumi ne fece estrarre. sarpi, i-238 : fu preso ordine che nelle materie
fallire è una novella. boccalini, i-238 : più proprio dell'officiale è il
vestirsi con estrema cura. mazzini, i-238 : quel giorno dunque... si
. benvenuto da imola volgar., i-238 : quelli tre uomini romani ch'erano
e finto sdegno. a. verri, i-238 : con finti abbattimenti faceva risonare gli
inaspettatamente percosso. a. verri, i-238 : [faceva] rombare l'aere co'
gran male fisico e morale. galdi, i-238 : da un anno in un altro
la vita umana. testi, i-238 : invan strigne la parca / la forbice
come un foriere. c. gozzi, i-238 : il mio manifesto pubblicato del cittadino
forieri della masnada. de amicis, i-238 : non avevano fatto ancora cinquanta passi
magre, senza grazia. cesarotti, i-238 : quel linguaggio platonico, che stemperato nella
tetto con due spioventi. vasari, i-238 : fece fare [arnolfo] archi da
delle città di giuda. metastasio, i-238 : io mi rammento / che son per
venti case. b. davanzali, i-238 : nel detto anno in roma s'apprese
per la furia della materia. boterò, i-238 : i pochi, 0 per furia
di renderlo plausibilmente felice. cesarotti, i-238 : quel linguaggio platonico, che stemperato
che gliela vennero a fare. cesarotti, i-238 : come appunto un bel vestito aggiustato
e bordel di questo luogo. pananti, i-238 : a capo d'ogni via /
piacque al dottor angelico. cesarotti, i-238 : quel linguaggio platonico, che stemperato
sentimenti tutt'affatto individuali. verga, i-238 : avrebbe voluto colpirlo in viso con un
dal buio della vetrina? pavese, i-238 : il grano sarebbe diventato ancora più
popolari contro il re. montecuccoli, i-238 : nella perdita non ismarrirti d'animo,
mena su un granaio. leopardi, i-238 : un giovanastro... con un
l'asta di temilla. de amicis, i-238 : il povero soldato appena ebbe il
; commettere errori madornali. pananti, i-238 : eppur sarei capace / ad uscir fuora
ella sì non èe fastidiosa. boccalini, i-238 : non solo ippocrate, ma nemmeno
. f. f. frugoni, i-238 : per istrozzar il cane di diogene,
gente da lo imperio di roma savonarola, i-238 : e romani... ampliorno
era grazia impetrativa. a. cattaneo, i-238 : le stesse orazioni della chiesa,
lettre. ammi rato, i-238 : belli giudici si scovrono in queste varie
diventavano inabitabili e malsani. soderini, i-238 : se eccederanno in troppa larghezza [
- anche al fìgur. vallisneri, i-238 : ebbero molte [delle cose credute
il tiranno inclinò a loro. guicciardini, i-238 : pareva molto dubbio l'evento delle
è valente! b. davanzali, i-238 : le false infinte avea, benché
{ una pietra). vasari, i-238 : fece fare archi da pilastro a pilastro
in aria un piede alato. idem, i-238 : furono in madrid fatte le tele
e le parole infrasca. vallisneri, i-238 : ebbero molte [delle cose credute dagli
primo ognun tenta e procura. vasari, i-238 : [arnolfo] fece fare archi
suo giro d'ispezione. monelli, i-238 : ed oggi è come ieri..
puniscono ordinariamente li rei. colletta, i-238 : si trassero a pubblica vista gl'
e di discorsi. roberti, i-238 : qual è mai quella famiglia in cui
di leggi. b. davanzali, i-238 : s'era... guadagnato gaio
dar più lagna. bibbia volgar., i-238 : levossi iacob del pozzo del giuramento
comunicazione con la crosta terrestre. moravia, i-238 : la stanza era piena della luce
caricatura del bello. de sanctis, i-238 : allorché l'immagine è stata tocca
al loro seguito. iacopo salviati, i-238 : e perché non v'erano i dieci
menavo colpi da orbo. leopardi, i-238 : un giovanastro... con un
salvo che le mazzate. bellori, i-238 : furono in madrid fatte le tele a
la sua temperanza. ser giovanni, i-238 : la moglie di questo pastore fu
inerte e mal augurato. alfieri, i-238 : varie lettere... mi mordeano
ne restano in abbandono? galdi, i-238 : ecco a quali funeste vicende si espongono
avarizia o di negligenza. leopardi, i-238 : la negligenza e l'irriflessione spessissimo
di precetti linguistici. delminio, i-238 : se tutti i scritti di questi che
dignità della razza umana. panzini, i-238 : il paesaggio si svolgeva solenne e nuovo
le canzonette a nuvoli. pananti, i-238 : misi solo un tantin la testa
cotanto oblita. lorenzo de'medici, i-238 : tanto che alla tri- st'alma
suprema indifferenza. pascoli, i-238 : il commercio via via bisogna che si
ragioni e assegnare le cause. monti, i-238 : ii... reverendo cupis
, incendioso fato. testi, i-238 : invan strigne la parca / la
senso con superflue parole. pascoli, i-238 : se devo l'invito alla mia professione
del suo patrocinio spirituale. moretti, i-238 : subito si mettevano all'opera accettando il
e più facile pendìo. vasari, i-238 : fece fare [arnolfo] archi da
sì, ma onesta \ morante, i-238 : ella era, gli spiegò, una
gentili. -sostanti boccalini, i-238 : più proprio dell'officiale è il pericolare
. nitidezza di stampa. monti, i-238 : questa stampa io la faccio con qualche
del beato salvatore. a. cattaneo, i-238 : con ciò non si nega che
essere condotte e portate. soderini, i-238 : si deve eleggere il luogo per
che cavassero lo pozzo. ibidem, i-238 : partissi israel con ogni cosa ch'egli
de alcuno. valerio massimo volgar., i-238 : vario severo veronese dice ch'emilio
nel sepolcro degli stranieri. pascoli, i-238 : ringrazio i gentili cittadini la torre,
che de la proprietà. delminio, i-238 : essi [scrittori], quantunque
e di santa vita. giovio, i-238 : questo sarebbe un 'elizir vitae '
colpa. valerio massimo volgar., i-238 : vario severo veronese dice ch'emilio
, grande psicologo). leopardi, i-238 : che si dirà di quei poemi che
, or con le pugna. menzini, i-238 : guarda, guarda, ecco si
compra per rubino. l. pascoli, i-238 : prese il padre per ispediente di
in volta. b. tasso, i-238 : punga il reale e generoso cuore,
che quella è purificata. arici, i-238 : purgherà [igea] gli ovili /
une contro le altre. caro, i-238 : -pilucca, ben, che facesti?
ferita). a. cattaneo, i-238 : applicava poi quell'olio e vino benedetti
ch'una debolezza dei sensi. lemene, i-238 : la bella sirenetta, / che
-rivolgere una preghiera. giuliani, i-238 : rappresenterò una 'salve 'per voi
il naso et il rasore. saraceni, i-238 : chieduto un rasoio sotto pretesto di
ebbe bisogno del ratto. bellincioni, i-238 : quando i'mi credetti riposare, /
paniza freda e rava. bellincioni, i-238 : sarai colto per rava stu vai 'n
era incrinata o rotta. giovio, i-238 : scrissi da mantua a vostra signoria del
due anni. stampa periodica milanese, i-238 : la società de'così detti 'pagatori
] recuperata sia. gesuato, lxxxviii- i-238 : naturalmente l'uom desidra scire, /
ma tenero e fedele. leopardi, i-238 : questi sono i riformatori della poesia
beni già confiscati. g. capponi, i-238 : i fiorentini promettevano di rimettere i
con un rivestimento. vasari, i-238 : poco appresso fece levare...
(un edificio). ojetti, i-238 : c'è ad alghero un palazzotto rintonacato
satirico. buonarroti il giovane, i-238 : e s'io sarò domani a poesia
secondo la legge. stampa periodica milanese, i-238 : non può il governo nostro prendere
ricevano calore da essi. sacchi, i-238 : i corpi tutti, movendosi e col
, non indugiare oltre. lancia, i-238 : fa'via..., rompi
a le mie grotte? testi, i-238 : degli eterni decreti / rotta è la
attrae irresistibilmente. buonarroti il giovane, i-238 : o ricchezza degli animi ruffiana!
. guido delle colonne volgar., i-238 : maravigliuso era lo tentennare de li
potenza). b. davanzati, i-238 : entrarono... gneo acerronio e
maria vergine, salveregina. giuliani, i-238 : me lo date in contorto della mia
bersaglio. documenti sul parentado medici-gonzaga, i-238 : un calcio a livrea, una
alluminare le loro lanterne. leopardi, i-238 : vedemmo un giovanastro che con un
gli scambiamenti delle stelle. ammirato, i-238 : belli giudici si scovrono in queste
capo contro il cuscino. emanuelli, i-238 : « ah, basta » si disse
/ di scolastica rabbia. pananti, i-238 : misi solo un tantin la testa fuori
mi scoraggisco più. ferd. martini, i-238 : non si scoraggisca...;
un furto). caro, i-238 : tu intanto da'una scorribanda qui intor
dubbio che sì. a. cattaneo, i-238 : le parole, chesono in sé un
(una scultura). buzzati, i-238 : ecco il colonnato d'ingresso, il
l'età tenera. b. tasso, i-238 : qual suole avaro peregrin, che
un'an- tica agiatezza. giuliani, i-238 : nel linguaggio de'volterrani s'incontrano
. praz [in v. bompiani, i-238 ]: la ringrazio del volume del
cavalleria assaltava gli alloggiamenti. porcacchi, i-238 : voi mi commetteste...
p p galdi, i-238 : ecco a quali funeste vicende si espongono
. c. gozzi, i-238 : nel mio 'manifesto', ch'è foglio
, soccorso, assistenza. cavour, i-238 : certo un padre con dodici figli può
per punirmi. l. pascoli, i-238 : tuttoché fosse assai aspro e crudo il
di sangue. stampa periodica milanese, i-238 : eserciterà [l'accademia delle scienze
ritiene e incatena. a. verri, i-238 : quantunque la maggior parte della grecia
. guido delle colonne volgar., i-238 : chi se sventrava, chi se
fanno special professione di lettere. cavour, i-238 : bisognerebbe avere sotto'occhi tutte le
. guido delle colonne volgar., i-238 : gran sbavottamiento era de vuce stridienti
. guido delle colonne volgar., i-238 : chi se sventrava, chi se speczava
uovo dal tuorlo). caro, i-238 : va'pur là, ché potrebbe toccare
trascuratezza, negligenza. alberti, i-238 : né so quale più sia alle famiglie
il vento). gar., i-238 : gran sbavottamiento era de vuce stridienti per
con direttive precise. davanzati, i-238 : entrarono consoli sezai a tiberio, gn
di uno scrittore). puoti, i-238 : quel suo stile [del benci]
un pezzo di canapo incatramato. pananti, i-238 : teglie e adelle e cocci
morir di fatto impertinente. pananti, i-238 : misi solo un tantin la testa
lokùm di palazzo colonna. buzzati, i-238 : un uomo anziano col tarbusc e
a discalzare il ruto. pananti, i-238 : teglie e padelle e cocci e pentolacci
dei mammiferi propriamente detti. ojetti, i-238 : puoi immaginare che l'epoca terziaria e
vuole non fa ristoramento grandissima prodezza i-238 : il buon umore tornò assicurato dopo che
more il giorno. d'annunzio, i-238 : scendea da la torre un'altra voce
soliti greggi di capre. monelli, i-238 : è mutata la stagione. e già
trachitiche, sabbie trachitiche. ojetti, i-238 : puoi immaginare che l'epoca terziaria e
passo al bue lavorator trattenga. zavattini, i-238 : ogni tanto la terra tenera
sboccato svogliandosi dalla scuola. morante, i-238 : ella era, gli spiegò, una
diversi fiori. b. tasso, i-238 : qual suole avaro peregrin, che unita
-peggior. uriàccio. pananti, i-238 : poi sulla piazza, e a capo
e ghiribizzo degli artenci. bellori, i-238 : furono in madrid fatte le tele a
/ pel lungo vigilar. d'annunzio, i-238 : mute su l'antico parco /
segue la colata lavica. ojetti, i-238 : puoi immaginare che l'epoca terziaria e