a tenedo la flotta turca. verga, i-156 : quando le cicale battevano le ali
abbrustolire non le piaceva. verga, i-156 : nella brace de'sarmenti..
e accavallata in nuvoloni. verga, i-156 : egli avea il tempo di veder le
le pene dolcemente acerbe. segneri, i-156 : questo sdegno fu l'asta con
terra discende al fondo. caro, i-156 : di che vetro si fanno i caraffoni
che sconciamente sono desiderate. soderini, i-156 : hanno [gli alberi] varie
anima sola. e. cecchi, i-156 : le armi scolpite sulle porte dei collegi
moderare. albertano volgar., i-156 : proponi dunque nell'animo tuo
, ed era morto. caro, i-156 : andava, quando annebbia e quando
sono più prossimane agli elementi. soderini, i-156 : hanno [gli arbori] l'
con uso impers. caro, i-156 : andava, quando annebbia e quando an
-anche al figur. caro, i-156 : andava, quando annebbia e quando annotta
antiche. b. davanzali, i-156 : anco augusto ammodernava certe ruvide antichitadi
in mezzo 'l petto. boccaccio, i-156 : allora mise mano al suo arco,
il color di nocciuola. verga, i-156 : arrostiva le ghiande del querceto nella
, nel b. davanzati, i-156 : dicendo, uniti poter meglio ubattesaménte,
. disus. vantaggioso. sarpi, i-156 : a questa risposta de'cattolici diede occasione
future cose hanno avvertenza. vasari, i-156 : hanno avuto gli artefici nostri una
baiucole di nostre opere. caro, i-156 : e come un pappagallo di cambaia,
dal pontefice). colletta, i-156 : al finire dell'anno 1759..
nel pizzico di cenere. baldini, i-156 : il sole al tramonto traeva lunghi barbagli
ant. discorso insulso. caro, i-156 : e come un pappagallo di cambaia,
figur. p. verri, i-156 : ora, per esempio, ho due
ch'a vederli diletta. caro, i-156 : quante lasagne il giorno e quante staia
, bagattelle. caro, i-156 : e come un pappagallo di cambaia,
la tua volontà! *. tommaseo, i-156 : ogni calice, donna, ha
dir cose serie. de sanctis, i-156 : io odio la critica a paralleli,
il vero onore militare. boccalini, i-156 : frenasse l'insolenze degli sbirri,
(sm.). caro, i-156 : di che vetro si fanno i caraffoni
o chirografari. p. verri, i-156 : fare la graduazione d'un concorso
un sacerdote di essa. soldati, i-156 : mi dava dei denari per i più
consolata con altri amori. baldini, i-156 : il soldato tirava il capo fuori delle
coi nobili della dominante. pascoli, i-156 : e vecchio era e solitario, e
conducono a mortale pericolo. ottimo, i-156 : l'una che ha nome aletto,
sanctis, lett. it., i-156 : le menti erano assuefatte a questo processo
sanctis, lett. it., i-156 : con questa falsa poetica, di cui
, e piuttosto discende. caro, i-156 : di che vetro si fanno i
sempre un bello sproposito. pascoli, i-156 : egli era bene un poeta,
, debole parvenza. leopardi, i-156 : un vigor d'animo...
dall'alato serpentello di anacreonte. carducci, i-156 : è un triste momento cotesto
uccelli, alla selvaggina. caro, i-156 : andava, quando annebbia e quando
rami delle piante legnose. soderini, i-156 : il core, la matrice, la
persona). b. davanzali. i-156 : guadagnossi poi con varie arti tiberio
d'oggi. bandello, 1-15 (i-156 ): fra questi dui, come spesso
/ tesson danze amorosette. menzini, i-156 : ecco i foschi cavalh in dubbio
nominarvi ristrette esser reputo. pananti, i-156 : d'altri piccioli borghi io non v'
debutto in maniera inappellabile. bocchelli, i-156 : gianfardini era una celebrità locale,
le primarie tavole. parini, giorno, i-156 : e ben fu dritto / se
. diffamatore. c. gozzi, i-156 : queste false voci dilaniatrici la reputazione,
in tutti gli aspetti. arici, i-156 : pel tenebroso aere si versa /
studiosi di scienza diplomatica. balbo, i-156 : e così è [arrigo] per
riuscì di rimirarla. c. gozzi, i-156 : queste false voci dilaniataci la riputazione
profonda / s'immerge. zanella, i-156 : ma tu, nato a'sogni /
/ il buon ricciardo. tommaseo, i-156 : soffri, infelice, e ti rincora
disattento nelle città tumultuose. leopardi, i-156 : mentre io stava disgustatissimo della vita,
chi vuole star tranquillo. moravia, i-156 : vedeva il figlio candido e disarmato
terra o manda il mare. baldi, i-156 : abbandonò la carne, / sazio
tornò. valerio massimo volgar., i-156 : disse ancora che, se niuno di
piansi, mi disperai. leopardi, i-156 : io stava disgustatissimo della vita,
morte? p. verri, i-156 : ma un uomo non dispone del suo
, tentennare. berni, 6-8 (i-156 ): tiragli un colpo orrendo, infuriato
/ dai brandi nostri. leopardi, i-156 : il piacere della vendetta, e
il parto era del giorno. menzini, i-156 : ecco i foschi cavalli in dubbio
. -identità. beltramelli, i-156 : presolo per il bavero della giacca,
alloggio. c. gozzi, i-156 : la dama ghellini balbi aveva in
el male pari a quello. gelli, i-156 : non essendo la virtù altro che
felicissimo evento. lorenzo de'medici, i-156 : ogni mia spene / d'alcun prospero
la vagheggio. lorenzo de'medici, i-156 : amor veggo che ancor non se'contento
. di breme, conc., i-156 : fu dapprima barbiere d'un cardinale
sua l'amico nostro. caro, i-156 : avea questo uccellacelo ornai ridotta /
, domandato un miracolo. massaia, i-156 : contenti di un'apparenza esteriore,
i nimici. b. davanzali, i-156 : fu faticante di corpo, ardito d'
e l'alloggio. p. verri, i-156 : fedecommesso è una legge fatta da
render atto, riconoscere. campanella, i-156 : or ti rendo, signor, fermezza
dell'ardito auriga. tommaseo, i-156 : sul palafren salì matilde armata, /
un braccio fraterno ai fiacchi. boine, i-156 : un giovine ha bisogno di schemi
van cerco e sermon. beccaria, i-156 : come non ogni orecchio è atto alla
al figur. francesco da barberino, i-156 : lo quarto molti tange / exceder
/ dei vasi sacri. ojetti, i-156 : gli etruschi e i romani..
cieco e maggior fondo tiri. caro, i-156 : quante braccia di fondo ha la
intenerisce e lievita ogni cosa. soffici, i-156 : intrideva il fomento e la farina
mai in questa casa. alfieri, i-156 : ah se l'aspre querele e i
ho colto un solo. verga, i-156 : faceva delle gabbie di canna per i
naturale. di breme, conc., i-156 : la medaglia rappresenterà...
(sm.). caro, i-156 : tu, che in lingua di gazza
sperta, sempliciotta. caro, i-156 : tu che, in lingua di gazza
se fame non la sforza. verga, i-156 : arrostiva le ghiande del querceto nella
ogni giorno, quotidiano. leopardi, i-156 : parlo anche delle piccole illusioni della
già andai troppo a girone. grossi, i-156 : scoperchiò il calamaio, v'intinse
minaccia o di derisione. caro, i-156 : tu,... in lingua
barchette quasi per gradini. bettinelli, i-156 : mi rappresento questa comunicazione di una gran
le son grati. bibbia volgar., i-156 : grato è a me quello che
, increspato. i. nelli, i-156 : ferraiolino e collare a grinze.
avanzata). i. nelli, i-156 : mal s'avviene questo mestiero a chi
picciol carico in persia. alfieri, i-156 : signora, ancor della nemica corte
, attaccar briga. balbo, i-156 : ottone iii va a germania e ne
iambi e satire. a. verri, i-156 : per una strana combinazione furono tutte
vuole. i. nelli, i-156 : la speranza del matrimonio...
, tregua o riposo. ottimo, i-156 : altri sono che queste tre furie attribuiscono
che ha una insaziabile smania. fantoni, i-156 : pietà, febo, pietà del
. -comporre. sercambi, i-156 : e per la venuta del dicto cardinale
cortine della ricca portantina. morante, i-156 : l'unico dono... fu
incoate negli stati indipendenti. rovani, i-156 : il giudice... risolse di
al trionfo. g. ferrari, i-156 : i moralisti... invocano la
in un tentativo vano. fagiuoli, i-156 : tantalo di bere arde e s'indiavola
l'inferno. g. ferrari, i-156 : la resistenza a dio diviene legittima ed
ma dagltmperadori d'occidente. balbo, i-156 : i tedeschi eleggono arrigo di sassonia
tali pur si conservano. soffici, i-156 : faceva e coceva il pane nel
andavano indovinando. berni, 6-8 (i-156 ): tiragli un colpo orrendo, infuriato
poco che sia. a. cattaneo, i-156 : ogni picciolo ingegnuzzo, che ha
e del padule di fucecchio. grandi, i-156 : mi avanzerò a discorrere..
-ingannarsi, sbagliarsi. buonafede, i-156 : muove lontan da noi saturno i passi
longa e invisitata meta. cusano, i-156 : quindi ben io torride pene intanto
i pegasi, l'ippogrifo. caro, i-156 : la volea, fin con gli
fa inruvidire le mani. ojetti, i-156 : il ferro buono se ne va sui
le sopracciglia). boccaccio, i-156 : il prese per la irsuta barba.
stato italiano. balbo, i-156 : tutti questi ottoni... furono
d'ogni laberinto fore. savonarola, i-156 : guardati da questa superbia, se tu
seco da la natività. manni, i-156 : gaspero lanci,... facendo
-raro. cadavere. monelli, i-156 : un teschio sghignazza, lucido, accanto
inferior titolo di re. pascoli, i-156 : il vecchio frate... parlava
proemio e l'epilogo. panzini, i-156 : non ci leverai mica un punto in
lor libertà conoscessero. lorenzo de'medici, i-156 : ogni mia spene / d'alcun
, piaggeria. a. cattaneo, i-156 : se volete poi sentir incensate le
macchioso vello. bibbia volgar., i-156 : [laban] ispartì in quello dì
altro fiumiciattolo che fosse; de'pazzi, i-156 : iesu, tutto il tempo che stette
sa serbare scrupolosamente. giovio, i-156 : messer bernardino è la dolcezza della
nel mezzo di malebòlge. monelli, i-156 : al di là del costone, d'
-sostant. andrea da grosseto, i-156 : anche de'guardare che tu non
armato e di valore. caro, i-156 : se d'un, che ne man-
portai morto via la mareggiata. ramusio, i-156 : la nave era tutta rotta e
una gran piaggia amena. guicciardini, i-156 : per la sicurtà del reame di napoli
con marna. lastri, i-156 : quantunque l'uso di marnare i terreni
extremi che sono vizi. gelli, i-156 : non essendo la virtù altro che una
e tu mia macchina. colletta, i-156 : il solo tanucci prendeva il carico
di sfruttamento. t. casini, i-156 : oggi da taluno si segue cristo per
, di nido. caro, i-156 : tu che in lingua di gazza e
a prezzo i pesi. periodici popolari, i-156 : il che si otterrà nel caso
sono che sono io quattordecimi. getti, i-156 : quel mezzo nel quale consiste la
infra servitori e genti minime. guicciardini, i-156 : raccomandandosi a ciascuno, benché minimo
mio! non improvvisa. dossi, i-156 : magnifica donna, per mio! vado
mandargli non so che. boterò, i-156 : il prencipe... si rivolse
una pecora mora doneranno. verga, i-156 : la cavalla mora si accostava,
morte stagioni anche nell'industria. pavese, i-156 : venivo in quell'ora morta per
fa di mestiero mutargli. bellori, i-156 : eranvi gran quantità di cavalli da mutarsi
troia. giuseppe flavio volgar., i-156 : silleo di arabia navicò anche a roma
v'è tutta sua intenzione. boccaccio, i-156 : fiorio riceveva sopra il rilucente scudo
/ non t'amo. deledda, i-156 : io non odio nessuno; ma desidero
/ oimè il parlar. barilli, i-156 : ohimè, le chiacchiere assurde!
(l'animo). fanzini, i-156 : così, in verità, è per
un avvenimento. rinaldo degli albizzi, i-156 : l'origine di questa commissione venne
reni. -spruzzare. landolfi, i-156 : accostandosi al parapetto e prendendosi fra
di una comunità). delminio, i-156 : giove, mosso a pietà dalla umana
sottostante alla scorza. soderini, i-156 : il core, la matrice, la
essere vera. bandello, 1-15 (i-156 ): solamente i più savi e
cerchiamo vivergli in pace. moravia, i-156 : vivevano così insieme la madre e
, pagliuzza. caro, i-156 : quante lasagne il giorno e quante staia
o di aspettare. guicciardini, i-156 : l'animo del re poco capace di
ognun, come conviene. cusano, i-156 : io, ch'a le colpe altrui
requie. ottimo, i-156 : queste tre furie... luna
obbedienza, di servilismo. colletta, i-156 : i reggenti allevati nelle pazienze del
macolato era coverta. bibbia volgar., i-156 : ispartì [laban] in quello
gli spaventosi tuoni. pascoli, i-156 : questo mondo fantastico con le nereidi
occhio o 1 pensiero. pananti, i-156 : mirate quell'altissimo castello / che
accusò la vecchia etate. verga, i-156 : la cavalla mora si accostava masticando il
el menstruo. catzelu [guevara], i-156 : degna di lode è la medicina
petulante, insistente. ottimo, i-156 : queste tre furie rappresentano la eretica
leggerosa, pronta, attiva. monti, i-156 : sul territorio di fusignano, sul
con il solo ferro. giuliani, i-156 : c'è poi la pialla scempia per
pialletto fatto di piombo. giuliani, i-156 : abbiamo i pialluzzi (pialletti) per
forza cincischiò coll'ascia. giuliani, i-156 : abbiamo i pialluzzi (pialletti) per
di dentro della bocca. serao, i-156 : chi, primo, aveva pronunziato
cordiali. catzelu [guevara], i-156 : degna di lode è la medicina
preziosissima ». francesco da barberino, i-156 : l'uom che tutti i segni
ideale e spirituale. baruffaldi, i-156 : forse forse scoprirannosi / svolazzar intorno
colle dita. a. verri, i-156 : per una strana combinazione furono tutte
apertamente francese. g. averani, i-156 : cicerone nella difesa di rabirio graziosamente
omeri nudati. bibbia volgar., i-156 : togliendo... iacob verghe
dall'egitto. ulloa [guevara], i-156 : in remunerazione di così gran beneficio
passar l'ocio. b. davanzati, i-156 : era il consolato di
importanza civile o politica. massaia, i-156 : camminava con noi un kalàtie o
e più facili a praticarsi. lastri, i-156 : non può generalmente prescriversi la dose
, apertura delle ostilità. tortora, i-156 : questi strepiti d'armi, che si
benigna considerazione del sovrano. spallanzani, i-156 : pre- valgomi dell'occasione..
il sacro et il profano. lanzi, i-156 : è stato ripreso di aver misto
, promettente. g. capponi, i-156 : una porta del duomo della sua città
mia pena! lorenzo de'medici, i-156 : ogni mia spene / d'alcun prospero
sopra sé la sua ira? guicciardini, i-156 : credendo essi [i pisani]
). b. corsini, i-156 : giunta che fu questa munizione a
-punta della foglia. betocchi, i-156 : suona la sua / serena / melodia
possono essere o non essere. boccalini, i-156 : che negli avvisi delle cose ardue
, si quieta. b. davanzati, i-156 : era, il consolato di gaio
. catzelu [guevara], i-156 : degna di lode è la medicina,
far già differenza molta. baruffaldi, i-156 : scoprirannosi / svolazzar intorno i geni /
i pensier scaccia via. porcacchi, i-156 : tutto maggiormente raddoppiava loro la paura
a sostare un poco. pascarella, i-156 : la porta di atina vista dal di
un elemento del paesaggio. comisso, i-156 : rasentammo lunghi pendii che finivano lontano
. a. f. doni, i-156 : i rattoppatoli degli altrui scritti mi
soldi xl di ravignani. balducci pegolotti, i-156 : i quali grossi d'ariento si
da un'attività economica. ottimo, i-156 : medusa, la maggiore figliola di forcus
a voto. b. davanzati, i-156 : era il consolato di gaio asinio e
strisciante. breme, conc., i-156 : la medaglia rappresenterà... una
cibo. catzelu [guevara], i-156 : degna di lode è la medicina quando
di milano. catzelu [guevara], i-156 : subito se ne vanno all'università
-figur. manifestazione profonda. leopardi, i-156 : la poesia malinconica e sentimentale è
buon costume. stampa periodica milanese, i-156 : la retta pronuncia del volgare italico è
riabbia un poco dalla stanchezza. porcacchi, i-156 : i soldati, essendosi col mangiare
sentimento. g. ferrari, i-156 : la resistenza a dio diviene legittima
ben fatta di sito. montecuccoli, i-156 : 'della disposizione particolare'...
. a. f. doni, i-156 : e'ci vanno quelle che fanno di
de'cani. andrea da barberino, i-156 : trasmondo... missesi a
ostro / t'avria sommersa. beccuti, i-156 : siavi contra la stagione ardente /
locale. catzelu [guevara], i-156 : degna di lode è la medicina,
questione). stampa periodica milanese, i-156 : convertir l'animo seriamente alla correzione
o bevande. d'annunzio, i-156 : or tra'felici questo giorno ascrivasi,
il denaro). periodici popolari, i-156 : barattare in moneta spicciola, che
delli suoi travagliosi negozi. baldi, i-156 : per te non gli feci io,
si ritengono. stampa periodica milanese, i-156 : gli alpigiani al piè del monte rosa
sulla riva. stampa periodica milanese, i-156 : il poeta favorito dell'inghilterra annovera
. che incute rispetto. cusano, i-156 : altri al mio spesso riverito sguardo /
fra le mammelle. fanfani, i-156 : 'roghèllo': quel vuoto che resta fra
con una zappetta. fanfani, i-156 : 'roncatura': ripulitura delle piante fatta
, non che agli schifi. caro, i-156 : singozzare e ruttar come una arlotta
occhi. catzelu [guevara], i-156 : degna di lode è la medicina quando
le parole non s'infilzano. arpino, i-156 : poco per volta, dall'autista
parte di esse, scortino. vasari, i-156 : hanno avuto gliartefici nostri una grandissima avvertenza
un nudo a perfezzione. vasari, i-156 : essendo lo scorto a noi una cosa
profondi mutamenti interiori. boine, i-156 : non la si acquista [la spontaneità
/ abbia e morbido tergo. arici, i-156 : sterili glebe...,
dell'opportunità. francesco da barberino, i-156 : l'uom che tutti i segni /
pane semicrudo. arti e mestieri, i-156 : prendi tre o quattro bicchieri di acqua
composite. catzelu [guevara], i-156 : degna di lode è la medicina,
le seste più del solito. giuliani, i-156 : vanne all'altra bottega, piglia
rallare, sforacchiare. marini, i-156 : queste armi... son tutte
(un esercito). giovio, i-156 : fu qualche disordine nello sbarcare, perché
commette errori di grammatica nel parcaro, i-156 : dava a chiunque vedea morsi e sgraffioni
un marmo appena sgrossato. giuliani, i-156 : lo sbozzino (sgrossino) a
legno; sbozzino. giuliani, i-156 : lo sbozzino (sgrossino) a ferro
puttaniere. g. manganelli, i-156 : naturalmente penso a cavour e vittorio
che rima a renderla melliflua. serao, i-156 : chi, primo aveva pronunziato quella
corrosioni. guido delle colonne volgar., i-156 : fermio per lo travierse sì forte
sesta etade delsecolo. g. ferrari, i-156 : la fede suppone... che
/ di citerea più bella. fagiuoli, i-156 : restai per lo stupor quasi di
costituire il modello logico. campanella, i-156 : o pur che in dio fosse divario
poco profitto per la pulizia. arpino, i-156 : il sole sollevava dal piazzale erboso
, né sordo agli oppressi. reina, i-156 : sieno stati stolidi alle scritture,
di freddura piene? bandello, 1-15 (i-156 ): costoro presero moglie, e
una ciregia sospesa in mano. fagiuoli, i-156 : restai per lo stupor quasi di
. ingurgitare un cibo. fagiuoli, i-156 : vedeasi là chi un buon cappone afferra
salvare. ot timo, i-156 : come l'astuzia e malizia vinse in
e cresciono. bibbia volgar., i-156 : puose ne'canali dove si spandea l'
cosa messo a sacco. fagiuoli, i-156 : solo / mi satollai d'occhiate in
e sanguigno avea farnese. bellori, i-156 : temeva il papa non l'obelisco rimanesse
camminare descrivendo ampi giri. marinetti, i-156 : volete spiralare un poco in giardino e
concerne lo spirito. betteioni, i-156 : potrebbe innamorarsi alcuna / spirtalmente di
assai prima che stanco. baldi, i-156 : per te non gli feci io,
comprende quello che legge. reina, i-156 : sieno stati stolidi alle scritture, sordi
. catzelu [guevara], i-156 : il medico è tanto savio che in
scossone del treno. d'annunzio, i-156 : né da 'l novo adultero / si
di cumila secca. m. leopardi, i-156 . gli alberi della libertà vennero stritolati
riduzione di un donativo. siri, i-156 : i grandi, li spahi et i
uomini tolti via. ottimo, i-156 : tesifone è interpetrata, sopposta voce,
rame nella villa borghese. pascoli, i-156 : io non dimenticai più quelle parole di
sventrare e il vin tracanna. fagiuoli, i-156 : altri accanito... il
annusava l'acqua svogliatamente. verga, i-156 : la cavalla mora si accostava masticando il
, interessare. francesco da barberino, i-156 : lo quarto molti tange / exce-
piano l'erta ripidissima. verga, i-156 : don alfonso,... invidiava
o percosso. xjlloa [guevara], i-156 : guarda do- poi l'orina se
anche sostant. l. pascoli, i-156 : carlo impiegò tutto il suo spirito e
debite pene. b. davanzati, i-156 : tutto nacque da elio seiano generale de'
di pillola. ventura rosetti, i-156 : dateli in ultima le speciarie, et
rimettere una questione. segneri, i-156 : perché richiede un'attenta ponderazione,
di capacità di discernimento. caro, i-156 : credea che la treggea fosse civaia.
sue specie e la profezia. patrizi, i-156 : né solamente costei, e le
hanno di dio timore. delfico, i-156 : essi non ebbero mai sentimenti univoci.
grano e tutte vettovaglie. batacchi, i-156 : lordo e bisunto alla servile usanza
logorroico. binduccio dello scelto, i-156 : non tenzionare di parole con coloro
, virgulto. bibbia volgar., i-156 : togliendo... iacob verghe populee
gli animali mondi. d'annunzio, i-156 : con cetre e con olibani / e
pagliuzze, gli zeccoli. fanfani, i-156 : 'rizzeccolare': per 'dizzeccolare, torre via
condizione originaria. g. manganelli, i-156 : se fossimo una nazione seria, come